DISSESTO IDROGEOLOGICO Il pericolo geoidrologico e la ... - Sigea
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Foto 1<br />
Foto 2<br />
Foto 3<br />
3.2. ANALISI DEI FENOMENI DI SPROFONDAMENTO<br />
Per l’analisi completa del rischio di sprofondamenti,<br />
nell’ambito del<strong>la</strong> Variante generale<br />
al PAI, si farà riferimento allo schema<br />
operativo contenuto nel rapporto “Considerazioni<br />
sul<strong>la</strong> valutazione del rischio di frana”<br />
di Canuti e Casagli (1994). La descrizione<br />
completa dello stato di natura prevede <strong>la</strong><br />
realizzazione di carte tematiche, che rappresentano<br />
<strong>la</strong> base conoscitiva per le successive<br />
valutazioni di <strong>pericolo</strong>sità e rischio da sprofondamenti.<br />
Tali basi cartografi che sono state<br />
già in buona parte prodotte in occasione del<strong>la</strong><br />
realizzazione del Piano di Bacino per l’assetto<br />
idrogeologico. Nel<strong>la</strong> fase di variante al Piano<br />
potrà essere valutata <strong>la</strong> possibilità di procedere<br />
ad un aggiornamento dei tematismi esistenti<br />
(ad esempio <strong>la</strong> Carta Geolitologica, <strong>la</strong><br />
Carta delle Acclività o <strong>la</strong> Carta delle Coperture<br />
Detritiche); in aggiunta si dovrà procedere al<strong>la</strong><br />
realizzazione di nuovi tematismi, quali <strong>la</strong><br />
Carta delle Lineazioni Tettoniche e <strong>la</strong> Carta di<br />
Distribuzione delle Cavità Sotterranee;<br />
VALUTAZIONE DELL’INTENSITÀ<br />
Per gli sprofondamenti <strong>la</strong> defi nizione<br />
dell’intensità risulta problematica, poiché <strong>la</strong><br />
severità di un evento dipende da una <strong>la</strong>rga<br />
serie di fattori di complessa valutazione. In<br />
re<strong>la</strong>zione a tale aspetto, è possibile defi nire<br />
<strong>la</strong> severità di un evento a priori rispetto alle<br />
conseguenze attese, in base alle sole caratteristiche<br />
geometriche, cinematiche e meccaniche.<br />
Poiché gli sprofondamenti sono per loro<br />
natura fenomeni rapidi, <strong>la</strong> quantifi cazione<br />
dell’intensità può essere fondata sul<strong>la</strong> stima<br />
delle dimensioni del<strong>la</strong> massa.<br />
VALUTAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ<br />
La defi nizione canonica di Pericolosità<br />
rifl ette <strong>la</strong> “probabilità che un fenomeno di<br />
dissesto di determinata intensità si verifi chi<br />
in una determinata area in un determinato<br />
intervallo di tempo”. Allo stato attuale delle<br />
conoscenze è pressoché impossibile determinare<br />
con suffi ciente precisione il momento<br />
e il luogo in cui si può verifi care un singolo<br />
fenomeno franoso. Nel tentativo di arrivare<br />
ad una defi nizione semplifi cata di <strong>pericolo</strong>sità,<br />
nel Piano per l’Assetto Idrogeologico<br />
di competenza dell’Autorità di Bacino (ed in<br />
linea con le indicazioni a livello nazionale), il<br />
concetto di <strong>pericolo</strong>sità è stato svinco<strong>la</strong>to da<br />
previsioni probabilistiche temporali. In questo<br />
modo si è venuto ad esprimere il grado di<br />
<strong>pericolo</strong>sità re<strong>la</strong>tiva (probabilità di occorrenza<br />
re<strong>la</strong>tiva del dissesto fra le diverse porzioni<br />
di territorio senza dare indicazioni temporali<br />
circa il suo verifi carsi); in tale ottica, <strong>la</strong> defi<br />
nizione operativa di <strong>pericolo</strong>sità si riduce in<br />
“probabilità che un fenomeno di dissesto si<br />
verifi chi in una determinata area”.Al<strong>la</strong> luce<br />
degli studi precedenti e ancora in atto con-<br />
Geologia dell’Ambiente • Supplemento al n. 2/2012<br />
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