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CONNESSIONI LEGGENDARIE - Domenico Quaranta

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Le copie sono più importanti degli originali,<br />

anche se non differiscono da loro.<br />

Le copie contengono non solo tutti i parametri<br />

del lavoro copiato, ma molto di più:<br />

l'idea stessa e l'atto del copiare.<br />

Goran Djordjevic<br />

Le copie sono più importanti degli originali,<br />

anche se non differiscono da loro.<br />

Le copie contengono non solo tutti i parametri<br />

del lavoro copiato, ma molto di più:<br />

l'idea stessa e l'atto del copiare.<br />

0100101110101101.ORG<br />

Copia senza originale<br />

Il collage, il fotomontaggio, il cut-up, il détournement, il campionamento, sono al centro del panorama artistico<br />

e culturale da quasi un secolo, da Dada ai situazionisti, da Mimmo Rotella a Winston Smith, dal punk<br />

alla musica elettronica. Nel complesso, essi configurano una procedura, se non un vero e proprio metodo,<br />

che da patrimonio delle avanguardie e delle sottoculture del Novecento si diffonde progressivamente al<br />

corpo sociale grazie alle tecnologie di riproduzione analogiche e digitali.<br />

Lo stesso termine “plagiarismo”, divenuto d’uso comune prima dell’esplosione di Internet, rende conto del<br />

passaggio dalla pratica individuale ed elitaria del plagio a un fenomeno molto più diffuso, quasi una sindrome<br />

collettiva. Tuttavia, non basta eseguire automaticamente le funzioni di “copia e incolla” per essere dei<br />

plagiaristi. Se l’artista pretende di trasformare in modo originale il contesto in cui opera, il plagiarista dichiara<br />

esplicitamente l’appropriazione e l’uso dei materiali altrui. Le condizioni del suo intervento sono trasparenti<br />

e invitano il destinatario a proseguire il lavoro intrapreso.<br />

Con l’avvento di Internet e del digitale, la riproduzione diviene la condizione stessa non solo del consumo<br />

ma della produzione di informazione. Da questo punto di vista, la navigazione del Web costituisce già una<br />

forma di appropriazione. I browser copiano di fatto sul nostro computer gran parte dei siti visitati, onde<br />

velocizzare le operazioni di aggiornamento. Questi documenti o pagine sono facilmente recuperabili e<br />

manipolabili anche quando non si è connessi.<br />

Per questo, la prima copia di un museo on line, il clone del sito della mostra Documenta X di Kassel, realizzato<br />

da Vuk Cosic nel 1997 appare un gesto quasi naturale. Di lì a un anno sulla scena della net.art compare<br />

una sigla enigmatica, 0100101110101101.ORG, che clona diverse opere di net.art, sfidando apertamente<br />

le ipotesi nascenti di commercializzazione della nuova forma d’arte fondate sul vecchio criterio della scarsità.<br />

D’altro canto, i cloni e gli ibridi di 0100101110101101.ORG diventano così “famosi” da suggerire l’ipotesi<br />

inversa, e cioè che nell’era dell’economia dell’attenzione (attention economy) la replicazione accresca l’aura<br />

di un’opera anziché indebolirla. Ma mentre ci si attende che gli artisti della rete inizino a competere per<br />

entrare nell’“Olimpo dei clonati”, avviene l’imponderabile.<br />

Il giorno di Natale 1999, l’artista californiana Amy Alexander duplica tutti i contenuti di<br />

0100101110101101.ORG sul proprio Plagiarist.org. Nel giro di poche ore, il duo 01.ORG reagisce linkando Plagiarist.org<br />

sulla propria pagina d’apertura, realizzando così una paradossale opera di copia ricorsiva: un circolo<br />

vizioso di plagi incrociati.<br />

Due anni dopo, Florian Cramer registra un dominio molto simile a quello di 01.ORG (0100101110110101.org)<br />

invertendo solo una coppia di 0 e 1, e riuscendo a spacciarlo per un paio di mesi per “l’originale”.<br />

Se questi esperimenti denotano la tendenza della comunità della net.art a riflettere ironicamente su di sé,<br />

il plagio dei siti deborda anche in ambito attivistico con scopi apertamente parodistici. Gli Yes Men ad<br />

esempio scrivono un software, il Reamweaver (nella sezione “software art”) che aggiorna<br />

automaticamente il sito-clone ogni volta che viene aggiornato quello ufficiale. Consentendo di modificare<br />

solo alcune parole chiave… [Marco Deseriis]<br />

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