leggi la rassegna stampa - CGIL Basilicata
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RASSEGNASTAMPA<br />
Mercoledì 13 marzo 2013<br />
si di povertà e di disoccupazione, che non<br />
ha saputo tradurre in vantaggi le risorse<br />
a disposizione». Satriano è uno<br />
dei comuni che si è opposto con<br />
maggiore forza a nuovi permessi<br />
di ricerca sul territorio. «Sono<br />
stato tacciato di essere incoerente,<br />
visto che <strong>la</strong> nostra comunità<br />
riceve royalty indirette. Figuriamoci,<br />
solo due stanziamenti<br />
in tutti questi due anni.<br />
Cosa avrei dovuto dire ai<br />
miei cittadini? Con quale<br />
promessa di vantaggio concreto<br />
avrei potuto motivare<br />
nuovi pozzi da queste parti?<br />
Quello che è stato fatto fino a<br />
ora è il frutto di un accordo<br />
sottoscritto nel ‘98, con i suoi<br />
pregi ma anche con i suoi limiti.<br />
Ma in nome di quell’accordo<br />
non si può consentire alle società<br />
petrolifere di trasformare<br />
questa regione in una gruviera.<br />
Non a queste condizioni. Quello<br />
che è accaduto negli ultimi mesi,<br />
con <strong>la</strong> moratoria delle attività estrattive<br />
mi ha dato ragione delle cose che sostene-<br />
L’I N T E RV E N T O<br />
A STRASBURGO<br />
Pittel<strong>la</strong> riceve<br />
il premio Nobel<br />
IL premio Nobel per <strong>la</strong> Pace e<br />
leader israeliano Shimon Peres è<br />
giunto ieri a Strasburgo per par<strong>la</strong>re<br />
all'assemblea plenaria del<br />
Par<strong>la</strong>mento europeo. Al suo arrivo<br />
e’ stato accolto dal vice-presidente<br />
vicario del Par<strong>la</strong>mento Ue,<br />
Gianni Pittel<strong>la</strong>. «L’ho ringraziato<br />
per <strong>la</strong> sua storia di costruttore tenace<br />
del<strong>la</strong> pace - ha dichiarato<br />
Pittel<strong>la</strong> in una nota - e gli ho chiesto<br />
di non <strong>rassegna</strong>rsi al<strong>la</strong> impossibilità<br />
di realizzare <strong>la</strong> convivenza<br />
pacifica tra israeliani e palestinesi,<br />
in un momento in cui ogni trattativa<br />
sembra essersi bloccata<br />
<strong>la</strong>sciando il campo alle fazioni più<br />
oltranziste e fanatiche» ha detto<br />
Pittel<strong>la</strong> a conclusione dell’incon -<br />
tro.<br />
LA GUERRA DI PIERO<br />
segue dal<strong>la</strong> prima<br />
di ANNA R. G. RIVELLI<br />
Ad Alfano facevano prontamente eco<br />
i vari Gasparri, Santanchè, Comi, tutti<br />
lì a sottoscrivere <strong>la</strong> raccolta fondi<br />
promossa da “Il Giornale” in difesa<br />
dei poliziotti coinvolti negli scontri,<br />
anche di quelli che non si erano evidentemente<br />
fatti scrupolo di prendere<br />
a calci e a manganel<strong>la</strong>te ragazzini<br />
minorenni già immobilizzati per terra.<br />
Gli studenti un po' in tutte le città<br />
d'Italia si erano presentati con gli scudi<br />
di libri, ma - hanno eccepito i soliti<br />
che si vantano di stare “sempre dal<strong>la</strong><br />
parte degli uomini che difendono lo<br />
Stato” - avevano i caschi e quindi avevano<br />
intenzione di fare guerriglia.<br />
Gli studenti cantavano anche loro e<br />
avevano le mani alzate, ma sono stati<br />
aggrediti coi <strong>la</strong>crimogeni e picchiati<br />
perché non dovevano avvicinarsi ai<br />
pa<strong>la</strong>zzi del potere. Non si poteva, non<br />
si può. E invece l'11 marzo scorso,<br />
protetti dal casco del loro privilegio<br />
immondo, gli stessi par<strong>la</strong>mentari del<br />
Pdl (ah, i difensori dello Stato italiano!)<br />
hanno vergognosamente occupato<br />
<strong>la</strong> scalinata del pa<strong>la</strong>zzo di giustizia<br />
di Mi<strong>la</strong>no, facendo salire verso<br />
l'immagine dei giudici Falcone e Borsellino<br />
posta lì a monito sul<strong>la</strong> facciata<br />
i miasmi di un inno nazionale intonato<br />
a difesa di chi <strong>la</strong> Nazione l'ha di<strong>leggi</strong>ata<br />
e distrutta. Nascosti in una presunta<br />
rimonta elettorale che in realtà<br />
è stata una sconfitta, accovati nel mal<br />
comune del<strong>la</strong> politica, difesi da una<br />
vo da tempo». Al suo partito manda a dire:<br />
«Il voto delle politiche ha fatto emergere<br />
che c’è una perdita, e<br />
