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Mamme o veline? - Campo de'fiori

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“Porta il motore<br />

su di giri, lascia<br />

il freno, fai correre<br />

l’aereo sulla<br />

pista, impugna<br />

la cloche e tirala<br />

a te fino a vedere<br />

sparire la<br />

linea dell’orizzonte”………<br />

di Sandro Anselmi<br />

sono finalmente<br />

libero nell’aria<br />

con il solo rumore di questo Piaggio 148 e<br />

mi sento padrone del cielo.<br />

La città sotto di me, le strade, le case ed i<br />

tetti tutti colorati e poi ancora la voce<br />

perentoria del colonnello che mi siede<br />

accanto “picchia” ed allora vedo i trenini<br />

della Roma Nord, fermi nella stazione,<br />

diventare sempre più grandi, ancora più<br />

grandi, oramai troppo grandi e ... finalmente<br />

“cabra”.<br />

Il peso dell’aria sembra schiacciarmi e lo<br />

stomaco mi si stringe; poi un bel giro fuori<br />

città, sulle campagne e l’azzurro del lago<br />

di Bolsena.<br />

Infine , “Rientra alla base”.<br />

Allora cerco, con mal celata tensione, di<br />

orientarmi per individuare il campo di volo,<br />

ma non è facile.<br />

Alfine, più per fortuna che per perizia,<br />

individuo le bandiere a strisce, gonfie di<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 47<br />

a Viterbo con<br />

Amore e Nostalgia<br />

Un giovane pilota mancato<br />

vento, sui tetti dei grandi hangar e mi<br />

appresto all’atterraggio, ma questa è la<br />

parte più difficile.<br />

Cerco di non perdere concentrazione, oriento<br />

l’aereo in direzione della pista, diminuisco<br />

il numero di giri ed abbasso la cloche,<br />

perdo quota ed aziono i flapps, poi mi<br />

impegno con dolcezza sulla pedaliera e,<br />

con un inevitabile sobbalzo, tocco terra.<br />

Freno finalmente proprio davanti al pubblico<br />

che è lì ai lati della pista e sento con<br />

sollievo e soddisfazione un “bravo”.<br />

Tutto questo mi sembra<br />

accaduto ieri, ma<br />

sono passati tanti<br />

anni, troppo anni.<br />

Ero studente alle<br />

superiori a Viterbo,<br />

ed insieme ad<br />

altri amici che<br />

come me facevano<br />

parte della<br />

squadra sportiva<br />

dell’istituto, frequentavo<br />

quell’<br />

anno un corso di<br />

cultura aeronautica<br />

, tenuto dagli<br />

istruttori di volo<br />

della scuola di<br />

volo a vela dell’ae-<br />

ronautica militare di Guidonia.<br />

Tutte le lezioni teoriche si tennero nelle<br />

sale del palazzo della provincia e le lezioni<br />

di volo al CALE di Viterbo.<br />

Una certa dose di incoscienza mi aiutò<br />

molto per la buona riuscita del corso e,<br />

sicuramente, ebbi più profitto nelle prove<br />

di volo che in quelle teoriche, distratto<br />

forse dalla presenza della figlia del comandante<br />

del campo che era l’ unica donna a<br />

partecipare.<br />

Pensare che oggi ho paura dell’aereo!!!

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