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leggi la rassegna stampa - CGIL Basilicata

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RASSEGNASTAMPA<br />

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10 Primo Piano<br />

Mercoledì 13 marzo 2013<br />

La crisi del Pd<br />

Arroganza, meritocrazia interna assente, scarso<br />

contatto con i cittadini: i sindaci <strong>la</strong> vedono così<br />

«Partito vittima<br />

dei giochi di forza<br />

fra correnti»<br />

di MARIATERESA LABANCA*<br />

OGNI giorno in trincea sui<br />

territori, alle prese con i problemi<br />

concreti, ma spesso inascoltati,<br />

vero front office dei<br />

cittadini delusi, hanno qualcosa<br />

da mandare a dire a quel<br />

partito che non riesce più a<br />

raccogliere e rappresentare<br />

il gran malessere diffuso.<br />

Dal municipio di Latronico<br />

- unico in <strong>Basilicata</strong><br />

guidato da un sindaco<br />

che ha sostenuto apertamente<br />

l’alternativa a Bersani<br />

- le conclusioni da “<strong>la</strong> -<br />

crime sul <strong>la</strong>tte versato” a<br />

cui in molti stanno giungendo<br />

in queste ore, hanno il sapore<br />

di una doppia beffa. Con<br />

Renzi sarebbe stata un’altra<br />

cosa? «Sì lo dicono in tanti. Facile<br />

sostenerlo adesso», dice al<br />

Quotidiano Fausto De Maria.<br />

«Come tutti sanno, abbiamo detto da subito<br />

che avremmo rispettato il risultato<br />

delle Primarie. Ma noi l’avevamo anticipato<br />

che in questo momento i cittadini<br />

avevano bisogno di altro. I segnali per capirlo<br />

c’erano stati. Lo avevano mostrato<br />

anche i risultati dalle ultime comunali».<br />

Lo dice il sindaco eletto con una lista civica,<br />

che si è affermato sul candidato ufficiale<br />

del Pd. Allora i democratici non vollero<br />

le primarie. «Quando i partiti si presentano<br />

con arroganza nel tentativo di<br />

blindare lo status quo, <strong>la</strong> punizione alle<br />

urne c’è da aspettarse<strong>la</strong>. E l’elettore ha<br />

sempre ragione».<br />

Ma ragionare con il solo senno di poi,<br />

per il primo cittadino di Latronico, in<br />

questo momento non ha troppo senso.<br />

«Quello che dovrebbe fare subito il mio<br />

partito - aggiunge - è rimuovere le cause<br />

che hanno impedito di trasformare il rinnovamento<br />

di facciata in rinnovamento<br />

di contenuto». Questo ha fatto sì che pure<br />

una «buona» scelta come quel<strong>la</strong> del giovane<br />

Speranza a segretario di partito,<br />

«venisse diluita, come in un bicchier d’ac -<br />

qua». Il primo cittadino, d’età poco superiore<br />

rispetto al dirigente del partito regionale,<br />

crede che un dei mali maggiori<br />

con cui anche a livello locale si deve fare i<br />

conti è <strong>la</strong> mancanza di meritocrazia interna.<br />

«Non vedo come un partito che faccia<br />

prevalere questa logica al proprio interno<br />

possa trasportar<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> società<br />

esterna». Troppe logiche di filiera e troppe<br />

anime da accontentare. «Lo stesso<br />

Speranza, in questi anni - aggiunge De<br />

Maria - si è trovato a svolgere il ruolo di<br />

una sorta di vigile urbano nel tentativo di<br />

rego<strong>la</strong>re il traffico delle correnti». I dirigenti<br />

del partito devono capirlo: «La base<br />

va <strong>la</strong>sciata libera di respirare. Non si può<br />

ragionare ancora con il metodo “due sindaci<br />

a me, uno a te”». Ma per gli amministratori<br />

il problema più grande adesso è<br />

un altro: «Siamo molto preoccupati - spiega<br />

De Maria - Troppa politica fa male. Siamo<br />

a un altro rimpasto, con mandati che<br />

non sono durati più di un anno. Per noi<br />

sindaci questo significa ricominciare<br />

tutto d’accapo. Nuovi assessori, nuovi dirigenti.<br />

Nel frattempo <strong>la</strong> Regione rimane<br />

ferma. Mi auguro che almeno facciano in<br />

fretta». Se <strong>la</strong> prende con quel<strong>la</strong> logica che<br />

