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S
Luglio/Agosto 2011
o m m a R i o
Le Ru b R i c h e
2
36 FOTO La partENza dELLa 17Ima EdIzIONE
16
dEL LaguNa phukEt trIathLON,
prObabILmENtE L’EvENtO pIù attEsO
NEL mONdO pEr quEsta spEcIaLItà,
svOLtOsI LO scOrsO 28 NOvEmbrE
7_ Elenco delle aziende citate
10_ A proposito
di Maurizio Governa
12_ Lettera Aperta
d Vincenzo Genovese
42_ SportVillage
52_ Vetrine novità prodotto
61_ Sport Economia
70_ Nuovi Orizzonti
di Ezio Petrillo
26
48
SPECIALE TRIATHLON
Elitario ma in crescita, estremo ma sempre più interessante
agli occhi dei consumatori, il triathlon può essere un mercato
interessante per tanti negozi
SNEAKERS SPORTSTYLE
Il caleidoscopio dei modelli che affollano l’universo delle
sneakers è sconfinato. Ormai non sono più considerate
un accessorio, ma un elemento distintivo, che identifica
e definisce lo stile di chi le indossa
SPECIALE VISUAL
Nel retail il visual merchandising è diventato un fattore
determinante per attirare il cliente e sviluppare una vendita
emozionale e vincente
SPECIALE FOOTBALL
si assiste al ritorno in auge del Football americano in Italia.
Fenomeno esploso negli anni Ottanta, che aveva poi dovuto
affrontare una crisi nei Novanta, oggi torna a emergere
INSERTO SPECIALE
In questo numero da non
perdere la seconda delle 4 uscite
dell’inserto speciale dedicato
all’universo Outdoor in tutte le
sue molteplici declinazioni.
71n a
Inserto Speciale di TopSport - Il Giornale degli Articoli Sportivi - Luglio/Agosto 2011
t u r a l s p o rtsty l e
In questo numero:
Distribuzione
La parola ai negozi
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Novità Prodotto - Opinioni a confronto - Fatti e persone - Eventi speciali
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Le notizie salienti

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6
PERIODICO PROFESSIONALE INDIPENDENTE
DI INFORMAZIONE E OPINIONE
PER GLI OPERATORI ITALIANI
DELL’ARTICOLO E ABBIGLIAMENTO SPORTIVO
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Miglio srl – Via Emilia Ponente, 26 – 40133 Bologna.
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ABBIAMO PARLATO IN QUESTO NUMERO DI...
Azienda Pagina
A
Adidas 19, 45, 63, 72-73, 110
Aigle 16
Akron 22, 37, 38, 39, 40, 55, 58
Aku 116
Alp Design 98
Amer Sports 46
Antonini Luca 45
Anzi Bresson 65
Aquafil 25, 54, 101
Arc’Teryx 104
Arena 55, 67
Artcrafts International 54
Asolo 101, 106, III cop.
Axt Dietmar 68
B
Baird Gordon 62
BasicNet 64, 65
Bellini Alex 112
Berghaus 65, 91, 99,
103, 104, 117
Be Wild 88
Bike & Climb 85
Bini Yan 115
Black Keith 120
Black Wolf 14
Blardone Max 65
Blick Design 103
Bogatu Oliver 68
Bonaldi Sergio 114
Borsotti Giovanni 65
Bossari Daniele 45
Bourifa Migidio 114
Barss-Monki 20
Bocelli Andrea 61
Brembidge Duncan 63
Buhl Sebastian 47
Bunch 65
Bushnell Performance 42
Buzzatti Fabrizio 67
C
Calibani Mauro 117
Calzaturificio Gue.Mar 44
Calzaturificio La Sportiva 55, 101,
102, 105, IV cop.
Camp 119
Campo Base 84
Capello Fabio 61
Carrara Bruno 114
Carvico 9, 54
Casadei Lucia 28
Cassin 99, 117
Cavallo Giuliano 117
Cavendish Mark 47
Chupin Francois-Xavier 63
Cober 98, 112
Columbia 22
Colvet 104, 111
Compex 47
Corolli Eros 61
Cor Sport 33, 50
Costner Patrick 82
Curren Lee-Ann 43
Azienda Pagina
D
Dainese 62
D’Anna Michele 67
Dassler Horst 67
Dawa Sherpa Dachiri 47
Deckers 66
De Gasperi Marco 114
Dell’Andrea Alfredo 38, 40
Dell’Andrea Nicolò 37, 38
Dellasega Pino 116
Delunas Federico 65
De Paula Cos Morera Francesc 47
Diamant 4-5
Dittrich Klaus 65
Djo Italia 7, 52, 57
Dobotex 67
Dolomite 114
Dotti Gigliola 45
Drogo Rino 63
Dryarn 25, 101
Duegi Sport 83
Dynafit 97
E
Eider 67
Erreà Sport 11, 53, 57
Errerre 46, 58
F
Facci Sport 56
Falcone Deolo 61
Falke 68
Fas Pendezza 43, 52, 57
Faverio Riccardo 114
Fedel Silvano 117
Felici Aldo 115
Fenix Outdoor 102, 114
Fiat 63
Fila 63
Fioravanti Domenico 39
Fitzgibbons Sally 43
Fjällräven 102
F.lli Campagnolo 74-75, 99, 106
Foot Locker 20, 67, 68
Fornarina 16
G
Gaastra 68
Gagliardo Paolo 63
Galassini Fabrizio 44
Galdieri Giovanni 83
Galliani Adriano 45
Gammasport 8, 55
Garmont 22, 56, 77, 99, 103, 105
Genesi II cop.
Get Fit 14
GIL 1, 52, 59
Gilmore Stephanie 43
Ginetto Sport 92
Gipron 101, 117
Giuseppe Pronzati 101, 117
Golinelli Nicola 114
Gotti Paolo 114
Granier Jean Michel 45
Grillo Claudio 67
Grisport 23
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7

8
ABBIAMO PARLATO IN QUESTO NUMERO DI...
Azienda Pagina
H
Hainer Herbert 63
Haus Elisabeth 117
Havaianas 56, 64
Hi-Tec 22
Hot Stuff 14
Huber Tomas e Alexander 110
Hunt Gary 44
I
Iceport 14
J
Jaked 3, 52, 57
Jersey Lomellina 56
John Elton 61
K
Kaikkialla 14
Kammerlander Beat 110
Kappa 63, 64, 65
Kayland 102, 108
Keen 21, 23
Kefas 108
Kennedy Kerry 61
Kipling 66
L
LaFuma 67
Leoni Fabio 85
LiNing 68
Lizard 23, 55, 106
Longo Roberta 117
Lorenzi 35
Lotto Sport 62
Louison Alexa 47
Lowe Alpine 100
Lyliane 35
M
MacLeod Dave 110
Macy 14
Maduro Morais Christopher 43
Maglificio Gimer 69
Mammut Sports 64, 98, 111
Manzone Giuliano 84
Marchese Marco 37
Maresca Raffaele 67
Marsiglia Matteo 65
Massa Gabriella 115
Max Beach Tennis 54
Mazzo Pietro 62
McCormack Chris 47
McEnroe 62
Meador Kassia 43
Me°ru’ 14
Mico Sport 13, 45, 53, 59, 100
Millet 67
Minchio Francesco 30
Mizuno 64
Monte Sport 115
Montgomerie Colin 42
Monticone Alberto 65
Montrail 104
Monzenti Giovanni 64
Morale Sport-Fun4U 53
Moretti Fabio 116
Azienda Pagina Azienda Pagina
Moroni Gabriele 117
Moro Simone 116
Morzenti Giovanni 65
Mountain Hardwear 108
Mulé Salvatore 43
Myhrer André 46
N
Napolitano Giorgio 68
Nathan 14
Navratil Michal 44
Neureuther Felix 46
New Balance 20, 44
Nike 19, 21, 63, 68
Nilox 42
Nix Nina 67
Nordica 46
Norrona 111
Northfeet 120
North Sails 44, 67
Novation 102, 108, 118
O
Oakley 54
Obaidalla Salem 45
Oberalp 79, 97, 99,
105, 107, 108
Oberrauch Georg 90
Odlo 100
On 14
Ondra Adam 117
Onitsuka 24
Organic Tribe 103
O’Rourke Richard 62
P
Pallhuber Johann 113
Pasini Fabio 114
Patagonia 112
Peak Performance 111
Pellegrini Federica 42
Pellizzari Luigi 120
Polartec 89, 98, 102,
105, 106, 111
Prati Augusto 64
Presco Pool 28
PrimaLoft 66, 109
Prosport 91, 99, 103, 104
Puma 19, 67
Q
Quiksilver 46, 66
R
Raxy Line 93, 103
Razzoli Giuliano 46
Reebok 16, 17, 18, 43, 58
Rees Daniel 21
Regatta Italia 113, 120
Renzi Matteo 61
Repetto Federico 67
Resera Alberto 116
Robe di Kappa 64
Romani Paolo 68
Roxy 43
Rulfi Gianluca 65
Runggaldier Peter 113
Russo Pietro 67
S
Sagotec 106, 119
Salewa 23, 79, 97, 99,
105, 107, 108, 111, 118
Salomon 87, 98, 102,
104, 108, 117
Sampaoli Andrea Creazioni 59
Santoni 59
Sanuk 66
Scarpa 23
Scott 20
Seedorf Clarence 45
Sergio Tacchini 62
Sherpa 14
Silchenko Artem 44
Singing Rock 14
Smith Stefanie 43
Sneakerpedia 20, 68
Spoga 100
Sport Alliance Int. 14-15
Sport Edoardo 82
Sportler 90
Stephan Repke 18
Styl Grand 108, 116
Superga 64
Suunto 46
T
Tartaglia Antonio 65
Tecnowear 41
The Brandery 63
The North Face 23, 63, 66, 112
Three Sixty 102, 105, 106
Timberland 62, 66
Tira Ivano 48, 49, 50
Tognaccini Daniele 47
Tomasoni Topsail 67
Traversa Tito Claudio 119
U
Umdasch Shop-Concept
Italia 30, 45, 53, 58
Urubko Denis 116
V
Valentini Antonello 63
Van Bommel Mark 45
Vans 23, 66
Vanzi Gerhard 113
Vaude 21, 111
Verdone Carlo 61
Verrassi Franco 115
Vezzani Mirco 92
VF Corporation 66
Vibram 23, 24, 103
Vivolo Francesco 67
Volpe Antonio 88
W X Y
W.L Gore & Associati 66, 100,
110, 119
Wilson 50
Wiseman Eric 66
Z
Zable Sport 94, 95, 96
Zambolin Luca 94, 95, 96
Zangerl Bernd 110
Zero Industry 98

The Pleasure of Challenge

A PROPOSITO
10
A proposito di fiere
(e del tempo che passa)
Oggi come in passato, certe regole di mercato sono valide. L’offerta deve ruscire a
incontrarsi con la sua distribuzione per garantire stabilità e futuro al mercato
Quanti lo ricordano? Nell’ormai
lontano 2000, la nostra unica
e importante Fiera dello
Sport – il MIAS – decise, dopo un
decadimento progressivo delle sue
ultime edizioni e con vari spostamenti
logistici non sempre felici, di chiudere
i battenti privando il mercato italiano di
un importante punto di riferimento. Una
privazione che, volendola intendere solo
temporanea perché il mercato aveva
comunque bisogno di un servizio, noi
come Agenti dello Sport decidemmo
di sopperire, inaugurando un nuovo
percorso di Fiere Regionali che in poco
tempo divenne un brillante network.
Nella sua massima espansione, furono
ben 6 le manifestazioni che si svolsero
contemporaneamente in altrettante e
primarie città italiane sotto un’unica
denominazione comune, Italia Moda
Sport.
Finché dopo otto edizioni (6 invernali
e 2 estive), nel 2006 Assosport si
ripropose come associazione unitaria
dalla parte delle aziende fornitrici
decidendo di realizzare una nuova Fiera
Nazionale dello Sport. La si immaginò
a Bologna, chiamata Supersport, e di
conseguenza la nostra Associazione
– AAISS – interruppe di buon grado il
proprio progetto per evitare pericolose
quanto inutili sovrapposizioni.
Come si sa, Supersport non ha mai
visto la luce, annullato poche settimane
prima del suo svolgimento per evidente
mancanza di adesioni.
Risale al 2007 il varo di Sportitaly
a Bolzano, sempre promosso da
Assosport con l’organizzazione di Fiera
Bolzano. Purtroppo, dopo un discreto
esordio e una seconda edizione già
stentata, venne anch’esso annullato.
Ecco quindi che oggi ci troviamo senza
nessuna fiera di riferimento in Italia. Una
grave mancanza che lascia un segno
importante nello scollamento tra l’offerta
e la sua distribuzione.
A questo punto, ancora una volta,
siamo stati proprio noi, gli Agenti
dello Sport a sentire il dovere di
proporre al mercato un nuovo
progetto fieristico, perché allora come
oggi ci sembra giusto poter offrire un
servizio di totale visione campionari
prima di iniziare gli acquisti.
La situazione distributiva rispetto
a 10 anni fa è però nel frattempo
sensibilmente cambiata e quindi
ci siamo indirizzati verso una
manifestazione che potesse
coinvolgere più regioni. E così, la
macchina organizzativa si è messa
in moto per programmare la prima
edizione di “Moda & Sport” nel 2012.
Subito però un primo insormontabile
intoppo: la data stabilita del 29-
30 gennaio 2012, per la quale
avevamo già impegnato una location,
si è sovrapposta a quella dell’Ispo
Winter che nel frattempo ha deciso
di anticipare il proprio programma, e
esattamente in questo stesso periodo
svolgerà la sua edizione 2012.
In emergenza abbiamo quindi
posticipato le nostre date al 5-6 di
febbraio 2012, stabilito una nuova
location, preso le prime adesioni,
avviato il programma… Purtroppo
però un nuovo problema si è venuto
a presentare: poche settimane fa il
di Maurizio Governa *
Pool ha ufficializzato un programma
itinerante di test sulla neve, al quale
verranno invitati i principali clienti
italiani e dove gli agenti dovranno
naturalmente essere a disposizione.
Certo un’iniziativa lodevole che ci
auguriamo possa avere il massimo
successo.
Ma la data d’inizio? Esattamente
la nostra, partendo proprio dalla
Lombardia!
Un peccato per noi Agenti italiani di
sport, che ci siamo a questo punto
dovuti arrendere all’evidenza, e siamo
stati davvero costretti a sospendere
un’iniziativa che avrebbe potuto avere
successo solo se completa di tutti i
principali marchi dell’abbigliamento e
del tecnico.
Di certo non ci fermiamo qui,
ma studieremo nuove proposte
sempre al servizio del mercato
sportivo italiano, che merita di avere
la possibilità di essere informato prima
di fare le proprie scelte d’acquisto, e
senza essere costretto a fare molta
strada e a spendere troppi soldi, in una
trasferta fieristica internazionale che
impegna molte risorse, anche di tempo.
Siamo convinti però che solo con
la convinzione e la collaborazione di
tutte le forze del mercato, aziende,
distribuzione e noi agenti sia possibile
arrivare ad un risultato proficuo. Se
pure qualcuno deve cominciare, noi
continueremo sempre e comunque a
fare la nostra parte, e a mettercela tutta.
maurizio.governa@topsport.it
Ispo è un appuntamento fondamentale, ma a livello internazionle.
Molti operatori italiani ci vanno tuttavia solo ad anni alterni
* Vicepresidente Assomoda

www.errearepublic.it
11

LETTERA APERTA
12
Ecco la mia storia
Quanto i pregiudizi, uniti alla disinformazione, possono creare situazioni ambigue
e rendere difficile qualsiasi attività commerciale
Non desidero dilungarmi sulla
annosa questione, già fomentata
abbastanza dai media, relativa
alle differenze tra il lavorare al Sud e
nelle altre aree d’Italia. Certo non posso
fare a meno di soffrire quando avverto
che ci sono ancora molte persone che
credono che i meridionali siano dei truffatori,
dei furbetti o dei lavativi. Questo,
infatti, è il punto di vista più falso che
possa esistere, sia perché anche sotto
Roma ci sono persone che mettono
un gran cuore in quello che fanno, sia
perché anche al Nord esistono soggetti
imprenditoriali dal comportamento commerciale
ambiguo e scorretto. Desidero
portare a conoscenza dei lettori la mia
storia al fine di testimoniare che la voglia
di investire, di fare ricerca, di migliorarsi
e utilizzare le tecnologie è ben presente
anche al Sud, dove però viene spesso
bloccata dall’avidità di alcuni soggetti
che, per non assumersi le proprie
responsabilità, uccidono moralmente
qualsiasi ambizione di fare impresa.
La mia famiglia è nel commercio da
secoli, distinguendosi per serietà,
professionalità, ricerca e lungimiranza.
Mi sono messo in attività circa 10
anni fa, subentrando a mio padre, e mi
sono trovato di fronte a due possibilità:
rinnovare con decisione l’impronta
commerciale giocando in anticipo
sulle tendenze, oppure scegliere il
fashion. Ho scelto la prima strada,
puntando su streetwear e sportswear
di ricerca, la via più difficile ma anche
quella in grado di regalare le maggiori
soddisfazioni.
Inizialmente ho cercato brand interessanti
che potessero avere una crescita
di tre anni in termini d’immagine.
Successivamente ho cambiato il modo
di promuovermi, utilizzando le nuove
tecnologie.
Ricordo che anche in quegli anni si
parlava di crisi, della mancanza del la-
voro, e anche allora al sud la situazione
era peggiore rispetto al nord. Tuttavia
l’attività registrava ottime performance
e una crescita costante. Una escalation
che ci ha resi oggetto di studio da
parte di studenti liceali e universitari.
Le aziende e le banche erano soddisfatte
del nostro lavoro, poiché le
scadenze e i pagamenti erano sempre
onorati con assoluta puntualità. La
concorrenza cercava di stare al nostro
passo, ma i tentativi si scontravano con
la fidelizzazione di una clientela che
aveva imparato a credere nella nostra
correttezza e professionalità. I nostri
guadagni sono stati sempre reinvestiti
per acquistare nuovi prodotti e fare riordini,
tenendo come norma che le spese
non dovessero mai superare le entrate,
e collocarsi al massimo a un 30% del
fatturato.
Una situazione che ha finito inevitabilmente
per attirare invidie e
gelosie in alcuni soggetti operanti
nella distribuzione, che non si capacitavano
di come un negozio così piccolo
riuscisse a catalizzare tutto l’ambiente
streetwear del sud. I primi segnali tangibili
del problema si sono manifestati
quando all’interno di un’azienda nostra
fornitrice è subentrato un agente che,
fin dal primo giorno, si è posto in modo
arrogante, sostenendo che i commercianti
della mia stessa città sarebbero
stati ben disposti a prendersi le aziende
da noi trattate, con un giro d’affari
ben superiore. Non mostrava fiducia
nel nostro progetto e stava preparando
l’apertura diretta di un negozio proprio
in Calabria.
Da quel momento in poi è stata una
escalation di macchinazioni operate
di Vincenzo Genovese
da contabili, vecchi e nuovi agenti,
per metterci in difficoltà e ledere la
nostra immagine commerciale. Dopo
aver dato fiducia e contribuito alla
notorietà di alcuni brand, ho visto
andare in fumo un lavoro di 6 anni
per via della diffusione della voce di
una nostra presunta insolvibilità. Un
disastro tradottosi in perdita di fiducia
dei fornitori prima e della clientela poi,
che nemmeno la sentenza positiva del
giudice ha potuto recuperare.
Ho dovuto riorganizzare l’azienda e
ripartire da zero, cercare di recuperare
l’immagine che mi ero creato e
che avevo visto sfumare all’improvviso.
Non è vero che al sud non c’è voglia
di lavorare, fare ricerca, dare un’impronta
nuova. Esistono invece, purtroppo,
tante persone che sono attaccate
al denaro, alla propria posizione
di potere. Dopo queste vicissitudini,
leggere che bisogna investire nelle
nuove tecnologie e fare ricerca mi fa
sorridere, ripensando a quanto, già nel
2001-2005, avevo cominciato a fare.
Oggi, nonostante le oggettive difficoltà,
continuo il mio progetto. Ho
momentaneamente ridotto le ambizioni,
sto ricostruendo la nostra credibilità
soprattutto verso la clientela, sulla
quale focalizziamo le nostre scelte
per distinguerci e restare competitivi.
Vado avanti con decisione e anche
con orgoglio meridionale, lavorando
e rifiutando la logica del compromesso,
cercando innovazione, ricerca,
tecnologia. Valori globali e per nulla
regionalistici. Le idee diverse dallo
standard non devono essere soffocate,
ma incentivate, abbandonando la
pura logica delle quantità.
Leggere oggi che bisogna investire in tecnologia e ricerca può far
sorridere chi, come me, vi ha sempre creduto. I problemi sono altri

c E R t i F i c A t o D A L D i P A R t i m E N t o D i i N G E G N E R i A i N D U S t R i A L E D E L L ’ U N i V E R S i t A ’ D i B E R G A m o .
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novità
CLOUDRUNNER
Cloudrunner è imbottita per dare il massimo
sostegno pur lasciando la corsa veloce e flessibile.
Raccomandata per tutti i percorsi e stili di corsa.
Per runner fino a 100 Kg di peso.
Tomaia
- 3D air-mesh consente il passaggio dell'aria per un'ottimale
refrigerazione del piede
- Fodera in rete con schiuma intelligente che si adatta al
piede per un elevato comfort
- Cinghietta sul tallone in tessuto di nylon con dettaglio
rifrangente per un'agevole calzata aIla tomaia in nubuck
perforata PU conferisce resistenza e stabilità
- Il rinforzo superiore diagonale sostiene la naturale andatura
Intersuola
- in EVA di alta qualità fornisce un comfort ottimale grazie
all'assorbimento dell'impatto sia a livello plantare sia a livello
verticale
Cloudsurfer è progettata per la velocità, la
distanza e l’efficienza. Sopporta uno stile di
corsa attivo, allena i muscoli e previene le lesioni.
Per runner fino a 80 Kg di peso.
- La tecnologia ad arco di transizione integrato (ITB)
supporta la naturale andatura con la giusta dose di
flessibilità e di supporto per il tallone
- "Flight-Control-Pad" nell'intersuola stimola la
propriocezione del piede per riflessi più rapidi
Suola
- 13 elementi CloudTec (tm) rappresentano un sistema 3D
di ammortizzazione e di blocco per una spinta decisa
- la gomma CloudTec (tm) abbina caratteristiche di lunga
durevolezza e rimbalzo
- Il motivo a diamante fornisce un'ottima grip sia su strada
e fuori strada
CLOUDSURFER

2011 Sport
On è la prima scarpa con sistema CloudTec
Ammortizzazione 3D, assorbimento dell’urto
sia verticale e orizzontale.
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SPORT ALLIANCE NEWS
Alliance International è orgogliosa
di presentare la distribuzione esclusiva
di un nuovisimo brand footwear:
O, come Ottimismo
CLOUDTEC
Credete che la corsa debba essere leggera, naturale e in armonia con i movimenti? Noi sì.
Siamo un gruppo di professionisti del running e studiosi di sport con la testa e il cuore tra
le nuvole. Insieme abbiamo fondato On per portare sul mercato non solo l’ennesima
scarpa, ma un’esperienza di corsa completamente nuova.
On e l’innovativo sistema CloudTec sono stati i vincitori dell’Ispo BrandNew Award
2010, il premio più rinomato nel mondo degli articoli sportivi.
La scarpa On è la prima scarpa da running che può essere indossata per qualsiasi tipo
di corsa.
Grazie all’attivazione muscolare unica prodotta dal sistema CloudTec, le calzature On
permettono ad atleti anche non allenati di controllare agevolmente l’andatura.
L’ammortizzazione dinamica 3D consente una corsa lunga, divertente e senza il rischio di
infortuni. Crediamo nella positività. Nel principio che è l’atteggiamento a determinare le
proprie capacità.
On aiuta a contrastare la gravità durante il movimento.
On solleva da terra e porta chi le indossa... Tra le nuvole.

yle
Il caleidoscopio di modelli che
affollano questo sconfinato
universo confonde tanto è ricco
di sfaccettature. Non è più
riconosciuta come accessorio,
ma come ‘l’accessorio’ che
identifica, personalizza e
definisce lo stile di chi la
indossa, sportivo ma non
solo. Perché la sneaker, a
differenza di qualsiasi altro
elemento del guardaroba
è 24 hours!
Reebok
Aigle
Tutti i temi del moderno sportswear sono attraversati
e direttamente toccati dalla ricerca
sneaker che a sua volta rispecchia l’intero
universo dello sport attivo, interessando tutti
i temi che attualmente lo caratterizzano. Una sneaker
riassume in sé i risultati del progresso più evoluto,
definisce i contorni della ricerca hi-tech,
dell’interazione fra corpo e attrezzo, ma è anche
sinonimo dell’ambizione di essere moderni, sensibili
all’evoluzione dello stile, delle stampe e della grafica;
oggi una sneaker può però anche significare la
riscoperta di tecniche artigiane antiche. Rappresenta
un contesto dinamico e sempre in fermento,
in equilibrio fra disciplina attiva e arte, passando per
soluzioni limited edition, personalizzazioni, costruzioni
su misura.
Nel tempo ha superato ogni confine, prima era la
scarpa da ginnastica in tela e gomma indossata solo
in palestra, poi è diventata sinonimo di calzatura
confortevole per il tempo libero, infine lo sport e la
moda insieme l’hanno trasformata in passepartout
da indossare in ogni occasione, persino formale.
Nel tempo infatti si è perfezionata dal punto di vista
della struttura interna, della performance
in primis, ma anche della
traduzione in perfetta calzatura
per il lavoro, il contesto casual
quando non addirittura le
occasioni chic. >>
FoRnARinA
È snea

kersmania
Ormai tutti e in particolare le
donne conoscono e stanno già
indossando le scarpe tonificanti
di Reebok, (in questa foto), così
come Mbt, Fit Flop, Starlit Dr.
Scholl, solo per citare i principali.
Da una parte sono scarpe
assolutamente hi-tech,
interattive, potenziano i muscoli
e tonificano polpacci e glutei,
dall’altro sono decisamente
quotidiane, indossabili da
chiunque, ovunque, senza
bisogno di essere sportivi
praticanti, ma semplici amanti
del movimento e del fitness
fai-da-te, per altro molto diffuso
un concentrato
di tecnologia,
funzionalità e design
17

SPORTSTYLE SNEAKERS
18
>>
Avere oltrepassato ogni possibile
barriera da un lato, produce un altro
effetto che va esattamente nella direzione
opposta. È vero: la sneaker è
universale, lo stile di una ‘tennis’ come
si diceva una volta, esce dal contesto
solo sportivo per interpretare
ogni momento della giornata, ma è
anche vero che sul fronte dello sport
la specializzazione e la definizione
di ambiti d’intervento sempre più
circoscritti, diventa il sinonimo di
una specificità al limite del maniacale.
Cerchiamo di essere più chiari:
attualmente per ogni disciplina,
anche la meno frequentata, la ricerca
e l’applicazione di nuove tecnologie
consentono di costruire calzature
in grado di assecondare i movimenti,
gli sforzi, la pressione, il contenimento
e la spinta necessarie alle
singole attività. Per questo esistono
scarpe per le diverse specialità atletiche
il running, il walking, la maratona,
il tennis, la boxe, il basket ecc. fino
ad esaurimento sport, che
soddisfano via via caratteristiche
diverse.
Esattamente come
l’underwear e l’abbigliamento
tecnico
che potenziano le
qualità degli atleti e
favoriscono, in ambito professionistico
come fra i dilettanti, il
buon esito delle competizioni, le sneaker
più innovative sono in grado di
interagire direttamente col corpo,
interferendo sulle performance. Soprattutto
dove resistenza e velocità
sono prioritarie, specificamente nel
mondo running si concentrano i
molti effetti positivi delle nuove tecnologie.
E anche qui c’è da perdersi
nel mare delle offerte, qualche
esempio aiuta a illuminare il quadro,
senza pretendere, data la premessa,
di riuscire ad essere del tutto esaurienti.
Tecnologia applicata allo sport per la
EasyTone, scarpa da training Reebok
dotata di due camere d’aria comunicanti
disposte una nella zona
del tallone e una nell’avampiede per
favorire una maggiore attivazione di
glutei, gambe e polpacci. Le donne
ne sono state letteralmente conquistate.
Reebok Zig Sonic – Training è la
StephAn Repke
sneaker caratterizzata da tomaia in
materiale traforato e sintetico e
dall’utilizzo della tecnologia SmoothFIT
per garantire un maggiore
comfort, grazie alla completa assenza
di cuciture. Intersuola con tecnologia
Reebok Zigtech – particolare
intersuola a ‘zig-zag’ che assorbe
l’energia del corpo in movimento e la
restituisce orizzontalmente a tutto il
piede, riducendo così la fatica e l’attività
muscolare e aumentando la resistenza
allo sforzo. Una scarpa che
per le tecnologie utilizzate, risulta
ideale per tutti i tipi di allenamento.
Premier Zig Fly – Running unisce
la storica linea Premier, top di gamma
Reebok per la categoria running,
alla tecnologia Zigtech e si rivela
ideale per la corsa. Caratterizzata
da tomaia in mesh è un concentrato
di tecnologia e design d’avanguardia,
dove la suola hi-tech riduce
l’affaticamento dei principali muscoli
delle gambe, permettendo agli
atleti di lavorare più intensamente
e più a
Reebok
lungo. In breve, è una sferzata di
energia per i piedi durante la corsa
e l’allenamento.
Tutta la tecnologia Reebok ZigTech
è studiata per conservare l’energia
dell’atleta e restituirla costantemente
durante l’allenamento, consentendo
una corsa leggera ed elastica. La
leggerissima suola in schiuma e la
flessibilità della parte inferiore della
scarpa rendono l’allenamento più facile,
riducono l’affaticamento e i traumi
dei muscoli e dei tendini della
gamba, permettendo così agli atleti
di lavorare più intensamente e più a
lungo.
A fare la differenza fra le
soluzioni all’avanguardia
e le sneaker comuni è
l’ergonomia, caratteristica
comune ai prodotti più
innovativi di oggi. Il
design della suola
riprende l’anatomia del
piede, dove ossa,
legamenti, tendini e
muscoli sono supportati
da una struttura leggera,
ma robusta. La tomaia
multistrato consente il
massimo movimento
senza soffocare il piede
nel tessuto

nike
Nike Free XT Everyday Fit+ per
il training e il tempo libero è una
scarpa versatile che offre grande
flessibilità, comfort e il supporto per
ogni tipo di attività. La suola esterna
della scarpa è disegnata per incrementare
la trazione su diversi tipi di
superficie, garantendo un’eccellente
flessibilità che determina un movimento
naturale, fluido durante l’allenamento.
Ha una suola speciale,
multidirezionale, attraversata da solchi
paralleli che la rendono particolarmente
flessibile. Oggettivamente
la scarpa risulta morbida come un
guanto, leggerissima eppure resistente,
durevole e in grado di dare il
supporto idoneo per essere sicura e
confortevole, da indossare sette
giorni su sette.
Atleti e campioni diventano simbolo
e ispirazione di prodotti top level.
Puma prosegue con successo il
matrimonio professionale con Usain
Bolt che dà il nome alla collezione
running. Protagonisti i modelli Faas
Bolt nelle versioni 200 e 400 che,
grazie alla tecnologia BioRide, permettono
movimenti naturali e reattivi,
ideali la prima per l’allenamento e
la seconda per la corsa veloce e regolare.
L’inedito look della 200, ispirato alle
spike di Usain Bolt, è l’anello di congiunzione
tra le performance e l’anima
lifestyle di Puma.
Puma Running conferma la propria
collezione Complete con gli upgrade
degli iconici modelli di calzature
neutre, Ventis2 e Velosis 3 e stabili,
Vectana 2 e Spectana 2, senza trascurare
le esigenze di chi affronta
sentieri sterrati, pioggia e freddo
grazie alle caratteristiche della collezione
Performance Trial. Protagonisti
i modelli Trailfox 4 con suola Ever-
Track che moltiplica la resistenza
all’abrasione mentre le tecnologie
EverGrip e RockShieldPlate assicurano
trazione e massima protezione
nell’impatto con le rocce e Nightfox
TR ideale per chi cerca la massima
velocità in ogni condizione. La tecnologia
ArchTec garantisce una falcata
naturale e un supporto antipronazione
a protezione delle caviglie.
Sul fronte delle proposte running
che inclinano la fashion adidas
punta sulla LA Trainer, grande classico
del trifoglio. Qui l’aspetto running
è più estetico che sostanziale,
infatti sul carattere performante oggi
prevale la connotazione street, da
portare con stile tutti i giorni. Il nome
pu m A
pu m A
AdidAS
esteso di questa scarpa simbolo del
marchio e che oggi appartiene alla
gamma adidas Originals è Los Angeles
Trainer, dal nome della città
che nel 1984 ospitò l’edizione dei
Giochi della XXIII Olimpiade. La LA
Trainer è una delle espressioni più
significative del filone retro running,
considerato dal trifoglio una delle
tendenze più importanti degli ultimi
anni. Il retro running adidas Originals
mira a recuperare e reinventare
le icone classiche a tre strisce che
hanno fatto la storia della corsa negli
anni ’70 e ’80.
>>
Le sneaker
rappresentano un
mondo tanto vasto
quanto specifico,
parcellizzato, dove le
differenze si giocano sul
filo del dettaglio minimo,
a volte impercettibile ai
non esperti; le
proposte sono così
numerose da rendere
sempre
approssimativo il
tentativo di una
catalogazione
esauriente
19

SPORTSTYLE SNEAKERS
20
>>
Novità importanti per New Balance
per la prossima primavera/estate
2012. Tra le new entry una nuova linea
interamente dedicata al workwear.
Una linea dal mood vintage
tutta dedicata alla 574, la New Balance
più raffinata ed apprezzata sul
mercato italiano. Materiali di alta
qualità e super resistenti, come la
migliore pelle impreziosita da dettagli
in suede e in canvas, con cuciture
a contrasto, su varianti colore come
il grigio, il nero, il marrone e il
blu, per un effetto totale finto usato.
La corsa è più fluida con la New
Balance, la scarpa leggera e traspirante,
perfetta per correre d’estate.
Il marchio conferma il successo della
NB880, caratterizzata da una tomaia
grintosa e moderna nel design,
progettata per ridurre al minimo il
peso, ottimizzare il comfort di calzata
per una maggiore flessibilità del
piede durante la corsa. Gli inserti di
mesh a maglia larga, posizionati
nei punti strategici,
rendono la scarpa leggera
e traspirante, perfetta per
le corse estive. L’efficiente
calzata del retropiede e il
soffice rivestimento interno
antiscivolo, la rendono
ideale per il comfort e la
funzionalità.
La suola è una summa di
tecnologie: l’intero piano
d’appoggio è Abzorb Fl,
super ammortizzante, lo
stesso della celebre
1080, la top di gamma
delle A3, per un appoggio
dalla sensazione di
‘velluto’. L’inserto in N-
Energy del tallone, garantisce
una pronta reazione ad ogni impatto.
La New Balance 880 è la soluzione
ideale per gli allenamenti medioveloci
e per le distanze medio-lunghe
su strada. Il risultato è una corsa
naturale e libera, capace di tra-
new bAlAnce
smettere sensazioni piacevoli.
Specifica per il Fit Walking, la camminata
veloce, la nuova scarpa T2
Limited è stata ideata da Scott.
Eccellente nella corsa e nell’attività
walking grazie alla particolare curvatura
delle suola ‘rocker’, a barchetta,
ha una silhouette concava
che permette una rullata comoda,
veloce e protettiva. La tomaia inoltre
è arricchita dal trattamento idrorepellente
Ion-Mask che dona traspirazione
e un’elevata garanzia di
impermeabilità.
A fronte di un interesse mondiale per
il settore, nasce dalla passione di
professionisti per altro collezionisti di
scarpe, il sito sneakerpedia.com, la
community delle sneaker.
È un archivio fotografico, dove cercare
e trovare migliaia di modelli di
scarpe, divisi per marca, modello, colore,
genere e addirittura tipologia di
cuciture.
Nel motore di ricerca più grande
al mondo, realizzato col supporto
del colosso Foot Locker, c’è la possibilità
di visualizzare anche i modelli
unici, altrimenti impossibili da rintracciare,
le proposte limited edi-
Scott
tion e le collezioni personali di alcune
star e protagonisti legati a questo
universo.
Scorrendo le innumerevoli pagine
del sito, sorprende la vastità dell’offerta,
l’incredibile disponibilità di
modelli per tutte le discipline, basse,
alte realizzate in tutti i tessuti e
materiali possibili a cui si aggiunge,
soprattutto fra i giovanissimi, l’opzione
personalizzazione meglio
conosciuta come customized
sneaker, che permette di vestire la
scarpa prescelta con disegni e grafiche
realizzati su richiesta del cliente
da parte di veri e propri artisti
metropolitani.
I grossi nomi dello sportswear mondiale
da tempo hanno creato siti ad
hoc destinati allo scopo: basta connettersi
per costruire e ordinare la
scarpa preferita. Digitando su Facebook
“customized sneaker” escono
sulla schermata diverse pagine di
singoli artisti che si ingegnano in
questa attività. Il primo della lista
è Brass Monki, lanciato
nel 2009 da Daniel Reese per
assecondare la sua personale
passione per il design, le sneaker
e il mondo della cultura pop.
Come racconta lo stesso Daniel,
inglese, per prima cosa re-
SneAkeRpediA
bRASS-monki

gistra il sito brassmonki.com, da lì,
utilizzando un comune programma
di grafica e postando sul blog le sue
creazioni inizia un lavoro che via via
si fa conoscere nella rete, conquistando
i blog, le riviste e un pubblico
sempre esteso. Daniel Reese
sperimenta nel tempo nuove tecniche,
utilizzando diverse pitture su tela
e nappa, alla fine è riuscito a trasformare
il suo hobby in una vera e
propria professione.
Si prosegue oltre nel viaggio fra le
sneaker con modelli in grado di suscitare
presunte esperienze sensoriali,
dove il comfort e il piacere di
camminare o correre indossandole
diventano, o per lo meno sono venduti,
come qualcosa di superiore alla
semplice scelta di una scarpa, a
prescindere dal contesto. Si sa, non
c’è fine alla fantasia di pubblicitari
ed esperti di marketing che sempre
più, com’è ormai noto anche ai non
professionisti del settore, insistono
parecchio sui risvolti emozionali che
deve rivelare un prodotto per essere
appetibile. Facile abbandonarsi
all’ironia, ma a onor del vero, recentemente,
indossando una semplice
sneaker da passeggio Decathlon,
devo essere sincera: era talmente
comoda e l’impatto con la sua suola
ergonomica tanto gradevole,
che mi è stato impossibile trattenere
un’esclamazione di piacevole sorpresa.
C’è del vero, quindi nel discorso
legato ai risvolti emozionali,
evidentemente non solo visivi, ma
soprattutto tattili di alcuni nuovi
prodotti.
Le moderne sneaker possono sfidare
qualsiasi terreno: entra così in
scena la scarpa outdoor.
Leggerezza e stabilità sono le parole
che riassumono l’anima di All Terrain
Turon, Vaude scarpa tecnica
che dona comfort nelle lunghe passeggiate
e quando il piede è sottosforzo,
ma si rivela ideale tutti i giorni
anche quando fa molto caldo.
L’uso di materiali traspiranti permette
di avere un microclima ottimale
all’interno della scarpa: il sudore
evapora rapidamente lasciando il
piede asciutto. Inoltre la soletta interna
estraibile è dotata di trattamento
antibatterico. In questa scarpa,
la calzata comoda per cui Vaude
Nike
è conosciuta nel mondo e che tra
l’altro consente una tenuta del calcagno
particolarmente stabile, va di
pari passo con un’innovativa struttura
della suola. La suola Trailbite, di
nuova concezione, offre oltre ad
un’elevata stabilità nella parte centrale
del piede, un effetto ammortizzante
ottimale. Grazie alla nuova
tecnologia Flexlink viene favorito
un corretto movimento dell’articolazione
del piede nella fase di spinta
ed appoggio, garantito dalle canalette
di guida nella zona dell’avampiede.
Con la sua speciale struttura,
la suola Trailbite previene notevolmente
l’affaticamento anche in caso
di tappe giornaliere particolarmente
lunghe e impegnative. Offre inoltre
un grip perfetto su ogni tipo di terreno.
Il modello Turon è disponibile sia
da donna che da uomo.
La linea Stone Rider si arricchisce
col modello Ultralight,
una scarpa leggera e aerata,
dall’ottimo clima interno
e con un’ideale stabilizzazione
del tallone.
Pesa solo 350 g,
un peso piuma allround,
perfetto
sia per il trail
running, che
per le
escursioni
giornaliere
fino ai viaggi
verso mete lontane.
Il materiale principale delle Stone
Rider Ultralight è un mesh estremamente
permeabile all’aria. Nella zona
delle dita dei piedi e dell’avampiede,
la scarpa è costituita da un solo
strato, avendo rinunciato completamente
all’imbottitura per raggiungere
un’aerazione ottimale. Anche nelle
attività più impegnative, come ad
esempio il trail running, il ricambio
d’aria nella scarpa è continuo: in
questo modo non si surriscalda e i
piedi rimangono freschi ed >>
Nike Hyperfuse,
un articolo
suggestivo. Nato
per il basket, ha
un design semplice,
puro. Le capacità
traspiranti, la leggerezza e
il comfort l’hanno
trasformata in una scarpa
di culto. La silhouette
essenziale è esaltata
dall’utilizzo di colori fluo
che ne fanno una scarpa
molto apprezzata da chi
cerca nello sport stile
ed estetica raffinata
Vaude
21
keeN

SPORTSTYLE SNEAKERS
22
hi-tec
hi-tec
gARmont
gARmont
AkRon
columbiA
>>
asciutti. Anche per queste scarpe il
footmapping della Vaude garantisce
una calzata ideale. La forma
della soletta e la costruzione della
suola interna sostengono i movimenti
naturali del piede e danno sostegno
ai punti necessari. Un particolare
sostegno sul tallone avvolge il
piede, impedendogli di scivolare
avanti e indietro ed evitando che si
formino bolle. Elementi ammortizzanti
nel tallone proteggono le articolazioni,
in particolare sui tratti asfaltati,
mentre elementi riflettenti garantiscono
una migliore visibilità. Le
Stone Rider Ultralight sono disponibili
sia nel modello maschile che
femminile.
Per il trail running competitivo, l’adventure,
l’orienteering e ogni volta
che l’atleta ha bisogno di una scarpa
dal profilo sottile che aderisca
al terreno dolcemente, dunque leggera,
in grado di assorbire gli urti
La Drainmaker Columbia
da uomo e donna, è
perfetta per correre sui
sentieri di montagna
come in riva la mare:
impermeabile, ha la suola
con gomma Omni-Grip,
ideale per le superfici
bagnate. L’intersuola
Techlite con fori di
drenaggio nel tallone e
nell’avampiede,
garantisce comfort e
stabilità; la tomaia è in
mesh con struttura
sandwich, punta TPU,
occhiello scamosciato
e tallone Techlite
nella zona del tallone, lateralmente
con supporto nell’arco plantare con
protezione totale. Sono queste, a
grandi linee, le caratteristiche del
modello Bolt di Garmont. La tomaia
è in mesh ultra leggero e traspirante,
catarifrangente, con tanti
dettagli che facilitano l’allacciatura
e proteggono dallo sporco. L’intersuola
in EVA a doppia densità con
profilo supportante garantisce comfort
e sostegno; vari inserti in punti
strategici favoriscono stabilità e
protezione.
Quando il running si coniuga
all’outdoor e la corsa si svolge su
un sentiero accidentato o in montagna,
Garmont propone Escape dove
la tomaia in mesh traspirante permette
una ventilazione ottimale
dei piedi grazie alla suola Tri-Axial
Chassis a cui si aggiungono i due
strati di EVA per il massimo assorbimento
degli urti, anche
su terreni impervi, se non addirittura
sulle rocce.
Dalla città al tempo libero
si moltiplicano le proposte
di sneaker al femminile.
Hi-Tec per la primavera/
estate 2012 ha pensato ad una linea
per le donne: Harmony, dove

gRiSpoRt
sono protagonisti modelli leggeri e
confortevoli, perfetta sintesi di scarpe
da usare durante la settimana fra
i mille impegni cittadini e il relax del
weekend. Le versioni Lite Mid e Lite
Low hanno la tomaia in nubuck,
suede e mesh, il sottopiede in Ortholite,
l’intersuola in EVA modulata
amortizzante e la suola in Vibram
idrorepellente.
Per lui il modello è V-lite Infinity
Hpi sempre Hi-Tec, una scarpa innovativa
frutto della fusione di tecnologie
mirate ad ottenere prestazioni
di elevata qualità nel trail running
e per tutti gli sport outdoor.
Akron Ak Walk per uomo e donna,
ha la tomaia in suede e mesh, mentre
la fodera è in tessuto. La suola in
Vibram Ak Walk con intersuola in
EVA, la rende comoda, fresca e leggera,
assicurando la giusta tenuta.
È ideale per l’uso quotidiano, così
come si presta perfettamente a un
utilizzo nel tempo libero, in barca e
nelle situazioni oudoor la proposta
Lizard per l’estate 2012. Senza
lacci, il modello City è realizzato su
suola in gomma Vibram e
presenta un plantare anatomico
ed estraibile in
EVA rivestito in pelle
scamosciata. La fodera,
in rete 3D Air, mantiene
il piede fresco e asciutto,
mentre la tomaia,
dotata di inserti elastici
e tallone abbassabile, può
essere in pelle scamosciata o
nabuk. Il modello Deck interpreta
una comoda sportiva stringata, perfetta
per un utilizzo nautico e per il
tempo libero. Il fondo è costruito su
intersuola A-Clima con suola Vibram,
non marking in mescola nautica.
Il plantare, anatomico ed estraibile,
è traspirante e foderato in pelle
ScARpA
keen SA l e w A
mentre la tomaia, in rete e pelle scamosciata,
garantisce al piede un
elevato livello di traspirabilità. Il contenuto
altamente tecnico di questa
calzatura si accompagna perfettamente
anche a un look casual, rendendola
ideale in diverse occasioni
di utilizzo.
Sempre più tecnologia, ecologia e
artigianalità si fondono, con un
occhio alla tradizione. Vengono dal
Giappone le suggestioni che animano
le creazioni Onitsuka Tiger
dando vita per la prossima estate a
una linea con scarpe tinte e trattate
con pigmenti naturali. Dal succo
fermentato di un caco nostrano, il
Kakishibu, si estraggono sostanze
tanniniche che tingono e formano
una pellicola. Si aggiungono preziose
proprietà antibatteriche e idrorepellenti.
A questa serie appartiene il
modello XCaliber, d’impronta anni
Ottanta. In omaggio alla tradizione
artigiana sono in collezione, realizzate
in tessuti tinti a mano secondo un
antico uso giapponese, utilizzando i
pigmenti estratti dal fiore dell’indaco.
Il canvas tinto con questa
tecnica Aisen, ha una
tonalità indigo unica,
the noRth FAce
lizARd
respira e si modifica nel tempo. A
completare la collezione si aggiungono
i modelli repliche del passato
che celebrano le vittorie ottenute da
gloriosi atleti olimpionici. In primo
piano la California 78 Vintage, un
omaggio al jogging: in nylon e suede,
esaltano l’atmosfera vintage in
oro, argento e bronzo. Per finire la
Mexico 66 Vulc in versione suola
vulcanizzata, ispirata alle scarpe da
pallavolo anni Sessanta, è particolarmente
leggera.
Design e avanguardia trasformano la
sneaker, reinventandola completamente.
Vibram Fivefingers, è l’inconfondibile
linea footwear a cinque
dita. Simbolo di un fitness e un running
moderni, continua la sua conquista
del mercato, puntando su calzature
dallo stile casual che confermano
l’originalità e l’unicità del >>
VAnS
Sempre in prima linea
lo streetstyle con linee
semplici diventate
ormai classiche. Per
Vans, leader nello stile
metropolitano, domina
la passione vintage di
chiara ispirazione golf
23

