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Foto: Gustavo Kralj<br />

Mons. Bernardito Cleopas Auza,<br />

Nunzio Apostolico ad Haiti<br />

Come riassumere in un articolo<br />

quanto abbiamo saputo? All’inizio,<br />

si deve registrare che il giorno stesso<br />

del terremoto, la Caritas haitiana<br />

si è messa in campo. Già il giorno<br />

successivo sono cominciati ad arrivare<br />

a Port-au-Prince camion carichi<br />

di viveri e materiale sanitario di base<br />

inviati dalla Caritas dominicana.<br />

A questi, subito, si sono sommati 18<br />

camion con articoli di prima necessità<br />

riuniti dalla Catholic Charities, ramo<br />

nord-americano di questa confederazione<br />

di associazioni cattoliche.<br />

La Secours Catholique-Caritas<br />

France ha lanciato immediatamente<br />

un appello ai suoi abituali collaboratori,<br />

con l’obiettivo di raccogliere<br />

30 milioni di euro. In cinque giorni<br />

già si erano raccolti 1 milione e 400<br />

mila euro per le necessità più urgenti.<br />

Nella stessa settimana tale organismo<br />

ha inviato a Port-au-Prince<br />

un’equipe di specialisti con la missione<br />

di organizzare la distribuzione<br />

degli aiuti provenienti da diversi<br />

paesi. In pochi giorni, nuove equipe<br />

di altri paesi sono giunte ad Haiti<br />

per prestare servizi di emergenza<br />

nei luoghi dove c’erano bisognosi da<br />

soccorrere.<br />

Un appello <strong>della</strong> Caritas Internazionale<br />

è stato prontamente accolto<br />

da 60 associazioni nazionali che<br />

compongono questa federazione.<br />

“Praticamente, non ce n’è stata una<br />

che non abbia inviato un contributo.<br />

La Caritas ha questa peculiarità:<br />

pensare in particolare al più debole,<br />

al più vulnerabile, perché il cuore<br />

di Dio batte per tutti i suoi figli, ma,<br />

soprattutto, per i suoi figli sofferenti”<br />

— ha dichiarato Mons. Dumas.<br />

È difficile immaginare la<br />

portata del compito<br />

Di fronte all’entità <strong>della</strong> distruzione,<br />

molti sono stati assaliti da<br />

pensieri disperati e la situazione è<br />

peggiorata con i disordini e i saccheggi<br />

che sono seguiti alla tragedia.<br />

Il terremoto aveva distrutto il<br />

Palazzo Presidenziale, il Palazzo di<br />

Giustizia e altri edifici governativi,<br />

rendendo praticamente impossibile<br />

mantenere l’ordine.<br />

Queste difficili condizioni non<br />

hanno impedito ai volontari di svolgere<br />

la loro benemerita opera. La<br />

Caritas di Haiti è stata designata dalle<br />

Nazioni Unite per coordinare il<br />

campo di Petionville, dove erano alloggiate<br />

circa 50.000 persone. Membri<br />

di questa associazione cattolica,<br />

provenienti da altri paesi, hanno collaborato<br />

nella distribuzione di pasti e<br />

acqua potabile in molti luoghi.<br />

Per varie settimane, le equipe<br />

hanno concentrato i loro sforzi nei<br />

settori prioritari con necessità più<br />

urgenti: cibo e acqua potabile, istallazioni<br />

e prodotti di igiene e strutture,<br />

assistenza ambulatoriale ai feriti<br />

e malati.<br />

È difficile immaginare a distanza<br />

lo sforzo che tutto ciò ha richiesto.<br />

“Lavorare con le comunità colpite<br />

presuppone fornire, quotidianamente,<br />

i pasti per un milione e<br />

mezzo di persone e trasportare più<br />

di 110 mila litri di acqua potabile a<br />

quattro campi profughi”, riportava<br />

il bollettino del 9 aprile <strong>della</strong> Caritas<br />

Internazionale (http://www.caritas.org/newsroom).<br />

Non solo. Fino<br />

a quella data, erano state distribui-<br />

te anche tende o baracche a 100 mila<br />

senzatetto.<br />

Erano spaventose le condizioni<br />

igieniche nei luoghi colpiti dal sisma.<br />

Per evitare rischi di epidemia,<br />

le squadre <strong>della</strong> Caritas sono state<br />

impegnate ad affrontare mille problemi,<br />

dal rifornimento di acqua in<br />

cinque campi, alla costruzione di latrine,<br />

fosse settiche, siti per lavare le<br />

mani e istallazioni per il bagno.<br />

La necessità urgente di dare assistenza<br />

medica alla popolazione<br />

ha dato la priorità alla riapertura<br />

dell’Ospedale San Francesco di Sales<br />

e all’installazione di sette ospedali<br />

da campo a Port-au-Prince e di uno a<br />

Leogane. Più di 350 mila persone sono<br />

state beneficiate dai programmi di<br />

salute messi in opera dalla Caritas.<br />

In tre mesi sono stati eseguiti 48 mila<br />

consulti medici e distribuiti 10 mila<br />

kit per l’igiene personale.<br />

Manifestare la sollecitudine<br />

di Dio per il suo popolo<br />

A parte questo, la Chiesa ha fatto<br />

qualcosa di molto più importante<br />

per il popolo haitiano del fornire un<br />

semplice aiuto materiale.<br />

Mons. Dumas ha evidenziato che<br />

la Caritas “non si è limitata a distri-<br />

Mons. Pierre-André Dumas,<br />

Vescovo di Anse-à-Veau et<br />

Miragoâne e presidente <strong>della</strong><br />

Caritas haitiana<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 19

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