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SCRITTO MISTO - Coolclub.it

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misi ad aspettare seduto sul bordo della<br />

vasca, immergendo le gambe e<br />

bagnandomi la schiena e la testa di tanto<br />

in tanto. Arrivò il mio turno, avevo scelto<br />

di essere l’ultimo. A me spettò<br />

accompagnarmi con il più sfigato dei due,<br />

un tipo alto, dal fisico prestante, ma<br />

stempiato e un po’ troppo peloso per essere<br />

un nuotatore. Il tipo, che chiamerò Flipper<br />

visto che non ricordo il suo nome (l’altro si<br />

chiamava Roberto), mi aiutò a indossare la<br />

muta e le bombole, dopo aver constatato la<br />

mia totale incompetenza con tutti quegli<br />

attrezzi. Mi diede una maschera e<br />

recuperò un paio di pinne adatte a<br />

osp<strong>it</strong>are il mio problematico 46. Dopo una<br />

decina di minuti buoni ero finalmente<br />

pronto ad affrontare il monotono fondale<br />

della piscina, in questa immersione che<br />

sarebbe durata altri dieci minuti, andata e<br />

r<strong>it</strong>orno. Tutto sembrava procedere per il<br />

meglio, così come era stato per chi mi<br />

aveva preceduto. Avevo messo in bocca il<br />

respiratore e mi ci stavo ab<strong>it</strong>uando A<br />

fatica sopportavo il peso di tutta quella<br />

imbracatura. Flipper mi fa un segno con la<br />

mano e mi inv<strong>it</strong>a a immergermi. Ok, ci<br />

sono, ho gli occhi aperti, la maschera al<br />

posto degli occhiali da sole fashion, le lenti<br />

a contatto non mi danno fastidio, anche se<br />

mi hanno detto che per la piscina non<br />

vanno bene. Mi distendo sul fondo, Flipper<br />

è sopra di me, proprio come mamma<br />

balena sovrasta in tutta la sua grandezza<br />

ed esperienza il suo piccolo. Sono alla tua<br />

mercé Flipper, dimmi tu cosa devo fare.<br />

Flipper mi fa un altro cenno, capisco che è<br />

arrivato il momento di battere i piedi. Non<br />

sono avvezzo alle pinne, pesano e faccio<br />

fatica a fare quel movimento da sirena.<br />

Nell’acqua, così conciato, mi sento come<br />

l’aquila che cammina della canzone di<br />

Battiato. Perd<strong>it</strong>a di grazia. Non ho stile.<br />

Ma procedo. Il punto di partenza era dalla<br />

parte in cui la vasca è più bassa, lo scopo<br />

raggiungere l’altro lato, mantenendo il<br />

fondo. In questo primo tratto non ho avuto<br />

problemi, mamma Flipper mi ha aiutato<br />

molto a carburare. E poi è facile, le<br />

bombole mi pesano sulla schiena. Respiro<br />

26 <strong>SCRITTO</strong> <strong>MISTO</strong><br />

con la bocca ossigeno fresco,<br />

dall’inev<strong>it</strong>abile retrogusto di cloro.<br />

Probabilmente, mio malgrado, sto<br />

assaporando anche il gusto della saliva di<br />

qualche cicciona o di qualche ragazzino.<br />

Inizia il gradino della piscina, si scende. E<br />

qui succede. Qui, al vertice superiore di<br />

questo immaginario triangolo rettangolo,<br />

qualcosa cambia. Faccio fatica a toccare il<br />

fondo, a seguire l’andamento obliquo di<br />

questa ipotenusa. Flipper mi preme sulla<br />

schiena con entrambe le mani, è un chiaro<br />

inv<strong>it</strong>o a nuotare verso il basso, a seguire<br />

l’andamento del fondale. Ma non capisce,<br />

io ci sto provando. Le spalle, i reni, le<br />

gambe, perfino l’addome premono per<br />

raggiungere quella chiara distesa azzurra<br />

sotto di me, la mia pancia anela a sfiorare<br />

quella fredda superficie immobile. Ma<br />

tutto sembra inutile. Flipper non mi<br />

lasciare, non lasciarmi riaffiorare, non<br />

voglio perdere. Flipper mi tende la mano,<br />

mi riporta su. Forse ho bisogno di<br />

respirare. Il mondo all’aria aperta mi si<br />

ripresenta rumoroso così come l’avevo<br />

lasciato pochi minuti fa. Tolgo la<br />

maschera. Flipper mi spiega che ho troppa<br />

aria nei polmoni, devo espirare tutto<br />

quello che inspiro. Per aiutarmi mi<br />

propone una cintura di piombo. Con<br />

questa sì che andrò a fondo. Indosso<br />

quest’altro pesantissimo orpello. Ci<br />

mancava anche questa; anche se non lo<br />

vedo con i miei occhi so che sto sudando<br />

copiosamente. Sono stanco, vorrei mollare,<br />

ma ormai sono in ballo e devo ballare. Che<br />

figura ci farei con tutte queste ciccione a<br />

bordo vasca che mi guardano invidiose di<br />

tante premure nei miei confronti? E con<br />

gli scugnizzi che già sghignazzano? Anche<br />

per Flipper sembra una sfida con se stesso,<br />

non può fallire, la sua bambina lo guarda<br />

e lo chiama da poco lontano, avvinghiata<br />

alla sua mamma. Le saluta, Flipper, ha<br />

proprio la faccia di un padre esemplare, ha<br />

la faccia buona di un uomo semplice, che<br />

ha sempre desiderato avere una famiglia,<br />

una donna da proteggere, dei figli a cui<br />

badare e a cui insegnare a nuotare. Sono<br />

di nuovo pronto, ricominciamo. L’inizio del

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