SPORTSTYLE SNEAKERS
24
>>
marchio più amato dagli sportivi, ma
non solo. Nelle attività agonistiche
come nel tempo libero, obiettivo Vibram
è essere indossate sia d’estate
che d’inverno e nelle occasioni
più diverse. L’uso di materiali leggeri
e resistenti rende i modelli Fivefinger
particolarmente versatili. L’ultrasottile
suola in Eva di 5 millimetri, rende i
modelli molto leggeri, mentre le isole
in gomma TC1 Vibram, strategicamente
posizionate, assicurano l’ottima
presa e la durata di questa suola
dal design unico. Speed Trek è
una scarpa che assicura il massimo
comfort a contatto con il piede e
l’assoluta resistenza agli strappi.
L’utilizzo della pelle, combinata alla
tecnologia del battistrada leggero,
con i tipici chiodi Vibram di 4 millimetri,
assicura una migliore trazione
sui terreni più accidentati. L’intersuola
in EVA antishock, fa di questa
calzatura la compagna ideale per il
trekking, ma anche per i viaggi e
il tempo libero, a cui si affiancano
modelli dal look più
‘metropolitano’. Vibram
nel frattempo continua
nella ricerca
e
sperimen-
tazione di nuove idee, con l’obiettivo
di migliorare le prestazioni delle calzature
dedicate al fitness, vero e
proprio marchio di fabbrica del
brand varesino. Komodo Sports
LS, ad esempio, è la versione rivisitata
del Komodo Vibram Fivefingers,
la scarpa studiata appositamente
per gli atleti, ma adatta a tutti
gli appassionati dell’attività fisica
outdoor. La suola performante Vibram
di 4 mm in gomma TC1 fornisce
il grip e la protezione che occorrono
per attività di Cross Training.
Continuano il successo dell’avanguardistica
scarpa da running Bikila,
il performante Komodo Sport e
la leggerissima Jaya, ideali per il fitness,
e il modello più robusto KSO
Trek, perfetto per il trekking leggero
e l’arrampicata.
paola.turcato@topsport.it
onitSukA
VibRAm
La prossima stagione
mette in luce soluzioni
raffinate che guardano al
passato per reinventare
il futuro. La riscoperta di
tecniche antiche anche
per la realizzazione di
moderne sneaker, è il
segno di una nuova
attenzione a un
patrimonio prezioso che
va conservato e
tramandato alle
nuove generazioni
col vantaggio di
essere ecologico

SPECIALE VISUAL
26
Nel retail, il visual
merchandising
è diventato
un fattore
determinante per
attirare il cliente
e sviluppare
una vendita
emozionale
vincente
Prodotto, prodotto e ancora
prodotto. Appare ormai evidente
come i negozi dei retailer
e gli armadi del pubblico
siano pieni di merce di ogni colore,
fattezza, tipologia. La guerra dei
prezzi si dimostra poco vantaggiosa:
di primo acchito può sembrare conveniente
ma a lungo andare diventa
logorante, a causa di una riduzione
dei margini che lascia ben poco spazio
di manovra al commercio. Senza
dimenticare come saldi e promozioni
siano diventati ormai un appuntamento
fisso per la maggior parte degli
acquirenti che, ormai, non si avvicinano
nemmeno agli scaffali con articoli
proposti a prezzo pieno.
Un problema annoso, apparentemente
senza soluzione, se non fosse che
ormai da più parti ci si stia rendendo
conto che una tendenza, oggi, può
venire in aiuto del mondo retail, ovver
il visual merchandising. Da non confondere
con la vetrinistica che, se si
vuole, può esserne un aspetto, o una
sua evoluzione, il visual merchandising
non si limita alle sole vetrine e
quindi a un messaggio che dal negozio
si rivolge al potenziale cliente
esterno al locale, ma anche e soprattutto
agli spazi interni. Il mix di fattori
che lo compongono è estremamente
vario e spazia dall’illuminazione al
marketing, fino alla psicologia, senza
dimenticare la comunicazione. Se la
parola d’ordine è vendere, il visual
è la disciplina che mira a rendere il
negozio il più fruttuoso possibile,
sfruttando al meglio lo spazio a disposizione,
in modo da catturare l’attenzione
del consumatore su determinati
articoli, fondendo insieme il
concetto di estetica e quello di funzionalità
dell’esposizione.
Anche il mondo dell’articolo sportivo
è, o dovrebbe essere, interessato e
influenzato da quello che si potrebbe
definire un prezioso alleato per la
redditività del punto vendita, sia
Tecniche
di vendita

nell’abbigliamento che per le attrezzature.
Una proposta studiata e offerta
con logica, ordine e raffinatezza
è infatti in grado di suggerire singoli
pezzi o interi abbinamenti, facendo
leva su diverse suggestioni
idonee a colpire nel segno, puntando
su una vendita emozionale piuttosto
che facendo leva su un bisogno.
Anche se, occorre dirlo, è
l’emozione a giocare un ruolo di primo
piano, dal momento che i numerosi
acquisti del passato hanno finito
per saturare le case degli acquirenti,
che ora hanno le tasche sempre più
vuote a causa del perdurare di una
crisi economica che mostra solo accenni
di una molto timida ripresa.
Se la vetrina è pertanto il primo richiamo
per il potenziale cliente, non
bisogna però limitarsi a questo. Una
volta entrato, infatti, il consumatore
deve essere stimolato a procedere
all’acquisto, bisogna risvegliare in lui
curiosità, desiderio, specie quando
la vendita non è assistita o se si
vuole cercare di stimolare il cliente a
dar seguito alle suggestioni con un
acquisto concreto. Per riuscirci, però,
occorrono azioni e posizionamenti
che sono ben lontani da
quell’effetto ‘bazar’ che troppo spesso
si nota ancora in numerosi punti
vendita, tratti in inganno dalla falsa
credenza che più merce si espone e
più aumentano le potenzialità di vendita.
Nulla di più errato, perché il
consumatore ‘ubriacato’ da una
massa enorme e disordinata di articoli
finirà per sentirsi sazio ancor
prima di aver percepito lo stimolo
della fame.
Molto meglio, invece, procedere con
ordine, in modo tale da consentire ai
visitatori di prenderci gusto, di recepire
l’uno dopo l’altro gli stimoli lanciati
dal posizionamento del prodotto,
in modo da vincere eventuali reticenze.
Ciò può avvenire innanzi tutto
suddividendo in famiglie i diversi
gruppi di prodotto, prima in base al
genere, ovvero maschile, femminile
e bambino, e poi nelle diverse sottocategorie,
come uomo performance,
donna sport. Una suddivisione, quella
della merce, che può anche avvenire
per colore o per marca, basan-
dosi sulle collezioni disponibili. Ciò
che conta è che il cliente non si senta
disorientato da una pletora di prodotto
gettata alla rinfusa, ma che sia
guidato e sollecitato da stimoli derivanti
dal posizionamento, dal colore,
da un brand. Ordine quanto mai
necessario nei negozi multisport
o multibrand, dove le commistioni
a volte generano quasi un senso
di fastidio in chi entra, assalito da
un disagio derivante dal disorientamento
e da un’impossibilità di mettere
a fuoco il messaggio che gli si
vuole comunicare.
Non bisogna infatti dimenticare che
lo shopping è un piacere, quasi
un’attività sociale che viene esercitata
dalle persone con l’aspirazione
di ottenere una sensazione di piacere
e di appagamento, non si tratta
di un espletamento di una necessità.
Di conseguenza, poter accedere
a un negozio che ha già colpito
l’attenzione con una bella vetrina
e poter individuare con una certa
facilità ciò che ha regalato lo stimolo
iniziale, già fuori dalla porta del
negozio, è fondamentale per mantenere
alta l’attenzione del potenziale
acquirente e condurlo così al
vero e proprio acquisto. Ovviamente
sta all’abilità del negoziante o del
visual merchandiser a cui si è affidato
creare un percorso espositivo
e, di conseguenza, emozionale che
consenta al cliente di trovare sul
proprio cammino più prodotti utili
ad attirare la sua attenzione, come
accessori e complementi. La stessa
fruizione del punto vendita può essere
fortemente condizionata dal
posizionamento a scaffale della
merce. In base a criteri specifici
che mutano da negozio a negozio,
in base a spazio, luminosità e merce
disponibile, è possibile infatti far
compiere al libero visitatore un percorso
prestabilito che dovrà culminare
nell’acquisto finale di almeno
un prodotto. Non a caso si sente
sempre più spesso parlare di shopping
experience, ovvero un momento
dal forte valore emozionale dove
i sensi del consumatore vengono
stimolati, mentre il punto vendita
viene assimilato a un luogo di pia-
cere e in grado di
garantire sicurezza
e benessere.
I punti salienti
di una formula
quasi scientifica
Il visual merchandinsing
è quindi una vera
e propria scienza, che
associa diverse discipline
in un mix capace di
influenzare in maniera determinante
il consumatore.
Una complessità che
può essere suddivisa in diverse
aree di operazione su
cui porre la debita attenzione
e che, conseguentemente,
sono assimilabili a più
campi di applicazione. Un
primo nucleo può essere
quello inerente al negozio
stesso, con uno studio iniziale
che si concentra sul suo posizionamento,
sia fisico e che
commerciale. Entrano in gioco
elementi quali l’area di pro- >>
FOTO UMDASCh 27

VISUAL TECNICHE DI VENDITA
28
venienza dei clienti, la concorrenza
presente sul territorio, il potenziale
della zona e la conoscenza stessa
dell’area in cui il negozio si inserisce
e si trova ad operare. Oltre a questi
dati essenziali, entrano in gioco il
concept e il format, ovvero quegli
elementi fisici che caratterizzano il
negozio, come architettura, stile, layout,
colori, collocazione delle vetrine,
illuminazione del punto vendita.
Seguono poi l’analisi della comunicazione
del punto vendita e l’immagine
trasmessa, fino alla comunicazione
di questo, gli eventi organizzati,
situazioni particolari, ma anche
elementi collaterali ma importanti co-
me la disponibilità di parcheggio, la
facilità di individuazione e raggiungimento
anche con mezzi pubblici,
eventuali iniziative che esulano dagli
standard abituali.
Se queste nozioni sono basilari per
arrivare a un inquadramento del
punto vendita, si può poi passare a
una valutazione interna, dove entra
in gioco il merchandising vero e
proprio e la merce proposta, la disponibilità
di questa, la velocità di
eliminazione, ovvero di vendita, nonché
il posizionamento del prodotto
nei locali, il tipo di servizio che viene
fornito dalla forza vendita e
l’economia del negozio, ovvero la
L’occhio vuole la sua parte
A differenza del detto popolare “non giudicare un libro dalla copertina”,
un cliente decide se entrare o meno in un punto vendita proprio
dalla vetrina, e quindi dalla prima impressione che ne percepisce
Lucia Casadei – Resp. Commerciale Presco Pool
LA TESTIMONIANZA >>
La regoLa è universalmente valida, ieri come oggi: è dalla
vetrina che il consumatore trae la prima impressione, spesso essenziale,
per decidere se approfondire la conoscenza del negozio. È
dunque molto importante che sia l’interno che l’esterno del punto
vendita siano studiati e resi accattivanti, e che riflettano adeguatamente
e incisivamente la personalità del negozio, cosicché l’immagine
proposta attiri il proprio target di riferimento.
A questo bisogna aggiungere che la vetrina rappresenta anche
una costante pubblicità – gratuita – sulla strada. L’immagine del
negozio comincia infatti dal marciapiede che sta davanti alla
vetrina: ecco perché va tenuto sempre ordinato e pulito. Gli
studi americani suggeriscono di renderlo ancora più gradevole
con qualche decorazione verde, come piante o fiori, utilizzando
anche illuminazioni fisse o occasionali (per esempio, quelle
natalizie).
Se è ammesso, consiglierei di installare anche un paio di
panchine che guardino la vetrina e, dove è possibile, cercare
persino di creare un ambiente dove i cani possano bere
(i proprietari di cani stanno aumentando in maniera sostanziale).
In tutte le maniere lecite, insomma, l’area davanti
al negozio deve diventare una zona gradevole, anche
conviviale, dove il potenziale consumatore possa
stazionare o incontrarsi con altri, mettendo a fuoco, in
maniera più o mena inconscia, il punto vendita.
Molto importante è anche l’insegna, che va studiata e
dimensionata a seconda di dove si trova l’attività: se il
punto vendita è allocato ad esempio in angolo, l’insegna
potrebbe essere a bandiera tra le due strade, così
da essere visibile da entrambi i lati. Se invece ci si
trova su una strada periferica con un grosso passaggio
di macchine, dimensioni e colori andranno
studiati in maniera attenta perché risulti ben visibile
anche ad un rapido colpo d’occhio.
sua redditività. A completare questi
elementi c’è poi il modo di comunicare,
sia passivamente che attivamente,
ovvero tramite il fatto stesso
di esistere e in che modo ci si propone,
fino alla profilazione del target,
in base a curiosità e interessi,
volontà e aspirazioni. Senza tralasciare
la logistica, ovvero la gestione
del magazzino, la frequenza degli
assortimenti, l’analisi di quanto concerne
la vendita in sé.
È evidente, quindi, che il visual
merchandising sia in realtà
un’analisi estremamente complessa
del consumatore ma anche
del luogo di consumo, che
Se il posizionamento è invece in una strada centrale conviene tenere
presente, oltre all’ovvia regolamentazione, stile e misure anche delle
attività vicine, per evitare sgradevoli accozzaglie.
Le vetrine possono essere considerate la parte più importante del negozio,
considerato che predispongono il cliente a quello che troverà
dentro: se ben utilizzate le vetrine saranno meno costose e più efficaci
di qualsiasi pubblicità, servono a portare dentro i clienti. Nell’allestire
una vetrina bisogna avere ben chiara quale deve essere la filosofia
del negozio, cosa vogliamo comunicare e come vogliamo che il messaggio
sia consegnato al cliente.
Veniamo ora all’annosa questione: quanto prodotto va esposto? Normalmente
i retailer che scelgono di esporre poco prodotto vogliono
proiettare un’immagine di un negozio di alto livello, con pochi e mirati
prodotti rivolti ad un pubblico esclusivo.
Altri negozi allargano la gamma dei prodotti esposti per dare ai propri
clienti un’idea più completa della scelta che possono trovare all’interno
e per comunicare che si rivolgono ad un pubblico più allargato.
Negozi molto piccoli, magari con un fronte tutto vetrina, scelgono, anche
per necessità, di esporre praticamente tutto lì spesso proprio appena
sopra al livello strada, talvolta affiancando anche alcuni elementi
espositivi fuori dal negozio di modo che con questa esposizione, un
po’ da mercato, sopperiscano ai pochi metri quadri interni.
In ogni caso l’ambiente vetrina deve essere sempre un luogo ben illuminato,
pulito e ordinato: lo scenario ideale per presentare un’offerta.
È importante comunicare sempre all’esterno quello che si troverà
all’interno, eventi speciali, promozioni, saldi e allestire le vetrine a seconda
dei temi: per esempio, se parliamo di ritorno a scuola, il cosiddetto
“back to school”, è bello usare materiale che la riporti alla memoria
come lavagne, libri, cartelle…
Spesso, contestualizzare l’oggetto è più efficace di qualsiasi manichino
o espositore: una giacca da bambino appesa ad una sedia, degli
stivali water-proof in una bacinella d’acqua, un cappello su un divano…
Non bisogna porre limiti alla fantasia, spesso queste modalità

non può prescindere dal confronto e
dalla conoscenza della situazione di
mercato vigente, attraverso il reperimento
delle informazioni, il confronto
diretto, lo studio di analisi capaci di
orientare il negoziante a prendere la
strada giusta. Se infatti il cliente è il
decisore d’acquisto ed è quindi
l’obiettivo da porsi, il raggiungimento
di questo è possibile solo attraverso
un mix di fattori tra cui la dettagliata
valutazione del punto vendita, ma anche
mode, tendenze, capacità organizzative
e comunicative. Senza tralasciare
il rapporto con i fornitori, con le case
e i brand, la disponibilità di prodotto
e quella economica del retailer, le
danno la migliore visibilità al prodotto. Di sicuro, le vetrine
vanno cambiate spesso: i clienti si stufano di vedere le stesse
cose e alla fine smetteranno di fermarsi, per questo l’attività di
rinnovo di quest’area deve essere molto frequente e attenta.
Un’altra discussa questione è sull’uso di movimento in vetrina,
inteso come displayer animati. Alcune teorie li individuano come
elementi distraenti rispetto al prodotto esposto, altre, invece,
per le stesse ragioni ritengono che se le ultime novità sono
presentate su questi elementi vengano molto ben focalizzate.
Come sempre, a mio avviso, la ragione sta nel mezzo: i displayer
animati presentano in maniera molto accattivante il prodotto,
ma bisogna tenere presente che tutto quello che sta attorno
diventa secondario.
Di sostanziale importanza è anche l’uso dell’illuminazione in
quest’area: deve scaldare nel modo giusto il prodotto senza
creare sgradevoli riflessi, deve essere un cono di luce che
metta in scena l’oggetto e determini i punti focali (ovvero
quelli di maggiore importanza) della vetrina. Sarebbe molto
importante che la vetrina rimanesse accesa anche di sera:
spesso è dopo le 19.30 che ciascuno di noi può permettersi
una passeggiata per guardare i negozi, poterli vedere a
quest’ora può permettermi di guadagnare clienti per i giorni
successivi.
Vorrei aggiungere qualche parola sugli infissi e sulle porte
d’ingresso: controlliamone sempre lo stato e la manutenzione
perché molto spesso il loro degrado dà l’impressione di entrare
in un luogo vecchio e poco curato. Anche qualche indicazione
all’ingresso fa sempre un buon effetto (un semplice benvenuto
o un invito a visionare i nostri prodotti/saldi/proposte) e sopperisce
al fatto che la percezione del prodotto che abbiamo in
entrata è bassissima: i nostri sensi hanno bisogno di adattarsi
alla nuova luce o al cambio di temperatura, quindi è poco strategico
posizionare in ingresso merce significativa, meglio piuttosto
qualche comunicazione.
Sempre in merito all’aspetto vetrina/ingresso, non scordiamoci
anche di posizionare qualche segnale in uscita, tipo un ringraziamento
per esserci venuti a trovare e avere fatto da noi i
propri acquisti: piccoli dettagli che lasciano un’ottima impres-
novità e le criticità. Un intenso
lavoro di ricerca che proprio
dalla comparazione dei
diversi risultati può portare alla
formula più idonea per lo sviluppo
del negozio o della catena,
senza entrare in conflitto
con quanto stabilito, pianificato
o avviato da altre figure specifiche,
ma anzi mediante un processo
di coordinamento e integrazione
delle risorse.
Ottimizzare è meglio
Il concetto essenziale potrebbe essere
quello di ottimizzare, ovvero portare
il punto vendita a un livello >>
sione dell’attività.
Prima di concludere, vorrei insistere sul
fatto che la percezione che il cliente ha
del nostro negozio è ciò da cui dipende la
variabile successo/insuccesso, il livello di
comfort che riusciamo a fargli percepire
(partendo dalla vetrina e rafforzandolo
nell’interno) è quello che converte un cliente
occasionale in un cliente fidelizzato. La migliore
strategia di marketing, che assicurerà il
successo al punto vendita, deve mixare:
1. Prodotto di qualità
2. Prezzo corretto
3. Giusta location e studiato lay-out
4. Buon servizio cliente
5. Forza vendita preparata e gradevole
Sono tutti aspetti decisivi, ciascuno dei quali merita
un adeguato approfondimento, magari nei
prossimi numeri.
29

VISUAL TECNICHE DI VENDITA
LA TESTIMONIANZA
Francesco Minchio – Resp. Commerciale Umdasch
30
>>
di qualità complessiva e di strategia
organizzativa tale da interagire con il
consumatore in modo da conquistarlo
e far sì che si affidi alle proposte
del negoziante. Un rapporto che si
basa su analisi, ma anche sulla fiducia,
o così almeno dovrebbe essere
per poter innescare quel processo di
fidelizzazione fondamentale per poter
contare su una base sicura di
vendita. Non indispensabile, però, in
caso di vendita a impulso o per una
clientela non abituale.
Tornando al concetto che muove
ogni azione, ovvero la funzionalità, il
compito del visual merchandising è
quello di riuscire a esercitare un’in-
fluenza sul consumatore attraverso
più direttrici, spaziando dal fattore
estetico del luogo a quello tecnico –
ovvero la creazione di punti di interesse
che attirino l’attenzione di un
target specifico, insieme a luoghi
dove la pressione si alleggerisca per
lasciare spazio a quel senso di piacevolezza
che il cliente deve percepire
durante la sua permanenza
all’interno del negozio. Una comunicazione
passiva, quindi, ma estremamente
sinergica con quella diretta
che passa dal cartellino al richiamo
sul prezzo, fino al volantinaggio,
alla cartellonistica, agli eventi in store,
e alle campagne pubblicitarie. Il-
Uno sviluppo indispensabile
Dal food al fashion, il visual merchandising è divenuto parte integrante
delle strategie marketing dei brand e dei negozi di abbigliamento e
articoli sportivi, con evidenti positività
La situazione economica mondiaLe che si era venuta
a creare a fine 2008 e per tutto il 2009 aveva rallentato anche
la domanda di forniture rivolte al retail, specie nell’ambito total
look maschile e femminile, più che nel canale specializzato. A
partire dal 2010 il settore, a livello macro, ha dimostrato di essere
vivo, buono, attivo, non tornando ai livelli pre crisi ma dimostrando
comunque evidenti segni di ripresa. Molte aziende
prive di un certo appeal o carenti di un pacchetto clienti consolidato
hanno sofferto molto più di altre, e in questa situazione
si è fatto sempre più strada il concetto di visual e visual
merchandising che oggi è divenuto parte integrante
delle strategie, sia dei grandi brand che dei singoli negozi.
La cultura del visual è infatti presente anche nei negozi
delle piccole città o dei paesi, a patto che essi siano caratterizzati
da un certo stile e da una certa riconoscibilità,
una buona clientela e solidi fatturati. Si tratta quindi di
quei punti vendita che sentono poco la crisi, poiché hanno
basi molto solide di clientela e fatturati.
Per delineare un profilo di questa tendenza bisogna
presupporre che tutto parta dai brand. I visual menchandiser,
infatti, sono professionisti che lavorano
specificamente nel settore dell’esposizione della merce
corretta, per settore merceologico, per colore, per
tessuto, per stagione, ma anche per tipo di esposizione.
Una figura, questa, che è all’interno dei
brand e che si occupa appunto del visual propriamente
inteso, declinato secondo diverse tipologie.
Si può così avere un’esposizione molto razionale
piuttosto che una casuale, a patto che si riesca a
rendere più interessante la merce. In ogni caso
il visual rimane il metodo principe per avvicinare
il pubblico a una parete o a uno scaffale di
esposizione, come se ci si trovasse di fronte a
luminazione, arredo e scenografie
sono quindi caratteristiche capaci di
attribuire una personalità al punto
vendita, in cui il consumatore può rispecchiarsi.
Quale comunicazione?
È dunque evidente che il visual merchandising
è un’attività di esposizione
degli assortimenti che utilizza tecniche
tese a valorizzare i prodotti e
le linee guida commerciali prestabilite.
Si tratta quindi di una formula di
comunicazione tra il punto vendita e
il consumatore, che fornisce un importante
contributo al conseguimento
degli obiettivi prefissati. Chiara-
un focus point, in cui però c’è l’abbigliamento al posto di un’immagine
luminosa o un video. In sostanza, il prodotto parla da sé.
Una formula, quella del visual, che nasce e si consolida proprio nei
brand, per essere poi trasferita all’interno dei negozi, sia di outdoor
che di sportswear specifici, nonché nel fashion, fino ai singoli negozi
di stampo tradizionale, o almeno a una parte di essi. Un concetto,
quello del visual, che viene rappresentato principalmente
all’interno dei grandi negozi dotati di ampie metrature, che all’interno
dispongono di corner. Proprio questi ultimi sono interessati
da un certo tipo di esposizione del prodotto da parte del brand, insegnando
al negoziante come posizionare nel miglior modo la merce
e facendo capire come un allestimento studiato possa portare
notevoli benefici. In tale maniera, infatti, si fortifica il brand, ma
anche la riconoscibilità del negozio, oltre che della merce esposta,
con un incremento dei fatturati, una migliore gestione del punto
vendita e un certo risparmio sul personale. Da qui nascono anche
corsi specializzati dove i negozi più attenti inviano un proprio collaboratore
per una formazione specifica sull’argomento.
Stop quindi a quelle scene da fine stagione in cui i negozianti ponevano
tutte le rimanenze ordinate per taglie ma scombinate in
termini di colore, arrivando a un posizionamento non congruo che
creava un colpo d’occhio non positivo e certamente non funzionale.
Al contrario, il visual serve proprio a rendere un articolo, sia questo
di abbigliamento o di attrezzatura, immediatamente disponibile per
la vendita in libera scelta, senza la necessità di ricorrere al servizio
del personale. Un ausilio, quindi, a cui si stanno avvicinando anche
i negozi vecchio stampo, poiché si è compreso come il pubblico
abbia sempre di più gli armadi pieni. Il momento dell’acquisto non
è più quindi funzionale, quanto piuttosto di appagamento sensoriale,
un’esperienza che distacca il consumatore dai problemi della vita
quotidiana. In un mondo in cui l’offerta è sempre più numerosa
e la comunicazione, da parte delle aziende soprattutto, è sempre
più ampia, l’acquisto diventa un piacere, oltre che una necessità,

mente come ogni strategia, anche il visual
merchandising necessita di un’attenta
pianificazione basata sullo studio
della realtà effettiva e di quella potenziale,
senza perdere di vista le reali
possibilità e le risorse disponibili, sia in
termini economici che territoriali e
umani. È quindi imprescindibile compiere
un’analisi di una strategia espositiva
in linea con la politica commerciale
del punto vendita o della catena, investendo
non solo nelle strutture, ma anche
nei collaboratori che hanno poi il
compito di mantenere e reiterare le
strategie proposte dal visual merchandiser,
ovvero da quella figura professionale
specializzata nella creazione di
ed è proprio in questo frangente che il visual attecchisce.
Se entrando in un negozio un potenziale acquirente si trova
davanti una serie di maglie piegate e pantaloni esposti alla
rinfusa, l’impatto è sicuramente inferiore rispetto a quello regalato
da un manichino che mostra al pubblico una maglia indossata.
Il visual è vendita a tutti gli effetti, e può portare a
un incremento di fatturato. Rappresenta inoltre un forte ausilio
in un settore sempre più competitivo, a causa di un numero
crescente di negozi monomarca e di una certa assuefazione/fidelizzazione
a un tipo di vendita e di punto vendita.
La situazione italiana si presenta molto varia ma la richiesta
di una visualizzazione del prodotto più appagante è in aumento,
e sta passando dal settore dell’abbigliamento in senso
stretto ad altri settori, come il mondo dello sport e degli accessori.
Di fatto, lo sport sta seguendo quello che è il trend
della moda, ovvero l’abbinare, ad esempio, una scarpa da calcio
a una maglietta e ad un pantaloncino, a differenza di
quanto avveniva in passato, quando si trovava una fila di
scarpe da una parte e tutto l’abbigliamento specifico da
un’altra. Ora, pur cercando di creare delle macro aree, si vuole
offrire quel total look che porta a posizionare le scarpe vicino
all’abbigliamento, cercando di invogliare il cliente all’acquisto.
Da qui anche le ambientazioni che i negozi di sport stanno
creando, molto mirate, che trovano massima espressione
nell’outdoor. Basti pensare a un’area trekking con sedute costituite
da tronchi di legno, pareti che richiamano la montagna,
in una perfetta sinergia di visual e ambientazione, offrendo
una migliore percezione del prodotto, decisamente superiore
rispetto al posizionamento di scarpe da trekking accanto
a quelle da basket. Anche perché in una fase in cui il
potere d’acquisto è diverso rispetto al passato, occorre utilizzare
leve capaci di conquistare il consumatore.
Visto l’andamento del mercato, quindi, è probabile che il visual
sia destinato a crescere sempre di più, dal momento che
di fatto, al di là dei grandi nomi che possono permettersi
qualsiasi tipo di iniziativa, esistono anche marchi minori che
sono costretti a specializzarsi. Il che significa, partendo dal
una situazione positiva per il
negozio.
Le tecniche sono diverse e difficilmente
standardizzabili, salvo
alcune regole fondamentali che
non possono essere ignorate
nella realizzazione di un progetto
di visual merchandising. Lo spazio
espositivo, ad esempio, deve
essere coerente con il formato
proposto, per non snaturare l’essenza
stessa dell’attività e causare
una controproducente perdita di
identità. Ciò significa che è possibile
rivoluzionare un punto vendita, ma
solo se ciò facilita lo scambio con la
propria clientela. Ovviamente, il >>
prodotto, dai colori e dalle collezioni,
trovare degli abbinamenti anche di fascia
bassa che completino l’offerta. In
sostanza, accanto al prodotto principale
si vanno a creare dei coordinati che fanno
in modo di estendere l’offerta sul consumatore.
Ottenendo in questo modo una
collezione che è più presentabile e vendibile.
In pratica, quindi, il visual nasce anche
da una consapevolezza da parte del brand di
quella che deve essere la propria merceologia
esposta in negozio, per poter esporre in
un certo modo. Il visual merchandising è destinato
a prendere sempre più piede poiché
molti tendono a non volere più tenere il magazzino,
come si riscontra ultimamente, a causa dei
costi. Quale strumento migliore, allora, del visual
merchandising, per alleviare questo problema alzando
al tempo stesso l’immagine e la redditività
del punto vendita.
FOTO Xyz: OLIvIEr TjADEN
FOTO SPOrTLEr
FOTO MEXX
FOTO bAyArD
31

VISUAL TECNICHE DI VENDITA
32
>>
tutto con il supporto di strategie di
comunicazione mirate, a partire dal
materiale promozionale fino alla creazione
di uno slogan. Ciò a maggior
ragione presuppone una strategia di
marketing condivisa a cui il visual
merchandising fa riferimento.
L’ordine, il giusto trattamento di marche
e prodotti, integrano la comunicazione
attraverso un messaggio
che passa dalla fascinazione al contributo
emozionale che un corretto
posizionamento potrà offrire, per un
contatto diretto prodotto-consumatore
che passa dallo spazio del punto
vendita, con il valore aggiunto
rappresentato dal posizionamento e
dalla comunicazione in store. Solo
così il cliente sarà indotto a passare
da una fase di primo contatto con la
merce a quella logico/emotiva che
porta all’acquisto, grazie a un percorso
studiato e impostato dal visual
merchandiser che tenga conto degli
spazi disponibili e dell’attinenza tra
prodotto e luogo espositivo.
La qualità, sia del personale che
dell’esposizione, oltre naturalmente a
quella della merce, fanno del negozio
un luogo in cui il cliente si sente
ben accolto, in cui può percepire da
un lato il valore della proposta e
dall’altro quello di addetti alla vendi-
ta capaci di consigliare. In assenza
di questi, comunque bisogna garantire
il soddisfacimento di un bisogno
attraverso una chiarezza espositiva
che permetta, anche a self service,
di soddisfare la richiesta iniziale, con
una capacità di persuasione che riduca
al massimo il tempo di riflessione
sull’acquisto.
Se la ricchezza dell’assortimento
non è supportata da un ordine studiato,
il rischio di confondere il potenziale
acquirente può essere soverchiante
rispetto alla sensazione di
abbondanza e quindi di molteplicità
di scelta.
Molte regole, nessuna fissa
Il principio di equilibrio è racchiuso
nel concetto di visual merchandising,
vale a dire che bisogna proporre
un prodotto idoneo, ben posizionato,
nella giusta quantità, a
prezzo coerente e nella corretta stagionalità.
Questi elementi sono
strettamente concatenati e non è
possibile scinderli se si vogliono seguire
delle buone norme di applicazione
del visual merchandising. Non
basta attirare il cliente solo con
un’offerta conveniente se poi in
negozio la merce non è ben posizionata,
così come la mancanza di
qualità e un approccio non corretto
da parte del personale sono fattori
che non aiutano certo il processo di
acquisto. Al contrario, la positiva
commistione degli elementi indicati
favorisce un processo di fidelizzazione
che si rivela prezioso per
qualsiasi punto vendita, specie in
una situazione post crisi che mostra
fluttuazioni di mercato e disaffezione
del consumatore.
Se l’impatto iniziale tra negozio e
cliente è vitale per portare il secondo
a entrare nel primo, un posizionamento
predeterminato e non casuale
comunicherà un senso di ordine,
pur nel rispetto della varietà
delle proposte. In tal modo il cliente
può avvertire immediatamente
un senso di appagamento derivante
da una chiarezza che è sinonimo
di efficienza, affidabilità e onestà. Il
fatto che un avventore sia mosso
dal desiderio o dalla necessità impellente
di compiere un acquisto,
piuttosto che da una predisposizione
mentale allo shopping, non deve
in alcun modo influenzare quello
che è l’impegno iniziale di posizionamento
basato su una strategia
vincente. Così il susseguirsi di
punti caldi, ovvero i luoghi di passaggio
obbligato o a maggiore fre-
>>
Regola numero uno: scegliere un prodotto idoneo al target della clientela
di riferimento, e posizionarlo ‘con garbo’ nella giusta quantità,
a prezzi coerenti e nella corretta stagionalità
FOTO UMDASCh

VISUAL TECNICHE DI VENDITA
34
In un sistema
caratterizzato da un
eccesso di offerta,
il punto vendita
deve porsi come
luogo primario di
comunicazione
e di contatto
col prodotto
>>
quentazione saranno quelli in cui
la vendita di impulso garantirà
maggiori performance. Al contrario
le aree dove è minore la presenza
o l’attenzione del pubblico sono
quelle in cui porre quei generi
adatti all’acquisto per una necessità
improvvisa, mentre i prodotti forti
e conosciuti devono supportare
quelli a minore capacità di penetrazione
nel pubblico. In ogni caso
occorre sempre un fronte di due
confezioni in caso di ridotto potenziale,
o proporzionato alla forza del
prodotto stesso in caso sia esso
performante. Sulla base di simili
suddivisioni è poi possibile praticare
azioni mirate, come promozioni
di determinati articoli, offerte
speciali, condizioni particolari di
acquisto.
Dunque il punto vendita, in un sistema
caratterizzato da un eccesso
di offerta che disorienta il consumatore,
diviene di fatto il luogo in cui il
pubblico è più esposto alle attività
di comunicazione messe in atto sia
dal distributore che dal produttore,
ma anche dove il contatto con il
prodotto stesso provoca la maggiore
fascinazione e quindi un acquisto
a impulso. Una sensazione reale
che si fonde quindi con un desiderio
e con una percezione dell’immaginario.
In sostanza, il desiderio
di un prodotto incontra il prodotto
fisico e la scelta di procedere
all’acquisto è influenzata dal desiderato
e dal percepito. Una sorta di
marketing del punto vendita che, se
opportunamente coordinato, può
incidere profondamente sulla redditività
del negozio stesso. Pertanto
attraverso il visual merchandising il
prodotto smette la propria funzione
passiva per assumerne, al contrario,
una attiva.
Il layout vincente
Un buon layout deve essere impostato
su una precisa indagine degli
indici di redditività della superficie
di vendita, considerando al tempo
stesso la strategia seguita dal punto
vendita. L’offerta ovviamente necessita
di massimizzare la superfi-
FOTO UmDASch
cie espositiva rispetto alla superficie
complessiva del punto vendita,
riducendo i costi di movimentazione
delle merci, non ignorando i vincoli
strutturali del punto vendita, la
stagionalità e il flusso della clientela.
Il cliente, invece, mira a una
permanenza piacevole che possa
soddisfare la sua domanda, non
solo in termini di soddisfacimento
di un bisogno, ma anche di benessere
nel processo di shopping. Oltre
a ciò, bisogna tenere presente
che la clientela è attratta dal fattore
estetico, a patto che sia implicito
l’ordine e la pulizia, mentre la diversa
collocazione dei prodotti determina
una diversa facilità di lettura
dell’assortimento, così come del
riapprovvigionamento. Infine, nella
scelta del layout non bisogna dimenticare
che lo spazio di vendita
è una risorsa scarsa e che la sua
redditività è in relazione diretta
con la scelta del posizionamento
della merce.
Nel retail, ma anche
nella produzione
In definitiva, si può affermare che il
merchandising è un’arma che porta
vantaggi sia per il commerciante,
per il quale ha la finalità di attirare e
trattenere in negozio il maggior numero
di clienti, che per il produttore,
poiché consente di rafforzare il
valore del brand allungando l’attività
di comunicazione anche nel punto
vendita. I produttori più attenti e
accorti non possono oggi pensare
conclusa l’attività commerciale alla
fase del sell-in: essa può dirsi terminata
solo quando si arriva al consumatore
finale (sell-out). Una collaborazione
non sempre facile, però,
quella tra industria e retail, messa
in discussione quando i margini
limitati portano il commercio a puntare
o a privilegiare prodotti capaci
di innalzare il guadagno, fino al
punto di integrare o prediligere private
label e brand meno noti, più
malleabili dal punto di vista della
gestione dei margini.
matteo.barboni@topsport.it

TRIATHLON BUSINESS PER ROBOT
36
Il busIness
degli uomini
Elitario ma in crescita, estremo ma sempre
più interessante agli occhi dei consumatori,
il triathlon può essere un mercato
interessante per tanti negozianti

Chi lo fa da sé, di sport ne
fa tre. Dicono sia un mercato
di nicchia e in effetti
non hanno torto, perché lo
sforzo a cui si sottopone chi pratica
il triathlon non è decisamente per
tutti. Nuoto, ciclismo, corsa. Uno
dietro l’altro, senza sosta. Per ore.
Vince chi arriva primo. Roba da Highlander.
In Italia i praticanti stanno
crescendo, anche se sono ancora
un numero ristretto, mentre
in altri Paesi europei i triathleti
sono già una realtà consolidata
dello sport e del mercato, una cerchia
di uomini-robot che amano spostare
sempre un po’ più in là il proprio
limite. Sportivi completi, ma non
specializzati in una disciplina particolare,
consumatori elitari dal portafoglio
ben riempito e con richieste
ben precise: vogliamo un prodotto
tecnico, di qualità, adatto alle grandi
sfide che affrontiamo ogni volta in
gara.
Nuoto, ciclismo, corsa. Innannzi tutto
nuoto. La prima delle frazioni di
cui si compone il triathlon è quella
che, commercialmente, rappresenta
oggi lo spunto più interessante, come
conferma l’interesse di alcune
aziende del settore che hanno scelto
di ampliare la propria fascia di consumatori
affiancando a chi scende in
vasca anche chi esce dall’acqua, imbraccia
una bicicletta e poi conclude
in bellezza con una corsa di decine
di chilometri. “Il triathlon – spiega
infatti uno dei due soci titolari di
Akron, Nicolò Dell’Andrea – è una
nicchia che ci ha interessato, dal
momento che noi produciamo costumi
tecnici. In Italia il nostro brand è
in continua crescita, anche se ultimamente
i nostri articoli, che fanno
della qualità e della specializzazione
i loro punti di forza, stanno avendo
successo anche nei mercati esteri
come quello sloveno, quello croato e
quello spagnolo.” Che, come quello
italiano, hanno risentito della decisione
della FINA di mettere al bando
i costumi supertecnologici che tra il
2008 ed il 2009 avevano di fatto alterato
le prestazioni di tutti i nuotatori
del mondo. Ricordiamo infatti che
in quel periodo si realizzarono più di
cento record del mondo grazie ai costumi
in poliuretano che erano più
costosi, ma che garantivano prestazioni
nettamente migliori. “Quando la
FINA ha ritenuto che i costumi di
questo genere potessero intaccare il
valore autentico del nuotatore –
commenta Dell’Andrea – ha imposto
che si tornasse a regole antecedenti,
anche più restrittive. E ora vediamo
di nuovo il bel nuoto di alcuni anni fa.
Posso dirlo per esperienza, visto che
sono stato campione italiano assoluto
di nuoto nel 1999 e che il mio socio
e amico, Domenico Fioravan- >>
In vIaggIo con I pIù fortI
Curioso il caso dell’Associazione Sportiva Triathlon
Travel che ci mostra una nuova sfacettatura del
mercato legato a questa disciplina
Il triathlon non è solo l’occasione di sperimentare fin dove possono arrivare i propri limiti,
ma anche un modo per girare il mondo. Per informazioni rivolgersi all’Associazione
Sportiva Triathlon Travel di Marco Marchese che, essendo impegnato nell’ambiente, si è
fatto un’idea ben precisa dei meccanismi che regolano il movimento e il mercato legato a
questo sport, anche per averlo praticato in prima persona. “Sono stato un triathleta –
racconta infatti Marchese – dopo avere nuotato ad alti livelli, arrivando alle finali dei
campionati italiani assoluti. Un giorno fui invitato a partecipare ad una gara di triathlon in
Egitto, andò molto bene e mi impegnai a promuovere l’iniziativa ad altri amici.” Accadeva
dodici anni fa e da allora Marchese ha intrapreso un’attività hobbystica che ha tuttavia i
caratteri della professionalità se pensiamo che, in collaborazione con l’agenzia Expression
Travel di Verona, sposta circa un centinaio di triathleti nelle varie parti del pianeta, dalla
Thailandia, dove si disputa la Laguna Phuket Triathlon, la gara più celebre al mondo di
questa specialità, all’Egitto, da Cuba alle Mauritius, dopo avere fatto tappa in passato a
Cipro, a Madeira in Portogallo, ad Ibiza in Spagna e, stando in Italia, in Sardegna, in Sicilia e
in Toscana. Indicativo anche il target dei partecipanti, con una leggera prevalenza maschile
(53%), ma con un’alta percentuale di donne (47%), segno che, oltre agli uomini, ci sono
anche tante donne che si avvicinano al triathlon. “Molte di loro – aggiunge Marchese – sono
in grado di fare meglio di tanti uomini.” Nella distanza olimpionica (1,5 km di nuoto, 40 km
di bici e 10 km di corsa), nella sprint (con lunghezze dei percorsi dimezzate rispetto
all’olimpionica) e addirittura nella Iron Man, il cui nome è tutto un programma e che
prevede 3,8 km
di nuoto, 180 km di bici e 42,5 km di corsa, una missione sulla carta impossibile come la
“lunga” con i suoi 4 km di nuoto, i 120 km di bici e i 30 km
di corsa. Sfide ai limiti della resistenza fisica che
oggi attirano sempre più consumatori. “Ho
spesso contatti con negozianti –
afferma infatti Marchese – che mi
dicono come il triathlon sia
diventato un settore
interessante, non tanto per i
numeri, ma perché è
innovativo e in crescita,
abbiamo scelto Akron quale
sponsor tecnico, certi di
poter contare su una
collaborazione con un
marchio leader nel settore
triathlon.”
37

SPECIALE TRIATHLON
38
>>
ti, è un ex campione olimpionico.”
Con queste premesse i body realizzati
per il triathlon da Akron avranno
un’impostazione nettamente ‘natatoria’.
“Sarà per deformazione professionale
– afferma infatti Nicolò
Dell’Andrea – ma noi tendiamo a realizzare
capi che vanno molto veloci
in acqua, adattandoli naturalmente al
triathlon. Il nostro body da triathlon
si adatta bene alle frazioni di bici e
di corsa, è molto leggero, asciuga
rapidamente, è traspirante ed è
scorrevole in acqua grazie a un particolare
trattamento al Teflon.” Costituito
sempre da materiali tessili, rigorosamente
made in Italy e realizzato
secondo la tecnologia Air Trapping,
che permette il passaggio dell’aria.
La parola d’ordine è quindi tecnicità,
che in un mercato competitivo
crea il valore aggiunto e pertanto
contraddistingue un prodotto eccellente.
Stiamo parlando di una realtà
estremamente di nicchia in cui si
opera attraverso vendite a negozi
specializzati nel nuoto, nel triathlon e
nel running. “La qualità e il fatto di
produrre i nostri articoli in Italia sono
armi vincenti che permettono di vendere
meglio i prodotti.” I materiali utilizzati
sono all’avanguardia, per dare
al triathleta la migliore qualità possibile,
perché, come sottolinea ancora
Dell’Andrea, un conto è nuotare con
un costume di Lycra e un conto e
nuotare con un costume veramente
specifico. Vale per i prodotti del nuoto,
vale per i prodotti relativi alle altre
frazioni del triathlon.
Un settore commerciale che, come
afferma l’amministratore unico di
Akron, Alfredo Dell’Andrea, può costituire
un’occasione interessante
per aziende e negozianti. “Mi sono
avvicinato al triathlon – racconta –
quando ero direttore commerciale in
una delle principali aziende mondiali
del nuoto.” Allora il triathlon non era
ancora in auge e così ha avuto modo
di vederlo da vicino capendone le
caratteristiche. È una nicchia, non è
il nuoto. È uno sport fatto per persone
fisicamente particolari, dal momento
che si abbinano tre specialità
difficili da conciliare. E difficilmente
un grande nuotatore può diventare
un grande triathleta. Nonostante
questo, Alfredo Dell’Andrea ha deciso
di fondare Akron e di puntare sul
triathlon. “I miei due figli già nuotavano
e, avendo maturato un’esperienza
trentennale in questo settore, ho deciso
di unire le mie conoscenze
I materiali utilizzati sono all’avanguardia, per dare al triathleta
la migliore qualità possibile. Vale per i prodotti del nuoto,
come per i prodotti relativi alle altre frazioni del triathlon
FOTO AkRON
commerciali a quanto avevano appreso
mio figlio Nicolò e il suo amico
Domenico Fioravanti in vasca.” La
cosa principale, a suo parere, sta nel
realizzare un buon prodotto made in
Italy, senza cercare di imitare il mercato
asiatico. L’obiettivo non è la
marginalità, né un prezzo basso, ma
un prodotto di qualità. “Facciamo
prototipi, li testiamo e ci piace affrontare
nuove sfide. È stato così anche
per il triathlon. Abbiamo cominciato
fornendo per quattro anni la
DDS di Settimo Milanese, il cui factotum
è Luca Sacchi, anche lui ex
nuotatore ed ora anche collaboratore
della RAI. Lì abbiamo capito che
potevamo realizzare un prodotto che
proveniva dal nuoto e che, allo stesso
tempo, potesse dare grandi performance
anche nelle altre due discipline
del triathlon”. Quando si corre
in bicicletta o a piedi, il muscolo si
gonfia e serve un tessuto particolare.
Per questo si è pensato di applicare
una cerniera nelle cosce dei costumi
da triathlon, in modo che, tirando giù
la zip, si possa liberare il muscolo.
Ne è uscito un prodotto unico, e decisamente
competitivo.
>>

