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un passo avanti di Roberto Favro - Il Metodo Silva

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E’ sufficiente imparare le tecniche che egli ha messo a p<strong>un</strong>to, e metterle in pratica.<br />

Sono facili, <strong>di</strong>vertenti, e vi rubano non più <strong>di</strong> <strong>un</strong> quarto d’ora al giorno, con orario a vostra<br />

scelta.<br />

Nel modellare le sue tecniche, <strong>Silva</strong> ha sempre voluto, prima <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgarle, che rispondessero<br />

ai seguenti tre requisiti:<br />

1. Che portassero dei benefici<br />

2. Che non portassero danno a ness<strong>un</strong>o<br />

3. Che tutti le potessero apprendere.<br />

In conseguenze <strong>di</strong> tali requisiti, per esempio:<br />

1. in osservanza al requisito numero 1, ha scartato fenomeni molto interessanti, quali il<br />

camminare sui carboni ardenti: se ti va bene non ti ustioni (gli organizzatori <strong>di</strong> tali manifestazioni<br />

si guardano bene dal <strong>di</strong>rlo, ma a volte succede: <strong>un</strong> ipnotizzatore da palcoscenico,<br />

molto noto agli spettatori televisivi per le sue frequentissime apparizioni in video,<br />

a seguito <strong>di</strong> <strong>un</strong>’esibizione <strong>di</strong> marcia sul fuoco ad Atene, è finito all’ospedale), ma<br />

non saprei <strong>di</strong>re quali benefici <strong>un</strong>o potrebbe aspettarsi (ho camminato anch’io sulla<br />

brace, non mi sono bruciato, è <strong>un</strong> interessantissimo fenomeno da stu<strong>di</strong>are a fondo, ma<br />

non mi pare <strong>di</strong> avere ricevuto alc<strong>un</strong> mistico insegnamento). Ha scartato anche lo<br />

“spoon ben<strong>di</strong>ng”, ovvero la piegatura <strong>di</strong> cucchiai con l’energia mentale.<br />

<strong>Il</strong> suo commento era: se servisse a raddrizzare i cucchiai storti, avrebbe <strong>un</strong>a<br />

seppur minima utilità, ma il cucchiaio che hai piegato, poi lo devi buttare. E oltretutto<br />

non rispondeva ai requisiti che tutti riescono, e che debba portare qualche beneficio a<br />

chi lo pratica.<br />

2. In osservanza al requisito numero 2, nei tempi iniziali in cui le sue tecniche si <strong>di</strong>ffondevano<br />

in tutto il mondo, era obbligatorio per coloro che intendevano imparare le tecniche,<br />

ma erano in cura presso <strong>un</strong>o psichiatra o <strong>un</strong>o psicologo, esibissero l’autorizzazione<br />

scritta da parte del terapeuta.<br />

Questo non perché il paziente potesse subire <strong>un</strong> aggravamento delle sue psicosi, ma<br />

più che altro per <strong>di</strong>fendersi da eventuali azioni legali da parte del terapeuta, che<br />

avrebbe potuto lamentare interferenze nei suoi percorsi curativi.<br />

Questa precauzione, con il tempo, è poi risultata superflua, e oggi non è più in vigore.<br />

3.In osservanza al requisito numero 3, la certezza che ogni persona imparerà le tecniche è<br />

talmente collaudata che, per rassicurare chi non ha <strong>un</strong>a grande autostima, e teme <strong>di</strong><br />

non riuscire, l’efficacia del corso viene garantita anche formalmente, con la formula<br />

normalmente usata in commercio: “sod<strong>di</strong>sfatto o rimborsato.”<br />

Se, al termine del corso, pensi <strong>di</strong> non avere imparato niente, puoi chiedere e ottenere<br />

il rimborso della quota d’iscrizione.<br />

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