Capitolato delle Opere Bioedili e Impiantistiche
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<strong>Capitolato</strong> <strong>delle</strong> <strong>Opere</strong> <strong>Bioedili</strong> ed <strong>Impiantistiche</strong><br />
Importante è sottolineare la totale indifferenza del sughero al passare del tempo, questo lo rende riciclabile e<br />
non causa problemi di smaltimento.<br />
Il sughero viene usato sotto forma di granulato (riempimento di intercapedini, steso o livellato nei sottotetti, e<br />
di massetti di pendenza isolati; come isolante termico e acustico dei piani di calpestio e di calcestruzzi<br />
alleggeriti) oppure di pannelli. Se utilizzato in granuli per il riempimento di strutture verticali può determinare<br />
il formarsi di ponti termici (tende ad assestarsi lasciando vuoti in alto), se utilizzato in pannelli, questi sono<br />
realizzati solo con sughero macinato e compresso a caldo (i granuli così ottenuti, diametro di 2-3 mm, liberati<br />
dalle scorie porose e legnose, vengono posti in forno a pressione e riscaldati ad una temperatura di circa<br />
380 °C, senza alcun contatto con l’aria; la pressione e la temperatura provocano la fuoriuscita della<br />
suberina, una resina contenuta nel materiale stesso, che liquefacendosi dà inizio al processo naturale di<br />
agglutinamento e saldatura di granulo con granulo. Infine tutto viene compresso fortemente tramite una<br />
pressa idraulica che determina la struttura dell’agglomerato e la dimensione di ogni singolo pannello, senza<br />
l’aggiunta di un qualsiasi additivo o legante artificiale).<br />
Caratteristiche tecniche:<br />
- coefficiente di conducibilità λ: da 0,030 a 0,100 ( variabile in funzione della densità e della presentazione<br />
del materiale. Granuli o pannelli);<br />
- reazione al fuoco Classe 2; con trattamento intumescente Classe1.<br />
Cellulosa<br />
La carta è una preziosa materia prima e si adatta particolarmente bene come isolante termico per via della<br />
struttura dei suoi pori in grado di rinchiudere grandi quantità d’aria, riducendo le perdite di calore.<br />
Originalmente il legno ha una struttura a fibre parallele che viene modificata durante la trasformazione in<br />
carta durante la quale le fibre si orientano in tutti i sensi, realizzando così una porosità maggiore.<br />
La cellulosa viene utilizzata sotto forma di fiocchi (trucioli o lane) o sotto forma di pannelli; i fiocchi si<br />
ottengono principalmente da pura carta di giornali (80%) che viene macinata e leggermente compressa,<br />
trattata con sali borici (15% del peso circa) che ne riducono l’infiammabilità e prevengono l’infestazione da<br />
parte di insetti e muffe.<br />
I fiocchi di cellulosa sono leggeri ed elastici, il materiale sfuso assorbe umidità (fino al 6% del volume) e deve<br />
essere pertanto protetto tramite carta oleata o teli. La fibra di cellulosa viene applicata tramite il sistema ad<br />
insufflaggio nelle intercapedini murali (il materiale può subire, nel caso di riempimenti verticali, un notevole<br />
assestamento che crea dei vuoti, per questa ragione dopo alcune settimane è necessario controllare il<br />
risultato ed eventualmente aggiungere del materiale; il materiale assestato possiede una densità circa del<br />
37-70 Kg/mc), nei sottotetti non praticabili, nelle intercapedini di cartongesso, perlinature di legno,<br />
controsoffitti, sottopavimenti in legno, ecc. per creare principalmente un isolamento termoacustico<br />
omogeneo. La fibra di cellulosa è considerata un prodotto biocompatibile essendo atossico ed è ritenuto<br />
ecologico, in quanto proviene da materie naturali.<br />
Gli impieghi tipici dei pannelli di cellulosa (il legante naturale della cellulosa, la lignina, viene attivata da<br />
vapore acqueo, permettendo di fare a meno di collanti tossici e inquinanti) sono il termoisolamento fra le<br />
pareti del tetto e fra leggere pareti divisorie. I pannelli si prestano anche per isolare facciate ventilate e tetti<br />
piani e come isolamento sopra le travi<br />
La cellulosa non dà reazioni al contatto con la pelle, non ha nessuna concentrazione di sostanze nocive; ha<br />
capacità di assorbimento e di regolazione di umidità; è inodore, elettrostaticamente e elettricamente non<br />
reagente e d è priva di polveri fibrose tossiche.<br />
Giunco e canna<br />
La canna comune è una <strong>delle</strong> più grandi graminacee nostrane. E’ molto diffusa allo stato spontaneo: la si<br />
trova infatti nelle zone paludose, ai margini dei laghi, lungo le rive dei fiumi e dei canali. Utilizzata<br />
massicciamente fino agli anni 50-60 è poi andata in disuso. Noto a tutti è ancora il canniccio con il quale<br />
nelle vecchie case si facevano le soffitta, in quanto funge da ottimo supporto per l’intonaco.<br />
La produzione e l’utilizzo della canna avviene rispettando l’ambiente: essa si riproduce ogni anno e quindi la<br />
natura non viene sfruttata.<br />
Come isolante naturale i pannelli di canna palustre (legati in strati con filo metallico o sintetico formano<br />
anche <strong>delle</strong> stuoie dello spessore di 2-3 cm) sono assolutamente non tossici ed in nessuna fase, dal raccolto<br />
alla lavorazione ed all’utilizzo finale, sono dannosi alla salute o per la natura. Queste stuoie devono essere<br />
protette dall’umidità e dal fuoco: solo con intonaci (spessore > 2cm) sono considerati difficilmente<br />
infiammabili (reazione al fuoco classe2).<br />
I pannelli di canna palustre possono essere utilizzati per:<br />
- isolamento esterno ed interno di mura e tetto;<br />
ENVIRONMENT PARK DI TORINO