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Le esternalità dell'agricoltura. Una analisi degli effetti ambientali ...

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generalmente associata agli <strong>effetti</strong> di pratiche agricole intensive soprattutto se<br />

accompagnate dalla concomitante scomparsa dell’attività zootecnica. L’agricoltore<br />

moderno infatti sempre più spesso tende a specializzare le coltivazioni<br />

eliminando, quando è possibile, la vegetazione spontanea se incide<br />

negativamente sulla produzione (problema delle piante infestanti), come avviene<br />

con i cereali, lasciando pertanto il terreno scoperto per gran parte dell’anno ed<br />

esponendolo in questo modo agli impatti diretti dei venti, delle radiazioni solari e<br />

delle precipitazioni, che implicano un innalzamento delle temperature e<br />

dell’evaporazione e un abbassamento dell’umidità. Questi fenomeni e la<br />

mancanza di sostanza organica portano alla caduta di quei presupposti che sono<br />

alla base di un’aggregazione stabile del suolo. La sostanza organica, tutto<br />

sommato, rappresenta solamente una piccolissima percentuale del suolo, il 2-<br />

3%, ma la sua presenza è determinante, sia per garantire la fertilità e<br />

l’aggregazione del terreno, sia per la capacità di trattenere acqua e<br />

decontaminare il suolo da sostanze nocive, fra cui i pesticidi. Nelle situazioni<br />

ottimali il 30% di questa sostanza viene trasformata in humus dai batteri, mentre<br />

la parte restante viene mineralizzata, i batteri in pratica si privano di parte del<br />

loro cibo, per garantire la solidità del terreno; quando invece i suoli sono privati<br />

della loro vegetazione, l’humus viene asportato dalle piogge e al suo posto<br />

rimane un terreno minerale improduttivo. L’erosione dei suoli costituisce un<br />

fattore limitante della produttività agricola che dipende però da molteplici aspetti<br />

come ad esempio la specie coltivata, il tipo di attività agricola praticata, le<br />

condizioni climatiche locali e le condizioni chimiche-fisiche del suolo; talvolta<br />

anche la semplice irrigazione, infatti, può essere artefice di un processo erosivo,<br />

specie alla presenza di un clima arido, poiché causa la saturazione idrica del<br />

suolo. La siccità e lo scarso drenaggio possono provocare la risalita dell’acqua per<br />

capillarità e quindi l’accumulo di sali (cloruri o solfati di sodio) in superficie,<br />

questo fenomeno viene definito salinizzazione del suolo; quando sono i carbonati<br />

ad accumularsi è ancora peggio, in quanto il terreno si alcalinizza e diviene<br />

inutilizzabile. Gli <strong>effetti</strong> erosivi possono avere in particolare due differenti cause:<br />

l’acqua e il vento. L’erosione idrica è particolarmente intensa nelle zone montane<br />

e collinari private della vegetazione; un ettaro di foresta infatti è in grado di<br />

assorbire, dopo un violento temporale, fino a 400 tonnellate di acqua piovana,<br />

che in parte evapora, in parte viene ceduta al terreno, ma anche le pianticelle<br />

hanno un ruolo rilevante, basti pensare che un chilogrammo di muschio è capace<br />

di trattenere anche 5 litri di acqua. Non è difficile quindi immaginare cosa accade<br />

su un terreno privato di ogni pianta e radice. L’erosione eolica agisce invece<br />

maggiormente sui terreni argillosi, asportando il suolo attraverso nubi polverose,<br />

anche in questo caso l’incidenza del vento è molto più massiccia nelle aree<br />

antropiche. Infine il deterioramento della struttura chimico-fisica del suolo è<br />

determinato dall’uso di macchinari agricoli sempre più invasivi, che deformano e<br />

producono vibrazioni pericolose soprattutto per terreni con scarse capacità di<br />

drenaggio; essi inoltre concorrono alla distruzione dei regimi delle acque<br />

alterando l’andamento dei deflussi superficiali. L’uso dei macchinari quindi può<br />

essere realmente un fattore limitante delle rese agricole, in quanto il più delle<br />

volte rende i suoli refrattari all’acqua e allo sviluppo delle radici. <strong>Le</strong> moderne<br />

pratiche agricole quindi comportano una perdita di fertilità tanto consistente da<br />

rendere necessario un uso smodato di fertilizzanti chimici; per fare un esempio le<br />

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