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Divinatio in Quintum Caecilium, §§ 1-11 - Facoltà di Lettere e Filosofia

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2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 1<br />

<strong>Div<strong>in</strong>atio</strong> <strong>in</strong> Qu<strong>in</strong>tum <strong>Caecilium</strong>, <strong>§§</strong> 1-<strong>11</strong>; 22-47; 52-54; 59-62; 71-72<br />

Exor<strong>di</strong>um<br />

Perché Cicerone si presenta per la prima volta come accusatore<br />

1. Se qualcuno <strong>di</strong> voi, giu<strong>di</strong>ci, o <strong>di</strong> coloro che sono qui presenti, forse si stupisce che io, che per<br />

tanti anni mi sono impegnato, <strong>in</strong> cause civili e <strong>in</strong> processi penali, a <strong>di</strong>fendere molti senza<br />

attaccare nessuno, ora ad un tratto, mutato <strong>in</strong>tento, mi abbassi ad accusare, ebbene costui, se<br />

conoscerà il motivo e la ragione della mia decisione, nel medesimo tempo approverà quello che<br />

faccio e certo riterrà che <strong>in</strong> questa causa nessuno debba essere anteposto a me come accusatore.<br />

Si quis (pron. <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito) vestrum (gen. partitivo)... putabit: il <strong>di</strong>scorso si apre con un tipico esempio<br />

dello stile perio<strong>di</strong>co, che consiste nel far precedere alla pr<strong>in</strong>cipale (o alle pr<strong>in</strong>cipali, qui probabit e<br />

putabit) una o più proposizioni subord<strong>in</strong>ate (complessivamente “protasi”), <strong>in</strong> modo da lasciare <strong>in</strong><br />

sospeso il <strong>di</strong>scorso f<strong>in</strong>o alla sua conclusione (“apodosi”). Nella trad. italiana si può spezzare il<br />

lungo periodo, trasformando la sub. <strong>di</strong> primo grado si miratur <strong>in</strong> pr<strong>in</strong>cipale: “Forse qualcuno si<br />

stupisce che io... mi abbassi ad accusare. Se però considererà (cognoverit : fut. anteriore, che<br />

esprime la relazione con le sovraord<strong>in</strong>ate probabit e putabit) ... approverà... e riterrà...”.<br />

qui ... sim versatus: sub. relativa, <strong>di</strong>pendente a sua volta dalla sub. oggettiva me descendere, con il<br />

congiuntivo obliquo, o <strong>in</strong><strong>di</strong>retto.<br />

ut defenderim... laeserim: sub. consecutive, <strong>di</strong>p. da sim versatus; il perfetto descrive la<br />

conseguenza come risultato complessivo attuale del comportamento espresso con sim versatus;<br />

un imperfetto (defenderem, laederem) <strong>in</strong>vece descriverebbe la durata del processo verbale nel<br />

passato.<br />

et probabit... et putabit: la correlazione collega strettamente, come logicamente <strong>in</strong>sc<strong>in</strong><strong>di</strong>bili, i due<br />

processi verbali (si noti anche l’avv. unā)<br />

La richiesta dei Siciliani<br />

2. Poiché ero stato questore <strong>in</strong> Sicilia, giu<strong>di</strong>ci, e mi ero allontanato da quella prov<strong>in</strong>cia lasciando<br />

ai Siciliani tutti un ricordo gra<strong>di</strong>to e duraturo della mia questura e del mio nome, accadde che<br />

essi ritenessero che la <strong>di</strong>fesa dei loro <strong>in</strong>teressi fosse posta non solo, e assai valida, nei numerosi<br />

loro antichi patroni, ma anche, <strong>in</strong> qualche misura, <strong>in</strong> me. Per questo ora, vittime <strong>di</strong> devastazioni e<br />

vessazioni, si recarono tutti spesso da me <strong>in</strong> veste ufficiale, perché io mi assumessi la causa e la<br />

<strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> tutti i loro <strong>in</strong>teressi: <strong>di</strong>cevano che spesso io avevo promesso, spesso avevo <strong>di</strong>chiarato che<br />

se si fosse presentata un’occasione <strong>in</strong> cui avessero avuto bisogno <strong>di</strong> me, io non avrei mancato <strong>di</strong><br />

prendermi a cuore i loro <strong>in</strong>teressi.<br />

Cum fuissem ... decessissem (da decedo) ... factum est: alla pr<strong>in</strong>cipale factum est, il cui soggetto è<br />

la sub. sostantiva uti (= ut) arbitrarentur, sono anteposte, come <strong>di</strong> consueto, le due subord<strong>in</strong>ate<br />

<strong>in</strong>trodotte da cum; dalla seconda, decessissem, <strong>di</strong>pende la sub. consecutiva ut rel<strong>in</strong>querem.<br />

cum summum...tum non nullum: la correlazione espressa da cum...tum <strong>di</strong> solito è usata per<br />

conferire maggior rilievo al secondo term<strong>in</strong>e, propriamente “sia ...sia soprattutto”; “come...così <strong>in</strong><br />

special modo”; qui è <strong>in</strong> (apparente) contrasto con gli aggettivi (summum e non nullum) che<br />

rispettivamente qualificano il praesi<strong>di</strong>um dei veteres patroni e quello <strong>di</strong> Cicerone.<br />

constitutum esse: <strong>in</strong>f. perfetto <strong>in</strong><strong>di</strong>cante processo verbale anteriore a quello della sovraord<strong>in</strong>ata<br />

arbitrarentur, lett. “era stata stabilita”, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, come risultato, “si trovava, era”.<br />

qui (nesso relativo = ii = Siculi) ... populati: il part. pf. del deponente populor ha qui, come spesso,<br />

valore passivo.<br />

ut...susciperem: sub. f<strong>in</strong>ale; è lasciato <strong>in</strong>espresso il concetto della richiesta, che forse si può<br />

<strong>in</strong>serire nella traduzione: vennero “a chiedermi <strong>di</strong> assumere”, “a sollecitarmi perché assumessi”.<br />

si quod (agg. <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito) tempus acci<strong>di</strong>sset...me non defuturum (sott. esse): per. ipotetico <strong>di</strong>p. (con<br />

apodosi all’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito), da pollicitum esse, riba<strong>di</strong>to da osten<strong>di</strong>sse, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti <strong>di</strong>p. a loro volta dalla<br />

pr<strong>in</strong>cipale <strong>di</strong>cebant. Nella forma <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente la promessa sarebbe espressa, probabilmente, così:<br />

“si quod tempus acciderit (fut. ant.), quo tempore aliquid a me requiratis, commo<strong>di</strong>s vestris non<br />

deero”, con un per. ipotetico dell’oggettività.


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 2<br />

quo tempore... requirerent: relativa, con ripetizione dell’antecedente tempus concordato con il rel.<br />

quo, <strong>in</strong>serita nel <strong>di</strong>scorso <strong>in</strong><strong>di</strong>retto <strong>di</strong>p. da <strong>di</strong>cebant.<br />

I Siciliani hanno chiesto a Cicerone <strong>di</strong> <strong>di</strong>fenderli<br />

3. Dicevano che era giunta l’occasione per me <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere non già i loro <strong>in</strong>teressi, ma la vita e la<br />

salvezza dell’<strong>in</strong>tera prov<strong>in</strong>cia; nelle loro città essi non avevano più neppure gli dèi presso i quali<br />

cercare rifugio, giacché Gaio Verre aveva portato via le loro santissime immag<strong>in</strong>i da santuari<br />

veneratissimi; tutte le cose che aveva potuto compiere la sfrenatezza <strong>in</strong> azioni <strong>in</strong>famanti, la<br />

crudeltà nell’<strong>in</strong>fliggere supplizi, l’avi<strong>di</strong>tà nel compiere ruberie, la tracotanza nell’arrecare offese,<br />

tutte queste cose essi avevano subito sotto questo solo pretore per tre anni; mi pregavano, mi<br />

scongiuravano <strong>di</strong> non resp<strong>in</strong>gere la supplica <strong>di</strong> persone che a nessuno bisognava la rivolgessero,<br />

f<strong>in</strong>ché ero <strong>in</strong> vita io.<br />

Venisse tempus...: riprende, protraendosi per l’<strong>in</strong>tero paragrafo, il <strong>di</strong>scorso <strong>in</strong><strong>di</strong>retto, <strong>in</strong>trodotto da<br />

un nuovo verbo, aiebant.<br />

ut...defenderem: sub. completiva, epesegetica <strong>di</strong> tempus<br />

ad quos confugerent: relativa f<strong>in</strong>ale; il congiuntivo, comunque richiesto dall’<strong>in</strong>serzione della frase<br />

nell’oratio obliqua, sarebbe impiegato anche nella forma <strong>di</strong>retta (ne deos quidem ad quos<br />

confugiamus habemus)<br />

quod... sustulisset: sub. causale; il congiuntivo <strong>in</strong> questo caso è dovuto all’<strong>in</strong>serzione della frase<br />

nell’o.o. (<strong>in</strong> forma <strong>di</strong>retta quod sustulit).<br />

ne...aspernarer: sub. completiva (volitiva) <strong>di</strong>p. da rogare et orare (a loro volta <strong>di</strong>p. dalla reggente<br />

aiebant), esprime il contenuto della preghiera (non il suo scopo)<br />

Cicerone tenta <strong>di</strong> sottrarsi alla richiesta dei Siciliani<br />

4. Provai <strong>di</strong>spiacere e dolore, giu<strong>di</strong>ci, <strong>di</strong> essere ridotto nella situazione per cui o restasse delusa la<br />

speranza <strong>di</strong> quelle persone che a me avevano chiesto appoggio e aiuto o io, che f<strong>in</strong> dalla prima<br />

giov<strong>in</strong>ezza mi ero de<strong>di</strong>cato alle <strong>di</strong>fese, costretto dalla circostanza e dal senso del dovere, fossi<br />

<strong>in</strong>dotto ad accusare. Dicevo che avevano come loro rappresentante <strong>in</strong> giu<strong>di</strong>zio Qu<strong>in</strong>to Cecilio, che<br />

per <strong>di</strong> più era stato questore dopo <strong>di</strong> me nella medesima prov<strong>in</strong>cia. Ma proprio il mezzo da cui<br />

speravo potesse essere allontanata da me questa fasti<strong>di</strong>osa <strong>in</strong>combenza costituiva <strong>in</strong>vece per me<br />

l’ostacolo più grave. Essi <strong>in</strong>fatti molto più facilmente me ne avrebbero <strong>di</strong>spensato se non avessero<br />

conosciuto costui, o se costui non fosse stato questore presso <strong>di</strong> loro.<br />

<strong>in</strong> eum (antecedente della consecutiva) me locum adduci: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva oggettiva, <strong>di</strong>p. da tuli<br />

ut aut...falleret... aut...traducerer: consecutive, coord<strong>in</strong>ate tra loro da aut...aut, <strong>di</strong>p. da adduci.<br />

Quo a<strong>di</strong>umento... id...: consueta prolessi del relativo, con attrazione nella relativa dell’antecedente,<br />

concordato con il caso del pronome relativo, e richiamato nella sovraord<strong>in</strong>ata dal determ<strong>in</strong>ativo id.<br />

Tr. come se fosse id a<strong>di</strong>umentum, quo sperabam..., mihi erat adversarium maxime.<br />

remisissent...si...non nossent... aut quaestor non fuisset: per. ipotetico dell’irrealtà al passato<br />

Cicerone accoglie la richiesta dei Siciliani<br />

5. Fui <strong>in</strong>dotto, giu<strong>di</strong>ci, dal senso del dovere, dalla lealtà, dalla compassione, dall’esempio <strong>di</strong> molte<br />

persone per bene, dalla consuetud<strong>in</strong>e antica e dalla tra<strong>di</strong>zione istituita dagli antenati, a ritenere <strong>di</strong><br />

dovermi assumere il peso <strong>di</strong> questa fatica e <strong>di</strong> questo compito, nell’<strong>in</strong>teresse non mio ma dei miei<br />

patroc<strong>in</strong>ati. Tuttavia <strong>in</strong> questa faccenda, giu<strong>di</strong>ci, c’è una cosa che mi conforta: questa, che<br />

sembrerebbe essere la mia accusa, va considerata non tanto un’accusa quanto una <strong>di</strong>fesa.<br />

Difendo <strong>in</strong>fatti molte persone, molte città, l’<strong>in</strong>tera prov<strong>in</strong>cia della Sicilia. Perciò, giacché è uno


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 3<br />

soltanto che devo accusare, mi sembra quasi <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uare a restar fedele alla mia consuetud<strong>in</strong>e,<br />

e <strong>di</strong> non allontanarmi affatto dalla norma <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere e aiutare le persone.<br />

ut...putarem: completiva <strong>di</strong>pendente da adductus sum.<br />

quo (nesso relativo) <strong>in</strong> negotio...existimanda: il sogg. <strong>di</strong> consolatur, illa res, è prolettico della<br />

<strong>di</strong>chiarativa quod...est existimanda, lett. “quella cosa mi consola, cioè il fatto che...”<br />

L’accusa <strong>di</strong> Cicerone sarà utile allo stato romano<br />

6. E se anche io non avessi questa causa così giusta, così onorevole, così importante – se cioè i<br />

Siciliani non mi avessero chiesto questo, o io non avessi con i Siciliani relazioni tanto strette -, e<br />

<strong>di</strong>chiarassi che ciò che faccio lo faccio nell’<strong>in</strong>teresse dello stato, perché sia sottoposto a processo<br />

per mia <strong>in</strong>iziativa un uomo dotato <strong>di</strong> cupi<strong>di</strong>gia, tracotanza, scelleratezza senza pari, <strong>di</strong> cui<br />

sappiamo che i furti e le nefandezze commessi non soltanto <strong>in</strong> Sicilia, ma <strong>in</strong> Acaia, Asia, Cilicia,<br />

Panfilia, e pers<strong>in</strong>o a Roma, sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti, sono gravissimi e vergognosissimi, chi mai ci<br />

sarebbe che potrebbe biasimare la mia azione o la mia decisione? 7. Che cosa c’è, <strong>in</strong> nome degli<br />

dèi e degli uom<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> cui io possa, <strong>in</strong> questa situazione, giovare maggiormente allo stato? Che<br />

cosa c’è che o debba essere più gra<strong>di</strong>to al popolo romano, o possa essere più desiderabile per gli<br />

alleati e le nazioni straniere, o sia più conforme al benessere e agli <strong>in</strong>teressi <strong>di</strong> tutti? Prov<strong>in</strong>ce<br />

saccheggiate, vessate, completamente <strong>di</strong>strutte, alleati e tributari del popolo romano rov<strong>in</strong>ati, non<br />

cercano ormai più, nella loro <strong>in</strong>felice situazione, una speranza <strong>di</strong> salvezza, ma un conforto alla<br />

loro rov<strong>in</strong>a.<br />

Si non haberem...quis esset...?: periodo ipotetico dell’irrealtà al presente; all’apodosi quis esset <strong>in</strong><br />

forma <strong>di</strong> <strong>in</strong>terrogativa <strong>di</strong>retta retorica (la risposta sollecitata <strong>in</strong>fatti è “nessuno”), è premessa una<br />

serie <strong>di</strong> quattro protasi: le prime tre (haberem, petissent, <strong>in</strong>tercederet) riguardano la <strong>di</strong>fesa dei<br />

Siciliani; la quarta (profiterer) <strong>in</strong>troduce l’argomento nuovo, la <strong>di</strong>fesa dello stato.<br />

ut...vocaretur: subord<strong>in</strong>ata f<strong>in</strong>ale, <strong>di</strong>pendente da facere<br />

cuius furta...nossemus (= novissemus, forma s<strong>in</strong>copata): relativa con il cong. obliquo; gli aggettivi<br />

maxima turpissimaque sono pre<strong>di</strong>cativi degli oggetti furta atque flagitia<br />

quid est...quid est: con l’anafora sono <strong>in</strong>trodotte altre due <strong>in</strong>terrogative <strong>di</strong>rette retoriche (risposta<br />

“nulla”); da entrambe <strong>di</strong>pendono subord<strong>in</strong>ate relative-consecutive: <strong>in</strong> quo; quod, che funge da<br />

soggetto a tre <strong>di</strong>versi pre<strong>di</strong>cati, debeat, possit, sit, probabilmente solo per amor <strong>di</strong> variatio.<br />

miseri: da legare probabilmente, con valore pre<strong>di</strong>cativo, a quaerunt, non tanto per il senso quanto<br />

per l’armonia del periodo, nel quale le parole sono <strong>di</strong>sposte secondo la figura del chiasmo<br />

(participi sostantivo – sostantivi participio). Ai tre participi <strong>di</strong>sposti <strong>in</strong> crescendo (climax)<br />

populatae, vexatae, fun<strong>di</strong>tus eversae sembra preferibile far corrispondere il solo adflicti, con valore<br />

riassuntivo, piuttosto che anche un altro attributo (miseri), <strong>di</strong> significato più generico, e unito per<br />

as<strong>in</strong>deto ad adflicti. Se si <strong>in</strong>terpreta <strong>in</strong> questo modo, il pre<strong>di</strong>cativo miseri andrà naturalmente<br />

riferito a tutti i soggetti precedenti (prov<strong>in</strong>ciae, socii stipen<strong>di</strong>ariique).<br />

non salutis spem, sed exitii solacium: i due genitivi sono probabilmente entrambi oggettivi; è anche<br />

possibile <strong>in</strong>tendere <strong>in</strong>vece exitii come gen. soggettivo, e vedere nella frase una contrapposizione fra<br />

“speranza <strong>di</strong> salvezza” e “conforto della morte (offerto dalla morte)”. Ma il senso che ne risulta è<br />

meno sod<strong>di</strong>sfacente, <strong>in</strong> quanto è eccessivo <strong>di</strong>re che i prov<strong>in</strong>ciali, non sperando più nella salvezza,<br />

cercano solo il conforto della morte. E’ più verosimile che Cicerone <strong>in</strong>tenda <strong>di</strong>re: la situazione delle<br />

prov<strong>in</strong>ce è grave, gli abitanti non sperano più <strong>in</strong> un mutamento ra<strong>di</strong>cale della loro situazione, ma<br />

per lo meno si augurano un conforto alla loro rov<strong>in</strong>a, cioè la punizione dei governatori rapaci. In<br />

tal modo risulta anche del tutto naturale il passaggio al tema successivo.<br />

La corruzione del sistema giu<strong>di</strong>ziario<br />

8. Coloro che vogliono che l’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia resti affidata alla classe senatoria,<br />

lamentano <strong>di</strong> non <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> accusatori capaci: coloro che sono <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> assumere il ruolo <strong>di</strong><br />

accusatori, avvertono la mancanza <strong>di</strong> severità nei processi; <strong>in</strong>tanto il popolo romano, benché molti


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 4<br />

siano stati gli svantaggi e le <strong>di</strong>fficoltà che lo hanno colpito, niente tuttavia richiede nello stato<br />

quanto la forza e la serietà che un tempo caratterizzavano i tribunali. Per nostalgia <strong>di</strong> quei<br />

tribunali fu energicamente sollecitata la restaurazione della potestà tribunizia, per la leggerezza<br />

con cui si amm<strong>in</strong>istra la giustizia si reclama anche un’altra classe per svolgere i processi, per la<br />

colpa e il <strong>di</strong>sonore dei giu<strong>di</strong>ci anche la carica <strong>di</strong> censore, che prima solitamente appariva alquanto<br />

sgra<strong>di</strong>ta al popolo, ora viene reclamata, ed è ormai <strong>di</strong>ventata popolare e ben accetta. 9. In questa<br />

sfrenatezza <strong>di</strong> uom<strong>in</strong>i gravemente colpevoli, nei lamenti quoti<strong>di</strong>ani del popolo romano, nel<br />

<strong>di</strong>scre<strong>di</strong>to <strong>in</strong> cui versa l’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia, nell’avversione <strong>di</strong> cui è oggetto l’<strong>in</strong>tera<br />

classe (senatoria), <strong>di</strong>chiaro che, ritenendo che il solo rime<strong>di</strong>o a questi così numerosi mali fosse<br />

l’assunzione da parte <strong>di</strong> uom<strong>in</strong>i capaci e onesti della causa dello stato e delle leggi, <strong>in</strong> vista della<br />

salvezza generale io mi sono accostato alla parte più gravemente ammalata dello stato bisognoso<br />

<strong>di</strong> aiuto.<br />

desiderant: analogo per significato al precedente queruntur; il verbo significa <strong>in</strong>fatti “desiderare”<br />

qualcosa che manca, che non si ha più.<br />

tametsi ... adfectus est: subord<strong>in</strong>ata concessiva, con l’<strong>in</strong><strong>di</strong>cativo, come quelle <strong>in</strong>trodotte da<br />

quamquam e etsi<br />

ut hom<strong>in</strong>es...susciperent: subord<strong>in</strong>ata completiva, epesegetica <strong>di</strong> reme<strong>di</strong>um<br />

cum arbitrarer...fateor...accessisse: dalla pr<strong>in</strong>cipale fateor <strong>di</strong>pende la sub. oggettiva <strong>di</strong> primo grado<br />

me accessisse; da questa la subord<strong>in</strong>ata <strong>di</strong> secondo grado cum arbitrarer (con valore causale).<br />

Divisio<br />

I criteri per decidere<br />

10. Ora, giacché ho chiarito le ragioni che mi hanno <strong>in</strong>dotto ad assumermi la causa, devo<br />

necessariamente parlare della nostra contesa, perché voi abbiate un criterio da seguire nel<br />

nom<strong>in</strong>are l’accusatore. Ecco, giu<strong>di</strong>ci, il mio pensiero: quando qualcuno viene denunciato per<br />

concussione, qualora vi sia contesa fra alcuni su chi debba essere preferito per presentare la<br />

denuncia, occorre <strong>in</strong> primo luogo considerare questi due elementi: chi soprattutto vogliano come<br />

accusatore coloro a cui, secondo la denuncia, sono state arrecate offese, e chi meno <strong>di</strong> tutti voglia<br />

colui che è accusato <strong>di</strong> aver commesso quelle offese. <strong>11</strong>. Benché <strong>in</strong> questa causa, giu<strong>di</strong>ci, l’una e<br />

l’altra cosa mi paiano evidenti, parlerò tuttavia <strong>di</strong> entrambe, <strong>in</strong>iziando da quella che per voi deve<br />

avere maggior importanza, e cioè la volontà <strong>di</strong> coloro ai quali le offese sono state arrecate: è nel<br />

loro <strong>in</strong>teresse <strong>in</strong>fatti che è stato istituito il tribunale per le concussioni.<br />

quibus rebus... accesserim: <strong>in</strong>terrogativa <strong>in</strong><strong>di</strong>retta, <strong>di</strong>p. da demonstravi<br />

quid sequi possitis: <strong>in</strong>terrogativa <strong>in</strong><strong>di</strong>retta, <strong>di</strong>pendente dalla f<strong>in</strong>ale ut habeatis<br />

cum de pecuniis...arguatur: l’<strong>in</strong>tero periodo <strong>di</strong>pende da <strong>in</strong>tellego; per questo la sub. temporale cum<br />

deferatur e le sub. relative quibus <strong>di</strong>cantur e qui arguatur hanno il congiuntivo.<br />

cui...detur: <strong>in</strong>terrogativa <strong>in</strong><strong>di</strong>retta, epesegetica <strong>di</strong> certamen<br />

quem... vel<strong>in</strong>t; quem... velit: <strong>in</strong>terrogative <strong>in</strong><strong>di</strong>rette, con funzione <strong>di</strong> soggetto <strong>di</strong> spectari.<br />

Expositio<br />

L’atto d’accusa e la designazione dell’accusatore<br />

<strong>11</strong>. [...] Gaio Verre è imputato <strong>di</strong> aver per tre anni saccheggiato la prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> Sicilia, <strong>di</strong> aver<br />

devastato città, rap<strong>in</strong>ato case, spogliato templi. I Siciliani sono tutti qui, presentano le loro<br />

lagnanze; cercano rifugio nella mia lealtà, che già hanno visto all’opera e hanno conosciuto;<br />

chiedono soccorso per sé, per tramite mio, a voi e alle leggi del popolo romano; hanno voluto che


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 5<br />

fossi io il <strong>di</strong>fensore delle loro sventure, io il ven<strong>di</strong>catore delle offese subite, io il rappresentante del<br />

loro <strong>di</strong>ritto, io l’<strong>in</strong>iziatore ufficiale <strong>di</strong> tutta la causa.<br />

C. Verres...<strong>di</strong>citur: costrutto personale <strong>di</strong> <strong>di</strong>cor, da cui <strong>di</strong>pendono i quattro <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti depopulatus<br />

esse, vastasse (= vastavisse), ex<strong>in</strong>anisse (= ex<strong>in</strong>anivisse, da ex<strong>in</strong>anio “svuotare”), spoliasse<br />

(=spoliavisse). Il verbo <strong>di</strong>cor ha qui il significato tecnico <strong>di</strong> “essere accusato, essere imputato <strong>di</strong>”.<br />

habent spectatam... et cognitam: presente + part. perfetto, con valore un po’ <strong>di</strong>verso da<br />

spectaverunt e cognoverunt, come se <strong>di</strong>cesse: che hanno ben presente ora, per averla, <strong>in</strong> passato,<br />

osservata e conosciuta.<br />

me...voluerunt: lett. “hanno voluto me (compl. ogg.) come <strong>di</strong>fensore ecc. (compl. pre<strong>di</strong>cativi<br />

dell’oggetto)”; il perfetto voluerunt, contrapposto al presente <strong>di</strong> tutte le altre forme verbali, suggella<br />

il periodo presentando la scelta dei Siciliani come fatto già compiuto, certo e <strong>in</strong><strong>di</strong>scutibile.<br />

L’accusatore che Verre non vuole<br />

22. [...] In effetti, questo solo risulta: i Siciliani hanno per me una preferenza assoluta; oscuro<br />

<strong>in</strong>vece, mi figuro, è quel secondo punto, da chi Verre non voglia assolutamente essere accusato.<br />

Chi mai ha lottato tanto apertamente per una carica, tanto accanitamente per la propria salvezza<br />

quanto quello e i suoi amici [lottano] perché questo <strong>in</strong>carico non sia affidato a me? Molte sono le<br />

doti che Verre pensa io abbia, e che sa che tu, Cecilio, non hai. Di che genere esse siano <strong>in</strong><br />

ognuno <strong>di</strong> noi due, lo <strong>di</strong>rò tra poco.; 23. ora <strong>di</strong>rò solo questo, che tu mi puoi tacitamente<br />

confermare: <strong>in</strong> me non c’è nulla che egli <strong>di</strong>sprezzi, nulla <strong>in</strong> te che egli tema.<br />

At enim: formula <strong>di</strong> passaggio, la congiunzione at non ha qui valore avversativo.<br />

solum id est... ut vel<strong>in</strong>t: la subord<strong>in</strong>ata sostantiva ut vel<strong>in</strong>t è epesegetica <strong>di</strong> id; est è pre<strong>di</strong>cato<br />

verbale: “questo solo c’è, che...”<br />

alterum illud: il secondo punto <strong>in</strong><strong>di</strong>cato nella <strong>di</strong>visio (cf. § 10: quem m<strong>in</strong>ime velit is qui eas <strong>in</strong>iurias<br />

fecisse arguatur, qui ripreso dall’<strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta a quo m<strong>in</strong>ime velit, da cui <strong>di</strong>pende l’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva se<br />

accusari)<br />

credo: <strong>in</strong>ciso, che riba<strong>di</strong>sce, come spesso, il valore ironico <strong>di</strong> quanto si afferma.<br />

ecquis: pronome <strong>in</strong>terrogativo che <strong>in</strong>troduce una nuova <strong>in</strong>terr. <strong>di</strong>retta retorica<br />

ne haec delatio mihi detur: sub. f<strong>in</strong>ale negativa, <strong>di</strong>pendente da un pres. conten<strong>di</strong>t (o contendunt),<br />

ricavabile dal pf. conten<strong>di</strong>t nella prima parte della comparazione.<br />

quae (nesso rel.) cuius mo<strong>di</strong> (gen. <strong>di</strong> qualità) ...s<strong>in</strong>t: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>pendente da commemorabo.<br />

adsentiāre = adsentiaris, cong. presente (potenziale) <strong>di</strong> adsentior<br />

quam contemnat, quam pertimescat: sub. relative consecutive<br />

L’accusatore che Ortensio pretende, e le sue (presunte) ragioni<br />

[23] ...E così quel suo grande <strong>di</strong>fensore e amico favorisce te e ostacola me; chiede esplicitamente ai<br />

giu<strong>di</strong>ci che tu sia anteposto a me, e <strong>di</strong>chiara che persegue questo onorevolmente, non mosso da<br />

alcun astio né malevolenza. “Non chiedo <strong>in</strong>fatti – <strong>di</strong>ce – ciò che, quando mi impegno con un po’ <strong>di</strong><br />

energia, sono solito ottenere: non chiedo che l’imputato venga assolto, tutto ciò che chiedo è che<br />

sia accusato da questo piuttosto che da quello. Conce<strong>di</strong>mi questo, conce<strong>di</strong> una cosa che è facile,<br />

che è onorevole, che non attira critiche; quando lo avrai concesso, senza correre alcun rischio né<br />

attirarti cattiva fama, avrai concesso che venga assolto colui per il quale io mi adopero”. 24. E <strong>di</strong>ce<br />

anche, perché alla <strong>di</strong>sposizione favorevole si trovi aggiunta una certa paura, che nel consiglio ci<br />

sono persone <strong>di</strong> sua fiducia, alle quali vuole siano mostrate le tavolette; la cosa è assai facile,<br />

giacché non danno il voto ad uno ad uno, ma lo depongono [nell’urna] tutti <strong>in</strong>sieme; a ciascuno<br />

viene consegnata una tavoletta spalmata <strong>di</strong> cera regolamentare, non <strong>di</strong> quella ben nota cera<br />

<strong>in</strong>fame e scellerata. E non è tanto per Verre che egli si dà tutta questa pena, quanto perché la<br />

situazione nel suo <strong>in</strong>sieme non gli piace affatto; si rende conto <strong>in</strong>fatti che, se la volontà <strong>di</strong>


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 6<br />

accusare si trasferirà dai ragazzetti <strong>di</strong> buona famiglia, dei quali f<strong>in</strong>o ad ora si è preso gioco, dai<br />

denunziatori <strong>di</strong> professione, che non senza ragione ha sempre <strong>di</strong>sprezzato e considerato <strong>di</strong><br />

nessuna importanza, a uom<strong>in</strong>i decisi e a persone <strong>di</strong> provata capacità, egli non potrà cont<strong>in</strong>uare a<br />

dom<strong>in</strong>are nei processi.<br />

ut mihi anteponāre (= anteponaris) sub. completiva (volitiva), <strong>di</strong>pendente, con funzione <strong>di</strong> compl<br />

oggetto, da petit (così subito dopo ut absolvatur e ut accusetur).<br />

cum vehementius (avv. comparativo assoluto) conten<strong>di</strong>: lett. “ogni volta che mi sono impegnato<br />

alquanto energicamente”, con cum temporale iterativo, e il perfetto <strong>in</strong><strong>di</strong>cante anteriorità rispetto a<br />

soleo impetrare.<br />

quod (nesso relativo) cum dederis... illud dederis: la subord<strong>in</strong>ata temporale è <strong>in</strong>trodotta dal c.d.<br />

cum co<strong>in</strong>cĭdens (con identità <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong> soggetto con la sovraord<strong>in</strong>ata); il senso è “concedere<br />

questo equivale a concedere...”<br />

illud: prolettico della completiva ut ... absolvatur<br />

ut aliquis metus a<strong>di</strong>unctus sit: cong. pf., <strong>in</strong>vece <strong>di</strong> a<strong>di</strong>ungatur, non ha valore <strong>di</strong> passato, ma <strong>in</strong><strong>di</strong>ca<br />

il risultato presente <strong>di</strong> un processo verbale passato, lett.“si trovi ad esser stato aggiunto”, <strong>di</strong>verso<br />

da “venga aggiunto”.<br />

non enim s<strong>in</strong>gulos... <strong>in</strong>fami ac nefaria: sembra si possa ricavare da questo passo che nella <strong>di</strong>v<strong>in</strong>atio<br />

il voto non era segreto, benché avvenisse per scritto. La “cera <strong>in</strong>fame e scellerata” è quella<br />

colorata, con cui Ortensio, <strong>di</strong>fendendo <strong>in</strong> un processo per concussione un suo parente, qualche<br />

anno prima, era riuscito a far contrassegnare le tavolette consegnate ai giu<strong>di</strong>ci da lui comprati, <strong>in</strong><br />

modo da controllare, allo spoglio dei voti, se avessero mantenuto fede ai patti. Quando la<br />

votazione non è segreta, non c’è bisogno <strong>di</strong> contrassegnare le schede.<br />

si translata sit: cong. perfetto che <strong>in</strong><strong>di</strong>ca anteriorità rispetto a posse.<br />

La risposta <strong>di</strong> Cicerone ad Ortensio<br />

25. A questo personaggio io <strong>di</strong>chiaro f<strong>in</strong> d’ora che, se voi vorrete che sia io a trattare questa causa,<br />

deve completamente cambiare il suo metodo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, ma cambiarlo <strong>in</strong> modo da imitare,<br />

basandosi su pr<strong>in</strong>cipi migliori e più onorevoli <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> cui sceglie <strong>di</strong> valersi, quegli uom<strong>in</strong>i che<br />

egli stesso vide al sommo della loro fama, Lucio Crasso e Marco Antonio, che ritenevano che nei<br />

processi penali e civili degli amici niente si dovesse portare tranne la lealtà e l’<strong>in</strong>gegno. Non avrà<br />

nessun motivo per pensare che, con me come accusatore, questo processo possa essere comprato<br />

senza che molti corrano pericolo. 26. Quanto a me, penso che <strong>in</strong> questo processo la causa dei<br />

Siciliani l’ho accettata, ma quella del popolo me la sono assunta io, sicché non devo sconfiggere<br />

un solo uomo malvagio, come i Siciliani mi hanno chiesto, ma devo spegnere e <strong>di</strong>struggere<br />

completamente la malvagità stessa, come il popolo romano sta già da tempo reclamando. Che<br />

cosa <strong>in</strong> ciò io possa tentare o quale risultato possa ottenere, preferisco lasciarlo sperare ad altri<br />

che esporlo nel mio <strong>di</strong>scorso.<br />

si... volueritis: il cong. perfetto <strong>in</strong><strong>di</strong>ca anteriorità rispetto a esse mutandam (perifrastica passiva, illi<br />

dat. d’agente), <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva oggettiva <strong>di</strong>pendente da denuntio<br />

ut...imitetur: consecutiva<br />

meliore et honestiore con<strong>di</strong>cione: abl. strumentale, lett. “con un metodo migliore e più onorevole”<br />

quam quā ipse vult uti: è omesso l’antecedente (eā, sc. con<strong>di</strong>cione) del rel., all’ablativo richiesto dal<br />

costrutto <strong>di</strong> utor<br />

amplissimos: compl. pre<strong>di</strong>cativo del compl. oggetto quos. Lucio Lic<strong>in</strong>io Crasso (140-91) e Marco<br />

Antonio (143-87) furono gli oratori più illustri dell’epoca imme<strong>di</strong>atamente precedente quella <strong>di</strong><br />

Cicerone e <strong>di</strong> Ortensio; a loro era stato affidato il giovane Cicerone per la sua preparazione<br />

oratoria, ed egli ne farà gli <strong>in</strong>terlocutori pr<strong>in</strong>cipali del de oratore.<br />

qui nihil...oportere: costr. qui arbitrabantur oportere (sub. <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva con verbo impersonale) se<br />

(sogg. <strong>di</strong> adferre, riflessivo perché riferito al sogg. della reggente arbitrabantur) nihil adferre<br />

(<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva con funzione <strong>di</strong> soggetto <strong>di</strong> oportere), lett. “che ritenevano che occorresse che essi niente<br />

portassero ecc.”


