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parificata a Santa Maria Maggiore,la<br />
seconda a San Giovanni in Laterano, la<br />
terza a Santa Croce in Gerusalemme, la<br />
quarta a San Lorenzo Levita Martire, la<br />
quinta a San Sebastiano Martire, la<br />
sesta ai S.S. Apostoli Pietro e Paolo.<br />
Il pellegrinaggio al santuario <strong>di</strong><br />
Monselice gode delle stesse prerogative<br />
e indulgenze della visita alle sette basiliche<br />
della città <strong>di</strong> Roma. Questo privilegio,<br />
unico in Italia, è stato concesso in<br />
perpetuo a Monselice dal papa Paolo V,<br />
con bolla papale emessa nel 1605,<br />
come testimoniato dall’iscrizione latina<br />
leggibile sull’arco della Porta Romana:<br />
Romanis Basilicis Pares.<br />
Poco più in alto<br />
sorge la settima<br />
chiesa, de<strong>di</strong>cata<br />
a san<br />
Giorgio. Nei primi anni del ‘600 essa <strong>di</strong>vennene la settima<br />
chiesa del santuario giubilare. Nel 1650 Francesco<br />
Duodo ottenne dal papa Innocenzo X <strong>di</strong> traslare a san<br />
Giorgio alcuni corpi <strong>di</strong> martiri cristiani e importanti<br />
reliquie, che giunsero da Roma a Monselice, accolti<br />
con grande solennità e partecipazione popolare. Nel<br />
’700 venne aggiunta alla chiesa la seconda cappella,<br />
dove vennero definitivamente sistemati i corpi dei martiri<br />
catacombali in apposite urne a vista. Tra <strong>di</strong> essi,<br />
posto sotto l’altare interno, il corpo <strong>di</strong> san Valentino,<br />
oggetto a Monselice <strong>di</strong> un antico culto popolare come<br />
protettore dalla malattia dell’epilessia che affligge con<br />
frequenza soprattutto la popolazione giovanile.<br />
In alto, una delle<br />
chiesette del Santuario,<br />
de<strong>di</strong>cata a san<br />
Sebastiano martire.<br />
Al suo interno la pala<br />
che raffigura il martirio<br />
del santo, <strong>di</strong>pinta<br />
da Palma il Giovane.<br />
A lato, la chiesa<br />
<strong>di</strong> San Giorgio.<br />
48<br />
Capitelli, e<strong>di</strong>cole e icone votive in Centro Storico<br />
La tra<strong>di</strong>zione richiama il giorno 14 febbraio, festa <strong>di</strong> san Valentino, numerosissimi<br />
fedeli alla chiesa <strong>di</strong> san Giorgio per la consegna della ‘chiavetta’ benedetta.<br />
Più <strong>di</strong> recente il culto del santo, anche a Monselice, è stato associato alla festa<br />
degli innamorati.<br />
Sull’altare interno della chiesa si può vedere tuttora l’effigie della Madonna detta<br />
‘Pellegrina’, perchè portata in processione per le contrade citta<strong>di</strong>ne nel 1948 e poi<br />
qui collocata in via definitiva.<br />
Di fronte a San Giorgio, a fianco <strong>di</strong> villa Duodo, alla fine del ’600 venne realizzata<br />
la grande scalinata in pietra, culminante in una esedra de<strong>di</strong>cata dai Duodo a<br />
san Francesco d’Assisi. Al fondatore dei francescani è stato affiancato poi il culto<br />
<strong>di</strong> san Francesco Saverio, legato a Monselice per avervi soggiornato in penitenza<br />
prima dell’or<strong>di</strong>nazione sacerdotale nell’anno 1537.<br />
49<br />
In alto, la scalinata con<br />
l’Esedra <strong>di</strong> San Francesco.<br />
A lato, l’altare della<br />
chiesa <strong>di</strong> San Giorgio<br />
con la Madonna Pellegrina<br />
e, sotto, il corpo <strong>di</strong> san<br />
Valentino, oggetto<br />
<strong>di</strong> venerazione popolare.<br />
A sinistra particolare<br />
dell’Esedra con le statue<br />
<strong>di</strong> San Francesco d’Assisi<br />
e della Madonna.