Redditi di provenienza immobiliare in Francia - Mauro MICHELINI

Studio Michelini- Revisione del 18/09/07 

REDDITI DI 

PROVENIENZA 

IMMOBILIARE 

IN FRANCIA 

Posizione amministrativa e fiscale 

per gli Italiani 

Studio Mauro MICHELINI 

2ª Edizione 

Settembre 2007


SOMMARIO 

A. LE PERSONE FISICHE 

1. L’IMPOSTA SUL REDDITO ...............................................................................3 

1.1 Gli immobili non locati .......................................................................3 

1.2. La locazione di appartamenti non ammobiliati ...................................3 

1.3. La locazione di appartamenti ammobiliati ..........................................6 

1.3.1. I “Bed &breakfast” (“chambres d’hôtes”) ..............................6 

1.3.2. La locazione di appartamenti non ad uso di residence 

alberghiero (“non hôtelier”) ....................................................6 

1.3.3. La locazione di appartamenti ad uso di residence 

alberghiero (“hôtelier”) ...........................................................9 

2. LA PLUSVALENZA IMMOBILIARE DEI PRIVATI ......................................13 

3. L’ISF (Imposta patrimoniale) .............................................................................15 

4. LE SUCCESSIONI– DONAZIONI - VITALIZI ................................................16 

5. UNICO – MODELLO W - 730 ............................................................................19 

6. GLI SCAMBI DI INFORMAZIONE DAL 1/07/2005 .......................................20 

B. LE SOCIETÀ (Francesi) 

1. SCI .......................................................................................................................22 

1.1. La locazione di appartamenti non ammobiliati .................................23 

1.2. La locazione di appartamenti ammobiliati ........................................28 

2. SARL.....................................................................................................................29 

2.1. La locazione di appartamenti non ammobiliati .................................29 

2.2. La locazione di appartamenti ammobiliati 

(professionale/non professionale) .....................................................31 

2.3. Altri casi ............................................................................................34 

2.3.1 I commercianti di beni immobili e di quote di società 

immobiliari (“marchands de biens ”) ....................................34 

2.3.2 I promotori – I lottizzatori.....................................................36 

3. LA PLUSVALENZA E MINUSVALENZA PROFESSIONALE ......................38 

C. LE SOCIETÀ ESTERE 

1. IR / IS (Imposta sul reddito/Imposta sulle società) ............................................40 

1.1. Le società estere senza stabile organizzazione in Francia .....................40 

1.1.1. Cantiere in Francia inferiore a 12 mesi ....................................40 

1.1.2. Altri casi ...................................................................................40 

1.2. Le società estere con stabile organizzazione in Francia ........................41 

1.2.1. Cantiere in Francia superiore a 12 mesi ...................................41 

2. ALTRI CASI .........................................................................................................43 

2.1. Se l’immobile è detenuto in nome proprio e messo a disposizione 

dei soci (art 209CGI) ............................................................................43 

2.2. Se l’immobile è detenuto in nome proprio e locato ...........................43 

2.3. Caso del controllo di una SCI francese da parte di una società italiana43 

2.4. Caso delle plusvalenze .........................................................................43 

3. TASSA 3% SUGLI IMMOBILI DETENUTI DA SOCIETÀ ESTERE ............44 

4. TVA (articolo 283 del CGI) .................................................................................45


REDDITI DI PROVENIENZA IMMOBILIARE IN FRANCIA 

Posizione amministrativa e fiscale per gli Italiani 

A. LE PERSONE FISICHE 

1. IMPOSTA SUL REDDITO 

1.1. IMMOBILI NON LOCATI 

Se l’immobile non è locato, non c’è imposizione a l’IR (equivalente dell’IRE) perché non c’è 

alcun reddito fondiario. Non c’è nemmeno un’imposizione forfetaria. 

Tuttavia, resta a carico del proprietario : 

- la "taxe foncière" 

- la "taxe d’habitation" 

- la tassa sugli appartamenti non occupati (se questi non sono occupati per un periodo 

superiore a due anni e che si situano in una delle agglomerazioni urbane di più di 

200.000,00 abitanti tra cui l’agglomerazione di Nizza e certi comuni delle Alpi 

Marittime) 

Conseguenze sulla fiscalità Italiana 

Visto che non c’è alcuna imposta sul reddito (IR) in Francia, non c’è imposizione IRE in Italia 

1.2. LA LOCAZIONE DI APPARTAMENTI NON AMMOBILIATI 

Rientrano in questo caso, le persone fisiche che danno in locazione uno o più appartamenti non 

ammobiliati situati in Francia. 

- l’imposta francese : 

Questa è calcolata sull’importo totale degli affitti incassati, definiti quali reddito fondiario. 

C’è la redazione di una dichiarazione 2042 (ed eventualmente della 2044) per la 

determinazione del reddito netto in funzione del regime scelto: micro fondiario (fino a 

15.000 €/anno) o opzione per il regime reale. 

Il calcolo sarà: 

* Per il micro fondiario : l’importo lordo degli affitti incassati diminuito di un abbattimento 

forfetario del 30%. 

* Per il regime reale : l’importo lordo degli affitti incassati diminuito degli elementi 

seguenti : 

* le spese di gestione 

* le spese di assicurazione 

3 redditi immobiliare in Francia.doc


* le spese di riparazione o di manutenzione ordinaria 

* le spese di miglioria (che hanno per oggetto di aggiungere attrezzature o un 

elemento di conforto nuovo o meglio adatto alle condizioni moderne di vita, senza 

modificare la struttura dell’immobile). 

* le spese condominiali 

* le spese di assicurazione versate a copertura del rischio del mancato incasso delle 

locazioni 

* gli interessi sui prestiti contratti per l’acquisto o i lavori di miglioria ordinaria, la 

conservazione ….. 

* la tassa fondiaria (“taxe foncière” equivalente dell’ICI ) 

- gli adempimenti : 

La dichiarazione 2042 (ed eventualmente della 2044) va depositata entro il 31 maggio (per 

residenti in Francia) o il 30 giugno per i non residenti. Il pagamento verrà effettuato in 3 rate 

(15 febbraio, 15 giugno, 15 settembre dell’anno seguente) sia tramite prelievo automatico o 

per TIP per le persone che possiedono un conto bancario francese, sia per assegno avendo la 

premura di aggiungervi le spese d’incasso qualora si trattasse di un assegno estero. 

Per il regime reale, c’è l’obbligo di tenere le fatture in quanto documentazione probante. 

Per le persone residenti fiscalmente in Francia, il calcolo si effettua sulla base degli 

scaglioni progressivi seguenti (scaglioni per l’anno 2007 applicabili per una parte ai redditi 

2006): 

Non eccedente 5 614 € ....................................................... 0% 

Da 5 614 € a 11 198 € ........................................................ 5,5% 

Da 11 198 € a 24 872 € ...................................................... 14% 

Da 24 872 € a 66 679 € ...................................................... 30% 

Oltre 66 679 € .................................................................... 40% 

Per le persone non residenti fiscalmente in Francia, la liquidazione dell’imposta è basata su 

un tasso medio del 20% applicabile all’insieme dei redditi di provenienza francese salvo nel 

caso in cui i contribuenti dimostrino che il tasso medio che risulterebbe dall’imposizione in 

Francia dell’insieme dei loro redditi mondiali sia inferiore al tasso del 20%: in questo caso 

gli verrà applicato il tasso medio mondiale effettivo. 

- le altre imposte : 

Tassa fondiaria. E’ a carico del proprietario. E’ esigibile nel comune dove si trova 

l’immobile. E’ calcolata sulla base del 50% della rendita catastale a cui viene applicato un 

tasso che varia secondo i comuni, i dipartimenti e le regioni (bisogna considerare un onere di 

circa 2 volte la tassa di abitazione) 

Tassa sui rifiuti. E’ istituita dai comuni e concerne tutte le proprietà assoggettate alla tassa 

fondiaria. E’ basata sulla stessa rendita catastale alla quale è applicato un tasso che varia 

secondo i comuni. 

La tassa fondiaria e la tassa sui rifiuti sono iscritte a ruolo sullo stesso avviso di imposta e 

pagate in un’unica soluzione o per rate mensili. 



Tassa d’abitazione. E’ dovuta in principio dalle persone fisiche che occupano 

l’appartamento al 1° gennaio dell’anno in corso. Questa tassa è a carico del locatario se la 

locazione è annuale. Nel caso di locazione stagionale, la tassa è a carico del proprietario. E’ 

calcolata sulla base della rendita catastale. 

Se il proprietario possiede più appartamenti, è tenuto a pagare la tassa d’abitazione per 

ognuno di essi o in alternativa pagare l’imposta sugli alloggi vacanti. 

Tassa sugli alloggi vacanti. Questa è istituita per gli alloggi che non sono né abitati né 

locati per più di due anni e sono situati in certe agglomerazioni urbane di più di 200.000 

abitanti (caso di Nizza e di certi altri comuni del dipartimento delle Alpi Marittime) . Questa 

tassa si basa sulla rendita catastale dell’alloggio alla quale è applicato un tasso fisso del 10% 

per il primo anno che aumenta del 2,5% per ogni anno successivo. 

- il luogo d’imposizione : 

Per i non residenti, il Centro delle imposte competente per la dichiarazione 2042/2044, è il: 

Centre des Impôts des non-résidents 

10, rue du centre 

93465 NOISY-LE-GRAND Cedex 

Per la tassa fondiaria e la tassa di abitazione, il centro delle imposte competente è quello del 

luogo dell’immobile. 


Per la IRE 

Il reddito è tassabile in Italia nel modello « Unico », quadro L – riga 11 « redditi di beni 

immobili situati all’estero » Unico 2007, che contribuisce al reddito globale. 

L’imposta pagata in Francia (per esempio il 20%), sarà recuperata sotto la forma di credito 

d’imposta nel quadro CR che permette di neutralizzare i redditi di provenienza straniera ai fini 

del calcolo dell’imposta di diritto italiano nel caso rarissimo in cui il tasso medio applicabile in 

Italia sia inferiore al tasso medio applicabile in Francia. 

In caso di eccedenza, il contribuente non ha diritto alla restituzione dell’eccedenza pagata in 

Francia. Nel caso contrario, ci sarà un conguaglio d’imposta corrispondente alla differenza tra il 

tasso medio italiano e quello applicabile in Francia. 

730 – quadro D “Altri redditi” riga D4- codice 5 



1.3. LOCAZIONE DI APPARTAMENTI AMMOBILIATI 

Sono considerati come locatori professionali di appartamenti ammobiliati, le persone che sono 

iscritte in questa qualità alla Camera di Commercio, e che realizzano più di 23.000,00 euro di 

entrate annuali da cui traggono almeno il 50% del loro reddito globale. 

Da un punto di vista fiscale, sono considerati locatori professionali di appartamenti ammobiliati 

le persone che sono iscritte al Registro del Commercio. Però la tendenza della maggior parte dei 

Tribunali di Commercio è di non tenere conto di questa iscrizione in quanto questa attività è 

considerata come un’attività civile e non commerciale. Di conseguenza in questo caso bisogna 

indirizzare al Tribunale di Commercio una semplice lettera raccomandata con ricevuta di ritorno 

che viene considerata sufficiente dal centro delle imposte (come prova dell’esercizio 

dell’attività professionale). 

1.3.1. BED&BREAKFAST (“CHAMBRES D’HOTES” ) 

E’ considerato “Bed&Breakfast” (“chambres d’hôtes”) il fatto di locare ammobiliato una 

parte della propria abitazione principale (alla giornata, alla settimana o al mese) a delle 

persone che non vi eleggono il proprio domicilio. Secondo gli usi, questa attività è 

liberamente esercitabile sino a cinque camere ; al di là è regolamentata e soggetta a delle 

procedure diverse che concernono in particolare l’affiliazione ad un organismo di categoria. 

La fiscalità dell’ attività di “Bed&Breakfast” è fiscalmente equivalente all’attività di 

locazione di appartamenti ammobiliati per le persone fisiche (vedi pagina 7) 

1.3.2. LOCAZIONE DI APPARTAMENTI NON AD USO DI RESIDENCE 

ALBERGHIERO (“NON HOTELIER”) 

E’ considerata locazione non ad uso di residence alberghiero una locazione ammobiliata che 

non offre almeno tre dei quattro servizi alberghieri definiti dall’amministrazione fiscale, e 

cioè: 

- la colazione, 

- la pulizia regolare dei locali, 

- la fornitura di biancheria, 

- la portineria 

In conseguenza questa locazione è in linea di principio esonerata dall’IVA. L’opzione per 

l’IVA è possibile ed è consigliata soltanto nel caso in cui vi siano spese importanti soggette 

all’IVA e deducibili. Ma ciò comporta come effetto negativo il fatto di dover assoggettare 

all’IVA le prestazioni rese a dei privati che non hanno la possibilità di dedurla. Questa 

opzione comporta inoltre l’esclusione del regime micro BIC, cioè la possibilità di essere 

tassati a l’IR sulla base di un abbattimento forfetario del 71%. 