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 7<br />

me agente: abl. ass. equivalente ad una subord<strong>in</strong>ata ipotetica “se sarò io l’accusatore”; il part.<br />

pres. esprime contemporaneità rispetto a posse corrumpi<br />

receptam ... susceptam: si noti la contrapposizione fra recipio “accogliere” (per richiesta <strong>di</strong><br />

qualcuno) e suscipio “assumere” (per propria <strong>in</strong>iziativa o scelta).<br />

mihi: dativo d’agente, sia con i participi perfetti receptam e susceptam sia, come <strong>di</strong> norma, con la<br />

perifrastica passiva ut...opprimendus sit, sub. consecutiva priva <strong>di</strong> antecedente nella<br />

sovraord<strong>in</strong>ata; ut regge anche le consecutive exst<strong>in</strong>guenda e delenda sit.<br />

quid eniti... possim: <strong>in</strong>terrogativa <strong>in</strong><strong>di</strong>retta, con funzione <strong>di</strong> oggetto <strong>di</strong> rel<strong>in</strong>quere e ponere<br />

Confirmatio (Cecilio non è idoneo ad assumere l’accusa)<br />

1. Cecilio non possiede <strong>in</strong>tegritas e <strong>in</strong>nocentia<br />

27. Ma tu, Cecilio, che cosa puoi fare? In quale occasione o <strong>in</strong> quale compito non solo hai dato<br />

agli altri qualche <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> ciò, ma ti sei tu stesso personalmente messo <strong>in</strong> gioco? Non ti<br />

viene <strong>in</strong> mente che impegno comporti sostenere un processo penale? percorrere per <strong>in</strong>tero la vita<br />

<strong>di</strong> un altro, presentarla non solo alla mente dei giu<strong>di</strong>ci, ma agli occhi e alla vista <strong>di</strong> tutti?<br />

Difendere la salvezza degli alleati, gli <strong>in</strong>teressi delle prov<strong>in</strong>ce, la forza delle leggi, la serietà dei<br />

processi? Appren<strong>di</strong> da me, giacché questa è la prima occasione <strong>di</strong> imparare che ti si presenta,<br />

quante doti deve avere colui che accusa un altro; se <strong>in</strong> te ne riconoscerai una sola, io stesso,<br />

subito, ti concederò spontaneamente codesto compito che richie<strong>di</strong>. In primo luogo una <strong>in</strong>tegrità e<br />

una onestà assolute; niente <strong>in</strong>fatti è meno tollerabile <strong>di</strong> questo: che chieda conto ad un altro della<br />

sua vita chi non è <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> render conto della propria.<br />

quid potes? quo tempore...fecisti?: le <strong>in</strong>terrogative sono naturalmente retoriche.<br />

tute (tu rafforzato) tui (si noti l’allitterazione)...: l’espressione periculum facere alicuius rei vale<br />

“sperimentare, mettere alla prova qcs.”; l’oratore <strong>in</strong>tende probabilmente <strong>di</strong>re che Cecilio stesso<br />

non sa che cosa potrebbe fare (ovviamente come accusatore nel processo), data la sua completa<br />

<strong>in</strong>esperienza <strong>in</strong> questo campo. Questo tema è qui solo abbozzato; verrà ripreso e ampiamente<br />

svolto ai <strong>§§</strong> 35-39 e 43-47.<br />

<strong>in</strong> mentem tibi non venit...?: <strong>in</strong>terr. <strong>di</strong>retta caratterizzata dalla sola <strong>in</strong>tonazione, usata <strong>di</strong> solito per<br />

esprimere <strong>in</strong><strong>di</strong>gnazione, meraviglia, dolore (vic<strong>in</strong>a ad una esclamazione); ne <strong>di</strong>pende l’<strong>in</strong>terr.<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>retta quid negoti (gen. partitivo <strong>di</strong>p. dal pronome <strong>in</strong>terr. quid) sit; gli <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti sostantivati<br />

sust<strong>in</strong>ere, explicare, exponere, defendere fungono da soggetti <strong>di</strong> sit.<br />

hoc primum tempus <strong>di</strong>scen<strong>di</strong> (gen. del gerun<strong>di</strong>o) nactus es (da nanciscor): lett. “hai trovato questa<br />

come prima occasione <strong>di</strong> imparare”, opp. “ti sei imbattuto <strong>in</strong> questa prima occasione <strong>di</strong> imparare”.<br />

quam multa esse oporteat: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>p. con funzione <strong>di</strong> compl. ogg. da cognosce<br />

unum aliquod: l’aggettivo <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito aliquod determ<strong>in</strong>a il neutro sostantivato unum, propriamente<br />

“una sola cosa, non importa quale”.<br />

si cognoveris...concedam: per. ipotetico dell’oggettività; come <strong>di</strong> consueto la sub. (protasi) al fut.<br />

anteriore esprime il rapporto temporale con il fut. semplice della pr<strong>in</strong>cipale (apodosi).<br />

<strong>in</strong>tegritatem, <strong>in</strong>nocentiam: accusativi perché è sott<strong>in</strong>teso esse oportet.<br />

nihil est...reddere: lett. “non c’è niente che sia meno tollerabile (relativa consecutiva) che il fatto<br />

che chieda conto ad un altro ... colui che non può... (altra rel. consecutiva)”. Il secondo term<strong>in</strong>e <strong>di</strong><br />

paragone <strong>in</strong>trodotto da quam è costituito dall’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva soggettiva eum (sogg. dell’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva e<br />

antecedente del rel. qui) reposcere rationem.<br />

suae: sc. vitae.<br />

28. A questo proposito non mi <strong>di</strong>lungherò a parlare <strong>di</strong> te: questo solo fatto credo tutti constat<strong>in</strong>o,<br />

che tu f<strong>in</strong>o ad ora da nessuno hai potuto essere conosciuto, tranne che dai Siciliani; e che i<br />

Siciliani, pur essendo a<strong>di</strong>rati contro la medesima persona della quale tu sostieni <strong>di</strong> essere nemico,<br />

<strong>di</strong>chiarano tuttavia che, se sarai tu a sostenere l’accusa, non si presenteranno al processo. Perché<br />

<strong>di</strong>cano questo, non lo udrai da me: lascia che siano i giu<strong>di</strong>ci qui presenti a sospettare quanto è


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 8<br />

necessario. Certo quelli [sc. i Siciliani], come è naturale data la loro natura <strong>di</strong> gente f<strong>in</strong> troppo<br />

acuta e sospettosa, pensano che tu non <strong>in</strong>tenda portar qui dalla Sicilia documenti contro Verre,<br />

ma sospettano che, dal momento che sono state registrate nei medesimi documenti la sua pretura<br />

e la tua questura, tu <strong>in</strong>tenda farli sparire dalla Sicilia.<br />

unum illud: prolettico <strong>di</strong> te potuisse cognosci<br />

animum advertere: equivale ad animadvertere, oggettiva <strong>di</strong>p. da credo, con sogg. omnis (= omnes) e<br />

c. ogg. unum illud; da animum advertere <strong>di</strong>pende anche l’oggettiva Siculos hoc <strong>di</strong>cere, con hoc<br />

prolettico <strong>di</strong> sese non adfuturos (sott. esse).<br />

cui tu te <strong>in</strong>imicum esse <strong>di</strong>cis: questa relativa è sottratta allo stile <strong>in</strong><strong>di</strong>retto (che richiederebbe il<br />

congiuntivo; l’oratore sta <strong>in</strong>fatti riferendo le parole dei Siciliani), probabilmente perché <strong>in</strong>serisce,<br />

nelle parole dei Siciliani, una constatazione oggettiva dell’oratore.<br />

quare negent (<strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>p. da non au<strong>di</strong>es): sott. se adfuturos esse.<br />

hos patěre (imperativo pres. <strong>di</strong> patior): l’anticipazione ad <strong>in</strong>izio <strong>di</strong> periodo del soggetto dell’oggettiva<br />

(costr. patere hos suspicari id quod necesse est) conferisce naturalmente particolare spicco al<br />

pron. hos “questi (che sono qui, che sono qui presenti)”, con riferimento specificamente ai giu<strong>di</strong>ci;<br />

vi si contrappone il pronome illi che apre il periodo seguente (i Siciliani).<br />

ut est hom<strong>in</strong>um genus: la cong. ut ha valore <strong>di</strong>chiarativo – causale, lett. “dato che la loro è una<br />

razza d’uom<strong>in</strong>i...”; <strong>in</strong> italiano si <strong>di</strong>rebbe forse meglio “quelli, razza d’uom<strong>in</strong>i acuta e sospettosa<br />

quali sono”.<br />

deportare ... asportare: i due <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti sono chiaramente contrapposti; il primo significa<br />

propriamente “ricondurre, far rientrare” a casa, <strong>in</strong> patria (da un paese straniero, da una<br />

prov<strong>in</strong>cia); il secondo “portar via”, con annessa l’idea <strong>di</strong> “sottrarre”.<br />

quod ...consignata sit: sub. causale con il normale congiuntivo obliquo, <strong>di</strong>pendente da asportare<br />

velle, <strong>di</strong>p. a sua volta dalla reggente suspicantur.<br />

2. Cecilio potrebbe essere un praevaricator<br />

29. In secondo luogo, bisogna che l’accusatore sia risoluto e autentico. Anche se io pensassi che<br />

tu desideri essere tale, capisco facilmente che non puoi esserlo. E tralascio cose che, se le <strong>di</strong>cessi,<br />

tu non potresti confutare, e cioè che prima <strong>di</strong> allontanarti dalla Sicilia ti sei riconciliato con Verre;<br />

che Potamone, tuo segretario e amico, alla tua partenza fu da Verre trattenuto <strong>in</strong> Sicilia; che tuo<br />

fratello Marco Cecilio, giovane eccellente e pieno <strong>di</strong> buone qualità, non solo non è qui e non<br />

persegue <strong>in</strong>sieme a te i torti da te subiti, ma è con Verre e vive con lui <strong>in</strong> rapporti <strong>di</strong> grande<br />

familiarità e amicizia. In te ci sono questi e altri numerosissimi <strong>in</strong><strong>di</strong>zi propri <strong>di</strong> un f<strong>in</strong>to<br />

accusatore, <strong>in</strong><strong>di</strong>zi <strong>di</strong> cui ora non mi valgo: questo <strong>di</strong>co, che tu, quando pure lo desiderassi<br />

moltissimo, tuttavia non puoi essere un accusatore autentico.<br />

eum ego si te putem cupere esse: costr. si ego putem te cupere esse eum (= accusatorem firmum<br />

verumque). La protasi della possibilità si putem, con cui l’oratore apparentemente ammette la<br />

buona fede <strong>di</strong> Cecilio (supponendo che davvero <strong>in</strong>tenda sostenere onestamente l’accusa), è subito<br />

spazzata via dalla constatazione oggettiva <strong>in</strong>tellego esse non posse. Si potrebbe anche tradurre<br />

semplicemente così: “anche ammesso che tu desideri...”.<br />

nec ea <strong>di</strong>co...: <strong>in</strong>troduce la figura della preterizione, che consiste nel <strong>di</strong>chiarare <strong>di</strong> non voler <strong>di</strong>re<br />

ciò che <strong>in</strong>tanto si <strong>di</strong>ce, sia pure brevemente; qui affidato alla serie <strong>di</strong> oggettive che illustrano<br />

ea...quae ...<strong>in</strong>firmare non possis, e cioè: te re<strong>di</strong>sse; Potamonem retentum esse; M. <strong>Caecilium</strong> non<br />

adesse, neque persequi, sed esse atque vivere.<br />

3. Cecilio è co<strong>in</strong>volto <strong>in</strong> molte delle colpe <strong>di</strong> Verre.<br />

30. Vedo <strong>in</strong>fatti che ci sono numerosissime imputazioni nelle quali la tua complicità con Verre è<br />

tale che tu, nella tua accusa, non oseresti accennarvi. La Sicilia <strong>in</strong>tera lamenta che Gaio Verre,<br />

quando impose la fornitura <strong>di</strong> frumento per il suo uso personale, e quando il prezzo del grano era<br />

<strong>di</strong> due sesterzi a moggio, pretese dagli agricoltori do<strong>di</strong>ci sesterzi per ogni moggio. Una colpa grave,


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 9<br />

una somma <strong>di</strong> denaro <strong>in</strong>gente, un furto sfacciato, un oltraggio <strong>in</strong>tollerabile! Per questa sola<br />

imputazione io ritengo necessaria la sua condanna: ma tu, Cecilio, che cosa farai?<br />

ut non audeas: sub. consecutiva, preannunciata nella sovraord<strong>in</strong>ata da eius mo<strong>di</strong> (gen. <strong>di</strong> qualità,<br />

lett. “<strong>di</strong> tal genere”)<br />

tibi: dat. <strong>di</strong> possesso, lett. “...colpe delle quali hai con Verre una complicità <strong>di</strong> tal fatta che...”<br />

cum imperavisset...cum esset: sub. temporali, con il congiuntivo obliquo (la reggente è queritur); la<br />

<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> tempo corrisponde al <strong>di</strong>verso rapporto temporale con la sovraord<strong>in</strong>ata exegisse,<br />

rispettivamente <strong>di</strong> anteriorità e <strong>di</strong> contemporaneità.<br />

illum condemnem...: lett. “è <strong>in</strong>evitabile che lo <strong>di</strong>chiari colpevole”; la condanna vera e propria<br />

naturalmente spettava alla giuria, non all’accusatore.<br />

31. Tralascerai questa colpa così grave, o gliela contesterai? Se gliela contesterai, ascriverai a<br />

colpa ad un altro ciò che, nel medesimo momento e nella medesima prov<strong>in</strong>cia, proprio tu hai<br />

commesso? oserai accusare un altro, con la conseguenza <strong>di</strong> non poter evitare <strong>di</strong> essere<br />

condannato tu stesso? Se <strong>in</strong>vece lo tralascerai, che razza d’accusa sarà codesta tua, che per la<br />

paura <strong>di</strong> un pericolo personale, <strong>di</strong> una colpa certissima e gravissima paventa non solo la<br />

<strong>di</strong>mostrazione, ma pers<strong>in</strong>o la semplice menzione?<br />

utrum...an: <strong>in</strong>terrogativa <strong>di</strong>retta <strong>di</strong>sgiuntiva, con la quale Cicerone mostra <strong>di</strong> saper usare il<br />

<strong>di</strong>lemma (v. oltre § 45), per mettere alle strette l’avversario, comunque danneggiato qualunque<br />

risposta scelga.<br />

idne alteri (dat. <strong>di</strong> svantaggio) crim<strong>in</strong>i (dat. <strong>di</strong> f<strong>in</strong>e o effetto: <strong>in</strong>sieme a crim<strong>in</strong>i è il costrutto del<br />

“doppio dativo”) dabis...?: <strong>in</strong>terr. <strong>di</strong>retta con la particella enclitica –ne, che caratterizza<br />

l’<strong>in</strong>terrogazione reale, dal momento che non è sollecitata né suggerita alcuna risposta.<br />

audebis...?: <strong>in</strong>terr. caratterizzata dalla sola <strong>in</strong>tonazione, qui per esprimere <strong>in</strong>credulità.<br />

quo m<strong>in</strong>us (o quom<strong>in</strong>us) condemnēre (= condemneris): completiva <strong>di</strong>pendente da recusare,<br />

<strong>in</strong>trodotta dalla congiunzione richiesta dai verba impe<strong>di</strong>en<strong>di</strong>. Si ricor<strong>di</strong> che quom<strong>in</strong>us è usato sia<br />

quando la sovraord<strong>in</strong>ata è affermativa sia quando è negativa; qu<strong>in</strong> soltanto con sovraord<strong>in</strong>ata<br />

negativa e ne con sovraord<strong>in</strong>ata affermativa.<br />

sponsionem: la parola è frutto <strong>di</strong> una correzione dell’e<strong>di</strong>tore Peterson (Oxford 19172 ) per<br />

suspicionem dei co<strong>di</strong>ci. In effetti la correlazione non modo...verum etiam dovrebbe collocare nel<br />

primo membro un term<strong>in</strong>e che <strong>in</strong><strong>di</strong>chi qualcosa <strong>di</strong> più <strong>di</strong> mentio; e suspicio sembra <strong>in</strong>vece<br />

qualcosa <strong>di</strong> meno <strong>di</strong> mentio. Tuttavia sponsio significa propriamente “garanzia”, “promessa”,<br />

“impegno” che ci si assume ufficialmente, anche dando <strong>in</strong> pegno qualcosa; qui bisognerebbe<br />

forzarne un poco il senso, <strong>in</strong>tendendo il term<strong>in</strong>e come “garanzia che la colpa verrà <strong>di</strong>mostrata”. In<br />

Cicerone non ci sono esempi <strong>di</strong> questo significato. Altre correzioni proposte sono: <strong>in</strong>versione dei<br />

due sostantivi (“non solo la menzione, ma pers<strong>in</strong>o il semplice sospetto”); susceptionem<br />

(“assunzione”); expositionem (“illustrazione”). Queste ultime due non sembrano sod<strong>di</strong>sfacenti: la<br />

prima comporterebbe, è vero, una mo<strong>di</strong>fica molto piccola della parola tramandata, ma<br />

costituirebbe una semplice ripetizione <strong>di</strong> quanto l’oratore ha appena detto; la seconda, più<br />

sod<strong>di</strong>sfacente per il senso, è però più <strong>di</strong>fficile da giustificare paleograficamente. In def<strong>in</strong>itiva è<br />

forse preferibile conservare il testo tramandato, ammettendo che la correlazione sia lievemente<br />

illogica.<br />

quae...pertimescat: relativa consecutiva; il timore è naturalmente dell’accusatore, qui però<br />

attribuito all’accusatio<br />

32. Per decisione del senato fu acquistato frumento dai Siciliani, quando Verre era pretore, e per<br />

questo frumento non fu pagata l’<strong>in</strong>tera somma dovuta. Questa è contro Verre una imputazione<br />

grave, grave se sono io a condurre l’accusa, <strong>in</strong>esistente, se l’accusatore sei tu.; tu <strong>in</strong>fatti eri il<br />

questore, tu maneggiavi il denaro pubblico, ed era <strong>in</strong> gran parte <strong>in</strong> tuo potere impe<strong>di</strong>re che da<br />

questo si facessero sottrazioni, anche se il pretore lo desiderava. Anche <strong>di</strong> questa colpa, con te<br />

all’accusa, non si farà nessuna menzione: <strong>in</strong> tutto il processo si passeranno sotto silenzio i


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 10<br />

gravissimi e notissimi furti e soprusi commessi da quello. Cre<strong>di</strong>mi, Cecilio, nell’accusare non può<br />

davvero <strong>di</strong>fendere gli alleati colui che è stato complice dell’imputato nel commettere le colpe.<br />

me agente ... te accusante: abl. assoluti con valore ipotetico (anche dopo te accusante mentio nulla<br />

fiet)<br />

etiamsi cuperet: sub. concessiva<br />

ne qua (agg. <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito) deductio fieret: sub. completiva, con funzione <strong>di</strong> soggetto <strong>di</strong> erat<br />

33. Gli appaltatori pretesero dalle città denaro al posto del frumento. Ebbene, questo avvenne<br />

soltanto quando Verre era pretore? No, anche quando Cecilio era questore. E allora? Inten<strong>di</strong><br />

imputargli a colpa ciò che potevi e dovevi impe<strong>di</strong>re che accadesse, o lascerai perdere tutto questo<br />

argomento? Verre dunque, nel processo a suo carico, non sentirà affatto parlare <strong>di</strong> un reato che,<br />

quando lo commetteva, non sapeva come avrebbe potuto giustificare. E sì che io ricordo solo<br />

questi fatti che sono <strong>di</strong> dom<strong>in</strong>io pubblico: ci sono altri furti, più nascosti, <strong>di</strong> cui quello fece molto<br />

generosamente partecipe il suo questore, allo scopo, credo, <strong>di</strong> frenarne le reazioni e gli attacchi.<br />

pro frumento pecuniam exegerunt: dopo il frumentum <strong>in</strong> cellam (§ 30) e il frumentum emptum (§ 32),<br />

è ora menzionato il frumento della decima.<br />

daturus es...an: <strong>in</strong>terrogativa <strong>di</strong>retta <strong>di</strong>sgiuntiva; è un nuovo <strong>di</strong>lemma con cui l’oratore <strong>in</strong>calza<br />

l’avversario, del tutto analogo a quello del § 31; <strong>in</strong> questo caso però le due risposte sono omesse, e<br />

si passa subito alla <strong>in</strong>evitabile conclusione (ergo Verres non au<strong>di</strong>et)<br />

huic crim<strong>in</strong>i: doppio dativo (<strong>di</strong> svantaggio e <strong>di</strong> f<strong>in</strong>e o effetto)<br />

ne fieret: completiva (con funzione <strong>di</strong> oggetto) <strong>di</strong>p. da potuisti prohibere, <strong>in</strong>trodotta da ne <strong>in</strong><br />

<strong>di</strong>pendenza da un verbum impe<strong>di</strong>en<strong>di</strong> <strong>in</strong> forma affermativa.<br />

quem (agg. <strong>in</strong>terrogativo) ad modum defensurus esset: <strong>in</strong>terrogativa <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>p. da reperiebat<br />

ut...animos atque impetus retardaret (sub. f<strong>in</strong>ale): animos potrebbe alludere ad una reazione<br />

imme<strong>di</strong>ata, volta a contrastare i furta, mentre impetus potrebbe riferirsi ad una ritorsione<br />

successiva (l’accusa). Forse però si tratta semplicemente <strong>di</strong> un’en<strong>di</strong>a<strong>di</strong> “reazioni <strong>in</strong>controllabili”.<br />

Poiché poco oltre si parla <strong>di</strong> un bott<strong>in</strong>o ancora da <strong>di</strong>videre (§34), è chiaro che l’oratore <strong>in</strong>s<strong>in</strong>ua una<br />

partecipazione estesa e cont<strong>in</strong>ua <strong>di</strong> Cecilio ai furta, con la quale Verre lo ha reso corresponsabile<br />

delle sue colpe, mettendolo nell’impossibilità <strong>di</strong> nuocergli.<br />

34. Tu sai che queste cose mi sono state riferite; se volessi rivelarle, facilmente tutti capiranno che<br />

non solo voi avete agito <strong>di</strong> comune accordo, ma che neppure la preda è ancora stata <strong>di</strong>visa. Perciò,<br />

se reclami per te la denuncia, perché quello ha agito <strong>in</strong>sieme a te, te la concedo, se la legge lo<br />

consente; ma se <strong>in</strong>vece parliamo dell’accusa, bisogna che tu la ceda a coloro che da nessuna loro<br />

colpa sono messi nell’impossibilità <strong>di</strong> far conoscere le colpe <strong>di</strong> un altro.<br />

quae (nesso rel.) si velim...<strong>in</strong>tellegent: per. ipotetico con protasi eventuale e apodosi oggettiva.<br />

fuisse coniunctam: <strong>in</strong> luogo <strong>di</strong> coniunctam esse; il part. pf. equivale qui ad un aggettivo: “la vostra<br />

volontà è stata solidale”<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>cium... de accusatione: il primo sostantivo, probabilmente, allude ad una semplice<br />

testimonianza a carico <strong>di</strong> Verre, da parte <strong>di</strong> chi è ben <strong>in</strong>formato per aver partecipato ai reati; il<br />

secondo alla vera e propria funzione <strong>di</strong> accusatore. Con si id lege (abl. <strong>di</strong> causa efficiente)<br />

permittitur si mette peraltro <strong>in</strong> dubbio l’ammissibilità <strong>di</strong> una denuncia del questore a carico del<br />

suo pretore (v. oltre <strong>§§</strong> 59 ss. sul sacro v<strong>in</strong>colo che deve legare questore e pretore).<br />

quom<strong>in</strong>us ...demonstrare poss<strong>in</strong>t: completiva <strong>di</strong>p. da impe<strong>di</strong>untur.<br />

35. E considera quanta <strong>di</strong>fferenza ci sarà fra la mia accusa e la tua. Io <strong>in</strong>tendo imputare a Verre<br />

anche le colpe commesse da te senza Verre, perché non te lo ha impe<strong>di</strong>to, pur avendo lui il<br />

sommo potere: tu <strong>in</strong>vece non gli r<strong>in</strong>faccerai nemmeno le colpe che ha commesso lui, perché non si<br />

scopra che <strong>in</strong> qualche misura sei stato suo complice.<br />

quantum <strong>in</strong>terfuturum sit: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>pendente da vide


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni <strong>11</strong><br />

quod te non prohibuerit: sub. causale soggettiva; espone la causa come pensiero <strong>di</strong> colui che parla.<br />

ne ...coniunctus (pre<strong>di</strong>cativo del sogg. ) reperiāre (= reperiaris): sub. f<strong>in</strong>ale negativa.<br />

4. Cecilio non possiede le doti oratorie necessarie<br />

35 [...] Ma come! Ti sembrano <strong>di</strong>sprezzabili, Cecilio, quelle doti senza le quali non si può <strong>in</strong> nessun<br />

modo sostenere una causa, soprattutto così importante? una certa capacità <strong>di</strong> porgere, una certa<br />

abitud<strong>in</strong>e a parlare (<strong>in</strong> pubblico), una qualche conoscenza teorica o pratica del foro, dei processi,<br />

delle leggi?<br />

contemnendane: la particella <strong>in</strong>terrogativa –ne contrassegna questa <strong>in</strong>terrogativa <strong>di</strong>retta come<br />

autentica domanda, senza suggerire nessuna risposta, come se l’oratore spassionatamente si<br />

acc<strong>in</strong>gesse ad ascoltare la risposta <strong>di</strong> Cecilio.<br />

agen<strong>di</strong>...<strong>di</strong>cen<strong>di</strong>: genitivi del gerun<strong>di</strong>o, che determ<strong>in</strong>ano rispettivamente i sostantivi facultas e<br />

consuetudo.<br />

Testo lat<strong>in</strong>o del § 36 (che manca nel fascicolo dei testi)<br />

Intellego quam scopuloso <strong>di</strong>fficilique <strong>in</strong> loco verser; nam cum omnis arrogantia<br />

o<strong>di</strong>osa est, tum illa <strong>in</strong>geni atque eloquentiae multo molestissima. Quam ob rem<br />

nihil <strong>di</strong>co de meo <strong>in</strong>genio, neque est quod possim <strong>di</strong>cere neque si esset <strong>di</strong>cerem;<br />

aut enim id mihi satis est quod est de me op<strong>in</strong>ionis, quidquid est, aut, si id<br />

parum est, ego maius <strong>in</strong> commemorando facere non possum.<br />

36. Capisco quanto la situazione <strong>in</strong> cui mi trovo sia <strong>in</strong>si<strong>di</strong>osa e <strong>di</strong>fficile; <strong>in</strong>fatti come è o<strong>di</strong>osa ogni<br />

vanteria, così <strong>in</strong> particolare <strong>di</strong> gran lunga la più fasti<strong>di</strong>osa è quella relativa all’<strong>in</strong>gegno e<br />

all’eloquenza. Perciò del mio <strong>in</strong>gegno non <strong>di</strong>co nulla, e non c’è nulla che io possa <strong>di</strong>re, né se vi<br />

fosse lo <strong>di</strong>rei; <strong>in</strong>fatti o mi accontento dell’op<strong>in</strong>ione, quale che sia, che la gente ha <strong>di</strong> me, o, se<br />

questa è scarsa, non potrei migliorarla parlandone.<br />

quam (da unire agli aggettivi) ... verser: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>p. da <strong>in</strong>tellego, lett. “<strong>in</strong> quanto <strong>in</strong>si<strong>di</strong>osa<br />

e <strong>di</strong>fficile situazione io mi trovi”<br />

cum...tum: nella correlazione cum è cong. coord<strong>in</strong>ante, non subord<strong>in</strong>ante = “sia ...sia<br />

(soprattutto)”.<br />

illa: il pronome non richiama semplicemente arrogantia (con questa funzione <strong>in</strong> genere il lat<strong>in</strong>o lo<br />

ometterebbe, o ripeterebbe il sostantivo), ma ha pieno valore <strong>di</strong>mostrativo, come se fosse “quella<br />

ben nota (<strong>di</strong>ffusa e <strong>in</strong>sopportabile)”.<br />

quod possim <strong>di</strong>cere: rel. consecutiva<br />

si esset <strong>di</strong>cerem: per. ipotetico dell’irrealtà (non nega che qualcosa vi sia, ma riba<strong>di</strong>sce l’<strong>in</strong>tenzione<br />

<strong>di</strong> non <strong>di</strong>rlo).<br />

op<strong>in</strong>ionis: genitivo partitivo, retto dal pron. rel. quod<br />

quidquid: pronome relativo <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito (si costruisce, a <strong>di</strong>fferenza dell’italiano, con l’<strong>in</strong><strong>di</strong>cativo)<br />

maius: compl. pre<strong>di</strong>cativo dell’oggetto sott<strong>in</strong>teso id, lett. “se essa è scarsa, non posso renderla più<br />

grande”.<br />

37. Tu, Cecilio (ora <strong>in</strong>fatti, per Ercole!, parlerò con te <strong>in</strong> confidenza, al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> questa nostra<br />

<strong>di</strong>sputa e contesa), considera quale op<strong>in</strong>ione abbia <strong>di</strong> te stesso, rifletti bene, concentrati, e valuta<br />

le tue qualità e le tue possibilità. Pensi <strong>di</strong> essere <strong>in</strong> grado, <strong>in</strong> una materia così importante e<br />

dolorosa, una volta che tu ti sia assunto il compito <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere la causa degli alleati e le sorti<br />

della prov<strong>in</strong>cia, il <strong>di</strong>ritto del popolo romano, la serietà del processo e delle leggi, <strong>di</strong> far fronte a<br />

tante cose, così importanti e <strong>di</strong>verse, con la tua voce, la tua memoria, il tuo giu<strong>di</strong>zio, il tuo<br />

<strong>in</strong>gegno?


