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di Romolo Brugiolo - Ossicella

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AFFRESCO DI SAN MARTINO<br />

Via San Martino, 17<br />

60<br />

E’ un affresco che si trova all’ingresso<br />

del condominio dove<br />

abita la famiglia Tognin, che ha<br />

patrocinato l’opera, in via San<br />

Martino, visibile arrivando presso<br />

il fianco sinistro guardando la<br />

facciata dell’omonima chiesa.<br />

L’affresco è stato <strong>di</strong>pinto dal pittore<br />

monselicense Massimo<br />

Gol<strong>di</strong>n, alcuni anni fa, nell’ambito<br />

dei festeggiamenti per la<br />

vittoria della contrada <strong>di</strong> San<br />

Martino alla ‘Giostra della<br />

Rocca’, rievocazione me<strong>di</strong>oevale<br />

e gara <strong>di</strong> abilità che si tiene<br />

ogni anno a settembre tra tutte le<br />

contrade della città <strong>di</strong> Mon-<br />

selice. L’affresco copre tutta la<br />

parete frontale dell’ingresso del<br />

condominio.<br />

Via San Martino prende il nome<br />

dall’omonima chiesa come tutto<br />

il quartiere. Alla fine della strada<br />

c’era l’antica porta ‘detta<br />

Adriatica’ che costituiva l’ingresso<br />

a est della città e conduceva<br />

verso il Conselvano; era <strong>di</strong><br />

una sola arcata con portale in<br />

legno ed aveva il ponte levatoio;<br />

fu demolita, come quasi tutte le<br />

altre porte e ampi tratti <strong>di</strong> mura,<br />

nella prima metà dell’800, perchè<br />

in quell’epoca si considerava<br />

che le mura e le porte costituissero<br />

un ostacolo all’espansione<br />

economica e abitativa<br />

della città.<br />

La chiesa <strong>di</strong> San Martino.<br />

In alto, l’affresco del santo<br />

nell’androne <strong>di</strong> ingresso<br />

dell’abitazione <strong>di</strong> fronte.<br />

Capitelli, e<strong>di</strong>cole e icone votive in centro storico<br />

CAPITELLO MURALE DI SAN MARTINO<br />

Via San Martino, 28<br />

L’e<strong>di</strong>cola è collocata sulla facciata esterna del bel palazzetto della famiglia<br />

Mingardo; l’affresco attuale rappresenta san Martino che con la spada taglia<br />

il mantello per donarlo ad un povero è stato <strong>di</strong>pinto nel 2000. E’ opera dell’artista<br />

monselicense Luciano Zambolin ed ha sostituito una precedente<br />

immagine del tutto deteriorata. In epoca veneziana il palazzetto era proprietà<br />

della famiglia Duodo.<br />

NICCHIA DI SANT’ANTONIO<br />

Via Marconi, 8<br />

L’e<strong>di</strong>cola con la statua del santo, che ha in braccio<br />

il Bambino, si trova sopra la porta <strong>di</strong> entrata della<br />

trattoria ‘al Santo’. E’ chiusa da un vetro per proteggerla<br />

dalle intemperie e da furti.<br />

Il primo proprietario della trattoria, attorno agli<br />

anni ’30 del secolo scorso, era così devoto del santo<br />

<strong>di</strong> Padova da in<strong>di</strong>care il nome del locale come<br />

‘Trattoria al Santo’, punto <strong>di</strong> sosta e ristoro per<br />

vetturini e carrettieri e successivamente per i<br />

camionisti in transito sulla nuova circonvallazione<br />

<strong>di</strong> Monselice.<br />

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