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opere strutturali, anche se questo<br />

è importante. “Sappiamo che sono<br />

state colpite circa il 70 - 80% delle<br />

infrastrutture . Strade, chiese, residenze,<br />

banche, supermercati, ecc.<br />

sono stati distrutti. È necessario ricostruire.<br />

Ma è anche necessario<br />

aiutare le persone a costruire le comunità,<br />

a recuperare la dimensione<br />

del vivere insieme, <strong>della</strong> cittadinanza,<br />

delle virtù civiche; aiutarle a riscoprire<br />

la loro dimensione interiore.<br />

A tal fine, ecco pronta la Caritas”.<br />

L’enfasi con cui Mons. Dumas si<br />

esprime manifesta la decisione <strong>della</strong><br />

Caritas haitiana di impegnarsi in<br />

quest’obiettivo. “Dobbiamo educare<br />

le persone nei valori spirituali e<br />

morali. Dobbiamo educare i fedeli<br />

in questi valori tradizionali: vivere in<br />

gruppo, mantenendo il rispetto dovuto<br />

gli uni agli altri, con la convinzione<br />

che siamo di passaggio su questa<br />

terra, con una missione da compiere.<br />

Aiutare il popolo haitiano a<br />

rincontrare queste convinzioni capaci<br />

di saldarlo e aiutarlo a risollevarsi.<br />

Non ci sarà ricostruzione ad Haiti<br />

se il suo popolo non ritroverà la sua<br />

anima, se questo popolo non dirà:<br />

‘Noi vogliamo, noi partecipiamo’, e<br />

se non deciderà di prendere in mano<br />

il suo proprio destino”.<br />

Rispettare i valori spirituali<br />

Mons. Pierre Dumas risponde a<br />

un’ultima domanda: a proposito di<br />

tutto questo, avrebbe — in qualità<br />

di cittadino haitiano e, soprattutto,<br />

di Vescovo <strong>della</strong> Santa Chiesa — un<br />

messaggio da trasmettere al mondo<br />

cattolico?<br />

La risposta è venuta spontanea e<br />

calorosa:<br />

“Questa tragedia mi ha insegnato<br />

che, quando un popolo sopporta<br />

le sofferenze in una maniera non<br />

esclusivamente fatalista, può uscirne<br />

rafforzato e migliorato. Questo<br />

è il messaggio che desidero inviare.<br />

Molte volte, nella nostra vita,<br />

c’è chi ci offre paradisi artificiali,<br />

mondi inesistenti. C’è chi vuol<br />

farci credere nella chimera che, per<br />

essere felici, sia necessario allontanare<br />

ogni idea di sofferenza. Ora,<br />

quando un popolo è ferito nell’anima,<br />

nel cuore, nel corpo e nello spirito,<br />

ma nella disgrazia conserva la<br />

Fede, questo popolo può diventare<br />

molto più forte. Egli stesso può essere<br />

un messaggio per gli altri popoli.<br />

Per la sua maniera di resiste-<br />

re, di vivere la carità, di unirsi senza<br />

vani lamenti, egli può affermare<br />

che esistono altri valori per i quali<br />

l’essere umano esiste.<br />

Il mio popolo vorrebbe comunicare<br />

al mondo questo messaggio.<br />

Non vogliamo una ricostruzione fatta<br />

di modernismi, di una globalizzazione<br />

senz’anima, senza cuore. Desideriamo<br />

una ricostruzione al cui<br />

centro sia la persona umana. Invochiamo<br />

una ricostruzione in cui i valori<br />

spirituali siano tenuti in considerazione,<br />

siano rispettati. Non desideriamo<br />

una ricostruzione fatta<br />

per noi, al nostro posto, ma senza<br />

di noi, contraria ai nostri valori, opposta<br />

alla nostra Fede, perché al popolo<br />

haitiano, se mai qualcosa ancora<br />

gli resta, se qualcosa in lui ancora<br />

resiste, è la sua fede.<br />

Credo di aver spiegato bene<br />

quanto segue: le infrastrutture saranno<br />

le benvenute, ma ci devono<br />

essere persone per animarle, e che<br />

siano persone rinnovate, che non<br />

possono più vivere come prima del<br />

12 gennaio. Persone capaci di comprendere<br />

che, pur mantenendo i loro<br />

valori, devono accettare l’ingresso<br />

<strong>della</strong> novità di Dio, di un mondo<br />

nuovo e di Cieli nuovi”. <br />

“Quando un popolo è ferito nell’anima, nel cuore, nel corpo e nello spirito, ma nella disgrazia conserva la Fede,<br />

questo popolo può diventare molto più forte”.<br />

Visita di Mons. Dumas al villaggio di Baradéres con lo scopo di portare delle vivande e aiuto spirituale<br />

Giugno 2010 · Salvami Regina 21

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