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 12<br />

de te...tu ipse ... tu te: ricercata <strong>in</strong>sistenza sui pronomi <strong>di</strong> seconda persona, per sollecitare Cecilio<br />

a riconoscere egli stesso che non è <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> assumersi il ruolo che sollecita.<br />

quem ad modum existimes ... qui (agg.) sis... quid facere possis: <strong>in</strong>terrogative <strong>in</strong><strong>di</strong>rette; lett.<br />

“considera <strong>in</strong> che modo tu stesso giu<strong>di</strong>chi <strong>di</strong> te;... valuta quale tu sia... che cosa tu possa fare”.<br />

putasne: <strong>in</strong>terr. <strong>di</strong>retta reale, come si ev<strong>in</strong>ce dall’impiego dell’enclitica –ne. Da putas <strong>di</strong>pende<br />

l’oggettiva te posse ... sust<strong>in</strong>ere. Il nesso putasne (te) posse è ripetuto altre due volte ad <strong>in</strong>izio <strong>di</strong><br />

periodo, per mettere <strong>in</strong> modo martellante Cecilio <strong>di</strong> fronte alle responsabilità che dovrà assumersi.<br />

38. Pensi <strong>di</strong> essere <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere con le tue imputazioni e il tuo <strong>di</strong>scorso, così come<br />

furono separate per luogo e per tempo, le colpe che Verre ha commesso durante la sua questura,<br />

quelle che ha commesso con l’<strong>in</strong>carico <strong>di</strong> legato, quelle che ha commesso durante la pretura,<br />

quelle compiute a Roma, quelle compiute <strong>in</strong> Italia, quelle compiute <strong>in</strong> Acaia, Asia e Panfilia? Pensi<br />

<strong>di</strong> essere <strong>in</strong> grado – e questo è assolutamente <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile, con un imputato <strong>di</strong> questo genere –<br />

<strong>di</strong> fare <strong>in</strong> modo che tutti i suoi atti sfrenati, empi, crudeli appaiano a questi che li ascolteranno<br />

così dolorosi e <strong>in</strong>degni come apparvero a quelli che ne furono vittime?<br />

putasne: <strong>di</strong> nuovo Cecilio è sollecitato a dare la sua risposta, <strong>in</strong>terr. <strong>di</strong>retta reale; da putas<br />

<strong>di</strong>pende l’oggettiva te posse...<strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere; le sub. <strong>di</strong> secondo grado relative quae peccarit<br />

(=peccaverit) e quem ad modum <strong>di</strong>visa s<strong>in</strong>t hanno il congiuntivo obliquo.<br />

quae... quae: l’<strong>in</strong>sistente anafora <strong>di</strong> quae, ripetuto sei volte, scan<strong>di</strong>sce la carriera crim<strong>in</strong>ale <strong>di</strong><br />

Verre, percorrendo prima le cariche ricoperte, poi i luoghi <strong>in</strong> cui esse furono esercitate: a <strong>in</strong><br />

quaestura corrisponde <strong>in</strong> Italia, a <strong>in</strong> praetura corrisponde Romae, a <strong>in</strong> legatione corrispondono<br />

<strong>in</strong>sieme <strong>in</strong> Achaia, Asia, Pamphylia (per questo davanti al secondo e al terzo sost. è omessa la<br />

prep. <strong>in</strong>). Si noterà che manca <strong>in</strong> questo elenco la propretura <strong>in</strong> Sicilia.<br />

putasne: come sopra; ne <strong>di</strong>pende posse facere, con omissione del soggetto te (ma non è sicuro: te è<br />

attestato <strong>in</strong>fatti, benché da un solo co<strong>di</strong>ce); da facere <strong>di</strong>pende la sub. completiva ut...videantur<br />

atque illis...qui senserunt: il secondo term<strong>in</strong>e <strong>di</strong> paragone è <strong>in</strong>trodotto da atque, come <strong>di</strong> norma<br />

quando nel primo c’è un agg. o avv. (qui aeque) <strong>in</strong><strong>di</strong>cante somiglianza o <strong>di</strong>versità.<br />

39. Sono cose importanti quelle che <strong>di</strong>co, cre<strong>di</strong>mi; non sottovalutarle. Bisogna <strong>di</strong>re, illustrare,<br />

spiegare ogni cosa, la causa non basta esporla, bisogna anche trattarla con solennità e con<br />

facon<strong>di</strong>a; bisogna fare <strong>in</strong> modo, se vuoi ottenere qualche risultato o avere successo, non solo che<br />

la gente ti ascolti, ma che ti ascolti anche volentieri e con <strong>in</strong>teresse. Anche se <strong>in</strong> ciò le tue doti<br />

naturali ti fossero <strong>di</strong> grande aiuto, anche se f<strong>in</strong> dalla fanciullezza tu ti fossi de<strong>di</strong>cato allo stu<strong>di</strong>o<br />

delle <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e e delle arti migliori, e ti fossi <strong>in</strong> esse assiduamente esercitato, anche se tu avessi<br />

imparato il greco non a Lilibeo ma ad Atene e il lat<strong>in</strong>o non <strong>in</strong> Sicilia ma a Roma, sarebbe pur<br />

sempre una grande impresa impadronirsi con un lavoro coscienzioso, abbracciare con la<br />

memoria, esporre chiaramente con il <strong>di</strong>scorso, sostenere con la voce e il vigore necessari una<br />

causa così importante e così attesa.<br />

noli haec contemnere: noli, imper. <strong>di</strong> nolo, + <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito è la forma più garbata <strong>di</strong> imperativo negativo.<br />

ut...au<strong>di</strong>ant: completiva (volitiva) <strong>di</strong>p. da perficiendum est.<br />

si..a<strong>di</strong>uvaret, si studuisses ecc.: serie <strong>di</strong> quattro ipotesi irreali (e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> offensive), che mettono<br />

seriamente <strong>in</strong> dubbio le doti naturali (quella al presente) e la preparazione (quelle al passato) <strong>di</strong><br />

Cecilio.<br />

Athenis...<strong>in</strong> Sicilia: compl <strong>di</strong> stato <strong>in</strong> luogo, <strong>in</strong> abl. semplice (Athenis, nome <strong>di</strong> città plurale), <strong>in</strong><br />

caso locativo (Lilybei, probabile città d’orig<strong>in</strong>e <strong>di</strong> Cecilio, e Romae, nomi <strong>di</strong> città s<strong>in</strong>g. della II e I<br />

decl.), <strong>in</strong> abl. preceduto da <strong>in</strong> (<strong>in</strong> Sicilia, regione). La contrapposizione mette <strong>in</strong> rilievo, al primo<br />

posto <strong>di</strong> ciascuna coppia, il luogo più illustre per apprendere a fondo le l<strong>in</strong>gue greca e lat<strong>in</strong>a; <strong>in</strong><br />

italiano è meglio forse <strong>in</strong>vertire l’ord<strong>in</strong>e.<br />

et <strong>di</strong>ligentia... sust<strong>in</strong>ere: con perfetto parallelismo sono accompagnati da un ablativo strumentale<br />

tutti gli <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti, tranne l’ultimo, che ne presenta due (voce ac viribus), per la norma dei kw=la<br />

crescenti (pre<strong>di</strong>lezione per la maggior estensione dell’ultimo dei membri <strong>di</strong> un periodo).


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 13<br />

5. Confronto fra Cecilio e Cicerone<br />

40. Forse <strong>di</strong>rai: “E allora? Le hai, tu, tutte queste doti?” Magari le avessi! Però, per poterle avere,<br />

mi sono applicato f<strong>in</strong> dalla fanciullezza con grande impegno. E se per la loro grandezza e <strong>di</strong>fficoltà<br />

non sono riuscito a conseguirle io, che niente altro ho fatto <strong>in</strong> tutta la mia vita, quanto pensi <strong>di</strong><br />

esserne lontano tu, che non solo prima non ci hai mai pensato, ma nemmeno adesso, che fai <strong>in</strong><br />

esse i tuoi primi passi, riesci a immag<strong>in</strong>are quali siano, e quanto siano importanti?<br />

fortasse <strong>di</strong>ces...: figura retorica della praesumptio, con cui l’oratore espone, dando <strong>di</strong>rettamente la<br />

parola all’avversario, una possibile obiezione, sia per mostrare che l’ha prevista, sia per far seguire<br />

subito la risposta, sia soprattutto per impe<strong>di</strong>rgli <strong>di</strong> usarla<br />

haec <strong>in</strong> te sunt omnia: lett. “ci sono <strong>in</strong> te tutte queste cose?”<br />

ut<strong>in</strong>am quidem essent!: cong. (<strong>in</strong><strong>di</strong>pendente) desiderativo, che esprime desiderio irrealizzabile al<br />

presente, lett. “magari ci fossero (<strong>in</strong> me)”.<br />

est elaboratum: forma passiva impersonale, con mihi dativo d’agente, <strong>in</strong> luogo <strong>di</strong> elaboravi.<br />

arbitrāre = arbitraris, <strong>in</strong>terr. <strong>di</strong>retta <strong>in</strong>trodotta da quam longe<br />

quas ... suspicari potes: lett. “quanto tu pensi <strong>di</strong> essere lontano da queste cose, a cui non solo non<br />

hai mai pensato (quas...cogitasti, relativa), ma che (altra relativa <strong>in</strong>tr. dal medesimo quas)<br />

nemmeno ora...riesci a immag<strong>in</strong>are quali e quanto gran<strong>di</strong> siano? (quae et quantae s<strong>in</strong>t, <strong>in</strong>terr.<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>p. da suspicari)”<br />

41. Io, come tutti sanno, sono così assiduo del foro e dei processi che fra quelli che hanno la mia<br />

età o nessuno o ben pochi hanno <strong>di</strong>feso più cause <strong>di</strong> me, e de<strong>di</strong>co a queste occupazioni e attività<br />

tutto il tempo libero dagli affari degli amici, per poter essere più preparato alla pratica del foro e<br />

più pronto. Eppure, vorrei che gli dèi mi fossero propizi così come è vero che, ogni volta che penso<br />

al momento, al giorno <strong>in</strong> cui, dopo la citazione dell’imputato, devo prendere la parola, non solo mi<br />

sento turbato nell’animo, ma rabbrivi<strong>di</strong>sco <strong>in</strong> tutto il corpo.<br />

qui... verser... et qui...consumam: relative con valore concessivo, lett “io che pure sono così<br />

assiduo... che pure de<strong>di</strong>co..., tuttavia...”. Nella trad. it. si è spezzato il lungo periodo,<br />

trasformando <strong>in</strong> pr<strong>in</strong>cipali le due subord<strong>in</strong>ate relative.<br />

ut ...defender<strong>in</strong>t: sub. consecutiva<br />

quo paratior ...esse possim: sub. f<strong>in</strong>ale, <strong>in</strong>trodotta da quo (<strong>in</strong> luogo <strong>di</strong> ut) per la presenza dei<br />

comparativi.<br />

ita velim...ut commoveor: questa correlazione, lett.“così vorrei che (cong. desiderativo esprimente<br />

desiderio realizzabile al presente)... come sono turbato”, serve ad asserire enfaticamente la verità<br />

<strong>di</strong> quanto si <strong>di</strong>ce. Probabilmente questa affermazione, e tutto quel che segue f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e del<br />

paragrafo, non si riferisce ancora (come <strong>in</strong>vece il paragrafo successivo) all’imm<strong>in</strong>ente processo <strong>di</strong><br />

Verre, ma descrive un sentimento che l’oratore <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> provare sempre, quando si avvic<strong>in</strong>a il<br />

momento <strong>in</strong> cui deve prendere la parola. Sembra <strong>in</strong><strong>di</strong>carlo la sub. rel. quo <strong>di</strong>e mihi (dat. d’agente)<br />

<strong>di</strong>cendum sit, con il congiuntivo, laddove ci si attenderebbe <strong>di</strong>cendum erit, se l’oratore si riferisse<br />

ad una circostanza precisa e determ<strong>in</strong>ata. Secondo questa <strong>in</strong>terpretazione si è tradotto cum<br />

...venit <strong>in</strong> mentem “ogni volta che...”, <strong>in</strong>tendendo cum come iterativo.<br />

illius temporis: determ<strong>in</strong>a l’espressione venit <strong>in</strong> mentem, con il costrutto proprio dei verbi <strong>di</strong><br />

memoria.<br />

quo <strong>di</strong>e: abl. <strong>di</strong> tempo determ<strong>in</strong>ato; l’espressione equivale a eius <strong>di</strong>ei (che riprende illius temporis),<br />

quo.... è naturalmente il giorno della prima u<strong>di</strong>enza, l’<strong>in</strong>izio <strong>di</strong> un processo.<br />

42. F<strong>in</strong> d’ora, con la mente e con il pensiero, mi figuro quale sarà allora l’<strong>in</strong>teresse della gente,<br />

quale l’affluenza, che grande aspettativa susciterà l’importanza del processo, che gran numero <strong>di</strong><br />

ascoltatori l’<strong>in</strong>famia <strong>di</strong> Gaio Verre farà <strong>in</strong><strong>di</strong>gnare, con quanta attenzione la sua malvagità farà sì<br />

che sia ascoltato il mio <strong>di</strong>scorso. Quando penso a tutto ciò, già ora provo timore, pensando che


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 14<br />

cosa mai io possa <strong>di</strong>re che sia adeguato, <strong>in</strong> considerazione dell’avversione che per lui provano<br />

coloro che gli sono nemici e ostili, sia all’aspettativa <strong>di</strong> tutti sia alla gravità dei fatti.<br />

quae... stu<strong>di</strong>a, qui concursus futuri s<strong>in</strong>t (pre<strong>di</strong>cato concordato grammaticalmente con concursus,<br />

ma riferito ad entrambi i soggetti); quantam...adlatura, quantam... concitatura, quantam...factura<br />

sit: serie <strong>di</strong> <strong>in</strong>terrogative <strong>in</strong><strong>di</strong>rette, spartite <strong>in</strong> due gruppi <strong>di</strong> due e tre, tutte <strong>di</strong>pendenti da prospicio<br />

e <strong>di</strong>sposte secondo la norma dei kw=la crescenti.<br />

timeo quidnam... possim: l’<strong>in</strong>terrogativa <strong>in</strong><strong>di</strong>retta quidnam possim non si lega <strong>di</strong>rettamente a timeo,<br />

ma ad un’idea, facilmente sott<strong>in</strong>tesa, come “chiedersi, non sapere, pensare”.<br />

pro offensione: lett. “<strong>in</strong> rapporto”, “conformemente” all’avversione...<br />

exspectatione...magnitud<strong>in</strong>e: abl. (strumentali) che determ<strong>in</strong>ano <strong>di</strong>gnum<br />

43. Tu non provi nessuno <strong>di</strong> questi timori, a niente pensi, <strong>di</strong> niente ti preoccupi: cre<strong>di</strong> che, una<br />

volta che tu sia riuscito ad imparare a memoria da qualche vecchio <strong>di</strong>scorso qualche frasetta<br />

come “Giove Ottimo Massimo io (<strong>in</strong>voco)” o “vorrei, giu<strong>di</strong>ci, se fosse stato possibile” o qualcosa del<br />

genere, ti presenterai al processo preparato <strong>in</strong> modo eccellente.<br />

horum (neutro sostantivato) nihil...: lett. “<strong>di</strong> queste cose tu niente temi, niente pensi, <strong>di</strong> niente ti<br />

preoccupi”.<br />

si quid (pronome <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito neutro) potueris (cong. perfetto): protasi <strong>di</strong> periodo ipotetico <strong>di</strong>pendente<br />

all’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito; l’apodosi è venturum (esse); la r eggente è arbitraris<br />

L’avversario da affrontare nel processo: Ortensio<br />

44. E se anche nessuno dovesse risponderti, non saresti tuttavia <strong>in</strong> grado, come io ritengo, <strong>di</strong><br />

illustrare la causa stessa: ma ora tu neppure a quello pensi, che dovrai misurarti con un uomo<br />

davvero eloquente, e assai ben preparato a parlare (<strong>in</strong> pubblico), con il quale occorre ora<br />

<strong>di</strong>scutere, ora lottare e combattere con ogni mezzo. Io apprezzo il suo <strong>in</strong>gegno senza esserne<br />

<strong>in</strong>timorito, io lo stimo, ma penso <strong>di</strong> poterne essere più facilmente affasc<strong>in</strong>ato che tratto <strong>in</strong><br />

<strong>in</strong>ganno. Egli non riuscirà mai a sopraffarmi con la sua abilità, né a confondermi con qualche<br />

astuzia, non tenterà mai con il suo <strong>in</strong>gegno <strong>di</strong> farmi cadere o <strong>di</strong> mettermi <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà; io conosco<br />

tutti i sistemi <strong>di</strong> attacco e tutte le risorse dell’eloquenza <strong>di</strong> questo personaggio; spesso ci siamo<br />

trovati <strong>in</strong>sieme nei processi, ora dalla medesima parte, ora come avversari; contro <strong>di</strong> me egli<br />

parlerà, per quanto sia dotato <strong>di</strong> grande <strong>in</strong>gegno, pensando che anche il suo <strong>in</strong>gegno viene<br />

sottoposto ad un qualche giu<strong>di</strong>zio.<br />

si...esset,...non posses: per- ipotetico dell’irrealtà al presente<br />

ne illud quidem: prolettico dell’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva oggettiva tibi...futurum esse certamen<br />

quīcum (= quocum = cum quo)...sit: sub. relativa con congiuntivo obliquo.<br />

cuius (nesso relativo) ... <strong>in</strong>genium ita laudo ut...ita probo ut...: lett. “elogio il suo <strong>in</strong>gegno <strong>in</strong> modo<br />

che non lo temo, ... lo approvo <strong>in</strong> modo che ritengo...”. Le due subord<strong>in</strong>ate consecutive sono<br />

restrittive, limitano cioè, con<strong>di</strong>zionano, quanto esposto nella sovraord<strong>in</strong>ata.<br />

opprimet ... conabitur.: quasi tutti i verbi impiegati <strong>in</strong> questo periodo per prefigurare lo scontro<br />

oratorio con Ortensio r<strong>in</strong>viano ad una lotta fisica; opprimo “atterrare, abbattere”; perverto “fare lo<br />

sgambetto, rovesciare”; labefacto “far vacillare”; sono <strong>in</strong> armonia con la metafora, peraltro molto<br />

comune, impiegata poco sopra, pugnandum certandumque sit. Anche nel seguito sono numerosi i<br />

term<strong>in</strong>i che assimilano il confronto oratorio ad una lotta o a una battaglia.<br />

quamvis sit <strong>in</strong>geniosus: sub. concessiva<br />

ut arbitretur: anche questa consecutiva ha valore restrittivo<br />

45. Quanto a te <strong>in</strong>vece, Cecilio, mi pare già <strong>di</strong> vedere come scanserà i tuoi attacchi, quanto ti<br />

sballotterà <strong>in</strong> tutti i mo<strong>di</strong>; ogni volta che ti offrirà la possibilità e la facoltà <strong>di</strong> scegliere l’alternativa<br />

che vuoi – se una cosa è accaduta o no, se è vera o falsa – qualunque sia la risposta che darai, si


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 15<br />

ritorcerà contro <strong>di</strong> te. Che affanno, che smarrimento, che tenebre, dèi immortali, ci saranno per<br />

te, uomo per nulla smaliziato! Che farai, quando com<strong>in</strong>cerà a smembrare punto per punto la tua<br />

accusa, e a fissare, contandole sulle <strong>di</strong>ta, ad una ad una le parti della causa? Che farai, quando<br />

com<strong>in</strong>cerà a colpire, isolare, liquidare ciascun argomento? Certo sarai tu a <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciare a temere<br />

<strong>di</strong> aver messo <strong>in</strong> pericolo un <strong>in</strong>nocente.<br />

Te vero...: costr. iam videor (costruzione personale) videre (<strong>in</strong>f. retto da videor) quem ad modum te<br />

sit elusurus (<strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta), quam omni ratione (sott. te sit) iactaturus (<strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta). Il<br />

pronome personale te, compl oggetto dei verbi delle due <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>rette, è anticipato ad <strong>in</strong>izio <strong>di</strong><br />

periodo, per conferire opportuno rilievo alla contrapposizione con Cicerone.<br />

quotiens...futurum (esse): ancora da videre <strong>di</strong>pende ora una proposizione oggettiva (id contra te<br />

futurum)<br />

quotiens ... facturus sit: sub. temporale, con il cong. obliquo<br />

ut eligas: completiva epesegetica <strong>di</strong> potestatem<br />

utrum velis: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta, lett. “quale delle cose due tu voglia”<br />

factum esse... verum esse: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itive <strong>di</strong>p, da velis, che illustrano con due esempi la possibilità <strong>di</strong><br />

scegliere fra alternative opposte.<br />

utrum <strong>di</strong>xeris: sub. relativa, <strong>in</strong>trodotta da utrum, qui pronome <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito relativo “qualunque fra<br />

due”, ripreso da id nella sovraord<strong>in</strong>ata contra te futurum.<br />

quid? ... quid?: è sott<strong>in</strong>teso un verbo al futuro (per es. facies), rispetto al quale il fut. ant. coeperit<br />

(da cui <strong>di</strong>pendono tutti gli <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti) esprime processo verbale anteriore. Si potrebbe elim<strong>in</strong>are il<br />

punto <strong>in</strong>terrogativo dopo i due quid.<br />

ne ... facessieris (cong. pf. <strong>di</strong> facesso, <strong>in</strong>tensivo <strong>di</strong> facio, “procurare, cagionare”): completiva<br />

<strong>di</strong>pendente, con funzione <strong>di</strong> oggetto, da metuere, <strong>in</strong>trodotta dalla congiunzione richiesta dal<br />

costrutto dei verba timen<strong>di</strong>.<br />

46. Che farai, quando com<strong>in</strong>cerà a sollecitare la compassione, a dolersi, a <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uire l’o<strong>di</strong>osità<br />

dell’imputato e a trasferirla su <strong>di</strong> te, a ricordare lo stretto v<strong>in</strong>colo che lega il questore al suo<br />

pretore, il costume degli avi, gli obblighi sacrosanti imposti dal sorteggio? Sarai <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> far<br />

fronte all’o<strong>di</strong>osità che ti procurerà il suo <strong>di</strong>scorso? Sta solo attento, pensaci e ripensaci. Mi<br />

sembra <strong>in</strong>fatti che ci sarà il rischio che egli non solo ti sommerga con le sue parole, ma che con il<br />

semplice gesto e con il movimento del suo corpo paralizzi l’acume del tuo <strong>in</strong>gegno, e ti <strong>di</strong>stolga da<br />

ciò che hai preparato e pensato.<br />

quid?: <strong>in</strong> questo caso la movenza (unificata nella trad. alle precedenti) è un po’ <strong>di</strong>versa (lett. “e<br />

che? quando com<strong>in</strong>cerà a..., potrai...?”), con quid? come semplice formula <strong>di</strong> passaggio<br />

all’<strong>in</strong>terrogativa <strong>di</strong>retta successiva poterisne..., da cui <strong>di</strong>pende la sub. temporale cum... coeperit.<br />

etiam atque etiam considera: lett. “pensaci ancora e ancora”<br />

mihi ...videtur: costrutto impersonale <strong>di</strong> videor; il sogg. è costituito dall’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva soggettiva<br />

periculum fore, da cui <strong>di</strong>pendono, con il costrutto dei verba timen<strong>di</strong>, le completive ne... obruat,<br />

sed... praestr<strong>in</strong>gat ... teque...abduca<br />

47. E vedo che <strong>di</strong> ciò si avrà qui, subito, la verifica. Se <strong>in</strong>fatti oggi tu riuscirai a rispondere a me, a<br />

quanto io <strong>di</strong>co, se ti <strong>di</strong>scosterai anche solo <strong>di</strong> una parola da codesto libro che non so quale<br />

maestro <strong>di</strong> scuola ti ha dato, composto <strong>di</strong> brani <strong>di</strong> orazioni altrui, io riterrò che tu potrai sia non<br />

esser da meno anche <strong>in</strong> quella prova del processo, sia essere all’altezza della causa e del tuo<br />

compito; ma se già <strong>in</strong> questa schermaglia prelim<strong>in</strong>are con me risulterai una nullità, quale<br />

dobbiamo pensare che sarai nella battaglia vera e propria, con un avversario tanto agguerrito?<br />

si potueris... si <strong>di</strong>scesseris (fut. anteriori, che esprimono come <strong>di</strong> consueto l’esatto rapporto<br />

temporale con la sovraord<strong>in</strong>ata)...arbitrabor: per. ipotetico dell’oggettività.<br />

quem ...putemus: <strong>in</strong>terrogativa <strong>di</strong>retta con il cong. dubitativo.<br />

Confutatio (replica agli argomenti <strong>di</strong> Cecilio)


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 16<br />

1. Cecilio ha subito un torto da Verre<br />

Testo lat<strong>in</strong>o della prima frase del § 52 (che manca nel fascicolo dei testi)<br />

Verum ut ad te, Caecili, redeam, quam multa te deficiant vides; quam multa s<strong>in</strong>t<br />

<strong>in</strong> te quae reus nocens <strong>in</strong> accusatore suo cupiat esse, profecto iam <strong>in</strong>tellegis.<br />

52. Ma per tornare a te, Cecilio, tu ve<strong>di</strong> quante siano le facoltà che ti mancano; certo ormai<br />

capisci quante <strong>in</strong>vece siano <strong>in</strong> te le caratteristiche che un imputato colpevole desidera nel suo<br />

accusatore. Che cosa si può ribattere? Non voglio sapere che cosa tu <strong>di</strong>rai; vedo <strong>in</strong>fatti che a<br />

rispondermi non sarai tu, ma questo libro che il tuo consigliere qui presente ha <strong>in</strong> mano; e se<br />

vorrà darti un buon consiglio, ti suggerirà <strong>di</strong> andartene <strong>di</strong> qui, e <strong>di</strong> non rispondermi affatto. Che<br />

cosa <strong>in</strong> effetti <strong>di</strong>rai? Forse ciò che cont<strong>in</strong>ui a ripetere, che Verre ti ha fatto un torto? Lo credo; non<br />

sarebbe <strong>in</strong>fatti verosimile che, poiché faceva torti a tutti i Siciliani, tu sia stato per lui l’unico , il<br />

solo per il quale avesse riguardo.<br />

quam multa te deficiant...quam multa s<strong>in</strong>t: <strong>in</strong>terrogative <strong>in</strong><strong>di</strong>rette, <strong>di</strong>p. rispettivamente da vides e<br />

da <strong>in</strong>tellegis<br />

quae ...cupiat: sub. relativa consecutiva.<br />

quid <strong>di</strong>cturus sis: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>p. da quaero.<br />

ut .h<strong>in</strong>c (avv. <strong>di</strong> moto da luogo) <strong>di</strong>scedas...neque...respondeas: completive <strong>di</strong>pendenti da suadebit.<br />

an: può <strong>in</strong>trodurre l’<strong>in</strong>terr. <strong>di</strong>retta semplice, con il valore sia <strong>di</strong> num (suggerisce risposta negativa)<br />

sia si nonne (affermativa); <strong>in</strong> questo caso (con il valore <strong>di</strong> nonne) l’oratore suggerisce, con<br />

<strong>in</strong>tonazione ironica, la risposta alla domanda che ha posto precedentemente (quid enim <strong>di</strong>ces?)<br />

“Non <strong>di</strong>rai per caso che...” (= so bene che <strong>di</strong>rai)<br />

arbitror: sc. <strong>in</strong>iuriam tibi fecisse Verrem<br />

53. Ma gli altri Siciliani hanno trovato un ven<strong>di</strong>catore delle offese da loro subite; tu, mentre cerchi<br />

<strong>di</strong> perseguire personalmente le <strong>in</strong>giustizie che hai subito, cosa che non sei <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> fare, ottieni<br />

questo risultato, che rest<strong>in</strong>o impunite e <strong>in</strong>ven<strong>di</strong>cate anche le <strong>in</strong>giustizie subite dagli altri; e ti<br />

sfugge che <strong>di</strong> solito si considera non solo questo punto, chi debba trar vendetta, ma anche<br />

quest’altro, chi sia <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> farlo; e che chi possiede entrambi i requisiti è preferito; <strong>in</strong> chi ne<br />

possiede uno soltanto, <strong>di</strong> solito si cerca non che cosa egli voglia, ma che cosa egli sia <strong>in</strong> grado <strong>di</strong><br />

fare.<br />

ultorem: naturalmente l’oratore allude a se stesso.<br />

dum ...conaris: la cong. temporale dum “mentre” <strong>in</strong><strong>di</strong>ca qui, come spesso, sia la contemporaneità<br />

con il processo verbale della sovraord<strong>in</strong>ata (id agis), sia la contrapposizione ad esso: vuoi<br />

ven<strong>di</strong>carti, e <strong>in</strong>vece ottieni che...<br />

id agis: il pronome id è prolettico della completiva ut s<strong>in</strong>t impunitae<br />

hoc te praeterit: hoc prolettico dell’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva, con funzione <strong>di</strong> soggetto, spectari (passivo<br />

impersonale) solere.<br />

non id ... sed etiam illud: i pronomi neutri sono prolettici rispettivamente delle <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>rette qui<br />

debeat e qui possit, con l’agg. <strong>in</strong>terr. qui usato come pronome (quis)<br />

<strong>in</strong> quo utrumque sit ... <strong>in</strong> quo alteruutrum: prolessi delle relative; costr. (te praeterit) superiorem esse<br />

eum <strong>in</strong> quo utrumque sit..; <strong>in</strong> eo, <strong>in</strong> quo (sit) alterutrum, quaeri (passivo impersonale) solere non<br />

quid... velit, sed quid...possit (<strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>rette).<br />

54. E se pensi che la facoltà <strong>di</strong> sostenere l’accusa debba <strong>di</strong> preferenza esser concessa a colui al<br />

quale Verre ha fatto il sopruso più grande, <strong>di</strong> che cosa alla f<strong>in</strong> f<strong>in</strong>e pensi che questi giu<strong>di</strong>ci si<br />

debbano più gravemente dolere, che tu sia stato danneggiato da lui, o che da lui la prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong><br />

Sicilia sia stata angariata e rov<strong>in</strong>ata? Ammetterai, mi figuro, che questo è molto più grave, e <strong>di</strong>


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 17<br />

questo tutti debbono più gravemente dolersi. Ammetti dunque che nell’accusa la prov<strong>in</strong>cia venga<br />

anteposta a te; è la prov<strong>in</strong>cia <strong>in</strong>fatti che sostiene l’accusa, quando conduce la causa colui che essa<br />

ha scelto per sé, come <strong>di</strong>fensore del suo <strong>di</strong>ritto, come ven<strong>di</strong>catore dei torti, come accusatore <strong>di</strong><br />

tutto il processo.<br />

utrum: lett. “quale delle due cose”, illustrate dalle due <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itive te esse laesum (da laedo) e<br />

prov<strong>in</strong>ciam esse vexatam<br />

et esse gravius ...et ferri gravius oportere: ricercata ripetizione <strong>di</strong> gravius, che nel primo caso è<br />

aggettivo, nel secondo avverbio.<br />

concedes... concede igitur: l’argomentazione è condotta <strong>in</strong> modo str<strong>in</strong>gente alla conclusione<br />

(capziosa) che identifica la prov<strong>in</strong>cia con Cicerone.<br />

defensorem, ultorem, actorem: compl. pre<strong>di</strong>cativi dell’oggetto quem<br />

2. Cecilio è stato questore <strong>di</strong> Verre<br />

59. Se dunque non resta neppure la ragione del torto che quello ti avrebbe fatto, che cosa puoi<br />

ancora <strong>di</strong>re per venir anteposto non solo a me, ma ad ogni altro? Forse quello che, come sento<br />

<strong>di</strong>re, tu affermerai: sei stato il suo questore. Questo sarebbe un motivo <strong>di</strong> gran peso, se tu<br />

contendessi con me su chi <strong>di</strong> noi due dovrebbe essergli più amico: ma <strong>in</strong> una contesa per<br />

assumersi <strong>in</strong>imicizie è ri<strong>di</strong>colo pensare che il motivo del v<strong>in</strong>colo debba apparire giusto per<br />

<strong>in</strong>tentare un processo.<br />

Quid...quod...quam ob rem: lett. “che cosa hai che tu possa <strong>di</strong>re per cui”.<br />

cuiquam: dat. del pronome <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito quisquam, che si usa <strong>in</strong> proposizioni <strong>di</strong> forma o <strong>di</strong> senso<br />

negativo; il suo impiego qui (<strong>in</strong> una <strong>in</strong>terrogativa retorica che sollecita la risposta “niente”) <strong>in</strong><strong>di</strong>ca<br />

che certamente nessuno è meno <strong>di</strong> Cecilio adatto ad assumere l’accusa, che Cecilio non va<br />

anteposto a nessuno.<br />

anteponāre = anteponaris.<br />

nisi forte illud: sott<strong>in</strong>tende la risposta negativa alla domanda precedente: lett. “(niente), salvo forse<br />

quell’argomento che sento <strong>di</strong>re che tu esporrai, cioè che fosti suo questore”<br />

gravis esset, si certares: per. ipotetico dell’irrealtà al presente.<br />

uter ... deberet: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>pendente da certares, con sott<strong>in</strong>tesa l’idea “per decidere, per<br />

stabilire”<br />

ad <strong>in</strong>ferendum periculum (ad + gerun<strong>di</strong>vo con valore f<strong>in</strong>ale): il sost. periculum può avere il<br />

significato tecnico <strong>di</strong> “processo” (<strong>in</strong> cui l’imputato corre il pericolo della condanna).<br />

60. Infatti, anche se tu avessi subito dal tuo pretore moltissimi torti, meriteresti maggior lode<br />

sopportandoli che ven<strong>di</strong>candoti; ma poiché <strong>in</strong> vita sua quello niente ha mai fatto <strong>di</strong> più giusto <strong>di</strong><br />

ciò che tu def<strong>in</strong>isci torto, i giu<strong>di</strong>ci qui presenti stabiliranno che questo motivo, che neppure <strong>in</strong> un<br />

altro approverebbero, nel tuo caso appare giusto per violare il v<strong>in</strong>colo (che a lui ti lega)? E tu, se<br />

da lui ha ricevuto un torto gran<strong>di</strong>ssimo, tuttavia, poiché fosti suo questore, non puoi accusarlo<br />

senza attirarti biasimo; se poi nessun torto ti è stato fatto, non puoi accusarlo senza commettere<br />

un reato. Perciò, dal momento che sul torto c’è <strong>in</strong>certezza, pensi che ci sia fra questi (giu<strong>di</strong>ci)<br />

qualcuno che non preferisca che tu r<strong>in</strong>unci senza esserti attirato biasimo piuttosto che<br />

<strong>in</strong>crim<strong>in</strong>ato <strong>di</strong> un reato?<br />

si accepissess ...mererēre (=merereris, da mereor dep.): per. ipotetico dell’irrealtà, con protasi al<br />

passato, apodosi al presente.<br />

ferendo... ulciscendo: abl. del gerun<strong>di</strong>o con valore strumentale; ne <strong>di</strong>pende il compl. ogg. eas.<br />

cum.. nullum ...rectius factum sit: lett. “poiché non c’è nella vita <strong>di</strong> quello nessuna azione più<br />

giusta”.<br />

hi statuent...?: <strong>in</strong>terr. <strong>di</strong>retta caratterizzata dalla sola <strong>in</strong>tonazione, per esprimere accentuata<br />

<strong>in</strong>credulità.


