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Senza titolo-1 - istrit.org

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fosse più completa e più difficile e maggiore perdita di tempo<br />

costasse al nemico la ricostruzione. Alcune mitragliatrici si tenevano<br />

pronte a funzionare contro qualche pattuglia più ardita o dotata<br />

di altri mezzi che avesse voluto avvicinarsi. Ed il nostro reggimento<br />

fu l'ultimo a passare, che nessuno più restava sull'opposta riva.<br />

Poche ore dopo - due o tre - anche il ponte di Pec' saltava. Da ponte<br />

di Pec' arrivammo a Gradisca e la traversammo frettolosamente. Già<br />

ne cominciava la distruzione. Proseguimmo e la colonna si fermò al<br />

bivio di Villanova. Qui il capitano con altri ufficiali si recò a Farra<br />

onde vedere se vi fosse altro da salvare e a indicare la via ai cassoni<br />

ed ai carri che forse li attendevano. Scesi da cavallo e cominciai<br />

a sgranchirmi le gambe, passeggiando lungo la colonna. Ma<br />

improvvisamente la pioggia aumentò di violenza. Cercai quindi un<br />

prossimo ricovero, ed opportunamente scorsi una casa vicino la<br />

quale la batteria si era fermata. Entrai nella stanza a pianterreno che<br />

mi si apriva davanti. Ma mi dovetti fermare sulla soglia, che era<br />

impossibile andare avanti. Buttati in terra, alla rinfusa, l'un sopra<br />

l'altro, in un groviglio indistricabile di braccia e gambe mi apparvero,<br />

alla luce di un cerino numerosi soldati di fanteria. Forse stanchi,<br />

dispersi, prostrati dal sonno, visto il luogo coperto ne avevano<br />

approfittato non pensando più al nemico incalzante. Nessun ufficiale<br />

era tra loro, o nel gruppo non se ne distinguevano. Ma non penso<br />

ce ne fossero! E li dormivano, impavidi, noncuranti. Li lasciai nella<br />

loro ignavia. Fui più fortunato in un'altra stanza, dove già avevan<br />

preso il rifugio altri ufficiali. Era una stalla ancora puzzolente per<br />

quanto vuota di animali e dalla paglia calda emanava un tanfo di<br />

bestia e di sporco. Ma altro non c'era e fu necessario accontentarsi.<br />

Non potendosi sedere in terra ci appoggiammo ai muri. Poi ci<br />

facemmo portare, per mezzo di alcuni soldati, delle pietre dalla<br />

strada e su quelle ci sedemmo. Un pezzetto di candela dava una<br />

scarsa luce oscillante. I più tacevano. Alcuni scambiavano le loro<br />

idee sottovoce, quasi con un terror religioso. Su tutti incombeva<br />

l'onta della ritirata. In tutti il cuore era serrato dall'angoscia. Come<br />

gli altri mi racchiusi tutto nei miei pensieri e cosi mi venne la stanchezza<br />

e chiusi un po' gli occhi. Per poco però, che in breve ritorna-<br />

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