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Il manuale dell'allevatore - Granlatte

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3.3.1 - Stabulazione fissa<br />

In termini numerici, la stabulazione<br />

fissa è la soluzione più diffusa in Italia. <strong>Il</strong><br />

lavoro è, però, difficoltoso sia per la mungitura<br />

sia per l’alimentazione; si riscontrano<br />

bassa produttività del lavoro e problemi<br />

sanitari. Può essere giustificabile solo se il<br />

clima è molto rigido e per limitati periodi<br />

di tempo. Si hanno soluzioni a una o a due<br />

file con disposizione groppa a groppa o<br />

testa a testa. Stalla a una fila: gli animali<br />

sono rivolti a Nord; da una parte vi è la<br />

piattaforma letame e dall’altra il locale latte.<br />

Se non vi è corsia di alimentazione<br />

(occorrono più di 20 capi per giustificarla),<br />

il foraggio viene immesso in mangiatoia<br />

passando tra le vacche. La stalla che ne<br />

risulta è stretta e adatta per zone di montagna<br />

(larghezza stalla 4,5 m circa). La ventilazione<br />

naturale è resa difficoltosa a causa<br />

delle basse cubature. La larghezza della corsia<br />

di alimentazione (oltre 20-22 capi) è ≥<br />

1,2 m in relazione al mezzo di distribuzione<br />

utilizzato. Con numero di capi limitato,<br />

fieno e paglia sono posti sopra la stalla<br />

(soluzione oggi sconsigliata per problemi<br />

di sicurezza). Stalla a due file: per più di 20<br />

vacche, soluzioni groppa a groppa; la larghezza<br />

dell’edificio è > 12,5 m, con corsie<br />

di alimentazione, è > 8,3 m, senza. La disposizione<br />

testa a testa permette di ottenere<br />

un edificio più compatto (10,9 m). La distribuzione<br />

degli alimenti avviene da unico<br />

corridoio centrale. L’asse principale è<br />

orientato Nord-Sud (Figura 26).<br />

Figura 26 – Pianta orientativa di stalla a posta fissa<br />

“testa a testa”. A=corsia di alimentazione (larghezza<br />

variabile); B= mangiatoia; C=abbeveratoi; D=posta;<br />

E=cunetta; F=corsia di servizio; G=impianto di<br />

mungitura; H=locale ricevimento latte; I= locale<br />

motori, L=locale vitelli; M=nastro trasportatore;<br />

N=concimaia a piattaforma (da Hoepli, 1997)<br />

30<br />

Alta Qualità<br />

Particolari costruttivi<br />

E’ necessario un buon livello di isolamento<br />

di soffitti e pareti per eliminare la<br />

condensa e un buon controllo della ventilazione.<br />

La corsia di alimentazione è sopraelevata<br />

di 20-40 cm rispetto al livello stalla<br />

per facilitare l’accesso agli alimenti.<br />

<strong>Il</strong> bordo mangiatoia verso la posta<br />

deve essere il più basso possibile (10-15<br />

cm). <strong>Il</strong> fondo è sopraelevato di 5-15 cm<br />

rispetto al piano della posta e al tipo di<br />

attacco.<br />

La tabella 12 riporta i valori da rispettare<br />

per non causare danni agli animali.<br />

La soluzione a posta corta deve contenere<br />

il corpo dell’animale riducendo al<br />

minimo lo spazio libero per evitare che si<br />

sporchi la mammella (si vedano figura 27<br />

e tabella 13).<br />

<strong>Il</strong> pavimento è in calcestruzzo di<br />

cemento o, meno frequentemente, è<br />

coperto con tappetini in gomma. Se si utilizza<br />

lettiera di paglia, qualsiasi rivestimento<br />

è buono. <strong>Il</strong> piano deve essere orizzontale.<br />

<strong>Il</strong> bordo verso la cunetta leggermente<br />

arrotondato.<br />

3.3.1.1 - Alimentazione<br />

L’alimentazione delle bovine può avvenire<br />

con sistemi completamente automatici<br />

(Figura 28) con sistemi parzialmente<br />

meccanizzati, in cui si utilizzano carri<br />

miscelatori di capacità anche limitata,<br />

manualmente (caso dei micro allevamenti).<br />

Nel primo caso, non è necessario realizzare<br />

una vera e propria corsia di alimentazione<br />

in quanto vi è una tramoggia che<br />

scorre su un binario sospeso, nel secondo<br />

caso, invece, la dimensione della corsia<br />

dipenderà dal mezzo scelto per portare il<br />

Figura 27 – Sezione orientativa di posta corta con<br />

lettiera. La collocazione e il tipo di attrezzature complementari<br />

(attacchi, abbeveratoi) vanno di volta in<br />

volta adattati al materiale disponibile in commercio<br />

(da Hoepli, 1997)

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