DISSESTO IDROGEOLOGICO Il pericolo geoidrologico e la ... - Sigea
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Figura 1: Progetto di Pianificazione Generale di sistemazione idrogeologica ed idraulico-sco<strong>la</strong>nte del territorio comunale.<br />
dei refl ui <strong>la</strong> cui operatività deve essere garantita<br />
24 h/24 per i richiamati gravi problemi<br />
ambientali. Le briglie sono state realizzate nei<br />
tratti di monte dei vari corsi d’acqua del<strong>la</strong><br />
conca endoreica di FORINO.<br />
Le briglie hanno <strong>la</strong> funzione di limitare <strong>la</strong><br />
erosione e di conseguenza il trasporto solido<br />
verso valle. La riduzione dell’erosione è favorita<br />
anche dal<strong>la</strong> progressiva riduzione del<strong>la</strong><br />
pendenza dei corsi d’acqua indotta dal<strong>la</strong> presenza<br />
delle briglie.<br />
Le opere progettate contribuiscono in misura<br />
determinante a conseguire i due principali<br />
obiettivi necessari al completamento<br />
ed al funzionamento ottimale delle opere<br />
realizzate in precedenza: eliminare (o ridurre<br />
fortemente) l’ingente trasporto solido che<br />
caratterizza tutti i numerosi alvei-strada che<br />
solcano l’abitato di Forino in direzione dell’inghiottitoio<br />
geologico; limitare fortemente il<br />
defl usso idrico superfi ciale delle acque pluviali<br />
che provocano le rego<strong>la</strong>ri inondazioni<br />
del<strong>la</strong> frazione abitata del CELZI, mediante<br />
infi ltrazione a monte degli alvei-strada.<br />
L’eliminazione dei detriti è condizione essenziale<br />
e irrinunciabile al corretto funzionamento<br />
del<strong>la</strong> rete fognaria e, ancora con maggiore<br />
ragione, dell’impianto di sollevamento<br />
dei refl ui. Anche <strong>la</strong> limitazione delle portate è<br />
molto importante. La capacità dell’inghiottitoio<br />
geologico è infatti molto al disotto delle<br />
Geologia dell’Ambiente • Supplemento al n. 2/2012<br />
portate di picco che vi pervengono in occasione<br />
delle precipitazioni di maggiore intensità.<br />
E’ proprio per questa ragione che i canali di<br />
drenaggio che vi confl uiscono non sono stati<br />
dimensionati per le portate di massima piena<br />
ma per le portate massime smaltibili dall’inghiottitoio<br />
(una maggiore capacità di trasporto<br />
dei canali di drenaggio provocherebbe<br />
infatti un sensibile peggioramento delle periodiche<br />
inondazioni del<strong>la</strong> frazione di CELZI).<br />
<strong>Il</strong> disegno generale di sistemazione idrogeologica<br />
è quello di favorire <strong>la</strong> infi ltrazione<br />
delle acque nelle zone di monte mediante<br />
vasche di <strong>la</strong>minazione e briglie, evitando, o<br />
limitando fortemente, così il ruscel<strong>la</strong>mento<br />
superfi ciale e i conseguenti <strong>la</strong>mentati fenomeni<br />
di al<strong>la</strong>gamento.<br />
Le opere comprese nel progetto generale<br />
sono state in parte realizzate con stralci<br />
esecutivi funzionali. In partico<strong>la</strong>re sono state<br />
eseguite una briglia in gabbioni ed alcune<br />
delle vasche di <strong>la</strong>minazione e dissabbiaggio.<br />
Al<strong>la</strong> luce delle esperienze di funzionamento<br />
conseguite, le vasche esistenti, ed in partico<strong>la</strong>re<br />
quel<strong>la</strong> di più antica realizzazione, quel<strong>la</strong><br />
sul Vallone S. Pietro, si sono dimostrate molto<br />
effi caci, sia nel trattenere l’ingente trasporto<br />
solido, sia nel<strong>la</strong> riduzione del picco di piena<br />
per le portate in uscita dal<strong>la</strong> vasca stessa<br />
grazie al sensibile effetto di <strong>la</strong>minazione<br />
esercitato. Sono stati inoltre ipotizzati inter-<br />
venti di ingegneria naturalistica. Le principali<br />
tecniche di ingegneria naturalistica possono<br />
essere riassunte nelle seguenti tabelle 1 e 2,<br />
distinte in rivestimento e/o consolidamento<br />
spondale e antierosione rispettivamente:<br />
Le opere di ingegneria naturalistica hanno<br />
una componente vegetale che non è da<br />
considerarsi solo estetica/ambientale, ma<br />
anche strutturale e che dal punto di vista<br />
idraulico ha una infl uenza sul<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> di defl<br />
usso del<strong>la</strong> sezione del canale o corso d’acqua,<br />
in re<strong>la</strong>zione ovviamente al<strong>la</strong> quota parte<br />
di sezione interessata. Vegetazione che ha un<br />
proprio ciclo di sviluppo e che potrà infl uire<br />
sugli aspetti sopra menzionati sicuramente in<br />
maniera sempre crescente nel tempo. Esiste<br />
pertanto una sostanziale differenza tra l’opera<br />
appena realizzata e <strong>la</strong> stessa dopo alcuni<br />
cicli vegetativi.<br />
Ad opere appena realizzate non si potrà<br />
fare affi damento al contributo stabilizzante<br />
delle piante, potendo considerare resistente<br />
<strong>la</strong> so<strong>la</strong> tecnica scelta caratterizzata dai propri<br />
limiti in quanto tale: questa è quindi <strong>la</strong><br />
situazione più gravosa dal punto di vista del<strong>la</strong><br />
stabilità del<strong>la</strong> protezione.<br />
Dal punto di vista delle condizioni di defl<br />
usso è invece <strong>la</strong> situazione a vegetazione<br />
sviluppata (per esempio dopo tre cicli vegetativi)<br />
quel<strong>la</strong> più “impattante” e che deve essere<br />
presa in considerazione. Una progettazione