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grande solidarietà - c’erano solo tre centri sociali a Roma e non si organizzava<br />
mai un concerto lo stesso giorno - si faceva a rotazione<br />
perché comunque quelli che ci andavano erano sempre gli stessi. A<br />
un qualsiasi tentativo di sgombero tutti accorrevano - poi durante<br />
l’anno si scazzava - si litigava - ci si pigliava per il culo - ci si vestiva in<br />
modi diversi in base alle componenti - però andavamo in qualche<br />
modo d’accordo... Se qualcuno aveva una dritta su una festa privata<br />
avvisava gli altri e ci si imbucava insieme - anche se non erano della<br />
tua parrocchia - eravamo così pochi... Roma cominciava a conoscerci<br />
- molta gente non ha più avuto la puzza sotto al naso e ha cominciato<br />
a capire che se voleva suonare - lì poteva suonare senza spendere<br />
troppo - certo - da noi faceva schifo ma quantomeno i soldi non te<br />
li fregava nessuno - chi aveva il gruppetto veniva accolto bene - i giovani<br />
erano contenti di pagare solo una piccola sottoscrizione per il<br />
concerto... Avevamo cominciato a fare le seconde visioni perché<br />
molti cinema d’essai stavano chiudendo - la gente arrivava e partecipava<br />
- senza contare che poi i centri sociali organizzarono le manifestazioni<br />
più grandi di quei tempi - contro gli F16 a Caporizzuto -<br />
contro le centrali nucleari di Caorso - Trino Vercellese e Montalto di<br />
Castro - ma di quella volta ne ho già parlato prima - in mezzo ai casini<br />
del centro commerciale.<br />
Dall’86 al ’90 sono stato spesso ad Amsterdam - tipo cinque o sei<br />
volte - avevamo dritte sugli squat grazie a un’amica punk olandese<br />
che stava a Roma - era diventato una specie di gemellaggio - molti di<br />
noi si fermavano in Olanda per lunghi periodi - chi per scappare dal<br />
militare - chi per lavorare. Nella città delle tre x ci sono rimasto anche<br />
per lunghi periodi - tanto finivo in uno squat - mi rubavo la bicicletta<br />
- avevo il chiodo e le Clipper - e i turisti mi scambiavano per<br />
uno di Amsterdam... Il nostro furto preferito era quello dei parchimetri<br />
- tra di noi c’erano due ragazzi enormi - tipo Obelix - che sradicavano<br />
i parchimetri da terra a forza di strattonate - poi insieme li<br />
trasportavamo sulle spalle fino al nostro squat. Dentro casa li rompevamo<br />
a martellate per tirare fuori le poche monete - forse la volta<br />
migliore ci ricavammo venti fiorini... A parte il numero sconsiderato<br />
di droghe - furono vacanze in nome dell’arte - il museo di Rem-<br />
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