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30 15 Settembre 2008<br />
ISOLA NOSTRA<br />
RICORDANDO FRANCO DELISE, AMICO DA UNA VITA<br />
Finite le scuole, con risultati<br />
alterni, negli anni ’50<br />
abbiamo iniziato la nostra vita<br />
lavorativa come apprendisti,<br />
frequentando contemporaneamente<br />
la scuola per apprendisti<br />
in “Piazzetta” sotto la guida<br />
attenta del maestro Malvino<br />
Stolfa.<br />
Già in quegli anni avevamo<br />
formato una bellissima e numerosa<br />
compagnia, quasi tutti<br />
della stessa età: appuntamento<br />
serale, dopo cena, al “Caffè<br />
Centrale” di Mauro Goina faràl,<br />
in Piazza Grande; qualche<br />
sera al cinema e durante le feste<br />
a ballare all’Arrigoni, in teatro<br />
o alla rotonda, molte sere a<br />
chiacchierare in piazza.<br />
Spensierati ed allegri, anche<br />
con qualche disponibilità di<br />
soldi, avevamo i famosi giubbotti<br />
di pelle (ricordati spesso<br />
da Bruno pansalonga), ci divertivamo<br />
con i passatempi di<br />
allora, incoscienti delle preoccupazioni<br />
dei nostri genitori che<br />
già vedevano le dense nubi nere<br />
che gravavano sulla Zona B. E<br />
così è stato.<br />
A scaglioni ci siamo trasferiti<br />
a Trieste, chi da soli, altri<br />
con le rispettive famiglie, smistati<br />
nei vari centri di raccolta.<br />
Poi nel 1955 l’apertura del<br />
Campo Profughi di San Giovanni,<br />
ex caserma degli inglesi,<br />
già rimpatriati. Nella sfortuna,<br />
abbiamo avuto la fortuna di<br />
ritrovarci tutti in quel centro,<br />
con i custodi Olivo Depase e<br />
Attilio Carboni. E così abbiamo<br />
riallacciato un’amicizia che<br />
forse si sarebbe perduta.<br />
Quasi tutti abbiamo trovato<br />
un lavoro, a volte umiliante e faticoso,<br />
ma con l’andar del tempo<br />
ci siamo inseriti nel tessuto lavorativo<br />
locale, anche con buone<br />
sistemazioni, grazie alla nostra<br />
volontà di reagire al disagio<br />
abitativo, e facendo tesoro dei<br />
consigli di nostri cari. Grazie!<br />
Ci eravamo anche motorizzati<br />
con l’acquisto di moto<br />
o scooter, come nel nostro<br />
caso con le “Lambretta”, con<br />
le quali abbiamo anche fatto il<br />
giro delle Dolomiti. La mensa<br />
di via Gambini, per un dato periodo,<br />
era il nostro “Ristorante”,<br />
nel quale abbiamo conosciuto<br />
un giovane cameriere, Fulvio<br />
Bigello, molto disponibile con<br />
noi nel servirci i pasti; anche<br />
Scorci della nostra storia giovanile vissuta a <strong>Isola</strong> e a Trieste<br />
lui si era aggregato alla nostra<br />
compagnia, e tuttora siamo<br />
rimasti buoni amici.<br />
Si andava molto spesso a<br />
ballare, sia d’estate che d’inverno,<br />
al Dopolavoro dell’ACE-<br />
GAT, delle Poste, al Ferroviario,<br />
ai Magazzini Generali,<br />
dove abbiamo incontrato le<br />
ragazze, poi fidanzate e mogli.<br />
A questo punto, con i cambiamenti<br />
di rione e impegni con<br />
le famiglie, i nostri incontri si<br />
sono fatti sempre più rari. Ma<br />
almeno una volta all’anno, ad<br />
aprile, ci ritroviamo numerosi,<br />
grazie ad Alfredo Bussani, per<br />
un pranzo sull’Altipiano, oltre<br />
che agli incontri organizzati da<br />
<strong>Isola</strong> <strong>Nostra</strong> e dalla Pullino.<br />
L’amico Franco Delise,<br />
classe 1936, era un fio dele<br />
Porte, come tutti i mandolini<br />
abitava in casa dei Chicco costrin,<br />
dove c’erano le plance del<br />
cine in so. Di Franco possiamo<br />
dire che è stato sempre un uomo<br />
sincero, onesto, laborioso e<br />
scrupoloso nel suo lavoro di<br />
sempre, il falegname.<br />
Si era specializzato nel<br />
restauro di mobili antichi di<br />
proprietà di Enti di Credito<br />
locali, specialmente lavori con<br />
il “rimesso” e lucidatura con<br />
lo “stoppino”, alla vecchia<br />
maniera, consumando sempre<br />
l’inseparabile sigaretta.<br />
Ha lavorato tutta la vita per<br />
la sua famiglia, per la moglie<br />
Marisa, conosciuta quando andavamo<br />
a ballare in compagnia,<br />
e i suoi tre figli, che possono<br />
essere orgogliosi di aver avuto<br />
un padre stimato da tutti.<br />
Caro Franco, hai lasciato<br />
un grande vuoto i tutti noi. Ti<br />
ricorderemo sempre per i tuoi<br />
modi gentili e pacati. Guardaci<br />
Il 21 marzo 2008 è mancata LIDIA VASCOTTO. La tumulazione<br />
è avvenuta nella tomba di famiglia nel cimitero di <strong>Isola</strong>, dove<br />
riposerà accanto al marito GABRIELE DELISE.<br />
… In questa Terra dove siete nati, siete ritornati dopo un lungo<br />
viaggio, uniti per il riposo eterno davanti al Vostro meraviglioso<br />
mare …<br />
I familiari<br />
Lidia Vascotto<br />
1920 - 2008<br />
Vogliamo ricordare<br />
l’amico Franco<br />
Delise con questa<br />
foto scattata a<br />
Sagrado (Gorizia)<br />
al veglione di fine<br />
anno 1956. Nella<br />
fila in alto da sinistra:<br />
Lucio Degrassi,<br />
Fabio Vascotto,<br />
Italo Troian e Bruno<br />
Milloch. In centro:<br />
Eliano Dudine,<br />
Mario Drioli e Licerio<br />
Ulcigrai. In<br />
basso: Franco Delise,<br />
Dino Parma e<br />
Iginio Chicco.<br />
dall’alto.<br />
Ciao, Franco gamboline<br />
per tutti gli amici, Fabio nadàl<br />
Gabriele Delise<br />
1912 - 1994