scarica gratis l'e-book 07 - in pensiero
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e risorse materiali e fisiche limitate dall’altra, ci porta a pensare a una<br />
società <strong>in</strong> cui l’abbondanza sta nell’<strong>in</strong>formazione e la scarsezza sta nel<br />
mondo fisico. Da qui l’urgenza di ottimizzare ciò di cui l’uomo ha bisogno<br />
per vivere. Senza scordare che l’utopia web che sta alla<br />
base della co-rivoluzione permette di recuperare un<br />
camm<strong>in</strong>o verso un obiettivo comune, <strong>in</strong> cui riappare<br />
la dimensione collettiva, si rafforza il legame sociale.<br />
quel legame sociale che riappare proprio laddove<br />
pensavamo fosse scomparso, laddove pensavamo che l’<strong>in</strong>dividuo<br />
di fronte al suo schermo fosse isolato, atomizzato più che mai, laddove<br />
ci immag<strong>in</strong>avamo l’<strong>in</strong>dividuo socialmente eclissato come un otaku o un<br />
hikkikomori giapponese, ormai lobotomizzato dai tentacoli dei dispositivi<br />
tecnologici. quello che sembra <strong>in</strong>vece chiaro è che <strong>in</strong> realtà da questa<br />
<strong>in</strong>frastruttura tecnologica riappare un tessuto sociale r<strong>in</strong>novato. Si va <strong>in</strong>contro<br />
a un grande processo di impoll<strong>in</strong>azione, dove le persone vanno,<br />
prendono, mettono a disposizione, e circolando <strong>in</strong> questa rete, <strong>in</strong> cui tutti<br />
questi saperi, queste ricchezze sono condivisi, queste competenze diffuse,<br />
<strong>in</strong> qualche modo li diffondono come poll<strong>in</strong>e, duplicando sistemi di <strong>in</strong>formazione,<br />
di contenuti, di atteggiamenti sociali: così, <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>formale<br />
ma spontaneo, questi metodi, questo tipo di rapporti, si propagano, come<br />
fossero <strong>in</strong> un ciclo organico, a fecondare tutta la società.<br />
Ora la sfida è: la tecnologia sarà davvero liberatrice, o ci renderà schiavi?<br />
sempre per stare alla metafora, le api saranno semplicemente libere di<br />
portare i loro poll<strong>in</strong>i ovunque, o v<strong>in</strong>ceranno coloro che le organizzeranno<br />
<strong>in</strong> arnie e renderanno queste api merce, le useranno <strong>in</strong> un commercio<br />
sempre più 2.0? Certo questa è la fida determ<strong>in</strong>ante che affronta l’utopia<br />
2.0. Ma d’altronde, si è visto come gli Stati sono scesi a patti con la grande<br />
f<strong>in</strong>anza, non garantendo più per i loro cittad<strong>in</strong>i, che pure rappresentavano,<br />
nessun tipo di obiettivo virtuoso di <strong>in</strong>tegrazione del commercio nelle<br />
regole della società. Di fronte a questo, l’unica risposta possibile a questo<br />
connubio tra Stato e mercato organizzato oggi appare la cosiddetta<br />
fonti:<br />
www.<strong>in</strong>novando.it/wp-content/uploads/2011/03/we-me.jpg<br />
www.jeune-dirigeant.fr/images/bibli/<strong>in</strong>ternet-democratie.<br />
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