antepone gli interessi di corrente e si ali-<br />

De Maria:<br />

«Speranza? Un<br />

vigile urbano<br />

nel traffico delle<br />

correnti. Nel Pd<br />

è mancata<br />

anche<br />

meritocrazia<br />

politica e se<br />

non c’è nel<br />

partito è<br />

impossibile<br />

portar<strong>la</strong> nel<strong>la</strong><br />

società civile»<br />

menta di rego<strong>la</strong>menti di conti interni, un<br />

altro sindaco del Pd che per farsi eleggere<br />

ha dovuto sconfiggere una<br />

parte del suo stesso partito.<br />

Michele Sommessa a Rapol<strong>la</strong><br />

nelle comunali dell’anno scorso<br />

era il candidato ufficiale del<br />

Pd. «Eppure, qualche illustre<br />

dirigente democratico<br />

è venuto qui a far comizi<br />

contro di me». A Rapol<strong>la</strong><br />

il voto delle Politiche ha<br />

consacrato i grillini come<br />

seconda forza. «Ma <strong>la</strong><br />

colpa non è dell’ammini -<br />

strazione locale. I cittadini<br />

ce lo hanno detto chiaramente:<br />

“sindaco scusate<br />

ma questa volta occorre dare<br />

un segnale”». Sonnessa<br />

crede che il boom di Grillo in<br />

<strong>Basilicata</strong> sia da collegare soprattutto<br />

al<strong>la</strong> tendenza nazionale.<br />

«Credo che alle prossime<br />

amministrative il risultato<br />

sarà molto diverso». Ma il primo cittadino<br />

ammette: «Ci sono anche nostre re-<br />

LA REPLICA<br />

sponsabilità». «Forse - continua - <strong>la</strong> verità<br />

è che bisognava osare di più. Ci siamo<br />

par<strong>la</strong>ti molto addosso. Abbia-<br />

mo par<strong>la</strong>to tra le mura delle<br />

nostre stanze e non nelle piazze.<br />

Io credo che in altri tempi il<br />

progetto sobrio di Bersani<br />

avrebbe avuto grande successo.<br />

Purtroppo non è andata<br />

così e abbiamo perso una<br />

grande occasione. Renzi<br />

avrebbe intercettato di<br />

più quel<strong>la</strong> voglia di cambiamento».<br />

Ma per tornare<br />

alle questioni di casa<br />

nostra, il primo cittadino<br />

ha un’altra autocritica<br />

da fare. La premessa è<br />

questa: nel Vulture Melfese<br />

quello per Grillo è stato<br />

voto importante. «I cittadini<br />

non hanno gradito come il nostro<br />

partito ha affrontato due<br />

questioni fondamentali per il<br />

territorio: il tribunale di Melfi<br />

e l’ospedale di Venosa. Un mo-<br />

dus operandi che evidentemente qualcuno,<br />

anzi più di qualcuno, non è più dispo-<br />

sto ad accettare». Allora cosa si fa? «La<br />

gente ci vuole più forti. Più decisi. E magari<br />

sarebbe giusto consenti-<br />

re al patrimonio di bravi amministratori,<br />

che danno prova<br />

di responsabilità, di essere valorizzato».<br />

Ne fa soprattutto<br />

una questione di obiettivi di<br />

sviluppo mancati il sindaco<br />

di Satriano di Lucania, Michele<br />

Miglionico. Ormai<br />

al secondo mandato, in<br />

scadenza nel 2014, si dice<br />

«molto preoccupato».<br />

Per <strong>la</strong> situazione di crisi<br />

in cui versa <strong>la</strong> politica nazionale<br />

ma anche quel<strong>la</strong><br />

da regionale. «Le assicuro -<br />

dice al Quotidiano - non ho<br />

nul<strong>la</strong> da guadagnarci, visto<br />

che mi manca solo un anno<br />

prima di tornare a casa. E per<br />

questo posso dirle in libertà<br />

che i lucani alle urne sono stati<br />

sinceri nel bocciare un progetto<br />

che in <strong>Basilicata</strong> ha prodotto grosse<br />

contraddizioni. Una regione con alti tas-<br />

Caro Tiberi, tutti i momenti sono buoni<br />

di SERGIO MANIERI*<br />

LA nota di Candio Tiberi, sindaco di Campomaggiore,<br />

è condivisibile sotto molti<br />

punti di vista, ma trascura un aspetto importante<br />

che voglio richiamare, il rapporto<br />

vero tra Speranza ed il suo partito, ovvero<br />

i margini di autonomia consentiti.<br />

La mia stima si aggiunge a quel<strong>la</strong> di altri<br />

nei riguardi di Roberto Speranza. Egli<br />

più volte ha dimostrato volontà ed idee<br />

per un cambiamento, stando almeno alle<br />

parole ed a quanto affidato al<strong>la</strong> <strong>stampa</strong>.<br />

Purtroppo, ad oggi manca un risultato<br />

evidente, per cui si registrano segnali di<br />

delusione e perplessità circa l'efficacia<br />