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 18<br />

qui: nesso relativo (= tu)<br />

s<strong>in</strong>e scelere: la calunnia.<br />

quemquam: come al § 59, l’<strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito quisquam è adatto al senso negativo dell’<strong>in</strong>terrogazione<br />

retorica (= certamente non c’è nessuno che non preferisca...)<br />

61. E considera quale <strong>di</strong>fferenza ci sia fra la mia op<strong>in</strong>ione e la tua. Tu, pur essendo <strong>in</strong>feriore <strong>in</strong><br />

tutto, pensi <strong>di</strong> dover essere anteposto a me per la sola ragione <strong>di</strong> esser stato suo questore: io, se<br />

tu fossi superiore <strong>in</strong> tutto, per questa sola ragione riterrei che dovresti essere resp<strong>in</strong>to come<br />

accusatore. Questa è <strong>in</strong>fatti la tra<strong>di</strong>zione che abbiamo ricevuto dai nostri antenati: il pretore deve<br />

per il suo questore essere come un padre; non si può trovare ragione <strong>di</strong> stretto v<strong>in</strong>colo più giusta<br />

né più importante dell’unione stabilita dal sorteggio, della comunanza della prov<strong>in</strong>cia, del<br />

compito, della carica pubblica.<br />

quid <strong>di</strong>fferat: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>p. da vide<br />

cum <strong>in</strong>ferior sis: sub. concessiva<br />

quod fueris: sub. causale soggettiva (espone la causa come addotta dall’avversario).<br />

si esses ... putarem: per. ipotetico dell’irrealtà al pres.<br />

nullam iustiorem causam posse reperiri: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva <strong>di</strong>pendente da sic accepimus<br />

62. Perciò, se tu potessi a buon <strong>di</strong>ritto accusarlo, tuttavia, essendo egli stato per te come un<br />

padre, non lo potresti fare con buona coscienza; ma dal momento che non hai ricevuto un torto e<br />

metti <strong>in</strong> pericolo il tuo pretore, devi ammettere che cerchi <strong>di</strong> fargli una guerra <strong>in</strong>giusta ed empia.<br />

Infatti codesta questura ti obbliga a darti da fare per spiegare per quale ragione tu, che fosti suo<br />

questore, lo accusi, non già ti autorizza a chiedere, proprio per questa ragione, che l’accusa sia <strong>di</strong><br />

preferenza assegnata a te. E quasi mai chi era stato questore si è presentato alla contesa per<br />

l’assegnazione dell’accusa senza essere resp<strong>in</strong>to.<br />

si iure posses ...pie non posses (per. ipotetico dell’irrealtà al presente): contrapposizione fra l’abl.<br />

iure e l’avverbio pie.<br />

cum neque <strong>in</strong>iuriam acceperis et periculum crees: sub. causali; la correlazione neque...et riprende e<br />

riassume i due motivi pr<strong>in</strong>cipali per cui i giu<strong>di</strong>ci dovranno negare a Cecilio l’accusa; da notare che<br />

mentre al § 60 l’oratore ha detto cum <strong>in</strong>certum sit de <strong>in</strong>iuria, ora ogni dubbio è scomparso. In<br />

realtà capziosamente vengono identificati “torto” e “<strong>in</strong>giustizia”: non è vero che Cecilio abbia<br />

subito un’<strong>in</strong>giustizia (poiché Verre aveva represso un sopruso commesso dal suo questore), ma è<br />

vero che è stato danneggiato (essendo stato costretto a restituire il maltolto).<br />

ad eam rem (prolettico della f<strong>in</strong>ale ut elaborandum sit, perifrastica passiva impersonale, con tibi<br />

dat. d’agente) valet..: lett. “ha peso a questo f<strong>in</strong>e, che..., non (a quest’altro), che...”<br />

qu<strong>in</strong> repu<strong>di</strong>aretur: relativa consecutiva; qu<strong>in</strong> = qui non.<br />

Riepilogo degli argomenti e mozione degli affetti<br />

Peroratio<br />

71. [...] Perciò, giu<strong>di</strong>ci, questo dovete tenere ben saldo: Qu<strong>in</strong>to Cecilio, il quale, poiché non ha mai<br />

goduto <strong>di</strong> alcuna stima, e non c’è da attendersi che ne guadagnerà proprio <strong>in</strong> questo processo,<br />

non si preoccupa <strong>di</strong> mantenere una fama già acquistata precedentemente né <strong>di</strong> consolidare la<br />

speranza per il futuro, tratterà questa causa senza troppa serietà, senza troppa cura, senza<br />

troppa <strong>di</strong>ligenza. Non ha <strong>in</strong>fatti niente da perdere <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> <strong>in</strong>successo; anche ammettendo che<br />

ne esca nel modo più vergognoso e più <strong>di</strong>sonorevole, niente rimpiangerà <strong>di</strong> ciò <strong>di</strong> cui si fregiava un<br />

tempo.


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 19<br />

hoc: prolettico dell’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva <strong>Caecilium</strong>...acturum (esse), lett. “dovete ritenere certo questo, che<br />

Cecilio...”<br />

de quo...fuerit...futura sit: relativa con valore causale, che motiva la constatazione oggettiva<br />

espressa dalla relativa con l’<strong>in</strong><strong>di</strong>cativo qui...laborat.<br />

ut turpissime <strong>di</strong>scedat: proposizione concessiva<br />

de suis veteribus ornamentis: gli ornamenta sono l’op<strong>in</strong>io e la fama, che Cecilio non ha.<br />

72. Per quanto mi riguarda <strong>in</strong>vece, il popolo romano tiene <strong>in</strong> ostaggio molte cose a cui tengo, e per<br />

riuscire a conservarle <strong>in</strong>tatte, a <strong>di</strong>fenderle, a consolidarle, e anche a riconquistarle, dovrò lottare<br />

con ogni mezzo. Tiene la carica a cui ho posto la mia can<strong>di</strong>datura, tiene le speranze che mi<br />

propongo <strong>di</strong> realizzare, tiene una reputazione che mi sono conquistata con molto sudore, fatica e<br />

veglie; sicché, se <strong>in</strong> questa causa darò prova del mio impegno e della mia <strong>di</strong>ligenza, potrò<br />

conservarmi grazie al popolo romano <strong>in</strong>tatte e salve tutte le cose che ho detto; per poco <strong>in</strong>vece che<br />

io <strong>in</strong>ciampi o sbagli, perderò <strong>in</strong> una volta sola tutte quelle cose che ho messo <strong>in</strong>sieme ad una ad<br />

una, <strong>in</strong> un lungo periodo <strong>di</strong> tempo.<br />

a nobis...: lett. “da parte mia il popolo romano ha molti ostaggi”<br />

quos ut possimus= et ut eos possimus, sub. f<strong>in</strong>ale<br />

ut... ret<strong>in</strong>ere possīmus; ut...perdamus: sub. consecutive prive <strong>di</strong> antecedente.<br />

si probaverimus: sub. ipotetica al cong. perfetto (come si...offensum titubatumque sit, passivi<br />

impersonali), che esprime anteriorità rispetto a possimus e perdamus. Lett.: “sicché, qualora abbia<br />

dato prova del mio <strong>in</strong>gegno..., posso conservare; ... qualora <strong>in</strong>vece abbia <strong>in</strong>ciampato o sbagliato,<br />

perdo”<br />

73. Sta perciò a voi, giu<strong>di</strong>ci, scegliere colui che ritenete che meglio sia <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> far fronte<br />

all’importanza della causa e del processo con la sua onestà, la sua <strong>di</strong>ligenza, il suo giu<strong>di</strong>zio, la sua<br />

autorevolezza. Se voi anteporrete Qu<strong>in</strong>to Cecilio a me, io non mi riterrò sm<strong>in</strong>uito nel mio prestigio;<br />

state attenti voi che il popolo romano non abbia a ritenere che un’accusa così onorevole, così<br />

seria, così accurata non è piaciuta a voi e non piace alla vostra classe.<br />

quem existimetis: rel. consecutiva<br />

si anteposueritis (fut. anteriore), ...non arbitrabor: per. ipotetico dell’oggettività; la contrapposizione<br />

vos / ego, con la collocazione ad apertura <strong>di</strong> proposizione dei pronomi personali nella protasi e<br />

nell’apodosi, mira a <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere nettamente la responsabilità dei giu<strong>di</strong>ci e la posizione dell’oratore,<br />

che nessun danno potrà ricevere da una loro scelta sbagliata.<br />

populus Romanus: nella stessa collocazione <strong>in</strong>iziale enfatica <strong>di</strong> vos e <strong>di</strong> ego; la sua menzione è il<br />

mezzo più forte <strong>di</strong> pressione sui giu<strong>di</strong>ci senatori, che temono la riforma giu<strong>di</strong>ziaria. Costr.:<br />

providete (pr<strong>in</strong>cipale) ne populus Romanus arbitretur (completiva volitiva con funzione <strong>di</strong> oggetto)<br />

tam honestam...accusationem neque vobis placuisse (sub. <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva oggettiva) neque ord<strong>in</strong>i vestro<br />

placere (sub. <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva oggettiva correlata alla precedente). La prima <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva, con il verbo al<br />

perfetto, si riferisce al caso s<strong>in</strong>golo (la scelta fra Cicerone e Cecilio); la seconda, con il verbo al<br />

presente, alla situazione generale (i senatori non apprezzano le accuse onorevoli, serie, accurate).


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 20<br />

Actio prima <strong>in</strong> Verrem <strong>§§</strong> 1-26; 31-37; 40-42; 53-56<br />

Exor<strong>di</strong>um<br />

Esortazione alla classe senatoria a cogliere un’occasione irripetibile.<br />

1. L’opportunità che soprattutto era desiderabile, giu<strong>di</strong>ci, quella che sola era sommamente utile<br />

per placare l’ostilità verso la vostra classe e la cattiva fama dell’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia,<br />

sembra sia stata data e offerta a voi, <strong>in</strong> un momento molto grave per lo stato, non per decisione<br />

umana ma quasi per <strong>di</strong>segno <strong>di</strong>v<strong>in</strong>o. Si è <strong>in</strong>fatti ormai ra<strong>di</strong>cata, e si è <strong>di</strong>ffusa attraverso i <strong>di</strong>scorsi<br />

<strong>di</strong> tutti non solo nel popolo romano ma anche fra le popolazioni straniere, l’op<strong>in</strong>ione, rov<strong>in</strong>osa per<br />

lo stato e pericolosa per voi, secondo cui, con l’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia <strong>in</strong> vigore oggi, un<br />

uomo ben fornito <strong>di</strong> denaro, per quanto colpevole sia, non può assolutamente venir condannato.<br />

Quod...et quod: prolessi delle sub. relative; lett. “ciò che ... e che..., questo (id, epanalettico <strong>di</strong><br />

quod) ...sembra (costrutto personale <strong>di</strong> videor)sia stato offerto...”<br />

quae ...percrebruit: propriamente sub. relativa (antecedente op<strong>in</strong>io) “un’op<strong>in</strong>ione pericolosa, che si<br />

è <strong>di</strong>ffusa..., e cioè che... ”<br />

hom<strong>in</strong>em...non posse damnari: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva epesegetica <strong>di</strong> op<strong>in</strong>io<br />

nem<strong>in</strong>em: pronome <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito negativo, riprende con valore enfatico hom<strong>in</strong>em (qui reso con<br />

“assolutamente”)<br />

quamvis sit nocens: lett. “sia pur colpevole quanto vuoi”<br />

Denigrazione dell’imputato ed esaltazione <strong>di</strong> sé<br />

2. Ora, proprio nel momento critico che la vostra classe e i vostri tribunali attraversano, mentre<br />

sono pronti quelli che con pubbliche assemblee e con proposte <strong>di</strong> legge tentano <strong>di</strong> accendere<br />

l’ostilità verso il senato, è stato condotto <strong>in</strong> giu<strong>di</strong>zio come imputato Gaio Verre, un uomo a giu<strong>di</strong>zio<br />

<strong>di</strong> tutti già condannato per la sua vita e le sue azioni, secondo la sua speranza e le sue<br />

<strong>di</strong>chiarazioni <strong>in</strong>vece già assolto per la gran quantità del suo denaro. A questa causa, giu<strong>di</strong>ci, con il<br />

pieno consenso e la più grande aspettativa del popolo romano, io mi sono accostato come<br />

accusatore, non già per accrescere l’ostilità verso la classe (senatoria), ma per rime<strong>di</strong>are al<br />

<strong>di</strong>scre<strong>di</strong>to comune. Ho <strong>in</strong>fatti portato qui un uomo per mezzo del quale poteste risollevare la stima<br />

perduta dell’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia, recuperare il favore del popolo romano, dar<br />

sod<strong>di</strong>sfazione alle popolazioni straniere, un uomo che ha spogliato l’erario, che ha vessato l’Asia e<br />

la Panfilia, che ha amm<strong>in</strong>istrato come un predone la giustizia urbana, che ha rov<strong>in</strong>ato e <strong>di</strong>strutto<br />

la prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> Sicilia.<br />

3. Se voi lo giu<strong>di</strong>cherete con rispetto per la verità e con scrupolosa onestà, resterà salda<br />

quell’autorità che deve rimanere <strong>in</strong> voi; se <strong>in</strong>vece le immense ricchezze <strong>di</strong> costui <strong>di</strong>struggeranno<br />

l’onestà e la verità dei processi, io tuttavia otterrò che risulti chiaro che allo stato è mancato un<br />

processo, piuttosto che un imputato ai giu<strong>di</strong>ci o un accusatore all’imputato.<br />

cum s<strong>in</strong>t parati...qui conentur (rel consecutiva): la subord<strong>in</strong>ata <strong>in</strong>trodotta da cum illustra il<br />

<strong>di</strong>scrimen <strong>in</strong> cui si trova la classe senatoria, con allusione a coloro (soprattutto seguaci <strong>di</strong> Pompeo)<br />

che reclamavano la riforma giu<strong>di</strong>ziaria.<br />

cum summa voluntate et exspectatione: l’attributo summa va riferito ad entrambi i sostantivi<br />

non ut... sed ut: sub. f<strong>in</strong>ali, con contrapposizione dello scopo negato, non (accessi) ut, e <strong>di</strong> quello<br />

<strong>di</strong>chiarato, (accessi) ut<br />

<strong>in</strong> quo...possetis: relativa consecutiva.


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 21<br />

si iu<strong>di</strong>caveritis ... haerebit ... s<strong>in</strong> perfreger<strong>in</strong>t...adsequar: per. ipotetici dell’oggettività, con la<br />

consueta <strong>in</strong><strong>di</strong>cazione della relazione temporale fra subord<strong>in</strong>ata (fut. anteriore per il processo<br />

verbale anteriore) e reggente (fut. semplice)<br />

ut ...videatur: completiva <strong>di</strong>p. da adsequar, preceduta da hoc prolettico, lett. “otterrò questo,<br />

che...”<br />

Expositio<br />

Le macch<strong>in</strong>azioni <strong>di</strong> Verre. 1. La corruzione della giuria<br />

[...] 3. Io, giu<strong>di</strong>ci (voglio farvi una confidenza), benché Verre mi abbia teso per mare e per terra<br />

molte <strong>in</strong>si<strong>di</strong>e, che io <strong>in</strong> parte ho evitato grazie alla mia attenzione, <strong>in</strong> parte ho resp<strong>in</strong>to grazie<br />

all’impegno e alla cortesia <strong>di</strong> amici, non ho mai tuttavia avuto l’impressione <strong>di</strong> affrontare un<br />

pericolo tanto grande, né mai mi sono sentito tanto impaurito, come ora durante il processo<br />

stesso. 4. E mi turba non tanto l’aspettativa per il mio <strong>di</strong>scorso d’accusa, e l’accorrere <strong>di</strong> una folla<br />

così grande, cose che mi mettono <strong>in</strong> gran<strong>di</strong>ssima agitazione, quanto le scellerate <strong>in</strong>si<strong>di</strong>e <strong>di</strong> costui,<br />

che egli tenta <strong>di</strong> tendere nel medesimo tempo a me, a voi, a Manio Glabrione, al popolo romano,<br />

agli alleati, alle popolazioni straniere, alla classe e al prestigio del senato; egli va ripetendo che<br />

dovrebbero aver paura quelli che avessero sottratto quanto potesse bastare soltanto per loro; ma<br />

egli ha portato via tanto che può bastare per molti; non c’è niente <strong>di</strong> così <strong>in</strong>tegro che il denaro non<br />

possa corrompere, niente <strong>di</strong> così ben <strong>di</strong>feso che il denaro non possa espugnare.<br />

ut de me confitear: sub. f<strong>in</strong>ale, lett “per fare una confidenza su <strong>di</strong> me”<br />

cum... factae s<strong>in</strong>t: sub. concessiva<br />

quas devitarim (= devitaverim)...reppulerim: rel. con il congiuntivo obliquo<br />

quibus ... rebus (abl. <strong>di</strong> causa efficiente) = res quibus, con attrazione dell’antecedente nella relativa<br />

qui (nesso relativo) ita <strong>di</strong>ctitat (frequentativo <strong>di</strong> <strong>di</strong>co)...: ita è prolettico delle due <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itive eis (dat.<br />

d’agente) metuendum esse (perifr. passiva impersonale) e se eripuisse; da metuendum esse<br />

<strong>di</strong>pende la rel. qui surripuissent (con valore suppositivo), che regge a sua volta la rel. quod satis<br />

esset; da se eripuisse <strong>di</strong>pende la consecutiva ut esse possit<br />

nihil esse: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva <strong>di</strong>p. come le precedenti da <strong>di</strong>ctitat<br />

quod non...quod non...possit: sub. consecutiva<br />

5. E se quanto è audace nei suoi progetti altrettanto si tenesse nascosto nel metterli <strong>in</strong> atto, forse<br />

<strong>in</strong> qualche occasione sarebbe riuscito prima o poi a trarci <strong>in</strong> <strong>in</strong>ganno. Ma f<strong>in</strong>o ad ora è davvero<br />

una fortuna che con la sua <strong>in</strong>cre<strong>di</strong>bile audacia si trovi unita una stoltezza non comune. Infatti,<br />

come non si è nascosto nel rap<strong>in</strong>are denaro, così nella speranza <strong>di</strong> comprare il processo ha reso<br />

evidenti a tutti i suoi piani e i suoi tentativi. Dice <strong>di</strong> aver avuto paura una sola volta <strong>in</strong> vita sua,<br />

non appena fu da me messo sotto accusa; perché, quando era da poco rientrato dalla prov<strong>in</strong>cia,<br />

ma l’o<strong>di</strong>o e la cattiva fama che lo bruciavano duravano già da tempo, <strong>in</strong> quel momento trovava<br />

una situazione sfavorevole per la corruzione del processo.<br />

ad conandum: ad + acc. del gerun<strong>di</strong>o, con valore f<strong>in</strong>ale, lett. “quanto è audace per tentare...<br />

altrettanto nascosto nel fare”<br />

si esset...fefellisset: per. ipotetico dell’irrealtà, con protasi al presente e apodosi al passato.<br />

hoc...percommode ca<strong>di</strong>t: hoc prolettico della subord<strong>in</strong>ata <strong>di</strong>chiarativa quod...coniuncta est, con<br />

funzione <strong>di</strong> soggetto, lett. “il fatto che si trovi unita..., questo capita molto opportunamente”.<br />

cum...reus factus sit ... quod ...offenderet: sub. temporale e causale, entrambe con il congiuntivo<br />

perché <strong>in</strong>serite nel <strong>di</strong>scorso <strong>in</strong><strong>di</strong>retto <strong>in</strong>trodotto da ait.<br />

cum.. esset ... flagraret: subord<strong>in</strong>ate a offenderet, con valore causale (“giacché...”) o temporale<br />

(come nella trad.)


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 22<br />

2. Il processo acheo<br />

6. E così, dopo che io avevo richiesto un periodo <strong>di</strong> tempo molto breve per svolgere la mia<br />

<strong>in</strong>chiesta <strong>in</strong> Sicilia, costui trovò chi ne chiedesse per sé, per una <strong>in</strong>chiesta <strong>in</strong> Acaia, uno <strong>in</strong>feriore<br />

<strong>di</strong> due giorni, e non allo scopo che quello ottenesse con la sua <strong>di</strong>ligenza e il suo impegno il<br />

medesimo risultato che ho raggiunto io con la mia fatica e le mie veglie. Infatti quell’<strong>in</strong>quisitore<br />

acheo non è arrivato nemmeno f<strong>in</strong>o a Br<strong>in</strong><strong>di</strong>si; io ho percorso l’<strong>in</strong>tera Sicilia <strong>in</strong> c<strong>in</strong>quanta giorni, <strong>in</strong><br />

modo da prender conoscenza dei torti subiti da tutte le popolazioni e da tutti i privati, e dei<br />

documenti che li provano; sicché poteva risultar chiaro a chiunque che costui aveva cercato una<br />

persona che non già portasse <strong>in</strong> tribunale il suo imputato, ma occupasse il tempo che era mio.<br />

qui postularet: rel. f<strong>in</strong>ale, con omissione dell’antecedente, oggetto <strong>di</strong> <strong>in</strong>venit, “trovò (qualcuno)<br />

che...”<br />

ut perspicuum esse posset: consecutiva senza antecedente, con valore conclusivo.<br />

hom<strong>in</strong>em quaesitum esse: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva con funzione <strong>di</strong> soggetto <strong>di</strong> perspicuum esse posset<br />

qui...adduceret...qui obsideret: rel. con valore f<strong>in</strong>ale<br />

Annuncio del nuovo piano<br />

7. Ora, quest’uomo audacissimo e del tutto privo <strong>di</strong> senno ha questo piano. Capisce che io arrivo<br />

al processo così ben preparato, così fornito <strong>di</strong> prove che imprimerò non solo nelle vostre orecchie<br />

ma negli occhi <strong>di</strong> tutti i suoi furti e le sue azioni <strong>in</strong>famanti. Egli vede che sono testimoni della sua<br />

audacia molti senatori, vede che lo sono molti cavalieri, e <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong> gran numero cittad<strong>in</strong>i e alleati,<br />

ai quali egli ha fatto gravi <strong>in</strong>giustizie; vede anche che si sono radunate qui tante delegazioni così<br />

importanti, <strong>in</strong>viate con documenti ufficiali da città molto amiche.<br />

ut ...defixurus sim: sub. consecutiva; la perifrastica attiva serve a esprimere il futuro al<br />

congiuntivo.<br />

auctoritatibus: il sostantivo, qui e spesso nel seguito del <strong>di</strong>scorso, <strong>in</strong><strong>di</strong>ca propriamente le<br />

<strong>di</strong>chiarazioni scritte con cui le città siciliane ufficialmente <strong>in</strong>caricano le delegazioni <strong>di</strong><br />

rappresentarle (“credenziali”).<br />

8. Pur essendo questa la situazione, egli a tal punto ha cattiva op<strong>in</strong>ione delle persone per bene, a<br />

tal punto ritiene che la giustizia amm<strong>in</strong>istrata dai senatori sia guasta e corrotta, che<br />

pubblicamente va ripetendo <strong>di</strong> esser stato non senza motivo avido <strong>di</strong> denaro, giacché sta<br />

sperimentando che nel denaro c’è un sostegno così potente; è riuscito a comprare (questa è stata<br />

la cosa più <strong>di</strong>fficile) pers<strong>in</strong>o la data del suo processo, per poter <strong>in</strong> seguito comprare più facilmente<br />

tutto il resto; sicché evitava la tempesta che un’altra data avrebbe attirato su <strong>di</strong> lui, dal momento<br />

che non poteva <strong>in</strong> nessun modo sottrarsi alla gravità delle sue colpe.<br />

quae (nesso rel.) cum ita s<strong>in</strong>t: sub. <strong>in</strong>trodotta da cum con valore concessivo.<br />

ut...<strong>di</strong>ctitet: sub. consecutiva <strong>di</strong>pendente sia da existimat sia da arbitratur<br />

quoniam...experiatur: sub. causale, con il cong. obliquo (la frase fa parte del <strong>di</strong>scorso <strong>in</strong><strong>di</strong>retto<br />

<strong>di</strong>pendente da <strong>di</strong>ctitet); il presente sottol<strong>in</strong>ea che Verre sta constatando ora l’utilità dell’esser stato<br />

avido <strong>di</strong> denaro.<br />

quo...posset: sub. f<strong>in</strong>ale, <strong>in</strong>trodotta da quo per la presenza del comparativo facilius; vi è coord<strong>in</strong>ata<br />

per as<strong>in</strong>deto la f<strong>in</strong>ale ut devitaret<br />

quoniam...poterat: causale non <strong>in</strong>serita nel <strong>di</strong>scorso <strong>in</strong><strong>di</strong>retto, espone una considerazione <strong>di</strong><br />

Cicerone, come mostra l’uso dell’<strong>in</strong><strong>di</strong>cativo<br />

9. Se avesse riposto qualche speranza non nella sua causa, ma almeno <strong>in</strong> qualche <strong>di</strong>fesa<br />

onorevole, o nell’eloquenza o nel favore <strong>di</strong> qualcuno, certamente non raccoglierebbe andandone <strong>in</strong>


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 23<br />

caccia tutti questi sotterfugi; non avrebbe verso la classe senatoria <strong>di</strong>sprezzo e noncuranza tali<br />

che venisse a sua <strong>di</strong>screzione scelto dal senato uno che fosse ufficialmente messo sotto accusa;<br />

uno che, mentre egli faceva i preparativi necessari, <strong>di</strong>fendesse <strong>in</strong>tanto la sua causa prima <strong>di</strong> lui.<br />

10. Che cosa costui speri e a che cosa miri con questi espe<strong>di</strong>enti, lo capisco facilmente. Ma quello<br />

che non riesco proprio a capire è per quale ragione confi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ottenere qualche risultato con questo<br />

pretore e con questa giuria. Questa sola cosa capisco (e a questa conclusione è giunto il popolo<br />

romano quando ci fu la formazione della giuria): costui contava <strong>di</strong> porre nel denaro ogni mezzo <strong>di</strong><br />

salvezza, e riteneva che, se questo mezzo gli fosse stato tolto, niente lo avrebbe potuto aiutare.<br />

si conlocasset (= conlocavisset)...non... colligeret atque aucuparetur; non despiceret contemneretque:<br />

per. ipotetico dell’irrealtà, con protasi al passato e quattro apodosi al presente, con i verbi collegati<br />

a due a due da atque e –que, <strong>in</strong> luogo <strong>di</strong> neque<br />

ut...deligeretur: sub. consecutiva<br />

qui reus fieret; qui <strong>di</strong>ceret: rel. f<strong>in</strong>ali, con omissione dell’antecedente (“uno, qualcuno”)<br />

dum... compararet: sub. temporale <strong>in</strong><strong>di</strong>cante parallelismo cronologico.<br />

quibus rebus (nesso rel., abl. strumentale) quid (pron. <strong>in</strong>terr.)...speret: <strong>in</strong>terrogativa <strong>in</strong><strong>di</strong>retta<br />

<strong>di</strong>pendente da perspicio, come quo (avv. <strong>in</strong>terr. <strong>di</strong> moto a luogo) animum <strong>in</strong>tendat<br />

quam ob rem confidat: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>p. da <strong>in</strong>tellegere non possum<br />

hoc praetore et hoc consilio: abl. assoluti nom<strong>in</strong>ali, lett. “essendo questo il pretore e questa la<br />

giuria”, un ovvio complimento dell’oratore al presidente e ai giu<strong>di</strong>ci.<br />

unum illud: prolettico dell’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva istum fuisse prae<strong>di</strong>tum, <strong>di</strong>p. da <strong>in</strong>tellego<br />

ut constitueret...ut arbitraretur: consecutive; lett. “si era munito (fuisse prae<strong>di</strong>tum) <strong>di</strong> una<br />

aspettativa (spe) tale (ea) da porre... da ritenere”<br />

hoc erepto praesi<strong>di</strong>o: abl. ass. con funzione <strong>di</strong> protasi (apodosi nullam rem fore) <strong>di</strong> un per. ipotetico<br />

dell’oggettività <strong>di</strong>pendende da arbitraretur.<br />

Parentesi: la carriera crim<strong>in</strong>ale <strong>di</strong> Verre<br />

E <strong>in</strong> effetti, quale <strong>in</strong>gegno c’è così grande, quale così grande capacità oratoria o facon<strong>di</strong>a che sia <strong>in</strong><br />

grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere, almeno <strong>in</strong> parte, la vita <strong>di</strong> costui <strong>in</strong>dubitabilmente colpevole <strong>di</strong> tanti vizi e<br />

vergogne, e già da tempo condannata dalla volontà e dal giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> tutti?<br />

a) Questura e legatio Asiatica<br />

<strong>11</strong>. Per tralasciare le macchie e le <strong>in</strong>famie della sua giov<strong>in</strong>ezza, la questura, il primo grad<strong>in</strong>o della<br />

carriera pubblica, che cosa presenta se non il furto <strong>di</strong> denaro pubblico subito da Gneo Carbone da<br />

parte del suo questore, la spogliazione e il tra<strong>di</strong>mento del console, la <strong>di</strong>serzione dall’esercito,<br />

l’abbandono della prov<strong>in</strong>cia, la violazione del sacro v<strong>in</strong>colo stabilito dal sorteggio? La sua legazione<br />

fu la rov<strong>in</strong>a <strong>di</strong> tutta l’Asia e della Panfilia, prov<strong>in</strong>ce nelle quali saccheggiò molte case, moltissime<br />

città, tutti i templi, al tempo <strong>in</strong> cui r<strong>in</strong>novò e riprese contro Gneo Dolabella quella sua precedente<br />

scelleratezza commessa da questore, quando con le sue malefatte attirò o<strong>di</strong>o contro colui del quale<br />

pure era stato legato e proquestore, e proprio nel momento del pericolo non solo lo abbandonò,<br />

ma ad<strong>di</strong>rittura lo attaccò e lo tradì.<br />

convictam: lett. “<strong>di</strong>mostrata colpevole <strong>di</strong>”, determ<strong>in</strong>ato da vitiis flagitiisque<br />

quae possit defendere: rel. consecutiva<br />

ut praeteream: figura retorica della “preterizione”, consistente nel <strong>di</strong>chiarare <strong>di</strong> voler tralasciare ciò<br />

che ci si appresta a <strong>di</strong>re<br />

quaestura: ricoperta da Verre nell’84 <strong>in</strong> Gallia Cisalp<strong>in</strong>a, alle <strong>di</strong>pendenze del console mariano<br />

Gneo Papirio Carbone. Si noterà come la serie <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong>sposte <strong>in</strong> crescendo riguar<strong>di</strong> una sola e<br />

identica colpa, l’abbandono del console con la sottrazione (presunta) del denaro pubblico<br />

affidatogli.


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 24<br />

legatio: <strong>in</strong>carico ricoperto nell’80-78 alle <strong>di</strong>pendenze <strong>di</strong> Gneo Cornelio Dolabella; quando questi fu<br />

accusato nel 78 <strong>di</strong> concussione, Verre testimoniò contro <strong>di</strong> lui (a questo <strong>in</strong> particolare allude il<br />

verbo pro<strong>di</strong><strong>di</strong>t)<br />

cui et legatus...fuisset: relativa con valore concessivo<br />

b) Pretura urbana<br />

12. La sua pretura urbana fu un saccheggio <strong>di</strong> templi e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici pubblici, e nel medesimo tempo,<br />

nell’esercizio dell’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia, un’aggiu<strong>di</strong>cazione e un dono <strong>di</strong> beni e proprietà,<br />

<strong>in</strong> contrasto con le norme da tutti seguite. Ma <strong>di</strong> tutti i suoi vizi egli lasciò le testimonianze e gli<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>zi più numerosi e più gravi nella prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> Sicilia; nello spazio <strong>di</strong> tre anni costui la angariò e<br />

rov<strong>in</strong>ò al punto che <strong>in</strong> nessun modo la si può riportare alla con<strong>di</strong>zione precedente, ma a stento, <strong>in</strong><br />

molti anni e con molti governatori assolutamente onesti, sembra potrà un giorno, almeno <strong>in</strong> parte,<br />

essere risollevata.<br />

praetura urbana: ricoperta da Verre nel 74; alla competenza della manutenzione degli e<strong>di</strong>fici<br />

pubblici r<strong>in</strong>via la prima parte del periodo, a quella dell’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia nelle cause<br />

civili fra cittad<strong>in</strong>i la seconda.<br />

ut restitui ...possit, ...recreari videatur: sub. consecutive; il presente <strong>in</strong><strong>di</strong>ca i risultati attuale del<br />

passato malgoverno.<br />

c) Propretura <strong>in</strong> Sicilia<br />

13. Sotto il suo governo i Siciliani non mantennero né le proprie leggi, né le deliberazioni del<br />

nostro senato, né i <strong>di</strong>ritti comuni a tutti. In Sicilia ciascuno possiede solo quanto sfuggì per la<br />

<strong>di</strong>strazione o avanzò per la sazietà <strong>di</strong> quest’uomo straord<strong>in</strong>ariamente avido e sfrenato. Per tre anni<br />

nessuna sentenza fu pronunciata se non al cenno <strong>di</strong> costui, nessuno poté far valere su nessuna<br />

proprietà <strong>di</strong>ritti ere<strong>di</strong>tari paterni o aviti tali che non ne fosse espropriato per ord<strong>in</strong>e <strong>di</strong> costui.<br />

Somme <strong>di</strong> denaro <strong>in</strong>calcolabili furono a forza prelevate dai beni dei coltivatori, con un’applicazione<br />

nuova e scellerata delle norme; alleati fedelissimi furono trattati come nemici; cittad<strong>in</strong>i romani<br />

furono torturati e uccisi come fossero schiavi; uom<strong>in</strong>i che avevano commesso colpe gravissime<br />

furono per denaro sottratti al processo, uom<strong>in</strong>i <strong>di</strong> ottima reputazione e onestissimi, citati <strong>in</strong><br />

giu<strong>di</strong>zio <strong>in</strong> loro assenza, furono condannati ed esiliati senza processo; porti ben fortificati, città<br />

molto gran<strong>di</strong> e sicure furono aperti a pirati e predoni; mar<strong>in</strong>ai e soldati siciliani, nostri alleati e<br />

amici, furono fatti morire <strong>di</strong> fame; flotte eccellenti e assai utili andarono perdute e <strong>di</strong>strutte, con<br />

grande <strong>di</strong>sonore per il popolo romano.<br />

hoc praetore: abl. ass. nom<strong>in</strong>ale, con valore temporale “quando questi era propretore”<br />

imprudentiam subterfugit... satietati superfuit: lett. “si sottrasse all’ignoranza o avanzò alla<br />

sazietà”, cioè, probabilmente, quanto a Verre sfuggì <strong>in</strong>volontariamente, perché non ne ebbe<br />

conoscenza, o quanto egli volontariamente non prese, perché già sazio. Il periodo funge da<br />

<strong>in</strong>troduzione generale alla rassegna che segue, che sud<strong>di</strong>vide per tipologia le colpe <strong>di</strong> Verre.<br />

nulla res iu<strong>di</strong>cata est...: il periodo si riferisce all’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia civile, una delle<br />

competenze del governatore; nulla res tam patria...: lett. “nessun possesso (res) <strong>di</strong> alcuno<br />

(cuiusquam, gen. <strong>di</strong> quisquam, pronome <strong>in</strong>def. usato <strong>in</strong> frase negativa) fu così paterno o avito (cioè<br />

ere<strong>di</strong>tato senza contestazioni dal padre o da un antenato) da non essere allontanato (con una<br />

sentenza) da lui (ab eo = il legittimo proprietario)...”. Questo argomento forma l’oggetto del secondo<br />

libro dell’actio secunda.<br />

<strong>in</strong>numerabiles pecuniae: allusione ai soprusi connessi con l’esazione della decima e con le ven<strong>di</strong>te<br />

forzose <strong>di</strong> frumento, argomento del terzo libro dell’actio secunda.<br />

coactae: come per tutti i participi perfetti che seguono, f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e del paragrafo, è omesso sunt.


