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Settembre 2010 - Universitinforma

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time out<br />

INFORMA 25<br />

ra il Grande Fratello. Nel caso<br />

della storia di Manuela io la vedo<br />

più come la favola metropolitana<br />

di una ragazzina un po’ annoiata<br />

che un giorno s’inventa<br />

un diversivo che cambia la sua<br />

vita».<br />

Il film è prodotto dalla tua Rosetta<br />

film. Qual è la situazione<br />

del cinema indipendente?<br />

«Nella mia carriera ho lavorato<br />

con tutti: produzioni piccole e<br />

grandi, ad esempio l’ultimo film<br />

che ho fatto era targato Cattleya,<br />

dunque ho un’esperienza a<br />

360 gradi. Poi però ho deciso<br />

che era arrivato il momento di<br />

produrmi da me e realizzare i<br />

progetti di quei giovani registi<br />

che non avrebbero altrimenti<br />

spazio. Il perché di questa scelta?<br />

Volevo godere di una libertà<br />

che ho avuto raramente nel mio<br />

lavoro. È davvero difficile incontrare<br />

un produttore che riesca<br />

davvero a sposare un progetto e<br />

renderlo al meglio. In passato<br />

ho sofferto molto perché, realizzando<br />

dei prodotti molto differenti<br />

rispetto allo scenario normale<br />

del cinema italiano, non ho<br />

mai trovato un produttore-anima<br />

gemella. Alla fine ho voluto<br />

fare da me. Per “I baci mai dati”<br />

non ho avuto grosse difficoltà,<br />

la collaborazione tra Rosetta<br />

film e la Nuvola di Amedeo Bacigalupo<br />

è stata davvero produttiva,<br />

così come quella con Adriana<br />

Chiesa, che ci ha messo tutta<br />

la sua esperienza. Poi sul piano<br />

economico devo molto alla Sicilia<br />

che ha dato l’input per la realizzazione<br />

di questa storia».<br />

Le piccole produzioni troveranno<br />

un futuro nel web?<br />

"Sì, credo molto a questa strada<br />

anche, il cinema in senso classico<br />

è destinato a una fine<br />

senza ritorno. Il fatto è che<br />

le grandi produzioni privilegiano<br />

uno modello troppo<br />

noto: stessi attori, storie che<br />

terminano tutte allo stesso<br />

modo, standard produttivo.<br />

In Italia il cinema è popolato<br />

dalle grandi famiglie che difficilmente<br />

lasciano spazio a<br />

chi non è inserito in certi percorsi.<br />

Io invece credo nell'autoproduzione<br />

però non intesa come<br />

produzione improvvisata, ma<br />

come cinema nuovo e originale».<br />

I miracoli di Manuela diventeranno<br />

anche un libro…<br />

«Sì, me l’ha proposto di scriverlo<br />

Cristina Dalai della Tartaruga.<br />

Credo che continuerò la storia<br />

di Manuela però ampliandola,<br />

avevo pensato a una sorta di<br />

diario di una ragazzina di tredici<br />

anni alle prese con il suo<br />

mondo: la religione, il sesso, i<br />

problemi. Insomma tutti quegli<br />

aspetti che non ho potuto approfondire<br />

nel film». Ui<br />

CINEMA / Si è conclusa a Viagrande la terza<br />

edizione di State aKorti. Primo premio<br />

a Simone Baldini con “A tutti i costi”<br />

Un festival di corti<br />

tutti da ridere<br />

di Rosa Corallo<br />

Ironia e comicità. È il must di “State aKorti”, festival internazionale<br />

del cortometraggio di genere comico-umoristico<br />

giunto alla terza edizione che si è svolto ad agosto a Viagrande,<br />

a Villa Di Bella. Giunti in finale 25 cortometraggi, realizzati<br />

da registi italiani e spagnoli, selezionati per l’assegnazione<br />

del primo e secondo premio da una giuria d’eccezione. A vincere<br />

il festival per il miglior cortometraggio, con “A tutti i costi”<br />

(foto in alto), Simone Baldini: romano, classe ‘84, laureato all’Accademia<br />

di Belle Arti a Frosinone e alle spalle un corso di<br />

Media, Arte e Regia. «Ho voluto trattare questo tema scottante<br />

in maniera ironica - spiega Baldini - nell’intento di far riflettere,<br />