L’opInIone deL campIone
ImprendItore
Domenico Fioravanti, dopo i successi
a livello mondiale come nuotatore, è
diventato un operatore del settore,
conoscendo da vicino anche il triathlon
Nel nuoto è stato tra i migliori di sempre, come confermano i
due ori olimpionici a Sidney nel 2000 (100 e 200 rana), i due
ori agli Europei nei 100 rana (a Istanbul nel 1999 e ad Helsinki
nel 2000), l’argento e il bronzo ai Mondiali di Fukuoka nel 2001 e
i 46 titoli italiani conquistati in vasca.
Oggi Domenico Fioravanti, dopo i successi vissuti in prima
persona, è diventato imprenditore, essendo titolare di Akron
insieme a Nicolò Dell’Andrea, anch’egli ex nuotatore. “È stata
un’idea quasi casuale – ricorda Fioravanti – e da allora stiamo
portando avanti questo progetto.” Con successo, sia nel nuoto,
dove l’azienda eccelle, sia nel triathlon, in cui “offriamo un
costume tecnico che altre aziende non hanno, nato per il nuoto e
modificato per potere essere usato con successo anche nella bici
e nella corsa”. Oggi il triathlon è uno sport in crescita. “È ancora
abbastanza di nicchia – afferma Fioravanti – e anche in
televisione si fa fatica a
vederlo. Rispetto al nuoto
deve migliorare ancora, ma ci
sono tanti appassionati e,
quando giriamo per lavoro,
vediamo che il triathlon ha
sempre un grande seguito di
persone di ogni età. Alla gente
piace, forse anche perché
comprende tre sport.
Sicuramente è una prospettiva
commerciale interessante.”
Nella foto: La Diciassettesima Edizione
del Laguna Phuket Triathlon
39

SPECIALE TRIATHLON
40
>>
Che può essere un investimento utile
da fare per tanti negozianti, perché
è un differenziarsi, uno specializzarsi
in uno sport estremo, per gente
dura e forte. Permette al negoziante
di distinguersi, senza andare a cercare
di fare concorrenza alla grande
distribuzione, “perché quella è una
battaglia che non si può vincere. Il
mio consiglio è quello di avere sempre
tratti che possano permettere ai
rivenditori di distinguersi dagli altri, e
quello che differenzia è la specializzazione”.
Ricordando che il target è
quello degli specialisti con buone
capacità economiche e che l’assistenza
al consumatore è un servizio
fondamentale per muoversi con profitto.
“Oltre a dare il prodotto – conferma
infatti Alfredo Dell’Andrea –
noi andiamo direttamente ai negozi
facendo un breefing ai venditori. Andiamo
ad insegnare il prodotto a chi
vende, perché spesso chi è dalla nostra
parte del banco subisce il cliente
finale, non avendo le giuste conoscenze
e, a quel punto, il consumatore
va alla ricerca del prezzo più
basso. Vedo che molti esercizi hanno
chiuso per avere voluto imitare
grandi catene, cercando solo una
marginalità paurosa. È necessario
invertire la tendenza, perché altrimenti
sarà la fine dei negozi medio/
piccoli e degli articoli sportivi.” Anche
questa, una missione per uomini
duri.
damiano.montanari@topsport.it
attenzIone aL comfort
Consigli per gli acquisti a chi opera
nel mercato del triathlon
Quando il gioco si fa duro, i duri... vogliono stare comodi. Almeno secondo quanto
sostiene Maurizio Bertinato, uomo produzione di Biemme, che così commenta il
mercato del triathlon. “È una nicchia in Europa e soprattutto in Italia, anche se sta
crscendo rapidamente. È difficile quantificare il numero dei praticanti, perché ci sono
tanti amatori. Diciamo che siamo attorno alle 10.000 persone.” Tutti desiderosi di stare
bene durante lo sforzo. “L’azienda sta realizzando sempre più prodotti confortevoli,
seguendo la domanda che proviene dai consumatori. Nel triathlon venderanno così di
più i body che, una volta usciti dall’acqua, permettono di asciugarsi in cinque minuti e
quelli che, attraverso il carbonio o materiali simili, rinfrescano la persona nella fase di
abbandono dell’acqua. I triathleti cercano prodotti molto tecnici.” Siano essi uomini o
donne. “La componente femminile – rivela Bertinato – è rilevante, anche se
percentualmente è ancora inferiore a quella maschile. Diciamo che siamo attorno al
20-30% del target di riferimento. La moda? Qui si guarda più alla sostanza.” Sebbene
esistano colori (il rosa) o grafiche che alle donne piacciono inevitabilmente di più. “Il
triathlon – continua Bertinato – si rivolge ad una fascia ampia di consumatori che
vanno dai 20 ai 40 anni, anche se ci sono numerosi casi di uomini di 65 anni, e sono
decisamente in crescita i giovani dai 20 ai 35 anni”. La parola d’ordine è
‘conformante’. “L’atleta vuole sentire di avere un capo tecnico, che lo aiuta a fare
bene nell’attività che pratica. Oggi in giro c’è di tutto e la gente si stanca delle cose. È
fondamentale che i negozianti siano ben preparati e sappiano consigliare ai triathleti i
prodotti più tecnici e confortevoli.”
La parola d’ordine è tecnicità,
che in un mercato competitivo
crea il valore aggiunto e pertanto
contraddistingue un prodotto eccellente

SPORT VILLAGE A cura di Andrea Sganzerla
cOmunIcAzIOnE EVEnTI SPOnSORShIP
42
Doppio salone: Aquanale e FSB
Alla fine di ottobre Colonia sarà il punto
d’incontro per il settore internazionale delle piscine
Il Salone FSB, in calendario dal
26 al 28 ottobre 2011 nei padiglioni
3.2, 11.1, 11.2 e 11.3 della
Koelnmesse è l’evento leader
per la piattaforma business
di comunicazione dell’industria
internazionale dello sport e del
tempo libero. Il Salone Aquanale,
creato nel 2003 in collaborazione
con i rappresentanti di
settore, quest’anno sarà l’unico
Salone internazionale per piscine
e wellness in Germania. Esso
si terrà dal 26 al 29 ottobre
2011 nei padiglioni 10.1 e 10.2.
I settori della piscina di Aquanale
e FSB sono ubicati nei padiglioni
adiacenti 10.1 e 11.1 e sono
strettamente collegati da un attraente
boulevard d’acqua. Agli
avventori basta un solo biglietto
per visitare entrambi i Saloni.
Alla fine di ottobre, dunque, a
Colonia sarà presente l’intero
settore privato e pubblico delle
piscine. La gamma di prodotti si
estende dalle grandi vasche per
centri sportivi, piscine comunali
e parchi del tempo libero, agli
scivoli e alle attrazioni acquatiche.
Piscine per i privati, impianti
per il benessere, hotel e Spa,
fino alla tecnica per piscine e
preparazione dell’acqua nonché
allestimento di vasche e pool naturali.
L’offerta viene completata
da saune, bagni turchi, impianti
per l’abbronzatura artificiale e
wellness.
Finora il numero complessivo delle
imprese che durante entrambi
gli eventi esporranno nei settori
di piscine e saune si attesta a
circa 350. Il boulevard di acqua
che funge da collegamento spaziale
fra i settori della piscina delle
due fiere è allestito in maniera
accattivante, con l’utilizzo di
suoni e profumi, e costituisce un
passaggio diretto fra i due padiglioni
adiacenti del settore privato
e pubblico delle piscine.
Inoltre, il lV forum di Colonia dedicato
alle piscine e al benessere,
a livello contenutistico trait
d’union fra i due eventi, affronterà
tematiche attuali di tendenza
del settore, vale a dire la sicurezza
per i gestori delle piscine e i
bagnanti nonché moderne strategie
di marketing per piscine
pubbliche e private. Per quanto
riguarda le tematiche specialistiche,
l’attenzione si focalizzerà
particolarmente su pool naturali
e laghetti balneari. Infatti, sia a li-
Bushnell e Colin Montgomerie lanciano il Tour V2
Bushnell, produttore leader dei telemetri laser e Fornitore Ufficiale del
Team europeo della Ryder Cup, ha ufficializzato un accordo di partnership
europeo con la leggenda europea del golf Colin Montgomerie.
Dopo la precedente collaborazione durante la Ryder Cup, Colin Montgomerie
è il nuovo ‘ambasciatore’ per i telemetri laser
Bushnell nel 2011 e 2012 sarà in tutta Europa. Quest’anno infatti
Bushnell lancia il top della gamma dei telemetri, il Tour V2 in tre nuove
varianti di colore: rosa, blu e bianco. Realizzato per misurare con
precisione le distanze del percorso, il nuovo telemetro Tour V2, incorpora
la tecnologia PinSeeker, una modalità selettiva di obiettivo
che permette al giocatore
di acquisire velocemente
e facilmente
la distanza da ogni oggetto
sul green, evitando
gli altri ostacoli
sul percorso. L’accurata
misurazione della
distanza dei telemetri
Bushnell aiuta inoltre
nella scelta della mazza
più adatta.
vello privato che pubblico gli impianti
natatori ‘vicini alla natura’
sono di gran moda.
Nel settore delle piscine di Aquanale
saranno presenti numerose
e rinomate aziende. Queste
aziende puntano a costruttori
privati, architetti, progettisti, costruttori
di piscine, gestori di piscine
pubbliche e private nonché
gestori di alberghi e Spa. Di
interesse, allo stesso modo, sia
per i visitatori di Aquanale che
di FSB, tematiche come tecnica
per piscine, preparazione
dell’acqua e arredo.
Queste aziende si occupano di
piscine per il settore sportivo
pubblico e privato, scivoli, attrazioni
sull’acqua, sport acquatici,
la tematica dell’aquafitness, sistemi
di controllo all’ingresso e
molto altro ancora. Interessante
per gli architetti dei due eventi
è anche la mostra straordinaria
“Badehäuser – Gebaute Utopien”
(Centri balneari – Architetture
utopistiche). La mostra
organizzata dalla European Waterpark
Assocication (EWA) in
collaborazione con Koelnmesse,
si focalizzerà su già realizzati ‘bagni
utopistici’. Infatti, l’allestimen-
Mp3 supertestato
to di piscine all’aperto e terme
negli ultimi anni è stato oggetto
di sempre maggiore attenzione
da parte di famosi architetti internazionali
, da Mario Botta a Peter
Zumthor. Progetti illuminati di
questo tipo sono quelli che compaiono
nella straordinaria mostra
per la prima volta in una completa
documentazione di architterura
di piscine. Si parlerà anche
di quali impianti architettonici di
piscine vengono apprezzati dal
pubblico.
Federica Pellegrini crea il suo mp3 subacqueo e ne diventa testimonial.
Si chiama Swimsonic il nuovo lettore mp3 Nilox personalizzato da
Federica Pellegrini. L’ atleta
indossa sempre l’mp3 durante
gli allenamenti, con
la sua playlist e il suo piano
di lavoro, ma anche durante
il tempo libero. La private
label del Gruppo Esprinet,
Nilox (www.nilox.com),
emergente brand nell’elettronica
di consumo, è il
quinto sponsor della campionessa
olimpica. Gli altri:
Enel, Emporio Armani,
Mizuno e Pavesini. Il lancio
del prodotto innovativo
della Nilox by Federica Pellegrini,
ha visto la realizzazione
di un servizio fotografico
all’interno di un Spa a
Verona.

Roxy ha creato
un evento innovativo,
che
unisce per la
prima volta le
migliori surfiste
e longboarder:
Il Roxy Pro a Biarritz da lunedì 11 a domenica
17 luglio 2011. L’ASP Women’s longboard
World Championship (WLT) che si svolge tradizionalmente
a Biarritz, ospiterà una tappa
dell’ASP Women’s World Tour, che riunisce le
Top 17 al mondo come ad esempio l’imprevedibile
ovvero wild card Lee-Ann Curren, della
scuderia Roxy.
Con l’atleta francese in prima linea fra le sirene
PES 2011 UEFA Champions Festival
L’Italia è salita
sul podio
nel torneo europeopatrocinato
da Sony
Playstation e
organizzato da
Konami, che si
è concluso a
Londra alla fine
di maggio.
Salvatore Mulé, vincitore del torneo italiano,
si è infatti aggiudicato il secondo posto nella
finalissima che lo ha visto duellare contro
il campione del mondo in carica, Christopher
A fianco delle mamme
Reebok da sempre sostiene l’universo femminile
e il fitness come momento di aggregazione
ed è proprio per questo che ha deciso di
legare il proprio nome a quello di MammaFit,
un’associazione sportiva che propone un nuovo
percorso di fitness interamente dedicato alle
neomamme, con piacevoli ed efficaci lezioni
di ginnastica da svolgere in compagnia del proprio
bimbo, con il passeggino o il marsupio, al
fine di ottenere una divertente ‘remise en forme’
dopo il parto.
L’esperienza e le nuove tecnologie
Toning (per calzature ed
abbigliamento) brevettate da
Reebok offrono un aiuto indispensabile
alle neomamme
che vogliono rimettersi
in forma nel delicato
momento del post parto,
mentre MammaFit ha
L’élite del surf mondiale riunita a Biarritz
del noseriding, una formazione da sogno: Stephanie
Gilmore (Aus) 4 volte campione World
Surfer; Sally Fitzgibbons (Aus) 2 nd runner up nel
2010, Jennifer Smith (USA) due volte campionessa
del mondo e Kassia Meador (USA), icona
di questa disciplina.
Le sfide nelle due categorie si disputano durante
lo stesso periodo. Il Roxy Jam viene così
ribattezzato Roxy Pro per l’occasione. Per il
longboard, le ragazze si affrontano nella prima
delle due tappe del circuito mondiale a Biarritz
sulla Côte des Basques, mentre le surfiste partecipano
al loro penultimo evento della stagione
nella vicina Villa Belza, o in qualche altra località
limitrofa, dotata di una struttura mobile per poter
sfruttare le condizioni migliori delle onde.
Maduro Morais.
Salvatore, conosciuto come Salvo88Champion,
appartenente al clan Elminster, ha sfidato
i campioni in carica di 5 Paesi europei fino
alla finale contro Christopher. Salvatore ha cercato
fino all’ultimo di ottenere la vittoria contro
il Campione del Mondo in carica, che è riuscito
però abilmente a mantenere ben saldo il proprio
vantaggio fino alla fine della partita. Il vincitore
ha così potuto assistere alla Finale UEFA
di Champions disputata allo Stadio di Wembley
la sera stessa.
Una finale di Champions che ha saputo regalare
emozioni sui campi da calcio virtuali di PES
2011 e su quello reale di Wembley.
creato un programma di allenamento svolto con
l’ausilio del passeggino, che diventa parte integrante
della lezione.
Reebok, da sempre vicino al mondo delle donne,
vestirà con i suoi prodotti EasyTone apparel
e RunTone footwear tutte le istruttrici Mamma-
Fit e omaggerà le mamme più assidue delle nuovissime
ed imperdibili scarpe Reebok EasyTone,
che grazie alla loro tecnologia mooving air, sono
le compagne ideali per affrontare al meglio esercizi
di tonificazione e allungamento necessari per
rimettersi in forma dopo il parto, nei ‘faticosi’ primi
mesi da mamma e per continuare successivamente
a sentirsi bene con il proprio corpo.
Grazie ai corsi MammaFit e al supporto di Reebok,
le mamme saranno così maggiormente incoraggiate
a dedicare un’ora a se stesse senza
togliere tempo e attenzioni al proprio bimbo, insegnandogli
l’amore per il benessere fisico con
un allenamento gioioso e mai noioso.
43

SPORT VILLAGE
44
Hunt vola alto
È stato l’inglese Gary Hunt a lasciare il suo personale segno sul suolo
greco vincendo la terza tappa della Red Bull Cliff Diving World Series
2011, ad Atene. Il lago Vouliagmeni è il luogo dove il 26enne ha segnato
la sua prima vittoria della stagione replicando il risultato della finale del
2009. Con il soffio degli onnipresenti spiriti olimpici, il ceco Michal Navratil
ha fatto un passo in più verso il podio, concludendo la gara al terzo posto
di fronte a più di 9000 entusiasti spettatori, mentre il russo Artem Silchenko
ha chiuso il podio conquistando la seconda posizione.
Dopo la partenza nella remota Isola di Pasqua in Cile e la gara nel lussureggiante
Yucatan, Messico, la culla degli sport moderni ha accolto la
Red Bull Cliff Diving World Series ancora una volta nel 2011. La splendida
location che circonda il lago, le cui acque mantengono una temperatura
costante di 24 gradi tutto l’anno, aveva ospitato, infatti, il gran finale
nel 2009.
Il luogo scelto per ospitare la tappa europea ha
accolto più di 9000 spettatori sulle rive del lago
soprannominato “Lago affondato” ed è stato
trasmesso live in Tv. La tappa di metà percorso
per la Red Bull Cliff Diving World Series
2011 si è svolta proprio laddove la competizione
ha preso il via la prima volta: la quarta tappa
ha richiamato ancora una volta migliaia di spettatori
al porto vecchio de La Rochelle, lo scorso
18 giugno. Bisognerà invece aspettare il 24 luglio
per vederla in Italia, per la prima volta nello
specchio del lago di Garda, a Malcesine (VR).
New Balance sponsor tecnico della StraRimini
Da sempre molto attivo nel panorama delle
partnership sportive, New Balance sponsorizza
quest’anno la 18esima edizione della
StraRimini, la mezza maratona organizzata
da Asd Celle Pecore Nere in collaborazione
con Lega Atletica Leggera E Podismo Uisp
Rimini.
La competizione ha preso il via domenica 15
maggio 2011 alle ore 7.30 da Piazza Tre Marti-
Una grande regata
per piccoli velisti
ri a Rimini e si è svolta su un percorso completamente
pianeggiante di 21,097 km.
I partecipanti all’iniziativa hanno ricevuto in
omaggio un articolo tecnico New Balance,
che inoltre ha premiato i vincitori della gara
con capi e calzature tecniche.
New Balance è stata presente all’iniziativa con
uno specialista del team di NB Expert, Fabrizio
Galassini, che è stato a disposizione di tut-
Seconda edizione per la Randa
Boys Cup, l’iniziativa nata dalla
partnership tra North Sails Future,
la linea junior del marchio sportswear
da sempre legato al mondo
nautico e Style Piccoli, magazine
dedicato a tutti quei genitori
in cerca di idee, spunti e consigli
sempre nuovi e originali per i propri
bimbi. In programma sabato 11
e domenica 12 giugno, la regata
si è svolta a Genova, nella suggestiva
cornice della Riviera Ligure,
presso la sede dello Yacht Club
Italiano che, anche per il 2011, ha tra i suoi partner istituzionali North
Sails, accordo questo che rafforza il legame nautico dello storico brand
sportswear. La Randa Boys Cup è stata inserita nel contesto di una
giornata tutta dedicata alla vela. Oltre alla regata vera e propria, infatti,
sono state proposte ai giovani velisti e ai piccoli curiosi una serie di
attività da veri lupi di mare. Un’esperienza indimenticabile per scoprire,
conoscere ed imparare ad amare uno sport che fa del rispetto della natura
e del mare il suo credo; un modo diverso di divertirsi insieme dove
ogni ragazzo possa sentirsi parte integrante di un
gruppo, di un mondo che è quello fantastico, avventuroso
e solare della nautica.
ti i presenti per dare suggerimenti
e consigli sul
mondo della corsa, dalle
calzature più adatte ad
ogni tipo di piede, fino alla
corretta alimentazione,
presso il negozio sportivo
Living Sport, in via
XX Settembre a Rimini.

La nuova maglia AC Milan è targata adidas
Un originale mix di innovazione e tradizione come da sempre è nello
stile di adidas e AC Milan: per la maglia 2011/12 il brand a tre
strisce ha deciso di coniugare le proprie tecnologie più innovative
con un design che richiama le divise da gioco rossonere utilizzate
ad inizio ’900.
Anche il lancio ha seguito questa traccia: giornalisti dei media tradizionali
e blogger si sono dati appuntamento presso il Brand Center
di adidas Italia a Monza. Contemporaneamente, in streaming via
web attraverso il sito adidas.com, i tifosi Milan di tutto il mondo hanno
potuto assistere allo svelamento della nuova divisa e rivolgere
domande agli ospiti presenti. All’evento hanno presenziato l’Amministratore
Delegato e Vice Presidente del Milan Adriano Galliani, Salem
Obaidalla – Senior Vice President Commercial Operations (Europe
& Russian Federation) di Emirates e l’Amministratore Delegato
di adidas Italia Jean Michel Granier.
Indossatori d’eccezione della nuova divisa sono stati i calciatori rossoneri
Clarence Seedorf, Mark Van Bommel e Luca Antonini.
A presentare l’evento Daniele Bossari, volto noto della televisione,
nonché tifoso doc milanista.
La maglia è stata indossata per la prima volta sabato 14 maggio per
l’ultima partita casalinga contro il Cagliari.
Jean-Michel Granier, Amministratore Delegato di adidas Italia, ha dichiarato:
“Anche nel 2011 abbiamo voluto presentare la maglia in
maniera innovativa e non convenzionale. La capacità di penetrazione
di internet ci concede ormai di raggiungere tutto il mondo e di dare
al lancio della nuova maglia del Milan il risalto che merita.”
Gigliola vince con Mico
Gigliola Dotti, 45 anni di Modigliana
(FC), ha vinto il Campionato Italiano Fitness
categoria Fit Crossing Over 35 al
Rimini Wellness 2011.
Già campionessa regionale FIDAL di
Mezza Maratona Master 45 (vinto lo
scorso marzo a Ravenna), Gigliola ha
compiuto una nuova impresa durante la
principale kermesse nazionale dedicata
al fitness e al benessere.
Il Fit-Crossing (panca orizzontale, bike,
trazioni alla sbarra, tapis roulant) ha
trovato la sua regina nell’atleta del Mico
Beta Tester Team/010 che anche in
questa occasione ha continuato a testare
materiale di nuova generazione Mico
Sport.
Gigliola si cimenta con assiduità in diverse discipline (bodybuilding, G.A.G,
kardio kombat, pilates, nuoto, acquagym, podismo e ciclismo). È detta anche
‘Wonder Woman’ perché nel 2003 nei giochi sportivi delle Leve (gare con
varie discipline sportive di Modigliana, suo paese natale) ha ottenuto il punteggio
maggiore. Nel Mico Beta Tester Team pratica running (è iscritta alla
Società Atletica 85 di Faenza, con la quale ha vinto il titolo Italiano a Squadre
a Pavia, giungendo al sesto posto di categoria Master 45). Nel 2009 ha vinto
la Run Tune Up di Bologna nella sua categoria MF 45. È molto attenta all’alimentazione
e al vestiario tecnico, e cura maniacalmente ogni minimo dettaglio.
Il suo motto è: “La fortuna non arriva dal cielo, bisogna cercarla”.
Sportivi per professione, amatori, ma anche guardie forestali e vigili del fuoco,
sono 100 gli atleti del Mico Beta Tester Team/010: veri e propri tester ufficiali
che, a contatto con terra, sudore e quotidianità, nei più diversi sport e
alle più differenti latitudini, aiuta i tecnici Mico a sviluppare materiali tecnici di
nuova generazione, grazie a report mensili.
Il Team/09 ha permesso all’azienda di sviluppare una nuova tecnologia antiodore,
“OdorZero”, che fornisce una protezione naturale e permanente a base
di argento, la cui proprietà batteriostatica elimina i cattivi odori. La nuova
tecnologia è stata a disposizione della nazionale italiana di sci nella stagione
2010-2011, grazie alla sponsorizzazione Mico Sport alle nazionali FISI fino
al 2014, e al Rimini Wellness era la divisa dell’Esercito Italiano che ha animato
il Military Fitness.
45

46
>>
SPORT VILLAGE
Neureuther entra a far parte
del Nordica Racing Team
Importante new entry nel team Nordica: Felix Neureuther
ha firmato un contratto con l’azienda leader
nella produzione di sci e scarponi. Atleta della squadra
nazionale tedesca, Felix ha esordito in Coppa del
Mondo nel 2003 nello slalom gigante di Kranjska Gora;
ha vinto la medaglia d’oro nella gara a squadre ai
Mondiali 2005, partecipato ai Giochi Olimpici invernali
di Torino 2006 e ai Giochi Olimpici di Vancouver
nel 2010. La sua prima vittoria è arrivata il 24 gennaio
2010 nello Slalom di Kitzbühel. Sulla stessa pista
aveva trionfato il padre trentun anni prima: Felix, figlio
di Christian Neureuther e Rosi Mittermaier, ha lo sci
nel sangue. I genitori sono stati grandi protagonisti
del circo bianco negli anni Settanta: sua madre ha
vinto ben due ori e un argento alle Olimpiadi di Innsbruck
del ’76, suo padre ha collezionato venti podi
nelle gare di Coppa del Mondo. Un destino, quello
di Felix, che sembra già segnato dalla nascita. L’atleta
tedesco entra a far parte del Nordica Racing Team,
accanto a campioni del calibro di André Myhrer, Giuliano
Razzoli e Viktoria Rebensburg. Le prossime sfide
per loro saranno i Campionati Mondiali del 2013 a
Schladming e le Olimpiadi del 2014 a Sotschi, Russia.
Nordica ha ideato per i professionisti sci e scarponi
competitivi e all’avanguardia per performance di
alto livello: grazie a tecnologie innovative, l’attrezzatura
Nordica è al fianco degli atleti più forti.
Cresce il livello del surf indoor in italia
Suunto
partner
dell’Alpago
EcoMarathon
La maratona rappresentacertamente
una delle
discipline principe,
infatti, con i
suoi 42 chilometri
e 195 metri è
sinonimo di resistenza,
fatica e allenamenti meticolosi.
Molte maratone amatoriali (e non)
sono organizzate in Italia, tra queste
la più giovane (siamo alla prima edizione)
ma con ambizioni da grande è l’Alpago
EcoMarathon, svoltasi il 19 giugno
2011 a Puos Alpago, in provincia
di Belluno.
Si tratta di una competizione amatoriale
ed è stata ideata con lo scopo di far
scoprire le bellezze culturali e naturalistiche
di questa zona veneta, tra le più
incontaminate d’Italia (da qui il nome
Eco) il tutto, per l’appunto, attraverso
una corsa sportiva di grande richiamo
per gli appassionati com’è la maratona.
Queste caratteristiche hanno spinto
Suunto, e anche Salomon (altro
brand di Amer Sports Italia), a sostenere
gli organizzatori attraverso la fornitura
dei premi per i primi classificati e,
poi, di svariati gadget consegnati a tutti
gli iscritti. Per chi invece non se l’è sentita
di affrontare il percorso della maratona,
gli organizzatori hanno proposto
un’escursione guidata di nordic walking
lungo un anello di 12 chilometri e
un dislivello complessivo di 400 metri.
Non poteva esserci seguito migliore l’evento Probeat, andato in scena il 21 maggio all’interno
del Villaggio Benessere Bellavita di Alessandria. Anche questa terza edizione ha regalato grandi
emozioni, mettendo in mostra il livello sempre più alto degli atleti che si stanno dedicando a questo
nuovo sport, ragazze comprese.
Il flowrider – un’onda artificiale a getto continuo di 130 m 2 – ha richiamato infatti oltre 60 iscritti
tra ragazzi e ragazze, che si sono sfidati suddivisi in tre categorie: principianti, bodyboard e advanced.
Grande successo ha ottenuto anche il contest di IndoBoard organizzato direttamente
dallo staff accorso appositamente da Roma per permettere ai partecipanti di provare le proprie
tavole training. Ad incitarli, osservando le loro spettacolari evoluzioni, centinaia di persone che
nell’arco di tutta la giornata hanno potuto usufruire anche delle strutture del Villaggio Benessere
Bellavita (sauna, bagno turco, ice room, piscina tropicale indoor e molto altro).
La gara ha messo in palio numerosi premi, grazie
alla presenza di importanti sponsor: Monster
Energy che ha ‘energizzato’ tutti i partecipanti
con le sue bevande; Quiksilver che ha
fornito le lycra ufficiali della gara nonché numerosi
premi confermando la sua costante partecipazione
nel mondo del surf e dei boardsport;
Eastpak che ha aggiunto valore al montepremi
con gli zaini della nuova collezione; Spy Optic
che ha contribuito ad arricchire il primo premio
con i suoi nuovi occhiali.

Grandi testimonial, un supporto fondamentale
In occasione di un incontro con la stampa internazionale, svoltosi a Losanna
alla metà di giugno, Compex ha presentato la novità di punta, ovvero
il lancio del Compex Wireless, una nuova generazione di elettrostimolatori
muscolari per i professionisti dello sport. Venticinque anni opo
il lancio del Compex originale, si aprono nuove possibilità nel campo
dell’elettrostimolazione. Si tratta infatti del primo elettrostimolatore muscoare
wireless al mondo per un uso regolare e confortevole, senza più
ostacoli. Il prodotto è supportato da molti atleti (denominati “campioni
Compex”). Il ciclista Mark Cavendish e il team HTC-Highroad e Chris
McCormack, due volte campione del mondo di ironman triathlon, sfidano
il pubblico nella campagna ‘no limits’ supportata da un sito web dedicato
www.compexnolimits.com.
Compex è il fornitore preferito di molti degli atleti più famosi al mondo,
che utilizzano l’elettrostimolazione quotidianamente, e dei loro allenatori,
come Francesc de Paula Cos Morera, allenatore dell’FC Barcelona,
Daniele Tognaccini, responsabile dei preparatori atletici del Milan AC e
Project Leader MilanLab, Ignacio Coque, allenatore della squadra nazionale
spagnola di pallacanestro. E ancora: Alexandra Louison, migliore
atleta francese del momento di Triathlon femminile di lunga distanza,
Antonio Cairoli, Vincitore del 4° Campionato mondiale di Motocross e
di 37 GP, Dachhiri Dawa Sherpa uno dei migliori runner al mondo, Sebastian
Buhl, golfista tedesco di professione – PGA European/Challenge
Tour (nelle foto). Alexa Louison
Ignacio Coque
Francesc de Paula Cos Morera
Sebastian Buhl
Dachhiri Dawa Sherpa
Chris McCormack
Antonio Cairoli
Daniele Tognaccini
Mark Cavendish
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SPORT MERCATO
80
48
Esploso trent’anni fa, dopo una crisi
negli anni ’90, oggi il football americano
in Italia sta tornando in auge
Cosa resterà di questi anni
Ottanta, cantava Raf, non
sapendo che tra le BMX,
le Girelle, i cartoni animati
giapponesi che hanno incantato una
generazione, i bomber e il mitico pallone
Tango c’era anche il boom del
football americano in Italia. Altri tempi,
quando l’ovale in campo gremiva
le tribune e il merchandising nei negozi.
Poi? Il nulla, o quasi. Oggi si
vede la luce in fondo al tunnel. Anzi,
voglia
di football
siamo già usciti dal bunker dopo
l’implosione che aveva avuto effetti
devastanti, e possiamo toccare con
mano il lavoro – molto buono – di
chi si è impegnato a dare nuova linfa
ad un mercato che andava rifondato
e che ora, dopo tante difficoltà, sta
ritornando in auge.
È una questione di corsi e ricorsi
storici che, come sosteneva Vico, ritornano,
come i punti di massimo e
GIULIO BUsI - FOTO FEDERAZIONE
minimo nelle sinusoidi tanto care ad
economisti e analisti. Guardando il
mercato italiano del football americano
non possiamo sbagliarci: siamo
in ripresa. Una tesi confermata
anche da Ivano Tira, presidente della
IFL, la Lega che gestisce il campionato
di serie A, l’uomo che, in
questo momento, tocca con mano
più di altri l’evoluzione del football
americano nel nostro Paese. “Il movimento
sta cambiando molto – af

Piccola, ma costante crescita
L’aumento degli ultimi anni dei tesserati
nel movimento lascia ben sperare in
un incremento dei fatturati del mercato
del football americano in Italia
Grandi progressi in poco tempo. È questo l’ottimo bilancio che emerge
dall’analisi della situazione del movimento e del mercato del football americano
che, in Italia, sta prendendo sempre più piede. “Quando quattro anni fa
siamo partiti come IFL – spiega infatti il presidente della Lega, Ivano Tira –
c’erano circa 2000 tesserati. Oggi sono il doppio.” Grazie a una politica condotta
a livello centrale e dalle diverse società (in particolare quelle di serie
A, Dolphins Ancona, Doves Bologna, Elephants Catania, Giants Bolzano, Hogs
Reggio Emilia, Marines Lazio, Panthers Parma, Rhinos Milano, Seamen Milano,
Warriors Bologna) che ha permesso di far rientrare la FIDAF – la Federazione
Italiana di Football Americano – nell’alveo del CONI, riconoscendole
quella dignità e quella considerazione a tutto tondo che merita. Non c’è
dubbio che, a questo punto, ci si aspetta una crescita anche dal punto di vista
di un mercato che, pur essendo di nicchia, ha in sé le potenzialità per
attrarre sempre più consumatori e per fidelizzarli, attraverso iniziative ed
eventi volti a promuovere il prodotto football americano in Italia.
ferma infatti Tira – e sta attraversando
una fase di grossa evoluzione.”
Tanti i fattori della metamorfosi, in
primis l’attenzione rivolta dai media a
un prodotto ormai sdoganato anche
in televisione, su Rai sport ed Eurosport,
oltre ai passi avanti di una Federazione
tanto giovane, quanto volenterosa.
“La FIDAF è rientrata nel
CONI – sottolinea infatti Tira – portando
grande vantaggio a tutte le
componenti del football americano.
Un grande merito per i miglioramenti
che si sono visti e che continuano
ad aumentare va poi alle squadre più
strutturate di serie A, che, all’interno
di una disciplina che in Italia rimane
dilettantistica, stanno mostrando
grande professionalità e impegno.”
Due parole che, non a caso, rappresentano
anche la chiave per aprire le
porte di tanti mercati legati allo
sport, non ultimo quello del football
americano che, non più tardi di
trent’anni fa, ha vissuto il suo momento
di massimo splendore. “Negli
anni Ottanta – ricorda infatti Tira – il
football americano rappresentava la
grande novità arrivata dagli stati
Uniti, il prodotto capace di catalizzare
l’interesse di tanti curiosi. All’epo-
ca le partite venivano trasmesse in
chiaro su Canale 5 e tanti partner
commerciali, anche di livello internazionale
come Giorgio Armani, si erano
avvicinati alla nostra disciplina.
L’interesse nei nostri confronti era
molto alto.”
Poi qualcosa è cambiato, è sopraggiunta
la crisi degli anni Novanta,
a cui sono seguite la rinascita degli
anni Duemila e la attuale situazione
di un movimento che spinge
come un pulcino pronto a uscire dal
guscio e di un mercato che avrebbe
bisogno solo di un po’ di fiducia per
accendersi nuovamente. “Credo che
il football italiano – afferma infatti Tira
– abbia la capacità di ricavarsi un
proprio spazio. In questo la televisione
giocherà un ruolo fondamentale.”
Un ottimismo fondato sul fatto che,
già da qualche tempo, Rai sport riprende
le partite della IFL, mandandole
poi in onda in una trasmissione
dedicata, e che Eurosport ha recentemente
annunciato che sarà presente
a riprendere il super Bowl, la
partita che, a Parma, assegnerà lo
scudetto. Un evento che, sull’onda
dell’esempio americano, promette di
essere un vero e proprio spettacolo
per un target di tifosi che rappresenta
poi la fascia di consumatori a cui
si rivolge il mercato del football. “sicuramente
il nostro è uno sport per i
più giovani – afferma infatti Tira – in
particolare per quella fascia che va
dai 10 ai 21 anni. sono loro gli elementi
di cui il movimento e il mercato
hanno bisogno per crescere”, perché
si pensa che, una volta fidelizzati,
questi ragazzi possano continuare
a seguire il nostro sport e ad essere
clienti a 360° del prodotto football
anche da adulti. E allora ben vengano
magliette, cappellini, sciarpe e
gadgets vari provenienti da Oltre
Oceano, la vera Mecca degli amanti
di questa disciplina, ma anche produzioni
nostrane, frutto dell’impegno
e del lavoro delle singole società italiane.
“I nostri oltre cento ragazzini
della Junior – rivela infatti Tira –
quando hanno la possibilità di comprarsi
una maglietta della NFL (la
principale lega statunitense di football
americano) o qualcosa del genere,
lo fanno. E anche io, come presidente
dei Panthers Parma, ho appoggiato
l’idea di realizzare una nostra
linea di merchandising che >>
49

SPECIALE FOOTBALL AMERICANO
50
>>
Ecco la possibile svolta.
Dare ampio spazio a ciò che,
all’apparenza, può sembrare
poco seguito, perché è
lì che si nasconde la novità
in grado di stimolare
la curiosità dei consumatori
sta avendo successo.” Non solo
dentro lo stadio. “In alcune città, come
Parma e Bologna, che viaggiano
con 1000 spettatori a partita, ci sono
strutture di merchandising importanti
e negozi specializzati che distribuiscono
i diversi articoli. La comunicazione
è fondamentale, così come
è importante sapere cogliere input
positivi per il movimento. Ad
esempio qui a Parma abbiamo la fortuna
di essere il teatro del famoso
romanzo di Grisham, ‘Il professionista’
che ci ha reso celebri negli stati
Uniti al punto che ora abbiamo un
ottimo sito internet che ci permette
di fare affari Oltre Oceano.” Come
dicevamo prima, sempre con grande
professionalità. “Ci siamo affidati come
sponsor tecnico ad Erreà, che ha
creato una linea dei prodotti Panthers
che sono esposti in una parete
enorme in un negozio a Parma.”
Ecco la possibile svolta. Dare ampio
spazio a ciò che, all’apparenza, può
sembrare poco seguito, perché è lì
che si nasconde la novità in grado
di stimolare la curiosità dei consumatori.
Ancora una volta la storia ci
Per professionisti
Wilson The Duke è un pallone da football
americano che è Official NFL Leather Game
Ball dal 1941 (con pausa dal 1970 al 2005 in
cui lo è stato un altro pallone Wilson). Si tratta
di un prodotto interamente in pelle. Wilson è
distribuito da Amer Sports.
viene in soccorso. Riavvolgendo il
nastro indietro fino agli anni Ottanta
vediamo che già allora i negozi specializzati
negli sport americani facevano
affari con il football americano,
e se oggi il basket e, in misura minore,
il baseball sono stati abbastanza
sdoganati, il football conserva ancora
quei tratti yankee che hanno fatto
la fortuna di tanti settori merceologici.
sarà per quel gusto esterofilo di
molti consumatori italiani, sarà per il
fascino del nuovo e dell’inconsueto,
sicuramente un punto di forza del
football americano, e di conseguenza
del mercato ad esso relativo,
è rappresentato dalla sua capacità
di unire gli appassionati in
modo indistinto e trasversale in
un evento che è, prima di tutto, uno
show. “stiamo lavorando – afferma
infatti Tira – per elevare il momento
della partita ad un’occasione di
spettacolo a tutto tondo. Penso alle
cheerleaders e all’ambiente che si
crea prima e durante la gara.” Con
queste premesse la strada per la
svolta definitiva sembrerebbe segnata,
anche se il problema principale
è dietro l’angolo e ha il suono
di un salvadanaio con dentro poche
monete. “La IFL e la Federazione
sono giovani – spiega Tira – e più
povere rispetto ad altre realtà come
quella del rugby, ma rispetto alla
FIR abbiamo più spettatori alle partite
dei club. se avessimo le risorse
per organizzare una partita di una
squadra italiana con i Chicago Bears
o i Green Bay Packers a san siro,
sicuramente porteremmo allo
Per guadagnare yards
stadio 80.000 persone ma, al momento,
non c’è questo tipo di disponibilità.”
Che non preclude comunque
la possibilità, anche per i negozianti,
di guardare con occhio interessato
a quei brand giovanili che
attingono i propri tratti distintivi da
questo sport. “Ci sono aziende di
abbigliamento – conferma infatti Tira
– che hanno lanciato marchi storici
del football NFL o dei College
come Ucla e che stanno avendo
grande successo.”
Perché, ancora oggi, dare un’occhiata
al di là dell’Atlantico è una
buona norma commerciale da seguire
e una strada ben delineata
per superare le iniziative di marketing
ancora troppo territoriali, sebbene
siano coordinate dalla Federazione
e dalla IFL. In una fase di
crescita senza troppe sicurezze,
l’atteggiamento giusto è quello di
guardare al futuro con ottimismo.
“Abbiamo un mercato – sottolinea
Tira – che può essere equivalente a
quello del rugby e del baseball. In
Italia, tolto il calcio, tutto è di nicchia.
Probabilmente tornare ai fasti
degli anni Ottanta sarà difficile, ma
possiamo impegnarci per consolidare
la situazione attuale e continuare
a lavorare per crescere.”
Chiudendo momentaneamente i ricordi
nel cassetto delle vecchie fatture.
In attesa che, come una bella,
vecchia canzone, si riesca a far rivivere
i mitici anni Ottanta.
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tecniche all’avanguardia come il
nuovo sistema di regolazione a pulsante.
Disponibili nelle taglie 30-33, 34-37 e
38-41.
MORALE SPORT - FUN4U
Tel. 0571 542 102
info@moralesport.com
assortimenti di Pregio
La caratteristica di HangingFrame è la leggerezza che lo
rende così diverso dalle classiche scaffalature a pavimento. Il
sistema introduce un nuovo modo di gestire gli spazi: i telai degli
espositori vengono inseriti su binari a soffitto offrendo grande libertà
di posizionamento degli arredi. HangingFrame rappresenta
una valida soluzione per la realizzazione di punti di richiamo. Per
la sua sobria eleganza si addice alla presentazione di assortimenti
di pregio nel campo dell’abbigliamento e degli accessori.
UMDASCH SHOP-CONCEPT ITALIA
Tel. 0471 958 700
uscbz@umdasch.com
Per l’anatomia del CorPo
Erreà propone la maglia intima nanotechnologica
con speciali imbottiture su
gomiti e spalle, si adatta anatomicamente
al corpo come una seconda pelle, assicura
una protezione completa nei punti di
maggior impatto mantenendo una perfetta
mobilità. Ideale per l’allenamento su terreni
duri e per le esercitazioni prolungate;
consigliato per i ritiri pre-campionato e
per i primi mesi della stagione sportiva.
Il tessuto è Ti-Energy con particelle di
argento e titanio, idrorepellente e ad alta
resistenza.
ERREÀ SPORT
Tel. 0521 3102
info@errea.it
raPidamente asCiutti
L’accappatoio in microfibra Techno
è confezionato in una pratica e brevettata
confezione traspirante. Si tratta di
un prodotto particolarmente morbido e
piacevole al tatto, realizzato utilizzando
esclusivamente microfibra di qualità,
certificata Oekotex Standard 100, a
tutela e garanzia dei consumatori. Super
assorbente e antibatterico, asciuga e si
asciuga in un attimo. Grazie alla particolare
confezione, dopo l’uso può essere
tenuto nella sacca da palestra o riposto
ancora umido senza che si sviluppino
cattivi odori. Ideale per l’uso sportivo o
outdoor. Tutta la linea Techno, accappatoi,
teli, set 1+1, accessori vari, viene
supportata da un servizio di riassortimento
rapido per taglia e colore. Ideale per
garantirsi alte rotazioni di vendita. Techno
è distribuito da Errerre.
ERRERRE
Tel. 035 733 531
info@errerre.eu
53