neanche picco<strong>la</strong>, del Pd lucano.<br />
Da imputare in parte<br />
al<strong>la</strong> tendenze nazionali, ma<br />
anche al<strong>la</strong> nostra c<strong>la</strong>sse dirigente.<br />
Quei vertici che in<br />
campagna elettorale<br />
chiedono a noi di tenere<br />
i fili con gli elettori.<br />
Credo sia arrivato il<br />
momento di assegnare<br />
ai bravi sindaci e amministratorimaggiore<br />
riconoscimento e<br />
più valorizzazione.<br />
Non c’è più tempo per<br />
far prevalere logiche interne<br />
di filiera. E’ vero, i<br />
partiti sono costituiti da<br />
più anime che devono dialogare<br />
e trovare il proprio<br />
equilibrio. Ma non ora, che<br />
<strong>la</strong> spia rossa si è già accesa.<br />
Ora è il tempo delle risposte, concrete».<br />
*m.<strong>la</strong>banca@luedi.it<br />
Miglionico:<br />
«Mi hanno dato<br />
dell’incoer ente<br />
perché ho detto<br />
no al petrolio.<br />
Ma come l’avr ei<br />
giustificato ai<br />
cittadini di una<br />
regione povera?<br />
E poi ci<br />
chiedono di<br />
tenere i fili in<br />
campagna<br />
elettorale»<br />
La protesta del pdl davanti al Pa<strong>la</strong>zzo di<br />
Giustizia di Mi<strong>la</strong>no<br />
pessima interpretazione del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong><br />
democrazia, hanno dato al mondo un<br />
ennesimo indecente spettacolo, trascinando<br />
ancora una volta nel fango<br />
l'immagine tutta del nostro Paese. Se<br />
ci fossero stati studenti su quelle scale<br />
sarebbero stati massacrati di botte;<br />
se avessero loro cantato contro i <strong>la</strong>drocini<br />
e gli scandali, che proprio da<br />
Mi<strong>la</strong>no stanno rive<strong>la</strong>ndo <strong>la</strong> natura<br />
reale di chi per anni ha governato, sarebbero<br />
stati caricati e arrestati. Ma<br />
non erano studenti Nitto Palma,<br />
Gianfranco Rotondi, Mariastel<strong>la</strong> Gelmini,<br />
Laura Ravetto e Nunzia Di Giro<strong>la</strong>mo<br />
in sit-in davanti al tribunale, né<br />
difendevano il loro diritto allo studio<br />
e al <strong>la</strong>voro Alfano, Santanché, Ghedini,<br />
Longo, ma un vecchio satiro dal<br />
complesso di onnipotenza, un uno<br />
“che cresce de potenza e de valore più<br />
so' li zeri che je vanno appresso”. E dagli<br />
con <strong>la</strong> presunzione di innocenza fino<br />
a prova contraria! Sono le prove<br />
contrarie che non si vogliono far<br />
emergere o non è così? Esiste una so<strong>la</strong><br />
persona al mondo che, in reale buona<br />
fede, può davvero pensare che accuse<br />
così terribili come quel<strong>la</strong> di compravendita<br />
di par<strong>la</strong>mentari possano essere<br />
un flop, un inciucio, un gossip?<br />
Si può, finalmente si può, dare alle cose<br />
il loro nome esatto e dire che in questo<br />
Paese sono passati ancora impuniti<br />
brogli elettorali, voti di scambio,<br />
colpi di stato e ruberie senza fine? Si<br />
può dire che Berlusconi se non è IL<br />
male assoluto è comunque UN male<br />
assoluto? E che chi continua a difenderlo<br />
è senza pudore? Si può dire che<br />
<strong>la</strong> sinistra ha colpe inenarrabili, ma<br />
che tra Pd e Pdl c'è <strong>la</strong> stessa differenza<br />
che passa tra una democrazia assai<br />
mal riuscita ed un assai ben riuscito<br />
regime?<br />
Mentre tutto questo accade, il Paese<br />
è fermo; Grillo tiranneggia, Berlusconi<br />
spadroneggia. Tra i due comunque<br />
non si potranno avere dubbi<br />
<strong>la</strong> prossima volta; il primo è tiranno,<br />
ma in difesa di tutti. A meno che Pierluigi<br />
Bersani in questa guerra non si<br />
decida a sparare l'unico colpo utile<br />
che ha in canna, <strong>la</strong> rinuncia ai rimborsi<br />
elettorali, dimostrando di aver capito<br />
chi è il nemico e chi il suo popolo<br />
che finalmente va protetto. Sparagli<br />
Piero , sparagli ora e dopo un colpo<br />
sparagli ancora.<br />
Primo Piano<br />
| DEMOCRATICI |<br />
11<br />
La voce del<strong>la</strong> scossa in direzione<br />
Il Pd e lo zainetto<br />
che pesa di eredità<br />
Mara Salvatore<br />
di SARA LORUSSO<br />
MARA ha trent’anni, un desiderio di politica diversa e<br />
abbastanza faccia tosta da cantarle senza sensi di colpa,<br />
e senza cercare ribalta. Lo ha fatto sabato, al<strong>la</strong> direzione<br />
