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Credito Aperto 37 - Banca di Credito cooperativo di Piove di Sacco

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sa della marche motociclistiche italiane fino al<br />

periodo tra le due guerre mon<strong>di</strong>ali”, parte da<br />

lontano, da una piccola attività commerciale <strong>di</strong><br />

giocattoli avviata a Milano da Corrado Frera,<br />

alla fine dell’Ottocento.<br />

Sempre al volgere <strong>di</strong> quel secolo, l’azienda<br />

amplia i suoi interessi ai “velocipe<strong>di</strong>”, poi alle<br />

bicilette e alle moto. Il salto vero e proprio avviene<br />

quando (e siamo agli inizi del Novecento)<br />

la <strong>di</strong>tta Frera decide <strong>di</strong> dare vita ad una propria<br />

linea <strong>di</strong> prodotti, a motociclette con il marchio<br />

personalizzato. Poi arriva lo stabilimento <strong>di</strong> Tradate<br />

e una crescita continua.<br />

“Nel 1907 gli stabilimenti Frera <strong>di</strong> Tradate sono<br />

in grado <strong>di</strong> produrre in proprio parti <strong>di</strong> biciclette<br />

e motociclette; sono autosufficienti per gran<br />

parte della catena produttiva. Il crescente sviluppo<br />

delle attività porta alla necessità <strong>di</strong> assumere<br />

nuovo personale; si arriva a circa 350<br />

<strong>di</strong>pendenti…”.<br />

Negli anni che precedono la Prima guerra mon<strong>di</strong>ale<br />

l’azienda comincia anche ad affermarsi sul<br />

versante agonistico, partecipando a gare e vincendo<br />

molte competizioni motociclistiche.<br />

Nel 1915 la Frera è la casa motociclistica più<br />

importante d’Italia e lotta per il primato anche<br />

a livello europeo.<br />

Passato il conflitto, la <strong>di</strong>tta riprende a pieno regime<br />

l’attività produttiva e sportiva. Ma la crisi<br />

del ’29 pone le basi per un rapido declino, che<br />

porta l’impresa della famiglia Frera alla smobilitazione.<br />

Il resto è storia più recente, anche se<br />

già in<strong>di</strong>etro nel tempo, e riguarda <strong>di</strong>rettamente<br />

Padova e la sua gente. Nel ’39 infatti la Società<br />

Anonima Frera cede alla Cicli Moto Padova. Da<br />

allora un intricato cambio <strong>di</strong> mani e <strong>di</strong> proprietà,<br />

finché, nel 1990, Antonio e Vittorio Fontana,<br />

titolari della Cicli Olympia, riescono ad acquisire<br />

la totalità dei marchi Frera e a rilanciare la<br />

<strong>di</strong>tta nella produzione <strong>di</strong> biciclette.<br />

La memoria dell’azienda <strong>di</strong> Tradate, leader del<br />

motociclismo italiano dei primi tempi, oggi sta<br />

quasi tutta in questo garage <strong>di</strong> via Chiesa a<br />

Campolongo, gelosamente custo<strong>di</strong>ta da Sergio<br />

Pizzo (e famiglia). La sua tra l’altro è una vicenda<br />

molto particolare, che potrebbe anche essere<br />

definita la storia <strong>di</strong> una conversione.<br />

“Prima del 1989 – racconta Sergio – lavoravo<br />

in un’azienda dolciaria, seguivo anche la squadra<br />

<strong>di</strong> ciclismo, che per i suoi atleti usava biciclette<br />

Olympia. Venni così in contatto con i<br />

Silvio Pizzo e il figlio Alberto nel museo <strong>di</strong> casa, che raccoglie<br />

le prestigiose moto d'epoca della <strong>di</strong>tta Frera<br />

fratelli Fontana, che, avendo acquisito i marchi<br />

Frera, mi coinvolsero nell’avventura <strong>di</strong> rilanciare<br />

il marchio milanese. E’ stata una scelta che mi<br />

ha preso in maniera totale”.<br />

“A <strong>di</strong>re il vero la passione per le motociclette –<br />

aggiunge Pizzo – era per me molto più antica e<br />

risaliva a quando ero ragazzo. Allora davo una<br />

mano ad un meccanico che riparava biciclette e<br />

motocicli; naturalmente sognavo <strong>di</strong> poter salire<br />

in sella a qualche moto importante, come la MV<br />

Augusta 17. La mia prima moto risale al ’64, ma<br />

era uno scooter, una Vespa 125, che mi serviva<br />

per andare a lavorare…”<br />

Poi è arrivata la Frera…<br />

“Un momento. Nessuno <strong>di</strong> noi, a parte i Fontana<br />

e in maniera molto superficiale, sapeva che<br />

questo marchio fosse legato anche alla costruzione<br />

<strong>di</strong> motociclette. Personalmente l’ho scoperto<br />

dopo che ho iniziato a lavorare nel campo<br />

delle biciclette. Da quel momento è cominciato<br />

un lungo cammino a ritroso nella storia delle<br />

moto costruite un tempo a Tradate. Dopo aver<br />

acquistato una 125 <strong>di</strong> Leonardo Frera, abbiamo<br />

iniziato una complicata ricerca che ci ha portato<br />

sempre più in<strong>di</strong>etro negli anni. Per fortuna<br />

mio figlio Alberto si è appassionato a questa<br />

avventura, che abbiamo potuto continuare insieme”.<br />

Un sogno?<br />

“Quello <strong>di</strong> ricostruire una moto Frera e riuscire<br />

a metterla in pista. Sarebbe come riportare in<strong>di</strong>etro<br />

la storia. Non solo per non <strong>di</strong>menticare,<br />

ma anche per continuare a correre”.<br />

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