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L'albergo dei poveri - Larici

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associazione culturale <strong>Larici</strong><br />

www.larici.it<br />

PEPEL. Io ti ho già detto che voglio lasciare l’industria <strong>dei</strong> furti. La lascio,<br />

perdio! Quando io ho detto, tengo sempre la mia parola!... Ho imparato a<br />

leggere e a scrivere... posso sostentarmi onestamente... (accennando a<br />

Luka). Egli mi ha consigliato... io debbo tentarlo, in Siberia... ci devo<br />

andare spontaneamente... Che ne dici? Vogliamo andarci? Credimi, io<br />

sono stufo da un pezzo della mia esistenza! Ah Natacha! Ora vedo come<br />

stanno le cose! Io cerco di consolarmi, pel fatto che altri rubano molto più<br />

di me... e nonostante vivono onorati... Ma che mi giova? Niente!<br />

Pentimenti non ne sento... non credo neanche alla coscienza... Ma sento<br />

però che debbo vivere in un altro modo... Debbo viver meglio! Così debbo<br />

vivere per potermi stimare da me stesso...<br />

LUKA. Molto bene, mio caro! Il Signore sia con te, Cristo deve aiutarti... Hai<br />

detto benissimo... L’uomo deve potersi stimare da per sè...<br />

PEPEL. Anche sin da piccino io non era che: il ladro; mi chiamavano sempre:<br />

Wasjka il ladro, Wasjka il figlio del brigante! Bene, era giusto, perchè così<br />

volevo anche io, e sono divenuto anch’io un ladro... Solo per rifarmi,<br />

eccomi ladro... perchè nessuno mi vuole mai chiamar altro che ladro... Mi<br />

chiami diversamente almeno tu... Natacha?<br />

NATACHA (perplessa). Che vuoi che ti dica?... le parole son parole... e allora...<br />

io non so... oggi sono così agitata... ho una pena al cuore... come se<br />

stasse per succedermi qualche cosa! Non avresti dovuto cominciare oggi<br />

quest’argomento...<br />

PEPEL. Quando se no? Non è la prima volta che te lo dico...<br />

Natacha. Come posso fare a venir con te? Io ti amo, sì... non così... qualche<br />

volta tu mi piaci... ma capita anche qualche momento che mi ripugna<br />

persino il vederti!... Certamente... io non ti amo! Quando si ama non si<br />

vedono i difetti del proprio amante... Ed io invece vedo i tuoi.<br />

PEPEL. Finirai con l’amarmi, non temere! Ti abituerai a me, mi basta che tu dica<br />

ora di si! È da più d’un anno che t’ho vista, e m’accorgo che sei una brava<br />

ragazza... una persona buona e fedele... io mi sono innamorato<br />

veramente col cuore...<br />

WASSILISSA (ben vestita compare alla finestra più alta, si addossa allo stipite e<br />

ascolta).<br />

NATACHA. Così... tu ti sei innamorato di me, e mia sorella?<br />

PEPEL (imbarazzato) Che me ne devo fare io? Ce ne son tante di quelle!...<br />

LUKA. Non te ne curare, figlia mia! Si mangia anche la paglia del grano quando<br />

non si ha nemmeno un pezzo di pane!<br />

PEPEL (cupo). Abbi pietà di me! Non è una vita facile quella che conduco; così<br />

privo di gioie, odiato come un lupo... come se affondassi nel pantano...<br />

quello che tocco è tutto imputridito... Nessuno mi aiuta... Io pensavo che<br />

tua sorella fosse diversa... Se non fosse stata così interessata... avrei<br />

arrischiato tutto per lei!... Solo purchè avesse fidato su di me...<br />

unicamente su di me... Ella ha da fare coi quattrini! con la libertà! Non<br />

desidera che la libertà, per potersi dare allo stravizi.... Ella non può<br />

aiutarmi, tu però, sei come una abetella, pungi, ma dai sostegno.<br />

LUKA. E io ti dico: prendilo, figlia mia, prendilo: È un giovanotto dal cuore<br />

buono. Ma devi ricordarti spesso che egli è buono, perchè non se ne<br />

scordi lui stesso... così ti dico. Egli ti ascolterà purchè tu gli ripeta<br />

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