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CONNESSIONI LEGGENDARIE - Domenico Quaranta

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etoy<br />

Digital Hijack<br />

1996<br />

“Non fare una fottuta mossa,<br />

questo è un dirottamento<br />

digitale”. La storia di questa frase,<br />

che lampeggia accanto a<br />

una minacciosa pistola in caratteri<br />

ASCII, è la storia di una leggenda<br />

costruita con pazienza,<br />

di una colossale beffa ai motori<br />

di ricerca, di un caso<br />

clamoroso. E di un robot di<br />

nome Ivana. La leggenda è<br />

quella di sette ragazzi che nel<br />

1994 si ritirano sulle montagne<br />

della Svizzera per “lasciarsi la<br />

realtà alle spalle”, e dare vita a<br />

un soggetto collettivo<br />

definendone con precisione<br />

l’immagine pubblica, l’estetica<br />

“corporativa” e le pratiche<br />

operative (basate sulla sortita<br />

improvvisa, l’atto terroristico, la<br />

guerriglia mediatica). L’attenzione<br />

dedicata alla costruzione del<br />

mito è direttamente proporzionale<br />

all’ambiguità di ciò che<br />

nasconde: fino a che non si<br />

intuisce che la vera sostanza di<br />

etoy è proprio la sua leggenda,<br />

la sua immagine filtrata dai<br />

media, la manipolazione<br />

continua della realtà.<br />

Nel giro di pochi mesi (marzo –<br />

luglio 1996) l’operazione Digital<br />

Hijack ha dirottato sul sito del<br />

collettivo etoy oltre 600.000<br />

ignari utenti dei principali motori<br />

di ricerca. Il principio era semplice:<br />

con l’aiuto di Ivana, un<br />

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programma in grado di aggirare<br />

i complessi sistemi dei motori<br />

di ricerca, etoy compariva fra i<br />

primi dieci risultati per centinaia<br />

di parole chiave fra le più<br />

richieste, come underground,<br />

Clinton, Porsche, Tarantino o<br />

Playboy. Una volta sul sito, era<br />

impossibile tornare indietro:<br />

all’utente non restava che farsi<br />

un giro tra le sue grafiche<br />

aggressive e i suoi files musicali.<br />

L’opportunistico “Free Kevin<br />

Mitnick” che accompagnava il<br />

dirottamento non deve ingannare:<br />

Digital Hijack non era<br />

attivismo, ma una campagna di<br />

marketing, una performance<br />

che usava il Web come palco<br />

per promuovere se stessa e il<br />

marchio etoy: e che porterà il<br />

collettivo, nel settembre 1996, a<br />

conquistarsi la prestigiosa<br />

Golden Nika del Festival Ars<br />

Electronica di Linz.<br />

[<strong>Domenico</strong> <strong>Quaranta</strong>]<br />

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