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gente e contrattava sia per comperare che per vendere. E ricorderò<br />
sempre che vidi un soldato vendere ad un ufficiale per cinque lire<br />
un anello d'oro con un brillante, frutto di chi sa quale gioielleria<br />
svaligiata. Certo non era quello l'unico caso del genere, e d'altronde<br />
pensavo che era sempre meglio conservare la roba presa anziché<br />
abbandonarla agli austriaci. Agli imbocchi delle strade secondarie<br />
vegliavano i carabinieri per regolare la circolazione, ma i loro sforzi<br />
riuscivano completamente vani. Tutti cercavano di fare presto ad<br />
infilarsi nella colonna, sfuggivano alla sorveglianza, ricordo che si<br />
cacciavano fra le zampe dei cavalli, cercando di fermarli per passare<br />
oltre. Una carretta che voleva passare ad ogni costo fu urtata dalla<br />
ruota del pezzo e si rovesciò nel fossato. Mi raggiunsero delle<br />
imprecazioni, delle bestemmie, ma non vi feci gran caso. Più avanti,<br />
fra strada e campo, nel prato, s'era ammucchiato l'impossibile:<br />
pezzi, automobili, camions, carrette, avantreni. E fu lì che vidi per<br />
l'ultima volta il nostro carro bagaglio. Aveva però ancora le bagaglie<br />
e gli uomini di corvée. Tutto era intatto. Se si fosse fatto saltare il<br />
ponte della Delizia qualche ora più tardi, avremmo salvato anche i<br />
bagagli. Disgraziatamente, in seguito ad un falso allarme, il ponte<br />
saltò prima del tempo ed andò tutto perso. 17 Li vidi ancora il mio<br />
attendente di Pec' e di cui non ho saputo più nulla. Ma credo che si<br />
trovi prigioniero in Austria. Poi nacque un nuovo allarme, cagionato<br />
da un aeroplano che si avanzava. Non si riusciva a capire se fosse<br />
nostro o nemico, ma ognuno lo temeva. Si avvicinava alla colonna.<br />
Quando fu per tagliarla, quasi al di sopra di me, riprovai la stessa<br />
impressione del giorno prima: se lascia andare una bomba sono<br />
fritto. E rivolsi lo sguardo all'apparecchio. Ma non cadde nulla. Poi<br />
scese più in basso e si potevano vedere i colori. Era un aeroplano<br />
nostro. Mi sentii rassicurato.<br />
Ricominciava il pomeriggio e di nuovo si accumulavano nuvoloni<br />
sul nostro capo. Anzi adesso si era levato del vento che mi gelava<br />
attraverso gli abiti bagnati. Quasi desideravo che venisse la pioggia<br />
pur di spezzare quel vento infame. Ma quando poco dopo ricominciò<br />
a piovere pensai che sarebbe stato preferibile il vento. Qualunque<br />
cosa fosse, bisognava prenderla come veniva, ed era perfetta-<br />
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