- calcolo dell’imposta francese: 

* Se gli introiti sono inferiori a 76 300 euro all’anno, si può optare per il regime micro BIC 

(IR) 

L’importo totale degli introiti lordi, viene diminuito di un abbattimento forfetario del 70% 

reputato tener conto di tutti gli oneri. 

Gli introiti sono dichiarati redigendo una dichiarazione 2042/2042C (IR). 

* Se gli introiti sono superiori a 76 300 euro all’anno e inferiori a 763 000 euro all’anno si 

può optare per il regime BIC semplificato (IR). 

In tal caso l’importo totale degli introiti lordi viene diminuito degli oneri afferenti 

l’immobile, e cioè: 






modificare la struttura dell’immobile). 



locazioni 




Gli introiti sono dichiarati redigendo una dichiarazione 2031 semplificata per i BIC (Utili 

industriali e Commerciali) accompagnata dagli allegati da 2033A a 2033G. Il risultato 

ottenuto verrà riportato sulla dichiarazione 2042 (IR). 

La tenuta di una contabilità semplificata (registro degli acquisti e registro degli incassi) è 

obbligatoria e richiesta dall’amministrazione fiscale. 

La conservazione delle fatture di acquisto e degli oneri documentati è obbligatoria come 

documentazione probante. 

Se gli introiti sono superiori a 763 000 euro all’anno il regime applicabile sarà il regime 

BIC reale normale : il meccanismo è lo stesso e il formulario da utilizzare è il 2031 reale 

normale (IR) con gli allegati da 2050 a 2059G. 




* Nel caso del regime micro BIC, la dichiarazione 2042 va depositata entro il 31° marzo 

(salvo eventuali slittamenti dei termini) per i residenti in Francia o entro il 30 aprile per i 

non residenti. 

* Nel caso del regime BIC reale semplificato o reale-normale, la dichiarazione 2031 va 

depositata entro il 30 aprile (sia per i residenti che per i non residenti). 

Il pagamento verrà effettuato in tre rate (15 febbraio, 15 giugno, 15 settembre dell’anno 

successivo) sia tramite prelievo automatico o per TIP per le persone che possiedono un 

conto bancario francese, sia per assegno avendo la premura di aggiungervi le spese 

d’incasso qualora si trattasse di un assegno estero. 

Gli scaglioni applicabili per il calcolo dell’imposta sono quelli del punto 1 (pagina 4). 


IVA . E’ dovuta da tutte le persone fisiche che vi sono soggette per opzione. E’ calcolata per 

differenza tra l’IVA incassata e l’ IVA deducibile. 

Tassa professionale. E’ dovuta da tutti i locatori di appartamenti ammobiliati 

(professionisti o non). Non è dovuta il primo anno di attività. La base di calcolo è costituita, 

per la maggioranza dei contribuenti dal valore locativo delle immobilizzazioni tecniche 

utilizzate per l’attività. Nel caso invece di soli redditi di locazione, una percentuale minima è 

applicata dal Comune in cui si trova l’immobile (in funzione del valore locativo). 



tasso che varia secondo i comuni, i dipartimenti e le regioni (bisogna considerare un onere di 

circa 2 volte la tassa di abitazione) 


















per il primo anno che aumenta del 2,5% per ogni anno successivo. 


per i non residenti il Centro delle imposte competente per la dichiarazione 2031 o 2042, è il : 




Per la tassa professionale, la tassa fondiaria e la tassa di abitazione, il centro delle imposte 

competente è quello del luogo dell’immobile. 

Conseguenze sulla fiscalità italiana 

Vedi riquadro pagina 5 

- la plusvalenza immobiliare: 

Si applicano le regole delle plusvalenze dei privati in ragione della qualità di locatore di beni 

ammobiliati non professionali. Vedi pagina 13 « le plusvalenze immobiliari dei privati ». 

Se la persona fisica è iscritta come locatore professionale presso il registro di commercio e 

realizza più di 23 000 € di introiti annuali, che corrispondono ad almeno il 50% del reddito 

globale, si applicano le regole delle « plusvalenze professionali ». Vedere pagina 38. 

1.3.3. LOCAZIONE DI APPARTAMENTI AD USO DI RESIDENCE ALBERGHIERO 

(“HOTELIER”) 

E’ considerata come locazione di appartamenti ad uso di residence alberghiero una 

locazione ammobiliata che offre almeno tre dei quattro servizi alberghieri seguenti: 

- la colazione, 

- la pulizia regolare dei locali, 

- la fornitura di biancheria, 

- la portineria. 

In genere, le locazioni di nove anni (“bail commercial”)-(esempio : Pierre& Vacances ed in 

generale tutte le residenze situate in località turistiche) sono considerate delle locazioni di 

appartamenti ad uso si residence alberghiero. 



Gli affitti sono imponibili all’IVA al tasso ridotto del 5,5%. 

L’acquirente può richiedere il rimborso dell’IVA che ha gravato il suo acquisto (vedi l’atto 

d’acquisto del notaio) che, nella maggioranza dei casi, rappresenta una parte del prezzo 

pagato al venditore. 

Questa condizione determina l’esclusione dal regime micro-BIC. 

* L’IVA al tasso ridotto del 5,5% verrà applicata su tutte le fatture degli affitti. Una 

dichiarazione CA3 riepilogativa dell’IVA incassata e deducibile, verrà depositata, ogni mese 

o trimestre secondo l’opzione fatta, con allegato l’eventuale pagamento. (Nel caso del 

regime semplificato, si verseranno degli acconti trimestrali che verranno conguagliati a fine 

anno sul formulario CA12). 


* Se gli introiti sono inferiori a 76 300 euro all’anno, si può optare per l’applicazione del 

regime micro BIC (IR). 

Allora, l’importo totale degli introiti lordi, viene diminuito di un abbattimento forfetario del 

71% reputato tener conto di tutti gli oneri. 

Gli introiti sono dichiarati redigendo una dichiarazione 2042/2042C (IR). 

* Se gli introiti sono superiori a 76 300 euro all’anno e inferiori a 763 000 euro all’anno si 

può optare per il regime BIC semplificato (IR). 

In tal caso l’importo totale degli introiti lordi viene diminuito degli oneri afferenti 

l’immobile, e cioè: 






modificare la struttura dell’immobile) 



locazioni 




Gli introiti sono dichiarati redigendo una dichiarazione 2031 semplificata per i BIC (Utili 

industriali e Commerciali) accompagnata dagli allegati da 2033A a 2033G. Il risultato 

ottenuto verrà riportato sulla dichiarazione 2042 (IR). 

La tenuta di una contabilità semplificata (registro degli acquisti e libro-giornale) è 

obbligatoria e richiesta dall’amministrazione fiscale. 

La conservazione delle fatture di acquisto e degli oneri documentati è obbligatoria come 

documentazione probante. 



Se gli introiti sono superiori a 763 000 euro all’anno il regime applicabile sarà il regime 

BIC reale normale : il meccanismo è lo stesso e il formulario da utilizzare è il 2031 reale 

normale (IR) con gli allegati da 2050 a 2059G. 

- gli adempimenti: 

* La dichiarazione CA3 va depositata mensilmente o trimestralmente (dal 15 al 19 del mese 

seguente per le ditte individuali in funzione del nome del titolare). 

* Nel caso del regime micro BIC, la dichiarazione va depositata entro il 31° marzo (salvo 

eventuali slittamenti dei termini) per i residenti in Francia o entro il 30 aprile per i non 

residenti. 

* Nel caso del regime BIC reale semplificato o reale normale, la dichiarazione 2031 va 

depositata entro il 30 aprile (sia per i residenti che per i non residenti). 

Il pagamento verrà effettuato in tre rate (15 febbraio, 15 giugno, 15 settembre dell’anno 

successivo) sia tramite prelievo automatico o per TIP per le persone che possiedono un 

conto bancario francese, sia per assegno avendo la premura di aggiungervi le spese 

d’incasso qualora si trattasse di un assegno estero. 

Gli scaglioni applicabili per il calcolo dell’imposta sono quelli del punto 1 (pagina 4). 


IVA . E’ dovuta da tutte le persone fisiche che vi sono soggette per opzione. E’ calcolata per 









tasso che varia secondo i comuni, i dipartimenti e la regione (bisogna considerare un onere 

di circa 2 volte la tassa di abitazione) 















per i non residenti il Centro delle imposte competente per la dichiarazione 2031 o 

2042/2042C, è il : 




Per l’IVA, la tassa professionale,la tassa fondiaria e la tassa di abitazione, il centro delle 

imposte competente è quello del luogo dell’immobile. 


Vedi riquadro pagina 5 

plusvalenza immobiliare : 


ammobiliati non professionali. Vedi pagina 13 « le plusvalenze immobiliari dei privati ». 

Se la persona fisica è iscritta come locatore professionale presso il registro di commercio e 

realizza più di 23 000 € di introiti annuali, che corrispondono ad almeno il 50% del reddito 

globale, si applicano le regole delle « plusvalenze professionali ». Vedere pagina 38. 



• La plusvalenza immobiliare : 

2. La plusvalenza immobiliare dei privati 

All’atto della vendita dell’immobile, la plusvalenza immobiliare è tassabile secondo il 

regime di imposizione delle plusvalenze dei privati. 

L’imposizione e il calcolo della tassa differiscono se si tratta di un residente fiscale in 

Francia o non. 

Sono esonerate dalla tassazione della plusvalenza tra l’altro : 

- la vendita della residenza principale, ( la residenza principale è constatata il giorno 

dell’atto) 

- la casa ad uso di abitazione (secondaria) detenuta da un cittadino comunitario che 

sia stato domiciliato fiscalmente in Francia in modo continuativo durante due anni 

(vedere CGI art. 150 U II-2°) 

- la vendita di un immobile (appartamento, villa, ecc.) posseduto da più di 15 anni 

(un abbattimento del 10% viene applicato per anno di possesso oltre il quinto anno). 

Determinazione della plusvalenza: La plusvalenza è uguale alla differenza tra il prezzo di 

vendita e quello di acquisto. 

Per prezzo di vendita si intende: 

il prezzo stipulato nell’atto 

+ gli oneri e le indennità stipulate a profitto del cedente 

- le spese di cessione sopportate dal cedente (es. : commissione di vendita, spese di 

manleva d’ipoteca, onorari d’architetto, IVA pagata dal venditore…) 

Per prezzo d’acquisto si intende: 

Il prezzo effettivamente pagato dall’acquirente così come stipulato nell’atto 

+ gli oneri e le indennità stipulate a profitto del cedente 

+ le spese di acquisto (forfait del 7,5%) o altrimenti l’importo reale delle spese 

debitamente giustificate (imposta di registro, IVA, onorari del notaio e commissioni 

versate agli intermediari) 

+ il costo delle spese per lavori quali la costruzione, la ricostruzione, 

l’ingrandimento e le migliorie giustificate (se queste non sono già state prese in 

conto per il calcolo dell’imposta sul reddito). Forfait del 15% possibile, senza 

giustificativi, se l’immobile è stato detenuto per più di cinque anni. 

Un abbattimento del 10% è applicato per anno di possesso oltre il quinto anno. 

Un abbattimento fisso di 1 000 € viene praticato sulla plusvalenza lorda (diminuito 

all’occorrenza dell’abbattimento per la durata di possesso). 

Il risultato è la plusvalenza imponibile. 

• La plusvalenza sui valori mobiliari : 

Le plusvalenze realizzate dai privati in seguito alla cessione di valori mobiliari sono soggette 

alle norme concernenti le plusvalenze dei privati (e non a quelle dei professionisti). 



Non sono considerate plusvalenze : 

- le cessioni che non eccedono i 20.000€ all’anno (per l’anno 2007) 

- le cessioni di titoli di alcune società immobiliari, che rientrano nell’ambito della 

plusvalenza immobiliare (particolarmente i titoli di società trasparenti, i titoli di 

società a preponderanza immobiliare non soggette all’IS). 

Le persone fiscalmente domiciliate all’estero (non in Francia) sono in principio esonerate 

dall’imposta sulle plusvalenze dei valori mobiliari realizzati in Francia, salvo per le 

plusvalenze originate da cessioni di titoli di società a preponderanza immobiliare e per le 

plusvalenze originate da cessioni di quote o azioni di società soggette all’IS nelle quali il 

cedente detiene una partecipazione superiore al 25%. 