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 25<br />

socii fidelissimi... cives Romani ... hom<strong>in</strong>es nocentissimi ...honestissimi: allusione alle colpe<br />

commesse nell’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia penale, trattate nel qu<strong>in</strong>to lbro dell’a.s.<br />

portus munitissimi...amissae et per<strong>di</strong>tae: la frase riguarda le competenze militari del governatore e<br />

allude, con notevole amplificazione retorica, alla sconfitta subita da Verre ad opera dei pirati, che<br />

<strong>di</strong>strussero parte della flotta ed entrarono nel porto <strong>di</strong> Siracusa. E’ un altro tema ampiamente<br />

trattato nel qu<strong>in</strong>to libro dell’a.s.<br />

14. Fu ancor sempre codesto governatore a depredare e spogliare completamente monumenti<br />

molto antichi, <strong>in</strong> parte quelli che re assai ricchi vollero fossero <strong>di</strong> ornamento alle città, <strong>in</strong> parte<br />

quelli che i nostri generali vittoriosi o concedettero <strong>in</strong> dono o restituirono alle città siciliane. E fece<br />

questo non solo con le statue e gli ornamenti pubblici, ma depredò anche tutti i santuari<br />

consacrati da culti molto venerabili, e <strong>in</strong>somma non lasciò ai Siciliani nessun <strong>di</strong>o, la cui statua gli<br />

sembrasse <strong>di</strong> fattura un po’più raff<strong>in</strong>ata o antica. Quanto poi alle violenze carnali e alle azioni<br />

<strong>in</strong>famanti, il pudore mi trattiene dal menzionare le sue nefande sfrenatezze; e nel medesimo<br />

tempo menzionandole non voglio accrescere la sventura <strong>di</strong> quelle persone alle quali non fu<br />

consentito <strong>di</strong> preservare <strong>in</strong>tatti dall’impudenza <strong>di</strong> costui i propri figli e le proprie mogli.<br />

monumenta antiquissima...: l’oratore allude ai furti <strong>di</strong> opere d’arte, oggetto del quarto libro dell’a.s.<br />

regum ...imperatorum: propriamente genitivi <strong>di</strong> possesso; i reges sono i sovrani greci locali<br />

dell’epoca precedente la conquista romana; gli imperatores i generali romani, alcuni dei quali o<br />

lasciarono (dederunt) alle città conquistate le opere d’arte, che avrebbero avuto il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> razziare<br />

come bott<strong>in</strong>o <strong>di</strong> guerra, o anche, dopo la <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> Cartag<strong>in</strong>e, riportarono <strong>in</strong> Sicilia<br />

(red<strong>di</strong>derunt) quelle sottratte dai Cartag<strong>in</strong>esi.<br />

deum nullum: naturalmente l’oratore si riferisce alle statue, ma con questa efficace metonimia<br />

rappresenta i Siciliani privati pers<strong>in</strong>o dei loro dèi.<br />

qui ...videretur. rel. consecutiva<br />

paulo magis... factus: il participio è determ<strong>in</strong>ato, con variatio, da un avverbio (adfabre<br />

“artisticamente”) e da un abl. strumentale (antiquo artificio, “con perizia antica”).<br />

<strong>in</strong> stupris et flagitiis: la rassegna si chiude con un accenno ai vizi privati <strong>di</strong> Verre (che non<br />

costituiscono l’oggetto <strong>di</strong> una sezione specifica dell’a.s.), <strong>in</strong> particolare forse alle numerose amanti<br />

che <strong>in</strong> Sicilia Verre si sceglieva spesso fra le mogli dei personaggi più <strong>in</strong> vista dell’isola, anche se la<br />

più amata fu Terzia, una semplice mima.<br />

commemorare...deterreor: costrutto meno frequente, ma attestato anche con altri verba<br />

impe<strong>di</strong>en<strong>di</strong>, <strong>in</strong> luogo <strong>di</strong> ne (o quom<strong>in</strong>us) commemorem.<br />

15. Ma queste colpe, mi si obietterà, furono commesse da costui <strong>in</strong> modo che non <strong>di</strong>ventassero <strong>di</strong><br />

dom<strong>in</strong>io pubblico. Io credo che non ci sia un solo uomo che, all’u<strong>di</strong>re il suo nome, non possa<br />

menzionarne azioni scellerate, sicché devo temere che si pensi che io tralascio molti reati piuttosto<br />

che ne <strong>in</strong>venti qualcuno contro costui. Mi sembra <strong>in</strong>fatti che questa folla che si è radunata per<br />

ascoltare volesse non conoscere la causa da me, ma riconoscere <strong>in</strong>sieme a me ciò che già sa.<br />

at enim: <strong>in</strong>troduce una possibile obiezione (rilevata nella trad. con l’<strong>in</strong>serzione <strong>di</strong> “mi si obietterà”),<br />

cui come <strong>di</strong> consueto segue subito la risposta. Come risulta dalla risposta, il senso dell’obiezione è<br />

all’<strong>in</strong>circa questo: è logico supporre che Verre abbia cercato <strong>di</strong> tener celate le colpe che<br />

commetteva; ci si può qu<strong>in</strong><strong>di</strong> chiedere come l’oratore le possa conoscere, ed è lecito sospettare che<br />

stia <strong>in</strong>ventando o per lo meno esagerando.<br />

haec: probabilmente il pronome riepiloga tutte le colpe elencate sopra (richiamate<br />

complessivamente con l’espressione che segue facta nefaria), anche se il riferimento<br />

specificamente alle ultime (stupra et flagitia) sembrerebbe più appropriato ad una immag<strong>in</strong>ata<br />

preoccupazione <strong>di</strong> segretezza da parte <strong>di</strong> Verre.<br />

nem<strong>in</strong>em: il pronome riprende hom<strong>in</strong>em, dando maggior forza alla negazione <strong>di</strong> nullum<br />

qui... au<strong>di</strong>erit: relativa parentetica, con valore limitativo<br />

qu<strong>in</strong> (= qui non) ...possit: sub. relativa consecutiva


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 26<br />

ut...timendum sit (seguito dalla completiva ne existimer con il costrutto dei verba timen<strong>di</strong>):<br />

consecutiva priva <strong>di</strong> antecedente, con valore conclusivo.<br />

3. Il nuovo piano <strong>di</strong> Verre<br />

In questa situazione, quest’uomo <strong>di</strong>ssennato e scre<strong>di</strong>tato lotta con me <strong>in</strong> un altro modo. Non cerca<br />

<strong>di</strong> oppormi l’eloquenza <strong>di</strong> qualcuno; non conta sul favore, sull’autorità, sul potere <strong>di</strong> nessuno.<br />

F<strong>in</strong>ge <strong>di</strong> confidare <strong>in</strong> questi mezzi, ma io vedo a che cosa miri, e <strong>in</strong>fatti non lo fa molto<br />

segretamente: mi mette davanti i nomi vuoti della nobiltà, cioè <strong>di</strong> persone arroganti, che non tanto<br />

mi sono d’impaccio perché sono nobili, quanto <strong>in</strong>vece mi sono d’aiuto perché sono note; f<strong>in</strong>ge <strong>di</strong><br />

confidare nella loro protezione, mentre <strong>in</strong>tanto, già da tempo, va macch<strong>in</strong>ando qualcos’altro.<br />

quae cum ita s<strong>in</strong>t...alia ratione: dopo la lunga parentesi costituita dall’ord<strong>in</strong>ata rassegna delle<br />

colpe dell’imputato, con queste parole l’oratore si riallaccia al § 10, proseguendo l’esposizione degli<br />

imbrogli con cui Verre sta tentanto <strong>di</strong> salvarsi da una condanna. In particolare alia va riferito alla<br />

ratio salutis che Verre aveva riposto nella pecunia; e quae cum ita s<strong>in</strong>t alla constatazione che la<br />

pecunia non può essergli <strong>di</strong> nessun aiuto, hoc praetore et hoc consilio, per <strong>in</strong>fluire <strong>di</strong>rettamente<br />

sull’esito del processo con la corruzione.<br />

id agit ut: il pronome neutro id è prolettico della completiva ut...opponat. Lett. “non questo fa,<br />

oppormi...”<br />

quid agat: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>pendente da video<br />

mihi: si può anche collegare, <strong>in</strong>vece cha a proponit, a <strong>in</strong>ania “per me vuoti”, cioè che non mi<br />

impressionano affatto<br />

Riepilogo delle macch<strong>in</strong>azioni precedenti<br />

16. Quale speranza ora abbia <strong>in</strong> mano, e che cosa stia architettando, ora, giu<strong>di</strong>ci, ve lo esporrò<br />

brevemente; ma prima ascoltate, per favore, come f<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio la cosa sia stata da lui<br />

pre<strong>di</strong>sposta. Non appena rientrò dalla prov<strong>in</strong>cia, fu organizzata con gran quantità <strong>di</strong> denaro la<br />

corruzione <strong>di</strong> questo processo. Restò alle con<strong>di</strong>zioni pattuite f<strong>in</strong>o al momento <strong>in</strong> cui si procedette<br />

alla formazione della giuria. Una volta avvenuta la formazione della giuria, poiché nel sorteggio la<br />

fortuna del popolo romano aveva sconfitto la speranza <strong>di</strong> costui, e nella ricusazione dei giu<strong>di</strong>ci la<br />

mia <strong>di</strong>ligenza aveva sconfitto l’impudenza <strong>di</strong> costoro, l’accordo fu completamente annullato. 17. Le<br />

cose andavano nel migliore dei mo<strong>di</strong>. Gli elenchi dei vostri nomi, cioè <strong>di</strong> questa giuria, erano nelle<br />

mani <strong>di</strong> tutti. Sembrava che nessun segno, nessuna coloritura, nessuna macchia si potessero<br />

applicare ai voti <strong>di</strong> questi, e all’improvviso costui, da animato e lieto, <strong>di</strong>venne così depresso e<br />

abbattuto da apparire già condannato non solo al popolo romano ma anche a se stesso.<br />

quam spem habeat, quid moliatur: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>rette <strong>di</strong>pendenti da exponam<br />

ut constituta sit: altra <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta, <strong>di</strong>p. da cognoscite<br />

ut primum re<strong>di</strong>it...renuntiata est tota con<strong>di</strong>cio: r<strong>in</strong>vio al fallito progetto <strong>di</strong> corrompere la giuria, già<br />

esposto al § 10, ripreso ora più ampiamente.<br />

praeclare: naturalmente per Cicerone<br />

nom<strong>in</strong>um vestrorum: non è <strong>di</strong>verso da consili huius, che aggiunge e precisa che i nomi sono quelli<br />

dei giu<strong>di</strong>ci, che Cicerone si era preoccupato <strong>di</strong> render noti all’op<strong>in</strong>ione pubblica, evidentemente a<br />

maggior garanzia che non si lasciassero tentare da qualche nuovo imbroglio, come risulta dalla<br />

frase che segue.<br />

nota, color, sordes: mezzi tutti per rendere riconoscibili le tavolette dei giu<strong>di</strong>ci (eventualmente)<br />

comprati, anche se l’ultimo sostantivo si potrebbe <strong>in</strong>tendere <strong>in</strong> senso figurato, <strong>in</strong> riferimento alla<br />

“sporcizia” morale che avrebbe macchiato i voti e la reputazione dei giu<strong>di</strong>ci corrotti.<br />

cum iste repente: subord<strong>in</strong>ata <strong>in</strong>trodotta dal c.d. cum <strong>in</strong>versum; qui istituisce con la sovraord<strong>in</strong>ata<br />

videbantur un rapporto vic<strong>in</strong>o a quello <strong>di</strong> coord<strong>in</strong>azione (così reso nella trad.)


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 27<br />

Scoperta del nuovo piano <strong>di</strong> Verre<br />

Ma ecco ad un tratto, <strong>in</strong> questi ultimi giorni, dopo che si erano svolte le elezioni consolari, si<br />

riprendono quei medesimi progetti precedenti, con somme <strong>di</strong> denaro più gran<strong>di</strong>, e si preparano,<br />

per mezzo delle medesime persone, le medesime <strong>in</strong>si<strong>di</strong>e alla vostra reputazione e alla sorte <strong>di</strong> tutti.<br />

Questo piano, giu<strong>di</strong>ci, mi fu <strong>in</strong> un primo momento svelato da una prova e un <strong>in</strong><strong>di</strong>zio molto tenui;<br />

ma poi, essendo ormai aperta la porta al sospetto, sono giunto senza nessuna <strong>in</strong>certezza a tutti i<br />

più riposti piani <strong>di</strong> costoro.<br />

comitiis consularibus factis (abl. ass.): i magistrati maggiori (pretori, consoli, censori) venivano<br />

eletti dai comitia centuriata, nei quali il popolo votava sud<strong>di</strong>viso per centurie (193), rispecchianti<br />

l’ord<strong>in</strong>amento militare e <strong>di</strong>stribuite <strong>in</strong> classi <strong>di</strong> censo; i magistrati m<strong>in</strong>ori (questori, e<strong>di</strong>li, tribuni)<br />

erano eletti dai comitia tributa, nei quali il popolo votava sud<strong>di</strong>viso <strong>in</strong> tribù (35, <strong>di</strong> cui 4 urbane e<br />

31 rustiche), su base territoriale. Le votazioni delle due assemblee elettorali si svolgevano <strong>in</strong> giorni<br />

<strong>di</strong>versi, con precedenza per i comitia centuriata, come risulta chiaramente anche da questi<br />

capitoli; ogni centuria e ogni tribù costituiva una unità <strong>di</strong> un voto, determ<strong>in</strong>ato dalla maggioranza<br />

dei voti espressi al suo <strong>in</strong>terno.<br />

aperto suspicionis <strong>in</strong>troitu: abl. ass., lett. “essendo stato aperto l’<strong>in</strong>gresso del sospetto”<br />

18. Infatti, quando Qu<strong>in</strong>to Ortensio, designato console, veniva accompagnato a casa dal Campo<br />

Marzio <strong>in</strong> mezzo a gran<strong>di</strong>ssima ressa e folla, si fa <strong>in</strong>contro per caso a quella folla Gaio Curione. Io<br />

voglio che sia nom<strong>in</strong>ato qui con tutto il dovuto rispetto, non per arrecargli offesa: e <strong>in</strong> effetti io<br />

riferirò parole che, se non avesse voluto che io le riferissi, non avrebbe pronunciato <strong>in</strong> mezzo a<br />

tanta gente, così apertamente e pubblicamente; e tuttavia io le riferirò con esitazione e cautela,<br />

perché si comprenda che ho tenuto conto sia della nostra amicizia sia della sua posizione.<br />

ut reducebatur: sub. temporale <strong>in</strong> rapporto <strong>di</strong> contemporaneità con la sovraord<strong>in</strong>ata fit obviam<br />

(presente descrittivo)<br />

potius honoris quam contumeliae causa: lett. “a scopo <strong>di</strong> onore piuttosto che <strong>di</strong> offesa”, con causā<br />

da legare ad entrambi i genitivi.<br />

si noluisset...<strong>di</strong>xisset: per. ipotetico dell’irrealtà al passato<br />

commemorare: <strong>in</strong>f. <strong>di</strong>p. da noluisset con ellissi del soggetto (me); alcuni e<strong>di</strong>tori <strong>in</strong>tervengono con<br />

una lieve correzione commemorari, “se non avesse voluto che fossero riferite (sc. le parole)”<br />

habita ratio esse <strong>in</strong>tellegatur: costrutto personale del passivo <strong>di</strong> <strong>in</strong>tellego<br />

19. Proprio accanto all’arco <strong>di</strong> Fabio, Curione scorge Verre <strong>in</strong> mezzo alla folla, lo chiama e ad<br />

altissima voce si congratula con lui; a Ortensio, che era stato eletto console, ai suoi parenti e<br />

amici, che erano lì presenti, non <strong>di</strong>ce una parola. Con Verre si trattiene, lui abbraccia, lui esorta a<br />

stare tranquillo. “Ti <strong>di</strong>chiaro, <strong>di</strong>ce, che con le elezioni <strong>di</strong> oggi tu sei stato assolto”. Poiché tante<br />

persone assolutamente rispettabili avevano u<strong>di</strong>to questa frase, essa mi viene subito riportata;<br />

anzi, <strong>in</strong> verità, ognuno, appena mi vedeva, me la riferiva. Ad alcuni sembrava una cosa <strong>in</strong>degna,<br />

ad altri ri<strong>di</strong>cola: ri<strong>di</strong>cola a quelli che ritenevano che il processo <strong>di</strong> costui poggiasse sulla<br />

deposizione dei testimoni, sulla considerazione delle imputazioni, sul potere dei giu<strong>di</strong>ci e non<br />

sull’elezione dei consoli; <strong>in</strong>degna a coloro che guardavano più a fondo, e capivano che queste<br />

congratulazioni riguardavano la corruzione del processo.<br />

videt, appellat ecc.: tutta la scena è riferita con verbi al presente, che conferiscono vivacità al<br />

racconto.<br />

ut viderat narrabat: il piuccheperfetto nella subord<strong>in</strong>ata temporale esprime anteriorità rispetto alla<br />

sovraord<strong>in</strong>ata narrabat


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 28<br />

Il nuovo piano sembra dest<strong>in</strong>ato al successo<br />

20. Così <strong>in</strong>fatti ragionavano, così parlavano tra loro e con me persone degne del massimo rispetto:<br />

era ormai chiaro ed evidente che non esisteva più un’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia. Un imputato<br />

che il giorno prima si considerava già condannato, viene assolto dopo che il suo <strong>di</strong>fensore è stato<br />

eletto console? Ma come! che l’<strong>in</strong>tera Sicilia, tutti i Siciliani, tutti gli uom<strong>in</strong>i d’affari, tutti i<br />

documenti pubblici e privati siano a Roma, tutto ciò non avrà nessun valore? Nessuno, se il<br />

console designato non vuole. Ma come! i giu<strong>di</strong>ci non terranno conto delle imputazioni, non dei<br />

testimoni, non del giu<strong>di</strong>zio del popolo romano? No: tutto si svolgerà secondo il potere e la<br />

<strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una sola persona. Vi <strong>di</strong>rò s<strong>in</strong>ceramente, giu<strong>di</strong>ci: questo fatto mi provocava grande<br />

turbamento. Tutti i cittad<strong>in</strong>i migliori <strong>in</strong>fatti parlavano così: “a te sarà strappato costui; ma noi non<br />

manterremo più a lungo l’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia; chi <strong>in</strong>fatti, dopo che Verre sia stato<br />

assolto, potrà opporsi al trasferimento del potere giu<strong>di</strong>ziario?”<br />

nulla esse iu<strong>di</strong>cia: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva epesegetica <strong>di</strong> sic , “così parlavano <strong>di</strong>cendo che...”<br />

qui reus...: prolessi della sub. relativa = is reus qui...absolvitur? L’<strong>in</strong>terrogativa caratterizzata solo<br />

dall’<strong>in</strong>tonazione esprime <strong>in</strong><strong>di</strong>gnazione o meraviglia, vic<strong>in</strong>a ad una frase esclamativa. Così anche<br />

iu<strong>di</strong>ces non ...sequentur?<br />

quod...quod... sunt: <strong>di</strong>chiarativa con funzione <strong>di</strong> soggetto <strong>di</strong> valebit, richiamata nella pr<strong>in</strong>cipale da<br />

id.<br />

nihil: sott<strong>in</strong>teso valebit<br />

<strong>in</strong>vito consule: abl. assoluto nom<strong>in</strong>ale, equivalente ad una protasi (apodosi valebit sott.)<br />

dell’oggettività.<br />

omnia <strong>in</strong> potestate...vertentur: lett. “tutto si aggirerà all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong>...”<br />

iste (sc. Verre) quidem ... sed: la congiunzione asseverativa quidem, seguita da sed, preannuncia<br />

l’avversativa e la mette <strong>in</strong> risalto, come se fosse “costui, è vero, ti sarà strappato, ma (cosa più<br />

grave)...”<br />

21. Era una situazione spiacevole per tutti: e non li preoccupava tanto l’improvvisa allegria <strong>di</strong><br />

quest’uomo sciagurato quanto l’<strong>in</strong>attesa congratulazione <strong>di</strong> un personaggio molto importante. Io<br />

desideravo <strong>di</strong>ssimulare la mia contrarietà, desideravo coprire con l’espressione del volto il dolore<br />

del mio animo e tenerlo nascosto con il silenzio. Ma ecco che, proprio <strong>in</strong> quei giorni, quando i<br />

pretori designati facevano il loro sorteggio, e a Marco Metello era toccata la presidenza del<br />

tribunale per le concussioni, mi viene riferito che a costui [sc.Verre] erano state fatte<br />

congratulazioni così calorose che egli mandò anche dei servi a casa , a portare la notizia alla<br />

moglie.<br />

hom<strong>in</strong>is amplissimi: Curione<br />

cum sortirentur: da legare a iis <strong>di</strong>ebus; il piuccheperfetto obtigisset <strong>in</strong><strong>di</strong>ca <strong>in</strong>vece il risultato del<br />

sorteggio, che aveva assegnato a Marco Metello, appena eletto pretore, la presidenza del tribunale<br />

de repetun<strong>di</strong>s<br />

qui nuntiarent: rel. f<strong>in</strong>ale<br />

uxori suae: il riflessivo r<strong>in</strong>via al soggetto della sovraord<strong>in</strong>ata (mitteret)<br />

22. Certo nemmeno questo mi piaceva; e tuttavia non capivo che cosa precisamente <strong>in</strong> questo<br />

sorteggio io dovessi tanto temere. Da uom<strong>in</strong>i fidati, dai quali venni a sapere ogni cosa, apprendevo<br />

soltanto che parecchie ceste con denaro siciliano erano state trasferite da un senatore ad un<br />

cavaliere romano; circa <strong>di</strong>eci <strong>di</strong> queste ceste erano rimaste <strong>in</strong> casa <strong>di</strong> quel senatore, dest<strong>in</strong>ate alla<br />

mia elezione; gli agenti <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> tutte le tribù erano stati convocati <strong>di</strong> notte presso costui<br />

[Verre].


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 29<br />

quid mihi (dat. d’agente) metuendum esset: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>p. da <strong>in</strong>tellegebam<br />

<strong>in</strong> hac sorte: il sorteggio che aveva assegnato a Marco Metello la presidenza del tribunale de<br />

repetun<strong>di</strong>s<br />

unum illud: prolettico delle <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itive translatos esse; relictos esse; vocatos<br />

<strong>di</strong>visores: lett. “persone che spartiscono, <strong>di</strong>stribuiscono” qualcosa; <strong>in</strong> questo caso il denaro per<br />

comprare <strong>in</strong> tutte le tribù i voti necessari a far fallire l’elezione <strong>di</strong> Cicerone a e<strong>di</strong>le; e più <strong>in</strong><br />

generale il denaro che i can<strong>di</strong>dati facevano <strong>di</strong>stribuire per essere votati; ciò era vietato e rientrava<br />

nel crimen ambitus, per il quale la legislazione sillana aveva istituito un tribunale apposito, ma<br />

doveva essere abbastanza frequente. Non bisogna peraltro pensare che ogni tribù avesse un<br />

addetto specificamente <strong>in</strong>caricato <strong>di</strong> queste pratiche illegali; i <strong>di</strong>visores verosimilmente avevano<br />

compiti, leciti, <strong>di</strong> tesorieri delle tribù, e si assumevano anche, all’occorrenza, quello illecito <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stribuire il denaro stanziato dai can<strong>di</strong>dati per le elezioni.<br />

23. Uno <strong>di</strong> loro, che si riteneva <strong>in</strong> dovere <strong>di</strong> fare <strong>di</strong> tutto per me, viene da me <strong>in</strong> quella medesima<br />

notte. Mi rivela il <strong>di</strong>scorso che costui aveva fatto: aveva ricordato quanto fosse stato generoso con<br />

loro sia già prima, quando egli era can<strong>di</strong>dato alla pretura, sia nelle recenti elezioni dei consoli e<br />

dei pretori; e poi subito aveva promesso tutto il denaro che volevano, se avessero fatto fallire la<br />

mia elezione a e<strong>di</strong>le. A questo punto alcuni <strong>di</strong>ssero che non ne avevano il coraggio; altri risposero<br />

che non pensavano che la cosa si potesse fare; e tuttavia si trovò un amico coraggioso proveniente<br />

dalla medesima famiglia, Qu<strong>in</strong>to Verre della tribù Romilia, uscito dalla miglior scuola <strong>di</strong> agenti<br />

<strong>di</strong>stributori, <strong>di</strong>scepolo e amico del padre <strong>di</strong> costui, che si impegnasse, <strong>di</strong>etro deposito <strong>di</strong><br />

c<strong>in</strong>quecentomila sesterzi, a portare a term<strong>in</strong>e la cosa, e ci furono anche alcuni che si <strong>di</strong>chiararono<br />

<strong>di</strong>sposti a farlo con lui. Stando così le cose, quel tale, con <strong>di</strong>sposizione d’animo davvero<br />

amichevole, mi avvertiva <strong>di</strong> stare molto attento.<br />

qua oratione usus esset: lett. “<strong>di</strong> quale <strong>di</strong>scorso si fosse servito”, <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>p. da<br />

demonstrat, presente descrittivo con la consecutio dei tempi storici.<br />

commemorasse...: <strong>in</strong>izia con questo <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito un <strong>di</strong>scorso <strong>in</strong><strong>di</strong>retto, <strong>di</strong>pendente da demonstrat, che<br />

riferisce le parole dell’<strong>in</strong>formatore <strong>di</strong> Cicerone, e si protrae quasi f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e del paragrafo. Solo<br />

con quae cum ita essent riprende il racconto <strong>di</strong> Cicerone.<br />

Romilia: abl., sott. ex tribu<br />

qu<strong>in</strong>gentis milibus depositis: abl. ass. con valore <strong>di</strong> protasi <strong>di</strong> un periodo ipotetico (dell’oggettività)<br />

<strong>di</strong>pendente da polliceretur (apodosi id se perfecturum); <strong>in</strong> forma <strong>in</strong><strong>di</strong>pendent, <strong>in</strong> o.r.: perficiam...si<br />

qu<strong>in</strong>genta milia deposita erunt<br />

ut caverem: completiva <strong>di</strong>pendente da praemonebat (avvertimento <strong>in</strong>utile, che <strong>di</strong>mostra solo la<br />

sollecitud<strong>in</strong>e dell’<strong>in</strong>formatore per Cicerone).<br />

24. Ero <strong>in</strong> apprensione per cose importantissime <strong>in</strong> un medesimo tempo, un tempo per <strong>di</strong> più<br />

assai breve: erano vic<strong>in</strong>issime le elezioni, e <strong>in</strong> queste mi si faceva la guerra con gran <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

denaro; era imm<strong>in</strong>ente il processo, e le ceste siciliane m<strong>in</strong>acciavano anche questa faccenda. La<br />

preoccupazione per le elezioni mi <strong>di</strong>stoglieva dal fare liberamente quanto riguardava il processo; a<br />

causa del processo non mi era possibile occuparmi completamente della mia can<strong>di</strong>datura; non<br />

c’era modo <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> <strong>in</strong>timorire con m<strong>in</strong>acce gli agenti <strong>di</strong>stributori, giacché mi rendevo conto che<br />

essi capivano che io sarei stato impegnato e v<strong>in</strong>colato <strong>in</strong> questo processo.<br />

agere ...deterrebar: lett. “ero <strong>di</strong>stolto dalla paura per le elezioni dal fare...”, con l’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito<br />

<strong>di</strong>pendente da deterrebar <strong>in</strong> luogo e con il medesimo valore <strong>di</strong> quom<strong>in</strong>us (o ne )agerem<br />

m<strong>in</strong>ari (con il val. <strong>di</strong> un gen. del gerun<strong>di</strong>o m<strong>in</strong>an<strong>di</strong>) ratio non erat: <strong>in</strong>tende <strong>di</strong>re che non poteva<br />

m<strong>in</strong>acciare una denuncia, dal momento che non avrebbe potuto dare <strong>in</strong>izio ad un altro processo,<br />

e una m<strong>in</strong>accia a vuoto non avrebbe spaventato i <strong>di</strong>visores.


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 30<br />

25. E proprio <strong>in</strong> questo tempo vengo a sapere che era stato <strong>in</strong>giunto da Ortensio ai Siciliani, <strong>in</strong> un<br />

primo momento, <strong>di</strong> recarsi a casa sua; ma che i Siciliani <strong>in</strong> questo si erano comportati con piena<br />

libertà, e, poiché capivano la ragione per cui li si mandava a chiamare, non erano andati. Intanto<br />

<strong>in</strong>iziarono a svolgersi le elezioni per la carica cui aspiravo, elezioni delle quali costui, come delle<br />

altre <strong>di</strong> quest’anno, credeva <strong>di</strong> essere il padrone. Ed ecco quest’uomo potente correre avanti a<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>etro per le tribù, <strong>in</strong>sieme al figlio <strong>in</strong> atteggiamento compiacente e ossequioso, eccolo rivolgere<br />

la parola a tutti gli amici del padre, cioè gli agenti <strong>di</strong>stributori, e <strong>in</strong>contrarsi con loro. Poiché<br />

queste sue manovre furono capite e osservate, il popolo romano molto volentieri fece <strong>in</strong> modo che<br />

io non fossi privato della carica dal denaro <strong>di</strong> colui le cui ricchezze non erano riuscite a farmi<br />

desistere dell’impegno che avevo preso.<br />

denuntiatum esse (pass. impersonale, con sogg. la completiva ut venirent)...fuisse...venisse: tutte le<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itive <strong>di</strong>pendono da au<strong>di</strong>o<br />

qui : nesso relativo, con funzione <strong>di</strong> soggetto <strong>di</strong> <strong>in</strong>tellegerent, <strong>in</strong> luogo <strong>di</strong> nec eos, cum <strong>in</strong>tellegerent,<br />

venisse<br />

cursare ... appellare...convenire: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti descrittivi (o storici)<br />

ut...ne = ne, <strong>in</strong>troduce una completiva, con funzione <strong>di</strong> oggetto, <strong>di</strong>pendente da fecit;. deicerer (da<br />

deicio) lett. “fossi buttato giù dalla carica”<br />

cuius <strong>di</strong>vitiae non potuissent: prolessi della relativa = ne deicerer pecunia eiusdem cuius <strong>di</strong>vitiae...,<br />

accenno a un tentativo <strong>di</strong> Verre <strong>di</strong> corrompere il suo accusatore, evidentemente per ottenerne<br />

un’accusa compiacente.<br />

26. Dopo che mi fui liberato <strong>di</strong> quella grande preoccupazione della can<strong>di</strong>datura, <strong>in</strong>iziai con animo<br />

molto più libero e tranquillo a de<strong>di</strong>care ogni mia azione e pensiero unicamente al processo. Vengo<br />

a scoprire, giu<strong>di</strong>ci, che costoro hanno elaborato e fissato dei piani perché si tirasse <strong>in</strong> lungo la<br />

cosa, con ogni possibile mezzo, <strong>in</strong> modo che la causa venisse trattata sotto la presidenza del<br />

pretore Marco Metello. [...]<br />

ut ...res duceretur: completiva epesegetica <strong>di</strong> haec consilia; ne <strong>di</strong>pende la consecutiva ut <strong>di</strong>ceretur<br />

Rivelazione del nuovo piano: r<strong>in</strong>vio della conclusione del processo all’anno seguente<br />

31. Oggi è il c<strong>in</strong>que <strong>di</strong> agosto; avete <strong>in</strong>iziato a radunarvi all’ora ottava: il giorno <strong>di</strong> oggi non lo<br />

contano nemmeno più. Ci sono <strong>di</strong>eci giorni prima dei lu<strong>di</strong> votivi, alla cui celebrazione presiederà<br />

Gneo Pompeo. Questi lu<strong>di</strong> porteranno via qu<strong>in</strong><strong>di</strong>ci giorni; seguiranno subito dopo i lu<strong>di</strong> romani.<br />

Così pensano che, dopo un <strong>in</strong>tervallo <strong>di</strong> quasi quaranta giorni, solo allora risponderanno a quanto<br />

io avrò detto; e che poi, con <strong>di</strong>scorsi e pretesti, facilmente tireranno <strong>in</strong> lungo f<strong>in</strong>o ai lu<strong>di</strong> della<br />

Vittoria. A questi seguono imme<strong>di</strong>atamente i lu<strong>di</strong> plebei, dopo i quali non rimarranno più giorni, o<br />

solo pochissimi, per il processo. Così, quando ormai l’accusa risulterà debole e sbia<strong>di</strong>ta, la<br />

questione arriverà impregiu<strong>di</strong>cata davanti al pretore Marco Metello. Quanto a questo personaggio,<br />

se io non avessi avuto fiducia nella sua onestà, non lo avrei tenuto come giu<strong>di</strong>ce; 32. ma ora la<br />

mia <strong>di</strong>sposizione d’animo è tale che preferisco che questo processo si concluda con lui nella<br />

funzione <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ce piuttosto che <strong>in</strong> quella <strong>di</strong> pretore, e preferisco affidare la sua tavoletta a lui ora<br />

che ha prestato giuramento piuttosto che affidargli quelle degli altri quando non sarà v<strong>in</strong>colato dal<br />

giuramento.<br />

hora octava: circa le due del pomeriggio, considerando approssimativamente come prima ora del<br />

giorno quella dalla sei alle sette.


