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salute sani & salvi<br />

male lingue<br />

Imparare una lingua straniera è un’impresa<br />

difficile e anche quando ci riesce<br />

alla perfezione il nostro cervello continua<br />

a sapere esattamente quale sia la<br />

nostra lingua nativa. Uno studio, tutto<br />

<strong>it</strong>aliano, ha scoperto che le aree del<br />

cervello che si attivano quando si parla<br />

la madrelingua sono in parte diverse e<br />

più estese di quelle usate per parlarne<br />

un’altra. Intorno ai cinque anni di età<br />

il cervello distingue la seconda lingua<br />

come non-propria, perciò è bene avviare<br />

i bambini allo studio delle lingue<br />

il più precocemente possibile.<br />

fatto ad arto<br />

Il prestigioso Karolinska Inst<strong>it</strong>ute in<br />

Svezia ha stabil<strong>it</strong>o che le persone affette<br />

da artr<strong>it</strong>e reumatoide possono trarre<br />

vantaggio dal seguire una dieta vegana,<br />

una dieta senza glutine e proteine<br />

cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a esclusivamente da alimenti<br />

vegetali. Un’alimentazione – caldamente<br />

sconsigliata dai nutrizionisti perché<br />

sbilanciata – che può portare giovamento<br />

a chi soffre di artr<strong>it</strong>e lim<strong>it</strong>ando il<br />

rischio di malattie cardiovascolari.<br />

buon Prozac<br />

Dopo anni di sperimentazione alcuni<br />

medicinali rivelano effetti disastrosi<br />

sull’organismo, altri invece regalano<br />

vere e proprie sorprese. È questo il caso<br />

del Prozac, una compressa utilizzata<br />

per il trattamento dei disturbi psichici.<br />

Secondo una ricerca della Scuola<br />

Normale Superiore di Pisa questo farmaco<br />

è in grado di ringiovanire il cervello,<br />

ristabilendo tra le cellule cerebrali<br />

le connessioni perdute a causa di una<br />

malattia o dell’invecchiamento.<br />

Quest’effetto, riscontrato nei topi, promette<br />

in futuro nuove applicazioni del<br />

farmaco anche per gli esseri umani.<br />

ABCibo di Eugenio Del Toma<br />

mangia meglio<br />

che ti passa<br />

O si cerca di mangiare e vivere meglio o ci<br />

toccherà ripiegare sugli integratori v<strong>it</strong>aminici.<br />

L’eccessivo ricorso ai pasti pretrattati col calore e poi nuovamente riscaldati,<br />

l’uso di cibi raccolti prima della maturazione o conservati per mesi,<br />

la monotonia del monopiatto o degli snack reperibili in prossim<strong>it</strong>à del<br />

posto di lavoro riducono l’apporto v<strong>it</strong>aminico a livelli non di rado inferiori<br />

alle raccomandazioni ufficiali.<br />

Tutto ciò non provoca malattie ma è causa di carenze v<strong>it</strong>aminiche corresponsabili<br />

di un ridotto rendimento psico-fisico e della perd<strong>it</strong>a di quel<br />

senso di benessere che è alla base del piacere di vivere. Senza contare<br />

che alcune v<strong>it</strong>amine (come la C, la E o gli stessi precursori della v<strong>it</strong>amina<br />

A) stanno riscuotendo grande interesse per le loro doti “antiossidanti”,<br />

che difendono dai “radicali liberi” responsabili di aggravare l’usura delle<br />

cellule e attentare alla loro longev<strong>it</strong>à.<br />

Dunque, o si mangia e si vive meglio oppure i supplementi v<strong>it</strong>aminici diventano<br />

un ripiego coerente e opportuno. Non è da sottovalutare neppure<br />

l’allarme rilanciato poco tempo fa dall’autorevole quotidiano londinese<br />

Daily Telegraph e poi ingigant<strong>it</strong>o dai mass media, sui pericoli di una<br />

continua supplementazione di integratori v<strong>it</strong>aminici non prescr<strong>it</strong>ti dai<br />

medici ma sugger<strong>it</strong>i da una pubblic<strong>it</strong>à non proprio disinteressata.<br />

Il business degli integratori e degli alimenti medicalizzati coinvolge un<br />

mercato enorme e tuttora in espansione, sul quale convergono gli interessi<br />

congiunti dell’industria farmaceutica e di quella alimentare. Raramente la<br />

stampa o la Tv <strong>info</strong>rmano i consumatori del fatto che un eccesso di v<strong>it</strong>amine<br />

liposolubili (A, D, E, K) non può essere smalt<strong>it</strong>o con la stessa facil<strong>it</strong>à con cui<br />

si elimina un’inutile superdose di v<strong>it</strong>amine idrosolubili (C, complesso B).<br />

Viceversa, le v<strong>it</strong>amine assunte con gli alimenti o da complessi poliv<strong>it</strong>aminici<br />

completi ed equilibrati si sono dimostrate utili per il miglior funzionamento<br />

della nostra macchina metabolica. Ovviamente né le v<strong>it</strong>amine né i minerali<br />

possono controbilanciare i danni delle sigarette, della sedentarietà o degli<br />

errori dietetici: ad essere determinante è lo stile di v<strong>it</strong>a, di cui la corretta<br />

alimentazione rappresenta un aspetto fondamentale.<br />

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