Credito Aperto 37 - Banca di Credito cooperativo di Piove di Sacco
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CHIOGGIA<br />
n. 15, 1999).<br />
A fissare un punto <strong>di</strong><br />
chiarezza e a cercare <strong>di</strong><br />
imprimere una svolta a<br />
questa vicenda contrastata<br />
è stato un progetto<br />
<strong>di</strong> restauro e <strong>di</strong> recupero<br />
ambientale avviato<br />
dall’Amministrazione<br />
comunale nel 2001 e che<br />
con vari passaggi è arrivato<br />
ad una definizione<br />
importante, delineando in modo corretto e documentato<br />
la fase <strong>di</strong> passaggio da una destinazione<br />
militare ad una gestione e fruizione pubblica<br />
guidata e al servizio della comunità. Un’occasione<br />
che non è possibile perdere per finalizzare l’area<br />
(nonostante la compromissione <strong>di</strong> un tratto per la<br />
destinazione a supporto dei lavori sulle <strong>di</strong>ghe e<br />
del Mose) ad un’utilizzazione conseguente alle sue<br />
caratteristiche paesaggistiche ed ambientali, ad<br />
una sua fruizione pubblica, equilibrata e in grado<br />
<strong>di</strong> garantire una sostenibilità nel tempo.<br />
Il Piano <strong>di</strong> restauro ambientale dell’Area verde<br />
Il compen<strong>di</strong>o San Felice si è formata nei primi<br />
decenni del Novecento, nell’ansa a nord del litorale,<br />
tra i Murazzi settecenteschi e la bocca <strong>di</strong> porto,<br />
nell’incrocio tra laguna e spiaggia. La costruzione<br />
delle <strong>di</strong>ghe foranee portuali ha favorito il consoli-<br />
damento dei vari livelli <strong>di</strong> dune e lo spostamento<br />
a mare della linea <strong>di</strong> battigia. Si è andata così<br />
formando un’aera con flora e fauna tipiche del<br />
litorale, dune consolidate e boscate. Parte <strong>di</strong> una<br />
bassa all’interno del sito era inizialmente coltivata<br />
ad orto e al suo interno è rimasto a lungo una sorta<br />
<strong>di</strong> piccolo laghetto, utilizzato dagli uccelli migratori<br />
come punto <strong>di</strong> sosta e <strong>di</strong> abbeveramento.<br />
Soggetta a vincoli militari per la vicinanza al<br />
Forte ed alla Batteria San Felice e riconosciuta<br />
come sito particolare dal Palav (Piano <strong>di</strong> area lagunare)<br />
ed altri strumenti urbanistici, l’area è stata<br />
non accessibile, anche perché al suo interno era<br />
stata sistemata una Stazione ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong> controllo<br />
dell’alto Adriatico. Al momento della smobilitazione<br />
militare, prima del Forte e poi della Stazione, è<br />
rimasta un’area naturalistica <strong>di</strong> pregio, costituita da<br />
relitti <strong>di</strong> ambiti dunosi e da una ricca vegetazione,<br />
anche <strong>di</strong> alto fusto. I due piccoli manufatti creati al<br />
suo interno non svolgono più da<br />
tempo alcuna funzione e l’area<br />
è chiusa; viene utilizzata solo<br />
per la stra<strong>di</strong>na <strong>di</strong> avvicinamento<br />
al Forte, che corre al suo interno<br />
parallelamente ai Murazzi.<br />
Una sua nuova definizione<br />
collegata agli strumenti della<br />
pianificazione urbanistica si è<br />
imposta, anche in rapporto ai<br />
processi <strong>di</strong> sdemanializzazione<br />
e passaggio <strong>di</strong> competenza<br />
Sopra: l’area San Felice vista dalla<br />
Laguna<br />
A lato: rilevazione dello stato attuale<br />
degli ambienti naturali