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Le esternalità dell'agricoltura. Una analisi degli effetti ambientali ...

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neoclassici pur rimanendo disinteressati alla questione, tentarono comunque di<br />

trovare una soluzione al fenomeno del degrado ambientale, avvalendosi della<br />

Tassa di Pigou, la quale attraverso la valutazione dei costi e dei benefici<br />

dell’attività di disinquinamento, cercava di individuare il livello ottimale di degrado<br />

per una data dotazione di risorse; la logica della tassa dunque consisteva<br />

nell’inglobare le <strong>esternalità</strong> all’interno del sistema dei prezzi, in modo tale da<br />

poter neutralizzare il loro effetto. Possiamo quindi asserire che i neoclassici<br />

trattavano il fenomeno del degrado ambientale, come qualsiasi altra questione,<br />

riconducendolo sul piano dello scambio e dell’allocazione delle risorse. All’inizio<br />

del secolo scorso questo approccio all’ambiente poteva ancora essere pertinente,<br />

ma le cose cambiarono a partire dagli anni ’60, quando la crisi ecologica<br />

assumeva caratteri sempre più forti e l’economia quindi, doveva assolutamente<br />

evolversi insieme alla realtà dei fatti. Molte delle argomentazioni sostenute dai<br />

neoclassici, fra cui la tesi pigouviana, finivano per perdere gran parte della loro<br />

significatività, infatti, anche se valide sul piano teorico, nel momento in cui<br />

venivano messe in pratica iniziavano a traballare, sia perché era complicato<br />

quantificare il valore delle <strong>esternalità</strong>, sia perché non tutte le relazioni fra gli<br />

individui passavano attraverso il mercato. Si manifestavano inoltre, differenti<br />

tipologie di <strong>esternalità</strong> che si cumulavano ed interagivano, rendendo difficile, se<br />

non impossibile una loro trattazione individuale e ciò di conseguenza invalidava la<br />

realisticità sia delle curve dei costi e dei benefici, sia del sistema dei prezzi<br />

artificiali. A posteriori possiamo sicuramente asserire che la tesi del degrado<br />

ambientale come fallimento del mercato ha distorto e ristretto il campo<br />

d’indagine dell’economia ambientale; per avere una visione più realistica, si dovrà<br />

attendere il contributo della scuola neo-istituzionalista.<br />

2.3 <strong>Le</strong> <strong>esternalità</strong> in una visione neo -istituzionalista<br />

Il paradigma neo-istituzionalista ha permesso alla scienza economica di cambiare<br />

veste e di rinnovarsi in maniera totalitaria, poiché smantellava gran parte dei<br />

pilastri che erano alla base dell’economia neoclassica: il mercato smetteva di<br />

essere lo strumento allocativo più efficiente, gli agenti economici avevano una<br />

conoscenza limitata, i costi di transazione non erano di certo trascurabili e<br />

l’attribuzione dei diritti di proprietà era stabilita dalle istituzioni piuttosto che<br />

essere innata. D. North è sicuramente uno <strong>degli</strong> economisti più rappresentativi<br />

di questa scuola di pensiero e tratta il fenomeno del degrado ambientale e delle<br />

<strong>esternalità</strong> in generale, in modo decisamente innovativo. North, infatti, sostiene<br />

che nel momento in cui si manifestano le <strong>esternalità</strong> il mercato da solo non sia<br />

più in grado di allocare correttamente le risorse, quindi è necessario l’intervento<br />

dello Stato. Nello specifico North parla di istituzioni, cioè di un insieme di norme<br />

che una società si dà, per disciplinare i rapporti fra gli individui e le<br />

organizzazioni, in altre parole per regolamentare le transazioni economiche. <strong>Le</strong><br />

istituzioni inoltre contribuiscono a ridurre sia l’incertezza dell’ambiente sia i costi<br />

di transazione, venendo in aiuto agli individui, che quotidianamente si devono<br />

destreggiare fra mille ostacoli e nuove situazioni, determinate dalle continue<br />

trasformazioni della società e dal progresso tecnologico. In altri termini le<br />

istituzioni coordinano gli individui sostituendosi alla mano invisibile neoclassica.<br />

North e gli economisti neo-istituzionalisti inoltre affermano che nel momento in<br />

cui si determinano le cosiddette <strong>esternalità</strong>, gli agenti economici reagiscono<br />

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