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ho venduto il mio tempo per fare i regali di natale - Altervista

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14<br />

SOTTOLINEATURE<br />

1. Quando i vostri amici ridevano prima <strong>di</strong> sa<strong>per</strong>e <strong>per</strong> cosa ridere mi è venuta in mente la<br />

poesia <strong>di</strong> Pignotti Quelli dell’Apocalisse non sanno più <strong>di</strong>vertirsi, <strong>per</strong>ché ridere prima che ci<br />

sia qualcosa da ridere è una con<strong>di</strong>zione drammaticissima <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone che non sono affatto<br />

contente, che ridono <strong>per</strong>ché non possono piangere.<br />

2. So che la poesia non è non stop nelle vostre classifiche.<br />

3. Con la poesia ci si può anche <strong>di</strong>vertire.<br />

4. I futuristi facevano poesia in tutti i mo<strong>di</strong>. Componevano ad<strong>di</strong>rittura la poesia degli odori.<br />

Non <strong>ho</strong> capito bene come facessero, probab<strong>il</strong>mente andavano in giro con quelle robe che si<br />

usano a Carnevale <strong>per</strong>ché sostenevano che una serie <strong>di</strong> odori messi insieme poteva essere<br />

una poesia.<br />

5. Con la voce possiamo carezzarvi o – quando fate i cattivi – schiaffeggiarvi.<br />

6. Avete mai notato che quando gli insegnanti si arrabbiano – anch’io sono un insegnante – e<br />

lanciano quegli urli belluini terrib<strong>il</strong>i, che sono in<strong>di</strong>menticab<strong>il</strong>i, le finestre tremano?<br />

7. Non è importante tanto ciò che è scritto, ma come è fatta la parola scritta.<br />

8. Noi poeti siamo come dei bambini: ci piace moltissimo <strong>il</strong> computer. Io a casa <strong>ho</strong> tantissimi<br />

microfoni e campionatori <strong>per</strong> <strong>fare</strong> le mie poesie e mi <strong>di</strong>verto come un matto, molto più che a<br />

scriverle semplicemente con la penna e <strong>il</strong> foglio <strong>di</strong> carta, infatti – dopo un po’ – mi viene la<br />

malinconia pure a me e <strong>di</strong>co: «No, voglio cambiare lavoro», e invece appena mi metto a<br />

lavorare con la musica e le parole torno a <strong>di</strong>vertirmi <strong>di</strong> nuovo.

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