NOVITà PRODOTTO
54
dallo sPort estremo
alla femminilità
Tecnologicamente all’avanguardia e
rigorosamente made in Italy, Atlanta Plus è
stato studiato e progettato per soddisfare
gli atleti più esigenti così come le donne
più sofisticate. Dotato di elevata elasticità
e ottimo recupero della forma, promette
massimo comfort e completa libertà di
movimento. Caratterizzato da un peso particolarmente
sostenuto (225 g/m 2 ) e da
un’elevata capacità contenitiva, garantisce
perfetta vestibilità e corretta compressione
muscolare, rallentando la formazione
dell’acido lattico per un recupero più
rapido della migliore condizione fisica:
elementi indispensabili per aumentare le
performance tecniche. Un tecno tessuto
adatto quindi alla creazione di capi ideati
per periodi di intensa attività sportiva,
soggetti a continuo sfregamento e che
richiedono la giusta combinazione di traspirabilità,
resistenza al pilling e protezione
dai raggi UV (UPF 50+). Atlanta Plus ha
superato tutti i rigorosi test di valutazione
previsti dall’innovativo programma Lycra
Beauty di Invista.
CARVICO
Tel. 035 780 111
carvico@carvico.com
nessun effetto indesiderato
Grazie alla capacità della microfibra di espellere l’umidità e il sudore, i capi realizzati con
Dryarn offrono un comfort assoluto ed elevate prestazioni in termini di vestibilità controllata
e di idrorepellenza. Questa fibra ha la capacità di trasferire il sudore attraverso la struttura
del tessuto mantenendo una pelle sempre asciutta e permettendo di soddisfare il senso di
benessere in condizioni di clima variabile. Dryarn non assorbe l’umidità prodotta dal corpo
durante l’attività fisica ma la raccoglie dalla pelle, la trasferisce lungo la superficie delle fibre
e la smaltisce all’esterno con un’efficienza di scambio tra pelle, tessuto e ambiente tale da
assicurare il massimo comfort. Dryarn è la fibra più leggera esistente in natura. Grazie al suo
basso peso specifico permette di creare indumenti che a parità di confezione possono pesare
molto meno. Si tratta inoltre di una fibra dermatologicamente testata e che pertanto non
crea effetti indesiderati sulle pelle, soprattutto nelle persone più sensibili o che presentano
problemi dermatologici. Assolutamente traspirante, è resistente a muffe, tarme, batteri o altri
microrganismi. Dryarn è distribuito da Aquafil.
tutti al mare
Oakley propone alcuni articoli perfetti
per l’estate. Il Chatter Boardshort, per
esempio, è
un bermuda
da bagno
in tessuto
tecnico, con
stampa overall
del logo
nei colori del
grigio, fucsia
e azzurro,
con coulisse
in vita.
Più PerformanCe e divertimento
Specializzata nella creazione di racchette in Carbonio
e Kevlar, che vengono sviluppate e prodotte in
ogni parte del mondo, nella ricerca di materiali sempre
innovativi, attualmente la Max Beach Tennis vanta una
linea ampissima tra racchette, divise da gioco, borse
da spiaggia, accessori ed è presente in tutta Italia e
a livello internazionale in diversi Paesi come Francia
(isola Réunion), Spagna, Grecia, Repubblica Ceca,
Germania, Portogallo, Belgio, Russia, Olanda, Brasile,
USA, Cina, Giappone, Australia, Cipro, Svizzera,
Venezuela. Negli ultimi anni, gli atleti del team Max
Beach Tennis si sono laureati Campioni d’Italia e del
Mondo nelle varie federazioni esistenti. Tra essi ci sono
professionisti leader nelle rispettive aree di pertinenza
i quali contribuiscono attivamente nel perfezionamento
delle racchette, al fine di renderle sempre uniche
e all’avanguardia. Le racchette Top di gamma 2011
adottano un sistema innovativo chiamato HPS (high
power system), che grazie ai nuovi materiali, garantisce
un incremento della potenza e del controllo pari
ad un 30%. Questo sistema è stato studiato per annullare
l’effetto di gioco tra la palla Mid e quella Soft,
tendenza di questo mercato del 2011.
AQUAFIL
Tel. 0464 581 218
marketing.textile@aquafil.com
Combinazioni di materiali
Nell’anno del suo 10° anniversario
Crocs propone sul mercato una delle sue
collezioni più innovative. La versatilità che
da sempre contraddistingue l’azienda
quest’anno le permette di inserirsi in nuovi
segmenti del footwear e di proporre nuove
combinazioni di materiali. Nella foto, la
scarpa dedicata al decimo
anniversario del marchio.
Crocs è distribuito
da Artcrafts
International.
MAX BEACH TENNIS
Tel. 0549 950 074
www.maxbeachtennis.com

soluzioni innovative learn HoW to sWim
Xplorer Mid Gore-Tex è uno scarponcino
tecnico di taglio mid da avvicinamento
tecnico e trekking. Riporta soluzioni
innovative nella costruzione della tomaia
e del sistema suola/intersuola sviluppate
appositamente da La Sportiva per il mondo
approach. Leggero, impermeabile e traspirante
grazie alla fodera in Gore-Tex e alla
tomaia in mesh. La calzata è ergonomica
e precisa grazie al particolare sistema di
montaggio del tirante all-around che fascia
la scarpa a 360°, collegandosi al sistema
di allacciatura. Il tirante avvolge in maniera
innovativa l’intersuola nella parte anteriore,
contribuendo alla ripartizione della tensione
in maniera omogenea su tutta la calzatura. Il
puntale di protezione in gomma è anch’esso
derivato dalle scarpette da climbing con una
costruzione che permette di avere continuità
tra bordo e suola per maggiore sensibilità in
fase di scalata. L’intersuola in EVA presenta
una piattaforma “Rock Guard” in punta e un
inserto ammortizzante nella parte posteriore,
per facilitare l’appoggio della caviglia
evitando torsioni innaturali. La Suola Vibram
Idrogrip è stata realizzata con caratteristiche
specifiche per l’avvicinamento ed è dotata
di sistema Impact Brake System su tallone
e parte interna, tasselli a ventosa sulla parte
esterna e climbing zone in punta. Il massimo
della tecnologia La Sportiva applicata
alle calzature da avvicinamento.
CALZATURIFICIO
LA SPORTIVA
Tel. 0462 571 800
lasportiva@lasportiva.com
beaCH volley in tutta siCurezza
Gammasport, azienda certificata UNI EN ISO
9001:2008, è al momento una delle maggiori realtà produttive
di attrezzature per lo sport in Italia. Nella vasta gamma di
articoli offerti, che vanno dall’arredo palestra, alle porte calcio
regolamentari presenti sui maggiori campi di serie A, agli
impianti basket personalizzati per ogni particolare esigenza,
all’arredo spogliatoio. Gammasport propone per la spiaggia
un impianto beach volley semplice e funzionale. Realizzato in
profilo di acciaio zincato diametro 76 mm, è dotato di bossole
a croce da insabbiare, senza realizzare un plinto in calcestruzzo.
Nelle speciali bossole a croce vanno inseriti 2 pali in
legno della lunghezza minima di 200 cm in modo da creare
una solida base di appoggio a terra che una volta ricoperta
di sabbia garantisce notevole stabilità. I pali sono dotati di
arganello tendirete a cricchetto, montato su scorrevoli che si
abbassano fino a terra, in modo da permettere anche il gioco
del tennis. La linea di prodotti per il beach volley è completata
da reti, segnaletica, palloni e protezioni di sicurezza.
Il marchio Arena pensa anche ai più
piccoli, dedicando loro tante proposte
divertenti e colorate, ideali per la piscina
e per tutti i momenti di gioco in acqua.
Tra scelte più di tendenza spicca la
Swimbag Arena World, la borsa sportiva
pratica e facile da usare grazie all’apertura
superiore e al sistema di chiusura a corda
che la rende trasportabile come uno zaino.
Realizzata in tessuto traspirante e leggero,
appositamente ideato per non lasciare
segni sulla pelle e allo stesso tempo resistente.
Per questa linea Arena opta per
fantasie dai colori accesi e dalle grafiche
divertenti ed ironiche. Della stessa serie
anche i pratici Neo Socks, i calzini da
nuoto realizzati in tessuto elastico e leggero
che avvolge il piede come un guanto
assicurando massimo comfort.
GAMMASPORT
Tel. 0438 454 305
info@gammasport.com
divertimento e benessere
Il Body Triathlon San Diego, nella foto,
è un articolo personalizzabile a richiesta
nei colori societari. La neonata Verona
Triathlon SCV Berner KM Sport ha scelto
Akron come partner tecnico, per far vivere
agli atleti il triathlon in totale libertà e
benessere.
AKRON
Tel. 045 800 8563
info@akronitalia.com
Camminare Per il mondo
Atena e Roma sono i modelli femminili
proposti da Lizard, rispettivamente un
sandalo classico con doppia regolazione
a strappo per un uso cittadino o durante
i viaggi, e un pratico infradito. Entrambi i
modelli sono realizzati con suola in gomma
Lizard Grip, intersuola in poliuretano, inserto
comfort anti-affaticamento e tomaia
in pelle colorata.
55

NOVITà PRODOTTO
56
brazilian style
Queste flip flops Havaianas sono in
gomma, unisex, con logo e bandiera riprodotti
sui listini. Il modello Brasil Logo viene
proposto in 12 varianti colore: dai colori
più basici alle combinazioni più audaci e
innovative, sempre al passo con le ultime
tendenze. Disponibili anche nella versione
per i più piccoli.
aggressivi, Con stile
Morale Sport, distributore esclusivo
Fun4u-My Area, presenta la nuova collezione
di Skateboard e Longboard caratterizzata
da un design accattivante. L’ottimo
rapporto qualità/prezzo e la disponibilità
a magazzino di una vastissima gamma di
grafiche fanno di questa nuova collezione
la più completa e aggressiva del settore.
MORALE SPORT – FUN4U
Tel. 0571 542 102
info@moralesport.com
un inno alla femminilità
Vertigo by Jersey Lomellina è il tessuto
ideale per la realizzazione di costumi da
bagno femminili ed eleganti, capaci di
regalarti sensualità e glamour in spiaggia,
così come in piscina. Resistente al pilling
e alle abrasioni, Vertigo protegge dai raggi
UV (UPF 50+) e, grazie alla presenza
dell’elastomero Xtra Life Lycra, resiste
al cloro, alle creme e al sudore, molto di
più rispetto a un tessuto realizzato con
un elastomero standard. Il design grafico,
attuale e contemporaneo, si unisce alla
tecnicità per dar vita a questo tessuto
estremamente versatile, ideale in acqua,
perfetto sotto gli abiti più eleganti. L’estrema
elasticità e l’eccezionale recupero
della forma permettono di creare capi
di lingerie capaci di adattarsi al corpo
modellando anche le forme femminili più
generose. Ecco perché Vertigo vanta la
certificazione Lycra Beauty di Invista.
JERSEY LOMELLINA
Tel. 035 4389 111
info@jerseylomellina.com
uno stile ContemPoraneo
un gioCo regolabile
Fsport ha realizzato, assieme a noti
designer italiani, il set basket trasportabile
professional. La base in plastica, riempibile
con 105 l d’acqua o 160 kg di sabbia,
è una riproduzione stilizzata di una palla
da basket. L’altezza di gioco è regolabile
fino a 3,05 m. Il set, oltre alla base, è
composto da una colonna a tre sezioni in
acciaio verniciato, tabellone in plastica per
esterno 110x73 cm, canestro e retina ed
è proposto in una scatola dalle dimensioni
contenute. Inoltre abbinando, un semplice
kit, è possibile utilizzare il set basket
anche per i giochi del volley, beach volley,
tennis e beach tennis. Fsport è un marchio
distribuito da Facci, azienda certificata Iso
9001: 2008.
FACCI
Tel. 049 8871 124
facci@faccisport.com
Sticky n Fast Vented è una scarpa approach dal design
contemporaneo, leggera e con un profilo laterale essenziale,
studiata per gli amanti dell’outdoor che vogliono una scarpa
per un uso quotidiano estivo ma dall’alto contenuto tecnico.
L’intersuola a due densità di EVA fornisce ottimo assorbimento
degli urti e ammortizzamento. La densità più rigida
offre maggiore stabilità all’arco plantare. L’inserto in
PU fornisce stabilità nella zona tallone e controllo
nell’arco plantare, permettendo tuttavia buona
flessibilità nell’avampiede. La tomaia è in suede
con inserti in mesh molto traspiranti. L’ampio
inserto in suede sul puntale protegge le dita
e aumenta la resistenza all’abrasione. La
costruzione ADD offre un’ottima calzata dal
comfort immediato mentre la suola Vibram
è garanzia di ottimo grip per performance in
arrampicata.
GARMONT
Tel. 0423 8726
info@garmont.com

faCilissimo da utilizzare il divertimento Ha inizio
Il nuovo elettrostimolatore Compex Wireless
ottimizza la facilità d’uso nell’elettrostimolazione
professionale. È facilissimo
da impostare: niente cavi da collegare agli
elettrodi. Il dispositivo assicura maggiore
comfort e la massima libertà di movimento
senza alcun rischio di aggrovigliamento
dei cavi. Inoltre, i 50 programmi disponibili,
concepiti come parte integrante di un
piano di allenamento, sono compatibili con
l’allenamento funzionale e consentono la
combinazione dell’allenamento volontario
con l’elettrostimolazione. I programmi possono
essere usati separatamente o essere
integrati in un obiettivo per raggiungere
un traguardo specifico. È dotato di uno
schermo LCD a colori, per una migliore
visibilità e con un’interfaccia intuitiva che
consente l’accesso immediato a tutte le
informazioni. Informazioni e spiegazioni sugli
obiettivi sono direttamente accessibili
sullo schermo remoto. La posizione degli
elettrodi può essere controllata direttamente
sullo
schermo,
senza dover
consultare
un manuale.
DJO ITALIA
Tel. 02 48 463 386
it.info@djoglobal.com
for matCH & training
Il guanto Erreà dal taglio tradizionale
con cuciture esterne, palmo costruito con
lattice 4 mm tedesco soffice, è ideale
per campi in erba e sintetici. Dotato di
ampio bandage a sostegno del polso, si
tratta di un guanto di qualità studiato per
chi apprezza le cose semplici e pratiche.
Disponibile in diverse colorazioni.
ERREÀ SPORT
Tel. 0521 3102
info@errea.it
Il tavolo da Ping Pong Active è disponibile nelle due versioni da interno e da esterno,
e nei colori verde e blu. Presenta un telaio robusto in tubolare d’acciaio 30x30 ed è dotato
di cornice in metallo a sostegno del piano che per il modello da interno è in panoxil
19 mm e per esterno è in resina melaminica 6 mm. È dotato di quattro ruote completamente
manovrabili di cui due con freno, e di piedini regolabili per terreni sconnessi. La
chiusura e l’apertura del tavolo sono semplici e sicure, grazie a un sistema di blocco
automatico. Il tavolo è fornito interamente, montato e pronto per il gioco. Le misure d’ingombro
del tavolo chiuso sono 163x66x167 cm. Fas propone anche il tavolo Camping,
ideale per alberghi, spiagge, parchi, poiché completamente zincato (anche la rete è in
acciaio zincato). Piano in resina melaminica 6 mm con robustissima struttura 35 mm
zincata; è dotato di gambe tonde di diametro 80, ancorabile al suolo tramite un robusto
sistema di fissaggio.
asCiugarsi in azzurro
Da Jaked l’accappatoio degli Azzurri, in dotazione a tutte le nazionali impegnate ai
Mondiali di Nuoto di Shanghai. Capo in microfibra, dotato di ampio cappuccio e due
tasche a toppa, con bandiera tricolore ricamata sul
retro. Accappatoio estremamente sottile e leggero,
asciuga rapidamente e ha un ingombro ridottissimo,
ideale per l’utilizzo in piscina, in palestra ma
anche estremamente pratico in caso di viaggi. Venduto
in comoda confezione singola, con borsina
dotata di tracolla.
JAKED
Tel. 0331 7621
ecommercejaked@jaked.it
FAS PENDEZZA
Tel. 0346 21 164
info@faspendezza.it
57

NOVITà PRODOTTO
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iCone a Confronto
Reebok e Luisaviaroma hanno creato
una limited edition che unisce la storia con
il presente e il futuro del brand sportivo: le
iconiche Freestyle HI – simbolo dell’aerobica
anni ’80 – indossano per la prima
volta la suola hi-tech di EasyTone, scarpe
tecniche in grado di attivare maggiormente
i muscoli di gambe e glutei semplicemente
camminando, un successo globale, un
vero must-have al femminile. In pelle pieno
fiore bianca con dettagli colorati e tallone
e linguetta brandizzati, questa scarpa è
personalizzata con tocchi di colore tratti da
un’opera di Ugo Rondinone, celebre artista
multimediale svizzero/newyorkese.
materiali innovativi
semPliCi idee danno sPazio alla Creatività
Akron, azienda con sede a San Martino
Buon Albergo, in provincia di Verona,
propone il body da uomo per il triathlon.
Performante, idrorepellente, traspirante
e leggerissimo, è prodotto con materiali
utilizzati per l’alta competizione nel nuoto.
AlGate è una riduzione all’essenziale impreziosita da dettagli eleganti, raffinati e
signorili proprio come la moda italiana. Il sistema è un riuscito esempio di versatilità ed è
composto da profili in alluminio da impiegare come struttura a sé stante o da attrezzare
con schienali. StackEasy è invece caratterizzato da elementi puliti, geometrici e sobri.
L’idea che sta alla base di StackEasy è semplicissima: gambe e tubi distanziatori si montano
con boccole universali a piani in legno e vetro lasciando ampio spazio alla creatività.
UMDASCH
SHOP-CONCEPT ITALIA
Tel. 0471 958 700
uscbz@umdasch.com
REEBOK
Tel. 039 27 151
www.reebok.com
AKRON
Tel. 045 800 8563
info@akronitalia.com
morbidissimi e PratiCissimi
Gli accappatoi in microfibra per
bambino prodotti da Errerre sono disponibili
in 4 colori nelle taglie per 2, 4 e 6
anni. Realizzati con microfibra certificata
Oekotex Standard 100, che garantisce
l’assenza sul prodotto di sostanze nocive
per l’uomo o l’ambiente. Certificazione
particolarmente importante in tutti gli
articoli dedicati ai bambini. Sia l’accappatoio
che la confezione sono ricamati con
simpatici animaletti: orsetto, zebra, gatto e
ippopotamo. Di fatto la confezione, grazie
a dei comodi spallacci, si trasforma in un
divertente e utile zainetto.
ERRERRE
Tel. 035 733 531
info@errerre.eu

esClusivi benefiCi di PerformanCe
Il punto di forza di questa macchina è
lo speciale sistema di trasferimento degli
aghi brevettato dalla Santoni. Grazie alla
possibilità di trasferimento maglia si ottiene
un tessuto che mantiene un’uniformità
visiva, non si smaglia e ha un’alta capacità
di traspirazione. Un aspetto fondamentale e
indispensabile nell’abbigliamento sportivo.
La tecnologia seamless ha il grande vantaggio
di essere in grado di lavorare aree traforate in
ogni posizione del capo, includendo fori allineati
diagonalmente e perfino traforati estremamente
piccoli. È inoltre possibile lavorare
tessuti double face utilizzando filati diversi,
ad esempio polipropilene a livello interno e
cotone/lana per quello esterno. Il risultato è
un indumento sportivo decisamente funzionale
poiché si ottiene il doppio vantaggio di gestione
della traspirabilità e del comfort. Questa
macchina a 8 cadute garantisce un’alta produttività.
La gamma di finezze parte dalla 16 e
raggiunge la 24 e ciò permette la lavorazione
di filati naturali, in particolare la lana, che è
molto richiesta nell’ambito sportivo.
Nella linea Mico Running Performance è disponibile
la maglia altamente tecnica costruita impiegando diversi
tessuti dotati di tramature differenziate per favorire
un’eccezionale traspirazione e una rapida asciugatura in
funzione delle diverse zone del busto dell’atleta. Dotata
di inserti in materiale elastico per seguire perfettamente
l’anatomia e di cuciture super-piatte anti-frizione per
garantire comfort e vestibilità elevati. Le stampe hivisibility
in materiale rifrangente sono utili a proteggere
la runner in condizioni di scarsa visibilità. Della linea fa
parte anche il pantaloncino aderente corto altamente
tecnico, costruito impiegando un tessuto elastico di
poliestere. Resistente e traspirante è studiato per favorire la
rapida espulsione del sudore all’esterno. L’innovativo speciale
elastico in vita anti-frizione, superleggero ed ergonomico è
studiato per aderire senza scivolare
(grazie alla superficie interna con inserti in silicone)
MICO SPORT
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un’antiCa teCniCa Per nuove sCulture
liberi di Correre estetiCa d’autore
e garantire una vestibilità
senza alcun fastidio.
SANTONI
Tel. 030 376 711
info.santoni@santoni.com
Sampaoli Andrea Creazioni, azienda con sede in provincia di Padova, propone
le sue creazioni in bronzo. Si tratta di piccole sculture realizzate con l’antica
tecnica della “fusione a cera persa”, lavorate a mano e brunite per accentuare e
far risaltare l’effetto dei particolari all’oggetto. I soggetti rappresentano attrezzi,
strumenti e figure del proprio sport preferito. Le collezioni realizzate riguardano
gli sport di montagna, mare, pattinaggio su ghiaccio, ciclismo e motociclismo,
nonché la fauna alpina, cimeli di guerra.
SAMPAOLI ANDREA CREAZIONI
Tel. 049 9925 046
info@sampaolicreazioni.it
L’offerta dello specialista in tessuti
hi-tech per asciugarsi italiano, Spaziale
Splendy, si completa ora con collezioni
tematiche (mare e beach) caratterizzate
da nuovi motivi decorativi, modellature
originali e una serie di accessori coordinati
tra cui, di particolare rilievo, una serie
di teli mare stampati, unica per ampiezza
e varietà di temi riprodotti. Altra novità è
una linea di accappatoi semplici e raffinati
al contempo: sette varianti cromatiche per
un tema rigato importante e armonioso,
ispirato al tratto pittorico di Matisse. Una
collezione sofisticata e performante. Spaziale
Splendy è distribuito da Gil.
GIL
Tel. 02 70 636 911
marketing@spazialesplendy.it
59

RICHIEDETELO!
Edizione
2011
Catalogo Italiano dell’Articolo Sportivo - Buyers’Guide
L’Indispensabile
opera di consultazione per tutti gli operatori di settore
Copyright Edizioni Miglio srl - Divisione Annuari

LUGLIO 2011
Supplemento Economico Finanziario
di TopSport – Il Giornale degli Articoli Sportivi
FOCUS ON
Per sostenere i diritti umani, all’incanto anche una partita del Napoli in Champions League.
Ecco il miglior valore dello sport
A partire dal 3 giugno tanti amanti
del calcio hanno potuto coronare
il loro sogno di tifosi: assistere ad
una partita di Champions League
del Napoli, squadra del cuore di
tanti appassionati sportivi, in tribuna
con Aurelio De Laurentiis. Si tratta
di una delle esperienze d’eccezione
che sono state messe all’incanto
in occasione dell’asta on-line per
la difesa dei diritti umani promossa
dalla Fondazione Robert F. Kennedy
(www.rfkennedyeurope.org), in partnership
con charitybuzz.com, piattaforma
specializzata in aste charity
on-line.
L’offerta dei lotti legati al mondo dello
sport includeva anche la possibilità di
incontrare Fabio Capello, commissario
tecnico della Nazionale inglese, e
di assistere agli allenamenti del team
a Londra, soggiornando due notti
all’Hotel Cranley.
Oltre al calcio, anche musica, cinema,
arte e viaggi: ascoltare e conoscere
Andrea Bocelli, assistere agli
MTV European Music Awards a Belfast,
visitare il set del nuovo film di
Carlo Verdone, partecipare al film di
Natale a Cortina d’Ampezzo prodotto
da De Laurentiis, trascorrere un
weekend all’hotel Palazzina Grassi
di Venezia, frutto dell’ingegno di Philippe
Starck, vincere 2 biglietti per il
concerto di Elton John con accesso
Lo sport all’asta
al backstage, incontrare il sindaco di
Firenze Matteo Renzi.
Si tratta solo di alcuni dei circa 40
lotti d’eccezione che la Fondazione
Robert F. Kennedy ha messo all’asta
su charitybuzz.com.
Tanti i personaggi del mondo della
politica, dello spettacolo, dello sport
e della cultura che hanno aderito in
questo modo all’attività di raccolta
fondi destinati alla distribuzione
gratuita del manuale educativo su
diritti umani e legalità “Speak Truth
to Power: Coraggio senza Confini”,
destinato alle scuole superiori italiane.
Grazie al progetto “Speak Truth
to Power”, migliaia di studenti italiani
hanno avuto l’opportunità di incontrare
Kerry Kennedy e confrontarsi con
lei sull’importanza dell’azione individuale
per l’affermazione e la difesa
dei diritti umani.
“L’iniziativa globale Speak Truth To
Power è dedicata alla diffusione della
conoscenza e consapevolezza dei
diritti umani e mira a coinvolgere proattivamente
la comunità in una serie
di iniziative ed eventi che mettono in
contatto il lavoro dei difensori dei diritti
umani con il pubblico”, ha commentato
Kerry Kennedy, Presidente Onorario di
RFK. “Inoltre, partecipando all’asta, i
donatori avranno l’opportunità di contribuire
concretamente al sostegno
delle attività della Fondazione, facendo
esperienze divertenti e uniche.”
Lo scorso anno, una delle esperienze
che ha riscontrato maggiore successo
è stata la visita privata ai Musei Vaticani.
Tra i lotti dedicati agli amanti del
calcio, l’invito per assistere al derby
Inter-Milan con Moratti allo stadio Meazza
se lo è aggiudicato un appassionato
tifoso interista del Kuwait.
Per partecipare all’asta è stato sufficiente
iscriversi al sito www.charitybuzz.com
e lanciare la propria offerta.
Più etica nello sport
Una carta di 15 articoli per affermare
i valori etici nello sport: è la “Carta
Etica dello Sport”, presentata mercoledì
1 giugno a Firenze nell’ambito
del convegno ‘Etica e Sport’. I
punti della Carta affermano il diritto
di tutti a fare sport; definiscono la
pratica sportiva componente essenziale
nel processo educativo e considerano
il fair play elemento fondamentale
di ogni disciplina sportiva,
tanto a livello dilettantistico quanto
professionistico. Nell’assieme dei
concetti elaborati, è ribadito in continuazione
quello della condivisione
di regole comuni, del saper perdere
e del non umiliare mai gli avversari.
Secondo Salvatore Allocca, assessore
allo sport della Regione Toscana,
si tratta di un documento che dà
corpo all’idea di sport, correlata al
diritto di tutti a praticarlo.
NPD Sports Tracking Europe – Consumer
Panel Apparel e Footwear – Italy.
The NPD Group è una società di ricerche
di mercato fondata nel 1967 negli Stati Uniti, con sede a Port
Washington, NY. È attualmente presente in 19 Paesi al mondo,
e impiega più di 1100 dipendenti, offrendo consulenza e
informazioni di mercato a più di 1700 aziende clienti. Attraverso
i suoi panel, consumer on-line e retail, NPD è la fonte
principale di informazioni per il mercato dello sport. Il Gruppo
è all’avanguardia da più di dieci anni nella rilevazione di dati
per calzature, abbigliamento e attrezzature sportive.
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INSerTo ecoNomIA - Luglio 2011
Movimenti in Timberland
Timberland ha creato il posto di direttore
Europa. L’incarico è stato affidato
ad un ex dirigente del marchio, Gordon
Baird. Questi, nel periodo dal 1997 al
1999, è stato il responsabile dei mercati
britannico e scandinavo di Timberland
prima di acquisire la responsabilità
della regione Nord per adidas. In seguito,
ha occupato in particolare il ruolo di
presidente dei brand heritage presso
Wolverine (Cat, Harley Davidson) ed è
stato direttore di Shoe Studio.
Gordon Baird torna dunque a lavorare
da Timberland per guidare lo sviluppo
retail e wholesale sul Vecchio Continente.
Riferirà direttamente a Richard
O’Rourke, vicepresidente senior e responsabile
internazionale.
Intanto, sul fronte italiano, ha riaperto
a Viareggio il flagship store del brand
americano, in via Giuseppe Mazzini 26,
in corrispondenza della piazza principale
della città e a pochi passi dal celebre
lungomare.
Il nuovo store va a rafforzare così la
presenza del brand in Versilia, aggiungendosi
ai punti vendita di Massa,
al numero 11 della centralissima
via Ghirlanda, e di Forte dei Marmi: il
primo Store 2.0 europeo, inaugurato
nel giugno 2010 in Via Spinetti e fiore
all’occhiello in campo di sostenibilità e
risparmio energetico.
Sviluppato su un’area di 130 m 2 , all’interno
di un palazzo storico delle belle
arti, lo store viareggino offrirà ai clienti
l’intera gamma Timberland, compresa
la nuova linea per la barca.
LOTTO IN VERSIONE
‘STREET’
Non più solo scarpe e abbigliamento
per lo sport. Lotto varca questo confine
esordendo con una collezione
destinata esclusivamente al mercato
cinese, fatta di felpe, t-shirt, leggins,
shorts e accessori in stile street,
resa vivace da simboli iconici (teschi
e chitarre in primo piano), stelle e
colori fluorescenti. È stata battezzata
Avril x Lotto ed è prodotta avvalendosi
della collaborazione della
dinamica co-creatrice Avril Lavigne,
cantante canadese rock, in questo
caso anche portatrice di stile musicale
non disgiunto da fashion.
NEWS
Al via la 36 a edizione del Festival dello Sport
La manifestazione – svoltasi l’11 e il 12 giugno – è ormai un appuntamento
fisso per il territorio ed ogni anno attira un pubblico sempre maggiore. Al 36°
Festival dello Sport hanno partecipato oltre settanta Società Sportive in rappresentanza
di più di novanta discipline. Uno spettacolo, per chi ha potuto assistere
alle manifestazioni degli scorsi anni, praticamente unico che vede sullo
stesso campo atleti trascorrere una due giorni di sano agonismo così come
semplici sportivi che si appassionano e si cimentano in sport mai praticati.
Decine di migliaia di persone hanno affollato le zone allestite dagli organizzatori:
il retro box, la zona interna alla curva parabolica, il retro delle tribune del
rettilineo, il padiglione delle mostre, il museo ed i parcheggi. Durante la manifestazione,
l’Autodromo Nazionale Monza è diventato teatro di una sarabanda di
sano divertimento, giochi e discipline con il denominatore comune dello sport.
Ricordando che il 2011 è l’Anno europeo del volontariato, si è voluto porre
l’accento sul comune denominatore degli organizzatori del Festival dello Sport
che da anni realizzano l’iniziativa attraverso il lavoro volontario, ponendosi come
unico obiettivo la buona riuscita della manifestazione.
Grazie all’intenzione della Sias (società che gestisce l’Autodromo Nazionale
Monza) di aprire la struttura alle realtà cittadine sportive, nel lontano 1976 un
gruppo di amici pensò di organizzare un evento in favore delle Società Sportive
Monzesi: nacque la prima edizione del Festival dello Sport.
“Abbiamo sempre cercato di interpretare le esigenze del territorio guardando
al futuro – spiega Pietro Mazzo, Presidente dell’USSM – con una formula
che ha permesso anno dopo anno di veder aumentata l’entusiasta e massiccia
partecipazione del pubblico. Oggi il Festival ha raggiunto un notevole grado di
notorietà diventando uno degli appuntamenti più importanti a livello regionale.”
“Il Festival dello Sport – prosegue Mazzo – abbraccia diverse tematiche, dal
tempo libero allo sport passando per le attività assistenziali e il volontariato.
Quest’anno poi, anche noi abbiamo cercato di innovarci, di proporre una nuova
immagine nel contesto tecnico-organizzativo della manifestazione. Siamo convinti
di aver fatto un buon lavoro.”
Dainese accelera nel retail
Consolida il suo network distributivo in Italia ed Europa Dainese, che inaugura i D-
Store a Catania, Dardilly in Francia e Stuttgart in Germania e ha in piano due ulteriori
opening in Russia. Per quanto riguarda il Far East, dopo i monomarca di Bangkok
e Seoul, aperti a fine 2010, le prossime tappe dell’espansione del brand vicentino
saranno Kyoto, Nagoya e Odaiba Tokyo in Giappone e Manila, nelle Filippine.
Infine, il marchio specializzato in abbigliamento per motociclismo torna negli Stati
Uniti, dove è presente con dei monomarca a Orange County, San Francisco e Chicago.
A breve sbarcherà infatti a Dallas con un corner.
Sergio Tacchini riedita McEnroe
Mentre a Parigi andava in scena il Roland Garros, Sergio Tacchini faceva rivivere
la storia del tennis con due capi iconici indossati da uno dei tennisti più famosi al
mondo: John McEnroe.
Si tratta della Polo Super Mac, disegnata per lui nei primi anni Ottanta per sostituire
la Young Line. La grafica e i dettagli restano quelli originali, con le righe Sergio
Tacchini tracciate orizzontalmente sul petto e il collo calato in perfetto stile eighties,
mentre la novità è il pregiato cotone piquet che la rende attuale e ricercata.
Il secondo capo rieditato è la felpa Ghibli, che appartiene alla linea omonima nata
negli stessi anni come divisa ufficiale della squadra US di coppa Davis, della quale
McEnroe fu assoluto protagonista. Le applicazioni nel giro manica sottolineano la
costruzione raglan, tipica dell’abbigliamento sportivo di quegli anni e utilizzata per
facilitare i movimenti degli atleti. Il tessuto scelto è quello originale, il polycotton,
mentre il fit è completamente rivisitato in chiave moderna.

Nazionale in Fiat,
fuorché in partita
Dopo l’accordo di sponsoring con
Yamaha, Fiat Auto ne firma un altro,
questa volta con la Nazionale italiana
di calcio. Il comunicato che lo rende
noto non fa cifre, precisa solo che il
logo Fiat comparirà sull’abbigliamento
sportivo dei giocatori convocati
dalla Federazione Italia Gioco Calcio
in occasione di eventi di carattere
internazionale, escluse le maglie ufficiali
di gioco. Nel contratto (firmato
dal direttore generale della Federcalcio
Antonello Valentini, dal direttore
marketing della casa automobilistica
torinese Paolo Gagliardo, dal direttore
alle vendite e sponsorizzazioni Fiat
Rino Drogo) risulta anche che si tratta
di una sponsorizzazione allargata
ai giocatori impegnati nelle partite di
qualificazione per l’inserimento nelle
squadre partecipanti ai campionati
europei e mondiali.
Come sarà The Brandery 2011
Si chiama “The hot spot” la quinta edizione di The Brandery,
Salone per la moda urbana e contemporanea organizzato
da Fira Barcelona nello storico quartiere fieristico
del Monjuic, già noto ai professionisti del settore per aver
ospitato in più occasioni il Bread & Butter. Dal 13 al 15
luglio, dunque, Barcellona si riconferma capitale della
moda giovane e informale, e lo fa raccontando il mondo del
Fashion, del Denim e dello Sport&Street con una serie di
iniziative volte a creare non solo una piattaforma d’affari per
il mercato spagnolo, ma un vero e proprio ponte d’accesso
all’Europa del Sud. Oltre alla tradizionale parte espositiva,
che presenterà le novità di brand internazionali sia già affermati
sia emergenti, un importante programma di incontri
privati B2B metteranno in contatto espositori e distributori
provenienti da più Paesi, ospitati da Fira Barcelona.
Ritornano a grande richiesta, le sfilate: questa volta su
un catwalk-ring sopraelevato che stupirà i visitatori. E poi
workshop e convegni con esperti di moda, comunicazione,
social media e distribuzione. Ma The Brandery non si ferma
alla parte fieristica: un’intera area del padiglione, infatti,
sarà aperta anche ai visitatori non professionisti, con una
serie di mostre, eventi, djset, ristoranti, mostre e iniziative
a cura dei brand più consolidati che vogliono rivolgersi al
cliente finale in uno spazio gratuito e aperto anche di sera.
Sarà il Brandtown: Barcelona Fashion Xperience. Infine,
The Brandery sarà presente in tutta Barcellona, grazie alla
seconda edizione del concorso che premia la vetrina più
moderna e sensazionale: è il Windows on Summer Holidays.
Dopo gli oltre 16.000 visitatori di gennaio, la capitale
catalana è pronta a vivere tre giorni all’insegna della moda
urbana e contemporanea.
NEWS
Piani di espansione
per Kappa
Il licenziatario francese del marchio italiano
Kappa sviluppa un piano d’espansione.
La holding francese Sport Finance,
nel cui portafoglio sono contenuti la
titolarità del marchio australiano dello
sportswear Insight e la licenza per produrre
e distribuire il marchio italiano di
abbigliamento sportivo Kappa, oltre che
in Francia, Belgio, Svizzera, Spagna e
Portogallo, rafforza la propria struttura
con il sostegno finanziario della società
di capitali Avenir Entreprises. Si tratta di
un’operazione che sostiene un concreto
piano di sviluppo aziendale presentato
dall’azionista di maggioranza di Sport Finance,
Francois-Xavier Chupin, il quale a
tale proposito ha detto: “I nostri mercati
di riferimento offrono un reale potenziale
d’espansione. Contiamo di chiudere il
2011 con un giro d’affari valutato 70 milioni
di euro, pressoché decuplicato se
facciamo il raffronto con il 2005.”
INSerTo ecoNomIA - Luglio 2011
Fila acquista due
brand del golf
L’ex marchio italiano Fila di proprietà
coreana dal 2007, è in procinto di acquistare
per 1,2 miliardi di dollari (850
milioni di euro) due aziende operanti
nel mondo del golf: Titlest (mazze e
palline) e FootJoy (scarpe e guanti).
Entrambe appartengono attualmente
alla Acushnet, società del Gruppo
americano Fortune Brand, che nel
marzo 2010 aveva anche ceduto a
Puma il marchio Cobra, leader nei settori
dell’abbigliamento e delle attrezzature
per il golf. L’operazione avviene
con il supporto dei fondi in investimento
Mirae Asset Private Equity, The
National Pension Service of Korea e
il contributo della Korea Development
Bank. Tutti convinti che il golf sia uno
sport in forte espansione mondiale e
che tra i primi mercati da conquistare
ci siano Cina, India e altri Paesi emergenti
asiatici.
Olimpiadi decisive per adidas
Adidas, seconda maggiore azienda mondiale dell’abbigliamento
e della calzatura per lo sport, considera le
Olimpiadi Estive di Londra 2012 un’occasione unica
per cercare di colmare, in Inghilterra, il gap impostole
dal concorrente Nike. Il gruppo tedesco delle tre strisce
controlla attualmente circa il 15% del mercato britannico,
valutato globalmente 4,3 miliardi di sterline (4,9
miliardi di euro), mentre Nike lo sopravanza di quattro
punti percentuali. Adidas, che di questa edizione olimpica
sarà sponsor ufficiale, come lo fu in occasione della
disputa dei mondiali di calcio in Sudafrica nel 2010, ritiene
– facendo paralleli – che l’evento dovrebbe influire
positivamente sul suo reddito per almeno cento milioni
di sterline (114 milioni di euro). “Un risultato – afferma il
presidente Herbert Heiner – che ci consente di azzardare
la previsione del superamento di Nike entro il 2015.”
Bembridge direttore
alle vendite Emea
Duncan Bembridge è stato designato nuovo direttore alle
vendite dei prodotti The North Face in Europa, Medio Oriente
e Africa (Zona Emea). L’incarico lo impegna a sviluppare
strategie di marketing e a occuparsi della distribuzione
delle calzature e delle attrezzature, escluso l’abbigliamento.
Ex giocatore semiprofessionista di calcio e cricket, grande
appassionato di ciclismo, Brembridge porta con sé esperienze
maturate presso adidas e presso il produttore inglese
di scarpe, soprattutto anfibie, Dr Martens.
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INSerTo ecoNomIA - Luglio 2011
Marketing al servizio
degli azzurri dello sci
Si è svolto a Novarello il 30 e 31
maggio 2011 il primo incontro formativo
dedicato ai personaggi di vertice
delle squadre nazionali di sci alpino,
atleti e allenatori, a cui partecipano
strutture universitarie di eccellenza
e sportivi ed esperti in diversi settori
dello sport e della comunicazione.
L’incontro, organizzato dalla Federazione
Italia Sport Invernali e dal Pool
Sci Italia, ha permesso agli atleti di
migliorare la propria attività grazie ad
un uso più razionale dei media e ad
una maggiore conoscenza del proprio
ruolo.
Sport Icons nasce dalla necessità
delle aziende del Pool Sci Italia e della
Federazione Italiana Sport Invernali
di ottimizzare l’investimento sugli
atleti e sulle squadre nazionali, campioni
che giocano un ruolo essenziale
nella promozione degli sport della
montagna e del turismo invernale.
Nel progetto degli organizzatori c’è la
volontà di trasformare Sport Icons in
un appuntamento annuale di approfondimento
e crescita, sviluppando
nuovi temi anno per anno.
La FISI e il Pool sono i promotori
dell’incontro sviluppato con la stretta
collaborazione del Master SBS (Strategie
per il Business dello Sport) e
della Scuola di Comunicazione della
Università IULM.
Sotto la guida di Giovanni Bruno (Responsabile
dei servizi sportivi Sky Tv),
gli atleti si sono improvvisati telecronisti
e al tempo stesso intervistatori,
mandando in onda servizi in diretta
da Novarello. Servizi che è possibile
vedere anche sui siti fisi.com,
poolsciitalia.it e sporticons.pro. “Si
è trattato di un’iniziativa di estrema
importanza – ha detto il presidente
Giovanni Monzenti – in cui la Federazione
Italiana Sport Invernali crede
molto e auspica che si ripeta annualmente;
ringrazio il Pool Sci Italia per
averla ideata e promossa.” “Siamo riusciti
– ha dichiarato a sua volta Augusto
Prati, presidente del Pool Sci
Italia – a fornire agli intervenuti nozioni
che li aiuteranno a valorizzarsi nel
ruolo di testimonial che svolgono per
le aziende che supportano le squadre
nazionali di sci alpino.”
NEWS
Malissimo in Giappone, benissimo altrove
L’anno fiscale 2010/2011 del gruppo giapponese Mizuno, rappresentato in
Italia dalla società Alto di Beinasco in provincia di Torino, è stato chiuso lo
scorso 31 marzo con il bilancio in attivo del 10%, a dispetto del forte calo
delle vendite sul mercato domestico (-75%). Hanno contribuito a realizzarlo
la forte crescita delle vendite nelle due Americhe (+16%), il 2% in Asia e
un incredibile +20% in Europa. L’ammontare del fatturato globale supera i
150 milioni di yen, corrispondenti a 1295 milioni di euro. Mizuno, fondata
nel 1906, la cui base produttiva è a Osaka, è un brand leader mondiale di
attrezzature, scarpe e abbigliamento per lo sport dal 1906.
Havaianas e Conservation
International per l’ecosistema
marino
Havaianas crea una collezione che testimonia
il suo amore per il pianeta,
grazie al connubio con Conservation
International, che si pone l’obiettivo di
proteggere gli ecosistemi marini della
regione di Abrolhos, 60 km a sud
di Bahía (Brasile), dove si trova la più
grande biodiversità sottomarina del sud
dell’Atlantico.
Al fine di far conoscere l’associazione
al mondo, Havaianas ha realizzato per la
collezione SS 2011 una capsule collection
di tre flip flops, Conservation International,
con colorazioni diverse, le cui
tiras trasparenti evocano la limpidezza
delle acque di Abrolhos e le cui grafiche
ripropongono sulle suole l’eterogeneità
dei suoi fondali marini e le innumerevoli
specie autoctone di pesci ed alghe, uniche
al mondo.
Il 7% del ricavato delle vendite delle flip
flops Conservation International consentirà
di finanziare varie attività a sostegno
della protezione dell’ecosistema marino
di Abrolhos.
Mammut Sports Group
si trasferisce
Mammut Sports Group, brand svizzero
specializzato nella produzione di attrezzature
per il trekking e l’alpinismo,
distribuito in Italia da Socrep, annuncia
di avere iniziato in Germania, a Wolfertschwenden,
a una quindicina di
chilometri dalla città bavarese di Memmingen,
la costruzione di un centro
amministrativo e logistico su 44.000
metri quadrati di terreno, 2000 dei quali
saranno adibiti a uffici, 8000 a magazzino.
Saranno investiti 22,5 milioni
di euro e i lavori dovrebbero terminare
nel 2012. “Concentrando i servizi in
un Paese della Comunità Europea –
precisano dall’azienda – elimineremo,
nell’area dei 27 Paesi che la formano,
il problema delle burocrazie doganali e
delle tasse sull’export; velocizzeremo e
miglioreremo il servizio di fornitura anche
alla nostra clientela nel resto del
mondo, a cominciare da quelle nordamericana,
giapponese e coreana.” Le
attuali sedi Mammut in Svizzera e Germania
saranno anch’esse trasferite a
Wolfertschwenden.
Pitti amplia l’area sport
Il Cavaniglia non basta più? Pitti Uomo 80 amplia l’area Sport & Sport.
I grandi brand dello sportswear, in particolare quelli che stanno registrando risultati
in crescita, investono in modo sempre più consistente su Pitti Uomo, a dimostrazione
della sempre maggiore importanza riconosciuta a questa fiera, come
luogo ideale per presentare collezioni, nuove iniziative e proposte di lifestyle
globale. Per rispondere a questa richiesta, Pitti ha ampliato l’area dedicata alla
sezione Sport & Sport, aggiungendo al tradizionale Cavaniglia il padiglione delle
Ghiaie. Grazie a questa decisione è stato possibile accogliere le richieste di più
ampi spazi espositivi avanzate da G-Star Raw, Gant, Henry Cotton’s, Scotch &
Soda, WP Lavori in Corso e, naturalmente, fare posto ad anteprime mondiali e a
rientri importanti, vedi il caso BasicNet, titolare dei marchi K-way, Kappa, Robe
di Kappa, Superga e altri. Ricordiamo che Pitti Uomo 80 ha aperto i battenti
il 14 giugno per chiuderli quattro giorni dopo, nella location della Fortezza da
Basso a Firenze.