Il calcolo della plusvalenza si intende come la differenza tra il prezzo di cessione ed il 

prezzo di acquisto (maggiorato dalle spese di acquisizione). 

Il 1° gennaio 2006 è entrato in vigore un nuovo dispositivo di riduzione della plusvalenza di 

un terzo per anno al di là del quinto anno di possesso. Questo dispositivo determina di fatto 

l’esonero totale dopo otto anni di possesso. 

La disposizione non si applicherà che a partire dalle cessioni realizzate al 1° gennaio 2012. 

Il tasso di imposizione sulla plusvalenza : 

Per un residente fiscale in Francia il tasso di imposizione sarà del 27 % : 

- 16 % sulla plusvalenza imponibile 

- 11 % corrispondente ai prelevamenti sociali per il 2007 (8,2 % per CSG, 0,5% per 

CRDS, 2% di prelevamento sociale, 0,3% di contributo addizionale). 

Per un italiano (e per la maggior parte degli appartenenti ai Paesi della UE) non residente 

fiscale in Francia, il tasso di imposizione sarà del 16% (i prelevamenti dell’11% non si 

applicano). 

Dichiarazione e Pagamento dell’imposta sulla plusvalenza: 

L’imposta dovuta è dichiarata sullo stampato n° 2048 IMM per le plusvalenze immobiliari. 

Questa dichiarazione deve essere fatta da un rappresentante fiscale scelto dalla persona o 

altrimenti proposto dal notaio. Il rappresentante fiscale è responsabile del versamento 

dell’imposta. 

Questa dichiarazione deve essere depositata nei due mesi successivi l’atto notarile (per un 

immobile) presso la Conservatoria delle ipoteche del luogo in cui è situato l’immobile. 

Nel caso di plusvalenze realizzate con la vendita di quote di società a preponderanza 

immobiliare, la plusvalenza deve essere dichiarata sullo stampato n° 2047 che è un allegato 

della dichiarazione 2042. 


Ai sensi dell’articolo 67 del T.U.I.R., le plusvalenze di fonte estera, concernenti un immobile 

venduto all’estero realizzate nei cinque anni dall’acquisto, sono tassabili in Italia nel quadro L 

riga 5 del Modello Unico 2007, deducendo l’imposta francese sotto forma di un credito 

d’imposta nel quadro CR. 



3. L’ISF (Imposta Patrimoniale) 

L’ISF è un’imposta patrimoniale che deve essere dichiarata da ogni persona fisica domiciliata 

fiscalmente in Francia (per i suoi beni situati in Francia e all’estero), o anche fuori dalla Francia 

(in ragione dei beni situati in Francia) che possegga, alla data del 1° gennaio dell’anno in corso, 

un patrimonio tassabile di un valore superiore a 760.000 euro, per l’anno 2007. 

Per i residenti fiscalmente domiciliati in Francia sono presi in conto, per la determinazione del 

valore di 760.000 euro, l’insieme dei beni immobiliari e mobiliari, diritti e valori appartenenti al 

contribuente, al coniuge e ai loro figli minori, in Francia e fuori. 

Per i cittadini italiani residenti in Francia, senza avere la nazionalità francese, sulla base del 

protocollo e dell’articolo 23 della Convenzione franco-italiana contro le doppie imposizioni, 

non sono presi in conto per la soglia dei 760.000 euro, « … i beni situati fuori della Francia che 

essi possiedono al 1° gennaio di ciascuno dei cinque anni successivi a quello in cui essi 

diventano residenti in Francia… » 

Per i non residenti, sono presi in conto per la soglia dei 760.000 euro l’insieme dei beni 

immobiliari situati sul suolo francese. 

Esistono degli esoneri per : 

- I beni professionali : sono così qualificati i beni necessari all’esercizio a titolo principale di 

una professione , o anche le quote o azioni di società così come certe proprietà rurali 

affittate con contratti a lungo termine. 

- Altri beni quali gli oggetti d’antiquariato , le auto d’epoca, i diritti di proprietà letteraria e 

artistica , ecc…. 

L’importo dell’ISF è ottenuto applicando al valore totale del patrimonio tassabile i seguenti 

scaglioni progressivi (per il 2007) : 

Fino a 760.000 €.................................................. 0% 

Da 760.000 € a 1.220.000 € ................................ 0,55% 

Da 1.220.000 € a 2.420.000 € ............................. 0,75% 

Da 2.420.000 € a 3.800.000 € ............................. 1% 

Da 3.800.000 € a 7.270.000 € ............................. 1,30% 

Da 7.270.000 € a 15.810.000 € ........................... 1,65% 

Oltre 15.810.000 € .............................................. 1,80% 

La dichiarazione deve essere depositata non oltre il 15 giugno di ogni anno (a metà luglio per i 

non residenti domiciliati in Europa) accompagnata del pagamento. 


In conformità alla convenzione franco-italiana, per un non residente fiscale francese, l’ISF va 

dichiarata e pagata unicamente in Francia. 

Non ci sono obblighi particolari né dichiarazioni da fare in Italia in ragione della non esistenza 

di questa imposta (articolo 23 e prot. 11 della Convenzione franco-italiana contro le doppie 

imposizioni). 



4. SUCCESSIONI, DONAZIONI E VITALIZIO 

Secondo la Convenzione franco-italiana contro le doppie imposizioni in materia di imposta sulle 

successioni e donazioni e più particolarmente secondo gli art. 5 e 6, tutti i beni immobili situati 

sul territorio francese sono soggetti all’imposta francese sulle successioni e donazioni. 

In conseguenza, se il defunto era un non residente in Francia (esempio italiano) e se gli eredi 

sono anch’essi non residenti in Francia (esempio italiani), tutti i beni immobili situati sul 

territorio francese sono soggetti sia all’imposta francese sulle successioni e donazioni sia 

all’imposta italiana sulle successioni e donazioni. 

Se il defunto era un non residente in Francia e l’/gli erede/i è/sono residente/i in Francia, 

l’insieme della successione (tutti i beni) sono soggetti all’imposta sulle successioni e donazioni 

in Francia. 

IN FRANCIA 

Tabella dei diritti : 

• a partire dal mese di agosto 2007, c’è un esonero totale d’imposta sulle successioni tra 

coniugi o conviventi “pacsé”. 

• Un abbattimento di 150.000 euro si effettua sull’attivo netto della successione tra 

genitori e figli. 

In caso di donazione gli abbattimenti sono di : 

150.000 euro per i figli 

76.000 euro per il coniuge 

76.000 euro per il convivente “pacsé” 

30.000 euro per i nipoti 

15.000 euro per i fratelli e le sorelle 

Gli abbattimenti sono ripristinati ogni sei anni nel caso di donazione. 

Successione o donazione applicabili tra coniugi 

Importo imponibile dopo abbattimento Tasso Diritti 

Fino a 7.600 € 5% 380 € 

Da7.600 € a 15.000 € 10% 1.120 € 

Da 15.000 € a 30.000 € 15% 3.370 € 

Da 30.000 € a 520.000 € 20% 101.370 € 

Da 520.000 € a 850.000 € 30% 200.370 € 

Da 850.000 € a 1.700.000 € 35% 497.870 € 

Oltre 1.700.000 € 40% 



Successione o donazione applicabili tra genitori e figli 


Fino a 7.600 € 5% 380 € 

Da 7.600 € a 11.400 € 10% 760 € 

Da 11.400 € a 15.000 € 15% 1.300 € 

Da 15.000 € a 520.000 € 20% 102.300 € 

Da 520.000 € a 850.000 € 30% 201.300 € 

Da 850.000 € a 1.700.000 € 35% 498.800 € 

Oltre 1.700.000 € 40% 

Successione o donazione applicabili tra fratelli e sorelle 


Fino a 23.000 € 35% 8.050 € 

Oltre 23.000 € 45% 

Successione o donazione applicabili tra conviventi e con pacsé 


Fino a 15.000 € 40% 6.000 € 

Oltre 15.000 € 50% 

Altri casi 

Importo imponibile dopo abbattimento Tasso 

Fra parenti fino al 4° grado 55% 

Fra non parenti 60% 

IN ITALIA 

Un’imposta sulle successioni e donazioni è stata parzialmente reintrodotta a partire dall’ottobre 

2006 : 

4% per le successioni e le donazioni tra parenti in linea retta. 

6% per le successioni e le donazioni fino al 4° grado. 

8% per le successioni e le donazioni negli altri casi. 

Un abbattimento è previsto tra parenti in linea retta per un importo di 1.000.000 € (calcolato 

sulla base del valore catastale) per beneficiario, sia per la successione che per la donazione. 

IL VITALIZIO 

La vendita di un bene immobile mediante la costituzione di una rendita vitalizia, meglio 

conosciuta come “vente en viager”, è un contratto che permette a una persona proprietaria di un 

bene immobile, il più sovente una persona anziana che dispone di poco reddito e senza eredi, di 

vendere la sua proprietà ottenendone in cambio un reddito che gli sarà versato sino alla data del 

suo decesso ed eventualmente anche il godimento della proprietà stessa venduta. 

Per essere valido, il contratto di rendita vitalizia deve avere un carattere aleatorio. 

La rendita può essere in favore di una o più persone; può essere anche costituita a profitto di un 

terza persona. 



L’importo della vendita è liberamente fissato e definito tra le parti. Tuttavia, il valore della 

vendita in vitalizio deve essere in rapporto con il valore dell’immobile al giorno della vendita, il 

che vuol dire che non può essere inferiore a quello venale, sotto pena di nullità o di 

riqualificazione come donazione da parte dell’amministrazione fiscale. 

Il “debitore” della rendita vitalizia è la persona che acquista il bene immobile e che, in 

contropartita, va a versare una rendita. 

Nulla si oppone a che il debitore sia una persona morale. L’acquirente deve impegnarsi a pagare 

le rate della rendita. In caso di decesso del debitore della rendita, le obbligazioni che egli ha 

contratto, spetteranno ai suoi eredi. 

Dal giorno della vendita il debitore viene considerato proprietario : a questo riguardo egli deve 

assumersi tutti gli oneri che derivano dall’essere proprietario. 

Il creditore della rendita vitalizia è la persona che vende il suo bene immobile e che, in 

contropartita, va a percepire una rendita. 

La Rendita vitalizia : il versamento della rendita vitalizia costituisce una parte del pagamento 

del prezzo di vendita. 

L’importo della vendita può essere sia convertito interamente in rendita vitalizia, sia una parte 

in contante, che viene definito «il bouquet», ed il saldo in rendita vitalizia. 

Il tasso della rendita è lasciato libero alle parti : tuttavia esso varia necessariamente in funzione 

degli elementi seguenti: 

- il valore del bene e dei diritti venduti; 

- l’età del creditore della rendita vitalizia; 

- delle eccezioni che quest’ultimo ha potuto fare a suo vantaggio (diritto d’uso e 

d’abitazione, usufrutto…); 

- del tasso di interesse preso in considerazione. 

Regime fiscale della vendita in vitalizio: 

Le rendite vitalizie sono considerate come dei redditi e sono dunque a questo titolo imponibili. 

Tuttavia una parte soltanto di questa rendita è imponibile in relazione all’età del creditore 

vitalizio al momento della percezione della rendita vitalizia, e cioè: 

- 70% se il « creditore » aveva meno di 50 anni, 

- 50% tra i 50 e i 59 anni inclusi, 

- 40% tra i 60 e i 69 anni inclusi, 

- 30% a partire dai 70 anni 

La vendita con vitalizio è soggetta all’imposta di registro come in una vendita classica. 

La tassa fondiaria e la tassa d’abitazione sono a carico o del debitore della rendita o del 

creditore della rendita, a seconda che quest’ultimo si riservi l’usufrutto del bene o un diritto 

d’uso e di abitazione (DUH). 

In materia di ISF, il bene acquisito con vitalizio dal debitore della rendita entra nel calcolo del 

suo patrimonio imponibile, se questo è superiore a 760.000 € (vedi pagina 15). 

Allo stesso modo per il creditore della rendita, se questo ne conserva l’usufrutto: in effetti una 

parte del valore del bene vitalizio deve essere preso in conto per il calcolo del suo patrimonio se 

questo è superiore a 760.000 € (vedi pagina 15). 



4. UNICO - MODELO W - 730 

Chi deve compilare il quadro W 

Secondo il decreto Legge 167 del 1990 devono obbligatoriamente compilare il quadro W tutte le 

persone fisiche residenti in Italia (risultanti iscritte all’anagrafe) anche se esonerate dalla 

dichiarazione 730 e Unico. 

Di conseguenza, le persone fisiche non residenti in Italia (iscritte all’AIRE) non devono 

compilare il quadro W. Tuttavia esse sono tenute a seguire le regole fiscali del paese di 

residenza. 

