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te correlati. Senza la possibilità tecnica di dislocare l’esperienza,<br />

la fotografia del cane bassotto non sarebbe potuta servire da esperienza<br />

anticipata.<br />

quando ero bamb<strong>in</strong>o, andando <strong>in</strong> campagna, s’<strong>in</strong>contravano facilmente<br />

dei contad<strong>in</strong>i. Un contad<strong>in</strong>o viveva buona parte della sua<br />

giornata tra i campi e sentendo i venti e il grado di umidità percepibile<br />

nell’aria; scrutando il cielo per coglierne i segni; conoscendo<br />

il ciclo delle stagioni; sensibile alle reazioni della natura riusciva a<br />

fare previsioni meteorologiche. Poniamoci una domanda: anticipava<br />

l’esperienza? In parte sì. Si potrebbe pensare che le cose fossero<br />

effettivamente così. Egli cercava di rendere meno imprevedibile<br />

“il domani” per poter programmare la sua attività nei campi. L’imprevedibilità<br />

della natura, l’alterità del mondo detto <strong>in</strong> modo differente,<br />

o ancora la sua cont<strong>in</strong>genza che, come dicevo poc’anzi, è ciò<br />

che costantemente parrebbe “farci problema”, era anticipata <strong>in</strong> una<br />

pre-visione basata su dati, cosiddetti, empirici. Che cosa è cambiato<br />

nel nostro quotidiano? Pensare che sia “la stessa cosa” è piuttosto<br />

<strong>in</strong>genuo. È evidente che l’attività di pre-visione (scusate il tratt<strong>in</strong>o<br />

che, lo so, può essere fastidioso, ma mi serve per esaltare il visto)<br />

del contad<strong>in</strong>o è un’attitud<strong>in</strong>e estetica dell’essere umano: sentepercepisce-coglie-conosce<br />

il mondo, <strong>in</strong> altri term<strong>in</strong>i è quella che<br />

denom<strong>in</strong>eremmo, come gli antichi greci, l’aisthesis (il cui term<strong>in</strong>e è<br />

la radice del moderno estetica). È altrettanto evidente che il contad<strong>in</strong>o<br />

era presente nel mondo, la sua pre-visione era possibile pr<strong>in</strong>cipiando<br />

dal suo stare nel mondo. Dunque, esperiva il mondo per<br />

pre-vedere gli aspetti cont<strong>in</strong>genti del mondo stesso. Egli si basava<br />

solo sull’aisthesis resa possibile dal suo corpo immerso nel mondo.<br />

Io direi, <strong>in</strong> modo semplificato ma a mio avviso molto chiaro: egli sentiva<br />

il mondo. questa è propriamente una attività estetica. questa<br />

è una forma di conoscenza d’esperienza. E non è un’anticipazione<br />

dell’esperienza. Per capire meglio dobbiamo confrontarci, di nuovo,<br />

ovviamente, con il nostro quotidiano. Certamente, sarebbe piuttosto<br />

semplice, <strong>in</strong> questo caso, parlare dell’ossessione dei contemporanei<br />

per le previsioni meteorologiche, del fatto che molti programmano<br />

le proprie attività <strong>in</strong> base alle previsioni, e che queste sono prodotte<br />

con strumentazioni tecnologiche sempre più sofisticate, o ancora<br />

che, le previsioni, sono aggiornate di ora <strong>in</strong> ora e possono esse-<br />

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