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Divinatio in Quintum Caecilium, §§ 1-11 - Facoltà di Lettere e Filosofia

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2007-2008 Il processo <strong>di</strong> Verre. Traduzioni 24<br />

legatio: <strong>in</strong>carico ricoperto nell’80-78 alle <strong>di</strong>pendenze <strong>di</strong> Gneo Cornelio Dolabella; quando questi fu<br />

accusato nel 78 <strong>di</strong> concussione, Verre testimoniò contro <strong>di</strong> lui (a questo <strong>in</strong> particolare allude il<br />

verbo pro<strong>di</strong><strong>di</strong>t)<br />

cui et legatus...fuisset: relativa con valore concessivo<br />

b) Pretura urbana<br />

12. La sua pretura urbana fu un saccheggio <strong>di</strong> templi e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici pubblici, e nel medesimo tempo,<br />

nell’esercizio dell’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia, un’aggiu<strong>di</strong>cazione e un dono <strong>di</strong> beni e proprietà,<br />

<strong>in</strong> contrasto con le norme da tutti seguite. Ma <strong>di</strong> tutti i suoi vizi egli lasciò le testimonianze e gli<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>zi più numerosi e più gravi nella prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> Sicilia; nello spazio <strong>di</strong> tre anni costui la angariò e<br />

rov<strong>in</strong>ò al punto che <strong>in</strong> nessun modo la si può riportare alla con<strong>di</strong>zione precedente, ma a stento, <strong>in</strong><br />

molti anni e con molti governatori assolutamente onesti, sembra potrà un giorno, almeno <strong>in</strong> parte,<br />

essere risollevata.<br />

praetura urbana: ricoperta da Verre nel 74; alla competenza della manutenzione degli e<strong>di</strong>fici<br />

pubblici r<strong>in</strong>via la prima parte del periodo, a quella dell’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia nelle cause<br />

civili fra cittad<strong>in</strong>i la seconda.<br />

ut restitui ...possit, ...recreari videatur: sub. consecutive; il presente <strong>in</strong><strong>di</strong>ca i risultati attuale del<br />

passato malgoverno.<br />

c) Propretura <strong>in</strong> Sicilia<br />

13. Sotto il suo governo i Siciliani non mantennero né le proprie leggi, né le deliberazioni del<br />

nostro senato, né i <strong>di</strong>ritti comuni a tutti. In Sicilia ciascuno possiede solo quanto sfuggì per la<br />

<strong>di</strong>strazione o avanzò per la sazietà <strong>di</strong> quest’uomo straord<strong>in</strong>ariamente avido e sfrenato. Per tre anni<br />

nessuna sentenza fu pronunciata se non al cenno <strong>di</strong> costui, nessuno poté far valere su nessuna<br />

proprietà <strong>di</strong>ritti ere<strong>di</strong>tari paterni o aviti tali che non ne fosse espropriato per ord<strong>in</strong>e <strong>di</strong> costui.<br />

Somme <strong>di</strong> denaro <strong>in</strong>calcolabili furono a forza prelevate dai beni dei coltivatori, con un’applicazione<br />

nuova e scellerata delle norme; alleati fedelissimi furono trattati come nemici; cittad<strong>in</strong>i romani<br />

furono torturati e uccisi come fossero schiavi; uom<strong>in</strong>i che avevano commesso colpe gravissime<br />

furono per denaro sottratti al processo, uom<strong>in</strong>i <strong>di</strong> ottima reputazione e onestissimi, citati <strong>in</strong><br />

giu<strong>di</strong>zio <strong>in</strong> loro assenza, furono condannati ed esiliati senza processo; porti ben fortificati, città<br />

molto gran<strong>di</strong> e sicure furono aperti a pirati e predoni; mar<strong>in</strong>ai e soldati siciliani, nostri alleati e<br />

amici, furono fatti morire <strong>di</strong> fame; flotte eccellenti e assai utili andarono perdute e <strong>di</strong>strutte, con<br />

grande <strong>di</strong>sonore per il popolo romano.<br />

hoc praetore: abl. ass. nom<strong>in</strong>ale, con valore temporale “quando questi era propretore”<br />

imprudentiam subterfugit... satietati superfuit: lett. “si sottrasse all’ignoranza o avanzò alla<br />

sazietà”, cioè, probabilmente, quanto a Verre sfuggì <strong>in</strong>volontariamente, perché non ne ebbe<br />

conoscenza, o quanto egli volontariamente non prese, perché già sazio. Il periodo funge da<br />

<strong>in</strong>troduzione generale alla rassegna che segue, che sud<strong>di</strong>vide per tipologia le colpe <strong>di</strong> Verre.<br />

nulla res iu<strong>di</strong>cata est...: il periodo si riferisce all’amm<strong>in</strong>istrazione della giustizia civile, una delle<br />

competenze del governatore; nulla res tam patria...: lett. “nessun possesso (res) <strong>di</strong> alcuno<br />

(cuiusquam, gen. <strong>di</strong> quisquam, pronome <strong>in</strong>def. usato <strong>in</strong> frase negativa) fu così paterno o avito (cioè<br />

ere<strong>di</strong>tato senza contestazioni dal padre o da un antenato) da non essere allontanato (con una<br />

sentenza) da lui (ab eo = il legittimo proprietario)...”. Questo argomento forma l’oggetto del secondo<br />

libro dell’actio secunda.<br />

<strong>in</strong>numerabiles pecuniae: allusione ai soprusi connessi con l’esazione della decima e con le ven<strong>di</strong>te<br />

forzose <strong>di</strong> frumento, argomento del terzo libro dell’actio secunda.<br />

coactae: come per tutti i participi perfetti che seguono, f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e del paragrafo, è omesso sunt.

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