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di Romolo Brugiolo - Ossicella

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MADONNA IN TRONO<br />

Via Vetta, 31<br />

Il capitello è molto antico, risale al<br />

’600 ed è forse la struttura votiva più<br />

importante <strong>di</strong> tutto il territorio monselicense.<br />

E’ stato eretto in onore<br />

della Madonna in Trono con<br />

Bambino. Si trova presso la famiglia<br />

Barison. Anche se inserito nel cortile<br />

<strong>di</strong> tale famiglia, il capitello risulta <strong>di</strong><br />

proprietà del comune <strong>di</strong> Monselice<br />

perchè era posto fino a qualche<br />

decennio fa sulla pubblica strada <strong>di</strong><br />

via Vetta che passava davanti all’abitazione.<br />

Poi, con la costruzione del<br />

cavalcavia dell’autostrada, il percorso<br />

stradale si è spostato <strong>di</strong> una decina<br />

<strong>di</strong> metri e il tratto terminale della<br />

vecchia strada, col capitello, è stato<br />

acquisito dalla famiglia Barison.<br />

Attualmente si presenta in cattivo<br />

stato <strong>di</strong> manutenzione e pericolante<br />

anche nella struttura muraria.<br />

Recentemente è stato visionato dai<br />

responsabili della Sovrintendenza ai<br />

Monumenti, ed è stato ipotizzato un<br />

intervento <strong>di</strong> restauro che si spera<br />

arrivi prima del probabile crollo.<br />

La struttura esterna è in muratura,<br />

all'interno della nicchia si può vedere<br />

un bell'affresco della Madonna<br />

con il Bambino attorniati da due<br />

angeli con un paesaggio collinare, il<br />

tutto è chiuso con una cancellata in<br />

ferro ormai arrugginito; il bel timpano<br />

a forma triangolare termina con la<br />

Croce.<br />

Via Vetta è una delle zone più antiche<br />

del territorio perché dai <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong><br />

questa zona sono emerse lapi<strong>di</strong><br />

romane e resti <strong>di</strong> abitazioni. Per questo<br />

si suppone che in epoca imperiale<br />

qui esistesse una fortiticazione<br />

militare romana che vigilava sulle<br />

importanti vie <strong>di</strong> comunicazione che<br />

convergevano su Monselice.<br />

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MADONNA CON BAMBINO<br />

Via San Pietro Viminario, 2<br />

L’ abitazione è residenza della famiglia<br />

Menesello-Bazza. Le cronache riportano<br />

che fino al ’700, questo luogo era proprietà<br />

<strong>di</strong> un convento. Su <strong>di</strong> una parete esterna, a<br />

ricordo della presenza monacale, è ancora<br />

conservato il simbolo <strong>di</strong> san Bernar<strong>di</strong>no da<br />

Siena, che pre<strong>di</strong>cava in nome <strong>di</strong> Gesù.<br />

Il santo è vissuto in Italia nel 13° secolo. Il<br />

simbolo lo aveva <strong>di</strong>segnato egli stesso, aveva<br />

messo le prime tre lettere IHS (lettere del<br />

nome <strong>di</strong> Gesù dal greco) su un sole con do<strong>di</strong>ci<br />

raggi principali. Il santo faceva incidere il<br />

monogramma <strong>di</strong> Cristo su tavolette <strong>di</strong> legno<br />

che venivano baciate<br />

dai presenti al<br />

termine delle sue<br />

pre<strong>di</strong>cazioni. San<br />

Bernar<strong>di</strong>no riposa<br />

all'Aquila, in un'urna<br />

lignea argentata<br />

sistemata in un'arca<br />

marmorea all'interno<br />

del mausoleo <strong>di</strong><br />

San Bernar<strong>di</strong>no.<br />

Capitelli, e<strong>di</strong>cole e icone votive in contrada del Redentore<br />

L'e<strong>di</strong>cola con l'affresco della Madonna con Bambino è<br />

visibile nella casa, proprietà sino agli anni 1950 della<br />

famiglia Menesello. L'e<strong>di</strong>ficio poi è stato acquistato<br />

dalla famiglia Manfrin che ha portato alcune mo<strong>di</strong>fiche,<br />

mantenendo intatta la facciata che è dei primo<br />

anni dell ’800. L' affresco avrebbe bisogno <strong>di</strong> un<br />

urgente restauro.<br />

Via San Pietro Viminario viene nominata in molti<br />

documenti del me<strong>di</strong>oevo e in epoca anteriore al mille.<br />

E' ricordata come il bosco <strong>di</strong> San Pietro in Viminario.<br />

Viminario viene dal latino vimen=bacchetta flessibile,<br />

con allusione alla pianta che prospera in terreni paludosi<br />

e ricchi d' acqua e con la quale si confezionavano<br />

cesti e gerle per il trasporto dei prodotti agricoli.<br />

SAN BERNARDINO DA SIENA<br />

Via San Pietro Viminario, 11<br />

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