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zioni partendo proprio dal cap<strong>it</strong>olo farmaci.<br />

«Quello che chiediamo – spiega ancora<br />

Soldi – è di aprire un tavolo di confronto<br />

per far sì che un numero sempre più ampio<br />

di consumatori possa beneficiare di risultati<br />

che, sui farmaci, sono sotto gli occhi di tutti<br />

e che in altri paesi sono realtà da anni. I<br />

consumatori in Italia stanno come stanno,<br />

e dunque crediamo che tutto ciò che si può<br />

fare per tutelare il loro potere d’acquisto<br />

vada fatto».<br />

in buona salute<br />

Coop non ha avanzato proposte precise,<br />

proprio per favorire un confronto aperto,<br />

che valuti soluzioni diverse anche sulla<br />

base delle esperienze degli altri paesi.<br />

Ricordiamo che in alcune s<strong>it</strong>uazioni la vend<strong>it</strong>a<br />

dei farmaci avviene addir<strong>it</strong>tura senza<br />

la presenza del farmacista. Altra strada<br />

potrebbe essere, invece, quella di ampliare<br />

la gamma dei farmaci vendibili. Esistono<br />

poi soluzioni intermedie come quella di un<br />

farmacista responsabile di più punti vend<strong>it</strong>a.<br />

L’importante è che il confronto parta<br />

e finisca nell’agenda del governo.<br />

Del resto anche le associazioni di consumatori<br />

insistono nel riproporre questi temi.<br />

«L’iniziativa Coop sul farmaco a marchio – spiega<br />

il presidente di Adiconsum Paolo Landi –<br />

è una scelta giusta che conferma la caratterizzazione<br />

in termini sociali di una grande<br />

struttura commerciale, come già avvenne per<br />

il latte in polvere. Il problema è abbattere le<br />

rend<strong>it</strong>e di posizione nei diversi settori, in questo<br />

caso affrontando il problema proprio sul<br />

piano della produzione. In generale sul tema<br />

delle liberalizzazioni c’è senz’altro da andare<br />

avanti, ev<strong>it</strong>ando però misure demagogiche,<br />

ma partendo dai dati di fatto e dall’esperienza<br />

di questi anni. Perché sicuramente sui farmaci<br />

le cose hanno funzionato meglio che in altri<br />

settori. Ad esempio sulla telefonia fissa la gente<br />

è nauseata dai comportamenti scorretti delle<br />

compagnie. Nella telefonia mobile i gestori<br />

hanno già recuperato dopo il taglio dei costi di<br />

ricarica. Anche nel campo dell’energia elettrica<br />

si stanno diffondendo pratiche sleali e scorrette.<br />

Dunque, liberalizzazione non sempre significa<br />

passi in avanti. Il tema delle regole e dei<br />

controlli è decisivo. E non sempre affidarsi al<br />

privato vuol dire andar meglio che col pubblico.<br />

Liberalizzazione vuol dire che ci deve essere<br />

davvero maggior concorrenza e dunque non<br />

bastano slogan».<br />

41<br />

effetti collaterali<br />

Sullo specifico dei medicinali Landi, vista la presenza del farmacista nei punti<br />

vend<strong>it</strong>a, propone la vend<strong>it</strong>a dei farmaci con ricetta e auspica anche siano rivisti<br />

i vincoli sulla distribuzione delle farmacie sul terr<strong>it</strong>orio: «Se per le zone rurali<br />

o di montagna è comprensibile che ci siano cr<strong>it</strong>eri per garantire un servizio a<br />

tutti i c<strong>it</strong>tadini – spiega Landi – nelle aree urbane e nelle grandi c<strong>it</strong>tà credo che<br />

la concorrenza possa essere incentivata, superando vincoli legati a distanze<br />

e numero di ab<strong>it</strong>anti».<br />

Sulla stessa lunghezza d’onda è Rosario Trefiletti, presidente di<br />

Federconsumatori: «Una nostra indagine dimostra e conferma la riduzione<br />

dei prezzi che c’è stata tra i farmaci da banco, con un beneficio di<br />

20 euro all’anno per famiglia. Ci sentiamo protagonisti nell’aver sostenuto<br />

quest’apertura del mercato che ora ha portato Coop a influire anche sulla<br />

produzione. L’auspicio è che il nuovo Governo prosegua sul cammino già<br />

avviato nella scorsa legislatura con i provvedimenti Bersani. Anche perché<br />

se si estendesse l’autorizzazione alla vend<strong>it</strong>a dei farmaci di fascia C con<br />

obbligo di prescrizione nelle parafarmacie e nella Grande Distribuzione il<br />

vantaggio annuo per le famiglie arriverebbe a 40 euro. Noi poi chiediamo<br />

anche che si spinga per la promozione dei farmaci equivalenti, che in Italia<br />

rappresentano appena il 10 per cento della spesa complessiva contro il 30<br />

per cento europeo, e per la messa in produzione dei farmaci monouso». ■<br />

LA PRESA DELLA PASTIGLIA<br />

Sin dai primi giorni di vend<strong>it</strong>a è stato davvero notevole<br />

il successo dell’“acido acetilsalicilico più acido ascorbico<br />

Coop”, il primo farmaco a marchio Coop che serve a curare<br />

stati febbrili, raffreddamenti, dolori articolari, con una<br />

composizione identica a quella di più noti farmaci di marca<br />

come il Vivin C. Ricordiamo che il farmaco Coop viene venduto<br />

al prezzo di 2 euro la confezione da 20 pastiglie<br />

effervescenti. Questo successo conferma così l’attenzione<br />

e la sensibil<strong>it</strong>à dei consumatori su un versante di spesa che<br />

tocca inev<strong>it</strong>abilmente tutte le famiglie.<br />

Coop, intanto, ha già annunciato che intende proseguire su<br />

questa strada con una serie di nuovi prodotti e con l’obiettivo<br />

di avere disponibili entro il 2009 una decina di referenze.<br />

Sul piano strettamente farmaceutico il prossimo prodotto sarà<br />

il paracetamolo, ovvero lo stesso principio attivo presente<br />

in farmaci come Tachipirina o Efferalgan, cioè analgesici e<br />

antipiretici che servono a contrastare gli stati febbrili, cefalea,<br />

mal di denti, dolori muscolari, dolori osteo-articolari e dolori<br />

mestruali. Gli altri prodotti cui sta lavorando Coop sono<br />

invece integratori v<strong>it</strong>aminici, la cui diffusione e consumo<br />

stanno crescendo rapidamente negli ultimi anni.

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