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 31<br />

quos... facturus est: <strong>di</strong>verso da un futuro semplice faciet; <strong>in</strong><strong>di</strong>ca come dato <strong>di</strong> fatto già ora stabilito<br />

e certo la celebrazione dei giochi <strong>in</strong> onore <strong>di</strong> Pompeo (“che Pompeo deve celebrare”).<br />

prope quadrag<strong>in</strong>ta <strong>di</strong>ebus <strong>in</strong>terpositis: abl. ass. che <strong>in</strong><strong>di</strong>ca processo verbale anteriore a<br />

responsuros esse. Il conto è approssimato per eccesso: qu<strong>in</strong><strong>di</strong>ci giorni per i lu<strong>di</strong> votivi (16 agosto-1<br />

settembre), altri qu<strong>in</strong><strong>di</strong>ci per i lu<strong>di</strong> romani (5-19 settembre), cui si aggiungono i tre giorni <strong>di</strong><br />

<strong>in</strong>tervallo tra gli uni e gli altri (2-4 settembre), danno solo 33 giorni.<br />

se ducturos (esse) sott. rem: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva <strong>di</strong>pendente anch’essa da arbitrantur<br />

et <strong>di</strong>cendo et excusando: abl. del gerun<strong>di</strong>o con valore strumentale<br />

ad ludos Victoriae: dal 27 al 31 ottobre, celebrazione della vittoria <strong>di</strong> Silla dell’83<br />

plebeios (dal 4 al 17 novembre) esse coniunctos... rem esse venturam: anche queste <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itive<br />

<strong>di</strong>pendono da arbitrantur<br />

secundum quos...futuri sunt: considerazione <strong>in</strong>serita dall’oratore, non attribuita al soggetto <strong>di</strong><br />

arbitrantur.<br />

si <strong>di</strong>ffisus essem ... non ret<strong>in</strong>uissem: per. ipotetico dell’irrealtà al passato<br />

iu<strong>di</strong>cem: compl. pre<strong>di</strong>cativo dell’oggetto quem (nesso relativo) hom<strong>in</strong>em<br />

eo iu<strong>di</strong>ce quam praetore. abl. ass. nom<strong>in</strong>ale, “essendo egli giu<strong>di</strong>ce piuttosto che pretore”<br />

Cicerone sventa le manovre <strong>di</strong>latorie<br />

Ora, giu<strong>di</strong>ci, chiedo a voi che cosa pensiate io debba fare. Certamente, pur senza parlare, mi<br />

consiglierete quella decisione che già da me capisco <strong>di</strong> dover necessariamente prendere. Se io<br />

sfrutterò per il mio <strong>di</strong>scorso il tempo che la legge mi assegna, coglierò il frutto della mia fatica, del<br />

mio impegno e della mia <strong>di</strong>ligenza; e con la mia arr<strong>in</strong>ga d’accusa otterrò che nessuno mai a<br />

memoria d’uomo appaia esser giunto al processo più preparato, più attento, più pronto. Ma nel<br />

perseguire questa fama per il mio impegno c’è il gran<strong>di</strong>ssimo rischio che l’imputato mi sfugga. Che<br />

cosa c’è dunque che si possa fare? Non è oscuro, credo, né nascosto.<br />

consili: gen. partitivo retto da id<br />

si utar...capiam et perficiam: per. ipotetico dell’oggettività, con due apodosi collegate ad una sola<br />

protasi<br />

ut nemo videatur: completiva <strong>di</strong>p. da perficiam con funzione <strong>di</strong> oggetto<br />

reus ne elabatur: completiva <strong>di</strong>p. da periculum est, con il costrutto dei verba timen<strong>di</strong><br />

33. Questo frutto della fama, che si sarebbe potuto ottenere con un <strong>di</strong>scorso cont<strong>in</strong>uo,<br />

riserviamolo ad un’altra occasione; ora voglio accusare quest’uomo con i registri, i testimoni, i<br />

documenti pubblici e privati, le <strong>di</strong>chiarazioni ufficiali. Dovrò vedermela completamente con te,<br />

Ortensio: lo <strong>di</strong>rò apertamente. Se ritenessi che tu <strong>in</strong> questa causa ti misuri con me con un<br />

<strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e confutando le imputazioni, anch’io mi darei da fare con un <strong>di</strong>scorso d’accusa e<br />

illustrando le imputazioni; ora, giacché hai deciso <strong>di</strong> combattermi non tanto secondo la tua<br />

funzione naturale (<strong>di</strong> <strong>di</strong>fensore) ma secondo il tempo e l’<strong>in</strong>teresse <strong>di</strong> costui, è necessario opporsi<br />

ad un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> questo genere con qualche piano.<br />

reservemus...accusemus: congiuntivi esortativi<br />

si putarem...consumerem: per. ipotetico dell’irrealtà al presente<br />

34. Il tuo <strong>di</strong>segno è <strong>di</strong> <strong>in</strong>iziare a rispondermi dopo i due lu<strong>di</strong>; il mio <strong>di</strong> arrivare al r<strong>in</strong>vio prima dei<br />

primi. Ne conseguirà che codesto tuo <strong>di</strong>segno appaia astuto, questa mia decisione imposta dalla<br />

necessità. Quanto poi a quello che avevo <strong>in</strong>iziato a <strong>di</strong>re, che me la devo vedere con te, si tratta <strong>di</strong><br />

questo. Io, dopo aver accettato questa causa per richiesta dei Siciliani, e aver ritenuto cosa<br />

importante e molto onorevole per me che volessero far la prova della mia lealtà e della mia<br />

<strong>di</strong>ligenza coloro che già l’avevano fatta della mia onestà e del mio <strong>di</strong>s<strong>in</strong>teresse, poi, assunto questo


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 32<br />

<strong>in</strong>carico, mi sono proposto uno scopo più alto, <strong>in</strong> cui il popolo romano potesse constatare il mio<br />

attaccamento allo stato.<br />

ut <strong>in</strong>cipias... ut comperend<strong>in</strong>em: completive epesegetiche <strong>di</strong> ratio<br />

b<strong>in</strong>os ludos: il <strong>di</strong>stributivo <strong>in</strong> luogo del card<strong>in</strong>ale (duo), come <strong>di</strong> norma, determ<strong>in</strong>a un sostantivo<br />

che ha al plurale un significato <strong>di</strong>verso che al s<strong>in</strong>golare<br />

ut existimetur: completiva <strong>di</strong>pendente, con funzione <strong>di</strong> soggetto, da fiet<br />

amplum et praeclarum: pre<strong>di</strong>cativi dell’oggetto, l’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva eos velle...facere<br />

<strong>in</strong> quo...posset: rel. consecutiva<br />

35. Infatti non mi sembrava assolutamente che meritasse il mio impegno e i miei sforzi far citare<br />

<strong>in</strong> giu<strong>di</strong>zio costui, già condannato dall’op<strong>in</strong>ione <strong>di</strong> tutti, se codesta tua <strong>in</strong>tollerabile prepotenza, e<br />

quella parzialità che <strong>in</strong> questi ultimi anni hai <strong>di</strong>mostrato <strong>in</strong> alcuni processi non si <strong>in</strong>tromettessero<br />

anche nella causa <strong>di</strong> quest’uomo senza speranza. Ma ora, poiché tu tanto ti compiaci <strong>di</strong> questo<br />

dom<strong>in</strong>io assoluto, <strong>di</strong> questa tirannia che eserciti sui processi, e ci sono persone che non provano<br />

né vergogna né <strong>di</strong>sgusto della propria sfrenatezza e della propria <strong>in</strong>famia, che sembra corrano<br />

quasi <strong>di</strong> proposito <strong>in</strong>contro all’o<strong>di</strong>o e al risentimento del popolo romano, <strong>di</strong>chiaro <strong>di</strong> essermi<br />

assunto questo compito, gravoso forse e per me molto pericoloso, ma degno tuttavia che io vi<br />

de<strong>di</strong>chi tutte le forze della mia giov<strong>in</strong>ezza e del mio impegno.<br />

illud: prolettico <strong>di</strong> istum vocari (lett. “che fosse citato costui”), <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva con funzione <strong>di</strong> soggetto <strong>di</strong><br />

videbatur (costrutto impersonale); <strong>di</strong>gnum pre<strong>di</strong>cativo del soggetto, determ<strong>in</strong>ato dagli abl.<br />

<strong>in</strong>dustria conatuque<br />

nisi <strong>in</strong>terponeretur: s<strong>in</strong>golare, concoordato con uno solo dei soggetti, ma da riferire ad entrambi<br />

quos neque pudeat neque taedeat... qui ...videantur: rel. consecutive. Gli impersonali pudeat e<br />

taedeat sono come <strong>di</strong> norma costruiti con l’accusativo della persona (il pronome quos)<br />

<strong>di</strong>gnum <strong>in</strong> quo ... contenderem: rel. consecutiva, costrutto consueto con <strong>di</strong>gnus e <strong>in</strong><strong>di</strong>gnus<br />

36. Giacché l’<strong>in</strong>tera classe (senatoria) per la <strong>di</strong>sonestà e l’audacia <strong>di</strong> pochi è oppressa e <strong>in</strong>calzata<br />

dall’<strong>in</strong>famia dell’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia, io mi <strong>di</strong>chiaro a questo genere <strong>di</strong> persone<br />

accusatore ostile, avversario <strong>in</strong>sistente, accanito, feroce. Questo è il compito che mi assumo, che<br />

reclamo per me, che svolgerò nell’esercizio della mia carica, che svolgerò da quel posto da cui il<br />

popolo romano ha voluto che a partire dal primo gennaio io trattassi con lui dello stato e degli<br />

uom<strong>in</strong>i scellerati: questo è lo spettacolo della mia e<strong>di</strong>lità che prometto, straord<strong>in</strong>ario e splen<strong>di</strong>do,<br />

al popolo romano. Questo è il mio avvertimento, la mia <strong>di</strong>chiarazione, il mio annuncio: coloro che<br />

hanno l’abitud<strong>in</strong>e <strong>di</strong> depositare o accettare o dare <strong>in</strong> garanzia o promettere (denaro), o <strong>di</strong> far da<br />

me<strong>di</strong>atori o da negoziatori per la corruzione <strong>di</strong> un processo, e coloro che a questo scopo hanno<br />

pubblicamente <strong>di</strong>chiarato la loro potenza o la loro impudenza, tengano lontane <strong>in</strong> questo processo<br />

le loro mani e le loro <strong>in</strong>tenzioni da questa colpa nefanda.<br />

quod agam: si può <strong>in</strong>tendere agam anche come congiuntivo, dando alla relativa valore f<strong>in</strong>ale<br />

“compito da svolgere”; sembra preferibile tuttavia <strong>in</strong>terpretare il verbo come futuro, con il valore <strong>di</strong><br />

una solenne promessa (o m<strong>in</strong>accia)<br />

ex eo loco: da <strong>in</strong>tendere <strong>in</strong> senso concreto <strong>di</strong> “luogo, posto”, piuttosto che come un s<strong>in</strong>onimo <strong>di</strong><br />

magistratus (“posizione” nel senso <strong>di</strong> “carica”), con allusione ai rostri, la tribuna da cui i<br />

magistrati parlavano al popolo (cum populo agere)<br />

munus: nel senso sia <strong>di</strong> “dono” sia <strong>di</strong> “spettacolo”, poiché una delle competenze dell’e<strong>di</strong>le era<br />

l’organizzazione degli spettacoli pubblici; <strong>in</strong> questo caso lo spettacolo offerto sarà la persecuzione<br />

degli improbi<br />

deponere ecc.: gli <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti sono usati assolutamente; con l’aiuto dello pseudo-Asconio ad l.(p. 218<br />

Stangl) si può <strong>in</strong>tendere deponere come “affidare ad un depositario”, non co<strong>in</strong>volto <strong>di</strong>rettamente<br />

nel patto fra corruttore e corrotto; accipere come “accettare”, con un accordo <strong>di</strong>retto fra corruttore


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 33<br />

e corrotto; recipere nel senso tecnico <strong>di</strong> “rendersi garante” per il corrotto con il corruttore, polliceri<br />

<strong>in</strong> quello generico <strong>di</strong> “promettere”.<br />

abst<strong>in</strong>eant: cong. esortativo; il primo compl. oggetto, manus, allude a corruzione dei giu<strong>di</strong>ci con<br />

denaro; il secondo, animos, a ogni espe<strong>di</strong>ente volto ad <strong>in</strong>fluenzare lo svolgimento e l’esito del<br />

processo.<br />

37. Allora Ortensio sarà console, dotato del sommo potere militare e civile, io <strong>in</strong>vece e<strong>di</strong>le, vale a<br />

<strong>di</strong>re poco più che un privato cittad<strong>in</strong>o. Tuttavia ciò che io prometto <strong>di</strong> fare è cosa <strong>di</strong> tale<br />

importanza, così gra<strong>di</strong>ta e ben accetta al popolo romano, che il console stesso, <strong>in</strong> questa causa,<br />

appare, rispetto a me, pers<strong>in</strong>o <strong>in</strong>feriore, se fosse possibile, ad un privato cittad<strong>in</strong>o.<br />

tamen haec: costr. haec res quam polliceor (“questa cosa che prometto”)me esse acturum (“che io<br />

farò”) est huius mo<strong>di</strong> (“è <strong>di</strong> tal fatta”), (est) ita grata atque iucunda p.R. (“è così gra<strong>di</strong>ta e accetta al<br />

p.r.”), ut ipse consul videatur (consecutiva) esse m<strong>in</strong>us quam privatus<br />

40. [...] In quale stato d’animo pensate mi troverò, se capirò che proprio <strong>in</strong> questo processo è stata<br />

compiuta una violazione o commessa una colpa con qualche sistema simile? Tanto più che posso<br />

<strong>di</strong>mostrare con numerosi testimoni che Gaio Verre <strong>in</strong> Sicilia <strong>di</strong>sse – e molti lo u<strong>di</strong>rono – che aveva<br />

un uomo potente, confidando nel quale saccheggiava la prov<strong>in</strong>cia; e cercava denaro non per sé<br />

soltanto, ma aveva organizzato quei tre anni <strong>di</strong> governo della Sicilia <strong>in</strong> modo tale che, a quanto<br />

<strong>di</strong>ceva, gli andava molto bene se riusciva a far passare nel suo patrimonio il guadagno <strong>di</strong> un anno,<br />

a consegnare quello del secondo ai suoi avvocati e <strong>di</strong>fensori, e a dest<strong>in</strong>are quello del terzo, l’anno<br />

più fruttuoso e red<strong>di</strong>tizio, per <strong>in</strong>tero ai giu<strong>di</strong>ci.<br />

quo ...fore (=futurum esse) putatis ...si <strong>in</strong>tellexero: il fut. anteriore nella protasi <strong>in</strong><strong>di</strong>ca processo<br />

verbale anteriore a quello espresso con fore .<br />

cum ...possim: sub. causale; da planum facere <strong>di</strong>p. la subord<strong>in</strong>ata oggettiva Verrem <strong>di</strong>xisse, che a<br />

sua volta regge se habere... neque quaerere...sed <strong>di</strong>stributum habere<br />

multis au<strong>di</strong>entibus: abl. ass., lett. “mentre molti (lo) u<strong>di</strong>vano<br />

cuius fiduciaspoliaret: rel. con il congiuntivo obliquo<br />

ut <strong>di</strong>ceret: consecutiva <strong>di</strong>p. da <strong>di</strong>stributum habere (<strong>in</strong> luogo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuisse, per <strong>in</strong><strong>di</strong>care il risultato<br />

attuale <strong>di</strong> un’azione compiuta)<br />

praeclare agi si converteret, traderet, reservaret: per. ipotetico dell’oggettività <strong>di</strong>pendente con<br />

apodosi all’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito.<br />

41. Questo mi suggerisce <strong>di</strong> ripetere ciò che, quando lo <strong>di</strong>ssi durante la costituzione della giuria<br />

davanti a Manio Glabrione, suscitò, come capii, grande turbamento nel popolo romano: capiterà,<br />

io credo, che le popolazioni straniere manderanno ambasciatori al popolo romano con la richiesta<br />

che venga abolita la legge sulle concussioni e il relativo processo. Essi ritengono <strong>in</strong>fatti che, se<br />

non ci fossero più processi, ciascuno ruberebbe solo quanto pensa basterà a sé e ai propri figli;<br />

ora <strong>in</strong>vece, giacché ci sono processi <strong>di</strong> questo genere, ciascuno porta via quanto possa bastare per<br />

sé, per i <strong>di</strong>fensori, per gli avvocati, per il pretore, per i giu<strong>di</strong>ci; e questa è certamente una quantità<br />

illimitata; essi sono <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> provvedere alla cupi<strong>di</strong>gia <strong>di</strong> un uomo anche molto avido, non però<br />

alla vittoria <strong>di</strong> un uomo gravemente colpevole.<br />

illud <strong>di</strong>cere quod...commoveri: lett. “<strong>di</strong>re (sogg. <strong>di</strong> venit <strong>in</strong> mentem) quella cosa (illud) avendo detto<br />

la quale (quod) capii che il popolo romano era molto turbato”<br />

me arbitrari...: <strong>di</strong>pende da <strong>di</strong>cere, lett. “(e cioè) che io pensavo che sarebbe capitato che...”<br />

uti (=ut) mitterent: completiva con funzione <strong>di</strong> soggetto <strong>di</strong> fore (= futurum esse)<br />

ut tolleretur: sub. f<strong>in</strong>ale <strong>di</strong>pendente da mitterent


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 34<br />

si s<strong>in</strong>t...ablaturum (esse): per. ipotetico della possibilità <strong>di</strong>pendente all’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito (<strong>in</strong> forma<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>pendente: si s<strong>in</strong>t, auferat)<br />

quantum arbitretur: sub. relativa con il cong. obliquo; così subito dopo quantum sibi...futurum sit.<br />

tantum auferre: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva <strong>di</strong>pendente ancora, <strong>in</strong> oratio obliqua, da putant; come anche <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itum<br />

esse, posse, non posse<br />

42. Che processi memorabili! Che splen<strong>di</strong>da reputazione della nostra classe! Ora gli alleati del<br />

popolo romano non vogliono si facciano i processi per concussione, che furono istituiti dai nostri<br />

antenati proprio nell’<strong>in</strong>teresse degli alleati. Forse costui avrebbe mai avuto per sé una buona<br />

speranza, se non avesse concepito <strong>di</strong> voi una cattiva op<strong>in</strong>ione? Perciò voi dovete o<strong>di</strong>arlo ancora <strong>di</strong><br />

più, se è possibile, <strong>di</strong> quanto lo o<strong>di</strong>a il popolo romano, dal momento che egli vi ritiene simili a sé<br />

nell’avi<strong>di</strong>tà, nella scelleratezza, nello spergiuro.<br />

o ...iu<strong>di</strong>cia, existimationem: accusativi esclamativi<br />

cum...nolunt: lett. “quando non vogliono”<br />

an iste...habuisset nisi...imbibisset?: per. ipotetico dell’irrealtà al passato; l’apodosi è costituita<br />

dall’<strong>in</strong>terrogativa retorica (negativa) <strong>in</strong>trodotta da an (= num)<br />

quo: nesso rel. con la des. richiesta dal comparativo maiore o<strong>di</strong>o, abl. <strong>di</strong> qualità<br />

cum arbitretur: sub. causale<br />

sui similes: pre<strong>di</strong>cativo dell’oggetto vos; l’aggettivo similis può essere determ<strong>in</strong>ato sia dal dativo,<br />

come <strong>in</strong> italiano (“simile a”), sia, come qui, dal genitivo (sui, gen. del pronome riflessivo).<br />

Perorazione. Illustrazione della nuova procedura e formulazione ufficiale dell’accusa<br />

53. Io sono ben deciso a non rischiare che <strong>in</strong> questo processo ci vengano cambiati il presidente e<br />

la giuria. Non permetterò che il <strong>di</strong>battito si prolunghi f<strong>in</strong>o al momento <strong>in</strong> cui i littori dei consoli<br />

potranno convocare coloro che per ora i servi dei consoli designati non sono riusciti a smuovere,<br />

quando, con un comportamento <strong>in</strong>au<strong>di</strong>to, li mandarono a chiamare tutti quanti; sicché uom<strong>in</strong>i<br />

<strong>in</strong>felici, un tempo alleati e amici del popolo romano, ora schiavi e supplici, non solo perdano per<br />

ord<strong>in</strong>e <strong>di</strong> quelli ogni loro <strong>di</strong>ritto e tutti i loro beni, ma ad<strong>di</strong>rittura non abbiano più la possibilità <strong>di</strong><br />

lamentare la per<strong>di</strong>ta dei loro <strong>di</strong>ritti.<br />

mihi certum est...: lett. “per me è cosa certa non mettermi nella situazione (committere) che..”<br />

ut mutetur: completiva <strong>di</strong>p. da committere; il verbo, s<strong>in</strong>golare, si riferisce ad entrambi i soggetti<br />

praetor e consilium<br />

ut...vocent: consecutiva, <strong>di</strong>pendente da adduci, con id (tempus) correlato a ut, lett. “sia fatto<br />

arrivare f<strong>in</strong>o ad un tempo tale che...”<br />

quos non moverunt...eos vocent: consueta prolessi della relativa, con il pronome correlativo eos<br />

posposto nella sovraord<strong>in</strong>ata. L’oratore si riferisce all’episo<strong>di</strong>o narrato al § 25<br />

ut amittant...non habeant: consecutive prive <strong>di</strong> antecedente, con valore conclusivo; non vanno<br />

legate a <strong>in</strong> id tempus adduci.<br />

54. Non consentirò certamente che, conclusa la mia arr<strong>in</strong>ga, pass<strong>in</strong>o quaranta giorni, e solo allora<br />

si replichi al mio <strong>di</strong>scorso, una volta che la mia accusa sia caduta nell’oblio per il lungo tempo<br />

<strong>in</strong>tercorso. Non permetterò che si pronunci la sentenza quando si sarà allontanata da Roma<br />

questa folla proveniente da tutta l’Italia, che si è riunita contemporaneamente da ogni parte per le<br />

elezioni, i lu<strong>di</strong>, il censimento. Io penso che <strong>di</strong> questo processo debbano essere vostri sia il frutto<br />

della gloria sia il rischio del <strong>di</strong>scre<strong>di</strong>to, miei la fatica e l’affanno, <strong>di</strong> tutti la conoscenza del modo <strong>di</strong><br />

procedere e il ricordo <strong>di</strong> ciò che è stato detto da ciascuno.


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 35<br />

non s<strong>in</strong>am: regge l’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva tum nobis denique responderi (passivo impersonale). Si noti la triplice<br />

anafora <strong>di</strong> non ad <strong>in</strong>izio <strong>di</strong> periodo: non patiar...non s<strong>in</strong>am ... non committam, con variazione dei<br />

verbi.<br />

causā peroratā, quadrag<strong>in</strong>ta <strong>di</strong>ebus <strong>in</strong>terpositis: abl. assoluti, da legare il primo a non s<strong>in</strong>am, il<br />

secondo a responderi, lett. “non consentirò che, conclusa la mia arr<strong>in</strong>ga, mi si risponda trascorsi<br />

quaranta giorni”. Per i quaranta giorni cf. sopra § 31 prope quadrag<strong>in</strong>ta <strong>di</strong>ebus <strong>in</strong>terpositis<br />

cum...adducta sit: sub. temporale, con il perfetto per esprimere processo verbale anteriore a<br />

responderi.<br />

<strong>in</strong> oblivionem <strong>di</strong>uturnitatis: lett. “nell’oblio della lunga durata”, genitivo soggettivo<br />

ut haec res iu<strong>di</strong>cetur: completiva <strong>di</strong>pendente da committam, lett. “non mi metterò nella situazione<br />

che...”<br />

tum...cum (correlati) <strong>di</strong>scesserit: sub. temporale, con il congiuntivo perfetto <strong>in</strong><strong>di</strong>cante processo<br />

verbale anteriore a iu<strong>di</strong>cetur (come sopra cum ...adducta sit)<br />

quid agatur...quid <strong>di</strong>ctum sit: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>rette <strong>di</strong>pendenti rispettivamente da scientiam e da<br />

memoriam, con variazione nei tempi determ<strong>in</strong>ata dal significato dei sostantivi: la conoscenza,<br />

momento per momento, <strong>di</strong> ciò che sta avvenendo (<strong>in</strong> particolare la procedura nuova che Cicerone<br />

<strong>in</strong>tende adottare), il ricordo, a processo concluso, <strong>di</strong> ciò che è stato detto.<br />

55. Seguirò la procedura non nuova, ma già adottata <strong>in</strong> passato da coloro che ora sono i primi<br />

della nostra città, <strong>di</strong> citare subito i testimoni. Introdurrò, come vedrete, la novità <strong>di</strong> raggruppare i<br />

testimoni <strong>in</strong> modo da illustrare prima per <strong>in</strong>tero un capo d’accusa; e <strong>in</strong>trodurre poi i testimoni,<br />

dopo che avrò <strong>di</strong>mostrato l’imputazione con le argomentazioni e il <strong>di</strong>scorso: sicché fra quel metodo<br />

d’accusa consueto e questo nuovo non c’è nessuna <strong>di</strong>fferenza, salvo che <strong>in</strong> quello si presentano i<br />

testimoni quando tutto è stato detto; <strong>in</strong> questo si presenteranno per ciascuna imputazione, <strong>in</strong><br />

modo che anche a quelli sia data facoltà <strong>di</strong> <strong>in</strong>terrogare, <strong>di</strong> argomentare e <strong>di</strong> parlare. Se vi sarà<br />

qualcuno che avverte la mancanza <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso d’accusa cont<strong>in</strong>uo, lo ascolterà nel secondo<br />

<strong>di</strong>battito: ora deve comprendere che sono costretto a procedere <strong>in</strong> questo modo, per contrastare<br />

con questa mia decisione la <strong>di</strong>sonesta astuzia <strong>di</strong> quelli.<br />

ut testibus utar: completiva epesegetica <strong>di</strong> hoc<br />

illud a me novum...: lett. “conoscerete come cosa nuova (sc. fatta, ricavabile da factum della frase<br />

precedente) da me il fatto che ...”, con illud prolettico della <strong>di</strong>chiarativa quod constituam (futuro), e<br />

contrapposto ad hoc della frase precedente “questo...quell’altro”.<br />

ut explicem: sub. consecutiva, come il seguente adcommodem<br />

ubi firmavero: fut. anteriore per esprimere il rapporto temporale con adcommodem<br />

ut nihil <strong>in</strong>tersit: altra consecutiva priva <strong>di</strong> antecedente, con valore conclusivo<br />

nisi quod: “salvo il fatto che... (<strong>di</strong>chiarativo)”; nisi ha l’orig<strong>in</strong>ario valore “eccettuativo”<br />

ut facultas sit: sub. consecutiva; da facultasi <strong>di</strong>pendono i tre genitivi del gerun<strong>di</strong>o <strong>in</strong>terrogan<strong>di</strong>,<br />

argumentan<strong>di</strong>, <strong>di</strong>cen<strong>di</strong>.<br />

quis: pronome <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito, da cui va tratto il sogg. sott<strong>in</strong>teso <strong>di</strong> au<strong>di</strong>et (futuro) e <strong>di</strong> <strong>in</strong>tellegat (cong.<br />

esortativo) “se ci sarà qualcuno ... questi ascolterà... ora capisca”<br />

qui desideret: rel. consecutiva<br />

nunc...<strong>in</strong>tellegat: lett. “ora capisca che viene fatto (fieri) per necessità ciò che facciamo con l’<strong>in</strong>tento<br />

(ea ratione) <strong>di</strong> contrastare... (ut occurramus, completiva epesegetica <strong>di</strong> ea ratione)”<br />

56. L’atto d’accusa del primo <strong>di</strong>battito sarà questo. Dichiaro che Gaio Verre, oltre ad aver<br />

commesso molte azioni sfrenate, molte azioni crudeli contro cittad<strong>in</strong>i romani e contro alleati,<br />

molte azioni empie contro gli dèi e gli uom<strong>in</strong>i, ha illegalmente portato via dalla Sicilia quaranta<br />

milioni <strong>di</strong> sesterzi. Questo vi <strong>di</strong>mostrerò con testimoni, questo con registri privati e con documenti<br />

ufficiali, <strong>in</strong> modo così evidente che concluderete che, anche se avessi avuto tempo e giorni liberi<br />

per parlare a mio piacimento, non ci sarebbe stato tuttavia nessun bisogno <strong>di</strong> un lungo <strong>di</strong>scorso.<br />

Ho concluso.


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 36<br />

<strong>di</strong>cimus...: dalla pr<strong>in</strong>cipale <strong>di</strong>cimus <strong>di</strong>pende l’oggettiva C. Verrem... abstulisse, che contiene<br />

l’imputazione vera e propria per il processo de repetun<strong>di</strong>s; con la subord<strong>in</strong>ata cum multa...fecerit<br />

(<strong>di</strong>pendente anch’essa da <strong>di</strong>cimus, non da abstulisse) sono menzionate tutte le altre colpe <strong>di</strong> Verre,<br />

già più volte passate <strong>in</strong> rassegna dall’oratore, estranee al processo <strong>in</strong> corso. Lett. “avendo egli<br />

commesso molte azioni sfrenate ecc., io <strong>di</strong>chiaro che Gaio Verre ha <strong>in</strong>oltre portato via ecc.”<br />

quadr<strong>in</strong>genties: avv. numerale moltiplicativo; a sestertium, gen. plurale partitivo, va sott<strong>in</strong>teso<br />

centena (<strong>di</strong>stributivo “cento alla volta”, per ciascuna delle 400 volte) milia, lett. “quattrocento volte<br />

cento migliaia <strong>di</strong> sesterzi”.<br />

planum: compl. pre<strong>di</strong>cativo <strong>di</strong> hoc, oggetto <strong>di</strong> faciemus, “vi renderemo questo così chiaro con...”<br />

ut hoc (prolettico dell’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva nihil opus fuisse) statuatis: subord<strong>in</strong>ata consecutiva<br />

si habuissemus...nihil opus fuisse: periodo ipotetico dell’irrealtà <strong>di</strong>pendente all’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito.<br />

Dixi: perfetto con valore aspettuale, <strong>in</strong><strong>di</strong>ca l’azione giunta a compimento, conclusa “ho parlato =<br />

non parlo più” (cf. vixit = “è morto”). Come ricorda lo scoliasta pseudo-Asconio ad l. (p. 223<br />

Stangl), era consuetud<strong>in</strong>e che il praeco (“araldo, ban<strong>di</strong>tore”), quando le parti avevano concluso i<br />

loro <strong>di</strong>scorsi, pronunciasse la formula <strong>di</strong>xerunt, per <strong>in</strong><strong>di</strong>care che il tempo a <strong>di</strong>sposizione era<br />

term<strong>in</strong>ato, e permettere ai giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> riunirsi per la sentenza. Il tempo <strong>di</strong> Cicerone non era certo<br />

term<strong>in</strong>ato, qu<strong>in</strong><strong>di</strong> l’oratore pronuncia egli stesso la formula che <strong>in</strong><strong>di</strong>ca che il suo breve <strong>di</strong>scorso<br />

<strong>in</strong>troduttivo è concluso.