delle azioni portate avanti dal Segretario.<br />

Anche in occasione delle ultime elezioni<br />

Speranza ha fatto un'analisi puntuale dei<br />

risultati, ribadendo l'esigenza di un rinnovamento<br />

per superare l'attuale fase.<br />

Sembra, invece, che le procedure interne<br />

al PD non cambiano; in questi giorni,<br />

infatti, <strong>la</strong> discussione continua esclusivamente<br />

sull'aspetto organigrammatico.<br />

La quadratura di una Giunta regionale<br />

per trovare l'accordo dei diversi gruppi.<br />

Si sente par<strong>la</strong>re di esterni o di tecnici interni<br />

al consiglio Regionale, certamente<br />

non in funzione di specifiche capacità, ma<br />

piuttosto per salvaguardare gli equilibri<br />

di potere di gruppi e di singoli.<br />

Insomma, tutto come prima, anzi, peggio;<br />

come se non fosse giunto il segnale da<br />

parte di cittadini delusi ed arrabbiati per<br />

metodi e comportamenti contrari ai loro<br />

interessi. Si evidenzia sempre di più che il<br />

gruppo dirigente del PD è, essenzialmente,<br />

un gruppo di potere che non mol<strong>la</strong> di<br />

un millimetro.<br />

Il segretario del Pd, Roberto Speranza<br />

Tutto questo a dispetto dei risultati elettorali<br />

e dei richiami continui del Segretario<br />

regionale.<br />

La politica dedica buona parte del tempo<br />

e del<strong>la</strong> propria attenzione a dosare <strong>la</strong><br />

presenza di alcune cordate nelle istituzioni<br />

ed a trovare sistemazioni opportune a<br />

chi non è stato eletto ed a chi, causa di forza<br />

maggiore, si è dovuto fermare.<br />

In molti pensavamo che in un momento<br />

di grave crisi per <strong>la</strong> nostra Regione, con<br />

disoccupazione e precarietà a livello di record<br />

e famiglie sempre più in difficoltà,<br />

sarebbe stato doveroso da parte del PD, come<br />

prima discussione, par<strong>la</strong>re dell'emergenza<br />

socio-economica del<strong>la</strong> <strong>Basilicata</strong>,<br />

ossia <strong>la</strong> soluzione urgente di alcuni problemi.<br />

Speranza, evidentemente, resta ancora<br />

Sonnessa:<br />

«Per vincere le<br />

comunali ho<br />

dovuto<br />

combatter e<br />

contro illustri<br />

esponenti del<br />

mio stesso<br />

partito. La<br />

logica delle<br />

filiere e dei<br />

rego<strong>la</strong>menti di<br />

conti non può<br />

pr emiarci»<br />

inascoltato; uniti per cambiare, è uno slogan<br />

che non è entrato nel<strong>la</strong> mente e nel<br />

cuore di molti esponenti del PD.<br />

E' evidente come l'azione del giovane segretario<br />

trova resistenze ed ostacoli, non<br />

consentendogli di passare dalle enunciazioni<br />

ai fatti.<br />

La creazione di condizioni di una vera<br />

democrazia decisionale, con l'al<strong>la</strong>rgamento<br />

del<strong>la</strong> partecipazione non decol<strong>la</strong>.<br />

Resiste quel concetto di potere che vede<br />

<strong>la</strong> formazione delle giunte, ai diversi livelli,<br />

nomine varie, condizionamenti in alcuni<br />

concorsi come esclusivo appannaggio<br />

di gruppi ristretti, anche fuori dalle istituzioni.<br />

Si capisce come smantel<strong>la</strong>re tutto questo<br />

sia difficile per un giovane segretario<br />

malgrado l'impegno e le buone intenzioni.<br />

Posso dire questo anche per esperienze<br />

mie dirette, molto deludenti.<br />

A Tiberi dico che questo è il momento<br />

giusto per dare sostanza e sostegno alle<br />

proposte di Roberto Speranza.<br />

Però occorre maggiore visibilità nel<br />

contrasto ai boicottaggi ed alle resistenze,<br />

magari battendo i pugni sui tavoli, facendo<br />

sentire <strong>la</strong> propria voce. Altri, anche<br />

al di fuori, possono così trovare opportuni<br />

raccordi per rafforzare <strong>la</strong> strada di un<br />

cambiamento nel centrosinistra lucano.<br />

Non ci può essere cambiamento se non<br />

si annul<strong>la</strong>no i metodi ed i comportamenti<br />

di coloro che hanno portato ad una sorta<br />

di privatizzazione del<strong>la</strong> politica e, purtroppo,<br />

delle stesse istituzioni. Tacere su<br />

queste problematiche significa rafforzare<br />

coloro che continuare a mantenere il<br />

“pallino” tra le mani, malgrado tutto.<br />

*Ex segretario provinciale IDV

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