Oberto famiglie di fatto.pdf - Persona e Danno
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«Sorgono nuovi poveri, che sono non soltanto i <strong>di</strong>soccupati, ma i<br />
sottoccupati, le innumerevoli figure del cosiddetto “precariato”, che ormai<br />
concerne tanto il lavoro manuale quanto il lavoro intellettuale, e tende a<br />
<strong>di</strong>ventare ad<strong>di</strong>rittura una <strong>di</strong>mensione esistenziale, permanente, che dalla<br />
<strong>di</strong>fficoltà della collocazione professionale, si estende a quella della<br />
situazione abitativa e, <strong>di</strong> conseguenza, affettiva. Chi non ha un lavoro<br />
stabile e sicuro, chi si confronta con un mercato immobiliare (affitto o<br />
acquisto), che dopo il 2001 è salito a vertici inimmaginabili e soprattutto<br />
irraggiungibili da parte delle giovani generazioni, a meno che non vi siano<br />
alle spalle genitori facoltosi o pronti al sacrificio, chi non è in grado <strong>di</strong><br />
sostenere le spese <strong>di</strong> un asilo per i propri figli piccoli, o del baby sittering,<br />
chi vive in una situazione che ogni giorno oscilla tra <strong>di</strong>sperazione e<br />
rassegnazione... Come può, costui, o costei, dar vita ad aggregazioni<br />
familiari? O, quanto meno, a rapporti affettivi stabili, non con<strong>di</strong>zionati,<br />
fino all’impossibilità <strong>di</strong> sussistere, dalla turbolenza <strong>di</strong> una vita senza<br />
appigli? La “liqui<strong>di</strong>tà” delle relazioni umane nella società postmoderna, e<br />
globalizzata (…), si connette e consegue a quella dell’economia e della<br />
natura stessa del vivere sociale attuale, nel quale tutte le situazioni<br />
cambiano prima che si abbia la possibilità <strong>di</strong> stabilizzarvisi sia a livello <strong>di</strong><br />
comportamenti, sia <strong>di</strong> collocazioni esistenziali».<br />
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