DISSESTO IDROGEOLOGICO Il pericolo geoidrologico e la ... - Sigea
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206<br />
I dissesti di Fiumefreddo Bruzio<br />
(Ca<strong>la</strong>bria)<br />
RIASSUNTO<br />
Nel corso degli inverni 2008/2009 e<br />
2009/2010, eventi meteorologici<br />
definibili come eccezionali, hanno<br />
martoriato il già fragile territorio<br />
ca<strong>la</strong>brese causando l’attivazione o <strong>la</strong> riattivazione<br />
di movimenti di versante. Lo studio<br />
qui riportato descrive una casistica di oltre<br />
20 distinti fenomeni franosi, c<strong>la</strong>ssificati per<br />
tipologia, tendenza evolutiva e modalità di<br />
intervento, avvenuti in un solo comune del<strong>la</strong><br />
Ca<strong>la</strong>bria nord-tirrenica con un’estensione di<br />
appena 30 km 2: Fiumefreddo Bruzio. L’imput<br />
al <strong>la</strong>voro è stato inizialmente dato dalle attività<br />
frenetiche che si sono succedute nel<br />
corso dei tre mesi, tra fine e inizio anno, in<br />
cui sono stati prioritari <strong>la</strong> salvaguardia del<br />
territorio e gli interventi di somma urgenza<br />
per <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> pubblica incolumità. La<br />
valutazione delle cause, oltre a quelle prettamente<br />
geologiche, sono da ricercarsi nelle<br />
piogge, eccedenti in alcuni casi di oltre il 50%<br />
rispetto alle serie storiche, mentre l’abbandono<br />
delle pratiche agricole di sistemazione<br />
dei fondi e, conseguentemente, <strong>la</strong> mancata<br />
manutenzione delle opere “naturali” di difesa<br />
del suolo appare come fattore fortemente incidente<br />
sul<strong>la</strong> vulnerabilità del territorio e sul<br />
rischio idrogeologico.<br />
PREMESSA<br />
Durante l’inverno 2008/2009 così come in<br />
quello successivo, l’Italia meridionale e, soprattutto,<br />
<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria, hanno subito una serie<br />
di eventi piovosi associati all’attivazione o al<strong>la</strong><br />
riattivazione di fenomeni franosi defi nibili<br />
come di straordinaria intensità e ricorrenza.<br />
Basti pensare, oltre alle co<strong>la</strong>te di fango di<br />
Giampilieri in Sicilia e di Atrani in Costiera<br />
Amalfi tana, al<strong>la</strong> eco mediatica del<strong>la</strong> frana<br />
di Maierato o a quel<strong>la</strong> sul<strong>la</strong> A3 nei pressi di<br />
Rogliano, in Ca<strong>la</strong>bria.<br />
Tutti i dati raccolti ed e<strong>la</strong>borati negli anni<br />
riguardanti i censimenti delle frane, già<br />
ampiamente noti, attestano come <strong>la</strong> regione<br />
Ca<strong>la</strong>bria sia stata continuamente soggetta<br />
a gravi fenomeni di dissesto idrogeologico,<br />
tanto da occupare i primi posti in Italia con il<br />
100% dei comuni a rischio.<br />
<strong>Il</strong> quadro diventa ancora più grave se si<br />
considera che <strong>la</strong> frequenza storica degli even-<br />
Geologia dell’Ambiente • Supplemento al n. 2/2012<br />
ti catastrofi ci, documentata sin dal<strong>la</strong> fi ne del<br />
primo millennio, assume rilevanza eccezionale<br />
già dal XVIII secolo, divenendo motivo di<br />
studio e di attività di mitigazione dopo l’Unità<br />
d’Italia quando molti centri abitati sono oggetto<br />
di provvedimenti di consolidamento e/o<br />
trasferimento a partire dal 1907 (Pellegrino e<br />
Borrelli, 2007).<br />
La re<strong>la</strong>zione seguente si riferisce unicamente<br />
a quanto è avvenuto nel territorio<br />
comunale di Fiumefreddo Bruzio (CS), dove<br />
gli eventi meteorologici hanno avuto effetti su<br />
abitazioni (agli abitanti sono state notifi cate<br />
ordinanze di sgombero precauzionale), sulle<br />
infrastrutture (depuratore, vasche di decantazione,<br />
ecc.) e in partico<strong>la</strong>re sulle strade,<br />
molte comunali o vicinali, alcune provinciali<br />
(SP 45, ex SS 18) e una statale (SS 18); in<br />
quest’ultimo caso, i dissesti si sono verifi cati<br />
proprio nel momento in cui tutto il traffi co<br />
veico<strong>la</strong>re era dirottato su questa arteria in<br />
seguito al<strong>la</strong> chiusura dell’autostrada A3 e<br />
del<strong>la</strong> strada ionica, interrotta in più punti a<br />
causa di frane.<br />
GIOACCHINO LENA<br />
SIGEA<br />
GIUSEPPINA LEPERA<br />
A.R.P.A.Cal – Dipartimento di Cosenza<br />
GAETANO OSSO<br />
A.R.P.A.Cal – Dipartimento di Cosenza<br />
Gli eventi meteorologici che hanno interessato<br />
l’area di studio, nonostante <strong>la</strong><br />
soppressione del<strong>la</strong> stazione meteorologica<br />
di Fiumefreddo Bruzio nel 2005, sono stati<br />
trattati in modo mirato ed esauriente grazie<br />
al<strong>la</strong> vicina presenza delle stazioni di Amantea<br />
e Pao<strong>la</strong>, distanti solo 12 km, circa. Le<br />
re<strong>la</strong>zioni eventi pluviometrici/fenomeni franosi,<br />
sia pur non rigorosamente determinabili<br />
tramite model<strong>la</strong>zione matematica, sono<br />
state adeguatamente considerate e valutate.<br />
La corrispondenza pioggia-frana risulta<br />
comunque esattamente verifi cata tanto da<br />
poter considerare gli eventi meteorologici, in<br />
alcuni casi superiori per oltre il 50% rispetto<br />
ai valori medi calco<strong>la</strong>ti dalle serie storiche,<br />
quale con-causa preparatoria e/o determinante<br />
dell’attivazione (o del<strong>la</strong> riattivazione)<br />
dei movimenti di versante.<br />
La re<strong>la</strong>zione è stata inizialmente redatta<br />
in concomitanza o nell’immediatezza degli<br />
eventi: essa rappresenta, perciò, non solo una<br />
preliminare trattazione dei fenomeni franosi<br />
dal punto di vista tecnico-scientifi co (quindi<br />
attendibile), ma anche una cronaca realistica<br />
Figura 1 – <strong>Il</strong> territorio comunale di Fiumefreddo Bruzio con l’ubicazione delle frane (per <strong>la</strong> spiegazione si veda il testo).