Federico Delunas è il nuovo direttore
generale di Bunch – realtà
cui fa capo il brand di surfwear e
beachwear Bear. Il manager dovrà
affrontare ambiziosi obiettivi, quali
l’aumento del fatturato da 10 a 20
milioni di euro entro tre anni e un
piano di sviluppo retail, che punta a
incrementare da 500 a 700 i punti
vendita dove il marchio è presente.
Al via anche sponsorizzazioni e
campagne di comunicazione. Da
un lato, l’azienda intende rinnovare
e rafforzare la rete distributiva di
Bear, soprattutto nei mercati europeo
e statunitense, dall’altro, focalizzare
l’attenzione su una più intensa
pianificazione pubblicitaria e di
marketing. Inoltre, con l’obiettivo di
consolidare l’immagine nel settore
degli sport estremi, il marchio supporterà
le surf school più importanti
d’Italia e promuoverà diverse attività
nell’ambito delle Iniziative oceaniche,
istituite in tutto il mondo dalla
fondazione SurfRider.
NEWS
INSerTo ecoNomIA - Luglio 2011
Bunch, nuovo
BERGHAUS e il trekking benefico
direttore generale Nell’ottobre 2010 Berghaus ha soste-
Golf Europe rimanda al 2012
La prevista edizione di Golf Europe, fiera
che avrebbe dovuto svolgersi a Monaco
di Baviera dal 28 al 30 agosto prossimi, è
stata rimandata a data da definirsi. Messe
Muenchen spiega in un comunicato che
l’industria del golf sta subendo radicali
cambiamenti nel corso dei quali i retailer e
i produttori riconfigurano le loro posizioni
sul mercato. Questi cambiamenti, sempre
secondo Fiera di Monaco, sono principalmente
il risultato della crisi economica che
influisce anche sul mercato europeo del
golf. Ad aggravare la situazione c’è uno
spostamento dei budget pubblicitari verso
l’Asia, dove la domanda è in crescita.
Klaus Dittrich, Chairman & Ceo di Messe
Muenchen precisa: “Stiamo ridisegnando
il progetto espositivo Golf Europe in stretta
cooperazione con le aziende, per tornare
a proporlo con un format più attuale.
Sviluppare il nuovo orientamento strategico
richiederà tempo, il che vuol dire che
l’Expo è rimandata a data a definirsi.”
Segnali di disinteresse da parte degli
operatori si erano già registrati l’anno
scorso, quando la manifestazione aveva
fatto registrare un calo di presenze.
nuto un progetto benefico d’alto rilievo
lanciato da alcune delle celebrità più
note del Regno Unito.
L’attrice Denise van Outen, la presentatrice
radiotelevisiva Fearne Cotton,
le pop star Alexandra Burke e Gabriella
Cilmi, e la presentatrice televisiva
Amanda Byram hanno camminato attraverso
le Ande fino al sito archeologico
di fama mondiale di Machu Picchu,
in Perù. Ad accompagnarle, sei donne
affette da carcinoma alla mammella.
Tutte insieme, hanno raccolto la sfida
per sensibilizzare l’opinione pubblica
sulla malattia, sul fatto che può essere
sconfitta e che non deve impedire
a chi ne è colpito di condurre una vita
attiva.
Durante l’impresa, le escursioniste hanno
raccolto fondi per l’ente benefico
Breast Cancer Care, che fornisce una
vasta gamma di servizi di supporto alle
donne con carcinoma alla mammella. Il
gruppo è riuscito a raccogliere la stupefacente
somma di 100.000 sterline a
favore dell’ente benefico, e tutte le partecipanti
hanno conseguito il loro obiettivo:
raggiungere Machu Picchu.
Tutte le partecipanti indossavano
prodotti della collezione donna di
Berghaus in varie tonalità di rosa o viola,
il colore simbolo degli enti di beneficienza
di tutto il mondo impegnati a
supportare la lotta contro il carcinoma
della mammella.
L’organizzazione dell’evento è stata coadiuvata
da Charity Challenges, una
società che organizza numerose iniziative
di vasta risonanza simili a questa, e
con la quale Berghaus ha collaborato in
stretto rapporto.
Fisi e Kappa insieme per i prossimi sette anni
La Fisi e BasicNet, azienda piemontese proprietaria tra gli altri del brand Kappa,
hanno presentato a Torino un accordo di sponsorizzazione che vedrà il noto marchio
dei due ragazzi di schiena vestire tutte le nazionali degli sport invernali per i
prossimi sette anni. Lo storico accordo, all’insegna dell’italianità e del tricolore, è
stato illustrato nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato,
tra gli altri, il presidente della Federazione Italiana Sport Ivernali Giovanni Morzenti,
il presidente di BasicNet Marco Boglione e l’amministratore delegato del gruppo
Franco Spalla. “Era da più di 30 anni, fin da quando siamo entrati nel mondo dello
sport, che avevamo il desiderio di vestire la nazionale italiana di sci e finalmente ci
siamo riusciti – ha commentato il presidente del gruppo BasicNet –. Con questo
accordo vorremmo lanciare il nostro marchio in grande stile anche a livello internazionale
e speriamo di poter dare qualcosa in più agli atleti delle varie nazionali, oltre
che a livello di stile ed eleganza, anche dal punto di vista tecnologico.”
“Con BasicNet è stato amore a prima vista. Abbiamo preferito un contratto di sponsorizzazione
più lungo del solito, sette anni invece dei canonici tre, pur di avere
un fornitore tecnico unico per tutte le discipline sportive e soprattutto affinché ci
venga garantito il massimo sforzo in termini di ricerca dei materiali – ha spiegato il
presidente della Fisi Giovanni Morzenti –. Ora la palla passa agli stilisti di BasicNet,
che si dovranno confrontare con i nostri tecnici e con gli atleti delle nazionali per
preparare, entro l’inizio delle gare di Coppa del Mondo, del materiale bello e performante,
anche sfruttando l’esperienza acquisita negli anni scorsi.” BasicNet, che
attualmente veste altre sette federazioni sportive italiane oltre alla Fisi (scherma,
rugby, golf, judo, karate, motociclismo e canottaggio), entrerà negli sport invernali
con il marchio Kappa, anche se in futuro potrebbe allargare la collaborazione con
la federazione anche con altri storici brand, da Anzi Besson a K-way. Ancora top
secret i colori e la linea delle nuove tute da sci, ma pare certa la comparsa della
scritta “Italia”, che spiccherà a caratteri cubitali insieme a un tricolore. Anche a
livello tecnico e di materiali, in largo Maurizio Vitale a Torino sono già al lavoro
per mettere a disposizione degli azzurri tute leggerissime, termiche e performanti.
Soddisfatti anche i tecnici delle nazionali (tra i quali Gianluca Rulfi dello sci alpino,
Antonio Tartaglia del Bob e Alberto Monticone dello sci velocità) e gli atleti azzurri
presenti (Max Blardone, Dominik Paris, Matteo Marsaglia, Giovanni Borsotti, Hagen
Patscheider, Simone e Ivan Origone) che hanno potuto prendere contatto con
la struttura a loro dedicata da BasicNet e confrontarsi su materiali e forniture.
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INSerTo ecoNomIA - Luglio 2011
Comprare per aggredire i mercati
emergenti. Stavolta è il turno del
gruppo americano VF Corp, che annuncia
di aver perfezionato un importante
accordo per acquisire la totalità
dell’azienda sua connazionale Timberland,
sempre controllata dalla famiglia
fondatrice Swartz. In un comunicato
congiunto, le due aziende annunciano
che la transazione dovrebbe essere
operativa a partire dal 3° trimestre
dell’anno in corso. Nell’operazione, il
valore di Timberland è stato fissato a
non meno di 2 miliardi di dollari (1,4
miliardi di euro), vale a dire 43 dollari
per azione. L’acquisizione tuttavia
deve ancora ottenere il definitivo
semaforo verde dagli azionisti e dalle
autorità.
VF dovrebbe in questo modo arrivare
a generare nel suo insieme ben 10
miliardi di dollari di fatturato, di cui la
metà realizzata con la sua divisione
outdoor e action sports (The North
Face, Vans, Lucy, Napapijri, Kipling).
“Il marchio Timberland è sinonimo di
calzature e di abbigliamento per ambienti
esterni di grande qualità” che
“completeranno perfettamente il posizionamento,
alto di gamma ma più
tecnico, del brand The North Face”,
si è rallegrato Eric Wiseman, PDG di
VF Corporation. Nel frattempo, il gruppo
entra su nuovi mercati con Smartwool.
Questa società, acquistata nel
2005 da Timberland, è specialista
nel tessile-abbigliamento, e propone
capi a base di lana di alte prestazioni
(con proprietà anti-traspiranti ed antiodoranti).
La direzione di VF punta su crescite
annue del 10% per Timberland, grazie
soprattutto alle sinergie in termini
di piattaforme estere e di retail. Le origini
di Timberland risalgono all’inizio
del XX secolo come Abington Shoe
Company, di Abington, Massachusetts,
azienda di cui, nel 1952, Nathan
Swartz e la sua famiglia acquistano
la metà delle azioni. Il marchio attuale,
con il nome Timberland appunto,
è però nato nel 1973, quando viene
creato il primo modello di calzatura
impermeabile.
Nel 2010, il brand statunitense ha realizzato
circa il 25% delle sue vendite
con i vestiti e gli accessori. Una quota
che è destinata a crescere. L’America
VF compra Timberland
NEWS
del Nord e l’Europa contano rispettivamente
per il 45% e il 41% dell’attività di
Timberland. L’Asia per il momento vale
solo poco più del 13%. Per il 2011, le
vendite totali dovrebbero superare gli
1,6 miliardi di dollari USA, contro i circa
1,4 miliardi nel 2010.
Con questa nuova incorporazione nel
settore degli sport all’aperto, questo
settore di mercato sta continuando a vivere
la fase di concentrazioni industriali
che ha visto iniziare tempo fa con Asics
(che nell’estate del 2010 ha acquistato
Haglöfs, marchio scandinavo), e proseguire
con PPR (che recentemente ha
lanciato un’OPA su Volcom, brand americano
di action sports). Sono ancora
molti i marchi di outdoor, spesso rimasti
di dimensioni medie ed indipendenti,
che suscitano parecchi desideri fra le
aziende di taglia maggiore.
Quiksilver promuove
la Green Campaign
Ispirandosi allo slogan “Don’t Destroy
What You Came To Enjoy”, Quiksilver
Group ha dato il via a una campagna
che lo impegna, per il secondo anno, a
intraprendere una serie di attività che
spaziano dall’eco-design alla gestione
ambientale, fino agli eventi sportivi organizzati
da associazioni che si prefiggono
lo stesso obiettivo della difesa
delle risorse idriche. La nuova green
line esposta nelle vetrine e all’interno
degli store del gruppo simboleggerà,
a partire da giugno, l’impegno assunto
dal brand americano di devolvere
un euro alla causa in relazione a ogni
articolo venduto delle serie friendly
(snowboarding e skating) firmate Roxy
e Quiksilver. La prima edizione della
Green Campaign aveva consentito
l’elargizione di 80.000 euro.
Primaloft potenzia il suo sales team
PrimaLoft ha annunciato la nomina di Bartosz Lassak nella posizione di Sales
Agent per l’Europa dell’Est e la Russia. Bartosz sarà responsabile per le vendite
e il marketing in Polonia, nella Repubblica Ceca e in Russia, un’area vasta
e dalle grandi potenzialità. Già proprietario dell’agenzia di comunicazione
Escape – attiva in questi tre Stati – Bartosz darà inoltre impulso alle relazioni
con i media locali, accanto all’implementazione di attività orientate al servizio e
al potenziamento della rete di dettaglianti PrimaLoft.
Laureato in Economia e Management nonché specializzato nella Gestione delle
Risorse Umane, Bartosz ha collaborato a lungo con W.L. Gore & Associates
come Sales Representative e, più recentemente, come Country Retail Marketing
Manager, maturando una conoscenza profonda del settore della vendita al
dettaglio nei Paesi est-europei. Appassionato di outdoor e sport all’aria aperta,
nel suo tempo libero ama dedicarsi al mountain biking, al ciclismo, al cross
country.
Deckers outdoor acquista Sanuk
Deckers Outdoor Corporation ha acquistato per 120 milioni di dollari (84 milioni
di euro) la società Sanuk USA LLC, come pure la C.&C. Partners LTD, la licenziataria
esclusiva di Sanuk per gli USA, l’Europa e il Canada.
“Sanuk rappresenta un complemento ideale per la nostra famiglia di brand. La società
ha un business vantaggioso e ben avviato e possiede una cultura d’azienda
simile alla nostra. Questo ci consentirà di ottenere sostanziali opportunità di crescita,
in particolare sul mercato degli action sports, dove Sanuk possiede un’ampia
e fedele clientela. La sua collezione di prodotti completa il nostro portfolio
con un investimento limitato, ed inoltre il marchio possiede secondo noi un vero
potenziale internazionale.”
Nel 2010, Sanuk, nome che significa “fun” in tailandese, ha realizzato 43 milioni di
euro di fatturato. Il marchio, creato nel 1997, può contare su 1700 rivenditori in 40
Paesi tra specialisti del surf e dell’outdoor, così come su catene quali Nordstrom o
Dillars. In termini di visibilità, si appoggia sulla sponsorizzazione di surfer, canoisti
e alpinisti.
La Deckers outdoor corporation ha fatto registrare invece 100 milioni di euro di
vendite nel suo primo trimestre 2011, chiusosi il 31 marzo.

North Sails cresce
Una crescita organica e collezioni sempre più ricche e articolate, che a fine 2010
hanno generato 70 milioni di euro di fatturato, spinge North Sails, brand di Tomasoni
Topsail di Rapallo, a potenziare il mercato interno e a guardare nella direzione
di un futuro ancor più internazionalizzato. Per quanto riguarda l’anno commerciale
in corso l’indicatore delle vendite fa intendere che il giro d’affari crescerà del 5%.
L’export è attualmente attestato sul 20%, ma secondo le stime è avviato a crescere
fino al 40% nel giro di qualche anno. North Sails, nato per essere marchio
leader negli sport della vela, si è via via trasformato, fino a diventare importante
anche nell’abbigliamento lifestyle outdoor di diverse altre discipline sportive. Le
sue collezioni coprono il 65% del mercato maschile, il 25% del femminile e il 10%
di quello dedicato al bambino. In Italia i prodotti North Sails si trovano presso
circa 300 retailer generici e 350 specializzati nel servire la tenera età. “In Italia,
il nostro obiettivo primario – precisa il marketing consultant di Tomasoni Topsail,
Federico Repetto – non è orientato ad allargare l’attuale piattaforma distributiva,
il programma che stiamo sviluppando è soprattutto finalizzato a garantire ottimi
livelli di sell-out.”
Foot Locker a gonfie vele
Foot Locker sta affrontando il 2011
con performance al di sopra delle
previsioni. Per il primo trimestre
dell’anno il distributore di footwear e
sportswear ha pubblicato risultati in
crescita del 13,3%, a 1 miliardo di
euro (+12,8% a negozi comparabili).
Buoni risultati, che rappresentano i
primi effetti concreti del piano strategico
su cinque anni avviato a marzo
2010. L’obiettivo è quello di incrementare
del 22% le vendite, soprattutto
ampliando l’offerta di calzature
running e incrementando l’offerta di
abbigliamento. Foot Locker attualmente
può contare su 3420 negozi
in 22 Paesi del Nordamerica, in Europa,
in Australia e in Nuova Zelanda
e 27 punti vendita in franchising in
Medio Oriente e in Sudcorea.
I retailer napoletani
fanno gruppo
Da mercoledì 2 giugno 2011 esiste a
Napoli e provincia un’associazione aderente
alla Confcommercio, costituita per
tutelare gli interessi della categoria dei
negozianti di articoli sportivi, generici o
specializzati nei diversi comparti merceologici.
L’avvio ufficiale dell’attività della
neo costituita associazione è avvenuto
con l’elezione del presidente (Pietro
Russo) e del consiglio direttivo composto
da Michele D’Anna (Vicepresidente
vicario), Raffaele Maresca, Claudio Grillo
e Francesco Vivolo (Consiglieri), che
resterà in carica per un quinquennio.
NEWS
Puma proprietaria di Dobotex
Puma, che possiede da due anni il
50,1% delle azioni dell’olandese Dobotex,
società sua licenziataria per le calze
e la biancheria intima, acquisterà a
gennaio 2012 – per un ammontare non
comunicato – il restante 49,9%.
Un’operazione finanziaria qualificata
come “societaria” da Puma, che ha anche
nominato Nina Nix, attuale direttrice
globale degli accessori e delle licenze
Puma, direttrice generale di Dobotex.
Un posto che occuperà a partire dal 1°
gennaio prossimo.
Lafuma chiude un buon semestre
INSerTo ecoNomIA - Luglio 2011
Universo Sport si
finanzia per crescere
Il Fondo Toscana Venture, gestito
da Sviluppo Imprese Centro Italia
(SICI) entra nel capitale di Universo
Finanziaria, investendo 800.000
euro. Universo Finanziaria, si legge
in un comunicato, detiene il 73,12%
di Universo Sport, società attiva
nella distribuzione e produzione di
abbigliamento e articoli sportivi. Nel
2010, Universo Sport ha chiuso
l’anno con il fatturato ammontante a
45 milioni di euro. L’ingresso di Sici
è avvenuto attraverso l’acquisizione
di azioni e la sottoscrizione di un
prestito obbligazionario convertibile.
Commentando l’operazione, Fabrizio
Buzzatti – direttore generale
di Sici – dice che “Al termine del
piano industriale, nel cui contesto è
prevista l’apertura di altri otto punti
vendita nel prossimo triennio (attualmente
sono quindici), Universo
Sport potrebbe aver raggiunto una
massa critica tale da consentirne
la quotazione in borsa.” Ritorniamo
a Toscana Venture: è un fondo mobiliare
chiuso, creato per sostenere
imprese non quotate nei mercati regolamentati,
intenzionate a sviluppare
progetti d’espansione.
Al via Arena North America
Con la costituzione della business unit Arena North America, la label legata
all’universo dello swimwear fa il proprio ingresso diretto negli Stati Uniti. La
decisione fa seguito a un anno di risultati positivi ottenuti dal business partner
Arena Swim Usa, società guidata dal manager Tim McCool, cui oggi è affidato
il ruolo di vice presidente della neo costituita realtà.
Dal gennaio del 2009 a oggi, McCool ha gestito i diritti di distribuzione
esclusiva, vendite, marketing e merchandising per i prodotti della label, operando
sotto l’ombrello organizzativo della holding Gathering Storm. Il legame
di Arena con gli Stati Uniti risale a poco meno di 40 anni fa, quando il fondatore,
Horst Dassler, decise di eleggere la leggenda americana nel nuoto,
Mark Spitz, ad ambasciatore della ricerca, sviluppo e filosofia di marketing
dell’azienda.
L’attuale presenza nel mercato d’oltreoceano della società, di recente passata
nelle fila del fondo di private equity Riverside, è legata a una serie di partnership
con nuotatori di livello internazionale.
Il buonumore torna in casa Lafuma. Cresce il fatturato a 122,4 milioni di euro e
l’azienda fa utili. Non accadeva dall’esercizio 2007/2008. Il primo semestre 2011 si è
chiuso con l’utile attestato su 700.000 euro, contro la perdita di 2,5 milioni registrata
l’anno scorso nello stesso periodo. E, notizia delle notizie, il sell-in riferito ai prossimi
terzo, quarto trimestre e ai primi tre mesi del 2012 dà segnali di risultati ancora più
significativi, dovuti al ritorno di interesse del retail sul marchio Lafuma (comparto
Grand Outdoor) e dei prodotti Eider e Millet per la montagna.
67

68
INSerTo ecoNomIA - Luglio 2011
NEWS
Falke affida lo sport a Oliver Bogatu
Falke vuole far crescere la propria
collezione Sport. Il produttore tedesco
in origine specialista di calzature
(e attuale proprietario di Burlington),
ha creato il posto di direttore della
divisione ESS (acronimo che sta per
Ergonomic Sport System). Questo
nuovo incarico è stato affidato a Oliver
Bogatu.
Il manager si occuperà dunque di
un’ampia offerta di prodotti (calze, indumenti
intimi tecnici e abbigliamento)
dedicata essenzialmente allo sci,
al running, al trekking e alla bicicletta.
Riferirà a Dietmar Axt, membro del
direttorio di gestione incaricato della
distribuzione.
Falke, storicamente fabbricante e rivenditore
di articoli di maglieria, non
ha mai cessato di puntare ad allargare
il suo target e soprattutto di penetrare
nel segmento occupato dalla svizzera
Odlo. Oliver Bogatu è stato fino a
marzo il responsabile delle attività tedesche
di Vente-Privée.com, per poi
lasciare precipitosamente l’azienda
francese. Da Falke, sarà incaricato di
gestire tutti i circuiti di distribuzione,
ma anche l’export, con l’Europa come
priorità.
Li Ning perde quote di mercato
Il Chief operating officer e il Chief marketing officer, oltre al responsabile della
sezione e-commerce si sono dimessi da Li Ning e il valore delle azioni del colosso
cinese, produttore e retailer di calzature e abbigliamento per lo sport, è
sceso al minimo delle quotazioni in borsa nelle ultime tre settimane. Nel darne
notizia il portavoce della Li Ning Co Ltd sostiene che la defezione ai massimi
posti di comando non determinerà conseguenze, ma in altre sedi si rileva che
gli investitori cominciano a ritenere l’attuale direttivo incapace di realizzare il
maxi-progetto d’espansione, avviato oltre che in Cina negli Stati Uniti/Canada
e in Europa. Nella sola Cina, Li Ning (ex ginnasta vincitore di tre medaglie
d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984), possiede attualmente 8300
punti vendita, che dovrebbero diventare 9400 entro il 2013. Nei primi due
trimestri del 2011 il gruppo ha registrato un calo di fatturato pari al 16% e
non si sa che cosa potrà accadere nel secondo semestre, pur essendo bene
avviato il relativo sell-in. Preoccupano anche il maggiore costo delle materie
prime (soprattutto del cotone) e della produzione, in questo caso dovuto ai
miglioramenti salariali della manodopera locale; la concorrenza di Nike e adidas,
difficile, per non dire impossibile, da contrastare.
Enrico Banci
tra i nuovi Cavalieri del Lavoro
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato i decreti con
i quali, su proposta del ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani,
di concerto con il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali,
Francesco Saverio Romano, sono stati nominati 25 Cavalieri del Lavoro.
Sono l’eccellenza dell’imprenditoria italiana da Nord a Sud, un’ulteriore
e importante testimonianza di un Paese che lavora e si impegna per la
crescita e il rilancio dell’economia. Tra questi spicca il nome di Enrico
Banci, presidente della Pontetorto Spa di Prato (FI), azienda la cui origine
risale al lanificio fondato dal padre con altri soci nel 1952. È stata la
prima a introdurre in Europa il pile, tessuto innovativo per l’abbigliamento
sportivo, e si è sempre distinta anche nel produrre l’eccellenza per quanto
attiene la categoria dei tessuti traspiranti e antivento (marchi No-Wind e
SoftShell) utilizzati in particolare nella confezione dell’abbigliamento per gli
sport invernali. Oggi, con 130 dipendenti, negli stabilimenti Pontetorto si
producono sia una linea fashion sia una linea sportswear: viene esportato
il 78% della produzione.
Sneakerpedia è on-line
Il progetto è stato creato con il supporto
di Foot Locker, con l’intento di mettere
in mostra modelli unici e collezioni
indipendenti di alcuni dei più grandi
sneaker-fan del mondo, che in questo
modo hanno la possibilità di prendere
parte ad una community in costante
espansione e diventare membri fondatori
della più grande collezione on-line
di sneakers al mondo.
Un motore di ricerca facile da usare
consente ai membri registrati, ai fan e ai
visitatori del sito di ricercare le sneaker
in limited edition, così come le collezioni
personali di alcune delle più famose
personalità legate a questo mondo. È
possibile fare ricerche per brand, cucitura,
interno, colorazioni, persino per
associazione, per raggiungere una
completa cultura in materia di sneaker.
Sneakerpedia dà a tutti gli sneakerheads
un luogo dove esibire i loro esemplari
e condividere la loro passione per
le sneaker, con il supporto di famosi appassionati
come Bobbito Garcia, Clark
Kent e altri affermati collezionisti di sneaker
di tutto il mondo, fra cui l’italiano
Marco Colombo, ovvero uno dei più importanti
esperti a livello internazionale.
Per caricare la propria collezione personale
o dare un’occhiata agli articoli
degli altri, il sito da visitare è dunque
www.sneakerpedia.com.
Gaastra sbarca in Sardegna
Dopo la recente apertura della sede
commerciale italiana a La Spezia, il brand
olandese Gaastra (sportswear e technowear)
accende le vetrine di un flagship
a Porto Cervo (Sardegna). Location in
Piazza Azzurra. La cerimonia ufficiale
dell’inaugurazione è programmata per
i giorni 17 e 18 luglio, quando a Porto
Cervo farà tappa il circuito velistico Audi
Melges 32, di cui Gaastra Italia è sponsor
tecnico, così come lo è anche del
noto Yacht Club Costa Smeralda. Sulla
stessa lunghezza d’onda delle sponsorizzazioni
in ambito nautico è sintonizzata
Gaastra Sportswear International, a sua
volta “Official Supplier” del mitico Audi
Azzurra Sailing Team, classe TP 52.
Fonti: Fashion magazine, il Sole24 ore, Assosport,
coni, Ansa, AdnKronos, Prima comunicazione,
www.sportbizreport.it, www.sporteconomy.
it, www.sponsornet.it, www.fashionmag.com

NUOVI ORIZZONTI A cura di Ezio Petrillo
70
Gondolieri post-moderni
o primordiali surfisti?
Dal 2007 il Sup ha
cominciato a farsi
strada anche in Italia.
Il motivo? Coste
basse e onde piccole.
L’ideale per stare
in piedi, senza rischi,
anche su una tavola da
surf, remando come se
si stesse camminando
sulle acque
Prendete una tavola,
un remo, uno specchio d’acqua
e tanta voglia di divertirsi.
Il Sup (Stand Up Paddle)
appartiene a quella categoria
di sport poco conosciuti e
poco considerati dagli operatori,
eppure amatissimi da chi
li pratica per passione, istinto
o vocazione. Non chiamatelo
fratello minore del windsurf.
Tra chi fa attività sportiva sulle
onde non esistono sport di
serie A e di serie B. “Cavalcare
le onde è un’esperienza
che coinvolge totalmente.
Una cosa simile al sesso.” E
se lo dice Robby Naish – che
a soli 13 anni vinse il campionato
mondiale di windsurf –
si tratta di una garanzia. Ma
cos’ha di tanto speciale il
Sup? Se vogliamo spiegare
in maniera semplice di cosa
si tratta, possiamo dire che
i surfisti del Sup sembrano
moderni gondolieri. Una tavola
larga, e in genere più
lunga di quelle da surf, funge
da gondola. Mancano solo i
passeggeri facoltosi. Il paragone
non è affatto campato
in aria, se consideriamo che
lo stesso Naish è andato in
giro con la sua tavola da Sup
pagaiando per i canali di Venezia.
L’obiettivo era quello
di girare un documentario
proprio per carpire qualche
segreto della fabbricazione
delle gondole, in maniera da
migliorare la sua linea personale
di attrezzatura per gli
sport acquatici. “Il bello del
Sup – aggiunge Naish – è
che può essere praticato anche
da gente comune, surfisti
principianti ed esperti, grazie
alla posizione verticale e al
maggiore equilibrio garantito
dalla tavola specifica. Si ha
quasi la sensazione di camminare
sull’acqua.” Negli Usa
il Sup è diventato addirittura
uno sport da divi. Pierce Brosnan
e Jennifer Aniston sono
stati fotografati mentre facevano
una ‘passeggiata’ sul
Pacifico.
E da noi? Fino a tre o quattro
anni fa questo sport era praticamente
sconosciuto, come
testimoniano parecchi appassionati.
Dal 2008 al 2010 il
Sup, anche grazie alla rete, si
è fatto conoscere e apprezzare
da quegli sportivi che magari
praticavano solo surf o
windsurf. Tanto che lo scorso
maggio (il 21 e il 22) a Marina
di Ravenna si è tenuta la
Romagna Sup Cup, una due
giorni che ha riunito in Riviera
numerosi ‘gondolieri delle
onde’. Il successo repentino
di questa disciplina in Italia
può essere attribuito anche
alla conformazione geografica
e morfologica delle nostre coste.
Il mare piatto, lontano parente
delle onde oceaniche, è
un complice inatteso del Sup.
C’è chi organizza persino passeggiate
sulla acque delle Valli
di Comacchio. “Negli Usa
vendo più tavole da Sup nelle
zone interne che lungo le coste”,
sottolinea Naish. Secondo
Marco Stefanini, autore del
maggiore sito italiano sul Sup,
il segreto di questa disciplina
risiede in diversi aspetti. “Il
primo e il più insospettabile,
soprattutto per praticanti di
sport sicuramente più dinamici
come il windsurfing o il
kiteboarding, è il divertimento.
Il solo pagaiare su una
Sup board, facendo cruising
lungo la costa, cioè diporto,
è piuttosto divertente ed ap-
pagante, anche in considerazione
del fatto che dal punto
di vista del fitness si tratta di
un eccellente allenamento.” In
sostanza lo Stand Up Paddle
ha successo in quanto sport
‘democratico’ e un po’ ‘crossover’
in grado di richiamare
l’attenzione di appassionati di
altre attività sportive acquatiche,
come il surf da onda, il
kayaking, il windsurfing ed il
kiteboarding, tanto per menzionarne
alcune.
la teCnICa
A livello squisitamente tecnico
lo Stand Up Paddle non è
molto difficile da apprendere,
soprattutto se si proviene
dal surf da onda e dal windsurfing.
Tuttavia si consiglia
la frequenza di un corso
specifico, visto che è facile
commettere molti errori in
fase di auto-apprendimento,
errori che oltre a renderne
più lungo il processo, possono
poi condizionare negativamente
la pratica di tale
sport. La tecnica di surfata
è poi fondamentalmente la
stessa, con in più il vantaggio
di poter usare il remo
non solo per migliorare il
proprio equilibrio, ma anche
per effettuare manovre radicali
immergendo la pala durante
la surfata e utilizzandola
quindi come pinna mobile.
Trovandosi in posizione eretta
sulla tavola già prima della
surfata è anche più semplice
selezionare le onde migliori.
L’altro vantaggio, soprattutto
per i windurfisti e i kitesurfisti
che frequentano spot poco
ventosi, consiste nel fatto di
poter andare in acqua e allenarsi
con continuità.
un Po’ dI StorIa
Lo Stand Up Puddle ha radici
lontane, da ricercare addirittura
in altre civiltà. Stando
ad analisi dei diari di James
Cook, già nel 1778 l’esploratore
inglese, come primo
europeo a sbarcare alle Hawaii,
ebbe modo di osservare
alcuni nativi pagaiare in posi-
zione eretta su grosse tavole
per cavalcare le onde. Molti
ritengono che si sia trattato
semplicemente di pescatori
e che, in ogni caso, la nascita
di questo sport sia da
collocare intorno agli anni
Cinquanta a Waikiki, con la
riscoperta del surf da onda
capitanata da Duke Kahanamoku.
È in quegli anni che
iniziarono ad essere pubblicate
sui quotidiani statunitensi
le prime foto di surfisti.
Sembra che uno dei fratelli
Ah Choy (Bobby), fra i più
noti beach boys dell’epoca,
ebbe un’idea per scattare
delle foto in acqua e quindi
più vicino all’azione con una
prospettiva completamente
diversa e più realistica. Si
fece prestare un remo e pagaiando
su un longboard arrivò,
senza cadere, nei pressi
del break point, immortalando
l’azione per la prima volta
dall’acqua con una Kodak.
Senza volerlo, insomma, stava
praticando a tutti gli effetti
una sorta di primordiale
Sup.

Inserto Speciale di TopSport - Il Giornale degli Articoli Sportivi - Luglio/Agosto 2011
natural sportstyle
In questo numero:
Distribuzione
La parola ai negozi
The Community
Consigli di Mister Nordic
beOut Extra
Le notizie salienti
Novità Prodotto - Opinioni a confronto - Fatti e persone - Eventi speciali
www.be-out.it

72
Inserto Speciale di TopSport - Luglio/Agosto 2011
natural sportstyle
80 OUTDOOR PER NATURA
I punti vendita dedicati all’outdoor dimostrano grande vitalità.
La distribuzione vincente passa oggi – e in particolare proprio
per i negozi dedicati all'outdoor – dalla specializzazione.
L'outdoor va visto come una possibile formula di rilancio dello
sport presso il grande pubblico.
Ecco i retailer che hanno voluto suggerirci le loro idee:
94
Sport Edoardo (BZ)
Duegi Sport (SA)
Campo Base (FR)
Bike & Climb (TN)
Be Wild (TN)
Sportler (TV)
Ginetto Sport (RE)
THE COMMUNITY
Luca Zambolin, istruttore dell'anno 2007, imprenditore pioniere
e massima espressione della camminata nordica in Italia, fa il
punto sul mercato di questo sport nel nostro Paese
le rubriche
76 La parola a... Massimo Baratto
78 La parola a... Augusto Prati
80 Vetrine Novità Prodotto
156 Extra
FoTo: BE WILD
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76
LA PAROLA A...
MASSIMO BARATTO
CEO
Oberalp
SALEWA
76
Stiamo aSSiStendo a un
grande momento di evoluzione
del merCato outdoor,
segnato da un notevole fermento,
e ciò in molteplici aspetti. Il
consumatore apprezza sempre più
questo mondo, spinto dalla crisi e
dalle variazioni sociali ed economiche
che si riscontrano attualmente,
con un ritorno a valori che prendono
sempre più peso, come il ritorno
a una vita all’aria aperta, agli elementi
naturali e all’essenza dell’uomo.
È interessante notare come ciò
caratterizzi in maniera trasversale
tutte le classi sociali, evidenziando
così una macro tendenza sul consumatore.
Questa richiesta comporta
una crescita qualitativa della
domanda, orientata verso una maggiore
credibilità del brand ma anche
in una grande attenzione al prodotto,
profilato verso l’alto. Crescono
quindi i marchi ‘di riferimento’, perché
offrono quell’autenticità che va
oltre la soddisfazione di una necessità
momentanea e che dà garanzie
in fatto di competenza. Se osserviamo
quanto accade in Europa, vediamo
che le grandi catene stanno
dando sempre maggior spazio e
metri quadri al mondo outdoor, con
una contestualizzazione dei punti
vendita per mostrare non solo il
prodotto, ma tutto l’universo che gli
gira intorno, puntando su una vendita
di ‘emozione’ e di atmosfera.
Scegliere basandosi sul marchio si-
L’outdoor si muove, è un mercato
in evoluzione sia nella direzione del
pubblico sia nel potenziamento di una distribuzione
che guarda a questo settore con crescente
interesse e strategie sempre più mirate
gnifica ottenere competenza, qualità,
tecnologia, ma appunto anche
quella emozione sempre più importante,
che i negozi monomarca sanno
ben rappresentare.
Il cambiamento è significativo, e
talvolta si scontra con una mentalità
conservatrice, o comunque bloccata,
di una parte del retail ancorato
a vecchie formule, o alla paura e
incapacità di seguire il cambiamento
di culture e modi di acquisto,
perdendo preziose opportunità.
Anche la crescita delle private label
premium, che di fatto le sta trasformando
in brand, con politiche analoghe
a quelle dei grandi marchi, è
un significativo segno del mutamento
in corso.
Sono dunque in crescita gli investimenti
sul retail come si evince
dalle aperture di diversi corner dedicati
e fortemente emozionali, garanti
di una maggiore offerta. Senza
dimenticare lo sviluppo dell’outdoor
come fenomeno urbano, che
va a completare quel lifestyle sempre
più diffuso, con un target per
altro medio-alto, grazie al connubio
di funzionalità, tecnologia e look.
Volendo completare questa pur
sommaria panoramica, occorre
porre l’attenzione anche sulla
competizione. I global player di
oggi sono sempre più i grandi
gruppi, con acquisizioni che si
succedono a ritmo serrato, per ac-
quisire quell’anima tecnica e autenticità
difficilmente sviluppabili
partendo dal nulla. In mancanza di
un unico leader indiscusso, in Europa
si stanno esprimendo diverse
realtà interessanti, dotate tutte di
un forte potere di investimento per
conquistarsi una quota di mercato
significativa. Magari non riuscendo
a ‘catturare’ l’anima dell’alpinista,
evoluta e particolarmente esigente
grazie all’informazione on-line, ma
sicuramente facendo grande presa
sulle masse grazie a un’ottima
strategia di marketing.
Credo che le aziende abbiano la
necessità di professionalizzarsi
maggiormente. La passione, l’entusiasmo,
le idee e le innovazioni pur
essendo ingredienti di successo necessari
non sono più sufficienti. Oggi
bisogna avere una grande abilità
nel trasformare qualsiasi idea in un
prodotto che diventi vincente sul
mercato e soprattutto che sia consegnato
in tempo, e ciò può avvenire
tramite organizzazione, lavoro per
processi, un sistema di supply chain
nel vero senso del termine, processi
fluidi e monitorati dalla materia prima
allo scaffale. Prerogative delle
aziende ‘organizzate’, con solide basi
anche finanziarie. Realizzare puramente
un buon prodotto, avere consumatori
e clienti amici è sempre
cruciale e necessario, ma non è più
sufficiente per vincere il futuro.

78
LA PAROLA A...
78
AUGUSTO PRATI
Direttore Marketing
SALOMON
La costante espansione
deLL’oUtdoor è ormai Un
dato di fatto che ha portato a
creare un vero e proprio movimento
di pensiero, che supera le barriere
dello sport puro e fine a se stesso e
si allarga per coinvolgre un universo
trasversale di utenti ed appasionati
della vita all’aria aperta e a contatto
diretto con la natura. A ben vedere,
si tratta di una risposta concreta
all’esigenza della gente di trovare
una via di fuga, un modo di evadere
dalla quotidianità, diventata sempre
più stressante e massificante. L’outdoor
rapprsenta molto bene queste
esigenze più o meno espresse di vita
più sana e in qualche modo semplificata
e reale, dando a tutti, e a
ciascuno a modo proprio, la possibilità
di muoversi, di trovare un contatto
diretto con la natura, di sviluppare
rapporti sociali. Abbandonata
la performance personale, infatti, la
gente vede in queste attività all’aria
aperta anche un modo per socializzare,
entrando anche a far parte di
community che, con i potenti mezzi
di comunicazione di oggi, mettono
in collegamento anche individui molto
distanti fra loro, anche ai poli opposti
del pianeta.
La formula outdoor così impostata
e reinterpretata, ha ‘naturalmente’
preso il sopravvento anche
in città, per riappropriarsi di spazi
apparentemente confinati e non pro-
Il grande slancio del mercato outdoor
è dovuto senz’altro anche alla grande
creatività dell’industria che in questi
ultimi anni ha risposto con slancio alle esigenze di
un consumatore in costante evoluzione
prio naturali, dando vita a una declinazione
urban quanto mai attuale e
interessante. Sono cresciute un po’
ovunque le opportunità di valorizzazione
degli spazi cittadini, con gare,
ritrovi, manifestazioni, come quella
ad esempio in programma il prossimo
8 ottobre a Milano, alla Montagnetta,
per il primo appuntamento
City Trial. Una formula originale per
vivere in maniera differente uno spazio
urbano, avvicinando e coinvolgendo
un pubblico sempre più esteso
e trasversle, sia in termini di età
che economici. E tutto questo proprio
in nome dello spirito outdoor.
Siamo di fronte ormai a un vero e
proprio movimento culturale, davvero
importante. Va da sé che possa
sfociare anche in fenomeni, specie
qui da noi in Italia, legati soprattutto
a moda e tendenze. È sempre più
difficile tracciare i confini di un mondo
che di fatto sfugge a ogni tentativo
di classificazione univoco e incontrovertibile.
Ma proprio per questo
l’outdoor rappresenta una grande
opportunità di sviluppo ancor più
in tempi difficili come questi.
Una potenzialità che chiede di
essere espressa, dicevo, ma che
trova nelle aziende un interlocutore
attento e sensibile, ben disposto
ad assecondare questa trasformazione.
Da un lato, infatti, le
aziende hanno cercato con l’outdoor
di colmare il vuoto tra una sta-
gione invernale e l’altra. Non meno
importante è stata la capacità di rispondere
continuativamente alle diverse
richieste del pubblico, lavorando
intensamente sia sulla comunicazione
che sul miglioramento del
prodotto, spostando l’outdoor da
una pratica pressoché di nicchia e
considerata ‘estrema’ a una realtà
più estesa, non esclusivamente mirata
alla performance. Gli sempi sono
davanti ai nostri occhi: la maggiore
attenzione alla vestibilità dei
capi, in particolare riguardo le linee
dedicate alla donna, fa ben comprendere
come grazie ad una ricerca
costante e ad una evoluzione
dei prodotti, si è riusciti a costruire
intorno all’outdoor un vero e proprio
lifestyle e una nuova tendenza in
sostituzione al casual.
Non ultimo, un ruolo determinante è
stato giocato, e lo è tuttora, dalla
nostra conformazione geografica
che di fatto si presenta come una
splendida palestra all’aria aperta,
con montagne, mare, laghi, fiumi,
boschi. Una ricchezza che è stata
recepita ma anche ben comunicata
da tutti coloro che hanno compreso
le potenzialità di questo movimento
culturale ‘di massa’.
Un grande lavoro di gruppo, dunque,
dove territorio, aziende e distribuzione
hanno saputo cogliere quella voglia
di nuovo del pubblico, cavalcarla
e amplificarla, ma senza perdere in
autenticità e specializzazione.

Athlete: Roger Schäli I Location: Dent du Géant
Pic: visualimpact.ch Thomas Ulrich
ALPINE FIT
100% BLISTERFREE
www.salewa.com
79

80
SPECIALE DISTRIBUZIONE
OutdOOr
di natura
In un panorama di basso turnover nelle
aperture dei negozi cosiddetti ‘generalisti’,
spicca la maggiore vitalità dei punti vendita
dedicati all’outdoor, sin dall’insegna e
dal visual. Più o meno verticalizzata,
la distribuzione vincente punta alla
specializzazione. Anche del target
SSe il mondo outdoor ha la propria
identità, declinata in mille formule,
colori, fogge e prodotti, un discorso
analogo può essere sviluppato per
quanto riguarda la distribuzione. Non
mancano, anche in questo caso, le
contaminazioni, ma il DNA originario
non viene messo in discussione,
quanto, piuttosto, in vetrina.
Come dire, outdoor si nasce, e
questa origine viene ribadita in maniera
esplicita e ben determinata. In
pratica, un negozio outdoor prende
le mosse da una precisa vocazione,
quasi sempre per passione intrinseca
del titolare. Non è raro, infatti,
che dietro il bancone si celi un atleta,
o un ex campione, letteralmente
appassionato di qualche disciplina
sportiva all’aria aperta e il più delle
volte ancora attivo praticante. In sostanza,
il negozio outdoor si sviluppa
grazie all’amore di chi ha sposato
questo mondo. Un punto importante,
questo, che crea una differenziazione
sostanziale con il negozio sportivo
classico e comunemente inteso. Se
infatti quest’ultimo è di fatto un contenitore
espositivo che punta molto
sui brand e si aiuta con le private
label che in qualche modo salvano
i margini, quello outdoor prevede
una specializzazione che spesso si
tramuta in una verticalizzazione netta
e indiscussa. Non che il negozio generalista
non abbia bisogno di analoga
formula, vero elisir di successo.
Anzi, proprio le difficoltà dell’ultimo
periodo hanno dimostrato che i
negozi specializzati, ben organizzati e
supportati da una gestione illuminata
godono di maggiori credenziali
presso il pubblico e dimostrano
un miglior andamento economico.
Tuttavia se nel mondo dell’attrezzo e
dell’articolo ancora qualcuno sopravvive
senza verticalizzare e limitandosi
a seguire la corrente, questo tipo >>

SPORT ECONOMY
Una piacevole conferma
Il mercato outdoor continua il trend positivo,
pur con differenti politiche di prezzo e
specifiche legate ai differenti segmenti
Se nel resto nel resto d’Europa il mercato dell’outdoor
mostra performance poco brillanti, in Italia nel primo
trimestre del 2011 il trend di crescita è positivo. Merito
soprattutto del fatturato generato dall’abbigliamento outdoor,
che infatti mostra un incremento a doppia cifra dovuto sostanzialmente
a un aumento dei prezzi medi, dato che i volumi
di vendita decrescono. Le calzature da outdoor rimangono
invece essenzialmente ‘flat’ rispetto al primo quarter del 2010,
dal momento che, pur essendoci un incremento dei volumi di
vendita, si è però assistito a una riduzione del prezzo medio
Da simili andamenti è quindi possibile riscontrare delle
tendenze opposte in termini di politiche di prezzo. Se nel q1
2011 il prezzo medio dell’abbigliamento da outdoor incrementa
del 22%, per le calzature si assiste a una riduzione del 2%.
A comprovare questo stato dell’arte sono gli stessi acquirenti.
Nel 63% dei casi i consumatori dichiarano infatti di aver
acquistato un articolo da outdoor soggetto a una promozione
in termini di prezzo.
Il fatturato relativo alle calzature da outdoor indossate dalle
donne con un’età superiore ai 14 anni mostra invece un calo,
dovuto a un forte decremento del prezzo medio, mentre per
gli uomini si assiste a un incremento del 18% del prezzo medio,
tanto da generare trend positivi in termini di fatturato.
Sia per l’abbigliamento da outdoor indossato dalle donne
che dagli uomini con un’età superiore ai 14 anni si registrano
trend positivi di crescita trainati da un incremento dei volumi
di vendita per le donne e del prezzo medio per ambo i sessi.
Crescono inoltre a doppia cifra i volumi di vendita degli articoli
da outdoor utilizzati da consumatori nella fascia di età 18-24,
dato questo molto importante perché segna un avvicinamento
di un pubblico molto interessante al settore.
Gli acquisti on-line per questa categoria sono incrementati
notevolmente rispetto al primo trimestre del 2010, a testimoniare
come la circolazione delle informazioni, sia delle diverse
community che delle aziende stesse, influisca positivamente
sull’approccio all’acquisto attraverso il web.
Analizzando i driver d’acquisto, si nota una sostanziale differenza
tra il target maschile e quello femminile. Gli uomini
acquistano il prodotto sportivo da outdoor soprattutto per la
qualità. Al contrario, per le donne, il prodotto deve presentare
un certo appeal anche nello stile e nel design. In questo
senso si dimostra come l’outdoor sia sempre più considerano
non solo per l’aspetto tecnico, ma anche per la vestibilità,
oltre che per la versatilità e un uso non strettamente legato
alla pratica sportiva, ma anche per una formula casual da tutti
i giorni.
Fonte: NPD Sports Tracking Europe – Consumer Panel Apparel e Footwear –
Italy.
The NPD Group è una società di ricerche di mercato fondata nel 1967 negli Stati
Uniti, con sede a Port Washington, NY. È attualmente presente in 19 Paesi al mondo, e impiega più
di 1100 dipendenti, offrendo consulenza e informazioni di mercato a più di 1700 aziende clienti.
Attraverso i suoi panel, consumer on-line e retail, NPD è la fonte principale di informazioni per il mercato
dello sport. Il Gruppo è all’avanguardia da più di dieci anni nella rilevazione di dati per calzature,
abbigliamento e attrezzature sportive.
FOTO SPORTLER
81

82 SPECIALE DISTRIBUZIONE OUTDOOR DI NATURA
>>
di situazione non è assolutamente
possibile nel settore outdoor.
Per comprendere questa diversità
occorre innanzi tutto tener presente il
target di riferimento, pur con le rapide
trasformazioni a cui si sta assistendo
in questo ultimo periodo. Se,
infatti, lo sport è pressoché per tutti,
negli anni la commistione di generi
e qualche strizzatina d’occhio in più
verso il casual e la moda hanno fatto
sì che molti negozi si siano trasformati
in boutique dove il capo perde
la valenza tecnica per assumerne,
invece, una più trendy e fashion. La
grande firma, il prodotto elegante e il
valore aggiunto dello status di chi lo
indossa hanno di fatto portato a una
promiscuità che ha poi preso diverse
Patrick Costner
direzioni: l’atelier, il negozio grandi
firme, l’outlet, il bazar, tutti ammantati
da un alone di sport che è più spesso
un richiamo che non un effettivo
stato dell’arte. Discorso a parte,
ovviamente, meritano gli specializzati
dove l’elemento tecnico è valorizzato
da una verticalizzazione importante
e rispondente alle esigenze di un
pubblico preparato e desideroso di
trovare un prodotto realmente performante
e idoneo a un uso specifico.
Il negozio outdoor è di fatto
specializzato e solo come tale
può esistere. La differenza è quindi
di carattere genetico. Il praticante
outdoor, infatti, è di per se stesso
tecnico e richiede materiali, attrezzi
e prodotti che sappiano rispondere
SPORT EdOARdO – VAl BAdIA (Bz)
Il pubblico ama vestirsi in maniera tecnica in montagna, non
solo per necessità, ma anche perché è una moda dilagante.
Del resto, ama la natura e frequenta la montagna e le
attività legate ad essa. Il concetto ecofriendly è importante ma, per
quanto concerne la nostra esperienza diretta, non così determinante.
Sicurezza, protezione e comfort sono gli elementi più richiesti, le
prerogative che rendono giusto un prodotto. Il futuro è in mano alle
imprese e a come gestiranno questa grande opportunità,
ma sarà la specializzazione la giusta chiave di lettura, in
contrapposizione alla grande distribuzione
a caratteristiche costruttive ben precise.
Non bisogna infatti dimenticare
che l’outdoor della prima ora era una
pratica sportiva destinata a essere
abbracciata da sportivi allenati,
specie nelle sue formule più estreme.
È naturale, quindi, che i negozi storici
dell’outdoor – se così si possono
definire, considerando la giovane età
dell’outdoor stesso – abbiano cercato
di rispondere immediatamente a
questo tipo di domanda con un’offerta
altamente tecnica ed elementi
performanti.
Merita un discorso a parte l’ultima
evoluzione dell’outdoor, o meglio, di
una parte di esso. Se infatti permane
un target tecnico che è fermo
nella ricerca senza se e senza ma di
ECCEllENzA E SPECIAlIzzAzIONE
Una netta scelta di campo e un target di alto profilo per un negozio che
punta a distinguersi per la caratterizzazione specifica in ambito outdoor in
area montana
L’outdoor è una moda e la moda incontra l’outdoor. Non nella forma più diffusa, ma attraverso una
selezione particolare di prodotti di alto livello per un target che cerca tecnicità, qualità ma anche un
pizzico di eleganza. La montagna, considerando la posizione, la fa da padrone, vista anche la richiesta
da parte dei turisti. La commistione di generi è sconsigliata ed è per questo che lo spazio dedicato
all’outdoor è ben definito, una metà negozio che di fatto è come un altro punto vendita, una dimensione
specifica in cui il cliente può immergersi senza trovare nulla al di fuori del contesto adatto.
L’identificazione del negozio avviene in primis dalla vetrina, realizzata con materiali che fin dal primo
sguardo rimandano immediatamente lo spettatore alla natura e alla vita in essa, per far poi accedere
a un negozio che si affida a importanti marche, universalmente note, al fine di mantenere uno standard
di tecnicità elevato e avere garanzie sul prodotto che propone. Una scelta che punta pertanto
su una proposta di elevato standard qualitativo, a un prezzo proporzionato e mirante a soddisfare
una clientela di livello medio-alto, nell’estivo e ancor più nell’invernale. Del resto la stessa scelta
dell’insegna evidenzia immediatamente questa scelta di campo: Sport Edoardo, an exclusive walk.
Un’indicazione piuttosto precisa dell’orientamento della gestione, consapevole e strategicamente
mirata, nonché supportata dal visual e dall’organizzazione interna.
I negozi outdoor, infatti, specialmente in montagna, vanno a
declinare il concetto stesso di appartenenza a questa categoria
attraverso speciali ambientazioni che oltre all’impatto estetico si
caratterizzano per la specializzazione.
Chiaramente la specializzazione comporta uno sforzo formativo,
conoscitivo e organizzativo non indifferente, ma è una strada
pressoché obbligata per chi sceglie questo tipo di prodotto e un
punto vendita outdoor gode di una cura particolare nella formula
espositiva, aiutando il visitatore a compiere un percorso emozionale
suggestivo e pertanto vincente.

