DISSESTO IDROGEOLOGICO Il pericolo geoidrologico e la ... - Sigea
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procedura ha permesso di calco<strong>la</strong>re un’equazione<br />
discriminante e di valutare quali<br />
variabili partecipano meglio al processo di<br />
differenziazione e di attribuzione del<strong>la</strong> tipologia<br />
di trasporto. L’equazione discriminante<br />
risulta essere:<br />
L ( x)<br />
114.<br />
74 0.<br />
34 iL 17.<br />
24 log( Lf )<br />
2<br />
In essa, <strong>la</strong> lunghezza del<strong>la</strong> conoide (Lf)<br />
e <strong>la</strong> pendenza media dell’asta principale (iL)<br />
nel bacino, risultano i parametri maggiormente<br />
discriminanti. Considerando un nuovo<br />
sistema bacino-conoide, valori dell’equazione<br />
inferiori allo zero indicano un trasporto di<br />
tipo I, valori superiori di tipo II. È stata quindi<br />
applicata alle restanti 53 conoidi non c<strong>la</strong>ssifi<br />
cate in campo rinvenendo che 35 appartengono<br />
al tipo I e 18 al tipo II. Le probabilità<br />
di attribuzione ai due gruppi è risulta molto<br />
elevata in quanto maggiore del 90% (in molti<br />
casi pari a circa il 99%).<br />
Alle 99 conoidi divise per tipologia di<br />
trasporto, è stata applicata <strong>la</strong> PCA. Per esse,<br />
le variabili analizzate possono essere<br />
spiegate da due componenti principali che<br />
rappresentano 72% (prima componente) ed<br />
il 14% (seconda componente) del<strong>la</strong> varianza<br />
(fi g.2). In partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> prima componente<br />
principale presenta una corre<strong>la</strong>zione positiva<br />
con le dimensioni del bacino, del<strong>la</strong> conoide<br />
e dell’asta principale nel bacino (log Ab, log<br />
Af, log Lb, log Lf, log L), mentre presenta una<br />
corre<strong>la</strong>zione negativa con le pendenze, in<br />
partico<strong>la</strong>re con <strong>la</strong> pendenza del<strong>la</strong> conoide e<br />
dell’asta principale (fi g.2a). Questa re<strong>la</strong>zione<br />
indica <strong>la</strong> tendenza per i bacini e le conoidi<br />
grandi a presentare gradienti bassi. La seconda<br />
componente principale è principalmente<br />
corre<strong>la</strong>ta al<strong>la</strong> pendenza del bacino, <strong>la</strong><br />
quale però non presenta nessuna partico<strong>la</strong>re<br />
corre<strong>la</strong>zione con le altre variabili. La fi gura 2b<br />
riporta le conoidi di tipo I e II proiettate sul<br />
grafi co del<strong>la</strong> PCA, si nota come gli individui<br />
appartenenti al<strong>la</strong> tipologia I sono corre<strong>la</strong>ti con<br />
le alte pendenze del<strong>la</strong> conoide e di conseguenza<br />
presentano aree e lunghezze poco estese,<br />
al contrario quelli appartenenti al gruppo II<br />
sono positivamente corre<strong>la</strong>ti alle dimensioni<br />
e presentano pendenze del<strong>la</strong> conoide inferiori.<br />
5. DISCUSSIONE<br />
L’individuazione del<strong>la</strong> tipologia di trasporto<br />
prevalente per un sistema bacino conoide è un<br />
elemento fondamentale per <strong>la</strong> defi nizione del<strong>la</strong><br />
<strong>pericolo</strong>sità alluvionale nel<strong>la</strong> conoide. E’ noto infatti<br />
che i fenomeni da debris fl ow possono essere<br />
più dannosi, data <strong>la</strong> loro elevata repentinità<br />
e capacità distruttiva. In bibliografi a a partire<br />
dagli anni sessanta si sono diffusi vari metodi<br />
che giungono ad una c<strong>la</strong>ssifi cazione a partire<br />
dalle caratteristiche morfometriche del sistema<br />
bacino-conoide (Melton, 1965; Jackson, 1987;<br />
Wilford et alii, 2004; Welsh & Davies, 2010). In<br />
questo studio è stata valutata <strong>la</strong> tipologia di<br />
trasporto per le 99 conoidi presenti nel territorio<br />
campano, sul<strong>la</strong> base di analisi di campo e di<br />
alcune e<strong>la</strong>borazioni di statistica multivariata. Le<br />
analisi statistiche confermano una forte differenza<br />
nelle dimensioni tra i sistemi a diversa tipologia<br />
