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Senza titolo-1 - istrit.org

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toccate dalla guerra. Badoglio risponde il 18 febbraio 1919 e in sostanza<br />

scrive: «Dal primo novembre 1917, alla fine delle ostilità, quattro novembre<br />

1918, i proietti d'artiglieria, le bombe da bombarda e da lanciabombe, quelle<br />

di fucile e a mano impiegate da noi risultano:<br />

annate proietti art. bombe ecc. bombe a mano<br />

non/dic.1917 3.489.000 1.500.000 2.350.000<br />

tutto nov 1918 14.909.000 428.481 9.272.000<br />

TOTALE 18.398.256 571.000 11.622.325».<br />

I proietti di artiglieria, le bombe, ecc, impiegati dal nemico nello stesso<br />

periodo sono considerati equivalenti a quelli impiegati dall'Esercito Italiano.<br />

Quindi, complessivamente 37 milioni di proiettili e oltre un milione di<br />

bombe. «Tenendo conto - continua la lettera - che circa l'8% non sono esplosi<br />

o sono stati abbandonati sul terreno, restano 2.960.000 proietti di artiglieria,<br />

4.800.000 bombe di ogni genere, totale 7.760.000 ordigni distribuiti su<br />

una fascia di terreno di 240.000 ettari, in corrispondenza di un fronte di 300<br />

chilometri di sviluppo (Adamello, Grappa, foce del Piave) e della profondità<br />

media di 8 chilometri (profondità della fascia battuta da artiglierie e bombarde)...<br />

Se si considera il fronte uniforme potrebbero considerarsi come rimasti<br />

inesplosi circa 33 proietti/bombe per ettaro. Siccome invece le maggiori lotte<br />

si svolsero dall'Astico al mare, 140 chilometri di sviluppo, così in tale fronte<br />

il dato suesposto può essere portato in massimo al doppio e oltre, e cioè a<br />

circa 70 fra proietti/bombe per ettaro [...]. Nelle zone che furono teatro di più<br />

vivi e ostinati combattimenti, come la regione del Grappa, il Montello e il<br />

Basso Piave, delimitato a oriente dal Monticano e ad occidente dalla linea<br />

passante per Crespano, Asolo, Montebelluna, Povegliano, Breda, S. Biagio,<br />

Monastier, Portegrandi, mare, la percentuale per ettaro fu ancora maggiore ed<br />

in massimo di circa 200 proietti/bombe, vale a dire due fra proietti/bombe per<br />

ogni quadrato avente 10 metri di lato». 10 I numeri indicati dal Comando<br />

Supremo, ancorché stimati, sono impressionanti e danno facilmente l'idea<br />

della vastità e della complessità del problema che si doveva risolvere. Il<br />

governo istituì gruppi di rastrellatori misti - civili e militari - designati alla<br />

bonifica del territorio. Anche gli abitanti dei luoghi si davano da fare, magari<br />

con intenzioni diverse da quelle dei nuclei di bonifica. Erano i cosiddetti<br />

recuperanti che vendevano sul mercato i metalli dei residuati ritrovati. Ben<br />

presto si creò un dualismo fra le categorie addette al recupero degli ordigni.<br />

Il Governo impose una fascia, da portare al braccio, per gli addetti ai nuclei<br />

di bonifica affinché non venissero confusi, ma qualche volta scoppiavano<br />

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