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centro intercomunale delle colline marittime e della bassa val di ...

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1.0 PREMESSA<br />

Il presente Piano <strong>di</strong> Protezione Civile è realizzato al fine <strong>di</strong> minimizzare al massimo i rischi <strong>della</strong> comunità<br />

<strong>di</strong> fronte al verificarsi <strong>di</strong> eventi calamitosi <strong>di</strong> vario tipo.<br />

Gli 11 Comuni appartenenti alle provincie <strong>di</strong> Pisa e Livorno che hanno deciso <strong>di</strong> costituirsi nella struttura<br />

<strong>intercomunale</strong> <strong>di</strong> Protezione Civile “Colline Marittime e Bassa Val <strong>di</strong> Cecina” hanno recepito le numerose<br />

in<strong>di</strong>cazioni degli Enti nazionali e regionali preposti <strong>di</strong> unire le proprie risorse al fine <strong>di</strong> realizzare una<br />

struttura gestionale sufficientemente organizzata, così da poter dare un’adeguata risposta alla<br />

popolazione in caso <strong>di</strong> calamità naturali o <strong>di</strong> emergenze indotte.<br />

Il Piano si sviluppa in 3 macro parti:<br />

- La conoscenza del territorio e dei pericoli a cui è soggetto, nozione fondamentale per affrontare<br />

in modo corretto il rischio reale;<br />

- La definizione <strong>di</strong> un preciso modello <strong>di</strong> intervento articolato in strutture gestionali e procedure ad<br />

esse legate, così da poter garantire la massima ottimizzazione nel coor<strong>di</strong>namento nell’emergenza;<br />

- Il censimento <strong>delle</strong> risorse, costantemente aggiornato, così da <strong>di</strong>sporre sempre <strong>di</strong> un esatto<br />

quadro del territorio.<br />

Il Piano è stato altresì redatto tenendo conto <strong>delle</strong> “Linee guida per la compilazione del Piano Comunale <strong>di</strong><br />

Protezione Civile” <strong>di</strong> cui alla Delibera Giunta Regionale n. 26 dell’11 Gennaio 2000 ed <strong>di</strong> quanto in<strong>di</strong>cato<br />

nel Decreto Dirigenziale <strong>della</strong> Regione Toscana n. 2977 del 30 Maggio 2005: “Istruzioni tecniche per la<br />

elaborazione del piano <strong>intercomunale</strong> <strong>di</strong> protezione civile.”<br />

Inoltre punto <strong>di</strong> riferimento fondamentali sono la Legge Regionale n.67 del 29/12/2003 ed il relativo<br />

Decreto <strong>di</strong> attuazione n°69/R dell’1/12/2004.<br />

1.1 Il Sistema <strong>di</strong> Protezione Civile e la Normativa<br />

Il nostro Paese è stato colpito nel corso del tempo da numerosissimi eventi calamitosi, ma la<br />

regolamentazione <strong>della</strong> Protezione Civile, utile alla prevenzione <strong>di</strong> tali eventi, ha origini recenti; con la<br />

Legge n. 996 del 1970 “Norme sul soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite da calamità – Protezione<br />

Civile”, la Protezione Civile acquisisce autonomia concettuale e la competenza in materia, dal Ministero<br />

dei Lavori Pubblici, passa al Ministero degli Interni, con D.P.R. n. 66 del 1981 venne in seguito emanato il<br />

relativo Regolamento <strong>di</strong> attuazione.<br />

Tra il 1981 ed il 1992 vengono varati molteplici provve<strong>di</strong>menti normativi, a <strong>di</strong>verso titolo collegati alla<br />

materia <strong>di</strong> protezione civile: Legge 187/82; DPCM 22/06/82; Legge 938/82; Legge 547/82 “Impiego <strong>di</strong><br />

aeromobili militari nell’azione <strong>di</strong> prevenzione e spegnimento degli incen<strong>di</strong>”; Legge 979/82 “Difesa del<br />

mare”; la Legge 180/83 “Principio dell’imme<strong>di</strong>ata esecutività <strong>delle</strong> or<strong>di</strong>nanze emanate dal Ministro del<br />

coor<strong>di</strong>namento <strong>della</strong> protezione civile”; Legge 363/84 “Rapporti con le associazioni <strong>di</strong> volontariato”.<br />

Punto <strong>di</strong> svolta nella fondamentale nella legislazione inerente il settore è sicuramente la Legge n°225 del<br />

24 Febbraio 1992 che istituisce il Servizio Nazionale <strong>della</strong> Protezione Civile. In questa legge vengono<br />

anche esplicitati chiaramente gli scopi <strong>delle</strong> Protezione Civile ed in particolare: la tutela dell’integrità <strong>della</strong><br />

vita, dei beni, degli inse<strong>di</strong>amenti e dell’ambiente dai danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e<br />

da altri eventi calamitosi. Per lo svolgimento <strong>delle</strong> finalità <strong>di</strong> tale servizio il Presidente del Consiglio dei<br />

Ministri si av<strong>val</strong>e del Dipartimento <strong>della</strong> Protezione Civile ed inoltre promuove e coor<strong>di</strong>na le attività <strong>delle</strong><br />

Amministrazioni dello Stato, <strong>delle</strong> Regioni, <strong>delle</strong> Province, dei Comuni, degli Enti Pubblici nazionali e<br />

territoriali e <strong>di</strong> ogni altra istituzione ed organizzazione pubblica e privata presente sul territorio.<br />

Sono considerate attività <strong>di</strong> Protezione Civile quelle volte a prevedere e prevenire ogni ipotesi <strong>di</strong> rischio,<br />

soccorrere la popolazione colpita ed ogni altra azione necessaria ed irrimandabile, volta al superamento<br />

dell’emergenza.<br />

Le finalità che persegue la Protezione Civile sono quin<strong>di</strong>:<br />

− la Previsione che consiste in quella serie <strong>di</strong> attività che sono <strong>di</strong>rette allo stu<strong>di</strong>o ed alla<br />

determinazione <strong>delle</strong> cause dei fenomeni calamitosi, la conoscenza dei rischi e l’in<strong>di</strong>viduazione<br />

<strong>delle</strong> zone <strong>di</strong> territorio dove esse hanno incidenza.<br />

− la Prevenzione che scaturisce dalle conoscenze acquisite dallo stu<strong>di</strong>o previsionale e da tutte le<br />

altre attività volte ad evitare o ridurre al minimo i danni.<br />

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