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Siamo diventati<br />

un popolo di sportivi<br />

da palestra, di<br />

corridori da tapisroulant<br />

e di ciclisti<br />

da spinning. Basta<br />

guardare qualche cifra:<br />

7mila palestre,<br />

il più alto numero<br />

in Europa, almeno<br />

40mila gli istruttori<br />

che ci lavorano, il<br />

numero delle persone<br />

che praticano<br />

ginnastica, aerobica<br />

e f<strong>it</strong>ness in genere<br />

ha raggiunto e superato i praticanti del<br />

calcio, passione <strong>it</strong>alica per eccellenza. Nel<br />

2007 – con l’economia in frenata – il giro<br />

d’affari del cosiddetto wellness che comprende<br />

palestre private e centri benessere<br />

è cresciuto del 5 per cento.<br />

costi quel che costi<br />

Ma di quali cifre stiamo parlando? Il calcolo<br />

è difficile perché si va dalla pratica<br />

sportiva al benessere, dall’abbigliamento<br />

all’alimentazione: «Consideriamo solo il<br />

giro d’affari delle iscrizioni alle palestre –<br />

risponde Gabriele Brustenghi, patron<br />

del Festival del f<strong>it</strong>ness che si è svolto<br />

a maggio a Firenze – partendo da una<br />

media di 500 euro all’anno per iscr<strong>it</strong>to e<br />

moltiplichiamo questa cifra per 8 milioni<br />

di tessere». Insomma, parliamo di una<br />

cifra che si aggira intorno ai 3 miliardi di<br />

euro. Si calcola – aggiungendo le spese per<br />

attrezzature, abbigliamento, integratori,<br />

alimenti, cosmetici – che ciascun <strong>it</strong>aliano<br />

coinvolto nel mercato del f<strong>it</strong>ness “investa”<br />

sul proprio corpo 1.400 euro annui. «La<br />

palestra, infatti, non è più solo un luogo<br />

dove soffrire per bruciare calorie, ma un<br />

luogo di social<strong>it</strong>à e di incontro. L’aspetto<br />

della qual<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a è diventato prior<strong>it</strong>ario.<br />

Non si fa più attiv<strong>it</strong>à fisica solo per<br />

essere belli o dimagrire, ma soprattutto<br />

per stare bene», spiega Brustenghi. In ogni<br />

palestra spuntano bar, sale relax in cui<br />

si ascolta musica e si sorseggiano tisane<br />

conversando.<br />

a fin di bene<br />

La s<strong>it</strong>uazione normativa, però, è insufficiente<br />

e ancora inadeguata ad affrontare<br />

un fenomeno così in espansione. «Non<br />

esistono leggi che impongano in modo<br />

restr<strong>it</strong>tivo la presenza di personale qualificato<br />

all’interno di palestre private – afferma<br />

Franco Biavati, dirigente Uisp e<br />

presidente discipline orientali –. O meglio, le<br />

leggi che impongono la presenza costante<br />

Palestra, abbigliamento<br />

e attrezzi, cosmetici,<br />

integratori.<br />

Per essere belli, giovani<br />

e atletici gli <strong>it</strong>aliani non<br />

badano a spese.<br />

Ma perché lo sport sia<br />

un elisir di lunga v<strong>it</strong>a va<br />

praticato con continu<strong>it</strong>à<br />

e moderazione... e prima<br />

consultare il medico.<br />

di Silvia Fabbri<br />

all’interno delle strutture di un diplomato Isef ci<br />

sono anche a livello regionale, ma le scappatoie<br />

sono possibili: è sufficiente che una palestra si<br />

appoggi a un ente di promozione sportiva ed ecco<br />

che il problema del personale qualificato è superato.<br />

Il fatto è che i fondi pubblici in Italia vengono<br />

invest<strong>it</strong>i soprattutto sullo sport compet<strong>it</strong>ivo e non<br />

sul settore – importantissimo e strategico – della<br />

prevenzione, della salute e dello sport come social<strong>it</strong>à,<br />

come dir<strong>it</strong>to di c<strong>it</strong>tadinanza». Tuttavia fare<br />

sport è necessario, migliora la qual<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a,<br />

allontana le malattie, abbassa pressione arteriosa e<br />

colesterolo, è un elisir di lunga v<strong>it</strong>a. Ma non bisogna<br />

strafare. «Attiv<strong>it</strong>à sportiva moderata, costante e<br />

regolare – raccomanda Duccio Tripi, responsabile<br />

del Centro di medicina dello sport di Modena – e<br />

soprattutto occorre ev<strong>it</strong>are di darsi obiettivi eccessivi e irraggiungibili. È<br />

perfettamente inutile compiere sforzi esagerati per due mesi e poi non<br />

fare nulla nel resto dell’anno. O cercare di buttar giù i chili di troppo in<br />

qualche settimana per entrare nel bikini dell’anno prima». Conferma<br />

Biavati: «l’attiv<strong>it</strong>à motoria va fatta con continu<strong>it</strong>à, deve diventare regola<br />

di v<strong>it</strong>a e deve anche essere un piacere».<br />

per sport<br />

Ma come si fa a scegliere l’attiv<strong>it</strong>à che fa per noi? E a scegliere la palestra<br />

giusta, con personale competente? «Il colloquio con l’istruttore è fondamentale<br />

– risponde Brustenghi – anche più della struttura stessa o della<br />

dotazione di macchine che, in fondo, sono tutte uguali. Essere ben segu<strong>it</strong>i<br />

da un personal trainer che capisce le nostre esigenze e sa programmare<br />

la nostra attiv<strong>it</strong>à fisica è fondamentale».<br />

Comunque prima di iniziare una qualsiasi attiv<strong>it</strong>à sportiva è bene farsi<br />

consigliare dal medico di base, anche se la vis<strong>it</strong>a di idone<strong>it</strong>à è obbligatoria<br />

solo per l’attiv<strong>it</strong>à agonistica. «Noi consigliamo comunque una vis<strong>it</strong>a dal<br />

proprio medico – raccomanda Tripi – che conosce la storia della persona<br />

e del suo sistema cardiocircolatorio. Anche se non sempre i medici di base<br />

sono preparati su questi temi. Va creata una nuova cultura, anche tra noi<br />

medici, e a partire dal fatto che l’attiv<strong>it</strong>à fisica rientra nel piano san<strong>it</strong>ario<br />

nazionale, per tutti e a tutte le età». Orientarsi tra le varie discipline sportive<br />

non è facile perché ogni anno spuntano nuove mode. «Quasi tutte vengono<br />

dagli Stati Un<strong>it</strong>i – afferma Brustenghi – che è la vera patria del f<strong>it</strong>ness.<br />

Così dopo il boom del Pilates, ecco la ginnastica basata sul bosu, una<br />

specie di step. Questo, però, sarà l’anno della macumba, un’attiv<strong>it</strong>à che<br />

unisce ginnastica e danza latina». Nonostante tutte queste nov<strong>it</strong>à, però,<br />

gli utenti delle palestre sono piuttosto tradizionalisti: gli uomini lavorano<br />

con le macchine, le donne continuano a privilegiare aerobica e danza. ■<br />

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