di trasporto. In partico<strong>la</strong>re quelli di tipo I,<br />
presentano aree sia del bacino che del<strong>la</strong> conoide<br />
in media inferiori ad un km 2, mentre i gradienti<br />
delle conoidi risultano i più elevati (fi no a 10° di<br />
valore medio) (Tab. 1). Quelli interessati da processi<br />
di tipo II invece si presentano più estesi e<br />
le conoidi sono caratterizzate da gradienti minori<br />
(4°-5° di media) (Tab. 1).<br />
In totale si evidenza una prevalenza delle<br />
conoidi caratterizzate da un trasporto di tipo<br />
I che rappresentano circa il 64% del campione<br />
analizzato, contro il 36% del<strong>la</strong> tipologia<br />
II. La distribuzione spaziale dei gruppi non è<br />
uniforme sul territorio campano, ma si assiste<br />
ad una predominanza del trasporto di tipo fl uviale<br />
per le aree dei Monti del Matese e del<strong>la</strong><br />
Maddalena (80%) e di fenomeni tipo I per le<br />
aree dei Monti di Caserta e per i Monti Picentini,<br />
(circa 85%). Per queste ultime quindi,<br />
<strong>la</strong> probabilità di accadimento di processi da<br />
debris fl ow risulta essere molto elevata e di<br />
conseguenza possono essere ritenute mediamente<br />
più critiche.<br />
Le differenze più evidenti tra i sistemi<br />
bacino-conoide appartenenti alle varie aree<br />
geografi che analizzate sono rappresentate<br />
dalle dimensioni, infatti i bacini e le conoidi<br />
dei Monti del Matese e del<strong>la</strong> Maddalena sono<br />
mediamente più estesi. Questa caratteristica<br />
dipende da fattori geologici e strutturali, in<br />
quanto le dorsali in cui si impostano ricoprono<br />
una superfi cie maggiore, mentre quelle delle<br />
aree dei monti di Caserta e Picentini risultano<br />
essere meno ampie.<br />
L’analisi discriminante ha individuato <strong>la</strong><br />
lunghezza del<strong>la</strong> conoide e <strong>la</strong> pendenza media<br />
dell’asta principale nel bacino come variabili<br />
maggiormente discriminanti. <strong>Il</strong> primo parametro<br />
può essere ritenuto un surrogato del<strong>la</strong> pendenza<br />
del<strong>la</strong> conoide (De Scally & Owens, 2004),<br />
infatti a parità di dislivelli tra apice e piede,<br />
le conoidi più lunghe presenteranno pendenze<br />
minori; il secondo è legato all’indice di Melton e<br />
dell’area del bacino (De Scally & Owens, 2004),<br />
poiché all’aumentare di quest’ultima, il corso<br />
d’acqua presenterà una maggiore densità di<br />
tratti a minore pendenza insuffi cienti a trasportare<br />
un debris fl ow. In riferimento a diversi<br />
autori (Melton, 1965; Kostaschuk et alii, 1987;<br />
Pasuto et alii, 1992; De Scally & Owens, 2004) è<br />
Tabel<strong>la</strong> 1 – Statistica descrittiva delle caratteristiche morfometriche dei sistemi bacino-conoide a diversa tipologia di trasporto prevalente<br />
Variabile Tipo Mediana Media Minimo Massimo<br />
Deviazione<br />
standard<br />
Asimmetria Curtosi<br />
Ab (km2) Type I 0.22 0.36 0.04 2.56 0.38 +3.55 +18.23<br />
Type II 2.30 2.81 0.27 11.68 2.21 +2.15 +6.54<br />
Lb (km) Type I 0.96 1.07 0.58 2.93 0.41 +1.90 +5.79<br />
Type II 2.95 2.84 0.79 5.50 1.10 +0.12 -0.22<br />
Ib (°) Type I 29.43 28.75 18.80 37.69 5.13 -0.08 -1.14<br />
Type II 26.54 26.68 18.41 37.55 4.51 +0.41 -0.03<br />
L (°) Type I 0.84 0.90 0.21 3.59 0.51 +2.46 +11.31<br />
Type II 3.09 3.15 0.76 0.75 1.44 +0.41 -0.10<br />
IL (°) Type I 25.34 25.35 13.35 34.74 4.89 -0.29 -0.37<br />
Type II 16.74 17.56 10.26 27.41 4.09 +0.72 +0.05<br />
Br (km) Type I 0.47 0.50 0.20 0.81 0.16 +0.55 +0.53<br />
Type II 0.82 0.79 0.42 1.23 0.19 -0.05 +0.08<br />
Ac (km2) Type I 0.32 0.39 0.08 1.15 0.24 +1.26 +1.03<br />
Type II 1.19 1.63 0.09 6.06 1.55 +1.43 +1.45<br />
Lf (km) Type I 0.45 0.50 0.12 1.27 0.26 +0.82 +0.14<br />
Type II 2.07 2.11 0.78 3.94 0.95 +0.36 -1.05<br />
Ic (°) Type I 8.75 9.52 5.14 19.24 3.12 +0.70 +0.01<br />
Type II 5.08 5.56 1.64 7.25 1.60 -0.80 -0.36<br />
R (km/km) Type I 1.01 1.0 0.36 1.82 0.36 +0.23 -0.82<br />
Type II 0.51 0.55 0.28 0.95 0.17 +0.51 -0.33<br />
Geologia dell’Ambiente • Supplemento al n. 2/2012<br />
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