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un passo avanti di Roberto Favro - Il Metodo Silva

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Sembra che durante il sonno il cervello man<strong>di</strong> <strong>un</strong> particolare messaggio alle cellule staminali<br />

presenti nei midolli ossei, rendendole mobili. Le cellule allora si immettono nel flusso sanguigno<br />

e vanno per tutto il corpo a rigenerare le parti danneggiate.<br />

Questo vi può dare <strong>un</strong>’idea <strong>di</strong> quanto complessi siano i meccanismi biologici.<br />

Del dormire <strong>di</strong> solito non ci preoccupiamo, <strong>di</strong>amo per scontato che ci pensi la programmazione<br />

biologica che f<strong>un</strong>ziona anche senza la nostra collaborazione.<br />

<strong>Il</strong> che è vero, però trascuriamo <strong>un</strong> fatto: che siamo in grado <strong>di</strong> interferire sulle programmazioni<br />

biologiche tanto da non consentirne il naturale f<strong>un</strong>zionamento.<br />

Riguardo al dormire, l’interferenza più clamorosa è l’insonnia.<br />

<strong>Il</strong> primo stu<strong>di</strong>o sistematico dei meccanismi messi in moto durante il sonno è storicamente attribuito<br />

al Maimonides Hospital <strong>di</strong> New York, che fin dagli anni quaranta attrezzò <strong>un</strong> reparto<br />

de<strong>di</strong>cato <strong>un</strong>icamente allo stu<strong>di</strong>o del sonno. Durante la notte, mentre il resto dell’ospedale<br />

dormiva più o meno in silenzio, il reparto sonno era in piena attività: alc<strong>un</strong>i pazienti vi dormivano,<br />

e attorno ad essi frotte <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci e infermieri trafficavano con gli strumenti.<br />

Ora si conosce abbastanza del sonno, ed è risultato che non è per nulla <strong>un</strong> meccanismo elementare<br />

come siamo portati a credere: sba<strong>di</strong>glio, mi si chiudono gli occhi, m’infilo nel letto e mi<br />

sveglio fresco e riposato il mattino dopo.<br />

Qualc<strong>un</strong>o si sveglia che è più stanco della sera precedente, qualc<strong>un</strong>o ad<strong>di</strong>rittura non è riuscito a<br />

prendere sonno.<br />

Se andate a lamentarvi dal me<strong>di</strong>co che non dormite bene, questi non si scompone più <strong>di</strong> tanto,<br />

giacché <strong>di</strong>spone nella farmacopea <strong>di</strong> <strong>un</strong>a ricca gamma <strong>di</strong> tranquillanti e sonniferi.<br />

Se è scrupoloso, prima <strong>di</strong> prescrivere i farmaci si accerta che abbiate provato tutti i rime<strong>di</strong> naturali<br />

più sani, tipo <strong>un</strong>a buona passeggiata serale, <strong>un</strong> bagno caldo, <strong>un</strong>a lettura noiosa, ecc.<br />

Questo perché sa che non è buona cosa <strong>di</strong>ventare farmaco- <strong>di</strong>pendenti, e il consumo abituale <strong>di</strong><br />

sonniferi e tranquillanti lo provoca.<br />

Non solo, ma con il tempo occorrerà aumentare le dosi, perché il farmaco a poco a poco perde<br />

<strong>di</strong> efficacia.<br />

Questo perché l’insonnia non è <strong>un</strong> problema fisico, ma viene dalla psiche.<br />

L’<strong>un</strong>ico caso al mondo d’insonnia dovuta a cause fisiche è stato accertato in <strong>un</strong> paesino dalle<br />

parti del lago <strong>di</strong> Garda, dove i membri <strong>di</strong> <strong>un</strong>a famiglia, arrivati sui quarant’anni, venivano colpiti<br />

da insonnia e non campavano a l<strong>un</strong>go. Esaminando gli archivi parrocchiali si trovò che era<br />

<strong>un</strong> problema ere<strong>di</strong>tato da padre in figlio, e accorsero stu<strong>di</strong>osi da tutto il mondo a prelevare<br />

campioni <strong>di</strong> sangue e <strong>di</strong> DNA per stu<strong>di</strong>are quale fosse la componente biologica che provocava<br />

l’insonnia.<br />

Tutti gli altri casi d’insonnia sono <strong>di</strong> origine psichica.<br />

Altre persone non soffrono <strong>di</strong> vera e propria insonnia, semplicemente non dormono bene, ci<br />

sono i risvegli notturni, casi <strong>di</strong> sonnambulismo, per fort<strong>un</strong>a poco frequenti, e altro.<br />

Questo perché il meccanismo che si mette in moto durante la notte è alquanto complicato.<br />

<strong>Il</strong> primo sonno, appena ci si addormenta, è il più prezioso, giacché il cervello si mette a produrre<br />

onde cerebrali <strong>di</strong> bassissima frequenza, tipo Delta: è il cosiddetto sonno profondo.<br />

Si suppone che nel sonno profondo avvengano le f<strong>un</strong>zioni più delicate <strong>di</strong> rigenerazione a livello<br />

cellulare.<br />

Dopo circa <strong>un</strong>’ora e mezza, il cervello accelera le sue f<strong>un</strong>zioni e produce onde che oscillano tra<br />

Alpha e Beta; tale fase del sonno è caratterizzata da <strong>un</strong> aumento del calore del corpo, movimenti,<br />

talvolta sospiri e respiro più affannoso; è il sonno paradossale, che dura <strong>un</strong>a decina <strong>di</strong><br />

minuti (detto paradossale perché il dormiente sembra sul p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> svegliarsi, ma se gli parlate o<br />

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