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divorare a quattro palmenti. Ed ogni tanto il capitano si informava<br />
se io avessi sempre lo stesso appetito. Certo che quella vita all'aria<br />
aperta mi faceva bene Cominciai quindi a familiarizzarmi con le<br />
granate in arrivo ed in partenza, a riconoscerne dal fischio il calibro,<br />
conobbi le linee nostre e le linee nemiche, potei osservare diversi<br />
attacchi respinti subito dal nostro fuoco di sbarramento Imparai a<br />
non chiudere gli occhi ed a tapparmi le orecchie allo scoppio dei<br />
colpi in partenza conobbi la febbre degli sbarramenti. Uno dei<br />
divertimenti della giornata era il cannoneggiamento degli aeroplani<br />
nemici che si spingevano ad esplorare sulle nostre linee, ed i duelli<br />
aerei. Conobbi l'ansia nel sentire i bossoli esplosi in aria cadere, e<br />
dai quali occorreva ripararsi, imparai le segnalazioni con i razzi ed<br />
il nome dei monti che ci interessavano. E dopo che ebbi fatto un po'<br />
di questa scuola, il ventiquattro mattina andai all'osservatorio<br />
numero 4. Con questo nome era indicata una casa già colpita da<br />
cannonate nostre e nemiche, ma oramai lasciata in pace. Solo sul<br />
tetto era stata aperta una feritoia, dietro la quale c'erano alcune assi<br />
su cui era una sedia. La casa era proprio sui bordo del Vipacco, un<br />
po' più indietro della batteria, e un po', più indietro di San Grado di<br />
Merna. Di li si poteva osservare bene tutto il tratto della linea nemica<br />
che ci interessava. Vi montavano di guardia due ufficiali, di<br />
solito aspiranti, a turno di una settimana, ed un tenente che cambiava<br />
ogni sera. Oltre sei uomini di cui due telefonisti e quattro guardafili.<br />
Montai la guardia però solamente una notte, perché fui preso<br />
da febbre di modo che dovetti tornare in batteria. Ma gli avvenimenti<br />
non mi permisero di stare molto a guardare il letto, perché il<br />
giorno seguente, il ventisei, gli austriaci iniziarono una forte azione<br />
dimostrativa che poi, dato il tradimento e la ritirata della 2 a armata,<br />
si mutò in risolutiva. 6 Già la notte dal venticinque al ventisei il<br />
nemico tentò di impadronirsi di sorpresa della nostra linea sul Volkoniak,<br />
ma appena salito il razzo matto che durante la notte era il<br />
segnale che chiedeva lo sbarramento, i nostri pezzi avevano aperto<br />
il solito fuoco temibile ed efficace. L'attacco durò più a lungo del<br />
solito, ma fu finalmente respinto. I1 47°compiva fino in fondo il suo<br />
dovere, mentre altri reggimenti macchinavano il tradimento e si<br />
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