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4. Pressione sul Governo da parte del P. P. perchè adotti prontamente tutte quelle proposte e disposizioni
alte ad intensificare in Italia la produzione agricola e specialmente granaria;
5.Libertà d’insegnamento, con esame di Stato e scuole sussidiate dal Governo in proporzione agli
alunni che le frequentano;
6. Riconoscimento delle organizzazioni bianche e loro rappresentanza nel Consiglio del Lavoro” 61 .
non solo, ma partecipava in massa al convegno circondariale di partito che si teneva
lo stesso mese a Novi Ligure, dove la “Sezione Ovadese era rappresentata dai soci Piana
Matteo, Maineri Carlo, Cannonero Giacomo e Grillo Emilio” 62; promuoveva la costituzione
della Lega dei Piccoli Proprietari in considerazione “dell’urgenza e della necessità
di una potente e salda organizzazione fra i piccoli proprietari, che costituiscono la classe
più laboriosa e più sana della Nazione” 63; organizzava conferenze dell’onorevole
Scotti a Cremolino e dell’onorevole brusasca ad Ovada che, peraltro, davano luogo a
violenti contraddittori e tafferugli con i militanti del Partito Socialista 64.
Anche il Partito Socialista si stava riorganizzando, forte del consenso elettorale ottenuto
alle elezioni politiche, e lo faceva con gli strumenti a sua disposizione: organizzava
lo sciopero generale nelle principali fabbriche ovadesi - cotonificio Brizzolesi, filanda
Salvi, fabbrica di lampadine Zoccola - in solidarietà con le lotte dei metalmeccanici
torinesi (il famoso sciopero “delle lancette”) - e per questo riceveva le critiche del
“Corriere” 65; appoggiava, anche attraverso la Camera del Lavoro di Novi Ligure, le
rivendicazioni degli operai del mobilificio Scorza 66; preparava la pubblicazione di un
giornale, “ L’ Emancipazione” , che sarebbe uscito alla fine di agosto; celebrava la festa
dei lavoratori, il primo maggio, come al solito non troppo apprezzata e minimizzata dal
“Corriere”:
“II primo maggio, contrariamente a quanto successe in alcuni centri d’Italia in cui la solita violenza
rossa mietè varie vittime fra il popolo c i custodi dell’ordine, passò nella solita calma.
I negozi si chiusero nel pomeriggio, gli stabilimenti industriali e gli operai fecero vacanza; i contadini
in parte si astennero dal lavoro, molti invece accudirono alle loro faccende, già abbastanza
incagliate dai giorni di pioggia che precedettero il primo maggio.
I nostri socialisti organizzarono il solito corteo, a dir il vero non molto numeroso, colla partecipazione
della locale fanfara e di quella di Tagliolo, le quali ci fecero gustare in forma non troppo
armoniosa le note dei loro inni. Il comizio, non meno solito, si tenne in Piazza San Domenico, oratore
un compagno venuto da Alessandria.
Per la città profusione di bandierine rosse con evviva al socialismo, appese sui fili telefonici,
sugli alberi, sui fanali della pubblica illuminazione, e di manifesti, alcuni inneggianti alla festa del
lavoro, altri recanti sgorbi allegorici disegnati da non sappiamo quale artista da strapazzo; questi
ultimi furono, alla sera, accuratamente arrotolati e saranno gelosamente custoditi nella pinacoteca
61 Adunanza della Sez.ne Ovadese del P.P.I., in “Il Corriere delle Valli Orba e Stura”, (XXVI), 11 aprile 1920.
62 Congresso Circondariale dei Popolari nel Novese, in “Il Corriere delle Valli Orba e Stura”, (XXVI), 4 aprile 1920.
63 Lega Piccoli Proprietari, in “Il Corriere delle Valli Orba e Stura”, (XXVI), 25 aprile 1920.
64 L’on. Scotti e Tassinari a Cremolino, La conferenza di domenica dell’on. Brusasca e la prepotenza dei socialisti,
in “Il Corriere delle Valli Orba e Stura”, (XXVI), 29 febbraio e 7 marzo 1920.
65 Lo sciopero ad Ovada, in “Il Corriere delle Valli Orba e Stura”, (XXVI), 25 aprile 1920.
66 Lo strano sciopero nel Mobilificio G. B. Scorza, in “Il Corriere delle Valli Orba e Stura”, (XXVI), 23 maggio 1920.
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