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 37<br />

Cicerone, actio secunda <strong>in</strong> Verrem, libro I <strong>§§</strong> 15-33<br />

15. Perciò tutti impegn<strong>in</strong>o tutti i loro sforzi <strong>in</strong> questo processo; nessuno ormai <strong>in</strong> questa causa<br />

può più commettere nessuno sbaglio, se non con vostro rischio. La mia condotta, come per il<br />

passato è nota, così per il futuro è certa e preve<strong>di</strong>bile. Io ho <strong>di</strong>mostrato il mio attaccamento allo<br />

stato già al tempo <strong>in</strong> cui riprist<strong>in</strong>ai, dopo molto tempo, una consuetud<strong>in</strong>e antica, e per richiesta <strong>di</strong><br />

alleati e amici del popolo romano, ai quali <strong>in</strong>oltre ero legato da v<strong>in</strong>coli <strong>di</strong> amicizia, sporsi denuncia<br />

contro un uomo straord<strong>in</strong>ariamente sfacciato. Questa mia azione riscosse l’approvazione <strong>di</strong><br />

personaggi eccellenti e molto ragguardevoli, tra i quali c’erano parecchi <strong>di</strong> voi, tanto che a colui<br />

che pure era stato suo questore, e danneggiato da costui obbe<strong>di</strong>va ad un fondato rancore, non<br />

<strong>di</strong>edero la possibilità non soltanto <strong>di</strong> presentare lui la denuncia, ma nemmeno, quando lo chiese,<br />

<strong>di</strong> associarsi a me.<br />

<strong>in</strong> hoc iu<strong>di</strong>cio: contrapposto ai processi elencati nei paragrafi precedenti, che potranno essere<br />

<strong>in</strong>tentati contro Verre, se egli sarà assolto nel processo attuale per concussione.<br />

conentur: cong. <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente esortativo<br />

quod ...quisquam (pronome <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito impiegato <strong>in</strong> frase negativa)...possit: rel. consecutiva, lett.<br />

“non c’è niente che nessuno possa sbagliare”<br />

veterem consuetud<strong>in</strong>em rettuli: quella per cui i <strong>di</strong>scendenti dei conquistatori delle prov<strong>in</strong>ce erano i<br />

loro naturali patroni; naturalmente non è il caso <strong>di</strong> Cicerone, i cui rapporti con la prov<strong>in</strong>cia<br />

risalivano soltanto alla questura esercitata nell’isola nel 75.<br />

cum ... tum: correlati, “sia...sia”; cum è qui particella coord<strong>in</strong>ante, non va unito a est cognita come<br />

congiunzione temporale subord<strong>in</strong>ante.<br />

<strong>in</strong> reliquis: lett. “nelle cose restanti”, contrapposto a <strong>in</strong> praeteritis rebus<br />

explorata atque provisa est: perfetto con valore aspettuale (<strong>in</strong> pratica i due participi vanno<br />

considerati come aggettivi): la mia ratio è, ora, già decisa e prevista<br />

quod (nesso rel = id) meum factum...: lett. “personaggi eccellenti...approvarono questa mia azione<br />

tanto che...”<br />

qui quaestor fuisset... persequeretur: cong. obliqui (la relativa <strong>di</strong>pende dalla subord<strong>in</strong>ata<br />

consecutiva ut facerent); si aggiunge anche una sfumatura concessiva.<br />

deferen<strong>di</strong> ... subscriben<strong>di</strong>: genitivi del gerun<strong>di</strong>o retti entrambi da potestatem; lett. subscriben<strong>di</strong> “<strong>di</strong><br />

aggiungere la sua firma” alla mia denuncia.<br />

16. Partii per la Sicilia per fare la mia <strong>in</strong>chiesta; <strong>in</strong> questo compito la mia operosità è stata<br />

<strong>di</strong>mostrata dalla rapi<strong>di</strong>tà del mio ritorno, la mia <strong>di</strong>ligenza dalla gran quantità <strong>di</strong> documenti e <strong>di</strong><br />

testimoni, e il mio ritegno e il mio scrupolo dal fatto che, per quanto fossi giunto come senatore<br />

presso alleati e amici del popolo romano io che <strong>in</strong> quella prov<strong>in</strong>cia ero stato questore, alloggiai<br />

presso miei ospiti e conoscenti piuttosto che presso coloro che a me avevano chiesto aiuto, io che<br />

pure ero <strong>di</strong>fensore della causa <strong>di</strong> tutti. Il mio arrivo non arrecò <strong>di</strong>sturbo o spesa a nessuno, né a<br />

titolo pubblico né privatamente: nello svolgere la mia <strong>in</strong>chiesta ebbi solo quel potere che la legge<br />

mi conferiva, non quello che avrei potuto avere grazie allo spontaneo aiuto <strong>di</strong> costoro, che costui<br />

aveva angariato.<br />

<strong>in</strong>quiren<strong>di</strong> causā: lett. “a scopo <strong>di</strong> <strong>in</strong>dagare”, espressione con valore f<strong>in</strong>ale<br />

quo <strong>in</strong> negotio: nesso rel. = et <strong>in</strong> eo negotio<br />

pudorem vero ac religionem: sott. il medesimo verbo declaravit che regge <strong>in</strong>dustriam e <strong>di</strong>ligentiam.<br />

quod...deverti: sub. <strong>di</strong>chiarativa con funzione <strong>di</strong> soggetto <strong>di</strong> declaravit<br />

cum venissem: sub. con valore concessivo. In quanto <strong>in</strong>vestito ufficialmente della funzione <strong>di</strong><br />

accusatore, Cicerone avrebbe avuto <strong>di</strong>ritto, come tutti i Romani che viaggiavano con una carica o<br />

un <strong>in</strong>carico pubblico, <strong>di</strong> essere ospitato a spese dei prov<strong>in</strong>ciali (qui <strong>in</strong><strong>di</strong>cati con la frase ad eos qui<br />

petivissent, che aggiunge una ragione ulteriore per essere ospitato a loro spese: viaggia nel loro<br />

<strong>in</strong>teresse).<br />

qui fuissem: rel. con cong. obliquo (<strong>di</strong>pende dalla subord<strong>in</strong>ata cum venissem)


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 38<br />

nem<strong>in</strong>i...labori aut sumptui: costrutto del doppio dativo, <strong>di</strong> svantaggio (nem<strong>in</strong>i) e <strong>di</strong> f<strong>in</strong>e o effetto<br />

17. Come ritornai a Roma dalla Sicilia, poiché costui e i gli amici <strong>di</strong> costui, personaggi facoltosi e<br />

raff<strong>in</strong>ati, avevano messo <strong>in</strong> giro, per far vacillare la fermezza dei testimoni, voci secondo cui io da<br />

una grande somma <strong>di</strong> denaro ero stato <strong>di</strong>stolto dal tenere una vera accusa, anche se nessuno ci<br />

credeva, perché i testimoni provenienti dalla Sicilia erano persone che mi avevano conosciuto <strong>in</strong><br />

prov<strong>in</strong>cia quando ero questore, e quelli <strong>di</strong> qui erano personaggi molto illustri che, come sono ben<br />

noti essi stessi, così conoscono molto bene ognuno <strong>di</strong> noi, tuttavia ebbi timore che qualcuno<br />

dubitasse della mia lealtà e della mia onestà f<strong>in</strong>o al momento <strong>in</strong> cui si giunse alla costituzione<br />

della giuria. Sapevo che nel recente passato nella selezione dei giu<strong>di</strong>ci certuni non erano sfuggiti<br />

al sospetto <strong>di</strong> un (illecito) accordo, anche se poi l’impegno e la cura da loro impiegati nell’accusa<br />

vera e propria vennero approvati.<br />

ut ...re<strong>di</strong>i: sub. temporale, <strong>in</strong><strong>di</strong>cante la precedenza imme<strong>di</strong>ata, “non appena tornai”. La pr<strong>in</strong>cipale,<br />

come <strong>di</strong> consueto preceduta da una serie, qui molto ampia, <strong>di</strong> subord<strong>in</strong>ate, è timui. In italiano è<br />

preferibile spezzare il lungo periodo, trasformando <strong>in</strong> pr<strong>in</strong>cipale la sub.(con valore causale) cum<br />

<strong>di</strong>ssipassent (= <strong>di</strong>ssipavissent, forma s<strong>in</strong>copata): “quando tornai a Roma, costui e gli amici <strong>di</strong><br />

costui avevano già messo <strong>in</strong> giro voci... Anche se nessuno ci credeva, ...., tuttavia ebbi timore...”<br />

eius mo<strong>di</strong>: gen. <strong>di</strong> qualità (che determ<strong>in</strong>a sermones), prolettico dell’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva me esse deductum,<br />

lett. “voci <strong>di</strong> questo genere... e cioè che...”<br />

quo retardarent: sub. f<strong>in</strong>ale; quo può essere usato <strong>in</strong> luogo <strong>di</strong> ut anche <strong>in</strong> assenza <strong>di</strong> comparativi;<br />

qui peraltro l’idea comparativa è forse contenuta nel verbo, “per rendere più esitanti i testimoni”.<br />

tametsi probabatur nem<strong>in</strong>i: sub. concessiva, lett. “anche se non otteneva l’approvazione <strong>di</strong><br />

nessuno”.<br />

ex Sicilia ... h<strong>in</strong>c: propriamente compl. e avv. <strong>di</strong> moto da luogo; h<strong>in</strong>c <strong>in</strong> riferimento a persone che<br />

già si trovano abitualmente “qui” (a Roma) si giustifica considerando che Cicerone ha notificato<br />

loro la citazione perché si rech<strong>in</strong>o <strong>in</strong> tribunale.<br />

nostrum: gen. <strong>di</strong> nos con valore partitivo, retto dal pron. <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito unum quemque; l’altra forma <strong>di</strong><br />

gen., nostri, ha solo valore <strong>di</strong> gen. oggettivo (per es. timor nostri = il timore che <strong>in</strong>cutiamo, che altri<br />

hanno per noi).<br />

ne quis dubitaret: sub. completiva <strong>di</strong>pendente da timui con il costrutto proprio dei verba timen<strong>di</strong><br />

donec vēnimus (perfetto): sub. temporale; la cong. donec, “f<strong>in</strong>ché, f<strong>in</strong>o al momento <strong>in</strong> cui”,<br />

<strong>in</strong>troduce il punto d’arrivo del verbo della sovraord<strong>in</strong>ata timui = ebbi paura prima che si<br />

giungesse.<br />

18. Nella selezione dei giu<strong>di</strong>ci mi comportai <strong>in</strong> modo che risulta chiaro che non vi fu mai una<br />

giuria <strong>di</strong> simile lustro e prestigio da quando vige l’attuale costituzione dello stato. Costui <strong>di</strong>ce che<br />

ha questo merito <strong>in</strong> comune con me; ma egli, dopo aver ricusato come giu<strong>di</strong>ce Publio Galba, tenne<br />

Marco Lucrezio, e quando il suo <strong>di</strong>fensore gli chiese perché avesse lasciato ricusare persone a lui<br />

molto amiche, Sesto Peducèo, Qu<strong>in</strong>to Consi<strong>di</strong>o, Qu<strong>in</strong>to Giunio, rispose che sapeva che costoro nel<br />

giu<strong>di</strong>care erano troppo <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenti e autonomi.<br />

ut hoc (prolettico dell’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva soggettiva consilium fuisse) constet: consecutiva che descrive il<br />

risultato attuale del processo verbale passato reieci<br />

post hunc statum...: lett. “dopo questa (a partire da questa) organizzazione dello stato <strong>di</strong> cui ora ci<br />

serviamo”, si riferisce naturalmente alla costituzione sillana, a partire dalla quale<br />

l’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia era affidata ai senatori.<br />

quam (nesso rel.) laudem = et eam laudem; communem: pre<strong>di</strong>cativo dell’oggetto laudem<br />

qui (nesso rel.) = sed is<br />

ret<strong>in</strong>uit: cioè non lo ricusò; il personaggio è sconosciuto, ma certamente, come commenta lo<br />

pseudo-Asconio ad l. (malum scilicet, p. 229 Stangl), il rilievo equivale ad un apprezzamento<br />

negativo su questo senatore. Certamente, prosegue il commentatore antico, costui fu ricusato da<br />

Cicerone: neque enim praesentem iu<strong>di</strong>cem vituperare fas fuit.


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 39<br />

cur reici passus esset (<strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>p. da quaereret): la frase non va probabilmente <strong>in</strong>tesa nel<br />

senso che ci si potesse opporre alla reiectio della parte avversa, cosa che non risulta dalle<br />

testimonianze antiche; forse vuol <strong>di</strong>re (è ancora lo pseudo-Asconio che ci viene <strong>in</strong> aiuto: ac per hoc<br />

reiecisset ipse, p. 229 Stangl) solo che anche Verre ricusò questi personaggi, oppure che non si<br />

rammaricò che fossero stati ricusati da Cicerone.<br />

quod cognosset (= cognovisset): lett. “rispose (che lo aveva fatto) perché...”, sub. causale soggettiva,<br />

che esprime la causa come addotta da Verre.<br />

sui iuris sententiaeque (sc. suae): genitivi <strong>di</strong> qualità; lett. “conosceva costoro (eos) come (persone,<br />

pred. dell’oggetto eos) dotate <strong>di</strong> autonomia e <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio”<br />

19. E così, avvenuta la composizione della giuria, io speravo <strong>di</strong> avere ormai <strong>in</strong> comune con voi il<br />

mio gravoso compito; pensavo che la mia lealtà e la mia <strong>di</strong>ligenza risultassero <strong>di</strong>mostrate non solo<br />

a chi mi conosceva ma anche a chi non mi conosceva. E non mi sbagliavo; <strong>in</strong>fatti alle elezioni per<br />

la carica cui aspiravo, benché costui cercasse contro <strong>di</strong> me <strong>di</strong> valersi della corruzione senza<br />

risparmio, il popolo romano decise che il denaro <strong>di</strong> costui, che nessun potere aveva avuto su <strong>di</strong><br />

me contro la mia lealtà, non dovesse avere nessun potere su <strong>di</strong> sé contro la mia elezione. Certo,<br />

nel giorno <strong>in</strong> cui, giu<strong>di</strong>ci, per la prima volta, convocati contro questo imputato, prendeste posto,<br />

chi vi fu così ostile a questa classe, chi tanto bramoso <strong>di</strong> una rivoluzione nell’amm<strong>in</strong>istrazione<br />

della giustizia e nella composizione delle giurie, che non si sentisse impressionato alla vista del<br />

vostro nobile consesso?<br />

sperabam onus esse communem (compl. pre<strong>di</strong>cativo dell’oggetto onus): l’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito presente esse<br />

stabilisce un rapporto <strong>di</strong> contemporaneità con la sovraord<strong>in</strong>ata sperabam. Infatti la collaborazione<br />

che Cicerone si attende dalla giuria <strong>in</strong>izia nel momento stesso <strong>in</strong> cui la giuria è ufficialmente<br />

costituita, anche prima che il processo vero e proprio abbia <strong>in</strong>izio.<br />

notis...ignotis: da <strong>in</strong>tendere entrambi con valore attivo<br />

quod (nesso rel.) me non fefellit: lett. “e questo (con riferimento sia a sperabam sia a putabam) non<br />

mi <strong>in</strong>gannò”. In quel che segue, con <strong>di</strong>sposizione rovesciata (a chiasmo), il primo periodo r<strong>in</strong>via a<br />

putabam; il secondo (quis fuit...qui non commoveretur?) a sperabam, sia pure <strong>in</strong> modo più<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>retto.<br />

comitiis meis: lett. “alle mie elezioni”, quelle <strong>in</strong> cui Cicerone si presentava can<strong>di</strong>dato all’e<strong>di</strong>lità<br />

cum uteretur: sub. con valore concessivo.<br />

quae... contra fidem meam nihil potuisset: sub. relativa con il cong. obliquo, cui si aggiunge forse<br />

una sfumatura causale. Con fides si riferisce alla prova <strong>di</strong> <strong>in</strong>corruttibilità data nella reiectio<br />

iu<strong>di</strong>cum, che spazza via le voci calunniose messe <strong>in</strong> giro da Verre.<br />

quo <strong>di</strong>e ... conse<strong>di</strong>stis: prolessi del relativo = eo <strong>di</strong>e quo<br />

quis ... fuit, quis (sc fuit)...?: <strong>in</strong>terrogative retoriche (risposta “nessuno”)<br />

qui non commoveretur: relativa consecutiva<br />

20. Poiché <strong>in</strong> esso il vostro prestigio mi ripagava della mia <strong>di</strong>ligenza, ottenni, <strong>in</strong> una sola ora<br />

dacché <strong>in</strong>iziai a parlare, <strong>di</strong> troncare ad un imputato audace, danaroso, pro<strong>di</strong>go, sciagurato la<br />

speranza <strong>di</strong> corrompere la giuria; nel primo giorno, dopo la citazione <strong>di</strong> un così grande numero <strong>di</strong><br />

testimoni, il popolo romano pensava che, se costui fosse stato assolto, lo stato non si sarebbe più<br />

potuto reggere; il secondo giorno tolse agli amici e ai <strong>di</strong>fensori <strong>di</strong> costui non solo la speranza <strong>di</strong><br />

una vittoria ma anche la volontà <strong>di</strong> <strong>di</strong>fenderlo, il terzo giorno prostrò il nostro uomo al punto che,<br />

f<strong>in</strong>gendosi malato, rifletteva non su che cosa potesse rispondere ma su come potesse non<br />

rispondere. Poi, nei restanti giorni, fu così sommerso e travolto da queste imputazioni, da questi<br />

testimoni, sia <strong>di</strong> Roma sia prov<strong>in</strong>ciali, che, dopo questo <strong>in</strong>tervallo dei lu<strong>di</strong>, nessuno lo considerava<br />

r<strong>in</strong>viato al secondo <strong>di</strong>battito, ma già condannato.


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 40<br />

id sum adsecutus: ... il pronome neutro id è prolettico delle completive ut praeciderem, iu<strong>di</strong>caret,<br />

auferret, prosterneret, con funzione <strong>di</strong> oggetti <strong>di</strong> sum adsecutus. Oppure si può considerare<br />

completivo soltanto il primo ut (ut praeciderem), e <strong>in</strong>terpretare tutti gli altri come consecutivi<br />

(“ottenni il risultato <strong>di</strong> troncare la speranza; sicché ...il p.r. pensava... ecc”.).<br />

una hora: naturalmente quella impegnata dal breve <strong>di</strong>scorso <strong>in</strong>troduttivo che costituisce l’actio<br />

prima, cui seguì (primo <strong>di</strong>e) l’elenco dei testimoni che sarebbero stati ascoltati.<br />

isto absoluto: abl. ass. con il valore <strong>di</strong> una protasi <strong>di</strong> periodo ipotetico <strong>di</strong>pendente (da iu<strong>di</strong>caret)<br />

all’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito (apodosi stare non posse); <strong>di</strong> che tipo non si può stabilire (e non ha importanza),<br />

giacché le forme <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenti dell’apodosi, poterit (oggettività), possit (possibilità), posset (irrealtà),<br />

si trasformerebbero tutte <strong>in</strong> forma <strong>di</strong>pendente <strong>in</strong> posse.<br />

ut...deliberaret (consecutiva): il verbo delibero <strong>in</strong><strong>di</strong>ca il decidere dopo aver <strong>di</strong>battuto, esam<strong>in</strong>ato a<br />

fondo tutte le possibilità e le loro conseguenze.<br />

quid respondēret...quem ad modum non responderet: <strong>in</strong>terrogative <strong>in</strong><strong>di</strong>rette <strong>di</strong>pendenti da<br />

deliberaret<br />

comperend<strong>in</strong>atum...condemnatum: part. perfetti <strong>in</strong> funzione <strong>di</strong> complementi pre<strong>di</strong>cativi <strong>di</strong> istum;<br />

oppure <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti perfetti passivi con ellissi <strong>di</strong> esse “nessuno pensava che costui fosse stato...”<br />

21. Dunque io, giu<strong>di</strong>ci, per quanto mi riguarda, ho v<strong>in</strong>to; non volevo le spoglie <strong>di</strong> Gaio Verre, ma<br />

l’approvazione del popolo romano. Era compito mio accostarmi alla funzione <strong>di</strong> accusatore con un<br />

buon motivo: e quale motivo era più onorevole che l’essere nom<strong>in</strong>ato e scelto a <strong>di</strong>fensore <strong>di</strong> una<br />

prov<strong>in</strong>cia così illustre? Darmi pensiero dello stato: e che cosa (era) tanto vantaggioso per lo stato<br />

quanto, mentre l’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia era oggetto <strong>di</strong> tante critiche, portare (<strong>in</strong> giu<strong>di</strong>zio)<br />

un uomo con la cui condanna l’<strong>in</strong>tera classe (senatoria) potesse riconquistare la stima e il favore<br />

del popolo romano? Dimostrare e conv<strong>in</strong>cere che era stato portato <strong>in</strong> giu<strong>di</strong>zio un uomo colpevole:<br />

e chi c’è nel popolo romano che dal primo <strong>di</strong>battito non abbia dedotto questo, che, se li si<br />

radunasse tutti <strong>in</strong>sieme, i delitti, i furti, le azioni <strong>in</strong>famanti <strong>di</strong> tutti coloro che <strong>in</strong> passato sono<br />

stati condannati a stento potrebbero essere accostati e confrontati a una piccola parte <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong><br />

costui?<br />

meum (sc. officium) fuit...: sogg. l’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito accedere<br />

quae (agg. <strong>in</strong>terrogativo “quale”) causa fuit...: <strong>in</strong>terrogativa <strong>di</strong>retta retorica (risposta “nessuna”)<br />

constitui et deligi: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti presenti passivi <strong>in</strong> funzione nom<strong>in</strong>ale, secondo term<strong>in</strong>e <strong>di</strong> paragone<br />

<strong>in</strong>trodotto da quam<br />

consulere: sott. meum fuit; con il dat. il verbo consulo significa “provvedere a, darsi pensiero <strong>di</strong>”.<br />

quid tam e re publica...: sott. fuit; altra <strong>in</strong>terrogativa <strong>di</strong>retta retorica, <strong>di</strong> identica struttura<br />

cuius...posset esse: rel. consecutiva<br />

ostendere ac persuadere: ancora sott. meum fuit<br />

quis est...: terza <strong>in</strong>terrogativa <strong>di</strong>retta retorica conclusiva, reggente <strong>di</strong> un periodo più ampio dei due<br />

precedenti.<br />

qui hoc (prolettico del periodo ipotetico <strong>di</strong>pendente) abstulerit (da aufero): rel. consecutiva<br />

si conferantur...posse: per. ipotetico (della possibilità) <strong>di</strong>pendente all’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito.<br />

22. Voi, giu<strong>di</strong>ci, pensate e provvedete a quanto attiene al buon nome, alla reputazione e alla<br />

salvezza vostra e comune: la vostra eccellenza fa sì che non possiate sbagliare senza gravissimo<br />

danno e pericolo per lo stato. Il popolo romano <strong>in</strong>fatti non può sperare che <strong>in</strong> senato vi siano altri<br />

capaci <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care rettamente, se non ne sarete stati capaci voi: è <strong>in</strong>evitabile che, quando abbia<br />

perduto fiducia <strong>in</strong> tutta la classe senatoria, reclami un’altra classe e un’altra amm<strong>in</strong>istrazione<br />

della giustizia. E se questo a voi sembra cosa trascurabile, perché ritenete che l’amm<strong>in</strong>istrazione<br />

della giustizia sia un onere gravoso e spiacevole, <strong>in</strong> primo luogo dovete capire che è cosa <strong>di</strong>versa<br />

se siete voi a resp<strong>in</strong>gere questo onere o se <strong>in</strong>vece il potere <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care vi viene strappato perché<br />

non siete riusciti a <strong>di</strong>mostrare al popolo romano la vostra onestà e il vostro scrupolo; e poi dovete


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 41<br />

anche riflettere al grave rischio che correremmo se dovessimo presentarci davanti a quei giu<strong>di</strong>ci<br />

che per o<strong>di</strong>o contro <strong>di</strong> noi il popolo romano avrà deciso che giu<strong>di</strong>ch<strong>in</strong>o <strong>di</strong> noi.<br />

ut...non possitis: sub. completiva <strong>di</strong>pendente da facit<br />

qui recte poss<strong>in</strong>t: relativa consecutiva<br />

necesse est: impersonale, regge la completiva requirat con funzione <strong>di</strong> soggetto<br />

ideo: prolettico <strong>di</strong> quod “per questo... perché”<br />

levius: comparativo assoluto, da lěvis, e lett. “alquanto leggero”, cioè “<strong>di</strong> ben poca importanza;<br />

<strong>in</strong>significante”.<br />

onus...iu<strong>di</strong>care: oggettiva <strong>di</strong>pendente da putatis, con iu<strong>di</strong>care <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito sostantivato <strong>in</strong> funzione <strong>di</strong><br />

soggetto, onus esse pre<strong>di</strong>cato nom<strong>in</strong>ale, con i due aggettivi <strong>in</strong> funzione <strong>di</strong> attributi <strong>di</strong> onus<br />

<strong>in</strong>teresse: nel significato <strong>di</strong> “esserci <strong>di</strong>fferenza”, regge l’<strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>sgiuntiva utrum reieceritis<br />

(cong. perfetto <strong>di</strong> reicio)... an erepta sit, con la funzione <strong>di</strong> soggetto. I perfetti congiuntivi<br />

nell’<strong>in</strong>terrogativa <strong>in</strong><strong>di</strong>cano processo verbale compiuto; lett. “c’è <strong>di</strong>fferenza che siate stati voi a<br />

rifiutare...o vi sia stato strappato”.<br />

illud: prolettico dell’<strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta quanto periculo venturi simus <strong>di</strong>p. da cogitare; lett. “con quanto<br />

grande rischio giungeremo presso quei giu<strong>di</strong>ci che il popolo romano avrà voluto che ci giu<strong>di</strong>ch<strong>in</strong>o”,<br />

cioè i cavalieri.<br />

nostri: gen. oggettivo <strong>di</strong> nos, <strong>di</strong>p. da o<strong>di</strong>um<br />

23. Ma vi <strong>di</strong>rò ciò che ho compreso, giu<strong>di</strong>ci. Dovete sapere che ci sono certe persone che nutrono<br />

verso la nostra classe un risentimento tale che ormai vanno ripetendo pubblicamente <strong>di</strong><br />

desiderare che costui, che pure sanno essere un <strong>in</strong><strong>di</strong>viduo scelleratissimo, venga assolto, per<br />

questa sola ragione, che l’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia venga tolta al senato con suo <strong>di</strong>sonore e<br />

vergogna. Mi ha costretto a trattare un po’ a lungo questo argomento con voi, giu<strong>di</strong>ci, non un mio<br />

dubbio sulla vostra onestà, ma la nuova speranza <strong>di</strong> quelli: non appena questa speranza ha fatto<br />

improvvisamente tornare Verre dalla porta della città al tribunale, alcuni hanno concepito il<br />

sospetto che non senza motivo il piano <strong>di</strong> quello sia stato così repent<strong>in</strong>amente cambiato.<br />

scitote: imperativo futuro <strong>di</strong> scio<br />

quosdam: pronome <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito; <strong>in</strong><strong>di</strong>ca persone determ<strong>in</strong>ate e <strong>in</strong><strong>di</strong>viduabili<br />

quos teneat: rel. consecutiva (o meglio caratterizzante)<br />

ut ...<strong>di</strong>ctitent (frequentativo <strong>di</strong> <strong>di</strong>co): consecutiva; ne <strong>di</strong>pende l’oggettiva istum absolvi velle.<br />

quem sciant: relativa con valore concessivo<br />

ut... auferantur: sub. completiva (volitiva) epesegetica <strong>di</strong> nom<strong>in</strong>e<br />

pluribus (verbis): comparativo assoluto<br />

spes illorum nova: allusione naturalmente a nuovi (immag<strong>in</strong>ari) progetti <strong>di</strong> corruzione della giuria.<br />

quae cum...retraxisset ecc.: lett. “avendo la quale (speranza) riportato <strong>in</strong><strong>di</strong>etro...alcuni hanno<br />

sospettato”<br />

24. Ora, perché Ortensio non possa ricorrere ad una protesta <strong>di</strong> nuovo genere, e <strong>di</strong>re che un<br />

imputato <strong>di</strong> cui l’accusatore non <strong>di</strong>ca nulla è spacciato, che niente è tanto pericoloso per la sorte<br />

degli <strong>in</strong>nocenti quanto il silenzio degli avversari; e perché non elogi il mio <strong>in</strong>gegno <strong>di</strong>versamente da<br />

come io vorrei, <strong>di</strong>cendo che io, se avessi parlato a lungo, avrei aiutato colui contro il quale<br />

parlavo, ma che, perché non ho parlato, l’ho rov<strong>in</strong>ato: farò a modo suo, pronuncerò il mio <strong>di</strong>scorso<br />

cont<strong>in</strong>uo, non perché ciò ormai sia necessario, ma per far la prova se gli <strong>di</strong>spiaccia <strong>di</strong> più che io<br />

allora abbia taciuto o che adesso parli.<br />

ne...possit: sub. f<strong>in</strong>ale negativa<br />

novo querimoniae genere. abl. retto da uti, lett. “ad un nuovo tipo <strong>di</strong> protesta”<br />

ea <strong>di</strong>cere: il pronome neutro ea è prolettico delle <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itive che seguono, opprimi reum e nihil esse...<br />

tacere adversarios: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva con funzione <strong>di</strong> secondo term<strong>in</strong>e <strong>di</strong> paragone, lett. “quanto che gli<br />

avversari tacciano”.<br />

ne...laudet: sub. f<strong>in</strong>ale negativa


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 42<br />

me, si multa <strong>di</strong>xissem, sublevaturum fuisse: per. ipotetico dell’irrealtà <strong>di</strong>pendente (da <strong>di</strong>cat)<br />

all’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito.<br />

contra quem <strong>di</strong>cerem: relativa con cong. obliquo; si può rendere questa frase semplicemente con<br />

“l’imputato”<br />

quia non <strong>di</strong>xerim: causale soggettiva (causa addotta da Ortensio); avrebbe <strong>in</strong> ogni caso il<br />

congiuntivo essendo <strong>in</strong>serita nello stile <strong>in</strong><strong>di</strong>retto.<br />

morem illi geram: l’espressione morem gerere + dativo significa “assecondare, obbe<strong>di</strong>re a”<br />

qualcuno, lett. “condurre il (proprio) comportamento a vantaggio <strong>di</strong>”.<br />

utar: come geram si potrebbe anche <strong>in</strong>tendere (meno bene forse) come cong. (esortativo) “facciamo<br />

a modo suo... pronunciamo il <strong>di</strong>scorso...”<br />

non quo ... verum ut: nesso correlativo, che contrappone alla causale con il congiuntivo <strong>in</strong>trodotta<br />

da quo (che nega che sussista il fatto addotto come causa) una f<strong>in</strong>ale.<br />

utrum ferat: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>retta <strong>di</strong>sgiuntiva <strong>di</strong>p. da experiar<br />

me tunc...nunc: il pronome personale me funge da soggetto ad entrambi gli <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti<br />

25. Qui tu forse farai attenzione a che io non r<strong>in</strong>unci a nessuna delle ore che la legge mi accorda;<br />

se non mi varrò f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> fondo <strong>di</strong> tutto il tempo che per legge mi è concesso, protesterai, <strong>in</strong>vocherai<br />

l’aiuto <strong>di</strong> dèi e uom<strong>in</strong>i, <strong>di</strong>cendo che Gaio Verre è vittima <strong>di</strong> un imbroglio, perché il suo accusatore<br />

non vuole parlare tanto a lungo quanto gli è consentito. Non mi sarà consentito non valermi <strong>di</strong> ciò<br />

che la legge ha dato a me, nel mio <strong>in</strong>teresse? Infatti il tempo per l’accusa mi è stato dato nel mio<br />

<strong>in</strong>teresse, perché io con il mio <strong>di</strong>scorso potessi illustrare le imputazioni e la causa: se non me ne<br />

servo, non faccio un torto a te, ma tolgo qualcosa dal mio <strong>di</strong>ritto e dal mio <strong>in</strong>teresse. “In realtà<br />

bisogna – <strong>di</strong>ce – che la causa sia fatta conoscere”: certo, perché altrimenti un imputato, per<br />

colpevole che sia, non può essere condannato. Dunque tu ti sei risentito che io abbia fatto<br />

qualcosa che avrebbe potuto impe<strong>di</strong>re che costui fosse condannato? Infatti, quando una causa è<br />

stata illustrata molti possono essere assolti, senza che sia stata illustrata nessuno può essere<br />

condannato.<br />

ne quam (agg. <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito) horam ... remittam: sub. f<strong>in</strong>ale negativa<br />

nisi ...abusus ero...querēre (= querēris, futuro da queror), ...implorabis: per. ipotetico<br />

dell’oggettività, con il fut. ant. nella protasi per esprimere il rapporto <strong>di</strong> anteriorità rispetto al<br />

tempo dell’apodosi.<br />

circumveniri C. Verrem: oggettiva <strong>di</strong>pendente da querēre “ti lamenterai che...”; nella trad. è<br />

opportuno <strong>in</strong>serire un verbo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re.<br />

quod ...de<strong>di</strong>t: anticipazione della relativa, con l’antecedente eo posposto; tr. come se fosse mihi non<br />

licebit non uti eo (neutro sost.) quod... L’<strong>in</strong>terrogativa caratterizzata solo dall’<strong>in</strong>tonazione esprime<br />

sdegno, o accentuato stupore (vic<strong>in</strong>a ad una frase esclamativa).<br />

causam cognosci oportet: parole attribuite ad Ortensio; l’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva funge da soggetto del verbo<br />

impersonale oportet<br />

ea re (omesso nella trad.): prolettico <strong>di</strong> quod causale, lett. “per questo motivo, perché...”<br />

id (prolettico dell’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva aliquid factum esse) ...tulisti:::?: altra <strong>in</strong>terrogativa-esclamativa (esprime<br />

<strong>in</strong>credulità)<br />

quo m<strong>in</strong>us...posset: lett. “qualcosa per cui costui potesse non (m<strong>in</strong>us) esser condannato”;<br />

quom<strong>in</strong>us <strong>in</strong>troduce <strong>di</strong> solito la completiva dopo un verbum impe<strong>di</strong>en<strong>di</strong>.<br />

26. Di fatto io abolisco il r<strong>in</strong>vio al secondo <strong>di</strong>battito: ciò che la legge impone <strong>di</strong> più fasti<strong>di</strong>oso, che<br />

la causa sia trattata due volte, o è stato stabilito nell’<strong>in</strong>teresse mio piuttosto che nel tuo, o<br />

certamente non nel tuo piuttosto che nel mio. Infatti se <strong>di</strong>scutere la causa due volte è un<br />

vantaggio, questo certo è comune ad entrambi; se bisogna che sia confutato colui che ha parlato<br />

per ultimo, è a vantaggio dell’accusatore che è stato fissato il doppio <strong>di</strong>battito. Ma, come mi pare,<br />

fu Glaucia che per primo stabilì che l’imputato fosse r<strong>in</strong>viato ad un secondo <strong>di</strong>battito; prima si