Cosa si deve dichiarare nel quadro W : 

I trasferimenti all’estero senza passare per il tramite di un intermediario residente 

Il quadro I del modello W : 

- il trasferimento di liquidità dall’estero e verso l’estero di contanti, di obbligazioni, di titoli 

effettuato attraverso dei soggetti non residenti senza il tramite di intermediari residenti 

(banche, società di intermediazione immobiliare, assicurazioni,ecc.) se l’importo dei 

trasferimenti per tutto il periodo è superiore a 10.000 € (addizionando tutti i trasferimenti) 

La giacenza – gli investimenti 

Il quadro II del modello W : 

- gli investimenti all’estero (compresi gli immobili) e le attività estere di natura finanziaria 

che possono produrre redditi di origine estera imponibili in Italia se al termine del periodo 

d’imposta, cioè il 31 dicembre dell’anno, l’importo è superiore a 10.000 € (anche se non vi è 

stata alcuna movimentazione durante l’anno). 

- gli interessi ed i redditi dei finanziamenti detenuti all’estero 

- gli interessi delle obbligazioni e degli altri titoli 

- i contratti d’assicurazione vita e di capitalizzazione 

I movimenti degli investimenti all’estero 

Il quadro III del modello W : 

- i trasferimenti di liquidità dall’estero e verso l’estero: vi è monitoraggio dei flussi (acquistovendita) 

degli investimenti finanziari che nel corso dell’anno hanno superato i 10.000 €. 

L’obbligo di dichiarazione sussiste anche se al 31 di dicembre il flusso è pari a zero (nessun 

investimento né importi, né beni). 

In Francia : 

Ogni persona fisica che trasferisce verso l’estero o dall’estero delle somme, titoli o altri valori 

senza il tramite di un organismo finanziario, è tenuta a dichiarare all’amministrazione delle 

dogane ogni trasferimento pari o superiore a 10.000 €. 

Inoltre, le persone fisiche, le associazioni e le società estere che non hanno la forma 

commerciale che sono domiciliate o stabilite in Francia, devono dichiarare, 

contemporaneamente alla dichiarazione dei redditi n°2042, i conti aperti, utilizzati o chiusi da 

essi all’estero, sul formulario n°3916. 



5. SCAMBIO DI INFORMAZIONI TRA GLI STATI MEMBRI DELL’UE 

A PARTIRE DAL 1/07/2005 (Direttiva « Risparmio ») 

L’inoltro della dichiarazione 2561 Bis/Ter/Quater per il tramite delle banche è il mezzo con cui 

l’amministrazione fiscale francese porta a conoscenza del contribuente le informazioni che 

verranno trasmesse all’amministrazione fiscale del suo paese di residenza. 

1- Che cos’è ? 

La direttiva europea sul risparmio è entrata in vigore il 1° luglio 2005. Essa mira ad organizzare 

gli scambi d’informazione fra gli Stati membri dell’UE per rendere imponibile gli interessi sul 

risparmio nello stato di residenza del beneficiario. 

2- Il principio 

La direttiva «risparmio» stabilisce il principio dell’imposizione degli interessi solamente nel 

paese di residenza del beneficiario secondo la nozione della tassazione dei redditi mondiali 

(world wide taxation) e non più in un primo momento nel paese della fonte ed in seguito nel 

paese di residenza del beneficiario. 

3- A chi si rivolge ? 

La direttiva si rivolge ad ogni persona fisica (ed esclusivamente alle persone fisiche) domiciliate 

fiscalmente in uno Stato membro dell’Unione Europea che riceve degli interessi pagati da un 

istituto di credito stabilito in un altro Stato membro o in territori associati. Gli stati oggetto della 

presente direttiva, sono attualmente 22 paesi membri dell’Unione Europea + 15 paesi e territori 

associati ex paradisi fiscali ( Isole Cayman, Guernesey, Jersey, Isola di Man, Isole Vergini 

Britanniche). 

L’Austria, il Belgio e il Lussemburgo possono astenersi dallo scambiare le informazioni sui 

redditi di risparmio; durante il periodo di transizione, questi tre paesi applicheranno il prelievo 

alla fonte come tra l’altro la Svizzera, Andorra , il Liechtenstein, Monaco e la Repubblica di San 

Marino, i quali fanno parte del lotto dei paesi e territori associati (inglesi e olandesi) che non 

hanno aderito al sistema di scambio automatico delle informazioni. 

In questo periodo di transizione, allorquando il beneficiario degli interessi é residente in uno 

Stato membro dell’Unione Europea diverso da quello in cui é stabilito l’agente pagatore, i paesi 

che hanno optato per il prelievo alla fonte, applicheranno una ritenuta che sarà del 15% durante 

i 3 primi anni di transizione fino al 2008, poi del 20% per i tre anni seguenti e del 35% dal 2011 

(il non residente può comunque chiedere la non applicazione della ritenuta alla fonte e la 

conseguente tassazione nel suo paese di residenza). 

4- Quali sono i redditi interessati? 

Sono interessati solamente i redditi di risparmio che derivano da interessi, come i titoli di 

credito negoziabili, i buoni del Tesoro, ecc. in generale il risparmio a vista ed i conti correnti, 

alcuni OPCVM come i redditi della maggior parte dei prodotti di risparmio regolamentati (ex. 

Codevi, CEL,PEL, PEP, LEP, Libretto giallo). 



Non rientrano nel campo d’applicazione i redditi derivanti dai prodotti di assicurazione sulla 

vita (che indennizzano in caso di decesso), dalle pensioni e dalle azioni. 

5- Le modalità – il meccanismo 

La comunicazione dell’informazione è obbligatoria almeno una volta all’anno. 

L’autorità dello Stato membro dell’Unione Europea dello stabilimento pagatore, comunica allo 

Stato membro dell’Unione Europea di residenza del beneficiario, le informazioni riguardanti 

l’identità del beneficiario, del conto bancario e dell’importo degli interessi percepiti. 

Gli stati che applicano la ritenuta alla fonte, riversano allo Stato membro dell’Unione Europea 

di residenza del beneficiario il 75% delle entrate di questa ritenuta e ne conservano il 25% 

rimanente. 



B. LE SOCIETA’ (Francesi) 

1. SCI 

Definizioni : 

La SCI è una società costituita da più persone concepita per costruire, gestire, affittare un 

patrimonio immobiliare : per esempio un’abitazione familiare, una residenza secondaria, un 

locale professionale o un patrimonio immobiliare locato. L’equivalente italiano della SCI è una 

“Società Semplice” (art.2251 e seguenti del Codice Civile italiano), perché non ha per oggetto 

l’esercizio di una attività commerciale. 

La SCI si presenta come uno strumento pratico di gestione da parte di più persone di un bene 

locato ; si può dire che assomigli ad un fondo comune immobiliare di tipo familiare nel quale si 

immette del denaro a seconda delle disponibilità della famiglia per acquistare immobili che 

verranno in seguito locati. 

Il fatto di essere una vera società consente di evitare l’indivisione che colpisce gli immobili che 

sono stati acquistati in nome proprio. 

Gli statuti possono prevedere una clausola di consenso con la quale i soci possono rifiutare 

l’acquisto delle parti sociali da parte di terze persone non gradite o da eredi. 

Gli statuti possono anche prevedere che l’amministratore nominato nello statuto sia irrevocabile 

(e ciò anche nel caso in cui detenga solo l’1% delle parti sociali poiché la quota-parte sugli utili 

può essere diversa dalla quota-parte sulle parti sociali). 

Per le coppie non sposate, è uno strumento interessante in quanto permette di gestire un 

immobile nominando amministratore il proprio convivente, il che consente, nel caso di decesso 

di uno dei due, che l’altro possa conservare un diritto di godimento sull’immobile, 

indennizzando allo stesso tempo gli eredi secondo il valore finanziario delle parti detenute dal 

defunto. 

Per evitare che la SCI venga considerata come fittizia ( il che provocherebbe delle gravi 

conseguenze fiscali), è necessario tenere una contabilità, riunire l’assemblea generale per 

l’approvazione del bilancio, decidere la destinazione dell’utile e tenere un libro assemblee. 

I soci devono avere piena coscienza che sono responsabili solidalmente dei debiti sociali 

proporzionalmente alle loro quote. Ciò significa che essi potranno essere obbligati al di là del 

loro apporto iniziale. All’occorrenza essi dovranno farsi carico dei debiti con il loro patrimonio 

personale. 

La SCI può essere costituita o con scrittura privata o con l’intervento di un notaio, di un 

avvocato o di un commercialista. I soci possono essere residenti o non residenti (persone fisiche 

o persone giuridiche). 

Se lo statuto viene creato direttamente dai soci, il prezzo di costituzione della società sarà pari a 

circa 300 euro. Se invece ci si rivolge ad un consulente, in generale, l’importo è stimato tra 

1.000 e 1.500 euro tutto compreso. 

Non dimenticate che una SCI, essendo una vera società, deve rispettare tutti gli obblighi previsti 

a questo effetto; e ancora, siccome essa è una società civile, non può esercitare attività 

commerciali. Ciò non vuol dire che essa non può vendere un immobile, ma che le è vietato di 

farlo regolarmente, poiché in quest’ultimo caso la sua attività viene riqualificata come 

un’attività di tipo commerciale (SNC…). 

La società può essere sciolta in seguito ad un nuovo orientamento degli affari della famiglia: 

cioè nel caso di una vendita globale dell’attivo della società. Per fare ciò è necessario il 



semplice deposito di un verbale di dissoluzione della società: una volta realizzato l’attivo della 

società e pagati i debiti sociali, il residuo potrà essere distribuito ai soci. 

1.1. LA LOCAZIONE DI APPARTAMENTI NON AMMOBILIATI (società semi 

trasparenti) 


La SCI é soggetta al regime dei redditi fondiari tassati a nome dei soci, salvo opzione per 

l’IS (Imposta sulle Società) che prevale sul regime BIC. Questa opzione é definitiva. 

La SCI può optare per l’IVA sugli affitti, a condizione di concludere un contratto 

commerciale con il locatario (caso del locatario commerciante soggetto all’IVA), oppure 

essere soggetta di diritto all’IVA, nel caso di locazioni ad uso di residence alberghiero o 

attrezzate ad uso professionale. 

• Caso del regime dei redditi fondiari : 

Gli utili (che sono composti essenzialmente dagli affitti incassati) sono tassati al proquota 

delle parti detenute da ogni socio della SCI. 

Bisogna presentare due dichiarazioni: la 2072 a nome della società e la 2042 nominativa 

per ogni socio. 

Il risultato è definito secondo le due modalità seguenti (a seconda dell’opzione scelta): 

* “Micro foncier” (micro fondiario) : l’importo lordo degli affitti annuali (che devono 

essere comunque inferiori a 15 000 euro l’anno) deve essere riportato sulla 2072 senza 

abbattimento né deduzioni (è il CDI che applica gli abbattimenti e le deduzioni). 

(nel caso di opzione all’IVA, l’importo totale degli affitti si valuta al netto dell’IVA) 

Il risultato ottenuto (al pro-quota delle parti di ciascun socio), verrà riportato sulla 

dichiarazione 2042 di ciascun socio nella rubrica dei redditi “micro foncier”. Ogni socio 

verrà tassato su tale importo diminuito di un abbattimento forfetario del 30%. 

L’importo dell’imposta sarà calcolato in funzione degli elementi stabiliti al punto 1 della 

pagina 4. 

* Regime reale : l’importo lordo degli affitti annuali verrà diminuito dei seguenti 

elementi (nel caso di opzione all’IVA, l’importo totale degli affitti si valuta al netto 

dell’IVA) : 





elemento di conforto nuovo o meglio adatto alle condizioni moderne di vita, senza modificare la 

struttura dell’immobile). 





locazioni 




Il risultato così ottenuto verrà riportato al pro-quota delle parti di ciascun socio sulla 

dichiarazione 2042 personale di ognuno di essi. 

L’importo dell’imposta sarà calcolato in funzione degli elementi definiti al punto 1 

della pagina 4. 

La tenuta di una contabilità è fortemente raccomandata dall’amministrazione fiscale 

e anche obbligatoria nel caso dell’opzione per l’IVA. 

I deficit fondiari risultanti dalle spese (vedi sopra modalità n°2) esclusi gli interessi 

dei prestiti, sono deducibili dal reddito globale al pro-quota di ogni socio nel limite 

di 10 700 euro all’anno. 

Se il deficit risulta superiore, la frazione superiore di questo sarà imputabile sui 

redditi fondiari dei successivi dieci anni. 

