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Pubblicazione "Acqua azzurra acqua chiara" - Regione Piemonte

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7c<br />

56 | quaderno del come<br />

Fabbriche di rugiada<br />

fonte: «Internazionale»<br />

L’<strong>acqua</strong> dolce è un bene prezioso sul nostro pianeta.<br />

Alcuni ricercatori studiano dei sistemi per non sprecarne neanche una goccia.<br />

E vanno a caccia di rugiada<br />

di David Larousserie<br />

Come per magia. l’<strong>acqua</strong> sgorga in mezzo al deserto del Negev, in Israele. Scorre su una<br />

placca rettangolare di pochi metri quadrati ricoperta da un telo di plastica bianco. Nelle<br />

vicinanza non c’è nessuna sorgente né un temporale in arrivo. Solo un rudimentale piano<br />

inclinato che trasuda.<br />

Si tratta di una strana fontana che può funzionare nelle regioni aride dell’Arabia Saudita<br />

dell’Etiopia o dell’India; o in quelle più umide della Croazia e della Corsica. L’<strong>acqua</strong> che<br />

cola dalla plastica non è altro che la rugiada che si forma durante la notte: il dispositivo<br />

– messo a punto nel 1999 dall’Organizzazione per l’uso della rugiada (Opur) – favorisce<br />

semplicemente la condensazione dell’umidità dell’aria. Daniel Beysens, ricercatore<br />

al Commissariato per l’energia atomica presso la Scuola superiore di fisica e chimica<br />

industriale di Parigi, è il promotore di questo progetto che riunisce una quarantina di<br />

scienziati in tutto il mondo.<br />

Alcuni studiano i materiali migliori, altri compiono simulazioni digitali che tengono<br />

conto dei parametri meteorologici. Altri ancora sperimentano nuove ipotesi nel loro<br />

“laboratorio” di Vignola in Corsica, o avviano progetti locali. Il più ambizioso è quello di<br />

Girja Sharan, un ingegnere agronomo indiano che sta completando la prima fase di una<br />

vera fabbrica di rugiada nel Gujarat, sulla costa ovest del paese. Grazie a 15mila metri<br />

quadrati di superficie per la condensazione, formata da teli di plastica stesi su un antico<br />

sito minerario, Sharan spera di imbottigliare dai mille agli ottomila litri d’<strong>acqua</strong> per notte.<br />

Ha già ottenuto eccellenti risultati con delle superfici più piccole. Installato sui tetti, il<br />

sistema ha permesso di recuperare circa 700 litri d’<strong>acqua</strong> in un mese, con punte di 70 litri<br />

a notte. E questo per circa otto mesi all’anno. “Con un costo di 1,5 euro al metro quadro,<br />

il dispositivo fornisce tra i 15 e i 20 litri d’<strong>acqua</strong> per notte ad abitazione. Una quantità<br />

che non basta a soddisfare tutte le necessità, ma è una buona base di partenza”, sostiene<br />

Sharan, il cui porgetto ha ricevuto un premio dalla Banca mondiale nel 2004. “Il sistema<br />

è interessante anche per regioni umide come quelle del Nordeuropa”, sottolinea Daniel<br />

Beysens. “Nei Paesi Bassi stimiamo che la rugiada rappresenti il 10-20 per cento delle<br />

precipitazioni”.<br />

Un’altra idea interessante è quella delle reti di nebbia. Queste reti trattengono le gocce<br />

d’<strong>acqua</strong> della foschia è le raccolgono nelle grondaie. Cile, Capo Verde e Sudafrica le hanno<br />

adottate. Alle Canarie l’<strong>acqua</strong> viene raccolta usando alcuni alberi. La quantità d’<strong>acqua</strong><br />

che si ottiene con questo sistema è maggiore, ma la manutenzione è più complessa e i<br />

giorni senza nebbia sono più frequenti di quelli senza rugiada. “Alle Canarie si assiste a<br />

un ritorno dei valori di un tempo: per piantare gli ‘alberi fontana’, i garoé, è stata impedita<br />

la costruzione di stadi da calcio”, racconta Alain Gioda, un idrologo di Montpellier. “La<br />

popolazione si appropria di queste idee. In India abbiamo recuperato litri e litri d’<strong>acqua</strong><br />

mettendo le grondaie sotto i tetti di zinco delle case”, conclude Beysens.<br />

Una nuova strategia per l’<strong>acqua</strong><br />

Un’allarmante inchiesta sulla crisi idrica mondiale. Accanto alle responsabilità del<br />

sistema di produzione economica e agroalimentare, le proposte di un cambiamento<br />

sostanziale nei modelli di sviluppo e di consumo.

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