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plexiglas della rampa. Inizia a cadere un diluvio di lacrimogeni, atterrano<br />
sulla terrazza e sul tetto, nonostante i limoni non riusciamo<br />
più a respirare... Abbiamo una buona scorta d’acqua, ci diamo da fare<br />
pieni di adrenalina. Con il fazzoletto sulla bocca rovescio una bottiglia<br />
su un lacrimogeno che mi è caduto vicino. Lo spengo a fatica e<br />
subito mi ritrovo circondato da una nube tossica alimentata da altri<br />
quattro o cinque puzzoni. Ne spengo un altro, mi finisce l’acqua e a<br />
quel punto anche l’aria... Con gli occhi arrossati e i polmoni in fiamme<br />
scappo verso il bordo del terrazzo. I compagni lanciano scatolame<br />
in alto, in basso, in ogni direzione. Gli sbirri si proteggono dalla<br />
grandinata di oggetti con gli scudi... Avanzano a testuggine, sono già<br />
qui sotto, stanno distruggendo le vetrate!<br />
I colpi di pistola gelano il sangue. Gli agenti sparano in alto, contro i<br />
finestroni, per creparli in modo che siano più facili da sfondare con i<br />
manganelli.<br />
Ai primi spari i compagni sul tetto, da perfetti bravi ragazzi, avvisano<br />
col megafono che stanno per rovesciare l’olio bollente.<br />
Bella cazzata: i celerini si tirano indietro per qualche minuto e l’olio<br />
finisce quasi subito. Il problema vero è che sta finendo anche l’acqua,<br />
ed è sempre più difficile proteggerci dai lacrimogeni che vengono<br />
scaricati anche dagli elicotteri.<br />
Un gruppo di compagni comincia ad arretrare...<br />
“Dobbiamo andare via!” urla tra un colpo di tosse e l’altro il<br />
Duka “qui fuori non c’è più un cazzo da fare... Restiamo uniti!”<br />
Il centro commerciale adesso è un’enorme groviera traforato, oltre<br />
ai lacrimogeni entra anche qualche bomba accecante e, per la prima<br />
volta, fischiano i proiettili di gomma. Le barricate iniziano a cedere,<br />
anche se gli scontri corpo a corpo sono ancora pochi... Vedo<br />
solo qualche disperato, probabilmente ubriaco fradicio, che si getta<br />
in battaglia armato di un merluzzo surgelato da usare a mo’ di clava.<br />
Sfondati definitivamente gli argini, si riesce a rallentare l’avanzata<br />
con qualche estintore. Corriamo cercando una via di fuga ma tutte le<br />
uscite sono bloccate.<br />
Un ragazzo apre un idrante addosso agli sbirri con odio, urlando<br />
come un forsennato. “AHHHHHH!!!” ma non c’è un cazzo da fare,<br />
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