• Caso di regime BIC (IS) : 

Gli utili (che sono composti dagli affitti scaduti anche se non incassati) sono 

soggetti all’Imposta sulle società e sono determinati sulla base del regime BIC. Una 

dichiarazione 2065 verrà redatta a nome della società. Il calcolo dell’utile della 

società e dell’imposta dovuta verrà effettuato secondo le seguenti modalità : 

* Regime reale normale : L’importo lordo dei redditi della SCI (affitti al netto 

dell’IVA all’occorrenza) al quale si applicano le seguenti deduzioni : 

- Tutte le spese effettuate nell’interesse della società 

- le spese di acquisto e i diritti di registrazione 

- le spese di gestione giustificate, 

- le assicurazioni 

- la tassa fondiaria (“taxe foncière” ) 

- le spese di manutenzione 

- le spese di riparazione 

- l’ammortamento(per il loro importo contabile) 

- gli interessi dei prestiti sottoscritti dalla società. 

- I compensi degli amministratori (se questi corrispondono ad un lavoro 

effettivo e ad un importo ragionevole; in tal caso la SCI dovrà pagare gli 

oneri sociali relativi) 

* Le spese (di miglioria o di modernizzazione) che comportano un aumento del 

valore degli immobili non sono deducibili, ma devono essere ammortizzate. 

I deficit si imputano sui risultati della società nel corso degli esercizi successivi 

senza limiti temporali. 



* Per le società che realizzano un volume d’affari inferiore a 7 630 000 euro e il cui 

capitale sociale è integralmente liberato e detenuto per almeno il 75% da persone 

fisiche, il tasso ridotto di imposizione del 15% si applica sulla frazione degli utili 

fino a 38 120 euro. 

In seguito il tasso normale di imposta del 33,33% si applica sulla frazione eccedente i 

38 120 euro. 

* Per le società che realizzano un volume d’affari superiore a 7 630 000 euro, il tasso 

normale di imposizione è il 33,33% e si applica sulla totalità degli utili. 

* L’ “Imposition Forfaitaire Annuelle” (IFA :Imposta Forfetaria Annuale) si applica 

a tutte le società passibili dell’IS che esse abbiano avuto o no degli utili. L’importo é 

definito secondo il totale della cifra d’affari realizzata applicando i seguenti 

scaglioni : 

Volume d’Affari (al lordo dell’IVA) Tariffa 

Inferiore a 400.000 € .................................................................... 0 € 

Compreso tra 400.000 € e 750.000 € ..................................... 1 300 € 

Compreso tra 750.000 € e 1.500.000 € .................................. 2 000 € 

Compreso tra 1.500.000 € e 7.500.000 € ............................... 3 750 € 

Compreso tra 7.500.000 € e 15.000.000 € ........................... 16 250 € 

Compreso tra 15.000.000 € e 75.000.000 € ......................... 20 500 € 

Ecc…… 

Un esonero dall’IFA per i primi tre anni é prevista per le nuove società il cui capitale 

è costituito per almeno la metà da apporti in contante. 

A partire dal 2006, l’importo dell’IFA versato é un onere deducibile dal risultato 

imponibile. Nessuna imputazione può essere effettuata sull’IS. 

La tenuta di una contabilità regolare, sincera e giustificata da documentazione 

probante é obbligatoria per l’amministrazione fiscale. 


* La dichiarazione CA3 (se è stata fatta l’opzione per l’IVA) va depositata mensilmente o 

trimestralmente il 21 del mese seguente la scadenza per le società che non sono SA 

seguendo la scadenza prevista, accompagnata del pagamento. 

* Nel caso del regime dei redditi fondiari : 

- Consegna della dichiarazione 2072 al 28 febbraio di ogni anno 

- Consegna della dichiarazione 2042 del socio al 30 giugno di ogni anno per gli 

stranieri. 



* Nel caso del regime reale normale (IS) : 

- Consegna della dichiarazione 2065 + gli allegati al 30 aprile di ogni anno. 

- Pagamento dell’IS che la società avrà lei stessa calcolato, sotto forma di quattro 

acconti versati a data fissa (15 marzo, 15 giugno, 15 settembre, 15 dicembre) 

accompagnati dal formulario degli acconti n° 2571. 

- Pagamento del saldo dell’IS non oltre il 15 aprile dell’anno successivo 

accompagnato dal formulario del saldo n° 2572. 

Le nuove società sono esonerate dal versamento degli acconti IS relativamente al 

loro primo esercizio. 

- Pagamento dell’IFA accompagnato dal formulario di acconto n° 2571 entro il 15 

marzo. 

le altre imposte : 

IVA . E’ dovuta da tutte le società che vi sono soggette per opzione. E’ calcolata per 




per la maggioranza dei contribuenti, dal valore locativo delle immobilizzazioni tecniche 





tasso che varia secondo i comuni, il dipartimento e la regione (bisogna considerare un onere 



















per il primo anno e che aumenta del 2,5% per ogni anno successivo. 

CRL (contributo sui redditi da locazioni) solamente nel caso di imposizione all’IS. 


per i non residenti il Centro delle imposte competente per la dichiarazione 2042, è il : 




Per la dichiarazione 2065 e 2072, il centro delle imposte competente è quello della sede 

sociale della società. 

Per la tassa professionale, la tassa fondiaria e la tassa di abitazione, il centro delle imposte 

competente è quello del luogo dell’immobile. 


Quota parte detenuta da una società italiana: 

Ai sensi dell’articolo 81 del TUIR, c’è l’obbligo di presentare una dichiarazione (per le società 

di capitali italiane) per i redditi della SCI francese e quindi di inserirli insieme agli altri redditi 

della società nella dichiarazione « Unico 2007 Società di Capitali », riga RF35. 

Per quanto riguarda il credito d’imposta e ai sensi dell’articolo 165 del TUIR, bisognerà 

annotarlo nel quadro CE del « Modello Unico » dell’anno di pagamento dell’imposta. 

Quota parte detenuta da una persona fisica: 

Nel caso di una persona fisica e secondo l’art.70 del TUIR, il reddito va dichiarato nel quadro L 

riga 11 e nel CR del « Modello Unico 2007 » per quanto concerne il credito d’imposta. 

- la plusvalenza immobiliare : 


ammobiliati non professionali. Vedi pagina 13 “le plusvalenze immobiliari dei privati”. 

Se prevale il regime dei BIC soggetto all’IS, si applicano le regole delle “plusvalenze 

professionali”. Vedi pagina 37. 



1.2. LA LOCAZIONE DI APPARTAMENTI AMMOBILIATI 

Lo statuto giuridico della SCI implica che questa abbia un oggetto sociale « civile ». Ora la 

locazione di appartamenti ammobiliati é considerata come un’attività commerciale e di 

conseguenza è in contrasto con l’oggetto civile di una SCI. 

Se al momento della costituzione e nello statuto si fa menzione della locazione ammobiliata, il 

CFE competente può rifiutare la creazione di questa società sotto la forma di SCI. 

Se la SCI é già costituita e che per le necessità del mercato, essa sia costretta ad effettuare delle 

locazioni ammobiliate, essa verrà riqualificata come effettuante un’attività commerciale e 

trattata fiscalmente come una società commerciale e subirà pertanto l’imposta sulle società. 

Per le formalità e la fiscalità applicabile vedi pagina 29 “ 2. SARL” 

Sarebbe quindi più prudente costituire una SARL anche sotto la forma di una SARL “de 

famille”, avente per oggetto la locazione di appartamenti ammobiliati 


Quota parte detenuta da una società italiana: 

Ai sensi dell’articolo 81 del TUIR, c’è l’obbligo di dichiarare (per le società di capitali italiane) 

i redditi della SCI francese e quindi di aggiungerli all’insieme degli altri redditi della società, 

nella dichiarazione « Unico 2007 Società di Capitali », riga RF35. 

Per quanto riguarda il credito d’imposta, ai sensi dell’articolo 165 del TUIR, esso verrà riportato 

nel quadro CE del « Modello Unico » dell’anno di pagamento dell’imposta. 

Quota parte detenuta da una persona fisica : 

Siccome la società è soggetta all’IS in Francia, non c’è niente da dichiarare per tali redditi in 

Italia, salvo in caso di distribuzione di dividendi. 



2. SARL 

Definizione : 

La società sotto forma giuridica SARL é una persona giuridica. La sua attività è 

obbligatoriamente commerciale ed i soci non sono tassati in nome proprio, ma l’imposizione 

è a nome della società, salvo nel caso di opzione per la SARL di famiglia, nel qual caso il 

regime di imposizione sarà l’IR. 

La SARL deve ottemperare ai seguenti obblighi: 

• Iscrizione al registro del commercio e delle società (RCS), 

• Tenuta di una Assemblea Generale Ordinaria per l’approvazione annuale del 

bilancio 

• Deposito del bilancio annuale presso la Cancelleria del Tribunale di Commercio 

2.1. LOCAZIONE NON AMMOBILIATA 

Gli utili (che sono composti dagli affitti scaduti anche se non incassati) sono 

soggetti all’Imposta sulle società (salvo per le SARL “de famille”) e sono 

determinati sulla base del regime BIC. Una dichiarazione 2065 (o 2031 per la SARL 

di famiglia + 2042 per le persone fisiche) verrà redatta a nome della società. 

Il calcolo dell’utile della società e dell’imposta dovuta verrà effettuato secondo le 

seguenti modalità : 

* Regime reale normale : L’importo lordo degli introiti della SARL (affitti al netto 

dell’IVA) al quale si applicano le seguenti deduzioni : 

• Tutte le spese effettuate nell’interesse della società 

• le spese d’acquisto e i diritti di registrazione 

• le spese giustificate di gestione, 

• le assicurazioni 

• la tassa fondiaria (“taxe foncière” ) 

• le spese di manutenzione 

• le spese di riparazione 

• l’ammortamento(per il loro importo contabile) 

• gli interessi dei prestiti sottoscritti dalla società. 

• I compensi degli amministratori, se questi corrispondono ad un lavoro 

effettivo e ad un importo ragionevole, nonché i suoi contributi sociali 

(senza distinzione tra l’amministratore che possiede la maggioranza delle 

quote sociali, da colui che non le possiede “gestione maggioritaria e 

gestione egalitaria o minoritaria”). 

* Le spese (di miglioria o di ammodernamento) che determinano un aumento del 

valore degli immobili non sono deducibili, ma devono essere ammortizzate. 

Le perdite si imputano sui risultati della società nel corso degli esercizi successivi 

senza limitazioni per le società soggette all’IS, mentre per le SARL di famiglia, esse 

si imputano ai soci con determinati limiti. 



* Per le società che realizzano un volume d’affari inferiore a 7 630 000 euro e il cui 

capitale sociale è integralmente liberato e detenuto per almeno il 75% da persone 

fisiche, il tasso ridotto di imposizione del 15% si applica sulla frazione degli utili 

fino a 38 120 euro. 

In seguito il tasso normale di imposta del 33,33% si applica sulla frazione eccedente i 

38 120 euro. 

* Per le società che realizzano un volume d’affari superiore a 7 630 000 euro, il tasso 

normale di imposizione è il 33,33% e si applica sulla totalità degli utili. 

* L’ “Imposition Forfaitaire Annuelle” (IFA :Imposta Forfetaria Annuale) si applica 

a tutte le società passibili dell’IS che esse abbiano avuto o no degli utili. L’importo é 

definito secondo il totale della cifra d’affari realizzata applicando i seguenti 

scaglioni : 

Volume d’affari (TTC) Tariffa 

Inferiore a 400.000 € .................................................................... 0 € 

Compreso tra 400.000 € e 750.000 € ..................................... 1 300 € 

Compreso tra 750.000 € e 1.500.000 € .................................. 2 000 € 

Compreso tra 1.500.000 € e 7.500.000 € ............................... 3 750 € 

Compreso tra 7.500.000 € e15.000.000 € ............................ 16 250 € 

Compreso tra 15.000.000 € e 75.000.000 € ......................... 20 500 € 

Ecc…… 

Un esonero dall’IFA per i primi tre anni é prevista per le nuove società il cui capitale 

è costituito per almeno la metà da apporti in contante. 

A partire dal 2006, l’importo dell’IFA versato é un onere deducibile dal risultato 

imponibile. Nessuna imputazione può essere effettuata sull’IS. 

La tenuta di una contabilità regolare, sincera e giustificata da documentazione 

probante é obbligatoria per l’amministrazione fiscale. 


* Nel caso del regime reale normale: 

- Deposito della dichiarazione 2065 + gli allegati al 30 aprile di ogni anno. 

- Pagamento dell’IS che la società avrà lei stessa calcolato, sotto forma di quattro 

acconti versati a data fissa (15 marzo, 15 giugno, 15 settembre, 15 dicembre) 

accompagnati dal formulario degli acconti n° 2571. 

- Pagamento del saldo dell’IS non oltre il 15 aprile dell’anno successivo 

accompagnato dal formulario del saldo n° 2572. 

