centro intercomunale delle colline marittime e della bassa val di ...
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3.0 SCENARI DI RISCHIO<br />
Nell’in<strong>di</strong>viduazione degli scenari <strong>di</strong> rischio dobbiamo <strong>di</strong>stinguere due tipologie <strong>di</strong> situazioni d’emergenza<br />
che si potrebbero verificare: gli eventi calamitosi improvvisi o impreve<strong>di</strong>bili e quelli annunciati o<br />
preve<strong>di</strong>bili.<br />
Il primo esempio <strong>di</strong> evento improvviso che viene in mente è il terremoto. Nonostante le tecnologie<br />
abbiano fatto passi da gigante nel confronto con la previsione dei terremoti risultano tuttora inefficaci; la<br />
certezza che si sta scatenando un terremoto la si avverte solo nel momento in cui la terra inizia a<br />
tremare.<br />
Un esempio <strong>di</strong> evento annunciato che può venire in mente è la piena <strong>di</strong> un fiume, dal momento in cui<br />
iniziano le precipitazioni sui monti dove nasce il corso, al momento in cui l'onda <strong>di</strong> piena raggiunge il<br />
tratto me<strong>di</strong>o del fiume, passano alcune ore o ad<strong>di</strong>rittura giorni.<br />
Tra questi due esempi si possono inserire molti altri eventi che hanno un tempo <strong>di</strong> annuncio che varia da<br />
pochi secon<strong>di</strong> a qualche ora, tra essi possiamo citare l’incen<strong>di</strong>o, dove il tempo <strong>di</strong> allertamento lascia<br />
spesso ai soccorritori la possibilità <strong>di</strong> mettere al sicuro la popolazione a rischio.<br />
Ad evento accaduto il piano <strong>di</strong> protezione civile entrerà in azione dettando le principali linee guida <strong>di</strong><br />
organizzazione dei soccorsi. Anche in questo caso gli interventi varieranno in funzione del tipo <strong>di</strong> evento<br />
calamitoso che ha coinvolto la zona: se è stato improvviso o se, invece, è stato annunciato.<br />
Nel caso <strong>di</strong> un evento improvviso, si dovrà prevedere un periodo <strong>di</strong> isolamento che potrà essere più o<br />
meno lungo in funzione <strong>della</strong> gravità e dell'ampiezza dell'evento, nel caso <strong>di</strong> un terremoto ad esempio, si<br />
dovrà prevedere l'estrazione dei sopravvissuti dalle macerie, la creazione <strong>di</strong> un triage sanitario, il<br />
censimento <strong>della</strong> popolazione, la preparazione dei primi ricoveri, ecc.<br />
A seguito <strong>di</strong> un evento annunciato, sarà la macchina dei soccorsi, che era stata avviata prima dell'evento<br />
stesso, ad avviare e coor<strong>di</strong>nare gli interventi, focalizzandosi sull'assistenza alla popolazione evacuata:<br />
approntamento <strong>di</strong> ricoveri e assistenza alla popolazione; contenimento dei danni, operazioni <strong>di</strong> ripristino,<br />
ecc.<br />
In base alla tipologia del territorio, ai rischi che vi insistono ed allo storico degli eventi che hanno dato<br />
origine a situazioni d’emergenza nella zona, si è proceduto <strong>di</strong> seguito ad analizzare dettagliatamente i<br />
seguenti rischi:<br />
• RISCHIO IDROGEOLOGICO<br />
• RISCHIO SISMICO<br />
• RISCHIO INCENDI BOSCHIVI<br />
• RISCHIO INDUSTRIALE<br />
• RISCHIO TRASPORTI (INCIDENTI STRADALI, AEREI, FERROVIARI, SOSTANZE PERICOLOSE NEVE)<br />
• RICERCA E SOCCORSO IN AMBIENTI OSTILI (AREE BOSCATE, GROTTE, MARE, ECC.)<br />
• ALTRI RISCHI NON PREVEDIBILI<br />
3.1 Rischio Idrogeologico<br />
La <strong>val</strong>utazione del rischio consiste nell’analisi dei rapporti che intercorrono tra la pericolosità del territorio,<br />
sia idraulica che geologica, ed i vari fattori <strong>di</strong> vulnerabilità dello stesso (popolazione, e<strong>di</strong>fici,<br />
infrastrutture, attività economiche, ambienti naturali ed ecosistemi, falde acquifere) al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />
le aree potenzialmente inondabili e quelle interessate da fenomeni franosi che potrebbero arrecare danno<br />
alle persone ed ai beni.<br />
La Pericolosità idraulica <strong>di</strong> un’area deriva sia dalle caratteristiche fisiche dei corsi d’acqua e dei loro bacini<br />
idrografici, sia dalle con<strong>di</strong>zioni climatiche in relazione all’intensità, alla durata e frequenza <strong>delle</strong><br />
precipitazioni; mentre quella geomorfologia è legata alle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni<br />
affioranti insieme alla loro propensione al <strong>di</strong>ssesto in funzione dell’acclività e dal grado <strong>di</strong> alterazione degli<br />
stessi.<br />
Per una corretta <strong>val</strong>utazione <strong>della</strong> pericolosità è opportuno tener conto, non solo <strong>delle</strong> cause o dei fattori<br />
pre<strong>di</strong>sponesti un determinato evento, ma anche <strong>della</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei fenomeni che si sono verificati in<br />
passato effettuando una attenta analisi del territorio <strong>di</strong> ogni singolo comune (par. 3.1.3).<br />
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