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Settembre 2010 - Universitinforma

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INFORMA<br />

viverà e ci potrà portare ovunque<br />

vorremo».<br />

Negli ultimi anni molte band<br />

hanno abbandonato le major.<br />

Cosa ne pensate della loro situazione<br />

odierna?<br />

«Tutto dipende dalle band e dai<br />

loro desideri. A noi piace contenere<br />

la nostra creatività per poi<br />

liberarla nel momento in cui<br />

vogliamo farlo. È bello controllare<br />

la propria musica ed essere<br />

gli artefici della strada che<br />

si è scelto di seguire. Finora ha<br />

funzionato tutto molto bene per<br />

noi, perché abbiamo trovato<br />

una casa discografica che è totalmente<br />

sulla nostra lunghezza<br />

d’onda. La loro forza è il modo<br />

in cui si approcciano alle<br />

band. Ognuna ha un background<br />

o necessitàdiverse,<br />

e loro si<br />

adattano alla<br />

perfezione a<br />

ciò. La chiave è<br />

anche la velocità<br />

nel lavorare,<br />

cosa che per una<br />

major può risultare<br />

davvero difficile.<br />

È importante<br />

poter pubblicare<br />

un brano da un<br />

giorno all’altro, senza avere<br />

qualcuno che ti dice se è la cosa<br />

giusta da fare o meno. E, come<br />

tutti sanno, l’artista ha<br />

sempre ragione!».<br />

Qual è il vostro approccio al lavoro<br />

in studio di registrazione?<br />

«Non c’è una vera e propria<br />

formula. Le nostre canzoni iniziano<br />

per lo più da un groove o<br />

da una jam session negli studi<br />

di casa nostra. Poi, per le registrazioni<br />

effettive, siamo andati<br />

in uno studio proprio al centro<br />

di Bruxelles (Jet Studio, ndr),<br />

un posto pieno di fonti d’ispirazione<br />

per lavorare, dov’è passata<br />

tanta storia, da Edith Piaf ai<br />

Rolling Stones. Ultimamente,<br />

inoltre, stiamo utilizzando alcune<br />

applicazioni musicali per<br />

iPhone che hanno tutte le funzioni<br />

necessarie per realizzare<br />

una buona pista direttamente<br />

dal palmo della mano. E ciò risulta<br />

molto utile quando si è in<br />

viaggio».<br />

Avete mai pensato di abbandonare<br />

per un attimo l’elettronica<br />

e proporvi in veste acustica?<br />

«Non ci vediamo proprio a mettere<br />

in piedi un set acustico.<br />

Ma abbiamo realizzato le versioni<br />

acustiche di molte delle nostre<br />

canzoni. Crediamo che durante<br />

il processo di<br />

scrittura/produzione sia bene<br />

spogliare i brani fino all’essen-<br />

31<br />

ziale perché, quando ci si comincia<br />

a perdere in suoni e<br />

strutture complesse, è sempre<br />

bene ascoltare come suonano le<br />

canzoni su una semplice chitarra<br />

acustica. Funziona veramente,<br />

perché in questo modo non<br />

c’è verso di sbagliare: è una<br />

buona canzone o non lo è, semplicemente.<br />

È un trucco che<br />

consigliamo a tutti».<br />

I vostri brani sono stati remixati<br />

da parecchi altri artisti. Cosa<br />

cercate in una collaborazione?<br />

«Per una casa discografica è<br />

fondamentale “colpire”, sotto<br />

diversi punti di vista. Ma il nostro<br />

interesse è rivolto solo alla<br />

buona musica, vogliamo sentire<br />

ciò che gli altri<br />

producer possono<br />

fare con una nostra<br />

traccia, dandone<br />

la loro interpretazione.<br />

Si<br />

potrebbe paragonare<br />

il tutto<br />

al teatro: un’opera<br />

già esistente,<br />

ma portata<br />

in scena<br />

da diversi registi.<br />

L’opera<br />

così non sarà<br />

mai noiosa, ogni performance<br />

sarà differente e ogni regista<br />

potrà aggiungere il suo tocco<br />

personale».<br />

C’è una canzone che rubereste<br />

per farla vostra?<br />

«La Marsigliese, l’inno nazionale<br />

francese. Non sappiamo perché<br />

nessuno, finora, l’abbia mai<br />

remixata».<br />

Per le giovani band internet ha<br />

rappresentato una vetrina per<br />

mettere in mostra il proprio lavoro.<br />

In che modo ha aiutato<br />

voi, invece?<br />

«È semplicemente il modo migliore<br />

per scoprire nuova musica.<br />