Le nuove società sono esonerate dal versamento degli acconti IS relativamente al 

loro primo esercizio. 



- Pagamento dell’IFA accompagnato dal formulario di acconto n° 2571 entro il 15 

marzo. 

le altre imposte : 

IVA . E’ calcolata per differenza tra l’IVA incassata e l’ IVA deducibile. 




















ognuno di essi o in alternativa a pagare l’imposta sugli alloggi vacanti. 


Il deposito della dichiarazione 2065 e di tutte le altre dichiarazioni deve essere effettuato 

presso il Centro delle Imposte competente per il luogo in cui la società ha sede. 

- la plusvalenza immobiliare: 

In caso di opzione per la SARL di famiglia, si applicano le regole delle “plusvalenze 

immobiliari dei privati”. Vedi pagina 13. 

Altrimenti si applicano le regole delle “plusvalenze professionali”. Vedi pagina 37. 

2.2. LA LOCAZIONE DI APPARTAMENTI AMMOBILIATI (professionale / 

non professionale) 

- L’imposta francese : 

* Se il volume d’affari é inferiore a 763.000,00 euro si può optare per il regime semplificato 

- deposito della dichiarazione 2065 + allegati 2033 da A a G 



* Nel caso del regime normale : 

- deposito della dichiarazione 2065 + allegati da 2050 a 2059. 

Il calcolo dell’utile della società e tutte le formalità inerenti sono identiche a quelle della 

SARL che effettuano della locazione non ammobiliata. (vedi paragrafo 2.2.1 pagina 28) 

- le altre imposte: 

IVA : Le locazioni sono in principio esonerate dall’IVA senza possibilità di opzione. 

Sono soggette all’IVA solamente le sei categorie di locazione seguenti : 

- Prestazioni di alloggio fornite negli hotel di categoria 

- Prestazioni di alloggio fornite nei villaggi-vacanze di categoria o riconosciuti 

- Prestazioni di alloggio fornite nei residence di turismo di categoria, con un 

contratto di almeno nove anni. 

- Le locazioni ammobiliate che comprendano almeno tre delle seguenti 

prestazioni : la colazione, la pulizia regolare dei locali, la fornitura di biancheria, 

il servizio di portineria. 

- Le locazioni di locali consentite con un contratto commerciale al gestore di uno 

stabilimento alberghiero (presente in una delle quattro categorie sopracitate) 

- Prestazioni di alloggio fornite nei villaggi residenziali di turismo destinati ai 

turisti e che sono affittati con un contratto di almeno nove anni a un gestore. 

In tutti questi casi vi é l’obbligo di presentare una dichiarazione IVA (CA3 mensile o 

trimestrale su opzione), accompagnata dal versamento alla data del 21 del mese seguente per 

le società che non sono SA. 








tasso che varia secondo i comuni, il dipartimento e la regione (bisogna considerare un onere 



















per il primo anno e che aumenta del 2,5% per ogni anno successivo. 

CRL (contributo sui redditi locativi). E dovuta unicamente nel caso di società soggette 

all’IS. Questo contributo é dovuto soltanto quando le locazioni non sono soggette all’IVA : 

é del 2,5% sull’importo lordo dei redditi fondiari. Vi è però un esonero per gli affitti annuali 

inferiori a 1 830 euro. Essa si applica soltanto sugli immobili di più di 15 anni al 1° gennaio 

dall’anno. 

- il luogo d’imposizione: 

Il deposito della dichiarazione 2065 e di tutte le altre dichiarazioni deve essere effettuato 

presso il Centro delle Imposte competente per il luogo in cui la società ha sede. 


- la plusvalenza immobiliare : 

vedi pagina 27. 

Si applicano le regole delle “plusvalenze professionali”. Vedi pagina 37. 



2.3. ALTRI CASI 

2.3.1 I COMMERCIANTI DI BENI IMMOBILI E DI QUOTE DI SOCIETA’ 

IMMOBILIARI ( “MARCHANDS DE BIENS”) 

I commercianti di beni immobili possono essere delle società (soggette all’IS o all’IR) 

oppure delle persone fisiche la cui attività principale e abituale è l’acquisto di immobili per 

rivenderli. 

La particolarità dell’attività dei commercianti di beni immobili risiede principalmente su: 

• l’applicazione dell’IVA sul margine (articolo 257-6 e ), 

• i tassi ridotti in materia di imposta di registro e di tassa della pubblicità fondiaria 

(0,60%), 

• l’obbligo di rivendere gli immobili acquistati entro quattro anni. 

Nel caso di non rispetto del termine di quattro anni imposto per la rivendita, il 

commerciante di beni immobili sarà tenuto a pagare l’integralità dell’imposta di registro 

(alla quale si aggiungono gli interessi dello 0,75 mensili per il ritardo di pagamento). 

Inoltre l’attività di commerciante di beni immobili richiede un certo numero di formalità in 

materia di dichiarazioni: 

• Dichiarare la propria esistenza in quanto tale presso il CFE 

• Conservare un registro di tutti gli atti (acquisto,vendita) inerenti la professione 

• Registrare ogni atto sullo stesso registro entro un termine di dieci giorni a partire 

dalla data riportata sull’atto (tranne se sono stati redatti da un notaio, nel qual caso 

non hanno scadenza). 

• Conservare una contabilità e tutta la documentazione probante. 

- L’imposta francese : 

• Sono soggetti all’imposta sul reddito nella categoria dei BIC, gli utili realizzati dal 

commerciante di beni immobili in quanto persona fisica o in quanto società di 

persone soggetta all’IR. 

I commercianti di beni immobili sono esclusi dal regime di micro-impresa e 

rientrano nel regime reale semplificato o normale. 

Una dichiarazione 2031 a nome della società e una dichiarazione 2042 a nome di 

ogni socio verranno redatte secondo le stesse regole vigenti per le locazioni non ad 

uso di residence alberghiero (vedi paragrafo 1.3.2 pagina 6). 

• Sono soggetti all’IS gli utili realizzati dalle società commerciali soggette al regime 

dell’ IS. 

• L’utile imponibile è uguale alla differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo di 

acquisto (vedi tutte le formalità relative che sono identiche a quelle delle SARL che 

effettuano locazioni non ammobiliate) (vedi paragrafo 2.1 pagina 29). 



- L’IVA sul margine : 

I commercianti di beni immobili sono soggetti all’IVA secondo le regole di diritto 

comune ed in applicazione dell’articolo 257-6 e la base di imposizione (al lordo 

dell’IVA) é costituita unicamente dal margine e non dalla totalità dell’importo della 

vendita salvo applicazione dell’articolo 257-7 e (che prevale) nel caso di Terreni 

Edificabili (TAB), vedi pagina 37. 

Il fatto generatore dell’IVA é il trasferimento di proprietà del bene. 

Il regime di tassazione dell’IVA é obbligatoriamente il regime reale normale. 

Il margine lordo é uguale alla differenza tra : 

• il prezzo di vendita + gli oneri inerenti 

• il prezzo d’acquisto del bene aumentato delle spese d’atto, degli onorari del 

notaio, dell’imposta di registro, delle spese di pubblicità fondiaria. 

Il tasso dell’IVA applicabile sul margine lordo é quello normale del 19,6%. 

I commercianti di beni immobili non possono dedurre l’IVA che ha gravato l’acquisto 

degli immobili (esempio : sulle fatture del notaio e degli intermediari). 

Tuttavia, essi possono dedurre tutta l’IVA che è stata pagata tra l’acquisto e la vendita 

del bene immobile ( per esempio: sui lavori di riparazione o di sistemazione effettuati 

prima della rivendita e anche sugli oneri di comproprietà o sulle spese di gestione). 

La dichiarazione dell’IVA verrà effettuata sul formulario CA3 accompagnato dal 

pagamento corrispondente e depositata al Centro delle Imposte corrispondente sulla base 

del luogo della sede sociale della società. 

- le altre imposte: 

Tassa professionale. E’ dovuta da tutte le società commerciali. Non è dovuta il primo anno 

di attività. La base di calcolo è costituita, a seconda dell’attività dal valore locativo delle 

immobilizzazioni tecniche utilizzate per l’attività stessa. 




di circa 2 volte la tassa di abitazione). 





CRL (contributo sui redditi locativi). E dovuta unicamente nel caso di società soggette 

all’IS. Questo contributo é dovuto soltanto quando le locazioni non sono soggette all’IVA : 

é del 2,5% sull’importo lordo dei redditi fondiari. Vi è però un esonero per gli affitti annuali 

inferiori a 1 830 euro. Esso si applica soltanto sugli immobili di più di 15 anni al 1° gennaio 

dall’anno. 



- Il luogo di deposito : 

Quando vi é l’obbligo di depositare una dichiarazione 2031 e 2042, queste vanno 

depositate al Centro delle Imposte del luogo di esercizio dell’attività del commerciante 

di beni immobili . 

Quando vi é l’obbligo di depositare una dichiarazione 2065, questa e tutte le altre 

dichiarazioni devono ugualmente essere presentate al Centro delle imposte competente 

del luogo della sede della società. 

- La plusvalenza immobiliare : 

I profitti realizzati dai commercianti di beni immobili, nell’ambito abituale della loro 

attività, non sono plusvalenze immobiliari, ma sono soggette o all’IR o all’IS (a seconda 

della posizione fiscale del commerciante di beni immobili). 

2.3.2 I PROMOTORI – LOTTIZZATORI 

L’attività del lottizzatore consiste nella vendita di un terreno lottizzato, che é stato acquistato 

a questo fine. 

Gli utili realizzati da questa operazione rientrano nel regime dei BIC, salvo se questa attività 

è esercitata da una società civile, nel qual caso rientrano nel regime IS a causa del loro 

carattere commerciale. 

I lottizzatori sono esclusi dal regime delle “micro-imprese”. 

L’utile imponibile è costituito dalla differenza tra: 

• Il prezzo di cessione diminuito delle spese di vendita sopportate dal venditore, 

• Il prezzo di costo, corrispondente al prezzo d’acquisto del terreno aumentato delle 

spese di acquisto e delle spese di lottizzazione (lavori di sistemazione e di viabilità). 

L’attività dei promotori consiste nella vendita di immobili che il cedente ha costruito o fatto 

costruire. 

I profitti realizzati nel corso di questa operazione rientrano nel regime dei BIC, quando essi 

presentano un carattere abituale e speculativo. 

Se questi profitti sono realizzati da società civili di costruzione-vendita, essi sono passibili 

dell’IS, salvo il caso particolare delle SCCV, il cui oggetto é la costruzione in vista della 

vendita a condizione che lo statuto preveda la responsabilità illimitata dei soci. In questo 

caso essi sono soggetti al regime delle società di persone. 

La principale specificità dei lottizzatori e promotori risiede nell’applicazione dell’IVA 

immobiliare. 



Questa IVA immobiliare concerne tre categorie di operazioni : 

• L’acquisto di terreni edificabili (TAB)(terreni nudi, edifici destinati ad essere 

demoliti per in seguito essere ricostruiti, costruzioni incompiute, diritti di 

sopraelevazione) 

• La consegna a se stessi degli immobili al loro completamento 

• La vendita di immobili edificati (per la prima vendita nei cinque anni dal loro 

completamento) 

L’acquisto di terreni edificabili é soggetto all’IVA immobiliare al tasso normale del 19,6%, 

ma é esonerato dall’imposta di registro. 

L’IVA é applicabile nel limite di : 

- 2 500m2 per appartamento se si tratta di abitazioni individuali salvo obbligo 

diverso legato al permesso di costruire. 

L’IVA é dovuta in principio dall’acquirente del terreno edificabile (che la deduce dal suo 

CA3 : operazione neutra). 

Il fatto generatore e l’esigibilità dell’IVA sono la data dell’atto o il permesso di costruzione. 

* Per i contribuenti abituali, la dichiarazione ed il pagamento si effettuano per mezzo del 

CA3. Questa dichiarazione va depositata nel mese in cui é fatta la vendita, in un solo 

esemplare al Centro delle Imposte competente sulla base della sede sociale della società o 

nel luogo competente sulla base dell’immobile costruito. 

* Per i contribuenti occasionali (esempio un’impresa che costruisce la propria sede), la 

dichiarazione va effettuata sul formulario n°942 e l’allegato n°943. Questa dichiarazione 

deve essere depositata al momento della registrazione dell’atto, nel termine di due mesi dalla 

data dell’atto stesso se questo é stato registrato al Centro delle Imposte competente in 

materia, o altrimenti quello del luogo diverso in cui é stato registrato l’atto. 

- La plusvalenza immobiliare : 

I profitti realizzati dai lottizzatori e dai promotori immobiliari non sono considerati 

plusvalenze professionali in quanto gli immobili costituiscono uno stock e non elementi 

immobilizzati dell’attivo. 



