Accesso aperto all'opera (PDF) - Firenze University Press
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due Parole sulla PARALETTERATURA 49<br />
del termine in oggetto. in primo luogo, il prefisso ‘para-’ ci indica un‘intorno’,<br />
un ‘circa’: analogamente ad aggettivi come para-scolastico, paranormale,<br />
para-medico, quasi a sottendere che sì, siamo nei paraggi della<br />
letteratura, ma non proprio dentro la letteratura; vicino, ma a un livello<br />
un po’ inferiore. fumetto, graphic novel, ipertesto elettronico – tanto per<br />
citare alcuni casi – appartengono dunque a una letteratura dei paraggi, a<br />
un ‘quasi’, un ‘dappresso’ che, gerarchicamente parlando, è collocato più<br />
in basso. ma il prefisso para- ci rimanda anche a un altro immaginario.<br />
Para-urti, para-brezza, para-cadute e simili implicano un senso di protezione:<br />
saremo forse degli illusi, ma la paraletteratura svolgerà, forse, anche<br />
una funzione nobile ovvero protettiva, avvolgendo la letteratura con<br />
la l maiuscola come una sorta di corazza, o orbitale, o aura. o come un<br />
esercito di fanti – i primi a cadere, i primi a venire dimenticati.<br />
e ora un po’ di storia. anzi, prima della storia, una premessa. Qualche<br />
anno prima che nascesse il termine «paraletteratura», quando si parlava<br />
tutt’al più di ‘letteratura di massa’, umberto eco in Apocalittici e integrati<br />
metteva in guardia contro i pericoli di tale letteratura (di cui elencava<br />
anche, a onor del vero, alcuni pur trascurabili aspetti postivi); e l’accusava<br />
in particolare di incoraggiare l’omologazione e il conformismo, la cultura<br />
degli slogan, la persuasione pubblicitaria, l’indifferenza verso il passato, di<br />
essere insomma l’espressione di una falsa quanto subdola democrazia dei<br />
media 8 . le accuse erano pesanti, e il rischio di fare di ogni erba un fascio<br />
era ben visibile; si rendeva quindi necessario precisare, rettificare, distinguere<br />
– in poche parole, dare una legittimazione a quella quasi-letteratura<br />
che in realtà, se era sorella minore della letteratura, non aveva nemmeno<br />
nulla da spartire con la cultura degradata descritta dal celebre semiologo.<br />
il termine «paraletteratura» nasce durante il convegno internazionale<br />
organizzato da noel arnaud, francis lacassin e Jean tortel a cerisy-lasalle<br />
in normandia, nel 1967. gli atti del convegno (Entretiens sur la paralittérature,<br />
1970), vengono tradotti in italiano (non integralmente) solo<br />
nel 1977, ben dieci anni dopo 9 . due anni dopo esce in italia Letteratura di<br />
massa letteratura di consumo a cura di giuseppe Petronio, che raccoglie a<br />
sua volta gli atti di un convegno tenutosi a trieste nel 1978 10 . Quasi a compensare<br />
il ritardo con cui la paraletteratura fa il suo ingresso nel campo<br />
visivo degli studiosi italiani, l’incipit – molto colorito, in verità – ricorre<br />
a una sorprendente metafora colonialista in polemica con la tradizione e<br />
le convenzioni del canone:<br />
da qualche decennio in italia, da parecchi altrove, la critica letteraria<br />
[…] si è annessa una nuova sterminata provincia: fuori metafora,<br />
ha cominciato a occuparsi di opere che aveva sempre trascurate,<br />
non ritenendole sue. oggi […] la bibliografia sul romanzo poliziesco,<br />
fantascientifico, rosa, e su tutti gli altri generi e sottogeneri di questo<br />
‘tipo di letteratura’ è enorme: in italia come dappertutto. e se ne discute<br />
in convegni e congressi, li si fa oggetti di corsi universitari e di<br />
tesi di laurea, li si studia non meno di altri generi finora canonici. Però!