Un mezzo veloce per stare<br />

in contatto con gli amici anche<br />

quando siamo on the road. È<br />

anche un efficace sistema per<br />

aggiornare i fan su cosa stiamo<br />

facendo o per fargli ascoltare<br />

un assaggio di un brano a cui<br />

stiamo lavorando. Ma internet<br />

non è sempre un aiuto. In studio<br />

di registrazione, ad esempio,<br />

abbiamo dovuto bandire<br />

tutti i laptop dalla control<br />

room, perché ad un certo punto<br />

ognuno di noi guardava video<br />

su YouTube, chattava o controllava<br />

la posta elettronica. Si finiva<br />

per essere al passo con tutto<br />

ciò che accadeva fuori, ma non<br />

con la musica e il calendario di<br />

lavoro. E quindi abbiamo introdotto<br />

la regola niente internet<br />

in studio». Ui<br />

time out<br />

HOMEMADE / Il 24 settembre concerti e dj set<br />

per il secondo appuntamento col festival indie<br />

Due palchi e party<br />

all night long<br />

Dopo il successo riscosso lo<br />

scorso anno, con Bugo protagonista,<br />

ritorna il Festival<br />

indipendente Homemade, ideato<br />

e organizzato da Soda Elettrica<br />

con il supporto di Mercati Generali.<br />

Una seconda edizione in grande<br />

spolvero e crescita, che si lega di<br />

nuovo ad Eastpak, marchio leader<br />

nel mondo, e al party italiano<br />

dell’anno: Eastpak Happy New Year che toccherà anche<br />

le città di Milano, Roma e Bologna.<br />

Due palchi, uno indoor e l’altro outdoor, e due momenti: i concerti<br />

e i dj set a seguire le esibizioni dal vivo. Il nome grosso questa<br />

volta arriva dall’estero, i belgi Goose, rivelazione mondiale degli<br />

ultimi anni. Con loro, divisi su due palchi, i talenti nostrani We<br />

Love Mamas, anche loro dediti a mischiare rock ed elettronica<br />

clubbing, ormai a un passo dalla pubblicazione del loro primo disco<br />

per Etnagigante, l’etichetta di Roy Paci. E ancora, gli Introversia,<br />

band dall’enorme potenza e potenziale: rock sanguigno<br />

che coniuga ascendenze americane e anima sudista. Infine i Faustroll,<br />

giovanissima formazione catanese che riesce con disinvoltura<br />

non comune a mettersi in un posto di mezzo tutto suo tra i<br />

Velvet Underground e il Kraut Rock.<br />

Dopo i concerti, i dj set: anche in questo caso<br />

nomi di rilievo assoluto: Titan, talento electro-disco<br />

pescarese che esce per l’etichetta Valigetta.<br />

Con lui Doc Trashz e il suo jack sporco<br />

di house e punk, resident di Mad in Sicily<br />

e nome sempre più in vista della scena italiana.<br />

La zona visuals è invece curata da Vj<br />

Kar, antesignano dell’arte e del linguaggio<br />

del vjing in Italia e riferimento per tutti coloro<br />

che vi si avvicinano. Appuntamento per<br />

il 24 settembre ai Mercati Generali di Catania,<br />

si inizia alle 22. Ui<br />

✎ Mad in Sicily consacra il Made in Italy<br />

Italians do it better: gli italiani la fanno meglio<br />

degli altri. La storia recente della Club<br />

culture ha messo nero su bianco come i talenti italiani<br />

possiedano, riconosciuta in tutto il mondo, una<br />

marcia in più. In questa ottica ritorna Mad in Sicily,<br />

venerdì 1 ottobre, ai Mercati Generali di<br />

Catania (ingresso alle 23 - euro 5 entro la mezzanotte,<br />

euro 10 dopo) con una formazione interamente<br />

italiana, a partire da Blatta & Inesha,<br />

di nuovo a Catania, di ritorno dall’entusiasmante<br />

secondo tour americano, interrotto da<br />

due esibizioni in Corea; poi Doc Trashz, sempre<br />

più nel mirino dei nomi che contano. Infine,<br />

ospite d’eccezione, per la prima volta in Sicilia, Nic Sarno. Sodale<br />

dei Crookers sin dal primo giorno, ha già diviso la consolle con Blatta<br />

& Inesha lo scorso anno al MI AMI Festival di Milano (davanti a<br />

oltre 5000 persone). Sarno vanta un curriculum di assoluto pregio:<br />

collaborazioni con Tommie Sunshine, Congorock, Brodinski, Redman<br />

e, ovviamente, i Crookers. Il suo suono è pura dirty house, fanatica<br />

e col funk incastonato nella pancia.

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