3. La plusvalenza e minusvalenza professionale 

Sono soggette alla plusvalenza e minusvalenza professionale : 

- tutte le società soggette all’IS (qualunque sia la loro forma giuridica) 

- tutte le imprese soggette all’IR, nella categoria dei BIC e dei BNC, il cui bene é 

un’immobilizzazione nell’attivo della società. 

- tutte le persone fisiche che affittano degli immobili per uso professionale. 

- tutte le persone fisiche locatori di beni immobili ammobiliati dichiarati 

professionisti in quanto tali. 

Sono esonerati dalle plusvalenze professionali gli imprenditori singoli, i locatori 

professionisti di beni immobili ammobiliati e le società di persone soggette all’IR nella 

categoria dei BIC e dei BNC se le tre condizioni seguenti sono rispettate : 

* La plusvalenza deve essere realizzata nel quadro dell’attività commerciale, 

professionale, artigianale o agricola. 

* L’attività deve essere stata esercitata per almeno cinque anni. 

* I beni ceduti devono appartenere all’attivo immobilizzato ed essere destinati 

all’esercizio dell’attività professionale (esclusi i terreni edificabili). 

E se i limiti in termini di volume d’affari seguenti sono rispettati : 

Per le imprese che vendono merci, forniscono alloggio e gestori agricoli 

* Esonero totale se il volume d’affari é inferiore a 250 000 € IVA inclusa. 

* Esonero parziale se il volume d’affari é compreso tra 250 000 € e 350 000 €. 

* Nessun esonero se il volume d’affari é superiore a 350 000 €. 

Per le imprese di prestazioni di servizi ed i titolari di BNC 

* Esonero totale se il volume d’affari é inferiore a 90 000 € TTC IVA inclusa. 

* Esonero parziale se il volume d’affari è compreso tra 90 000 € e 126 000 € 

* Nessun esonero se il volume d’affari é superiore a 126 000 €. 

Nessun esonero per le società soggette all’IS. 

Esistono due tipi di plusvalenze : a breve e a lungo termine. 

* Per le imprese soggette all’IR nella categoria dei BIC e dei BNC, la natura della 

plusvalenza dipende dalla durata di possesso del bene : 

Se il bene é detenuto da meno di due anni, si ha una plusvalenza a breve termine 

(sia per i beni ammortizzabili o non) 

Se il bene é detenuto da più di due anni si ha plusvalenza a breve termine a livello 

dell’ammortamento praticato per i beni ammortizzabili, poi si ha plusvalenza a lungo 

termine per il valore al di là dell’ammortamento praticato e per i beni non 

ammortizzabili. 



* Per le imprese soggette all’IS la natura della plusvalenza é sempre a breve termine 

qualunque sia la natura del bene detenuto e la sua durata di possesso. 

Determinazione della plusvalenza o minusvalenza: Esse sono uguali alla differenza tra il 

prezzo di vendita del bene ed il suo valore netto contabile. 

Il prezzo di vendita corrisponde alla somma effettivamente versata al venditore diminuita 

delle spese e degli oneri afferenti la vendita. 

Il valore contabile netto é il valore di origine del bene diminuito degli ammortamenti 

praticati. 

Le plusvalenze acquisite e le minusvalenze subite durante uno stesso esercizio sono oggetto 

di una compensazione nell’ambito della stessa categoria. 

Il tasso di imposizione : 

• Le plusvalenze a breve termine: 

- Per le imprese soggette all’IR, l’imposizione segue la tabella progressiva dell’ 

imposta sul reddito 

- Per le imprese soggette all’IS la plusvalenza é tassata al tasso del 33,33% o del 

15% 

• Le minusvalenze a breve termine: 

- La minusvalenza diminuisce gli utili della società. Se l’utile non é sufficiente per 

assorbire la minusvalenza nella sua totalità, la frazione rimanente diventa un deficit 

riportabile. 

• Le plusvalenze a lungo termine: 

- Per le imprese soggette all’IR, la plusvalenza é tassata al 16% al quale vanno 

aggiunti i contributi sociali dell’11% (unicamente per le persone fisiche 

fiscalmente domiciliate in Francia) 

• Le minusvalenze a lungo termine: 

- La minusvalenza non può essere imputata che sulle plusvalenze a lungo termine, 

che saranno eventualmente realizzate nel corso dei dieci esercizi successivi. Essa 

viene quindi in diminuzione dell’importo tassabile della plusvalenza. Oltre i dieci 

esercizi la minusvalenza é definitivamente perduta. 



C. LE SOCIETA’ ESTERE 

1. IR /IS (Imposta sul reddito, Imposta sulle società) 

1.1 LE SOCIETA’ ESTERE SENZA STABILE ORGANIZZAZIONE IN 

FRANCIA 

Secondo l’articolo 5 della convenzione franco-italiana, sono considerate « senza stabile 

organizzazione» in Francia le società che non hanno una sede fissa d’affari in Francia dove 

esercitano tutta o parte della loro attività, ed in particolare non dispongono di : 

• Una sede di direzione 

• Una succursale 

• Un ufficio 

• Una fabbrica 

• Un laboratorio 

• Una miniera, un pozzo di petrolio, di gas, una cava o qualsiasi altro luogo di estrazione 

• Un cantiere di costruzione o di montaggio la cui durata di attività superi i 12 mesi 

1.1.1 Cantiere in Francia inferiore a 12 mesi 

I 12 mesi si valutano in maniera globale : un cantiere non é un’opera autonoma ma è l’insieme 

di cantieri consecutivi nel tempo che permette di valutare la durata nel tempo e sul suolo 

francese 

Gli adempimenti da effettuare per i cantieri inferiori a 12 mesi: 

1- Dichiarazione del personale distaccato in Francia per impiantare il cantiere (da 1 a X giorni), 

vedi il formulario e la legge n° 2005-882 del 2 agosto 2005 consultabile presso l’ispettorato 

del lavoro competente sulla base del luogo del cantiere (“Direction Départementale du 

Travail, de l’Emploi et de la Formation Professionnelle”- Direzione Dipartimentale del 

Lavoro, dell’Impiego e della Formazione Professionale) 

2- Immatricolazione a Parigi al Centre des Impôts dei non residenti (CINR) per ottenere un 

numero di matricola IVA all’occorrenza 

3- Compilare il formulario IMP (Identificazione diretta ai fini IVA di un soggetto non 

residente). Allegare una copia dello statuto, una copia del documento d’identità 

dell’Amministratore e l’originale o una copia conforme del certificato di attribuzione della 

partita IVA rilasciato dall’Agenzia delle Entrate ed inviare il tutto al Centro delle Imposte 

dei non residenti – Inspection TVA 10, rue du Centre 93463 Noisy Le Grand 

2 casi possibili : 

1 - L’immatricolazione é obbligatoria nei due casi seguenti : 

1- Se il cliente é un privato non soggetto all’IVA in Francia 

2- Se il cliente é una SCI che non ha optato (laddove possibile) per l’IVA in Francia 

2 – L’ immatricolazione non é accettata : 

- Se il/i cliente/i sono già assoggettati all’IVA (francese) in Francia 



4- Compilazione dei formulari CA3 (mensili o trimestrali) per il pagamento dell’IVA 

Il pagamento può essere facilmente gestito dall’estero sulla base di due possibilità : 

- Inviando un assegno bancario all’ordine del “Trésor public” con l’importo della 

tassa aumentato di circa 20 euro per le spese d’incasso degli assegni esteri. 

Questo assegno dovrà essere spedito con la dichiarazione CA3. 

- Con bonifico bancario estero in favore della Banca di Francia titolare del conto 

del “CDI Recette Entreprises Etrangères. Il bonifico dovrà essere fatto tenendo 

conto delle spese d’incasso della banca straniera 

Questi pagamenti dovranno essere effettuati in anticipo rispetto alla scadenza (da 3 a 5 

giorni) perché il “CDI Recette des Entreprises Etrangères” prende in conto solo i 

pagamenti pervenuti entro il giorno 24 (data di spedizione dell’assegno se per via postale 

o data di valuta dell’operazione per i bonifici bancari). 

Non esistono dichiarazioni annuali riepilogative. 

“Mandataire” 

Vi é la possibilità di dare la procura ad un soggetto residente sul territorio francese, in 

qualità di mandatario (mandato senza rappresentanza): questo permette al mandatario di 

firmare i documenti e le dichiarazioni in nome e per conto del dichiarante (mandante) 

mentre l’obbligo del pagamento resta a carico del mandante stesso. Di conseguenza il 

mandatario assume una responsabilità civile contrattuale tra le parti, mentre quella 

fiscale rimane in capo al mandante (soggetto dichiarante). 

1.2 LE SOCIETA’ ESTERE CON UNA STABILE ORGANIZZAZIONE IN 

FRANCIA 

1.2.1 Cantiere in Francia superiore a 12 mesi 

Quando un cantiere dura più di 12 mesi, dal punto di vista fiscale vi é una stabile 

organizzazione sul suolo francese. Gli adempimenti da svolgere sono differenti: 

1.2.1.1 Senza ufficio – Stabile organizzazione dal punto di vista fiscale 

- disdetta dell’immatricolazione a Parigi al CDI dei non residenti (se esisteva) 

- immatricolazione al CDI competente sulla base del luogo del cantiere – 

ottenimento di un numero di matricola Siret (lettera d’immatricolazione + 

formulario M0) 

- dichiarazione e pagamento dell’IVA mensile o trimestrale (secondo l’importo del 

volume d’affari del cantiere in territorio francese) 

- dichiarazione annuale dell’IS (formulario 2065) 

- pagamento dell’IS , dell’IFA e della TP 



Caso particolare del Personale distaccato per la durata del cantiere : 

Dichiarazione preliminare d’inizio attività del personale distaccato (cognome, nome, 

nazionalità, tipo di contratto,ecc…) presso l’Ispettorato del Lavoro del luogo del cantiere 

(Direction Départementale du Travail, de l’Emploi et de la Formation Professionnelle) . 

Nel caso di un distacco inferiore a 8 giorni, il salario minimo e la durata minima delle 

ferie annuali pagate francesi non sono applicabili. Per un distacco superiore a otto giorni, 

il salario minimo e la durata minima delle ferie annuali pagate francesi sono applicabili. 

Caso particolare del settore edilizio per i lavori di montaggio iniziale o di prima 

installazione di un’opera : certe deroghe in materia di ferie possono essere accordate se il 

salariato usufruisce di condizioni equivalenti nel suo paese d’origine. 

Previdenza sociale: il salariato deve essere in possesso del formulario E101 che esonera 

dall’iscrizione alla previdenza sociale francese per un periodo inferiore a 12 mesi. Al di 

là di 12 mesi, il datore di lavoro é tenuto ad iscrivere il dipendente alla Sécurité sociale 

française (salvo derogazione accordata dal CLEISS formulario E102). 

1.2.1.2 Con ufficio – Sede secondaria 

- disdetta dell’immatricolazione a Parigi al CDI dei non residenti (se esisteva) 

- immatricolazione al RCS competente sulla base del luogo dell’ufficio (del 

cantiere) (Deposito del formulario M0) 

- dichiarazione e pagamento dell’IVA mensile o trimestrale dell’IVA (secondo 

l’importo del volume d’affari del cantiere sul suolo francese) 

- dichiarazione annuale dell’IS (formulario 2065) 

- pagamento dell’IS , dell’ IFA e della TP 

- Deposito del bilancio presso la Cancelleria del Tribunale di Commercio 

Caso particolare del Personale : 

Dichiarazione preliminare d’inizio attività del personale distaccato (cognome, nome, 

nazionalità, tipo di contratto ecc…) presso l’Ispettorato del Lavoro del luogo del cantiere 

(Direction Départementale du Travail, de l’Emploi et de la Formation Professionnelle). 

Nel caso di un distacco inferiore a 8 giorni, il salario minimo e la durata minima delle 

ferie annuali pagate francesi non sono applicabili. 

Per un distacco superiore a otto giorni, il salario minimo e la durata minima delle ferie 

annuali pagate francesi sono applicabili. 

Caso particolare del settore edilizio per lavori di montaggio iniziale o di prima 

installazione di un’opera : certe deroghe in materia di ferie possono essere accordate se il 

salariato usufruisce di condizioni equivalenti nel suo paese d’origine. 

Previdenza sociale: il salariato deve essere in possesso del formulario E101 che esonera 

dall’iscrizione alla previdenza sociale francese per un periodo inferiore a 12 mesi. Al di 

là dei 12 mesi, il datore di lavoro é tenuto ad iscrivere il dipendente alla Sécurité sociale 

française (salvo derogazione accordata dal CLEISS formulario E102). 



