ho venduto il mio tempo per fare i regali di natale - Altervista

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IN MANO A CHI?
I politici, se avessero davvero a cuore il destino della scuola, si occuperebbero, fra le altre cose, anche della
scelta e della formazione dei dirigenti scolastici.
Girovagando tra gli archetipi si apprende che al capo d’istituto viene ascritto – come modulo primordiale –
un corpus di qualità non comuni: solidissimo equilibrio interiore, elevata prontezza sensoria, sottili abilità
diplomatiche, incondizionata dedizione ai principi democratici, conoscenze capillari di normative
ministerial-giuridiche e molto altro.
Tuttavia a denotare l’identità e il valore di un vero preside è la bravura nel riconoscere accogliere ed
arricchire i fermenti dell’habitat contemporaneo. La levatura professionale di chi soprintende al lavoro
educativo si misura soprattutto sul potere d’infondere energia alla ricerca dotandola delle strutture che ne
favoriscano la crescita vigorosa. Ogni minuscolo ecosistema scolastico, sotto l’impulso del suo coordinatore,
dovrebbe trasformarsi in cardine culturale del quartiere e dell’intera città.
Senza far torto a quanti già operano in pieno assetto, presi a bersaglio dagli innumerevoli cecchini, queste
idee sembrano oggi provenire da altri pianeti.
Che bello sarebbe se i ministri della pubblica istruzione abbandonassero il loro olimpo per passeggiare tra i
comuni mortali.