DUegi sport – BaroNissi (sa)
NoN solo tecNica
Un negozio con progetti innovativi di fidelizzazione,
seguendo l’evoluzione del mercato
C’è chi resta ancorato alle origini e chi, invece, ha il coraggio di mutare in corso d’opera, come nel
caso di questo negozio di articoli sportivi che, sorto come luogo dedicato all’atletica leggera grazie
alla passione di un ex atleta, si è poi dedicato sempre più al running. A dettare le diverse scelte, oltre
all’andamento del mercato, sono spesso la passione e la competenza. Prettamente terrestre, l’outdoor
in questo punto vendita ha trovato chi ha saputo estenderlo, riscontrando peraltro la carenza di un
risvolto acquatico e constatando la grande competizione di Decathlon nel trekking.
Uno degli elementi determinanti per l’affermazione di un negozio outdoor è certamente la scenografia
dell’ambiente, essendo ormai facilmente riscontrabile che per vendere un prodotto sia fondamentale
ammantarsi della giusta immagine. Il negozio gode di una competenza di fondo derivante dalla
specializzazione nelle forniture per lavori in quota e punta sempre più sulla comunicazione mediatica.
Un canale, questo, estremamente importante e che ultimamente sta dimostrando anche da serie
televisive e pellicole cinematografiche come le persone avvertano sempre più pressante l’esigenza di
evadere.
Altra formula di investimento è il capitale umano, ovvero la presenza di collaboratori capaci, in grado
di seguire il cliente, consigliarlo, condurlo all’interno del negozio e fornirgli tutte le informazioni
tecniche. Con il supporto di un visual emozionante e coinvolgente.
La forza dell’outdoor risiede anche nella sua comunicabilità, in quella capacità di coinvolgere il
pubblico. Gli stessi elementi che lo rendono sempre più popolare e diffuso sono anche ottime leve
di marketing che possono essere utilizzate nell’esposizione, in modo da cogliere immediatamente
l’attenzione del visitatore, ma consentendogli soprattutto di provare quel senso di benessere e libertà
che è alla base dell’outdoor insieme a un ritorno alla natura. Basta infatti l’uscita di un articolo o di
un programma televisivo per suscitare l’interesse del pubblico e l’avvicinamento a questa realtà.
La specializzazione è intesa come necessaria, ma anche come elemento di differenziazione da altri
negozi outdoor. A tale scopo è in fase di studio un’aula didattica per presentazioni e focus, in modo
da creare un punto di attrattiva. Soluzione originale per negozi di piccole dimensioni, destinati altrimenti
a scomparire se non si crea quella fidelizzazione che tiene legata la clientela.
elementi idonei a un impiego qualitativamente
impegnativo, il boom che
ha interessato l’outdoor ha coinvolto
anche una fascia di pubblico che
ha assunto come stile di vita questo
mondo a contatto con la natura,
prestando il fianco alla contaminazione
della moda, specie per il
pubblico femminile e per i più piccoli.
Non più solo tecnico, quindi, ma
anche trendy. Per l’outdoor la prima
componente è utile per i suoi aspetti
intrinseci, come protezione e sicurezza,
mentre la seconda è ormai
necessaria, perché non si possono
trascurare il fashion, l’immagine, il
taglio e la fattura del capo.
Così una nuova generazione di abbigliamento
outdoor entra in negozio,
talvolta suddividendolo nell’area
tecnica vera e propria e in quella più
city, per una quotidianità più comoda
ma che vuole anche lanciare un messaggio
attraverso ciò che si indossa.
Un’evoluzione, questa, importante,
dove le gestioni si scindono in due
fazioni differenti, quasi contrapposte.
Da un lato, infatti, gli specializzati che
come tali rimangono e che non fanno
deroghe sulla qualità, la tecnicità e
le performance di prodotto. Dall’altro
chi invece lascia spazio anche a qualcosa
di meno estremo, o comunque
impegnativo, guardando non solo al
fatturato ma anche all’apertura a nuovi
target con cui condividere quella
passione che è stato il primo impulso
all’apertura della serranda.
Se outdoor si nasce, outdoor però
si diventa anche. Una questione
delicata, questa, che merita di essere
approfondita e che è direttamente
collegata all’allargamento del bacino
Un elemento interessante è quello
che si potrebbe definire l’outdoor
religioso che nasce dal ritorno
ai grandi pellegrinaggi, ma anche dalle
piccole escursioni verso eremi e luoghi della
fede inseriti in un contesto naturale. Oltre
alla comunicazione, determinante per farsi
conoscere e sviluppare l’attività,
tanto che se tornassi indietro farei
molta più pubblicità
Giovanni Galdieri
di utenza. Come sopra indicato e
del resto comprovato dai numeri
sviluppati dal settore, il pubblico
che sceglie di ammantarsi di questo
stile è in continua crescita e questo
fenomeno non è sfuggito certo ad
alcuni che, fatti due conti, hanno
virato verso questa direzione. Una
scissione, anche qui, tra chi già aveva
un negozio di articoli sportivi e chi
ha deciso di gettarsi nella mischia
partendo da 0. Inutile dire che al di là
di ispirazioni e aspirazioni, ciò che fa
gola è sicuramente il fatturato, ovvero
l’individuazione di una nuova tendenza
e le potenzialità che non smette di
esprimere stagione dopo stagione.
Un trend positivo che le previsioni
lasciano intravedere anche per i
prossimi anni e che quindi alletta chi
cerca di partire subito bene e chi,
stanco di guerre dei prezzi e con- >>
83

84 SPECIALE DISTRIBUZIONE OUTDOOR DI NATURA
>>
correnza delle catene e della grande
distribuzione, ha deciso di cimentarsi
nel settore, forte di un’esperienza
acquisita in precedenza sempre
nell’ambito dell’articolo e dell’attrezzo
sportivo.
Una differenza, questa, piuttosto
importante, perché se da un lato
abbiamo la passione come elemento
primo e la formazione, spesso autonoma,
del commerciante, dall’altra si
riscontra l’esperienza che viene poi
ad essere supportata da un amore
per il segmento che si sviluppa
con gli anni. Con qualche caso di
improvvisazione che punta tutto
sulle tendenze del momento ma che
rischia poi di non riuscire a dialogare
in maniera costante e fruttuosa con il
vero target outdoor. C’è dunque chi
apre con la speranza di ottenere fin
da subito grandi risultati e chi, inve-
L’outdoor rappresenta una grande
attrattiva e può anche essere una
formula di rilancio dello sport tra il
grande pubblico. In ambito distributivo è
innegabile la differenza tra punti vendita
specializzati e altri che cercano di
integrare l’offerta con elementi outdoor
per richiamare un certo tipo di pubblico
ce, si apre a nuove strade facendo
tesoro di un’esperienza accumulata
nel corso di anni nel mondo della
distribuzione sportiva.
Sembrerebbe abbastanza semplice
giocare questa partita, ma a ben
guardare i negozi outdoor in Italia
sono ancora numericamente
pochi e concentrati soprattutto in
CAMPO BASE – SORA (FR)
aree in cui la pratica dello sport
all’aria aperta è favorita, come nel
caso della montagna. Dove, anzi, la
scelta è stata in un certo qual modo
obbligata, per via del territorio e di
una presenza turistica bisognosa
di attrezzatura e indumenti idonei a
vivere i paesaggi in maniera attiva
e non più solo come spettatore da
UN lUOgO PIACEVOlE
Il negozio outdoor come luogo di frequentazione piacevole, non vincolante
nell’acquisto e dove il venditore possa esercitare le proprie capacità
Un negozio inteso come uno spazio a tutto tondo, con un taglio più vicino all’ambiente verde, all’aria
aperta, alla montagna e all’avventura. Determinante è l’ambientazione che deve portare il cliente
a non sentirsi necessariamente vincolato all’acquisto, quanto piuttosto a percepirsi in un contesto
diverso.
Un negozio, quindi, tranquillo, ordinato, con ampi spazi e a misura d’uomo. A fare la differenza nella
capacità produttiva è la competenza del venditore, mentre l’ambiente deve essere tale da condurre a
qualcosa di naturale, al di fuori e al di là degli oggetti esposti. Persino il logo deve essere in grado di
trasmettere il distacco dalla quotidianità per una evasione nella natura.
Forme e colori riconducono al tempo libero e alla natura, prendendo in questo modo le distanze in
modo netto dal negozio di sport tradizionale dove la velocità e la competizione sono invece elementi
determinanti e ricorrenti. Del resto, il cliente chiede il contatto con la natura e il ritorno a un
ambiente naturale, motivo per cui la proprietà ha puntato al 100% sull’outdoor, con una preferenza
verso un target medio-alto suddiviso approssimativamente in 50% trekking, 30% tempo libero e 20%
alpinismo. L’offerta, sia nella qualità che nella formula espositiva, mira a far percepire al cliente come
sia alla presenza di un prodotto valido.
Il posizionamento tende pertanto a valorizzare il prodotto lasciando al tempo stesso la possibilità di
vivere l’ambiente con una certa serenità. Ciò è reso possibile da una fruizione libera
La gente si avvicina all’outdoor per un
desiderio di pace e tranquillità nella degli spazi interni al punto vendita, senza quel senso di soffocamento derivante da
natura. Il negozio deve quindi essere un’esposizione eccessiva, ma anzi lasciando che il cliente possa vivere il gusto della
un piacevole luogo in cui pregustare il piacere di ricerca e della scoperta.
un’escursione, piuttosto che un punto di informazione, Così come il richiamo a un sentimento ecofriendly si dimostra vincente, soprattutto in
senza ossessionare con un’esposizione soffocante o riferimento a un certo tipo di pubblico che non solo è più sensibile, ma che acquista
un senso di vendita forzata. Il richiamo
con gioia in questo ambito. Chiaramente il tutto deve essere reale e non una forzatura
è alla serenità, non all’agonismo, a un
o un’esibizione al fine di concretizzare un maggiore guadagno, ma valorizzando quelle
vivere slow, non alla velocità
aziende che realmente hanno dimostrato un’attenzione particolare verso le tematiche
Giuliano Manzone
ambientali.

qualche rifugio o baita.
Tuttavia non è poi così semplice ed
è giusto sottolinearlo non solo per
rispetto e tutela della professionalità
degli operatori, ma anche per non
creare facili illusioni in chi già si sta
guardando attorno. I motivi di una
simile complessità sono da ricercarsi
soprattutto nel target di riferimento,
che finisce per determinare l’identità
stessa del punto vendita. Se infatti
un negozio outdoor lo si riconosce
anche a distanza, per via dell’allestimento
appositamente studiato,
dell’insegna che richiama immediatamente
il contenuto dell’attività, delle
vetrine realizzate in maniera esplicita
per trasmettere un messaggio
diretto, la presentazione del prodotto
all’interno, è il target il vero ago della
bilancia. Non bisogna infatti pensare
a una massa di persone desidero-
Abbiamo da poco lanciato la bicicletta e
abbiamo avuto uno straordinario successo. Un
segnale che una esposizione curata avvicina
il cliente e lo conquista, a patto che oltre al visual vi
sia anche un servizio accurato da parte
degli addetti alle vendite e la presenza di un
prodotto qualitativamente di alto livello
Fabio Leoni
se di apparire sportive a cui poter
presentare qualsiasi tipo di prodotto,
a prescindere dalla qualità di questo,
ma anche della sua diffusione,
specie se si tratta di un brand di
richiamo. Se gli appassionati più puri
cercano il capo o l’attrezzo altamente
performante, dando vita a community
dove lo scambio di informazioni è
fittissimo, i meno attivi che guardano
più alla moda che non all’effettiva
tecnicità di un prodotto vogliono
comunque qualcosa di preciso, un
brand specifico per un uso comunque
pratico e vantaggioso in termini
di comodità e protezione. Fattore
determinante, quindi, il pubblico,
perché tra esperti ‘pretenziosi’ che
sperando di trovare in negozio un
punto di riferimento per sé e per
la propria community, e ‘modalioli’
smaniosi di vestire una marca di ten-
BIkE & ClIMB – TRENTO
UN PREzIOSO AllEATO
denza, l’improvvisazione da parte del
negoziante non è ammessa. Il primo
tipo di clientela, anzi, chiede addetti
alle vendite preparati, cerca un
consiglio, si confronta e non accetta
la logica della boutique dove ciò
che è esposto è ciò che è e che si è
letto su un giornale. Ha bisogno di
conferme, frequenta il punto vendita
come luogo di scambio, di raccolta
e trasmissione di impressioni e dati
relativi a un prodotto impiegato. Il
secondo tipo di target ha invece
imparato che la moda può essere
anche comoda e pratica, specie se
si tratta di capi utilizzabili tutti i giorni
che riparano dal vento, dal freddo e
dalla pioggia. In questo caso non si
cerca un grande confronto, ma un
prodotto specifico, quello che la propria
community di fashion victims ha
definito il capo alla moda, quello >>
Il visual è una formula estremamente importante per riuscire
a catturare l’attenzione di un pubblico sempre più allargato
e sensibile alle proposte outdoor
L’essere immerso nella Valle del Sarca certo segna e indirizza le scelte della gestione, dando vita
a un negozio outdoor in un contesto naturale molto particolare. Una sorta di destino segnato, ma
anche una vocazione della proprietà poi trasformatasi concretamente in una realtà che cerca di
soddisfare le esigenze di una clientela in continua crescita.
L’outdoor da queste parti si percepisce ovunque e il target di riferimento è in continua crescita. Non
solo un pubblico locale, ma anche un turismo dell’outdoor che cerca in luoghi montani il piacere di
una frequentazione della natura e che cerca nei negozi tutto ciò di cui ha bisogno, sia sotto l’aspetto
tecnico che in termini di stile e vestibilità.
A sostenere la crescita del punto vendita e a sancirne il successo ha certamente contribuito il
visual. Attraverso un posizionamento strategico e un’ambientazione studiata è stato infatti possibile
convogliare l’attenzione della clientela verso linee e prodotti volutamente esposti e posizionati, senza
per questo creare un clima soffocante o percorsi imposti e tali da lasciare l’idea di una forzatura.
Ultima frontiera di questa realtà è rappresentata dalla bicicletta che si integra negli spazi come
disciplina complementare, riscuotendo fin dai primi giorni uno straordinario e quasi inaspettato
successo. Una conferma che la frequentazione della natura non passa solo e
soltanto dal trekking, ma anche dalle due ruote, sia in mountain bike che da corsa
su strada.
La qualità è un punto fermo e il target di riferimento è medio-alto, a riprova che
per garantire un certo standard è necessario puntare su prodotti garantiti che
si posizionano su una fascia di prezzo più alta di quelle proposte dalla grande
distribuzione, con cui del resto un negozio specializzato non può e non deve
competere.
85

86 SPECIALE DISTRIBUZIONE OUTDOOR DI NATURA
>>
irrinunciabile per essere veramente
all’altezza della situazione. Il brand in
questo caso gioca un ruolo primario,
perché anche se apprezzato per le
performace, il prodotto diviene un
simbolo e come tale ricercato.
Chiaramente chi ha un negozio di
articoli sportivi ha già vissuto questo
tipo di esperienza, tanto da ben
conoscere case history famose di
capi nati per un uso sportivo che alla
fine si sono trasformati in elementi
di costume da esibire come segno
distintivo. Occorre però precisare
che un processo analogo è difficilmente
ripetibile in maniera così
lampante nel mondo outdoor, poiché
le aziende produttrici mantengono
standard e parametri tali da garantire
una tecnicità che ben si discosta, e
si lascia riconoscere, rispetto a una
pura moda. Ovviamente i nuovi target
hanno portato a un miglioramento
dello stile e della vestibilità, ma la
originaria vocazione di un prodotto
outdoor comunque resta come garanzia
stessa di un brand.
Pertanto anche l’apertura di un
negozio outdoor prevede una fase
di formazione in cui documentarsi
sull’argomento per non apparire
sprovveduti, e una fase di studio
del target di riferimento per sapere
interagire con questo e conquistarne
la fiducia. A ciò si deve aggiungere
una buona capacità nell’esporre un
prodotto, anche facendo capo a vetrinisti
e allestitori specializzati, al fine
di trasformare il negozio in una vera
attrattiva. Non bisogna tralasciare il
fatto che una buona comunicazione,
attraverso il posizionamento che,
attraverso sito, newsletter, blog e
social network, è un elemento fondamentale
per interagire con un target
che aspira a trovare un luogo fisico,
oltre la rete, per poter condividere
la propria passione e le proprie esperienze.
Il negozio outdoor, infatti,
per sua stessa natura è altamente
comunicativo ed evocativo,
trasmette emozioni che si rivelano
essere un driver fondamentale per lo
sviluppo del business e la fidelizzazione
della clientela.
Lo sviluppo vissuto dal comparto
negli ultimi 10 anni e le aspettative
per un proseguo di una simile
crescita non devono quindi trarre in
inganno. Anche il mondo outdoor
ha le sue regole, scritte e non, ed il
negozio che aspira ad essere veramente
outdoor e non nato in questo
senso deve comunque regolarsi in
quella direzione. L’esiguo numero di
negozi outdoor in Italia non è infatti
riconducibile soltanto a un’altrettanta
esiguità di praticanti rispetto all’estero.
Certamente si tratta di un fattore
importante, ma la stessa crescita del
settore di per sé dovrebbe richiamare
l’attenzione di molti e spingerli a
tentare di aggredire la torta che sta
lievitando. Invece proprio la richiesta
di una coerenza e la specificità di un
target definito sono i primi dissuasori
con cui ci si ritrova a fare i conti.
Ciò non significa, di contro, che
l’apertura di un’attività sia sconsigliata.
Al contrario, l’outdoor ha dato
respiro al retail sportivo. In molti hanno
comunque tratto dei benefici da
questa nuova ondata di ‘sportività’
che ha conquistato una vasta fetta di
pubblico e ancora oggi, seppur con
la competizione delle grandi catene
e della distribuzione organizzata, uno
spazio è ancora ritagliabile, a patto
che si affronti la sfida preparati e ben
documentati.
Dunque lo spazio c’è, ma non bisogna
valutare con eccessiva faciloneria
e il solito pressapochismo (tutto
italiano) la situazione in essere. Anzi,
proprio la possibilità di accedere >>
Una sorta di confine separa i negozi
cittadini da quelli inseriti in un territorio
outdoor anche se, di fatto, non avendo
l’outdoor stesso confini, anche una
caratterizzazione dei negozi in funzione
della propria disposizione geografica
rischia di essere poco credibile

COpYRIGHT© SALOMON SAS. ALL RIGHTS RESERvEd. pHOTOGRApHER: CHRISTOffER SJOSTROM.
LOCATION: MT. LAC BLANC, CHAMONIX, fRANCE. pROdUCT pHOTOGRApHY: SEMApHORE.
SALOMONRUNNING.COM
EXO S-LAB II SHORT
“LE LUNGHE dISTANzE RICHIEdONO MASSIMA
ATTENzIONE pER OGNI dETTAGLIO. IL CIBO, LE
BEvANdE E qUELLO CHE SI INdOSSA dIvENTANO
ESSENzIALI E fANNO LA dIffERENzA. TRA CHI
AffRONTA LE dIffICOLTà E CHI INvECE RIESCE
A SUpERARLE.”
- KILIAN JORNET

88 SPECIALE DISTRIBUZIONE OUTDOOR DI NATURA
Be Wild – arco (tn)
Uno stUdio strategico
se il territorio favorisce l’identità, l’organizzazione degli spazi
è fondamentale per mettere in evidenza il prodotto e rendere
la frequentazione del negozio estremamente stimolante
Outdoor e articolo sportivo si presentano come due entità ben distinte, ma con una parte in comune,
come se si trattasse di due cerchi che si intersecano, con scambi vicendevoli sia nelle calzature che
nell’abbigliamento.
Il posizionamento territoriale certamente influenza il contesto di vendita, osservando i negozi “Be
Wild” e “Sport & Jeans”, ubicati rispettivamente ad Arco e Malcesine sul Lago di Garda, una zona
che ha per vocazione gli sport all’aria aperta: bike, trekking, climbing, kitesurf, windsurf, barca
a vela, parapendio. Decisamente una splendida cornice per aprire un negozio outdoor, ricca di
suggestioni.
Se rispetto ai negozi tradizionali, i negozi outdoor possono essere meno curati sotto alcuni punti di vista,
forti del fatto di vendere prodotti con contenuti tecnici, in questo caso si è invece scommesso su
un mix di innovazione. In particolare, gli spazi espositivi e la grafica fungono da vetrine e in pratica
ogni angolo mette in mostra i suoi prodotti autonomamente. In questo modo i materiali, le forme e i
colori rifiniscono e rendono stimolanti gli ambienti.
Le risorse umane ricoprono una posizione di grande importanza, tanto che fanno parte integrante
del team lo studio grafico CorsaroMarchetti e Fabio Rizzo, esperto in marketing. Ciò con la finalità
di andare sempre incontro alle esigenze dei clienti o, addirittura, anticiparne la direzione per aprire
insieme nuove vie, come l’interessante e attualissimo ‘downhill’ o, in spirito ecofriendly, i capi in
cotone biologico e con materiali riciclati.
Il marchio stesso dei negozi vuole comunicare una filosofia di vita: l’abbigliamento outdoor è la
seconda pelle di chi è “Be Wild”. L’artiglio rappresenta la forza che serve nella vita per essere
se stessi, penetrare la superficie e andare in profondità, uscire dagli schemi ed essere un pò più
selvaggi. Chiunque inizi a indossare capi outdoor non tornerà più indietro, trattandosi di capi comodi,
resistenti, traspiranti, idrorepellenti e con un design senza eguali.
>>
a un mercato giovane con trend positivo
deve essere la prima molla per il
retail nazionale, documentandosi, frequentando
le fiere e facendo ricerca.
Tendenza, questa, non molto in voga
tra gli addetti ai lavori del Belpaese
che invece tendono spesso a saltare
appuntamenti fieristici importanti.
Nell’outdoor non si bleffa, sembrano
affermare operatori e pubblico.
Gli spazi commerciali esistenti, pure
innegbili, bisogna saperli gestire in
una maniera corretta, a partire dalla
conoscenza dell’ambiente e del pubblico
fino alle formule espositive più
idonee. Ovviamente senza dimenticare
il prodotto, vero protagonista
assoluto e come tale da tenere nella
debita considerazione. Specie se si
punta su un alto livello, per fugare il
rischio di una competizione sul prezzo
con gruppi d’acquisto e grandi
player che sarebbe persa in partenza
e che comunque non aiuterebbe
certo a uno sviluppo dell’attività.
Naturalmente per fornire un certo
servizio e proporre cifre importanti
occorre quella vendita assistita
realizzabile solo attraverso personale
adeguatamente formato e preparato,
che presuppone una conoscenza
del settore a monte che è difficile
simulare. Ciò non vuol certo dire
che non vi sia altrettanta serietà nel
mondo dello sport non outdoor, ma
solo che il tipo di pubblico che ama
la vita all’aria aperta è sicuramente
molto più attento. Con la tendenza a
iniziare da piccoli acquisti per poi appassionarsi
sempre più e cercando
quindi un prodotto di qualità superiore,
anche se economicamente più
dispendioso. In questo senso, anzi, la
grande distribuzione non si è rivelata
in competizione con il retail outdoor,
ma quasi un’apripista. Spesso i primi
Ritengo che per il futuro, i
negozi di media metratura come
i nostri (200 m2 circa), possano
avere un ruolo strategico e fondamentale
nella distribuzione outdoor, a patto che: si
mantengano prezzi competitivi, si offra un
servizio vendita e post vendita
qualificato e si creino negozi
stimolanti!
Antonio Volpe
acquisti sono infatti di livello contenuto,
con materiali e attrezzature
idonee a un pubblico senza pretese,
ancora incerto sulla nascente passione
per una disciplina. Solo con
una pratica sempre più assidua ci
si rende conto della necessità di
una dotazione qualitativamente
superiore, più performante. Ed è
quello il momento in cui si abbandona
il grande magazzino per entrare in
negozio con il desiderio di uscire con
un qualcosa di più costoso, certo,
ma anche più sicuro, durevole, capace
di regalare maggiori soddisfazioni.
Certo c’è anche la possibilità di comprare
direttamente on-line. Il pubblico
outdoor è un assiduo frequentatore
di internet, ma ciò non toglie che l’attrattiva
rappresentata da un negozio
in cui prendere informazioni, testare
il prodotto o comunque toccarlo,
osservarlo nella sua veste reale e >>

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90 SPECIALE DISTRIBUZIONE OUTDOOR DI NATURA
>>
non in una gallery virtuale è sicuramente
un plus determinante, specie
per un consumatore intermedio che
non sa esattamente cosa vuole, non
fa riferimento a un elemento specifico
di un brand.
Dunque lo spazio non manca e le
aziende dell’outdoor si prestano
anche a un rapporto molto collaborativo.
Trattandosi di appassionati,
poiché anche in azienda spesso vi
sono assidui e attivi praticanti, non
mancano momenti di incontro, incentrati
sullo sport e sul test del prodotto.
Meno viaggi esotici, insomma, ma
più camminate all’aria aperta, per far
comprendere al retail di cosa si sta
parlando e cosa andranno a proporre
al proprio pubblico.
La scelta tra moda e tecnicità, deve
essere qualcosa di personale. Cer-
Divertimento, relax e la compagnia
di amici sono elementi che
caratterizzano l’outdoor. Di fatto
anche una grigliata è outdoor. Per chi cerca
le performance, l’alta qualità è fondamentale,
sinonimo di sicurezza e affidabilità, spesso con
marchi prestigiosi come principale
riferimento e senza una guerra sul
prezzo
Georg Oberrauch
to il vivere la città in maniera differente
e godere comunque della tecnicità
dei prodotti per l’outdoor sono
stati due driver importantissimi per la
diffusione di questa pratica sportiva
e per l’avvicinamento di un target
piuttosto complesso come quello
femminile. Ciò non toglie che le mode
sono sempre passeggere, per cui
un outdoor troppo modaiolo rischia
di puntare tutto su un target volubile
e che potrebbe scegliere in futuro
altre soluzioni, magari sull’onda di
altre emozioni. Un outdoor più puro fa
sicuramente leva su un target di appassionati
che non può certo trovare
nel fashion ciò che vuole, e che anzi
preferisce i negozi dove è avvenuta
una forte verticalizzazione. Le stesse
aziende si danno battaglia a suon di
performance e invitano il pubblico a
SPORTlER - TREVISO
testare direttamente il prodotto per
rendersi conto della qualità effettiva
di ogni creazione. Analogo discorso
può essere fatto per gli educational ai
retailer e già in questo si percepisce
la diversità rispetto a un mero spoglio
del campionario.
L’outdoor, dunque, rappresenta
una grande attrattiva e può anche
essere una formula di rilancio dello
sport tra il grande pubblico. In ambito
distributivo è innegabile la differenza
tra punti vendita specializzati e altri
che cercano di integrare l’offerta con
elementi outdoor per richiamare un
certo tipo di pubblico. Operazione
è parzialmente riuscita per le ragioni
sopra indicate, specie per il fatto che
se la moda vince in città, in natura occorre
la performance. Dunque per >>
SPETTACOlARE ShOPPINg ExPERIENCE
Un outdoor declinato in spazi dedicati, con strutture per provare
direttamente il prodotto, in modo da testarne la comodità e le qualità,
creando al contempo un centro di aggregazione e scambio
L’outdoor si lega molto, in questa realtà, alla montagna, e a tutto quello che ha a che fare con
escursionismo, trekking, climbing, sci alpinismo, oltre a segmenti specifici per prestazioni estreme in
queste discipline e altre affini.
Un campo molto vasto in cui la specializzazione viene dalla passione della proprietà e dai collaboratori,
tutti attivi praticanti, a testimoniare la convinzione che in tutti i segmenti dello sport sia necessaria
una scelta di campo e una conseguente preparazione ed esposizione.
Così facendo il cliente percepisce la competenza vissuta e la passione, come si evince dall’enorme
palestra in roccia, una delle più grandi d’Italia, dove il visitatore può praticare lo sport divertendosi
anche d’inverno o la sera.
Una shopping experience molto forte, dove il negozio raccoglie una community, diventa un punto
di ritrovo degli alpinisti, un centro di scambio, di cultura e di test delle attrezzature, senza limitarsi
all’estetica. La presenza di esperti consente di ricevere infatti un valido aiuto nella scelta del prodotto
più adatto, con un occhio di riguardo alla sicurezza e alla comodità, provandolo nelle aree dedicate
che simulano una situazione reale.
Un’ambientazione che può integrarsi all’interno di un negozio multisport con una netta separazione
degli spazi piuttosto che in punti vendita esclusivamente outdoor, ma sempre e comunque
con ambientazioni dedicate che immergono in un clima particolarissimo. Una vera e
propria specializzazione dei diversi ambienti determinante per chi desidera immergersi in
un negozio outdoor.
Ampio spazio viene dato anche alla bicicletta, dove la mountain bike è una formula alternativa
di fruizione della natura, e con interessanti azioni di promozione come il cambio tra
vecchio e nuovo, per far comprendere che conviene utilizzare un prodotto innovativo e di
qualità, in un contesto sociale che ha visto mediante la Caritas l’invio dell’usato, una volta
riparato, in Romania. Un’innovazione capace di fare la differenza, specie oggi che esistono
persino mountain bike elettriche a pedalata assistita.

92 SPECIALE DISTRIBUZIONE OUTDOOR DI NATURA
>>
uno stile urban il pubblico può anche
ammettere concessioni, ma quando
si trova in escursione in montagna la
tecnicità deve essere quella capace
di fare la differenza e concorrere al
conseguimento di una performance.
Basta infatti osservare i negozi sorti in
montagna per rendersi conto che se
il turismo è stato un target importante
e un bacino di utenza determinante
per lo sviluppo, la maggior parte
dei negozi è nata per soddisfare le
esigenze di chi voleva vivere la natura
in maniera vera ma sicura. L’aspetto
moda, o comunque un outdoor meno
estremo, è stato il passo successivo,
anche per l’evoluzione stessa dell’outdoor
e la crescita considerevole del
target femminile/bimbo che ha aperto
nuovi orizzonti. Dal nuovo target a un
nuovo prodotto, diverso, più vestibile
Quando abbiamo deciso di cambiare
veste abbiamo riscontrato qualche
problema, perché in Italia sono
ancora poche le aziende capaci di creare
un negozio outdoor interpretando richieste
specifiche. Alla fine però siamo
riusciti a dar vita al progetto che
volevamo
Mirco Vezzani
e gestibile, ma sempre con i caratteri
distintivi dell’outdoor, il passo è
stato breve, ma non per questo così
scontato.
Forse più correttamente sarebbe il
caso di definire outdoor la frequentazione
della natura nella
natura stessa, con diversi gradi di
difficoltà che richiedono quindi un
prodotto specifico e un referente
preparato e ben fornito. L’urban è
invece qualcosa di differente, una
sorta di nuovo casual che unisce alle
caratteristiche tecniche del prodotto
outdoor la vestibilità propria di
capi cittadini e con una quasi totale
assenza dell’attrezzo. Una sorta di
confine separa quindi, forse precludendo
possibilità di sviluppo, i negozi
cittadini rispetto a quelli inseriti in un
territorio outdoor, anche se, di fatto,
gINETTO SPORT – REggIO EMIlIA
non avendo l’outdoor stesso confini,
anche una caratterizzazione dei negozi
in funzione della propria disposizione
geografica rischia di essere
pretenzioso e ben poco veritiero.
In conclusione, rimane il fatto che il
pubblico cresce e chiede risposte.
Che si sia deciso di aprire un negozio
durante una scalata con gli amici o
dopo aver letto qualche indagine di
marketing, resta comunque il fatto
che ci si confronta con due tipologie
di target e ognuno sa poi con quale di
questi ha maggior feeling, o che tipo
di impostazione dare al punto vendita,
quale caratterizzazione e che stile/
corrente abbracciare. Occorre tuttavia
una scelta di campo per evitare
eccessive ibridazioni che rischiano di
provocare una despecializzazione.
salvatore.ferraiuolo@topsport.it
dETTAglI STUdIATI
Materiali che vogliono richiamare la montagna, musiche della natura
come sottofondo e aromi di pino per un visual che colpisce tutti i sensi
della clientela
Una lunga storia alle spalle, e una dedizione per la montagna che si trasmette di padre in figlio. Una
passione speciale che ha sempre portato il punto vendita a caratterizzarsi per un’offerta mirata,
attraverso un’attenta specializzazione e la ricerca di prodotti in grado di soddisfare le esigenze di chi
ama la montagna.
Se prima del rinnovo dei locali la convivenza dei diversi sport era comunque caratterizzata da un ordine
che ne rendeva equilibrata e chiara l’esposizione, oggi con la recentissima apertura del negozio
completamente rinnovato, la declinazione del concetto outdoor emerge fin da una prima occhiata, a
testimoniare come un negozio di tale genere abbia caratteristiche che ne consentono una riconoscibilità
immediata. All’interno spicca un dogato modulare molto pratico e moderno con base legno
rovere, mentre in alcuni punti sono state realizzate delle pareti di quarzite che riproducono un habitat
di montagna, così come il rivestimento del bancone. Una delle due vetrine ha lo sfondo della stessa
pietra mentre l’altra ospita tre tronchi di castagno piuttosto grossi che riprendono il concetto di
natura, boschi, escursionismo. La diffusione sonora negli spazi vede musiche della natura, con suoni
di ruscelli e animali boschivi, mentre uno schermo proietta filmati a soggetto montagna e degli sport
ad essa legati. Un diffusore di profumo all’aroma di pino contribuisce a sensibilizzare ulteriormente la
clientela, andando così a colpire di fatto tutti i sensi e trasformando l’esperienza sensoriale in
una shopping experience ricca di suggestioni ed emozioni.
Da un negozio di articolo sportivo classico si è passati quindi a una situazione che riporta
immediatamente al mondo outdoor, rispondendo al tempo stesso alle richieste di un target
specifico animato da forte sensibilità verso l’ambiente, sia con la ricerca di prodotti ecofriendly
e made in Italy che con attrezzi e indumenti per una fruizione ottimale della natura.
Da qui anche le collaborazioni con associazioni alpine, capaci di rappresentare meglio un
rapporto vero con l’ambiente e una grande attenzione anche per i neofiti di questo mondo, al
fine di trasformare il rapporto con il punto vendita di fiducia in un momento propedeutico al
vivere la montagna e l’outdoor stesso.

94
THE COMMUNITY Il pErsONaggIO
I consIglI
di Mister Nordic
Luca Zambolin,
istruttore dell’anno
2007, imprenditore
pioniere e massima
espressione della
camminata nordica
in Italia, fa il punto
sul mercato di questo
sport nel nostro Paese
S
Si sono incontrati per caso e all’inizio
non si piacevano. Qualche diffidenza
dettata dai preconcetti, poi, dopo una
frequentazione che è diventata sempre
più assidua, hanno capito che
erano fatti per stare insieme. Quello
tra Luca Zambolin, atleta a 360° titolare
di Zable Sport, e il nordic walking
è un rapporto che va avanti da
anni e che cresce giorno dopo giorno
insieme a un mercato che, pur dando
segnali incoraggianti, deve ancora
sprigionare tutto il suo potenziale. I
consumatori aumentano attratti dai
molteplici vantaggi di una disciplina
semplice e adatta a tutti, i cui costi
sono contenuti e che non ha bisogno
di spazi particolari per essere praticata.
E poi fa bene ai fisici di ogni
età, da quello degli sportivi amatoriali
a quello di chi, come Luca Zambolin,
è cresciuto facendo attività fisica.
“Ho cominciato a 9 anni con lo Sci
Club – racconta infatti il titolare di
Zable Sport – poi mi sono dedicato
al calcio e all’atletica leggera. A 13
anni, in seguito a un grave incidente
alla schiena, ho dovuto restare fermo
per cinque anni, ma poi ho ripreso l’attività
andando in montagna e, dopo
una parentesi di lotta greco romana,
attorno ai 20 anni mi sono cimentato
nell’arrampicata sportiva.” Per toccare
letteralmente con mano la montagna,
oggetto dei suoi desideri a cui è legato
da tanti anni. Dalle camminate
allo sci d’alpinisimo, la mente corre
e l’adrenalina scorre, mentre le
emozioni e la razionalità inducono
a pensare che l’hobby può diventare
lavoro e il lavoro passione. Che
come un pacco regalo può nascondere
la più bella delle sorprese. “Sono un
addetto ai lavori e vivo con la montagna
dal 1988. Ho conosciuto il nordic
walking tramite le fiere all’inizio degli
anni Duemila e, dopo un iniziale scetticismo,
mi sono ricreduto constatando
le grandi possibilità offerte dalla camminata
nordica.” Da quel momento
l’interesse è aumentato al punto che
Zambolin ha sentito il bisogno di far
conoscere a sempre più consumatori
e sportivi il fascino di questo sport.
“Nel 2004 – ricorda – ho organizzato
il primo meeting di nordic walking con
il contributo dei Parchi Regionali dei
Colli Euganei e con istruttori dell’AN-
WA (Associazione Nordic Walking
Austria) e mi sono attivato per far
partire il primo corso per istruttori con
formatori austriaci e un traduttore. Poi,
nel 2005, ho partecipato al primo corso
dell’ANWI (Associazione Nordic
Walking Italia, costola dell’INWA, la
più grande organizzazione mondiale
che promuove questo sport) e nel
2007, dopo essermi impegnato in
prima persona per diffondere la camminata
sportiva anche fuori dai confini
del Veneto, ho ricevuto il premio come
istruttore dell’anno per la tecnica, l’insegnamento
e i progetti legati alla promozione
del nordic walking.”
Oggi, a 45 anni, e con tanta esperienza
alle spalle, Zambolin ha quindi
tutte le carte in regola per analizzare
in modo competente ed approfondito
la situazione del mercato italiano
del nordic walking. “Rispetto agli altri
sport che si possono praticare in
montagna – spiega il titolare di Zable
Sport – la camminata nordica ha la
caratteristica di essere relativamente
facile da imparare. Non servono
grandi preparativi: metto le scarpe,
prendo i bastoncini ed esco di casa.
Traendone grandi vantaggi, innanzi
tutto per l’apparato cardiovascolare,
e poi in relazione all’aumento del con-

sumo calorico, al miglioramento della
fitness aerobica VO2, alla flessibilità
e alla mobilità della colonna vertebrale
e delle articolazioni e, non ultima,
alla psiche. Se nella corsa muoviamo
infatti solo gli arti inferiori, nel nordic
walking attiviamo anche i muscoli del
tronco e degli arti superiori, con tutti
i benefici che ne derivano. È un effetto
simile a quello che si può ottenere
praticando lo sci di fondo, da cui ha
avuto origine, o il nuoto, con la differenza
che non servono né la neve,
né una vasca. E poi il nordic è propedeutico
a molti altri sport come il
trial running, lo sci d’alpinismo, lo sci
di fondo, il golf e il ciclismo ed è utile
per sciogliere le tensioni a livello di
spalle e cervicale, un effetto molto importante
per gli arrampicatori.” Senza
dimenticare che la camminata nordica
è anche tra gli sport che hanno minori
impatti sull’apparato locomotore
a differenza ad esempio del running,
molto in voga oggi, ma responsabile
di conseguenze rilevanti.
Per godere di questi molteplici vantaggi
è tuttavia necessario osservare
alcune norme di base, a partire
dall’utilizzo di un’attrezzatura adeguata.
“Per iniziare – spiega Zambolin
– possono bastare anche quelle che
La camminata nordica
è facile da imparare
e non necessita
di particolari preparazioni,
ma dà grandi benefici
una volta venivano chiamate ‘scarpe
da ginnastica’, mentre in ambiente diventano
necessarie calzature con suole
ben scolpite, che garantiscano una
certa stabilità nell’appoggio per il tallone,
un’ottima rullata e una buona rigidità
torsionale. In pratica si deve proteggere
il piede permettendo il movimento
della caviglia senza perdere energia
nella fase di spinta.” Seguendo poi le
indicazioni di un istruttore. “La tecnica
è fondamentale per ottenere i benefici
dati dal nordic walking. Diciamo che
per avere un’idea di come lavorare
servono dalle 15 alle 20 ore di corso
con un istruttore qualificato.” Dando
un’immagine corretta della camminata
nordica. “Il mercato nei Paesi più maturi
come la Germania, l’Austria e i Paesi
Scandinavi – analizza infatti Zambolin
– in questo momento è in contrazione,
mentre nel mercato italiano stiamo attraversando
una fase di forte sviluppo
con una domanda in crescita. A que-
Uomo dI Sport e dI mercato
Luca Zambolin è nato a Padova il 24 settembre 1965.
Avvicinatosi all’attività sportiva da bambino, ha praticato lo
sci, il calcio, l’atletica leggera, poi, dopo un grave incidente
alla schiena che l’ha tenuto fermo per cinque anni, la lotta
greco romana, l’arrampicata sportiva e lo sci d’alpinisimo.
Nel 1990, in seguito all’incontro con Massimo Boniciolli,
conosce il Telemark, particolare tecnica di sciata in
ginocchio con il tallone libero, e lo pratica con entusiasmo,
confermando la sua vocazione per gli sport a contatto con
la montagna. Nel 1997 compie una traversata del Circolo
Polare Artico di circa 200 km in autonomia con gli sci ai
piedi, e all’inizio degli anni Duemila, mentre diventa istruttore
d’arrampicata, scopre il nordic walking in un meeting a cui
partecipa per motivi di lavoro. Dopo le perplessità iniziali,
Zambolin si innamora di questo sport al punto che nel
2004 organizza il primo meeting di camminata nordica in
Veneto e l’anno dopo partecipa al primo corso dell’ANWI,
l’Associazione Nordic Walking Italia. Tra il 2005 e il 2006 la
svolta, prima con i corsi a Padova e provincia e poi con la
promozione del nordic walking, su mandato dell’ANWI,
in Emilia, nelle Marche, in Liguria e in Toscana.
Nel 2007 Zambolin riceve il premio come migliore
istruttore di nordic walking per la tecnica, l’insegnamento
sto punto è importante non ripetere gli
errori commessi anni fa nelle regioni
di contatto con questi Paesi, come ad
esempio il Trentino Alto Adige, dove si
era arrivati a vendere il prodotto nordic
walking in modo troppo frettoloso,
con le aziende che inserivano questa
disciplina in pacchetti che venivano
proposti al pubblico senza dare tutte
le informazioni utili. Questo ha portato
sì ad una diffusione del nordic walking
come sport semplice e dai grandi
vantaggi, ma non ha fatto passare il
messaggio che la condizione necessaria
affinché si possano raggiungere
certi obiettivi è avere una tecnica
di cammino, una tecnica nell’uso dei
bastoncini e una postura corrette.” Da
qui altre distorsioni nella rappresentazione
comune dell’immagine del nordic
walking, il quale “oggi sta dando di sé
un’immagine stanca, di una disciplina
adatta alla terza età, perché si vedono
persone che non usano bene i bastoncini
e quasi se li trascinano dietro. Per
questo ritengo che bisognerebbe dare
un messaggio forte, spingendo in due
direzioni: innanzi tutto nella formazione
di bravi istruttori, come sta facendo
l’ANWI, che ha aperto i corsi solo ai
laureati in Scienze Motorie, agli istruttori
provenienti da altre discipline >>
95
e i progetti legati alla promozione di questa disciplina, con
una particolare attenzione al recupero delle aree verdi nei
Comuni. Partono quindi le prime collaborazioni con aziende
di soggiorno ed assessorati, oltre che con il reparto di
riabilitazione cardiologica di Padova. Nel 2009 Zambolin
frequenta il corso per diventare Master Instructor che
gli dà la possibilità di
formare activity leader e Luca Zambolin, all’interno del negozio Zable Sport
fonda la scuola Nordic
Walking di Padova con
sei istruttori all’attivo,
ottenendo una delle prime
certificazioni. Nel 2011
diventa National Coach,
il grado più alto della
formazione italiana e la
qualifica necessaria per
formare nuovi istruttori.
Oggi Luca Zambolin
affianca la sua attività
di istruttore di nordic
walking a quella di titolare
dell’azienda Zable Sport.