2. Altri casi 

Quando un’impresa straniera é proprietaria in nome proprio di un immobile locato in Francia, 

essa é obbligata a depositare la dichiarazione dell’imposta sulle società (IS) n°2065 anche se 

non é obbligata al deposito del bilancio. 

2.1. Se l’immobile é detenuto in nome proprio, non é locato ma messo a 

disposizione dei soci (articolo 209CGI) 

Ai sensi dell’articolo 209 del CGI, la società estera é tenuta a dichiarare sul 

formulario 2065 (IS) un reddito a titolo di “vantaggio in natura” stimato fra il 3 e il 

7% del valore venale del bene, rivalutato al 1° gennaio di ogni anno e che deve 

essere prossimo al valore di mercato. 

2.2. Se l’immobile é detenuto in nome proprio e locato ad uso di residence 

alberghiero 

Le società estere che possiedono un immobile locato in Francia, i cui affitti sono 

considerati come locazioni alberghiere, oltre alla dichiarazione 2065, sono soggette 

anche all’IVA. Sono pertanto obbligate alla presentazione di una dichiarazione CA3 

(mensile o trimestrale) o CA12 all’ufficio delle Imposte competente sulla base del 

luogo in cui é situato l’immobile. 

2.3. Caso di controllo di una SCI Francese da parte di una società Italiana 

* Quando una società italiana controlla una SCI francese soggetta all’IS (33,33%) gli 

utili sono tassabili unicamente sulla SCI ; in caso di distribuzione di dividendi alla 

società madre, questi sono esonerati dalla ritenuta alla fonte a condizione che : 

1. La filiale francese distributrice sia soggetta all’IS al tasso normale 

2. La società madre beneficiaria detenga direttamente e ininterrottamente da 2 o 

più anni almeno il 20% del capitale 

3. La società madre beneficiaria abbia la sua sede di direzione effettiva in uno 

Stato membro della comunità europea 

4. La società madre beneficiaria sia soggetta all’IS (IRES per le società 

italiane). 

Una volta adempiute queste condizioni, i dividendi rientrano nella base imponibile 

della società italiana per il 5%, ai sensi dell’articolo 10 della convenzione francoitaliana. 

* Quando una società italiana controlla una SCI francese soggetta all’IR, gli utili 

sono tassabili per la quota parte detenuta dalla società italiana per il 33,33% (IS) ; in 

caso di distribuzione di dividendi vedi le condizioni precedenti. 

2.4. Caso delle plusvalenze 

In caso di plusvalenze realizzate al momento della cessione d’immobili detenuti in nome 

proprio in Francia o cessioni di parti di società francesi (esempio SCI) a preponderanza 

immobiliare in modo occasionale, la società estera sarà soggetta ad un prelievo del 33,33% 



non liberatorio dell’ IS. Questo importo del 33,33% potrà essere imputato all’occorrenza 

sull’ IS. 

In caso di profitti immobiliari abituali (speculativi), che assimilano la società a un 

commerciante di beni immobili, realizzati al momento della cessione d’immobili in nome 

proprio in Francia, la società estera é soggetta ad un prelievo del 50% imputabile sull’IS. 

In caso di trasformazione di una società di capitali italiana che possiede beni immobili in 

Francia in una società di persone (SNC, SAS società in accomandita semplice, SS società 

semplice) se lo stesso regime di imposizione all’ IS è mantenuto, allora non vi è emersione 

di plusvalenze latenti. 

Se al contrario si opta per il regime dell’ IR, i redditi vengono attribuiti per trasparenza ai 

soci (persone fisiche e persone giuridiche). Le plusvalenze di trasformazione sono allora 

tassate sulla base della differenza tra il valore venale (alla data della trasformazione) ed il 

valore contabile. 

3. TASSA del 3% sugli immobili detenuti in Francia da società estere 

Tutte le persone giuridiche francesi o estere, che possiedono direttamente o indirettamente 

(persona giuridica interposta), uno o più immobili in Francia sono debitrici di un’imposta 

annuale pari al 3% del valore venale di questi immobili al 1° gennaio di ogni anno. 

Le esonerazioni : 

1- Le società i cui immobili situati in Francia, eccettuati quelli adibiti all’attività 

professionale, rappresentano meno del 50% del loro attivo francese, sono esonerate dalla 

dichiarazione e dal pagamento della tassa del 3%. Queste società non possono essere 

considerate a preponderanza immobiliare. 

2- Le società estere situate in un paese che ha siglato con la Francia una convenzione 

fiscale di assistenza amministrativa nella lotta contro la frode e l’evasione fiscale (art. 

990 E – 2° del CGI). Esse sono obbligate a sottoscrivere ogni anno una dichiarazione 

2746. 

3- Le società che hanno la loro sede di direzione effettiva in Francia e le altre società, che 

in virtù di un trattato, beneficiano di una clausola di parità di trattamento. Esse devono 

obbligatoriamente sottoscrivere annualmente la dichiarazione 2746, o comunque 

impegnarsi a comunicare all’amministrazione fiscale (entro due mesi dall’acquisto del 

bene) le informazioni concernenti l’immobile o gli immobili ed i soci. 

Le società immobiliari che presentano ogni anno la dichiarazione 2072 o 2038 non sono 

tenute a presentare questa lettera di impegno. 

Il Calcolo ed il Pagamento: 

L’imposta é dovuta per gli immobili od i diritti immobiliari posseduti al 1° gennaio di ogni 

anno. Sono esclusi i beni regolarmente iscritti nello stock delle società esercenti l’attività di 

compravendita di beni immobiliari o di promozione immobiliare. 

Le società soggette a questa tassa devono predisporre il formulario 2746 con allegato il 

pagamento entro il 16 maggio di ogni anno al Service des Impôts des Entreprises 

competente sulla base del luogo in cui é situato l’immobile. 



Il calcolo si effettua sulla base del valore venale dell’immobile al 1° gennaio dell’anno, al 

quale si applica un tasso del 3%. 

La tassa del 3% non é liberatoria né dell’imposta sulle società (IS), né dell’imposta sul 

reddito (IR). 

Esempi 

- Società Italiana : esonerata dalla tassa con il deposito annuale del formulario 2746 o 

altrimenti con una lettera di impegno dalla costituzione della società ed ad ogni 

cambiamento di soci. 

- Società Civile Immobiliare Monegasca : esonerata dalla tassa con il deposito annuale 

del formulario 2746. 

- Società del Liechtenstein (Anstalt) : soggetta annualmente alla tassa del 3% (con il 

deposito del formulario 2746) 

- Società del Lussemburgo (Holding, Soparfi) : soggetta annualmente alla tassa del 3% 

(con il deposito del formulario 2746) 

4. IVA – Articolo 283 del CGI – Immatricolazione al CDI dei nonresidenti. 

Articolo 259 – A - II 

Secondo l’articolo 259 – A- 2 del CGI “Le prestazioni di servizi chi si ricollegano ad un 

immobile situato in Francia, ivi compreso le prestazioni tendenti a preparare o a 

coordinare l’esecuzione di lavori immobiliari e le prestazioni delle agenti immobiliari o 

degli esperti” sono reputate situarsi in Francia e dunque sono soggette all’IVA francese. 

Ora, ai sensi dell’articolo 283 1° capoverso del CGI, l’IVA esigibile a titolo di una cessione 

di beni o di una prestazione di servizi é normalmente assolta dalla persona che realizza 

l’operazione. 

Ma un nuovo dispositivo è stato stabilito dalla legge finanziaria 2005 che modifica l’articolo 

283 del CGI e che è applicabile dal 1° settembre 2006. 

Questo nuovo dispositivo si applica all’insieme delle operazioni realizzate verso clienti 

soggetti all’IVA in Francia, da parte di fornitori e prestatori non residenti in Francia. 

In tal caso il cliente è debitore dell’imposta sul valore aggiunto secondo le nuove 

disposizioni. 

Il fornitore soggetto all’IVA non residente in Francia emette una fatture esonerata dall’IVA. 

Il cliente deve menzionare, alla linea “Acquisto di beni o prestazioni di servizi realizzate 

presso un soggetto imponibile non residente in Francia”, del suo CA3 l’importo totale al 

netto dell’IVA dell’operazione. L’imposta così versata è deducibile secondo le condizioni 

di diritto comune. 



Due casi possono pertanto presentarsi: 

- il fornitore non residente in Francia ha soltanto clienti identificati all’IVA in 

Francia: 

la società estera deve emettere delle fatture esonerate dall’IVA e il cliente auto 

liquiderà l’IVA nel suo CA3. 

- il fornitore non residente in Francia ha anche o soltanto dei clienti in Francia non 

identificati all’IVA (privati, SCI non soggette all’IVA,ecc…) : in tal caso la società 

estera deve essere immatricolata al CDI dei non residenti e liquidare l’IVA a mezzo 

del CA3. 

La domanda di immatricolazione per l’attribuzione del numero IVA deve essere indirizzata 

al: 

Vedi spiegazioni pagina 40 paragrafo 3. 

Centre des impôts des non-résidents 



Tabella riassuntiva dei differenti casi possibili. 

SOCIETA’ 

IT 

Società ITALIANA per 

un’ 

attività puntuale in 

Francia senza o con 1 

dipendente priva di stabile 

organizzazione 

Società ITALIANA con 

stabile organizzazione in 

Francia 

SOLO SOCIETA’ o 

Persone fisiche Non 

soggette all’IVA in 


Immatricolazione al 

CDI dei nonresidenti 

e 

liquidazione 

dell’IVA francese 

CLIENTI 

SOLO SOCIETA’o 

Persone fisiche 



Nessuna 

immatricolazione. 

Fatturazione in 

esenzione art. 283 

Auto liquidazione da 

parte del cliente 

SOCIETA’ e/o 

Persone fisiche 

soggette e non 



Immatricolazione 

al CDI dei nonresidenti 

e 

liquidazione 

dell’IVA francese 

per i clienti non 

soggetti all’IVA. 

Per gli altri, 

autoliquidazione da 

parte del cliente 

stesso 

Immatricolazione della società al CDI competente sulla base del 

luogo di esercizio dell’attività « stabile organizzazione » 

(cantiere) e liquidazione dell’IVA e delle altre imposte delle 

società 

(IS, IFA, TP) 



CGI : Code Général des Impôts 

CDI : Centre des Impôts 

LEGENDA 

IS : Impôt sur les Sociétés - equivalente dell’IRES in Italia 

IR : Impôt sur le Revenu - equivalente dell’IRE in Italia 

ISF : Impôt de Solidarité sur la Fortune 

IFA : Imposition Forfaitaire Annuelle 

CRL : Contribution sur les Revenus Locatifs 

SCI : Société Civile Immobilière 

BIC : Bénéfice Industriel et Commercial 

BNC : Bénéfice Non Commercial 

TH : Taxe d’Habitation 

TP : Taxe Professionnelle 

CA : Volume d’Affari 

TAB : Terrains A Bâtir 

CSG /CRDS: Contributions Sociales Généralisées / Contribution pour le Remboursement de 

la Dette Sociale 

AG : Assemblea Generale 

PV : Verbale d’assemblea 

RCS : Registre du Commerce et des Sociétés 

CFE : Centre des Formalités des Entreprises 



REALIZZATO DALLO STUDIO MAURO MICHELINI 

MILANO – NIZZA - GINEVRA 

Mauro Michelini 

Claire Jousseaume 

Miriam Rodella 

Con la collaborazione di : Lisa Lombardi, Chafika Tedjini, Serena Policino 

Si laurea nel 1980 in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di 

Bologna. Consegue l’abilitazione professionale di Dottore Commercialista. 

Attualmente iscritto presso l’Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano ed iscritto 

all’Albo dei Revisori Contabili. Consulente Tecnico del Giudice presso il Tribunale 

di Milano per le operazioni straordinarie. Dal 1998 acquisisce l’abilitazione 

professionale di « Expert-Comptable » iscrivendosi in seguito all’ « Ordre des 

Experts-Comptables de Marseille ». 

Nel 2004 gli viene attribuito il Diploma Federale di Expert-Comptable” in Svizzera. 

Nel 2005 viene nominato Esperto in materia finanziaria presso il Ministero 

Pubblico di Lugano, presso il “Tribunal de première instance”di Ginevra e presso 

il Tribunale Cantonale di Lausanne. In dicembre 2006, ha superato l’esame di 

“Commissaire aux comptes” e viene iscritto alla “Compagnie Régionale des 

Commissaires aux Comptes” d’Aix-en-Provence e di Bastia. 

Esperto in fiscalità internazionale in particolare per le problematiche franco-italiane, 

svolge la propria attività di consulenza presso i suoi studi con sede a Milano e 

Nizza.

Redditi di provenienza immobiliare in Francia - Mauro MICHELINI

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