del Pd di <strong>Basilicata</strong>: non si è tenuta e nell’ana -<br />
lisi del voto ci ha messo alcune di quelle verità che un<br />
po’troppi sussurravano. Per raccontare l’amarezza si<br />
è attrezzata di una metafora efficace: «E’che noi siamo<br />
contenti sempre in questo partito quando arrivano i<br />
ragazzi,facciamolorole feste,diciamo:prego.Poiperò,<br />
come prima cosa, mettiamo<br />
«Va bene<br />
il richiamo<br />
al sacrificio,<br />
al bisogno<br />
di realismo<br />
ma non dovevamo<br />
occultar e<br />
<strong>la</strong> speranza»<br />
loro sulle spalle uno zainetto<br />
con dieci quintali di tradizione».<br />
Lo sa bene, ché un po’ ci è<br />
passata in prima persona, come<br />
tanti altri. Nel Pd una come Mara<br />
Salvatoreaveva trovato<strong>la</strong> casa<br />
ideale: senz amai tessere prima,diculturacattolicaperprovenienza,<br />
a sinistra per convinzione,<br />
anima riformista. «Solo<br />
che poi - racconta - ci siamo impe<strong>la</strong>gati<br />
nei congressi, nelle<br />
scelte col bi<strong>la</strong>ncino, nelle questioni<br />
territoriali. La storia del<strong>la</strong><br />
fusione pesava su tutto».<br />
Qualche giorno dopo <strong>la</strong> direzione<br />
Mara non ha cambiato<br />
idea. E un po’ ci spera che il Pd<br />
possa cambiare, da dentro. «Vediamo<br />
che succede, con che legge<br />
elettorale, con quali dinami-<br />
che». Nel frattempo resta l’analisi. E non è poco.<br />
Presidente dell’assemblea regionale dei giovani democratici,<br />
Maraha affrontatopiù voltele primarie,le<br />
ultime a sostegno di Roberto Speranza segretario. «E’<br />
uno strumento utile, in cui credo, è chiaro. Ma mi ha<br />
deluso nel modo in cui viene utilizzato». Senza andare<br />
troppo per il sottile, lo scenario è quello a cui non solo il<br />
Pd ha abituato. «La primarie finiscono per diventare<br />
una vera e propria competizione elettorale dove si inserisce<br />
<strong>la</strong> sfida tra chi ha propri bacini di voti. Vince<br />
chi conduce quel gioco, anche in un contesto come<br />
quello delle primarie, i politici non <strong>la</strong>sciano molta libertà».<br />
Lei, invece, <strong>la</strong> libertà di dire certe cose se l’è presa.<br />
«Sì, qualcuno mi ha contattato dopo l’intervento in direzione,<br />
qualcuno si è fatto vivo per complimentarsi,<br />
ma bastonate no, non ne ho prese. Probabilmente -<br />
sorride - in molti lo hanno anche visto come l’interven -<br />
to ingenuo, quello di cui, a differenza delle parole dei<br />
big, non bisogna aver timore».<br />
Invece a stare attenti, il suo discorso suonava come<br />
uno scossone. Replicando il caso Serracchiani? «Per<br />
carità,spero propriodino- dice-L’abbiamovisto chei<br />
serracchainesimi sono spot estemporaneo. Invece<br />
servedirele cosecomestannoper cambiareilsistema<br />
radicalmente. In assemblea, usando un termine un<br />
po’ grillino, mi sono solo fatta portavoce di un certo<br />
sentire. Non basta inserire in lista o negli organismi<br />
qualchefaccia nuovasperando bastiafare unrefresh<br />
del partito». Invece «serve <strong>la</strong>sciare una possibilità di<br />
inserimento reale, servono molti passi indietro». AncheaSperanza<br />
hadettoqualcosadichiaro: «Glihosolo<br />
suggerito di recuperare il voto di opinione che l’ha<br />
fatto segretario del Pd, quando ha raccolto anche il sostegno<br />
dei simpatizzanti, del<strong>la</strong> società civile. Fu un voto<br />
molto diverso da quello a cui invece il Pd bada con<br />
troppa attenzione, che è il voto consolidato, delle re<strong>la</strong>zioni<br />
corte».<br />
Nel partito finché ci sarà qualcosa da dire, «non ho<br />
ambizioni».Perquesto sipuòpermetteredi direcheil<br />
Pd ha completamente sbagliato il messaggio in campagna<br />
elettorale. «Vabene il richiamo alsacrificio, al<strong>la</strong><br />
voglia di essere realisti, ma non dovevamo occultare<br />
<strong>la</strong> speranza, al<strong>la</strong> gente una via d’uscita va data». Meglio<br />
se aggiungendo chiarezza: «La diatriba sui temi<br />
etici ormai è un c<strong>la</strong>ssico. Ma se aggiungiamo anche<br />
prospettive opposte su temi come quelli economici, <strong>la</strong><br />
speranza di raccontarsi al<strong>la</strong> gente <strong>la</strong> perdiamo».