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 43<br />

poteva arrivare alla sentenza nel primo o r<strong>in</strong>viarla a più tar<strong>di</strong>. Quale legge giu<strong>di</strong>chi più<br />

<strong>in</strong>dulgente? Quella antica, mi figuro, grazie alla quale si poteva o essere subito assolti o aver<br />

ritardata la condanna. Io ripropongo qui per te – forse <strong>di</strong>rai - la legge Acilia, <strong>in</strong> base alla quale<br />

molti, dopo un unico <strong>di</strong>scorso d’accusa, un unico <strong>di</strong>battimento della causa, un’unica au<strong>di</strong>zione<br />

dei testimoni furono condannati, e per imputazioni <strong>in</strong> nessun modo così evidenti e così gravi<br />

quanto lo sono quelle <strong>di</strong> cui tu (Verre) sei manifestamente colpevole. Ma fa’ pur conto <strong>di</strong> trattare la<br />

causa non con questa legge così severa, ma con quell’altra molto <strong>in</strong>dulgente. Io pronuncerò<br />

l’accusa; tu risponderai; presentati i testimoni, manderò <strong>in</strong> consiglio la giuria <strong>in</strong> modo tale che,<br />

quando pure la legge consentisse <strong>di</strong> rimandare la decisione, tuttavia costoro considererebbero una<br />

vergogna per sé non pronunciare subito la sentenza.<br />

comperend<strong>in</strong>atum: acc. del sost. comperend<strong>in</strong>atus, us = comperend<strong>in</strong>atio. Si tratta probabilmente<br />

<strong>di</strong> nuovo <strong>di</strong> un rilievo <strong>di</strong> Ortensio, che Cicerone riconosce fondato; ma <strong>di</strong>mostra subito (o meglio<br />

tenta cavillosamente <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare) che questo non ha comportato per Ortensio, e per l’imputato,<br />

nessun danno. In questo caso il secondo <strong>di</strong>battito è l’unico <strong>in</strong> cui si possano tenere i due <strong>di</strong>scorsi<br />

cont<strong>in</strong>ui <strong>di</strong> accusa e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, perciò è vero che Cicerone ha elim<strong>in</strong>ato il doppio <strong>di</strong>battito.<br />

bis <strong>di</strong>cere (<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito sostantivato con funzione <strong>di</strong> soggetto <strong>di</strong> est commodum) ... utriusque (sc. <strong>di</strong><br />

accusa e <strong>di</strong>fesa) commune est: il vantaggio comune riguarda il numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorsi, che nella<br />

procedura consueta sono due per ciascuno degli avvocati.<br />

si opus est...: impersonale, cui funge da soggetto l’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva eum...redargui. Come, da questo punto<br />

<strong>di</strong> vista (confutare colui che ha parlato per ultimo), il doppio <strong>di</strong>battito possa tornare a vantaggio<br />

dell’accusa non si comprende. Secondo lo pseudo-Asconio ad l. (p. 230 Stangl; e anche p. 224,<br />

nell’argumentum accusationis) la successione <strong>di</strong> accusa e <strong>di</strong>fesa nei due <strong>di</strong>battiti era questa: si<br />

accusator <strong>di</strong>xerit, respondet prima actione defensor; et rursum comperend<strong>in</strong>ato iu<strong>di</strong>cio <strong>di</strong>cit prior<br />

defensor, et defensionem tamquam duplicem <strong>in</strong> me<strong>di</strong>o positam obruit ultimus accusator. Sembra<br />

cioè che all’accusa spettasse l’ultima parola; ma è strano che la successione non fosse, anche nel<br />

secondo <strong>di</strong>battito, accusa- <strong>di</strong>fesa, con l’ultima parola alla <strong>di</strong>fesa (come del resto risulta da quanto<br />

Cicerone <strong>di</strong>ce poco dopo: accusabo; respondebis). Probabilmente quella dello scoliasta non è una<br />

<strong>in</strong>formazione <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente sulla procedura consueta, ma una sorta <strong>di</strong> autosche<strong>di</strong>asma, cioè una<br />

notizia tratta proprio dal testo commentato. Che resta, bisogna ammettere, piuttosto oscuro.<br />

Glaucia primus (pre<strong>di</strong>cativo) tulit ut comperend<strong>in</strong>aretur reus (completiva con funzione <strong>di</strong> oggetto):<br />

Gaio Servilio Glaucia, tribuno della plebe, propose nel 108 a.C. la lex Servilia repetundarum che<br />

istituiva per i processi <strong>di</strong> concussione il doppio <strong>di</strong>battito, mantenuto dalla legislazione <strong>di</strong> Silla: per<br />

questo aspetto dunque la legge <strong>di</strong> Glaucia è quella <strong>in</strong> vigore per il processo <strong>di</strong> Verre.<br />

antea ... amplius pronuntiari: allusione alla procedura più antica, conservata anche dalla lex<br />

Calpurnia del 153, che ammetteva il r<strong>in</strong>vio della conclusione del processo per un numero <strong>di</strong> volte<br />

teoricamente illimitato (ampliatio). I due <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti sono passivi impersonali, lett. “era possibile che si<br />

emettesse il verdetto (iu<strong>di</strong>cari) o che si proclamasse ‘più tar<strong>di</strong>’”, con ripresa della formula ufficiale<br />

(amplius appunto) che <strong>in</strong><strong>di</strong>cava che la giuria non era giunta ad una decisione.<br />

molliorem: pre<strong>di</strong>cativo dell’oggetto utram legem<br />

illam veterem: sott. molliorem putas; è naturalmente la legge che prevedeva l’ampliatio.<br />

illam Aciliam: proposta da Manio Acilio Glabrione, padre dell’omonimo presidente del tribunale<br />

che deve giu<strong>di</strong>care Verre, e promulgata nel 122, abolì l’ampliatio, con l’obbligo per i giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />

pronunciare la sentenza dopo un solo <strong>di</strong>battito (semel accusati ... semel... semel). Le parole ego tibi<br />

illam legem ...restituo sono probabilmente <strong>di</strong> nuovo la menzione <strong>di</strong> una protesta <strong>di</strong> Ortensio (per<br />

questo si è aggiunto nella trad. l’<strong>in</strong>ciso “tu forse <strong>di</strong>rai”, che nel testo non c’è): avendo <strong>di</strong> fatto<br />

abolito il doppio <strong>di</strong>battito (cf. sopra a<strong>di</strong>mo comperend<strong>in</strong>atum), è come se Cicerone rimettesse<br />

pro<strong>di</strong>toriamente <strong>in</strong> vigore una legge più severa, ovviamente con un danno per l’imputato e la<br />

<strong>di</strong>fesa.<br />

hac tam atroci ... illa mitissima: rispettivamente l’antica lex Acilia, appena nom<strong>in</strong>ata (hac), e quella<br />

ancora più antica che prevedeva l’ampliatio. Questo confronto serve a ribattere, un po’<br />

sbrigativamente, all’accusa <strong>di</strong> aver rimesso <strong>in</strong> vigore la lex Acilia: nel caso <strong>di</strong> Verre non fa nessuna<br />

<strong>di</strong>fferenza; egli sarebbe <strong>in</strong> ogni caso condannato, anche se vigesse ancora la amplian<strong>di</strong> potestas.<br />

etiamsi ... faciat ... existiment: per. ipotetico della possibilità, con la protasi concessivasuppositiva.<br />

turpe: pre<strong>di</strong>cativo dell’oggetto, costituito dall’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito iu<strong>di</strong>care


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 44<br />

27. Ma se bisogna che la causa sia illustrata, questa non lo è stata abbastanza? Noi, Ortensio,<br />

facciamo f<strong>in</strong>ta <strong>di</strong> non sapere ciò <strong>di</strong> cui, nella nostra pratica <strong>di</strong> avvocati, abbiamo spesso fatto<br />

esperienza. Chi mai ci ascolta con molta attenzione, per lo meno <strong>in</strong> questo genere <strong>di</strong> cause, <strong>in</strong> cui<br />

l’imputazione è che qualcuno ha rap<strong>in</strong>ato o sottratto qualcosa? Non è forse vero che l’<strong>in</strong>teresse dei<br />

giu<strong>di</strong>ci è tutto per i documenti e le testimonianze? Nel primo <strong>di</strong>battito <strong>di</strong>ssi che avrei <strong>di</strong>mostrato<br />

che Gaio Verre sottrasse illegalmente quaranta milioni <strong>di</strong> sesterzi. Lo avrei <strong>di</strong>mostrato più<br />

chiaramente se avessi fatto un racconto come questo? C’era un certo Dione <strong>di</strong> Alesa, il quale,<br />

essendo toccata a suo figlio, quando era governatore Sacerdote, un’ere<strong>di</strong>tà assai cospicua da un<br />

parente, non ebbe allora nessun problema e nessuna contestazione. Verre, non appena mise piede<br />

nella prov<strong>in</strong>cia, subito <strong>in</strong>viò da Mess<strong>in</strong>a una lettera, citò Dione, gli affibbiò, scegliendoli tra i suoi<br />

fi<strong>di</strong>, degli accusatori calunniosi perché <strong>di</strong>chiarassero che quell’ere<strong>di</strong>tà era stata assegnata a<br />

Venere Eric<strong>in</strong>a; pubblicamente <strong>di</strong>sse che su quella faccenda avrebbe <strong>in</strong>dagato <strong>di</strong> persona.<br />

parumne: parum, avv., lett.. “troppo poco”, + particella enclitica <strong>in</strong>terrogativa –ne, <strong>di</strong> solito unita<br />

alla parola su cui soprattutto poggia la domanda (<strong>in</strong> genere il verbo, ma non sempre, come mostra<br />

questo passo).<br />

experti: da unire a sumus (da experior)<br />

ubi ...<strong>di</strong>citur: lett. “dove si <strong>di</strong>ce (costrutto personale <strong>di</strong> <strong>di</strong>cor, sogg. aliquid) che qualcosa è stato<br />

strappato o portato via a qualcuno”; a quopiam (abl. del pron. <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito quispiam): <strong>di</strong>p. da<br />

ablatum (aufero) con ripresa del preverbo ab, ma da riferire ad entrambi i participi.<br />

nonne..: <strong>in</strong>terr. <strong>di</strong>retta retorica (risposta “sì”)<br />

<strong>in</strong> prima actione: cf. I, 56 <strong>di</strong>cimus C. Verrem ... quadr<strong>in</strong>genties sesterium ex Sicilia contra leges<br />

abstulisse<br />

planius egissem, si ita narassem (= narravissem): per. ipotetico dell’irrealtà al passato; l’apodosi è<br />

una <strong>in</strong>terr. <strong>di</strong>retta retorica (risposta “no”), senza particella <strong>in</strong>troduttiva; ita <strong>in</strong>troduce il breve<br />

racconto della vicenda <strong>di</strong> Dione <strong>di</strong> Alesa.<br />

cum eius filio (dat.) venisset: sub. <strong>in</strong>trodotta da cum narrativo; il piuccheperfetto <strong>in</strong><strong>di</strong>ca<br />

circostanza anteriore al tempo della sovraod<strong>in</strong>ata habuit<br />

negoti...controversiae: gen. partitivi retti da nihil<br />

simul ac: <strong>in</strong>troduce una sub. temporale, <strong>in</strong><strong>di</strong>cante precedenza imme<strong>di</strong>ata<br />

Messanā: moto da luogo <strong>in</strong> abl. semplice, come <strong>di</strong> norma con i nomi <strong>di</strong> città<br />

litteras de<strong>di</strong>t: lett. “consegnò una lettera”, s’<strong>in</strong>tende al corriere <strong>in</strong>caricato <strong>di</strong> recapitarla<br />

qui <strong>di</strong>cerent: rel. f<strong>in</strong>ale<br />

commissam esse: s’<strong>in</strong>tende dal morto, che <strong>in</strong> realtà <strong>in</strong>vece aveva nom<strong>in</strong>ato erede il figlio <strong>di</strong> Dione.<br />

28. Potrei cont<strong>in</strong>uare con l’esposizione <strong>di</strong> tutta la vicenda, e poi <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e <strong>di</strong>re ciò che accadde, che<br />

Dione sborsò un milione <strong>di</strong> sesterzi per v<strong>in</strong>cere una causa certissima; e che <strong>in</strong>oltre costui gli fece<br />

portar via le sue mandrie <strong>di</strong> cavalle, e sottrarre tutto l’argento e i tappeti che Dione possedeva. Né<br />

quando io <strong>di</strong>cessi questo né quando tu lo negassi, i nostri <strong>di</strong>scorsi avrebbero molta importanza.<br />

Quando dunque il giu<strong>di</strong>ce drizzerebbe le orecchie e si farebbe attento? Quando si presentasse<br />

Dione <strong>in</strong> persona, e tutti gli altri, che allora <strong>in</strong> Sicilia si erano <strong>in</strong>teressati degli affari <strong>di</strong> Dione,<br />

quando si scoprisse che Dione, proprio nei giorni <strong>in</strong> cui <strong>di</strong>fendeva la sua causa, prese denaro <strong>in</strong><br />

prestito, pretese il pagamento dei suoi cre<strong>di</strong>ti, vendette delle proprietà; quando fossero esibiti<br />

registri <strong>di</strong> persone per bene; quando coloro che <strong>di</strong>edero denaro a Dione <strong>di</strong>cessero che già allora<br />

erano venuti a sapere che quelle somme venivano prese <strong>in</strong> prestito per essere date a Verre;<br />

quando <strong>di</strong>cessero <strong>di</strong> esser venuti a sapere le medesime cose amici, ospiti, patroni <strong>di</strong> Dione, tutti<br />

persone rispettabilissime.


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 45<br />

possum: propriamente <strong>in</strong><strong>di</strong>cativo; l’italiano preferisce <strong>in</strong> espressioni <strong>di</strong> questo genere il c.d. “falso<br />

con<strong>di</strong>zionale”<br />

de<strong>in</strong>ceps: lett. “<strong>di</strong> seguito”<br />

Dionem...numerasse (= numeravisse): <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva epesegetica <strong>di</strong> id quod acci<strong>di</strong>t<br />

ut obt<strong>in</strong>eret: sub. f<strong>in</strong>ale<br />

greges...curasse: cont<strong>in</strong>ua il racconto, <strong>in</strong> <strong>di</strong>pendenza da possum...<strong>di</strong>cere<br />

abigendos curasse, curasse auferendum: lett. “si occupò delle mandrie da condurre via, <strong>di</strong> tutto<br />

l’argento...da portar via” (con verbi <strong>di</strong>versi, appropriati rispettivamente. ad esseri animati e<br />

<strong>in</strong>animati) per <strong>in</strong><strong>di</strong>care che Verre <strong>in</strong>caricò qualcuno <strong>di</strong> compiere per lui queste rap<strong>in</strong>e.<br />

argenti, vestis stragulae: gen. partitivi retti dal relativo quod<br />

cum <strong>di</strong>cerem .. cum negares: sub. temporali con congiuntivo irreale, entrambe <strong>di</strong>p. dalla pr<strong>in</strong>cipale<br />

irreale esset.<br />

quo tempore ...erigeret...attenderet: <strong>in</strong>terr. <strong>di</strong>rette con congiuntivo irreale<br />

cum pro<strong>di</strong>ret, cum ceteri (sc. pro<strong>di</strong>rent), cum reperiretur, cum proferrentur, cum <strong>di</strong>cerent, cum<br />

<strong>di</strong>cerent: sub. temporali con cong. irreale (come sopra cum <strong>di</strong>cerem e cum negares); la<br />

sovraord<strong>in</strong>ata sott<strong>in</strong>tesa va ricavata dalla domanda precedente: tum erigeret animumque<br />

attenderet, cum...<br />

qui <strong>in</strong>terfuissent: sub. relativa con il cong. caratterizzante (analoga alla rel. consectiva)<br />

cum reperiretur: costrutto personale, sogg. Dione, lett. “quando Dione fosse scoperto aver preso<br />

denaro <strong>in</strong> prestito, aver <strong>in</strong>cassato i cre<strong>di</strong>ti, aver venduto dei poderi”<br />

per quos causam <strong>di</strong>ceret: rel. con il cong. obliquo (<strong>di</strong>pende dalle sub. <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itive sumpsisse,<br />

exegisse, ven<strong>di</strong><strong>di</strong>sse)<br />

se iam tum au<strong>di</strong>sse: sub. oggettiva, con l’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito perfetto che <strong>in</strong><strong>di</strong>ca processo verbale anteriore a<br />

quello della sovraord<strong>in</strong>ata <strong>di</strong>cerent; au<strong>di</strong>sse regge a sua volta l’ogg. eos nummos sumi, con<br />

l’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito presente (passivo) che <strong>in</strong><strong>di</strong>ca rapporto <strong>di</strong> contemporaneità con au<strong>di</strong>sse<br />

ut Verri darentur: sub. f<strong>in</strong>ale <strong>di</strong>p. da sumi<br />

29. Quando avvenisse tutto ciò, io credo, allora sì che voi ascoltereste con attenzione, come <strong>in</strong><br />

effetti avete ascoltato: allora sì che vi parrebbe che davvero si stesse trattando la causa. Nel primo<br />

<strong>di</strong>battito <strong>di</strong> tutto io ho trattato <strong>in</strong> modo che <strong>di</strong> tutte le imputazioni non ve ne fosse nessuna per<br />

cui qualcuno <strong>di</strong> voi sentisse il bisogno <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso d’accusa cont<strong>in</strong>uo. Nego che qualcosa sia<br />

stato detto dai testimoni che a qualcuno <strong>di</strong> voi risultasse oscuro, o che richiedesse l’eloquenza <strong>di</strong><br />

un oratore. Infatti voi ricordate che io ho organizzato l’<strong>in</strong>terrogatorio dei testimoni <strong>in</strong> modo da<br />

esporre ed illustrare tutte le imputazioni, <strong>in</strong> modo cioè da <strong>in</strong>terrogare il testimone solo dopo aver<br />

presentato la questione nel suo complesso. E così non soltanto voi, che dovete giu<strong>di</strong>care, ricordate<br />

bene le imputazioni da me mosse, ma anche il popolo romano ha avuto modo <strong>di</strong> conoscere l’<strong>in</strong>tera<br />

accusa e la causa. E tuttavia io parlo <strong>di</strong> ciò che ho fatto come se lo avessi fatto per mia libera<br />

scelta piuttosto che costretto dal vostro <strong>in</strong>giusto attacco.<br />

op<strong>in</strong>or: <strong>in</strong>cidentale<br />

cum haec fierent, tum au<strong>di</strong>retis: sub. temporale (cum...) e sovraord<strong>in</strong>ata (tum...), entrambe con<br />

cong. irreale; come nella correlazione coord<strong>in</strong>ante (“sia ...sia”), anche <strong>in</strong> questa (“quando...allora”)<br />

l’enfasi poggia sul secondo elemento, quello <strong>in</strong>trodotto da tum.<br />

tum causa agi videretur: altro congiuntivo irreale; videor costruito personalmente (“allora la causa<br />

sembrerebbe esser trattata”)<br />

<strong>in</strong> quo...requireret: sub. relativa consecutiva; come nel periodo seguente quod esset obscurum aut<br />

quaereret<br />

vestrum: gen. partitivo <strong>di</strong> vos, retto dal pron. <strong>in</strong>def<strong>in</strong>ito quisquam<br />

me ipsum egisse...: lett. “mi sono comportato <strong>in</strong> modo che nell’<strong>in</strong>terrogare i testimoni esponessi e<br />

illustrassi”<br />

quibus est iu<strong>di</strong>candum: perifrastica passiva, con il pron. relativo quibus dativo d’agente.<br />

tametsi: come spesso anche quamquam, non è subord<strong>in</strong>ante ma coord<strong>in</strong>ante, con valore<br />

correttivo.<br />

quasi fecerim: sub. comparativa suppositiva, con il tempo richiesto dalla consecutio (perfetto cong.<br />

per <strong>in</strong><strong>di</strong>care processo verbale anteriore a loquor)


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 46<br />

30. Mi avete <strong>in</strong>tralciato con un accusatore che, mentre io avevo chiesto per me solo <strong>11</strong>0 giorni per<br />

l’<strong>in</strong>chiesta <strong>in</strong> Sicilia, ne chiedesse per sé 108 per la sua <strong>in</strong>chiesta <strong>in</strong> Acaia. Dopo avermi sottratto<br />

tre mesi, i più adatti alla trattazione della causa, avete creduto che io vi avrei fatto dono <strong>di</strong> tutto il<br />

tempo restante dell’anno <strong>in</strong> corso; e così, una volta che io mi fossi valso delle ore che mi<br />

spettavano, tu mi avresti risposto dopo quaranta giorni, trascorso l’<strong>in</strong>tervallo dei due lu<strong>di</strong>, e poi si<br />

sarebbe tirato <strong>in</strong> lungo <strong>in</strong> modo che si passasse dal pretore Manio Glabrione e da gran parte <strong>di</strong><br />

questi giu<strong>di</strong>ci ad un altro presidente e ad un’altra giuria.<br />

<strong>in</strong>terposuistis accusatorem: lett. “avete messo <strong>in</strong> mezzo un accusatore”<br />

qui...postularet: sub. relativa con valore f<strong>in</strong>ale<br />

remissurum: sott. esse<br />

ut...responderes...de<strong>in</strong>de duceretur: consecutive, lett. “sicché mi tu rispondessi... e poi fosse fatto<br />

passare il tempo”; da duceretur <strong>di</strong>pende un’altra consecutiva, ut...veniremus<br />

31. Se io non mi fossi reso conto <strong>di</strong> ciò, se tutti, conoscenti e sconosciuti, non mi avessero<br />

avvertito che scopo delle loro azioni, dei loro piani, dei loro sforzi era quello <strong>di</strong> far rimandare la<br />

cosa f<strong>in</strong>o a quel momento, se, mi figuro, io avessi voluto valermi per l’accusa delle ore che mi<br />

spettavano, adesso avrei paura che non mi bastassero le imputazioni, che mi mancassero gli<br />

argomenti per il mio <strong>di</strong>scorso, che mi venissero meno la voce e le forze, che non fossi <strong>in</strong> grado <strong>di</strong><br />

accusare due volte un imputato che nessuno nel primo <strong>di</strong>battito ha avuto il coraggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere.<br />

Io ho ottenuto per la mia decisione l’approvazione sia dei giu<strong>di</strong>ci sia del popolo romano: non c’è<br />

nessuno che pensi che <strong>in</strong> altro modo si potesse contrastare l’attacco illegale e sfacciato <strong>di</strong> costoro.<br />

In effetti, sarei stato davvero molto sciocco se, pur avendolo potuto evitare, io fossi andato a<br />

<strong>in</strong>cappare proprio <strong>in</strong> quel giorno previsto nel patto da coloro che si impegnarono a strapparmi<br />

costui. La con<strong>di</strong>zione era <strong>in</strong>fatti questa: “a patto che si giungesse alla sentenza dopo il 1° <strong>di</strong><br />

gennaio”.<br />

si non vi<strong>di</strong>ssem, si non monuissent, si voluissem ...verērer (da vereor): per. ipotetico dell’irrealtà,<br />

con tre protasi al passato e apodosi al presente. L’affermazione vererer è naturalmente sarcastica.<br />

noti ignotique: qui con valore passivo, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> non solum notis sed etiam ignotis al § 19. Si<br />

tratta <strong>di</strong> una <strong>di</strong> quelle espressioni polari, che <strong>in</strong><strong>di</strong>cano la totalità con l’accostamento <strong>di</strong> due<br />

term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> significato opposto.<br />

id ...id...<strong>in</strong> eo: prolettici della completiva (volitiva) ut res reiceretur, lett. “questo si faceva, questo si<br />

pensava, <strong>in</strong> questo ci si sforzava, che la cosa fosse r<strong>in</strong>viata...”<br />

agi, cogitari, elaborari: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>iti presenti passivi impersonali<br />

ne...non suppeterent, ne deesset, ne deficerent, ne non possem: completive <strong>di</strong>pendenti tutte da<br />

vererer, con il costrutto proprio dei verba timen<strong>di</strong>; ne...non equivale (ed è <strong>di</strong> solito preferito) a ut; <strong>in</strong><br />

questo periodo <strong>in</strong>oltre permette la costruzione della martellante anafora <strong>di</strong> ne.<br />

quem nemo ausus esset : relativa (come spesso, <strong>in</strong> prolessi) con valore consecutivo; l’affermazione<br />

è naturalmente tendenziosa, Ortensio non aveva potuto <strong>di</strong>fendere Verre.<br />

meum consilium probavi: lett. “ho reso ben accetto il mio piano sia a ...sia a (cum...tum correlati)”,<br />

con probo con valore causativo.<br />

qui arbitretur: rel. consecutiva<br />

potuisse obsisti: oggettiva <strong>di</strong>pendente da arbitretur, con <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito presente passivo impersonale.<br />

quā stultitiā (abl. <strong>di</strong> qualità) fuissem...?: <strong>in</strong>terrogativa retorica (o frase esclamativa), apodosi <strong>di</strong><br />

periodo ipotetico dell’irrealtà al passato; lett. “<strong>di</strong> quale stoltezza sarei stato se...”; la protasi è si<br />

<strong>in</strong>ci<strong>di</strong>ssem<br />

quam <strong>di</strong>em ... <strong>in</strong> eam <strong>di</strong>em: prolessi della relativa, con ripresa del sostantivo <strong>di</strong>em nella<br />

sovraord<strong>in</strong>ata. Costr.: qua stultitia fuissem, si <strong>in</strong>ci<strong>di</strong>ssem, cum potuissem vitare (sub. concessiva),<br />

<strong>in</strong> eam <strong>di</strong>em quam (ii), qui redemerunt istum eripiendum, viderunt <strong>in</strong> cautione, cum ita caverent<br />

(sub. parentetica, esplicativa <strong>di</strong> cautio) “si ...iretur” (iretur pass. impersonale).


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 47<br />

redemerunt (da redĭmo): il verbo significa <strong>in</strong> senso tecnico “aggiu<strong>di</strong>carsi, prendere <strong>in</strong> appalto”,<br />

come se fosse “si aggiu<strong>di</strong>carono il compito <strong>di</strong> strappare costui alla giustizia”.<br />

<strong>in</strong> cautione : è un patto con con<strong>di</strong>zione (lett. “precauzione”), non verificandosi la quale il patto non<br />

è più valido; concetto illustrato da cum caverent, lett. “cautelandosi così: “se...”, formula che<br />

espone, <strong>in</strong> forma <strong>in</strong><strong>di</strong>retta (nonostante le virgolette), la con<strong>di</strong>zione.<br />

cum potuissem vitare: sub. concessiva.<br />

32. Ora io devo fare un calcolo accurato del tempo che mi è concesso per parlare, giacché ho<br />

<strong>in</strong>tenzione <strong>di</strong> sviluppare tutta la causa.<br />

E così tralascerò quella prima sezione, piena <strong>di</strong> vergogna e <strong>di</strong> obbrobrio, della vita <strong>di</strong><br />

costui. Nulla mi sentirà <strong>di</strong>re delle <strong>in</strong>famie della sua fanciullezza, niente della sua <strong>di</strong>ssoluta<br />

adolescenza; <strong>di</strong> che genere sia stata o lo ricordate o lo potete riconoscere da suo figlio, che egli ha<br />

allevato <strong>in</strong> tutto e per tutto simile a sé. Tralascerò tutte quelle cose che mi parranno brutte a <strong>di</strong>rsi,<br />

e considererò non solo che cosa sia giusto che quello ascolti, ma anche che cosa sia conveniente<br />

che io <strong>di</strong>ca. Voi, ve ne prego, permettete e consentite al mio pudore che io possa passare sotto<br />

silenzio una parte dell’impudenza <strong>di</strong> costui.<br />

mihi (dat. d’agente) temporis... habenda ratio est <strong>di</strong>ligenter: lett. “il conto del tempo...deve esser<br />

fatto da me con cura”<br />

causam omnem exponere: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva con funzione <strong>di</strong> soggetto <strong>di</strong> <strong>in</strong> animo est<br />

Itaque: <strong>in</strong>izia <strong>di</strong> qui l’expositio del <strong>di</strong>scorso d’accusa, con la <strong>di</strong>visio che elenca gli argomenti che<br />

verranno trattati, ma prima <strong>di</strong> tutto <strong>di</strong> quelli che non verranno trattati.<br />

praetermittam: figura della preterizione, analoga a quella <strong>in</strong>serita <strong>in</strong> I, <strong>11</strong> (cuius ut adulescentiae<br />

maculas ignom<strong>in</strong>iasque praeteream), riba<strong>di</strong>ta da nihil au<strong>di</strong>et e omnia praeteribo (fut. <strong>di</strong> praetereo), e<br />

ancora ripresa nel § 33 dai cong. esortativi sileatur, nulla mentio fiat, praetereantur.<br />

quae (nesso rel.) qualis (agg. <strong>in</strong>terrogativo) fuerit (= et qualis ea fuerit): <strong>in</strong>terrogativa <strong>in</strong><strong>di</strong>retta<br />

<strong>di</strong>pendente da mem<strong>in</strong>istis (perfetto logico, o perfetto presente) e da recognoscere potestis.<br />

ex eo quem...produxit: lett. “da colui che ha tirato su molto simile (pre<strong>di</strong>cativo dell’oggetto quem) a<br />

sé”; nella trad. è opportuno <strong>in</strong>serire il term<strong>in</strong>e “figlio”, che nel testo non c’è.<br />

<strong>di</strong>ctu: sup<strong>in</strong>o <strong>in</strong> –u (c.d. “sup<strong>in</strong>o passivo”), con il valore <strong>di</strong> un abl. <strong>di</strong> limitazione<br />

quid...deceat: <strong>in</strong>terr. <strong>in</strong><strong>di</strong>r. <strong>di</strong>p. da considerabo. Da deceat (reso due volte nella trad. con “sia<br />

giusto” e “sia conveniente”) <strong>di</strong>pendono con funzione <strong>di</strong> soggetto le due <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itive istum au<strong>di</strong>re e me<br />

<strong>di</strong>cere<br />

hoc: prolettico della completiva ut reticēre possim con funzione <strong>di</strong> oggetto degli imperativi date et<br />

conce<strong>di</strong>te (oppure, che è lo stesso, ut possim completiva epesegetica <strong>di</strong> hoc, compl. ogg. <strong>di</strong> date et<br />

conce<strong>di</strong>te)<br />

33. Tutto il periodo trascorso prima che costui accedesse alle cariche e alla vita pubblica sia pure,<br />

per quanto mi riguarda, immune e libero. Passiamo pure sotto silenzio le notti trascorse sveglio a<br />

gozzovigliare, non menzioniamo i lenoni, i giocatori d’azzardo, i mezzani; tralasciamo i danni e le<br />

vergogne subiti dal patrimonio <strong>di</strong> suo padre e dalla sua giov<strong>in</strong>ezza; risparmiamogli la denuncia<br />

della sua <strong>in</strong>famia passata; sia il resto della sua vita a consentirmi <strong>di</strong> r<strong>in</strong>unciare a queste così<br />

numerose imputazioni.<br />

antequam...accessit. sub. temporale <strong>in</strong><strong>di</strong>cante semplice successione <strong>di</strong> azioni, che <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o è<br />

espressa, a <strong>di</strong>fferenza che <strong>in</strong> italiano, con l’<strong>in</strong><strong>di</strong>cativo.<br />

per me: lett. “per mio tramite, per mezzo mio”<br />

sileatur: passivo impersonale, “si taccia” <strong>di</strong>...<br />

nocturnis bacchationibus et vigiliis: lett. “bagor<strong>di</strong> notturni e veglie”, reso nella trad. come<br />

un’en<strong>di</strong>a<strong>di</strong><br />

lucretur: cong. esortativo <strong>di</strong> lucror, sogg. Verre, lett. “guadagni le denunce”, cioè metta da parte,<br />

tenga per sé (perché io non le adoprerò).


2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 48<br />

me tantam iacturam facere: <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itiva oggetto <strong>di</strong> patiatur (altro cong. esortativo); iactura è l’atto <strong>di</strong><br />

gettar via, lo spreco, più espressivo che “r<strong>in</strong>uncia”; l’agg. tantam naturalmente è riferito a<br />

iacturam; lett. “uno spreco così grande <strong>di</strong> imputazioni”.<br />

34. Quattor<strong>di</strong>ci anni or sono fosti questore del console Gneo Papirio. Io metto sotto accusa ciò che<br />

hai fatto da quel giorno ad oggi: non un’ora risulterà libera da furto, delitto, crudeltà, <strong>in</strong>famia.<br />

Questi sono gli anni da lui trascorsi nella questura, nella legazione <strong>in</strong> Asia, nella pretura urbana e<br />

nella propretura <strong>in</strong> Sicilia; perciò anche il complesso della mia accusa sarà egualmente sud<strong>di</strong>viso<br />

<strong>in</strong> quattro parti.<br />

abhìnc annos quattuordecim: compl. <strong>di</strong> tempo che <strong>in</strong><strong>di</strong>ca “quanto tempo fa” si colloca l’azione.<br />

vacua: compl. pre<strong>di</strong>cativo del sogg. hora<br />

praetura: come praetor, questo sostantivo è costantemente impiegato da Cicerone <strong>in</strong> riferimento<br />

sia alla pretura sia alla propretura (<strong>in</strong>carico <strong>di</strong> governo <strong>in</strong> una prov<strong>in</strong>cia).<br />

haec eadem: costr. haec <strong>di</strong>stributio totius accusationis erit eadem quadriripertita, “questa<br />

sud<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> tutta la mia accusa (= la sud<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> questa mia accusa) sarà anch’essa<br />

(eadem) quadripartita”

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