96 THE COMMUNITY Il pErsONaggIO
>>
sportive del CONI, alle guide alpine e
ai maestri di sci, e poi nella considerazione
del nordic walking non solo
come uno strumento per il benessere
fisico, ma anche come un vero e proprio
sport.” Adatto a tutti. “Non stiamo
parlando di una disciplina e di un mercato
di nicchia, perché la camminata
nordica può essere praticata da chiunque,
purché ci siano impegno e voglia
di fare le cose nel modo corretto.” E
allora ben venga qualche sacrificio e
l’applicazione di certe regole, a partire
da una corretta postura fino alla
tecnica di utilizzo dei bastoncini studiati
appositamente per essere adattabili
a superfici anche morbide e per essere
impugnabili anche senza guanti.
“Un’altra cosa importante – aggiunge
Zambolin – è che i negozianti non comprino
i bastoncini solo per venderli, ma
che facciano prima qualche esperienza
personale di nordic walking, per capire
cos’è e per non alimentare la scarsa
conoscenza che c’è in giro.” Anche in
questo caso la competenza viene prima
di tutto. “Noi di Zable Sport vendiamo
tanti bastoni a clienti che arrivano
anche da fuori regione, perché sanno
che dall’altra parte del bancone trovano
una persona competente che sa a
cosa servono e come si utilizzano. A
volte ci sono commessi che non conoscono
bene questa disciplina e vendono
bastoni da trekking (passo appoggio)
al posto di quelli da nordic walking
(passo spinta). Questo è un errore assolutamente
da evitare, perché se non
si usano i bastoncini giusti, non ci sono
le attivazioni muscolari e nemmeno i relativi
vantaggi.”
Vantaggi che oggi attraggono anche
una fascia di consumatori dalla carta
d’identità più verde. “Negli ultimi anni
– sottolinea infatti Zambolin – si sono
avvicinati al nordic walking anche i
giovani tra i 25 e i 30 anni. In generale
l’età dei praticanti si sta abbassando,
ma non c’è ancora un buon
appeal da parte dei ragazzi tra i 15 e i
20 anni, più che altro per un problema
sociale dato dal fatto che i giovani, a
quell’età, difficilmente hanno voglia di
fare fatica.” Perché allora non attirarli
con estetiche accattivanti, già utilizzate,
con le opportune modifiche, per i
consumatori più maturi. “Oggi – affer-
Università di Padova (esterno),
Luca e il ricercatore Dott. Manuel
Orsetti compiono la misurazione
dell’attivazione muscolare tramite
elettromiografo, per lo svolgimento
di una tesi sperimentale:
“Influenza di diverse velocità di
ca-mminata in piano sui livelli di
attivazione elettromiografica nel
nordic walking”.
Università di Padova (interno),
Luca con elettrodi per la misurazione
dell’attivazione muscolare
tramite elettromiografo
ma ancora Zambolin – esiste un fenomeno
di moda per il nordic walking, in
particolare per quella fascia (sia di uomini
che di donne) intorno ai 40 anni
che ha ottime possibilità economiche
e che, puntando molto sull’aspetto
estetico, rappresenta una clientela interessante
per il punto vendita.” Che
può guardare con ottimismo al futuro
di una disciplina nata negli inverni nevosi
della Finlandia e che già nel resto
d’Europa sta spopolando, come
conferma un’ordinanza del sindaco di
Monaco di Baviera che ha vietato la
pratica del nordic walking nel centro
storico senza l’applicazione di un tappo
di gomma sulla punta dei bastoncini.
“I praticanti erano talmente tanti
– spiega Zambolin – che facevano un
rumore fastidioso.” Una vera e propria
Nordic-mania, cavalcata sull’onda di
un concetto outdoor allargato, fatto di
camminate e di escursioni impegnative,
di fitness settimanale e di work
out specifici, o più semplicemente
di desiderio di wellness e di relax. “Il
nordic walking – sottolinea Zambolin
– ha grosse possibilità. Qui il concetto
di benessere si sposa con quello
di movimento nella natura e con la
facilità nel praticarlo. Non servono
palestre con ore prestabilite, ma può
bastare una strada, un argine, una
spiagga, una montagna, una collina,
un’area verde. Si può arrivare a fare
nordic walking d’inverno persino sulle
piste di sci battute. È uno sport che
dà grande libertà e benefici, per questo
le possibilità del mercato ad esso
legato sono importanti. Non bisogna
banalizzarlo.”
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Tel. 035 714 164
speleo@alpdesign.it
Questa calzatura Salomon in membrana Gore-Tex Performance
Comfort Footwear, impermeabile e traspirante, è la versione
completamente rinnovata della leggerissima scarpa mid da
escursionismo, ora più ammortizzante e sottile, con più grip.
La versione per la donna è stata pensata con dettagli e
un design apposito per il piede femminile. Il
peso della versione da uomo è di 480 g
(misura 8,5 UK). La tomaia è in pelle
scamosciata impermeabile, con protezione
della punta e del tallone. La fodera è
SALOMON
Tel. 0422 5291
www.salomonsports.com
in tessuto resistente all’abrasione,
traspirante e ad asciugatura rapida.
PaSSo doPo PaSSo
Per il trekking Cober propone
la nuova lina Step by step:
una gamma completa di
bastoni allungabili a tre
settori, robusti e leggeri,
realizzati in lega di alluminio
aeronautico con puntale in
widia. Estremamente versatili,
grazie alla possibilità di
sostituire la rotella (ø 92 per
utilizzo sulla neve). Il modello
Evo (nella foto) è dotato di
manopola a doppia densità
con superficie di contatto
antiscivolo e prolungamento
in schiuma espansa per
impugnatura asimmetrica,
passamano con superficie di
contatto in neoprene
anallergico e traspirante e
sistema di regolazione rapida
Quick Strap. È fornito con 2
rotelle (ø 50 e ø 92) e
copripuntale in gomma per
l’utilizzo su terreni rocciosi.
Cober è membro di EOCA
(European Outdoor
Conservation Association),
un’associazione fra aziende
europee per sostenere
progetti finalizzati alla tutela
dell’ambiente.
ProtagoniSta del cicliSmo
COBER
Tel. 02 57 601 341
info@cober.it
Gotha di Zerorh+ è un occhiale avvolgente, leggero, resistente ma
soprattutto tecnico, particolarmente adatto per il ciclismo. La lente
a mascherina intercambiabile lo rende un occhiale adatto a tutti gli
sport che richiedono particolari prestazioni e che si svolgono con
differenti tipi di luce. Si tratta di un occhiale indossato e utilizzato
dai ciclisti del Team Saxo Bank – Sungard, squadra del circuito
Pro Tour che vanta, tra gli altri, Nick Nuyens, vincitore del Giro
delle Fiandre 2011, e del TeamLampre squadra italiana del
circuito Pro Tour che ha atleti del
calibro di Damiano Cunego,
Alessandro Petacchi e
Michele Scarponi.
Zerorh+ è distribuito da
Zero Industry.

incredibile verSatilità
Sviluppata da un prototipo usato da Leo Houlding sul Monte Asgard, questa giacca Berghaus è tra le più
leggere giacche in Gore-Tex Pro Shell. Le caratteristiche innovative e uniche sono disegnate per offrire il
massimo comfort e protezione, per scalare nelle condizioni più estreme come sull’isola di Baffin o su
qualsiasi altro terreno impegnativo. La variante giapponese del Pro Shell è dotata di incredibile
leggerezza con immutate caratteristiche tecniche. È dotata di cappuccio fisso con coulisse, aggiustabile
con una sola mano. Presenta inoltre maniche preformate; zip Riri doppio cursore, water resistant con flap
interno; innovativo sistema di ventilazione 3D per la miglior circolazione dell’aria all’interno; coulisse in
vita elastica e aggiustabile; Bergonomic fit tagliato per la performance atletica; asola di aggancio
Tower Kert Gtx è uno scarpone pensato per il backpacker
moderno che predilige leggerezza e versatilità. La tomaia
è realizzata in pelle suede e mesh in Cordura per un
ottimo connubio tra resistenza all’abrasione e
traspirazione. L’allacciatura estesa fino in punta offre
performance in arrampicata e un’allacciatura precisa
e personalizzata. La nuova intersuola è realizzata con
un’iniezione di PU a doppia densità per ultraleggerezza,
durevolezza e stabilità. La punta semipiena
offre ottimo grip in arrampicata e scrambling;
il tallone semi-pieno maggior sicurezza. I tasselli
“a diamante” multidirezionali nell’asse
centrale migliorano il grip e la stabilità
senza aggiungere eccessivo peso.
La nuova suola Vibram G-diamond
S215 offre un grip ottimale con
più leggerezza. Disponibile in 3
varianti colore: Date-Cappuccino,
GARMONT
Taupe-Caribou, e Bamboo-Plaster.
Tel. 0423 8726
info@garmont.com
deSign aSciutto e accattivante
F.lli Campagnolo propone i leggerissimi e coloratissimi piumini (solo 300 g per
il piumino e 220 g per il gilet) in piuma naturale iniettata (90% piuma d’oca)
senza sacco piuma, dal design asciutto. Sono proposti in molteplici colori sia
nella versione femminile che in quella maschile. A caratterizzare maggiormente
il piumino, il cappuccio e l’interno sono in contrasto di colore. La comoda
custodia allegata al capo permette di riporlo nella borsa o nello zaino con un
ridottissimo ingobro. Sono dotati di due tasche laterali e di elastico in vita
(quest’ultimo nella versione femminile).
F.LLI CAMPAGNOLO
Tel. 0424 515 411
campagnolo@campagnolo.it
leggerezza Per muoverSi
arricciata per evitare incastri; nuovo inserto stretch sotto le ascelle
per ottimale libertà di movimento. Berghaus è distribuito da Prosport.
PROSPORT
Tel. 0472 649 089
info@pro-sport.bz.it bando ai batteri
Salewa presenta una nuova generazione di
sacchi letto con trattamento Silverized. Il
brand dell’aquila nera ha sviluppato insieme a
Schoeller Technologies il primo trattamento al
mondo a base di ioni d’argento per il sacco
letto in grado di ridurre del 98,5% la
produzione di batteri e cattivi odori. Questa
caratteristica rende il sacco letto Spice il
prodotto perfetto anche per chi soffre di
allergie. La tecnologia Silverized viene
applicata sulla fodera e sull’imbottitura in fibra
sintetica Ecoloft, realizzata in fibre riciclate:
eccezionale accumulo termico e estrema
comprimibilità. L’Ecoloft è anche l’imbottitura
più calda tra quelle disponibili sul mercato.
Morbidezza e comprimibilità consentono un
utilizzo efficace del sacco letto. Ha anche
coulisse di regolazione monomano, comparto
portavalori interno, zip YKK autobloccante su
tutta la lunghezza con protezione
antischiacciamento. Salewa è distribuito
da Oberalp.
OBERALP
Tel. 0471 242 900
info@oberalp.it
confortevole ergonomia
La Laser CR di Cassin per alpinismo, ice climbing e
arrampicata su lunghe vie in montagna rappresenta il
mix perfetto tra comfort ed ergonomia. Presenta:
cosciali regolabili; sistema di costruzione che permette
una riduzione di peso e ingombro, aumentando al
tempo stesso il comfort (il sistema prevede una
struttura portante costituita da una fettuccia tagliata
anatomicamente al laser che garantisce un’omogenea
distribuzione del carico su tutta
la larghezza di
cinturone e cosciali);
interno imbottito e
ricoperto in
confortevole Mesh 3D
per favorire l’asciugatura da
sudore e umidità, esterno in nylon
antiabrasione; cuciture interne
protette e ispezionabili; 4 porta
materiali sagomati,
anello di recupero
posteriore. Cassin è
distribuito da
C.a.m.p.
99

100 beOut nOvità PRODOttO
uno Stile funzionale
Realizzata con una versione di Polartec
Thermal Pro contraddistinta da una texture
di superficie esclusiva, Via Calma è un
riuscito mix di funzionalità e stile. Grazie
alle caratteristiche tecniche del
tessuto è altamente traspirante,
capace di asciugare all’istante,
calda e leggera.
Versatilissima, è ideale
per tutte le attività
outdoor e per lo
streetwear. Odlo è
distribuito
Spoga.
SPOGA
Tel. 0473 565 199
info.odlo@spoga.it
Per runner ambizioSi
La nuova linea X-Running di
Gore Running Wear è
progettata e realizzata
con tessuti hi-tech
che proteggono i
runner lungo il
percorso. La
prima novità
della linea è
rappresentata dalla
maglia X-Running. Una
maglia ultra leggera,
realizzata con un mix di
materiali altamente
funzionali, per garantire
una termoregolazione
ottimale. Gli inserti in
rete, sotto le braccia e
sul collo, assicurano
un rapido scambio di
calore, mentre gli
inserti in materiale
antiabrasione sulle
spalle, proteggono
dallo sfregamento
dovuto all’hydropack o allo zaino. Le
cuciture nell’area delle spalle sono
realizzate con tecnologia Ultrasonic in
modo da evitare le fastidiose irritazioni
W.L. GORE & ASSOCIATI
Numero Verde 800 681 168
www.gore-tex.com
dovute all’attrito sulla pelle, mentre sul retro
sono posizionate tre tasche per contenere
tutto il necessario per le lunghe distanze.
Inoltre, per aumentare la visibilità del
runner, sono applicati alla maglia
loghi e inserti riflettenti.
Perfetto Per viaggiare
Il nuovo modello PE 2012 Kongur di Lowe Alpine
è uno zaino da backpacking che racchiude tutte
le principali caratteristiche tecniche. Grazie
all’accesso frontale e alle tasche laterali a
soffietto, è perfetto per i viaggi, le escursioni
prolungate e le attività di trekking per più
giorni. Tessuto poliestere ripstop SRP450,
tessuto poliestere 450HDP leggero e
resistente, tessuto 1680 ballistic
estremamente forte e resistente
all’abrasione. Presenta un sistema di
schienale TFX 4 completamente regolabile
per un maggiore comfort, tasche laterali
a soffietto per ulteriore possibilità di
carico, largo pannello frontale con
cerniera zip per un rapido accesso al
contenuto dello zaino, punti di aggancio
aggiuntivi che consentono di aggiungere carico
fit atletico Per un taglio aggreSSivo
Una news dedicata a viaggiatori ‘tosti’: la
Super Zephyrus Hoodie di The North
Face (disponibile in versione sia uomo
che donna) è uno scudo contro il vento,
oltre ad essere versatilissima e
ultratecnologica. I materiali sono pregiati:
gli inserti in Polartec Power Stretch
sui fianchi, sotto le braccia e in
corrispondenza della colonna
vertebrale superiore garantiscono
massima elasticità, sostegno,
traspirabilità. L’isolamento
PrimaLoft One (l’unica vera
alternativa alla piuma d’oca) offre
il giusto grado di calore persino
sotto la pioggia battente,
leggerezza, morbidezza, totale
idrorepellenza, traspirabilità,
comprimibilità. Il tessuto esterno è
Ripstop anti-vento, una protezione
sicura dai temporali estivi.
Per l’anatomia del Piede
Mico presenta la calza da running con una struttura a densità
superleggera costruita in funzione dell’anatomia del piede.
Caratteristiche principali sono: polsino Antistress in Lycra
per massima aderenza senza compressione per una calzata
ergonomica; logo Mico nella parte posteriore; maglia di base a
bassa densità Micropolyamide + Lycra per massimo comfort e
sensibilità durante la corsa, elevata traspirabilità e ventilazione
costante; maglia elastica a lavorazione alternata sul collo del
piede e sopra le dita per garantire la massima ventilazione;
struttura anatomica piede destro/sinistro; inserti di
ventilazione sul collo del piede e sotto le dita; fascia
elastica anti-torsione a doppia lavorazione per
assicurare il massimo grip nell’arco plantare;
supporto di protezione laterale dell’alluce e del
metatarso anteriore; punta seamless supercomfort
per azzerare qualsiasi frizione.
LOWE ALPINE
Tel. 0422 886 411
www.lowealpine.it
MICO SPORT
Tel. 030 2003 211
info@mico.it

tecnologia a contatto con il corPo
Dal 15 al 24 luglio sono in programma ad Arco (TN) i Mondiali di
Arrampicata. Dryarn, fibra innovativa dedicata per eccellenza allo
sport, non poteva mancare all’evento. E la sua presenza si farà
notare. Tutti gli atleti della Nazionale Italiana Arrampicata
indosseranno, in gara e in allenamento, una maglietta realizzata
in 100% Dryarn. Dryarn, da sempre al fianco degli sportivi, è
una fibra eccezionale che permette di unire design e
performance per creare capi di abbigliamento tecnico
innovativi. Sport duri come l’arrampicata, che sottopongono il
corpo a forte stress e ad importanti sbalzi di temperatura
esaltano le caratteristiche di questa fibra. Per la maglia
ufficiale prodotta da Dogma la nazionale ha scelto un design
moderno e innovativo, unendo alla ricerca del materiale
AQUAFIL
Tel. 0464 581 218
marketing.textile@aquafil.com
Protezione PerSonale
Per il viaggio e l’outdoor
l’attenzione allo stile e all’immagine.
Dryarn è distribuito da Aquafil.
Nel corso di una vacanza esotica o di una giornata all’aria aperta può essere
indispensabile, o semplicemente utile, proteggersi dall’insidia di insetti o dei raggi solari o
dover effettuare una piccola medicazione. Travel Safe propone prodotti che i viaggiatori e
gli escursionisti responsabili dovrebbero avere sempre con sé. La gamma comprende
zanzariere, kit di pronto
soccorso e accessori per la
protezione e l’igiene personale.
La tipologia, l’elevato grado di
utilità e il prezzo competitivo,
rendono i prodotti Travel Safe
molto appetibili al consumatore
e particolarmente adatti per
essere proposti nei migliori
punti vendita di articoli sportivi.
I prodotti Travel Safe sono
distribuiti in esclusiva per
l’Italia da Gipron.
GIUSEPPE PRONZATI
Tel. 02 93 548 008
mail@gipron.it
il PaSSo Più alto
La Sportiva propone lo scarpone Batura 2.0, ultra-tecnico per alpinismo d’alta quota con doppia
barriera impermeabile e traspirante in Gore-Tex: costruzione di innovativa concezione ottenuta dopo
oltre 2 anni di ricerche e test sul campo da parte di un team di lavoro composto da ricercatori La
Sportiva e Gore. Il primo strato altamente idrorepellente è composto dal guscio di protezione
esterno in Cordura, con membrana Gore-Tex integrata nella ghetta. Il secondo strato impermeabile
e traspirante in Gore-Tex Insulated Comfort è inserito nello scafo interno. Tale soluzione garantisce
la migliore combinazione possibile di impermeabilità, traspirabilità ed isolamento termico. Il nuovo
sottopiede in carbonio con struttura a nido d’ape, assicura inoltre struttura e leggerezza senza
precedenti. Questo prodotto è il passo più alto compiuto negli scarponi da alpinismo estremo.
Parola di Simone Moro,
tester ufficiale del prodotto nella prima salita invernale sul Gashebrum II.
CALZATURIFICIO LA SPORTIVA
Tel. 0462 571 800
lasportiva@lasportiva.com
confortevolmente
Performanti
Nuovo modello PE 2012 appartenente
a una nuova linea Asolo, pensato per il
backpacking, e caratterizzato da una
tomaia in pelle scamosciata ed
idrorepellente di spessore 1,6-1,8 mm,
e foderato in Gore-Tex performance
comfort footwear. La suola Asolo/
Vibram è abbinata a un’intersuola in
microporosa a due densità e un inserto
in poliuretano all’altezza del tacco che
funge da elemento in grado di
assorbire gli urti. Disponibile con
calzate specifiche per uomo e donna,
peso 730 grammi (1/2 paio misura 8
UK) ed è disponibile nella scala taglie
Lady (4-9.5 UK) nelle colorazioni
seaport/seaport e wool/nicotina,
mentre per la versione Man (6-13.5
UK) le opzioni colore sono wool/
nicotina e carota/carota.
ASOLO
Tel. 0422 8866
www.asolo.com
101

102 beOut nOvità PRODOttO
agli amanti della comodità
Fjällräven propone una novità tra i capi della linea
travel, pensata per chi ama i capi comodi,
resistenti e di alta qualità anche nelle situazioni
outdoor più semplici e quotidiane. La giacca
Blazer dal taglio più casual è in tessuto G-
1000 Original e mantiene quindi tutte le
caratteristiche di resistenza agli strappi, al
vento e alla pioggia. Il colletto può essere
ripiegato e chiuso in alto per una maggiore
protezione. Ha due tasche a soffietto, una
tasca sul petto e una più piccolina per il
cellulare. Una tasca interna con cerniera e
una con chiusura a bottone. L’interno
anteriore in tessuto shell per una
maggiore protezione. Fjällräven è
distribuito da Fenix Outdoor.
NOVATION
Tel. 0423 292 211
info@kayland.com
FENIX OUTDOOR ITALIA
Tel. 0472 767 201
www.fjallraven.com
Per tutte le Stagioni
Versatilissima, multi-stagionale, perfetta
per qualsiasi avventura outdoor.
Realizzata con il tecno-tessuto Polartec
Power Shield è altamente traspirante,
leggera, antivento, elasticizzata,
tenacissima. Uno strato soft-shell
perfetto per fare outdoor con la
garanzia dei più elevati standard
di comfort. Tra i dettagli
funzionali: sistema di
ventilazione sull’intera
manica; tasche scalda-mano
progettate per non
interferire con la cintura
all’anca e l’imbracatura;
tasca sul petto; collo
altamente protettivo con
interno in morbido poliestere
THREE SIXTY
PR HEADQUARTER EUROPE
Tel. 02 89 421 187
gvitali@360group.it
Stabilità garantita
Contact Gtx W’s è una scarpa da Backpacking ideale per un uso
prolungato su qualsiasi tipo di terreno. Garantisce stabilità, sicurezza
unitamente ad un alto grado di comfort. Il sistema di allacciatura
asimmetrico consente di personalizzare la calzata e il grado di
fasciatura del piede rispondendo a ogni singola esigenza. I
materiali tecnici utilizzati e la suola Iads Pro la rendono
leggera e stabile, garantendo prestazioni durature nel
tempo. Tra le caratteristiche principali: tomaia in
suede 1.6 – 1.8 mm con tessuto ultra resistente e
traspirante; puntale in gomma resistente
all’abrasione; fodera in Gore-Tex Performance
Comfort; allacciatura asimmetrica; calzata
confortevole, aderente all’anatomia del piede;
sottopiede anatomico, removibile; suola Vibram Fourà,
intersuola con sistema ammortizzante I.A.D.S. Pro.
Kayland è distribuito da Novation.
garzato.
il maSSimo della
tecnologia
Per le attività trail
Xplorer Gore-Tex è una calzatura tecnica da
avvicinamento con soluzioni innovative nella
costruzione della tomaia e del sistema
suola/intersuola sviluppate appositamente
da La Sportiva per il mondo approach.
Leggera, impermeabile e traspirante grazie
alla fodera in Gore-Tex e alla tomaia in
mesh. La calzata è ergonomica e precisa
grazie al particolare sistema di montaggio
del tirante all-around che fascia la scarpa a
360°, collegandosi al sistema di
allacciatura. Il tirante avvolge in maniera
innovativa l’intersuola nella parte anteriore,
contribuendo alla ripartizione della tensione
in maniera omogenea su tutta la calzatura.
Tale sistema di costruzione deriva dal know
how sviluppato da La Sportiva nel mondo
delle scarpette d’arrampicata. Il puntale di
protezione in gomma è anch’esso derivato
dalle scarpette da climbing con una
costruzione che permette di avere
continuità tra bordo e suola per maggiore
sensibilità in fase di scalata. L’intersuola in
EVA presenta una piattaforma “Rock
Guard” in punta ed un inserto
ammortizzante nella parte posteriore, per
facilitare l’appoggio della caviglia evitando
torsioni innaturali. La Suola Vibram Idrogrip
è stata realizzata con caratteristiche
specifiche per l’avvicinamento ed è dotata
di sistema Impact Brake System su tallone
e parte interna, tasselli a ventosa sulla
parte esterna e climbing zone in punta.
CALZATURIFICIO LA SPORTIVA
Tel. 0462 571 800
lasportiva@lasportiva.com
La scarpa Natural Motion Hiking, che velocizza in modo agile e
confortevole tutti i tipi di attività trail, presenta tallone in schiuma,
protezione in gomma della punta, calzata
ottimizzata per donna, sensifit,
Quicklace. Costruzione della suola OS
Tendon, non marking Contagrip. Il
sottopiede è OrthoLite
in Eva sagomata e l’intersuola in
EVA iniettata, OS Muscle.
SALOMON
Tel. 0422 5291
www.salomonsports.com

il futuro è bio
Organic Tribe è ecologia, tradizioni culturali,
design creativo. Perché Organic Tribe è la
prima linea di materiali biologici per prodotti
etici 100% made in Italy. Le shirt e i tessuti
sono certificati secondo gli standard GOTS,
garanzia di alta qualità per chi ama vestirsi
con personalità, in armonia tra stile e
benessere. Chi fa sport, in particolare, ricerca
indumenti belli, ergonomici, rispettosi
dell’ambiente e della salute di chi li indossa.
Organic Tribe è distribuito da Blick Design.
BLICK DESIGN
Tel. 051 840 187
info@organictribe.com
una ScarPa quattro-Stagioni
Escape Pro è una scarpa multi-funzione che si presta a diverse attività outdoor, da freerunning
ad arrampicata veloce, da sessioni di allenamento a fitness all’aperto in senso lato
(active escape), fornendo ottime prestazioni in svariate condizioni climatiche. Una vera
scarpa 4 stagioni Active Escape, grazie alla suola HyperGrip con 10 tasselli IceLock, una
tecnologia che allinea (raddrizza) elettrostatticamente dei filamenti di fibra di vetro nella
mescola di gomma per creare una superficie ad altissimo grip. Test attenti hanno
dimostrato che la tecnologia IceLock può migliorare la trazione su superfici
ghiacciate, e permette una “scivolata controllata” per evitare traumi al
ginocchio. Nel contempo, offre maggiori prestazioni anche in
condizioni di superfici sia bagnate che asciutte. Il collocamento dei
tasselli IceLock è ergonomico, per completare la funzione
biomeccanica del piede. Infatti, la disposizione dei tasselli
IceLock segue la linea di corsa naturale, con un inizio laterale
sul tallone che gira verso l’interno con la pronazione e
finisce sotto l’alluce. I piedi traspirano grazie alla
tomaia in mesh altamente traspirante. Stabilità e
protezione sono assicurate dal Tri-Axial Chassis
mentre stabilizzatori Carbon Duo mantengono il
GARMONT
Tel. 0423 8726
info@garmont.com
un Set PerSonalizzabile
piede sull’asse centrale. Uno strato ultracomodo
in EVA a 2 densità fornisce un
assorbimento eccezionale degli urti.
La Raxy Line è entusiasta di proporre il nuovo set, composto di tre parti personalizzabili,
per gli appassionati di Nordick Walking. Lo stickstrap, ideale per tenere unite le racchette,
ne facilita il trasporto e rende pratico e sicuro il riporle comodamente durante le fermate di
ristoro. Il reggi bottiglia, munito di nastro e moschettone da montagna, dà
la possibilità di agganciare le bottiglie allo zainetto o appenderle alla
cintura dei pantaloni. L’intero set è personalizzabile, con l’immagine
aziendale o con qualsiasi altro messaggio si desideri comunicare,
mediante stampa di qualità e ad alta risoluzione.
RAXY LINE
Tel. 0422 725 691
commerciale@raxyline.com
una rivoluzione nel
mondo degli zaini
Lanciato per la prima volta con grande
successo nel 2005, il sistema Bioflex è
stato rivoluzionato per l’estate 2012. Un
sistema completamente nuovo basato su
principi biomeccanici, per assecondare
l’armonia dei movimenti e le più avanzate
tecnologie per ottimizzare i carichi. Grazie
alla tecnologia dei tubi DAC, che la rende
più rigida seppur dinamica, la rivoluzionaria
cintura lombare, Hyperlink Hipbelt, sposta
la frontiera del comfort e del fit,
ottimizzando lo spostamento dei carichi
verso il bacino. Il movimento 3D della
cintura è assicurato dal nuovo elegante
Bioflex Hub che è il fulcro di tutto il
sistema. Semplicità e robustezza
ingegneristiche applicate alle necessità
biomeccaniche della camminata.
Il telaio Cross-Load derivato
dai supporti delle tende, ne
utilizza la robustezza, la
resistenza e la leggerezza,
e con la sua forma a X
porta il mondo degli zaini
in una nuova era. Il telaio
supporta lo zaino e
accentra il peso sul
Bioflex Hub. Una serie
di altri accessori e
accorgimenti come
l’intuitivo sistema di
gestione della misura
dello schienale, fanno
della gamma di
zaini Bioflex i
compagni ideali
per i lunghi
trekking e il trasporto di
grossi carichi in modo
personalizzato e
confortevole.
PROSPORT
Tel. 0472 649 089
info@pro-sport.bz.it
Piedi a ProPrio agio
La calzatura Harmony Lite Low di Hi-Tec
presenta la tomaia in nubuck, suede e
mesh. Il sottopiede è in Ortholite per un
comfort che dura tutto il giorno. L’intersuola
è in EVA modulata ammortizzante, la suola
in Vibram e la scarpa ha subito il
trattamento idrorepellente Ion-mask.
103

104 beOut nOvità PRODOttO
SemPre utile
un ideale comPagno di viaggio
Sobria ma con Stile
Grande new entry nella collezione da
Trail di Arc’teryx dedicata alle donne.
Praticissimo e utile sempre: per
difendersi dall’aria che rinfresca,
per le giornate open air, per fare
sport. Soltera è realizzato con il
tessuto Haven: tecno-jersy
leggero, elasticizzato,
traspirante, dotato di una
superficie garzata per il miglior
comfort. Massima attenzione è
stata posta ai dettagli funzionali,
per offrire un capo accessoriato,
versatile ed efficiente. Tasche
scalda-mano, tasca con zip sulla
spalla sinistra, tasca per il lettore
MP3, cuciture piatte. Fit anatomico
per il massimo comfort.
Arc’Teryx è distribuito da 4Us.
Berghaus reinventa la Duffle Bag. Qualsiasi sia la destinazione
scelta per le proprie avventure outdoor, la nuova linea di borse
da viaggio e spedizione Leviathan sarà una fedele e
indistruttibile compagna di viaggio. Un materiale altamente
resistente e cerato non PVC, sono le caratteristiche ideali di
una borsa da viaggio. A bordo di aerei o di YAK sapranno
tenere al sicuro tutto l’equipaggiamento. Una serie infinita di
accessori interni ed esterni completano la proposta diventando
il nuovo standard di mercato nella categoria. 3 colori disponibili
nei litraggi 70, 90, 120. Berghaus è distribuito da Prosport.
Perfetta per lui e per lei è progettata per il trail ibrido e su
strada. Ultraleggera, performante, sobria nel look ma con
personalità, Camino di Montrail è perfetta per fare running su
qualsiasi terreno con la garanzia delle massime performance.
Molteplici le caratteristiche tecniche e i benefici, fra i quali:
sottopiede in EVA modellato a compressione per un efficace
assorbimento degli urti e per assicurare massima leggerezza;
area laterale progettata per assecondare la biomeccanica
naturale del piede; design della suola ottimizzato per innalzare
la flessibilità e utilizzo di materiale Gryptonite per la
costruzione; supporto metatarsale leggero e articolato per un
fit perfetto e una eccellente stabilità. Montrail è distribuito da
Outback ‘97.
velocità Su vari tiPi di terreno
Questa scarpa tecnica Salomon da trail con chassis stabile e
massima protezione è ideale per l’escursionismo veloce su terreni
misti. Le principali caratteristiche sono: tallone in schiuma; tessuto
resistente all’acqua; protezione in gomma della punta; tasca per le
stringhe; sensifit; quicklace. La costruzione della suola è non
marking Contagrip, con chassis, advanced chassis. Il sottopiede è
OrthoLite in Eva sagomata mentre l’intersuola è in EVA iniettata.
Il tessuto è in membrana Gore-Tex Comfort Footwear.
Sulla neve, nel calore
Le giacche in Polartec Thermal Pro di Colvet
assicurano un comfort e un calore straordinari,
requisiti indispensabili in montagna,
soprattutto in inverno. Questi tessuti,
realizzati con effetti texture
esclusivi, hanno come
particolarità anche il
ridottissimo peso. Altamente
traspiranti, asciugano
velocemente e possono
essere tranquillamente
lavati in lavatrice. La
praticità d’uso rende
questi capi molto versatili
e, di fatto, utilizzabili non
solo durante la pratica
sportiva ma anche nella
vita quotidiana.
COLVET
Tel. 0438 700 321
info@colvet.it
SALOMON
Tel. 0422 5291
www.salomonsports.com
PROSPORT
Tel. 0472 649 089
info@pro-sport.bz.it

Salite in velocità
Vertical K è un modello da skyrunning iper-leggero pensato per
competizioni Vertical Kilometer e gare in salita, dove leggerezza e
grip sono fondamentali. Ogni elemento è concepito per ridurre al
minimo il peso: dalla tomaia realizzata con ghetta aerodinamica
elasticizzata in spandex, al sistema suola/intersuola derivato dalla
tecnologia Morpho Dynamic. La forma è ergonomica per
contenere al minimo i volumi e fasciare il piede in maniera perfetta.
La linguella è sovrapposta per un maggior comfort di calzata. Il
pacchetto suola/intersuola MorphoDynamic Extra-light permette di
ottenere una leggerezza senza precedenti grazie agli spessori
ridotti della gomma e all’utilizzo di Eva ad iniezione morbida antishock
e durevole nel tempo. I tasselli “VA” del battistrada
conferiscono il massimo del grip, mentre la caratteristica forma ad
onde permette un’eccezionale adattabilità al terreno. Vertical K
combina il massimo della tecnologia La Sportiva con il massimo
contenimento del peso: elementi indispensabili per correre
velocemente in salita.
CALZATURIFICIO LA SPORTIVA
Tel. 0462 571 800
lasportiva@lasportiva.com
Performance in arramPicata
Con Tower GTX Garmont ha rivisitato lo scarpone già molto
popolare riducendone il peso del 12%, migliorandone il fit e
rendendo più durevole la costruzione dell’intersuola con
un’iniezione di PU a doppia-densità, il tutto con un nuovo design
aggressivo e contemporaneo. L’inserto per ramponi ha un profilo il
più sottile possibile per ridurre il peso garantendo al contempo
sicurezza nell’utilizzo dei ramponi. Il sottopiede ultra leggero, in
nylon e fibre di vetro, è specificatamente studiato per ridurre al
minimo materiali in eccesso, mantenendo un disegno a reticolo
nell’arco plantare per assicurare struttura, e a coste nell’avampiede
per maggior flessione. L’allacciatura estesa fino in punta offre
performance in arrampicata e, assieme
al blocca lacci sul collo del piede,
garantisce un’allacciatura precisa e
personalizzata. Ideale per lo scalatore
moderno che preferisce una scarpa
leggera, veloce e molto versatile.
Disponibile in 3 varianti colore: Blue-
Silver, Yellow-Red, e Red-Grey.
GARMONT
Tel. 0423 8726
info@garmont.com
grande funzionalità
Questo strato intermedio ha un peso-piuma ed è altamente
funzionale. Il tecno-tessuto Polartec Power Dry è ultraleggero,
eccezionalmente traspirante, sempre asciutto, capace di garantire
un’efficace gestione dell’umidità. Realizzato secondo un
procedimento brevettato che utilizza due costruzioni diverse per i
due lati del tessuto (interno ed esterno), Polartec Power Dry offre
due superfici differenziate: una ottimizzata per allontanare il sudore
dalla pelle e l’altra per asciugare velocemente. Dedicata agli
alpinisti, la Snake Eyes Full Zip Jacket è perfetta per essere
indossata anche sotto uno strato shell, se le condizioni climatiche
lo richiedono. Tra le caratteristiche costruttive: fit atletico; tasca sul
petto; tasche scalda-mano; zip frontale integrale.
Sconfiggere
la forza di gravità
THREE SIXTY PR HEADQUARTER EUROPE
Tel. 02 89 421 187
gvitali@360group.it
Questo pantalone resistente e
funzionale è il capo preferito di
ogni alpinista. Ideale per tutti gli
usi, dal big wall climbing, al
bouldering, fino all’allenamento
in palestra, perché abbina la
funzionalità di un pantalone da
arrampicata al design di uno da
bouldering. Nella tasca laterale
è stato integrato un piccolo
comparto “topografico”
trasparente assicurato al
pantalone, estraibile in caso di
bisogno per consultare in ogni
momento la mappa senza
rischiare di perderla. L’elite
degli sport alpini apprezzerà
particolarmente il fatto che,
grazie alle applicazioni e al
drappeggio frontale disegnato
in collaborazione con Roger
Schäli, Capsico Pant garantisce
una libertà di movimento
eccezionale e non si attacca alla
pelle. Salewa è distribuito
OBERALP
Tel. 0471 242 900
info@oberalp.it
da Oberalp.
105

106 beOut nOvità PRODOttO
THREE SIXTY PR HEADQUARTER EUROPE
Tel. 02 89 421 187
gvitali@360group.it
una rivoluzione
negli Standard
Giacca ad altissima tecnologia realizzata
con Polartec NeoShell, il tessuto
impermeabile più traspirante mai creato.
Grazie all’esclusiva membrana dotata di
una permeabilità all’aria senza
precedenti, Polartec NeoShell sta
infatti rivoluzionando gli standard di
comfort e sicurezza dell’avventura
outdoor. Progettata per l’alpinismo,
tra i plus di costruzione la Uphill
Jacket offre: cuciture saldate;
cappuccio 3D completamente
ergonomico e regolabile; apertura
frontale e tasca sul petto con zip YKK
Aquaguard idrorepellenti; sistema di
ventilazione sotto le ascelle. Pesa solo 450
grammi e garantisce
performance eccezionali.
forme ad elevata tecnologia
Ci sono attrezzi necessari alla pratica sportiva che non sempre
risultano comodi per il nostro corpo, specie se se ne fa un uso
proungato. Sagotec lavora dal 1995 per ottenere nuove densità e
ottimizzare comfort e prestazioni alle imbottiture anatomiche,
magari accoppiando diversi materiali. In particolare, perfeziona le
imbottiture per scarponi da sci, pattini in linea, scarpe da trekking,
tute e stivali da motociclismo, selle. Sagotec sagoma materiali,
adesivizzati e non: poliuretano, polietilene, EVA, HLC; neoprene,
sughero e gomma in generale, con spessori variabili da 3 a 100
mm. Il procedimento di cui l’azienda si avvale, a differenza di
quanto avviene con la termoformatura, non
modifica in alcun modo la densità e la
portanza originaria dei materiali.
SAGOTEC
Tel. 0423 289 013
info@sagotec.it
camminata naturale ma Sicura
Kross è la leggerissima calzatura realizzata su Kyodo, il nuovissimo
fondo ‘minimal’ disegnato da Lizard, dotato di morbida suola in
gomma Vibram dal grip imbattibile e con disegno autopulente e
multidirezionale, che garantisce la tenuta su qualsiasi terreno. La
tomaia, in rete 3Dair e dotata dell’innovativo
sistema di allacciatura Quick Fit che scorre
attraverso i colorati nastri, assicura un’efficace
ventilazione e una tenuta ancora più stabile.
Ideale per le attività outdoor, è stato
realizzato sia per il piede maschile che
per quello femminile.
un Punto di riferimento
Scarpa bassa da trekking facente parte la nuova linea Asolo
Motion, proposta per il 2012, che grazie al nuovo taglio e alle
calzate specifiche per uomo e donna, rappresenta il nuovo punto
di riferimento per le calzature da trekking basse. La nuova suola di
questi modelli è progettata da Asolo e realizzata in collaborazione
con Vibram, e si caratterizza per elevato grip, autopulizia e
assorbimento degli urti, grazie a un nuovo cuscinetto realizzato
con materiale di nuova generazione, posizionato tra l’intersuola in
Eva e il tacco in poliuretano. Rift GV è prodotta con una tomaia in
pelle scamosciata idrorepellente mm 1,6-1,8, foderata in Gore-Tex
extended comfort footwear. Il peso è contenuto in soli 425 grammi
(mezzo paio misura 8 UK), e la gamma colori si estende per
l’uomo nelle varianti elephant/cendre e wool/sabbia scuro (misure
6UK-13.5UK), e per la donna nelle varianti wool/sabbia scuro,
rosso fuoco/grafite e blu mare/grigio (misure 3.5UK-9.5UK)
grande tecnica
Il softshell stretch prodotto da F.lli Campagnolo è leggero e
antivento. Dotato di cappuccio regolabile, è disponibile in 3 varianti
colore nella versione donna e in altre 3 per quella uomo. Presenta
zip nastrate per donare maggiore tecnicità al prodotto. L’interno
(che non presenta cuciture) è in argento con nastratura interna in
colore nero. Altre caratteristiche tecniche del prodotto sono: i
polsini con velcro, le due tasche esterne nastrate e una comoda
tasca interna. L’esterno è per il 94% in polierstere e per il 6%
spandex, mentre l’interno è 100% in poliestere.
F.LLI CAMPAGNOLO
Tel. 0424 515 411
campagnolo@campagnolo.it
ASOLO
Tel. 0422 8866
info@asolo.com

alPiniSmo due in uno
Dal 2007, anno dell’introduzione della sua
prima collezione di calzature da montagna,
Salewa ha ottenuto risultati estremamente
positivi. In particolare con la linea Approach
che ha definito nuovi standard nel mercato
outdoor. Adesso per il marchio del gruppo
Oberalp è giunto il momento di intraprendere
una nuova sfida e di entrare con forza nel
segmento più tecnico e d’immagine,
l’alpinismo su misto e su ghiaccio. Con il
lancio dei due modelli Pro Gaiter e Pro
Guide Salewa vuole rivoluzionare un
segmento molto conservativo offrendo i primi
scarponi con suola rigida compatibile con i
ramponi automatici che, grazie ad un
meccanismo brevettato, diventa flessibile per
agevolare i passaggi alpinistici più facili e
l’avvicinamento alla parete. La prima linea di
scarponi da alpinismo 2 in 1 pensata per
guide, soccorso alpino, alpinisti ed ice
climbers.
È da più di 75 anni che Salewa riscuote
grande successo grazie alla sua esperienza
alpina. Nello sviluppo della collezione Pro
sono state unite le conoscenze tecniche
acquisite dai suoi ingegneri di prodotto, la
sua esperienza alpinistica decennale e le
sue idee innovative. Nel centro di
competenza di Montebelluna gli esperti del
gruppo Oberalp si sono impegnati a
sviluppare un prodotto in grado di
rispondere a tutte le richieste degli alpinisti
più esigenti.
Mentre per l’avvicinamento l’alpinista cerca
una scarpa flessibile e comoda, per i
passaggi più tecnici e per l’arrampicata ha
bisogno di estrema rigidità e precisione.
Due doti che sembrano totalmente
incompatibili: ma non per Salewa. Grazie
all’innovativo sistema Flex, brevetto
esclusivo, azionando un semplice
meccanismo posizionato sul tallone, la
rigidità della suola può essere modificata e
passare da semi-flessibile a totalmente
rigida e consentire quindi comfort e agilità
nei passaggi alpinistici più facili e durante
l’avvicinamento alla parete, rigidità totale e
precisione in fase di scalata con o senza
ramponi.
Uno studio approfondito è stato condotto
sui piedi e sulle esigenze di centinaia di
esperti alpinisti per sviluppare la forma
innovativa utilizzata in questa linea. Si tratta
di una forma anatomica con supporto
dell’arco plantare integrato e punta
asimmetrica, due caratteristiche ispirate al
mondo delle scarpette da free climbing che
garantiscono estrema precisione e
performance in fase di arrampicata.
Ultimo concetto unico sul mercato è la
possibilità di avere entrambi i modelli con
due forme diverse. La prima chiamata
“Performance Fit” è indicata alla maggior
parte degli alpinsti ed offre la calzata più
precisa. La seconda, chiamata “Insulated
Plus Fit”, è più indicata agli alpinisti con la
pianta del piede larga o che hanno bisogno
di maggior isolamento termico. Più spazio
in punta significa maggiore libertà di
movimento delle dita e migliore circolazione
del sangue.
In sintesi la linea è formata da due modelli.
La Pro Gaiter, che rappresenta un nuovo
prodotto concepito per le guide alpine e gli
alpinisti esperti. La tomaia con ghetta
integrata impermeabile, la fodera Thinsulate
B400 per il massimo isolamento termico, il
sistema di regolazione della rigidità della
suola brevettato e la forma anatomica con
profilo asimmetrico rendono la Pro Gaiter
la scelta ideale per le vie alpine più
tecniche su ghiaccio e terreni misti. Il
modello Pro Guide è lo scarpone dal
design classico grazie all’indistruttibile
tomaia in pelle Perwanger da 3 mm, fodera
isolante ad alte prestazioni Gore-Tex
Insulated Performance abbinata alle
tecnologie più innovative, come l’esclusivo
sistema di regolazione della rigidità della
suola e la forma anatomica con profilo
asimmetrico.
Con questo prodotto, Salewa ha sviluppato
la scarpa perfetta per guide alpine e
alpinisti professionisti: il massimo della
versatilità e del comfort in un prodotto
tecnicamente estremo.
OBERALP
Tel. 0471 242 900
www.salewa.it
107