ma con i toni della commedia all’italiana».<br />

Secondo classificato il cortometraggio<br />

“Gps”, dello spagnolo Diego Sanchidrián,<br />

di Madrid, classe 1977.<br />

Un Gps diventa l’alter ego del suo<br />

stesso proprietario, guidandolo in<br />

tutte le scelte, incluso indicargli il<br />

percorso della destinazione finale,<br />

tre metri sotto terra. A “Pet” del<br />

trevigiano Giacomo Livotto, è andato<br />

invece il premio per la migliore<br />

colonna sonora, con musiche originali dei gruppi<br />

musicali Vulsor, Pied d'nez, Ehma e Zam’s. Lo stesso corto si<br />

è classificato terzo per numero di voti.<br />

Giuria composta da trentotto giurati, tra esperti, critici cinematografici<br />

e giornalisti presieduta dai registi Carlo Lo Giudice e<br />

Giovanna Brogna. Presenti, tra gli altri, Giusy Balsamo, responsabile<br />

della Catania Film Commission; Sebastiano Gesù, docente<br />

di Storia e Critica del Cinema all’Università di Catania; Maria<br />

Lombardo, caposervizio Cultura e Spettacolo del quotidiano La<br />

Sicilia. Il concorso, presentato da Carla Condorelli, ha avuto la<br />

partnership di Ustation, media social network universitario, all’interno<br />

del quale alla fine del concorso si potranno votare i<br />

corti in gara; AperitivoCorto, primo circuito nazionale di cortometraggi<br />

che darà visibilità sul territorio nazionale ai migliori<br />

cortometraggi che hanno partecipato al festival; Radio Zammù,<br />

web radio dell’Università di Catania e Radio Sis. Anche quest’anno<br />

è stata ospitata la Fondazione Angelo D’Arrigo, che si muove<br />

a fini umanitari. Ui<br />

✎ CINECLUB<br />

L’Odeon ha messo su<br />

un Cineforum per il mese di ottobre/novembre:<br />

in rassegna alcune<br />

pellicole cult come “Blade<br />

Runner” e “Rocky Horror Picture<br />

Show”. L’abbonamento costa<br />

10 euro per 5 film, il primo appuntamento<br />

(4 ottobre) con “Allarme<br />

a New York: arrivano i<br />

Beatles” è a ingresso gratuito.<br />

✎ TEATRO<br />

/<br />

35 mm<br />

/<br />

Presentazione<br />

dei laboratori<br />

di Molo 2<br />

Lunedì 4 ottobre alle 20 sarà<br />

presentato il programma della<br />

trentesima edizione dei laboratori<br />

annuali del Teatro del Molo<br />

2, che vantano, tra gli altri, allievi<br />

come l’attrice Donatella<br />

Finocchiaro e l’attore Giovanni<br />

Calcagno. L’appuntamento è per<br />

un incontro gratuito nella sede<br />

di Molo 2, in via Empedocle 108<br />

a Catania.<br />

Il laboratorio di creazione teatrale,<br />

diretto da Gioacchino Palumbo<br />

(nella foto), si terrà ogni<br />

lunedì e mercoledì da ottobre a<br />

giugno, dalle 20 alle 22.<br />

Il programma prevede la sperimentazione<br />

di tecniche di recitazione<br />

teatrale e cinematografica<br />

(esercitazioni di tecniche<br />

vocali, esercizi di gestualità e<br />

movimento scenico, dizione,<br />

analisi del testo drammaturgico,<br />

drammatizzazioni e improvvisazione,<br />

tecniche di recitazione,<br />

processi di<br />

creazione del<br />

personaggio).<br />

Per<br />

quanto riguarda<br />

le<br />

tecniche vocali,<br />

gestuali<br />

e di movimento<br />

espressivo si<br />

farà riferimento al metodo di allenamento<br />

dell’attore di Grotowski.<br />

Per lo studio e la creazione<br />

del personaggio si utilizzeranno<br />

tecniche recitative ispirate<br />

al metodo di Stanislavskij.<br />

Nei mesi conclusivi del laboratorio<br />

avrà luogo l’elaborazione<br />

collettiva di uno spettacolo teatrale,<br />

che prevede l’applicazione<br />

delle tecniche recitative per<br />

la creazione del personaggio, le<br />

prove di messa in scena, l’elaborazione<br />

degli aspetti scenografici,<br />

dei costumi, delle musiche,<br />

prova luci, prova costume,<br />

prova generale e infine la rappresentazione<br />

dello spettacolo.

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