108 beOut nOvità PRODOttO
Praticità e dinamiSmo
fa battere il cuore
dei bambini
Per i bambini è molto importante portare
delle calzature robuste e sicure che
garantiscano la salute dei loro piedi
durante la fase di sviluppo. Questo vale
anche e soprattutto per le escursioni in
montagna. La scarpa Salewa Jr. Alp Trainer
risponde perfettamente a queste esigenze.
Grazie alla tecnologia 3F la scarpa Firetail
si adatta perfettamente al piede e offre il
massimo sostegno sui terreni difficili. In
questo modo la formazione di fastidiose
vesciche viene evitata al 100%. Un pregio
che contraddistingue anche il modello per
adulti. La suola tecnica con gomma ad
elevato grip garantisce la stabilità
necessaria nei momenti di gioco all’aria
aperta e durante le camminate in
montagna. La fodera GoreTex invece
impedisce all’acqua di penetrare nella
scarpa, quando per esempio si mette il
piede in una pozzanghera. Inoltre questa
scarpa previene la formazione di sudore
grazie ai suoi elevati valori di traspirabilità e
garantisce una buona ammortizzazione che
attenua l’impatto del piede sul suolo.
Salewa è distribuito da Oberalp.
Questo zaino Salomon è leggero,
dotato di Air Vent Contact System
stabile ed è particolarmente
confortevole per un utilizzo pratico e
dinamico. Specifico per il trail running
grazie all’utilizzo di materiali
ergonomici e traspiranti. Presenta:
uno scomparto interno compatibile
con serbatoi da 2 litri; una comoda
tasca esterna traspirante, di facile
accesso per gli oggetti che si
utilizzano spesso; sistema Airvent
Contact.
SALOMON
Tel. 0422 5291
www.salomonsports.com
OBERALP
Tel. 0471 242 900
info@oberalp.it
grandi PreStazioni
Dedicato alle donne e presentato nella
collezione “Alpine” di Mountain Hardwear è
uno shell ad altissima prestazione. Il
rivoluzionario tessuto Dry.Q Elite garantisce
idrorepellenza e traspirabilità estrema, ciò
che conta per fare climbing in primavera e,
in generale, per fare outdoor in piena
libertà. Tra le caratteristiche tecniche:
cappuccio compatibile con il casco; tasca
sul petto e tasche scalda-mano progettate
per non interferire con zaino e imbracatura;
ampie aperture per la ventilazione; tasche
sigillate con zip
idrorepellenti.
Mountain
Hardwear
è distribuito da
Outbak ‘97.
comfort e vera leggerezza.
Light Shell e Slim di Kefas sono sinonimi di libertà dei piedi e della
mente. Presentano: tomaia in tessuto 3 strati con rinforzi strutturali
in tecno pelle sintetica e protezione sulla punta; plantare
microforato con inserto ammortizzante nella zona tallonare;
intersuola in eva con shank antitorsione; suola in gomma (Vibram
High Speed per il modello Ligth Shell). Interamente costruite con
tessuto a strati Softshell, termoregolante,
leggero, traspirante, idrorepellente offrono
un’ottima vestibilità, una vera seconda pelle
per piedi. A cavallo tra il mondo
dell’escursionismo e quello del trail
running sono calzature che si distinguono
per l’eccellente comfort e la loro estrema
leggerezza. Disponibili anche nella versione
femminile. Kefas è distribuito da Styl Grand.
STYL GRAND
Tel. 0423 670 340
info@kefas.it
calzata Perfetta
Vertigo K Approach combina le
caratteristiche tipiche di una calzatura da
approach e da climb con una costruzione
tubolare. Calzata perfetta con un’ottima
aderenza sul terreno grazie alla suola con
mescola particolarmente morbida. Calzatura
dal duplice utilizzo: ideale per un
avvicinamento tecnico su qualsiasi terreno
(con sottopiede) o per appoggi in
arrampicata (senza sottopiede). La
precisione della calzata è garantita
dall’allacciatura estesa fino in punta che
consente una chiusura regolabile della
tomaia. Tra le caratteristiche principali:
tomaia in pelle scamosciata idrorepellente
con fascia anteriore in gomma, fodera in
tessuto tecnico Air Mesh, calzata precisa e
aderente all’anatomia del piede, sottopiede
anatomico, dotato di inserto Shock Absorber
nel tallone, intersuola in EVA con inserto in
PU nel tallone, suola Vibram Boulder.
Kayland è distribuito da Novation.
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Tel. 0423 292 211
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Quando viaggio su superfici dissestate devo stare concentrato, avere i riflessi pronti, gustarmi la corsa. Dentro ai miei vestiti c’è PrimaLoft®: sono sempre asciutto, mi tiene al caldo, si muove con me.
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EXTRA EXTRA
110 beOut EXTRA
OutdOOr day
per adidas
Lo scorso 30 marzo, a Piani Resinelli (in provincia di Lecco),
adidas Italy ha organizzato un meeting per illustrare e
far testare a tutti i media di settore la linea Terrex con il supporto
del team aziendale e dei Ragni di Lecco,
asset a Tre Strisce dal 2010.
Nel corso dell’evento, adidas ha presentato il
nuovo concept di brand ‘atletico’ nell’outdoor.
Adidas ha una lunga storia nell’outdoor, che
parte fin dal 1978 quando adidas e Reinhold
Messner hanno sviluppato insieme una nuova
generazione di stivali che Messner stesso utilizzò
per diventare il primo uomo in grado di raggiungere
l’Everest senza l’ausilio di bombole
d’ossigeno. Con questo patrimonio e la crescita
del settore degli sport outdoor, adidas ha investito nel
posizionarsi quale brand autentico e orientato alla performance,
riconoscendo l’outdoor tra le categorie chiavi del
Gruppo.
Una priorità strategica per questa categoria è creare una
piattaforma tecnologica con caratteristiche uniche che permetta
ad adidas di distinguersi dalla concorrenza.
Il concetto chiave di adidas Outdoor è rappresentato dalla
gamma di prodotti Terrex che si rivolge principalmente ai
consumatori athletic-minded, ossia a coloro che desiderano
sfidarsi fisicamente e mentalmente. Terrex è sinonimo di
leggerezza, di prodotti altamente funzionali che permettono
al consumatore di muoversi velocemente e di sentirsi comodi
durante la propria attività fisica.
Così come nelle altre categorie, la condivisione di idee, la
credibilità e visbilità raggiunta attraverso le partnership e le
icone sportive, sono elementi importantissimi per guidare la
crescita della quota di mercato.
Tra gli atleti e Ambassador adidas nell’outdoor ci sono Thomas
e Alexander Huber (comunemente conosciuti come i
Fratelli Huber) due tra i migliori scalatori del mondo, Beat
Kammerlander (climbing/arrampicata), Bernd Zangerl
(bouldering) e altri top atleti di diverse attività quali il kayak,
il deltaplano.
Adidas Italy ha deciso nel 2010 di definire una nuova sponsorship
con i Ragni di Lecco, completamente in linea con
la strategia globale per rafforzare il proprio messaggio sul
mercato dell’outdoor. Lo stile di arrampicata originale ed
estremamente innovativo caratteristico dei Ragni di Lecco
si sposa perfettamente con la collezione Terrex di adidas.
Anche nel 2012 adidas continuerà a incrementare la crescita
di settore, puntando soprattutto sulla gamma di prodotti
Terrex che comprende i due fiori all’occhiello della collezione:
la giacca Terrex Active Shell e gli stivali Terrex Fast
GTX. Già attualmente, adidas sta vivendo una fase di diversificazione
dei canali ma, quale progetto a lungo termine
(entro il 2015), ha quello di diventare un brand che crea
tendenza tra gli specialisti di settore. Questo non può che
essere un progetto a lungo termine in quanto i prodotti, altamente
tecnologici, richiedono tempi di studio e di test
molto lunghi.
Discover Artic Norway
Pareti e scogliere, isole e fiordi intorno a Tromso, per arrampicare insieme
a Dave MacLeod, famoso alpinista scozzese, sotto gli occhi del
regista Paul Diffley e della sua videocamera.
Due i fortunati vincitori che faranno parte del team equipaggiato con
abbigliamento tecnico realizzato con il nuovo laminato Gore-Tex Active
Shell, compagno ideale in tutte le situazioni climatiche.
Chi voleva ha potuto candidarsi entro il 5 giugno accedendo alla pagina
ufficiale Gore-Tex Outdoor Products www.facebook.com/goretex.OutdoorProducts
e seguendo la procedura on-line. La spedizione
avrà luogo dal 13 al 27 agosto.

A EXTRA EXTR
111
L’oscar Polartec dei capi ad alta tecnologia
Polartec, LLC – produttore dei tessuti ad altissima prestazione Polartec
– ha annunciato a giugno i vincitori europei dell’edizione 2011
dell’ormai celeberrimo Apex Award, l’oscar dei capi ad alta tecnologia.
Questo riconoscimento prestigioso viene assegnato ai capi più innovativi
realizzati con tessuti Polartec, disponibili nei negozi a partire dall’autunno 2011.
I vincitori sono stati scelti da un comitato di giudici in base a una serie di criteri quali: design, funzionalità,
fit e utilizzo innovativo dei tessuti Polartec.
Dopo aver esaminato dozzine di capi candidati, i giudici hanno selezionato 13 vincitori europei di
grande appeal, che spaziano dall’abbigliamento anti-fiamme, all’equipment per proteggersi dalle
più avverse condizioni climatiche.
Ecco i vincitori europei:
• Peak Perfomance Black Light Mid Semi Pants e Mid Zip Long Sleeve Baselayers – Polartec Power Dry;
• GARM NFM Combat Clothing System – Polartec Power Dry FR, Polartec Power Stretch FR, Polartec
Power Shield FR;
• Norrona Lofoten Warm2 High Loft Jacket – Polartec Thermal Pro, Polartec Power Dry;
• Mammut Eiswand Jacket (uomo) e Schneefeld Jacket (donna) – Polartec Thermal Pro ;
• Odlo Via Calma – Polartec Thermal Pro;
• Peak Performance Gunsight T-neck – Polartec Thermal Pro;
• ISBJÖRN of Sweden Polartec Wind Pro Jacket #131 – Polartec Thermal Pro;
• Astore Tracy Jacket – Polartecv Wind Pro;
• Ternua Kilbeg Pant – Polartecv Power Shield Pro;
• Mammut Gipfelgrat Jacket – Polartec NeoShell;
• Rab Stretch Neo Jacket and Pants – Polartec NeoShell;
• Vaude Alpamayo Jacket – Polartec NeoShell;
• Montane Guanti Sabretooth – Polartec Power Shield.
Oltre al prestigioso award di cristallo firmato Tiffany, tutte le aziende vincitrici potranno prendere
parte a un programma di promozione basato sulla creazione di etichette personalizzate utili per distinguere
i capi sul punto vendita. Inoltre Polartec si impegna a sostenere i vincitori Apex con attività
indirizzate a media ed eventi. I precedenti vincitori dell’Apex Award possono confermare l’impatto
positivo sulle vendite di questo programma di promozione.
Un campo base in terra orobica
La provincia bergamasca è terra dalla lunga
tradizione alpinistica, e per la sua posizione geografica,
tra pianura e montagna, può essere
considerata come la porta d’ingresso alla ‘centralità’
delle Alpi. Infatti per molti alpinisti le vette
orobiche sono state una vera e propria iniziazione
all’alpinismo.
È per questa ragione che Salewa, noto brand
di abbigliamento e attrezzatura da montagna,
ha aperto i battenti di un proprio punto vendita
nel cuore di Bergamo. Il Salewa Store di via
Tiraboschi 52 rappresenta per l’azienda altoatesina
uno step importante nello sviluppo del
marchio “ma soprattutto vuole essere un punto
d’incontro per i numerosi appassionati di
montagna che vivono e crescono in una terra
dalla lunga tradizione alpinistica come quella
orobica”, come ha ricordato Gianluca Coneglian,
General Manager di Salewa Italia, durante
il taglio
del nastro.
Un punto vendita
di grande
impatto con
un’area espositiva
di 113
metri quadri
disposti su
due livelli dove
l’intera offerta
Salewa
viene valorizzata dall’approccio multisensoriale
messo a punto dall’azienda dell’aquila nera
e valorizzato dalla presenza di quattro schermi
televisivi che trasmetteranno emozionanti immagini
alpinistiche. “Entrare e camminare nel
nostro negozio sarà come vivere un’esperienza”,
ha sottolineato Coneglian durante la cerimonia
di apertura.
Infatti, la forte innovazione introdotta nei Salewa
Store si basa sulla sensorialità come
elemento caratterizzante del punto vendita:
un ambiente armonioso sotto tutti i profili,
dalle luci ai colori, dalla musica ai profumi,
dal tatto al gusto, un’esperienza in grado
di coinvolgere tutti i sensi. Toccare i materiali
o i tessuti dei capi esposti trasforma il punto
vendita in un luogo in grado di percepire
la storia e la tradizione di Salewa fatta di oltre
75 anni di pura montagna. Entrare in un
Salewa Store è per questo “vivere un’esperienza”.
Per il lancio promozionale del nuovo Salewa
Store, Angelika Rainer, la climber altoatesina
che vanta alcune preziose perle alpinistiche e
due titoli mondiali di arrampicata su ghiaccio
ha scalato le Mura Venete nei pressi di Porta
San Giacomo sabato 18 giugno con due
esibizioni. Poi tutto il team si è trasferito alle
ore 16.00 all’inizio di via XX Settembre dove
è stata messa a disposizione parete artificiale
e una struttura boulder aperta a tutti.
Pantalone da alpinismo
modello PTU 179
COLVET SRL
Giacca Soft-Shell
modello GIU 43B
Via Mareno, 11
31025 - Santa Lucia di Piave (TV)
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EXTRA
beOut EXTRA
La corsa coast to coast
di Alex Bellini
È salito agli onori della cronaca con la
straordinaria impresa dell’attraversata
dell’Oceano Pacifico a remi, e dal 2008
Alex Bellini non ha mai smesso di pensare
a nuove sfide, anche quelle ‘apparentemente’
impossibili come la LA-NY Footrace
2011. Di cosa si tratta? Una corsa
podistica da Los Angeles a New York, un coast to coast che ha preso
il via il 19 giugno, e che altro non è che l’attraversata degli Stati Uniti di
corsa. Oltre 3200 miglia pari a 5000 chilometri, dalla California a New
York City in 70 tappe, 70 giorni e 70 km al giorno.
In questa straordinaria impresa non poteva mancare l’affiancamento di
Garmin, il leader mondiale della navigazione satellitare, che fornirà ad
Alex Bellini alcuni strumenti GPS tra cui il modello Forerunner 310XT,
prodotto ideale per i runner evoluti. Inoltre, sulla Jeep che funge da vettura
di appoggio ad Alex (una scelta non casuale visto che l’azienda automobilistica
compie 70 anni) è stato installato il nuovo Montana, il GPS
cross-over ultimo nato in casa Garmin e la cui applicazione spazia dal
mondo outdoor al fuoristrada motoristico fino alla nautica da diporto.
La LA-NY Footrace è una vera prova di resistenza, fisica e mentale. Si
passa dal caldo torrido del deserto del Nevada alle temperature più rigide
dei passi del New Mexico, dalla discesa verso le distese dell’Oklahoma
ai numerosi fiumi del Missouri. E poi ancora Mississippi e Illinois fino
alla Pennsylvania dove avviene un primo ritorno alla ‘civiltà’ per giungere
infine ai grattacieli della Grande Mela, dove il sogno si realizza.
Questa massacrante gara, organizzata e promossa dall’ultramaratoneta
Serge Girard richiede una preparazione atletica e mentale estremamente
accurata. Ad accompagnare Alex in questa sua nuova sfida, uno staff
di coach sportivi esperti in tecniche di respiro e ipnosi, che lo seguiranno
e sperimenteranno con lui nuovi approcci per affrontare una corsa al
limite della sopportazione fisica. E in tal senso i dati che emergono dallo
strumento Garmin sono di fondamentale importanza per monitorare la
prestazione e fare un’analisi attenta del comportamento dell’atleta.
180 South vince il Trento Film Festival
Patagonia si è aggiudicato il 1°
premio del pubblico come miglior
lungometraggio al 59° Trento
Film Festival con l’opera 180°
South. Un film-documentario che
l’azienda californiana ha prodotto,
diretto e finanziato, portando
in scena un’esperienza vera, che
racchiude l’essenza e l’identità
del brand.
Un’ulteriore conferma di come lo
spirito di Patagonia riesca a penetrare
e suscitare l’interesse di
moltissime persone, che non sono
necessariamente legate al
mondo dell’outdoor, ma che condividono
tutta una serie di valori
autentici come l’amore per la
natura.
Il Trento Film Festival è l’evento
italiano dedicato ai protagonisti
e agli amanti della montagna. È
unico nel suo genere, perché oltre
ad essere nato per primo a
livello internazionale, mira a trasmettere,
attraverso il cinema, la
cultura della montagna in tutte le
sue declinazioni, novità e contaminazioni.
180° South ha vinto perché racconta
una storia tanto coinvolgente
quanto incredibile, ma
realmente vissuta: Yvon Chouinard,
fondatore e attuale proprietario
di Patagonia, e il suo
amico Doug Tompkins, fondatore
di The North Face, nel 1968
partirono dalla California alla
volta della Patagonia, attraversando
coste e montagne, alla
ricerca di vette inesplorate e onde
ancora mai cavalcate. La loro
avventura viene rivissuta nel
film da Jeff Jonson, un ragazzo
che, affascinato dall’impresa vissuta
dai due esploratori, decide
di seguirne le orme e intraprendere
lo stesso percorso: si troverà
ad affrontare pericoli e avventure,
ma al termine del suo
viaggio, avrà modo di incontrare
personalmente Yvonn e con-

EXTRA
Due tracciati,
una grande
competizione
La Südtirol Sellaronda Hero Mtb-
Marathon, la competizione in programma
il 2 luglio 2011 nonostante
sia alla seconda edizione, è già
entrata nelle ‘ambizioni’ dei biker
di tutto il pianeta. “Possiamo dire
di aver raggiunto l’obiettivo prefissato
dei 1500 concorrenti – ha ricordato
Peter Runggaldier durante
l’incontro stampa di presentazione
dell’evento – ma ciò che ci soddisfa
maggiormente è la internazionalità
della lista dei partenti, con
ben 23 nazioni rappresentate.” Un
risultato che (oltre ad essere quantitativo)
premia la qualità svolta
dall’organizzazione coordinata da
Gerhard Vanzi in tandem (è il caso
di dirlo) con l’ex azzurro di discesa
libera.
Riconfermati i due tracciati che un
anno fa stupirono i partecipanti per
la bellezza e, soprattutto, per la durezza
del tracciato più lungo. Anche
quest’anno si può scegliere tra
quello da 50 chilometri con 2600
metri di dislivello (con 33 km di single
trail, 11 km su sterrato e 6 km
su strada) oppure puntare al titolo
di “Hero” in quello da 82 chilometri
composto da 36 km di sentiero,
35 km di sterrato e i restanti 11
km su asfalto, per un totale di 4200
metri di dislivello. Come evidenzia-
dividere con lui l’ebrezza dell’ultima
scalata.
La trama di 180° South rappresenta
il nucleo dell’identità di Patagonia.
L’azienda infatti, si è affermata
a livello mondiale come
produttrice di abbigliamento tecnico,
consono e funzionale alle
attività outdoor e grazie alla sua
ampia visibilità, promuove la diffusione
di una mentalità produttiva
che sia costantemente improntata
verso il rispetto dell’ambiente.
to dal video 3D proiettato durante
l’incontro con i media, i tracciati
di gara vantano oltre il 90% su
off-road.
Il valore della Südtirol Sellaronda
Hero è andato ben oltre i confini
della disciplina della mountain bike,
tanto da aver attirato l’attenzione di
un importante istituto bancario come
UniCredit, presente alla gara in
qualità di main sponsor. Una gara in
grado di attirare l’attenzione dei più
forti interpreti della mountain bike, e
che lo scorso anno fu dominata, nel
tracciato di 82 chilometri, da Klaus
Fontana, presente alla conferenza
stampa a fianco dello sfidante altoatesino
Johann Pallhuber. “Voglio
avvertire Johann che la Hero è la più
dura gara che io abbia mai fatto in
carriera – ha ricordato un ironico
Fontana – e se vorrà battermi dovrà
fare tanta, tanta fatica.” E poche ore
prima della conferenza stampa agli
organizzatori è giunta la notizia che
aspettavano: il più forte biker in circolazione,
l’italiano Mirko Celestino,
ha confermato la propria presenza.
Ma non si tratta solo di una sfida
esclusivamente italiana, perché tra
i 1500 iscritti troviamo oltre 45 atleti
della categoria Elite provenienti
da Germania, Austria, Norvegia
e altre nazioni dalla lunga tradizione
off-road. Una grande manifestazione
la si vede anche dagli eventi
collaterali che quest’anno prevedono
una gara per scoprire i campioni
di domani, ovvero la Hero Kids riservata
ai minibiker dai 6 ai 12 anni
su un tracciato di 3 chilometri. Inoltre
il Bike e Tech Expo, l’area espositiva
nel cuore di Selva con i più
qualificati brand di settore.
Un primo weekend di luglio all’insegna
del ciclismo, perché oltre alla
Südtirol Sellaronda Hero di sabato
2 luglio il giorno successivo
è andato in scena il Sellaronda Bike
Day, la manifestazione ciclistica
non agonistica e gratuita che prevede
la chiusura al traffico motorizzato
dei quattro passi dolomitici.
La novità dell’edizione 2011 è il
cambio del senso di marcia: il 3 luglio
gli organizzatori hanno chiesto
alle migliaia di ciclisti di pedalare
in senso antiorario. E a fine stagione
si replica. Infatti il 18 settembre
prossimo si terrà l’evento Eco Dolomites
che a fianco delle biciclette
mette in mostra veicoli ecologici.

EXTRA EXT
114 beOut EXTRA
Bourifa tenta la ‘scalata’ all’Orobie Vertical Il tricolore in cima
al Monte Bianco
Si avvicina a grandi passi la prima
edizione dell’Orobie Vertical,
la grande novità
del 2011 della Fly-Up
Sport che ha deciso
di lanciare l’edizione
dell’Orobie Skyraid
del 17 luglio, con una
prova innovativa, un
percorso di soli 4300
metri nei quali sono
concentrati 1000 metri
di dislivello. Una gara
per veri camosci,
capaci di arrampicarsi
a passo di corsa su
pendenze quasi impossibili.
Il percorso
è già pronto e ha attirato l’attenzione
dei grandi specialisti dello
skyrunning, come Marco De Gasperi,
per ben sei volte campione
mondiale di corsa in montagna, e
Nicola Golinelli, iridato di combinata
skyrunning.
Ma la novità è rappresentata
dall’adesione del campione italiano
di maratona Migidio Bourifa,
alla sua prima esperienza
in assoluto in questa specialità,
che però conosce bene questi
sentieri bergamaschi dato che
sono spesso teatro della sua
preparazione. Per quest’appuntamento
il portacolori dell’Atletica
Valle Seriana, che ricordiamo
essere stato in aprile il primo
europeo classificato alla Boston
Marathon, ha svolto una preparazione
specifica, alternando
prove veloci ad allenamenti
off-road in salita, ed è curioso
di confrontarsi con i grandi specialisti
della disciplina, e curiosi
sono anche tutti gli appassionati
per vederlo all’opera in questa
FjäLLRävEN. LA LEggENDA cONTINUA.
Nel 1960 Fjällräven, leggendario marchio svedese, inventa un nuovo modo di concepire l’outdoor life.
Gli zaini, poi le tende, i sacchi a pelo ed infine l’abbigliamento tecnico.
Uno stile essenziale per chi ama la natura e vuole farne parte con rispetto e passione.
Fjällräven è distribuito da: FENIX OUTDOOR ITALIA S.r.l. - tel. +39 0472 767 201
per lui nuova specialità. Intanto
il parterre della prima edizione di
Orobie Vertical si è arricchito di
altri nomi della specialità come
l’azzurro di skyrunning Stefano
Butti e del ‘probabile’ Riccardo
Faverio, mentre sul fronte degli
atleti prestati da altre discipline
troviamo i bergamaschi Fabio
Pasini, Bruno Carrara e Sergio
Bonaldi, tute azzurre dello sci di
fondo. Ultimo ma non meno importante
Paolo Gotti.
La gara è disegnata da Valbondione
al Rifugio Coca a 1900 metri
attraverso il sentiero n.305, conosciuto
da tutti i bergamaschi
appassionati delle escursioni in
montagna come molto impegnativo
e spettacolare dal punto di vista
paesaggistico. Non va dimenticato
che la prova è dedicata alla
memoria di Fausto Bossetti, grande
appassionato di montagna
scomparso lo scorso gennaio. Al
via oltre 250 atleti in una prima
edizione che già promette grande
spettacolo.
Dalle Alpi agli Appennini, le montagne
percorrono tutta l’Italia,
unendo geograficamente nord e
sud: quale migliore modo per celebrare
i 150 anni dell’Unità della
nostra nazione se non scalare
la cima più alta, il Monte Bianco
(4807 m)?
È questa l’avventura che ha affrontato
il Cougar Team Dolomite:
dieci alpinisti italiani, con attrezzatura
rigorosamente made
in Italy, hanno raggiunto la vetta
attraverso la via dei Trois Mont
Blanc partendo il 13 giugno. Un
evento che entrerà nella storia
dell’alpinismo.
I protagonisti sono sette guide
alpine provenienti da tutta Italia
(dall’Appennino Centrale, l’Appennino
Meridionale, dalle Alpi
Friulane, le Dolomiti, dalle Alpi
Lombarde, le Alpi Piemontesi
e dalle Valle d’Aosta) tra le quali
Piergiorgio Vidi – Responsabile
SNATE, Soccorso Alpino Italiano
–, Michele Dalla Palma – gui-
www.fjallraven.com

RA EXTRA 115
da, true people Dolomite e Direttore
Responsabile della rivista
Trekking&Outdoor che si occupa
anche delle riprese video e foto
dell’evento –, Aldo Felici – Sales
Manager Dolomite –, e Yan Bini –
guida della Compagnie De Guide
Chamonix.
Oltre a Dolomite, main sponsor
che fornisce le calzature ideali
per la scalata (Cougar HP PRO
GTX), hanno contribuito all’impresa
Kask (caschi roccia), Ferrino
(zaini), Level (guanti per alpinismo),
Salice (occhiali), Montura
(abbigliamento tecnico), Fizan
(bastoncini da trekking).
Un’impresa unica nel suo genere
L’otto maggio 2011 si è conclusa con successo la
spedizione scientifico-alpinistica Earth Mater 2011,
dedicata a Franco Varrassi e Gabriella A. Massa.
La spedizione, partita dall’Italia il 17 aprile ha attraversato
l’Himalaya per oltre 151 km: dalla remota valle
del Rolwaling alla valle del Kumbu, nella regionearea
dell’Everest. Partendo da un’altitudine di 968 m,
i componenti della spedizione hanno attraversato numerosi
canali ghiacciati con un dislivello complessivo
di 9969 m e in durissime condizioni climatiche. Da
due anni nessuna spedizione è riuscita nell’impresa e
altre due spedizioni, parite insieme a quella italiana,
hanno rinunciato prima della riuscita.
Sul Passo di Tashi Lapca (letteralmente “Luogo dove
si depositano le pietre in onore degli Dei benevoli”) a
5780 m, durante una fortissima nevicata, è stata depositata
una pietra prelevata dal giardino del Vittoriale
degli Italiani con sopra incisa la frase del Vate Gabriele
D’Annunzio “Ove la pietra è figlia della luce”.
I componenti della spedizione hanno effettuato campionamenti
di rocce per conto dell’Esperimento scientifico
Ermes dell’INFN (Istituto Nazionale Fisica Nucleare
del Gran Sasso).
Al termine della spedizione il gruppo degli alpinisti si
è riunito a Kathmandu con il Team della Perigeo International
Onlus per incontrare formalmente il Prof.
Prem Kumar Khatry, rappresentante della Society for
Resource Conservation, Disaster Management and
Community Development (SRDC) e il Sottosegretario
per i Beni Culturali della Repubblica Federale Democratica
del Nepal, Jal Krishna Shrestha. Mico Sport
è stato partner tecnico della spedizione e ha fornito
abbigliamento tecnico per l’alta quota, che gli alpinisti
hanno testato in versione “beta” per favorirne prossimi
sviluppi.

EXTRA EXT
116 beOut EXTRA
In 400 alla scoperta delle Prealpi
Il 2° International Nordic Walking Trail Meeting – organizzato lo scorso
22 maggio da Maratona di Treviso, con Aku in veste di sponsor tecnico
– ha proposto due intere giornate dedicate allo sviluppo della disciplina.
Il risultato è stato ancora una volta positivo, con circa 400 iscritti
alle tre prove che costituivano la parte più propriamente sportiva ed
escursionistica del weekend.
La realtà del Nordic Walking, sotto i più disparati aspetti (compreso
quello dell’indotto economico potenzialmente legato alla disciplina), è
stata analizzata sabato in un piacevole convegno al Teatro La Loggia a
Cison di Valmarino.
Tra i relatori, due pionieri della Camminata Nordica come Pino Dellasega
e Fabio Moretti, ma anche il presidente dell’associazione Altamarca,
Alberto Resera, che ha lanciato l’idea dell’individuazione di
una serie di percorsi che mettano in comunicazione l’intera Pedemontana
trevigiana.
Denis Urubko, “Colpevole d’alpinismo”
Denis Urubko si è aggiudicato il premio letterario “il Cardo
d’oro”, assegnatogli da Itas in occasione del Trento Film Festival.
Lo scritto racconta l’approccio di Denis all’alpinismo,
dà notizia delle sue prime grandi salite in solitaria e in velocità
nei territori dell’ex Unione Sovietica. Tra le pagine il lettore
può percepire l’animo di un giovane che lotta con difficoltà
economiche nei difficili ambienti dell’Esercito kazako, fino ad
accedere alle montagne più alte del mondo in cui Denis ha
compiuto imprese memorabili.
La cronaca alpinistica ha di recente dedicato ad Urubko di-
Poi, non senza dimenticare lezioni di tecnica e incontri
conviviali, si è passati dalla teoria alla pratica,
con i partecipanti che si sono divisi fra i tre percorsi
previsti dalla rassegna: quello breve, 15 km
con partenza da Praderadego; quello intermedio,
23 km con start da Malga Mariech; e infine quello
lungo, 30 km con avvio dalla stessa Malga Mariech,
ma con una variante che ha portato i partecipanti a
compiere un giro più largo.
Complice la bella giornata, anche il sentiero panoramico
TV1 ha dato il meglio di sé, offrendo vedute
spettacolari e passaggi suggestivi. Il resto, l’ha fatto
la bellezza e l’ospitalità di Cison di Valmarino (applausi anche all’amministrazione
comunale), dove i partecipanti al 2° International Nordic
Walking Trail Meeting hanno concluso la loro piacevolissima fatica.
Appuntamento al 2012, ancora nel segno di un perfetto connubio tra
sport e montagna che merita di essere ulteriormente valorizzato.
verso spazio, grazie alla salita da parte del kazako di tutti i 14 8000 senza
ossigeno, oltre alle prime salite invernali compiute in coppia con Simone
Moro sul Makalu (8463 m)e sul Gasherbrum II (8035 m).
Grazie all’interesse della casa editrice Priuli & Verlucca, che si è occupata
di tradurre l’opera e posizionarla sul mercato italiano, Denis ha finalmente
visto pubblicare un proprio libro in lingua italiana.
“È un grande orgoglio veder pubblicata una mia opera in italiano” ha
detto Denis, “in Italia il pubblico alpinistico mi segue da diverso tempo,
finalmente posso raccontare loro la mia storia di persona”. Tutto il team
di C.A.M.P. è orgoglioso di poter annoverare tra i propri testimonial un
personaggio come Denis Urubko; a lui vanno i complimenti dell’azienda
per questo successo letterario.

RA EX
Il fascino del trail running
Dopo il successo della prima tappa, torna
il Salomon Trail Tour Italia 2011. Il secondo
appuntamento, il 9 e 10 luglio, per
il Gran Trail Valdigne si è tenuto tra i bellissimi
sentieri della Valle d’Aosta. Attraversando
quattro colli a più di 2300 metri di altezza,
c’è stata occasione anche per godere
dello spettacolo del Monte Bianco. Il tracciato
attraversa il territorio e i centri abitati
di tutti i 5 Comuni della Comunità Montana
Valdigne Mont Blanc ed è stato possibile
affrontare il GTV scegliendo tra 3 diverse distanze:
100 km, 55 km e 19 km, tutti i percorsi
sono molto tecnici e con forti dislivelli.
Le corse si svolgono in una sola tappa a
velocità libera in un tempo limitato. 500 volontari
lungo il percorso hanno gestito punti
di ristoro e tutto l’occorrente per far sì che
gli atleti pensassero solo alle proprie gambe
e a risparmiare energie fisiche e soprattutto
mentali. La prima tappa, “Le Porte di Pietra”
disputatasi a Cantalupo Ligure, aveva visto
imporsi Silvano Fedel, e aveva mostrato il
giovane runner Giuliano Cavallo correre una
Tutti al Melloblocco 2011
Grande successo e record di
partecipanti in Val Masino per
l’ottava edizione del Melloblocco,
il più grande raduno di
bouldering del mondo: 2600
iscritti hanno invaso i blocchi,
ma la presenza registrata in
valle è stata almeno di 10.000
persone.
Durante la 3 giorni dedicata
al boulder hanno spiccato diversi nomi
dell’arrampicata moderna, climbers che si sono
dati battaglia sui blocchi preparati da Simone
Pedeferri.
In campo maschile ben 5 hanno risolto 5 blocchi:
parliamo di Adam Ondra, Anthony Gullsten,
Gabriele Moroni, Michele Caminati e il
mito del boulder italiano Mauro Calibani, nonché
testimonial C.A.M.P.
Pari merito anche in campo femminile, un po’
meno affollato: la russa Alexandra Balakireva
risolve 6 problemi come l’austriaca Barbara
Zangler, entrambe in grande forma. Terzo posto
per l’italiana Roberta Longo con 4 boulder
saliti.
Particolare attenzione ha destato il gioco organizzato
presso lo stand Cassin, collocato allo
sponsor village di Filorera: quasi 400 persone
hanno partecipato a “Pensa a un numero!”,
lo special event dedicato al conteggio dei moschettoni
contenuti in un tubo di plexiglass.
Diversi i concorrenti che si sono avvicinati al
numero esatto di 547 Nano 23; a loro sono
stati assegnati i premi messi in palio da Cassin,
ovvero un crash pad Domino, un imbrago
Air e un set rinvii Orbit Express.
gran gara. Per il Gran Trail Valdigne erano
previsti più di 700 concorrenti.
Natura, sport e lo spirito del trail sono gli ingredienti
della speciale classifica Salomon Trail
Tour che prevede un punteggio attribuito in
base al risultato ottenuto moltiplicato per il numero
di chilometri percorsi. Saranno premiati i
primi 5 delle classifiche maschile e femminile e
tra tutti i classificati saranno estratti dei premi
a sorteggio. La classifica sarà stilata in base ai
risultati delle tre affascinanti prove previste: oltre
alla gara d’esordio e all’appuntamento con
la V edizione del Gran Trail Valdigne del 9 e 10
luglio, il Salomon Trail Tour Italia 2011 si concluderà
con l’ultima prova il 18 settembre, la
“Troi dei Cimbri”.
Sul sito www.salomontrailtouritalia.com sono
disponibili tutte le informazioni necessarie.
Grandi appuntamenti e scenari naturali
da brivido, per gustare il trail running in tutta
la sua essenza.
Berghaus e Becherhaus
Il Rifugio Gino Biasi al Bicchiere, meglio conosciuto
in alto adige e in Austria-Germania
come “Becherhaus”, è tra le destinazioni più
ambite dagli escursionisti di alta montagna.
La sua impervia posizione a 3195 m sulle vette
della Stubaier Alpen-Alpi Retiche, lo colloca
di diritto tra i rifugi storici e di maggior prestigio
dell’arco alpino.
Paesaggio mozzafiato che ripaga ampiamente
la fatica della salita dei 1700 m di dislivello.
Costruito nel 1894 come rifugio per la Regina
Elisabetta e per alcuni anni nominato “Kaiserin
Elisabeth Haus”, fu riammodernato nel
1994, anno del suo centenario.
Situato in comune di Racines (BZ) fino a
qualche tempo fa di proprietà della Sezione
CAI di Verona, passato da poco alla provincia
di bolzano, è gestito da alcuni anni dalla guida
alpina Erich Pichler.
La partnership con Berghaus nasce oltre che
dall’assonanza dei nomi, anche dal comune
denominatore che è l’avventura in montagna.
Dall’estate 2010 è partita una collaborazione
con lo scopo reciproco di divulgare il marchio
Berghaus e la sua tecnicità oltre che di
far conoscere questa storica struttura anche
al pubblico italiano.
Raggiungibile nel versante Italiano sia dalla val
Ridanna (in circa 6 ore) che dalla Val Passiria (in
circa 6 ore), e nel versante austriaco dal ghiacciaio
dello Stubai (in circa 4 ore e mezza).
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beOut EXTRA
Climbing indoor, feeling outdoor
Bolzano è sempre stata una città
molto vicina al mondo dell’arrampicata,
proprio nel capoluogo
altoatesino fu aperta nel
1974 la prima palestra al mondo
dedicata a questa disciplina.
Oggi il rapporto tra la città
e l’arrampicata si arricchisce ulteriormente
con l’inaugurazione
di Salewa Cube, la palestra che
darà la sensazione di arrampicare
all’aperto. Dopo 15 mesi di lavoro,
la struttura ora è pronta ad
aprire i battenti. Nella progettazione
della palestra, gli aspetti
architettonici hanno avuto grande
rilevanza, poiché sin dall’inizio
si è voluto creare una struttura
innovativa dai grandi spazi
aperti. Ed è così che Salewa Cube
firma un grande record, quello
di essere la palestra d’arrampicata
più grande d’Italia.
Grazie all’enorme porta di ingresso
che introduce alla struttura
si è riusciti a creare una particolare
condizione climatica, così
da far sembrare, a coloro che
sono impegnati nella scalata, di
trovarsi all’aria aperta. Un aiuto
viene anche dalla felice collocazione
di Bolzano e dai suoi 300
giorni di sole annui, che consentiranno
di lasciare aperta la porta
della struttura per gran parte delle
stagioni, evitando anche quella
spiacevole sensazione di ‘aria
polverosa’ generata dalla magnesite
che i climber sono soliti
usare per aumentare la presa
in parete. Climbing indoor, feel
outdoor, è proprio questo l’elemento
saliente di Salewa Cube:
i climber avranno la sensazione
di arrampicare all’aperto tenendosi
al riparo dagli agenti atmosferici
che rendono normalmente
impossibile allenarsi su parete
naturale.
Con oltre 2000 metri quadrati di
superficie disponibile, i climber
avranno l’opportunità di cimentarsi
in 180 tracciati differenti. Tra
le diverse pareti della Salewa Cube
dove sono ricavate vie di varia
difficoltà, da 4 a 8c, impressiona
quella alta 18 metri, come
un palazzo di cinque piani. E per i
climber che si vogliono specializzare
nella disciplina speed anche
alcuni percorsi veloci, che si snodano
in tre direzioni differenti sino
ai 15 metri di altezza.
Ultimo, ma non certo per importanza,
spazio al bouldering, l’af-
fascinante disciplina dedicata
all’arrampicata su massi di 5-6
metri di altezza massima. Anche
in questo caso Salewa non si è
fatta trovare impreparata, visto
che sono stati riservati alla costruzione
ben 200 metri quadrati
interni e 220 esterni. I blocchi
utilizzati per cimentarsi in questa
disciplina vanno dalla difficoltà
A sino a quella E. Ma non è tutto,
poiché pensando anche agli
amanti delle escursioni in montagna,
è stata prevista persino
una via ferrata, studiata appositamente
per i principianti e che
prevede per loro un accesso facilitato.
Nel complesso, l’intera struttura
sarà in grado di ospitare contemporaneamente
ben 250 presenze,
anche questo un numero
da record. Un’altra particolarità
è la parete esterna Dry-Tooling,
lungo la quale ci si potrà allenare
con la piccozza, così da testare
sul posto le attrezzature Salewa.
Due numeri che danno la
dimensione dell’impianto sportivo:
le pareti del Cube sono attrezzate
con più di 12.300 prese
e oltre 1100 rinvii.
La palestra è ricavata nel nuovo
headquarter di Salewa, situato
nella zona industriale di Bolzano
e sarà completamente immerso
nel verde pubblico, studiato appositamente
da Salewa e curato
dalla stessa. Il parco sarà liberamente
fruibile da tutti i cittadini,
ad esempio da tutti coloro che
lavorano nelle vicinanze.

EXTRA EX
Un’esperienza esclusiva ad alta quota
Il 9 giugno si sono chiuse le iscrizioni all’European Trailrun Camp sulle
Dolomiti, esperienza esclusiva ad alta quota nell’ambito del Gore-Tex
Experience Tour.
Venti i partecipanti da tutta Europa che avranno l’occasione di vivere e
provare tutti gli aspetti del trail running insieme a runners professionisti,
istruttori, medici ed organizzatori dal 21 al 24 luglio 2011 a oltre 2000
metri di quota.
Tra le attività previste: training con runner professionisti seguiti da medici
sportivi qualificati; controlli di performance fisiche; test e prove di abbigliamento
e calzature Gore-Tex trail running; supporto e consigli utili da parte
di fisioterapisti e trainer psicologici; reportage video e foto di importanti
eventi trail running da tutto il mondo
I venti vincitori hanno inoltre la possibilità di potersi iscrivere alla Gore-Tex
Transalpine Run 2011 (www.transalpine-run.com), la gara per
mountain e trail runner, che avrà luogo dal 3 al 10 settembre 2011,
una tra le più belle e avvincenti che per la sua sesta edizione prevede
la partecipazione di 250 squadre provenienti da oltre 25 Paesi in tutto
il mondo.
La partecipazione al campo, previa selezione, è gratuita. Gore si farà carico
delle spese di viaggio e del costo dell’iscrizione alla Gore-Tex Transalpine
Run, qualora fosse di interesse dei partecipanti.
Giovani promesse dell’arrampicata crescono
Camp ha recentemente presentato il più giovane componente del suo
team di atleti, Tito Claudio Traversa. Tito è un giovanissimo arrampicatore
italiano, piemontese di Ivrea, classe 2001, che si è avvicinato
all’arrampicata a sei anni durante una vacanza in Verdon con il padre,
e in breve tempo ha raggiunto un livello davvero elevato se parametrato
alla giovanissima età.
Da subito Tito si dedica alle competizioni vincendo due Campionati
Italiani Boulder e uno di Difficoltà nelle categorie “under 10”; ma è lui
stesso a dire di preferire tuttavia scalare su roccia, “perché devi trovare
i movimenti giusti sempre diversi in base alla via e al tipo di roccia. E
poi visiti nuovi luoghi, sei in mezzo alla natura e conosci tanta gente”.
Nel 2010 Tito ha salito i suoi primi due 8a: il primo è stato “Faith” nel
settore Biellesi di Donnas in Valle d’Aosta, mentre il secondo è “La diretta
Basolo” a Frachiamo, (Valle dell’Orco, Torino). Ma la sua crescita
è proseguita con la salita a vista di “Makach
walou” (il suo primo 7c+ in questo
stile), nella falesia di Céüse (Francia), ed
infine in questi primi mesi del 2011 con le
rotpunkt di due 8b compiute su “Je est un
autre” a Castillon (Francia) e su “Criptonite”
al Tetto di Sarre (Aosta), la sua più recente
performance.
Tito è molto soddisfatto per il livello raggiunto,
ed è spinto a migliorare ulteriormente
la propria tecnica. La passione per
l’arrampicata lo porta a desiderare di viaggiare
nei prossimi mesi per provare nuove
vie in Francia e Spagna.

120
EXTRA EXT
beOut EXTRA
Regatta punta in alto
Grandi aspettative dopo i primi, favorevoli
riscontri per il brand inglese approdato in
Italia
Dopo aver raggiunto la prima posizione in termini
di volumi in UK e la quinta posizione in
Europa, Regatta completa la sua manovra di
espansione e arriva ufficialmente anche in
Italia. Un passaggio naturale, in linea con la
strategia di copertura del continente che già
vede numeri showroom sparsi in ogni paese,
dalla Francia alla Germania, dall’Austria alla
Polonia, dalla Repubblica Ceca al Belgio, fino
all’Olanda.
A spiegare gli obiettivi e le caratteristiche del
marchio, lo stesso Keith Black, chairman del
brand (a sinistra nella foto), in compagnia di
Luigi Pelizzari, responsabile nazionale, presso
il luminoso show room di Montebelluna, presentato
alla stampa nei giorni scorsi.
“Giunti alla terza generazione – afferma Black
– possiamo ben dire di avere un know-how
consolidato nell’outdoor che ci consente di rispondere
alle esigenze di un pubblico variegato
con prodotti curati ma disponibili per tutte
le tasche.”
L’esposizione, nell’area nevralgica di Montebelluna,
è stata realizzata in modo da presentare
le diverse linee, dando così vita a un “info
point” che consente di prendere rapidamente
visione di tutta l’offerta Regatta. “Crediamo
che una simile esperienza sia assolutamente
necessaria – conferma Luigi Pellizzari, responsabile
del brand in Italia – come del resto hanno
dimostrato gli altri showroom presenti in
tutta Europa. Ci rivolgiamo sia al mondo retail
che alla grande distribuzione e in questo modo
negozianti e buyer possono confrontarsi con
una esposizione completa ed esaustiva.”
Dal negozio specializzato a quello più generalista,
fino ai grandi network distributivi, Regatta
punta in alto, consapevole che la crisi
economica ha chiuso le porte a certi canali
ma ne ha aperte molte altre, specie con un
posizionamento di prodotto che propone un
ottimo rapporto qualità/prezzo. Senza dimenticare
una linea dedicata alla sicurezza, per
cui il brand è in attesa di un distributore italiano
specializzato.
“Regatta si distingue per essere un marchio
trasversale – ha spiegato ancora Black – e
vuole essere un prodotto adatto per avventure
quotidiane.” Del resto, il pubblico sembra
aver già apprezzato la filosofia di questo brand
‘originale’ e le aspettative sono molte, proprio
grazie a questa capacità di rispondere alle esigenze
di un pubblico che desidera un prodotto
valido a cifre raggiungibili. “Crediamo molto
in questo progetto – conclude Pellizzari – con
la consapevolezza che ogni mercato ha le proprie
caratteristiche, positività e criticità, ma anche
con la presa di coscienza della forza del
marchio e del valore delle proposte”.
(Nella foto, alcuni momenti dell’incontro avvenuto
a Montebelluna il 30 giugno 2011)